Il
Gruppo di Brenta costituisce la scogliera corallina più occidentale
delle Dolomiti, la «spina» che lungo la frattura geologica delle Giudicarie
separa il mondo pieno di colore dell’Enrosadira dalla più massiccia
tonalità grigia del granito: Adamello, Presanella grandi
ghiacciai.
Non
a caso l’antico nome del Brenta, quello attribuitogli dalle popolazioni
che lo circondavano, era Spinale. Così compare nel Dizionario
geografico statistico del Trentino dei fratelli Perini del 1852:
«Spinale, altissimo monte situato fra il Lago di Molveno, il Noce
e il Sarca. Le punte principali di questo monte sono la Cima
Tosa, la Bocca
Brenta, il Monte Cresole…».
Altro
nome storico, con il quale il Brenta era indicato dai pastori della Presanella,
del Pinetano o del Monte Gazza era Sfulmini, con la «S»
rinforzativi come annotava il glottologo Ernesto
Lorenzi.
Sfulmini
per l’incupimento del paesaggio nei giorni frequenti di temporale, ma anche per
le guglie ardite che sembravano lance puntate contro il cielo, sfide quasi
sovrannaturali, paragonabili all’Ossian, come annotava il pittore Edward Theodore
Compton per i lettori dell’Alpine Journal.
Anche
per questo William Douglas
Freshfield, l’alpinista scrittore che più di ogni altro comprese il
«senso» di questa montagna poté definirla «una catena misteriosa».
Ora
Sfulmini e Spinale restano toponimi riferiti a tratti parziali
del gruppo, mentre Brenta si è imposto per la sua suggestione antica,
moltiplicata dall’impatto esercitato sulla fantasia dei primi viaggiatori
inglesi e tedeschi.
Brenta è, infatti, il nome della valle
segreta, un tempo ricoperta da una secolare faggeta, che da Sant’Antonio di
Mavignola, sopra Pinzolo, entra nel massiccio e ne costituisce al
tempo stesso la porta e il cuore. Perché lì, nella grande e quasi magica
foresta, si manifesta in tutta la sua imponente e fiduciosa forza il gran corno
totemico del Crozzon (l’antico radicale prelatino, probabilmente
mediterraneo, Brent significa sia tronco incavato, come le «brente» che
servono per abbeverare gli animali, sia corno, non a caso cavo al suo interno:
indica quindi allo stesso tempo la valle e il pilastro roccioso).
Ma
di lì, anche, sale il passaggio che porta alla Bocca di Brenta, la
grande soglia, la grande incisione, passaggio fin dai tempi più antichi, ma
anche prima meta degli alpinisti: una sorta di Roncisvalle in alta quota (2552
m.) che mette in comunicazione i due versanti del Gruppo, il lato di Rendena
a occidente e quello di Molveno a oriente, verso il Banale e l’Anaunia.
«Brenta»
testimonia quindi il saldarsi della frequentazione più antica della montagna,
legata alle cacce mesolitiche e alla pastorizia, con quella alpinistica,
moderna.
Non
è l’ultimo elemento di fascino di un massiccio che unisce in sé caratteristiche
tanto diverse la sua morfologia glaciale. Le 15 vedrette, infatti, dovute
all’accumulo di neve scaricata da cenge e canaloni, unite alle frastagliate
incisioni delle «bocchette», conferiscono a tutto il Brenta un aspetto
più aspro rispetto ai gruppi dolomitici a Est
dell’Adige, avvicinandolo ai paesaggi dell’alta montagna occidentale.
L’isolamento
e la solitudine delle sue valli ne accentuano ancor di più la severità.
Sulle
carte redatte in seguito ai rilevamenti del catasto di Maria Teresa i primi
alpinisti cercavano come punto di riferimento e di passaggio la «Bocca
di Brenta», estendendo poi il nome Brenta a tutto il massiccio.
Posto
immediatamente a Est della grande
linea di frattura geologica delle Giudicarie, che separa le rocce
effusive dalla piattaforma sedimentaria, il Brenta emerse dal mare nel
corso del Terziario per una spinta verso Nord
che ha provocato il ripiegamento violento e intenso, in molti casi a ginocchio,
delle anticlinali verso Sud. Nel mare
della Tetide il Brenta costituiva una zona di raccordo Nord-Sud fra il Bacino Lombardo e
la Ruga Atesina. La sedimentazione degli strati, a partire dal
Werfeniano, prima del sollevamento, comportò un periodo di quasi 200 milioni di
anni. La Dolomia principale si era formata su ampie piattaforme a scarsa
profondità, e si era accumulata fino al migliaio di metri del Crozzon
perché sprofondava sotto il suo peso mano a mano che si formava. I calcari del
Retico e del Giurassico, invece, si sono formati in ambienti di mare più aperto
o in depressioni fra le piattaforme. Le dolomiti noriche (principali) e retiche
(statifrafiche) possono a prima vista, da lontano, essere confuse. Ma lo
scalatore, come sottolinea la geologa alpinista Silvia Metzeltin Buscaini, differenzierà facilmente le due rocce «anche per
la diversa tecnica d’arrampicata che richiedono. Le dolomie sono molto ripide e
strapiombanti, ma relativamente ricche di buoni appigli, mentre i calcari sono
meno ripidi e presentano placche levigate e appigli più rari e minuti.». Dopo
il sollevamento orogenetico gli strati più friabili sono stati erosi da agenti
meteorici, modellamento glaciale, carsismo, mentre quelli più rigidi si sono modellati
in forme di campanili ed ometti, quasi antiche statue, come rilevano i «dodici
apostoli» nei pressi del rifugio omonimo. Tutto questo ha portato al paesaggio
caratteristico del Brenta, con ampie cenge, sfasciumi, camini di
diaclasi.
La
sua collocazione remota, nascosta dai monti che gli fanno corona, ha introdotto
il Brenta relativamente tardi nella storia dell’alpinismo dolomitico.
Ma poi
furono i più grandi alpinisti ad affrontare questa montagna.
Il
primo ad attraversare la Bocca
di Brenta, nel tentativo di raggiungere la Cima
Tosa fu John
Ball, con i fratelli cacciatori-guide Bonifacio e Matteo
Nicolussi, il 22 luglio 1864.
Quella
stessa estate traversarono la Bocca
di Brenta anche l’alpinista bolzanino Albrecht Wachtler (28
luglio) e Julius Payer, il
4 settembre sulla via di conquistare l’Adamello.
Non
riuscì invece la traversata a Douglas
William Freshfield, che dopo aver conquistato il 24 agosto 1864 la Presanella si
perse nella nebbia lungo la Vedretta dei Camosci e ritornò a Pinzolo
dalla Val di Nardis.
La Cima
Tosa, la vetta più alta del massiccio, fu conquistata l'estate
successiva, il 20 luglio 1865
da Giuseppe Loss
di Primiero (che per primo salì anche Cima d'Asta)
con cinque compagni (un sesto rinunciò, impaurito, alla base del camino). Più
tardi, nel 1890 quando la salì da Molveno
con la guida Giordani,
lo scrittore Antonio Fogazzaro
definì la Tosa «cinta di morte e di spavento e di gelo.». Nel 1871 in Brenta ritornò Douglas William
Freshfield, nel 1872 Francis Fox
Tuckett con Christian Lauener
e Santo Siorpaes guadagnarono la Cima
Brenta, seconda vetta del massiccio (3150 m). Il Crozzon,
il «corno» più ardito (3135 m), il «Dente del Gigante delle Dolomiti» che
sarebbe poi divenuto teatro delle imprese di Bruno Detassis
e di Cesare Maestri fu
invece conquistato dal professor Karl
Schulz, bibliotecario a Lipsia, indomito nonostante zoppicasse da una
gamba (veniva chiamato «lo Stinco») l’8 agosto 1884
assieme a Matteo Nicolussi,
seguendo il tracciato, non troppo difficile ma pericoloso, che dalla Tosa
porta al Crozzon
attraverso le anticime. Karl Schulz
fu anche l'autore della prima monografia del Brenta.
Dopo
il successo di Karl Schulz
si accese la competizione fra alpinisti italiani, tedeschi e trentini per le
conquiste sul Brenta. Nel 1895 Carlo Garbari e Nino Pooli
raggiunsero la Cima
Tosa per la parete Est, mentre notevoli imprese e vaste esplorazioni
compì Alberto De Falkner.
Il Campanile Basso, dopo il coraggioso tentativo di Nino Pooli che vinse
la difficile parete iniziale giungendo fino a pochi metri dalla vetta, fu
conquistato da due studenti di Innsbruck, Otto Ampferer e Karl Berger il 18
agosto 1899.
Memorabili
restano gli exploit di Paul
Preuss nell’estate del 1911.
Prima della guerra il Brenta diventa una tappa d'obbligo per ogni alpinista
internazionale, da Rudolf Fehrmann
ai fratelli Kiene, Ernst
- Hans e Kurt,
da Alfred von Radio-Radiis e Gaston von Radio-Radiis a K. Holzhammer, ma soprattutto
l'ambiente ricco, completo, austero in cui l'alpinismo trentino scopre se
stesso ed elabora la sua particolare cultura, fatta di audacia unita ad un
profondo rispetto per l'ambiente e a un grande senso di amicizia, di spirito di
cordata. Carlo
Garbari, Nino
Pooli, Cesare - Luigi e Mario
Scotoni, G. Perghem, Giovanni Nones, Vittorio Emanuele Fabbro
sono fra i nomi trentini che più si distinguono. Dopo la guerra Pino Prati (1926) scrive la prima Guida del Brenta, mentre si affermano Giovanni Strobele
(l’ideatore del Sentiero delle Bocchette),
G. Zanolli, F.
Bernardi e Renzo Videsott.
Decisiva per far conoscere le potenzialità alpinistiche del massiccio si rivelò
l'attività della guida Silvio Agostini, quindi di Matteo Armani, dei fratelli Graffer fra cui spicca la
figura di Giorgio,
di quel cavaliere elegantissimo della montagna che fu Marino Sténico,
di Gino Pisoni, Ettore Gasperini-Medaia,
Rizieri Costazza, Pino Fox.
La Fox-Sténico sulla Cima
d'Ambiez resta un classico di tutti i tempi. Dopo la guerra Bruno Detassis,
che aveva accompagnato Ettore Castiglioni
nelle sue esplorazioni, divenne il «re del Brenta» facendo del suo rifugio un
punto di riferimento umano e di cultura, mentre Amando Aste
portava la sua spiritualità in salite solitarie, una dimensione con cui si
cimenterà con spirito invece totalmente laico Cesare Maestri. La stagione
più recente vede le guide Ezio
Alimonta e Gilio Alimonta,
Walter Vidi, le imprese di Bepi Loss e dei
fratelli Emilio
e Settimo Bonvecchio,
Marcello Andreolli e
Jacques Casiraghi. La
stagione dei francesi vede George Livanos,
«le Grec», con l'immancabile sigaretta in bocca, e poi Jean Fréhel e Dominique Leprince-Ringuet
che nel 1965
vinsero il Pilastro Nord-Est del Crozzon
di Brenta, una classica ormai indicata come «via dei francesi.». E
ancora il belga Claudie
Barbier e Walter
Bonatti con Andrea
Oggioni e Josve Aiazzi.
L'alpinismo invernale e le avventure «big wall» vedono gli exploit di Marco Furlani, Andrea Andreotti, Fabio
Stedile.
1864 - 22 luglio. John Ball, fu primo ad attraversare la Bocca di Brenta - (Catena degli Sfulmini), nel tentativo di raggiungere la Cima Tosa – (Massiccio della Tosa) con i fratelli cacciatori-guide Matteo Nicolussi e Bonifacio Nicolussi. – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1864 - 28 luglio. L’alpinista bolzanino Albrecht Wachtler dopo sei giorni della prima attraversata della Bocca di Brenta, ad opera di John Ball, con i fratelli cacciatori-guide Bonifacio Nicolussi e Matteo Nicolussi, portò a termine la prima ripetizione. – Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1864 - 4 settembre. Julius Payer compie la terza attraversata della Bocca di Brenta, nella Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta, sulla via di conquistare l’Adamello.
1864 - Non riuscì invece la traversata a Douglas William Freshfield con la sua guida Francois Devouassod della Bocca di Brenta, nella Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta, che dopo aver conquistato il 25 agosto la Presanella si persero nella nebbia lungo la Vedretta dei Camosci e ritornarono a Pinzolo dalla Val di Nardis.
1865 – 20 luglio. Giuseppe Loss di Primiero
che per primo salì anche Cima d'Asta
con cinque compagni (un sesto rinunciò, impaurito, alla base del camino).
Conquista l’inviolata Cima
Tosa (3173 m.). Questi alpinisti
salirono per la Valle
d'Ambiez, la Malga Prato, la Forcolotta
di Noghera la Pozza Tramontana e la Vedretta della Tosa e
scalarono poi quel camino che tutt'ora costituisce la via comune della cima. – Massiccio della
Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1865 – 24 luglio. John Ball con Forster, raggiunsero la vetta della Cima Tosa (3173 m.) pochi giorni dopo la conquista di Giuseppe Loss di Primiero, che vi salì con 6 compagni, e quindi realizzarono la 1° ripetizione che gli inglesi descrissero le vicende sulle loro gazzette. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1871 – agosto. Douglas
William Freshfield e Francis Fox
Tuckett con Henry Devouassoud compiono
la 1° ascensione della Cima
Brenta salendo dal versante Ovest-Nordovest per la Vedretta
di Brenta Superiore. Tale via venne seguita anche dalla maggior parte dei
successivi salitori, ma venne poi quasi totalmente abbandonata. – Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1872 – 22 giugno. Francis Fox
Tuckett, con le guide Christian Lauener
e Santo
Siorpaes salgono per primi sulla Cima
Brenta, per la Vedretta Nord,
seconda vetta del masiccio del Gruppo
di Brenta. (3150 m.). - Massiccio
di Cima Brenta –– Dolomiti di Brenta.
1875
- 26 agosto. Giuseppe Ricci, C. Candelpergher, S.
Dorigoni e Mariotti con Bonifacio Nicolussi effettuassero la l° ascensione
alpinistica della Rocchetta delle Val Perse che loro chiamarono Cima
Roma. Salirono per il versante Nord. - (Via normale).
Ascensione senza difficoltà, non faticosa e assai remunerativa, ma che richiede
una certa capacità di orientamento sull'altopiano. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1877 - 11 settembre. La prima ascensione alla Cima
del Vallon riuscì a Gaskell
e Maurice
Holzmann con Alessandro
Lacedelli per il versante Nord (via normale). Arrampicata
non difficile né faticosa, abbastanza varia e interessante; difficoltà di II
grado. – Sottogruppo
del Vallon – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1879 – 17 luglio – Santo Siorpaes con Cesare Tomé, Gottfried Merzbacher e Battista Bernard attuano la prima ascensione alla Cima dell’Uomo, per il versante Sud-Est. – Catena Settentrionale – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1880 - 19 agosto. La prima
ascensione nota della Brenta
Alta è quella di Annibale Apollonio
e G. Rossaro con Bonifacio Nicolussi e Matteo Nicolussi, per il
versante meridionale. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti
di Brenta.
1880 - 5 settembre. La prima ascensione della Cima
d’Ambiez venne effettuata dagli alpinisti tedeschi Gaskell, Maurice Holzmann
e Johann Kaufmann, che
s'arrampicarono dalla Bocca
dei Camosci per il versante Ovest con un itinerario poco
attraente, ma è il più diretto per raggiungere la cima. Difficoltà: I grado. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1881
- I primi salitori del Corno
di Flavona furono Alberto De Falkner e G.
Breganze con Antonio Dallagiacoma che
raggiunsero la vetta dalla Bocchetta
dei Tre Sassi seguendo quella che è tutt'ora la via normale. – Catena
Settentrionale – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1882 - Il Crozzon, prima della sua scoperta alpinistica, veniva spesso confuso con la Tosa, mentre le guide di Pinzolo lo chiamavano Castello di Brenta; Shilcher lo nominava Tre Cime. Fu la SAT «Società degli Alpinisti Trentini» con la sua proposta toponomastica del 1882 a battezzarlo Crozzon di Brenta. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1882 - Edward Theodore
Compton e Alberto
De Falkner tentano senza riuscirci la vetta della Cima
Molveno (2917 m.). - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1882 - Alberto De Falkner, Orazio De Falkner
e G. Pigozzi furono i primi
alpinisti a raggiungere la Cima
del Grostè dal versante Nord (via normale). - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1882 - La l° ascensione nota della Cima Sassara è quella di Alberto De Falkner e Orazio De Falkner con Angelo Ferrari, ma è probabile che la cima fosse stata raggiunta anche in precedenza da cacciatori. – Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1882 – estate. Alberto De
Falkner con Antonio
Dallagiacoma effettuarono la 1° ascensione della Rocca di
Vallesinella salendo per il versante
Sud-Sudest (via normale)
attaccando nel Canalone
Sud–est. Questa cima in
seguito verrà sempre chiamata Cima
Falkner. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1882 - 24 giugno. Edward Theodore
Compton con Matteo Nicolussi
realizzarono la prima ascensione della Torre
di Brenta per il versante Nord - (via normale). L'itinerario si
svolse per i camini obliqui che incidono la parte destra della parete Nord
ed offre una facile arrampicata, abbastanza varia e divertente, su roccia
ottima e ricca di appigli. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1882 - 12 luglio. Otto Baumann e Matteo Nicolussi tentarono la vetta del Crozzon di Brenta, provenendo dalla Tosa, ma raggiunsero solo la prima delle tre cime della Cresta Sud. – Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1882 – 19 luglio. Edward Theodore Compton, e Alberto De Falkner con Matteo Nicolussi e Antonio Dallagiacoma tentarono la vetta del Crozzon di Brenta dalla Vedretta dei Camosci, risalendo l'intaglio ghiacciato che separa il Crozzon di Brenta dalla Cima Tosa. Anch'essi raggiunsero solo la prima cima e ridiscesero dalla Cima Tosa. – Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1882 - 21 luglio. La prima ascensione alla Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa, venne effettuata da Alberto De Falkner e Edward Theodore Compton con Matteo Nicolussi e Antonio Dallagiacoma, dalla Bocca di Brenta, per quella che è poi divenuta la via normale. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1882 - 21 luglio. La prima ascensione alla Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa, venne effettuata da Alberto De Falkner e Edward Theodore Compton con Matteo Nicolussi e Antonio Dallagiacoma, dalla Bocca di Brenta, per quella che è poi divenuta la via normale. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1882 - 22 luglio. Edward Theodore Compton e Alberto De Falkner con Antonio Dallagiacoma e Matteo Nicolussi raggiungono la vetta di Cima Brenta per il versante Sud (via normale da Sud) con una lunga ascensione in parte monotona, che comporta tratti di facile arrampicata; nella parte alta si svolge per una ripida conca rocciosa a forma d'imbuto, che s'apre sul versante Sud tra le due sommità della Cima Brenta. Dislivello circa 650 m. Difficoltà: II grado. – Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1883 – luglio. Edward
Theodore Compton e Alberto
De Falkner con Matteo
Nicolussi e Antonio Dallagiacoma
tracciarono dal versante Ovest una via abbastanza breve e altrettanto
facile ma faticosa che raggiunge la vetta del Mondifrà
Alto. - Catena Settentrionale
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1883
- 14 luglio. La 1° ascensione alla Pietra
Grande venne effettuata da Edward
Theodore Compton e Alberto
De Falkner con Orazio
De Falkner con le guide Antonio
Dallagiacoma e Matteo Nicolussi,
traversando dalla Cima
Vagliana. Facile itinerario, che
permette un’interessante traversata dall'una all'altra cima; difficoltà: I
grado. - Catena
Settentrionale – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1883
- 17 luglio. Alberto De Falkner, Edward Theodore
Compton con Matteo
Nicolussi e Antonio Dallagiacoma
per il versante Sud-Sudovest della Cima
Falkner salirono il
vallone e la Vedretta di Vallesinella Inferiore, fin nella sua testata,
dove attaccarono le rocce del versante Sud-ovest, abbastanza facili e
gradinate. Per un ripido camino toccarono un terrazzo detritico che taglia
tutto il fianco occidentale della Cima Falkner. Facilmente e senza via
obbligata, per gradoni rocciosi salirono in vetta. Difficoltà: II, nevai
ripidi. – Massiccio del
Grostè – Gruppo di
Brenta – Dolomiti di Brenta.
1883
- 19 luglio. La l°
ascensione nota al Monte
Daino è quella di Alberto De Falkner e Edward Theodore Compton con Antonio Dallagiacoma e Matteo Nicolussi, ma con tutta probabilità la cima era
già stata raggiunta molto tempo prima dai cacciatori. – Sottogruppo
del Monte Daino – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1883 - 20 luglio. La prima ascensione nota alla Cima Ceda Orientale (2757 m.) - Alta - nel Massiccio della Tosa è quella di Alberto De Falkner e Edward Theodore Compton con le guide Antonio Dallagiacoma e Matteo Nicolussi, che salirono dalla Forcolotta di Noghera per il versante Sud-Est. (via Normale). – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1883 - 28 agosto. S. Dorigoni e C. Candelpergher con Antonio
Dallagiacoma trovarono una Variante sulla via normale da Sud
di Cima
Brenta nella parte bassa. E sotto
lo strapiombo che lo chiude in alto si esce a sinistra e si sale a una cengia,
ove ci si ricongiunge con la via normale. Per il canale roccioso
si riesce all'anfiteatro superiore e alla vetta. – Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1884 - Alberto De Falkner con Antonio Dallagiacoma fecero la prima ascensione della Punta Occidentale delle Punte di Campiglio, attraversando dalla Vedretta di Brenta Superiore, per cenge, sotto la Cima Mandron. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1884 - 9 luglio. C.
Candelpergher, S. Dorigoni,
Alberto De Falkner
e R. Thaler con Antonio
Dallagiacoma e Angelo
Ferrari effettuarono la 1° ascensione alla Cima
Sella salendo dal Nord per la Vedretta di Vallesinella.
Ascensione facile, di interesse panoramico (via normale). – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1884 - 16 luglio. F. Vogl con
Matteo Nicolussi
fecero la prima ascensione della Cima
degli Armi salendo dalla Vedretta
degli Sfulmini per il contrafforte Nord-ovest, con un itinerario
facile ma privo di interesse e in parte pericoloso per la caduta di sassi. – Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1884 – 3 agosto. Karl Schulz con Antonio Dallagiacoma, Angelo Ferrari e Matteo Nicolussi raggiunse la seconda cima del Crozzon di Brenta e per mancanza di tempo non poté raggiungere la terza, ma alcuni giorni più tardi arrivava sulla sommità del Crozzon di Brenta. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1884 - 8 agosto. Il professor Karl Schulz, bibliotecario alla biblioteca giuridica regionale a Lipsia, indomito nonostante zoppicasse da una gamba (veniva chiamato «lo Stinco») assieme a Matteo Nicolussi, (avrebbe dovuto accompagnarlo anche Alberto De Falkner, ma questi non si presentò in tempo), seguendo il tracciato, non troppo difficile ma pericoloso, che dalla Tosa porta al Crozzon attraverso le anticime e conquista la vetta del Crozzon di Brenta. (3135 m.). Il «corno» più ardito il «Dente del Gigante delle Dolomiti» che sarebbe poi divenuto teatro delle imprese di Bruno Detassis e di Cesare Maestri. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1884 - 10 agosto. Alberto De Falkner, Orazio De Falkner e G. Pigozzi con Antonio
Dallagiacoma e Matteo Nicolussi
raggiungono per la prima volta la vetta della Cima
Molveno (2917 m.) salendo dalla Vedretta degli Sfulmini per lo Spallone
Ovest. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti
di Brenta.
1884 - 25 agosto. I primi alpinisti che toccarono
la Terza
Cima di Fracingli furono Gottfried
Merzbacher con Giorgio
Bernard, in occasione della prima salita della Cima
di Valstretta, ma è probabile che la cima fosse già stata raggiunta in
precedenza da cacciatori. – Sottogruppo
dei Fracingli – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1884 - 25 agosto. Gottfried Merzbacher e Giorgio Bernard furono i primi alpinisti che toccarono
la Cima
di Valstretta salendo dalla Bocca
dei Camosci e traversarono per cresta la Terza
Cima di Fracingli, ma è probabile che la cima fosse stata raggiunta in
precedenza dai cacciatori di camosci, probabilmente dal Passo di Valstretta
per il crestone Sud-ovest, oppure dal Dosson di Fracingli per la Cresta
Nord. Ancora inaccessa è l'ardita parete Est, l'unica che,
nonostante la friabilità della roccia, possa presentare qualche interesse per
l'arrampicatore. - Sottogruppo
dei Fracingli – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1884 - 25 agosto. Gottfried
Merzbacher e Giorgio
Bernard furono i primi alpinisti che toccarono la vetta del Crozzon
di Val d’Agola, stesso giorno cioè in cui salirono anche la Cima
di Valstretta, percorrendo cosi, parte sul filo e parte poco sotto
nella Vallarga, l'intera cresta principale dei Fracingli, dalla Bocca
dei Camosci al Crozzon di Val d'Agola. - Sottogruppo
dei Fracingli – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1885 - Alberto De Falkner, con il figlio Orazio De Falkner e H. Freytag accompagnati dalle guide Antonio Dallagiacoma e Bonapace raggiunsero e salirono anche la Punta Orientale delle Punte di Campiglio. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1885 - 27 luglio. Gottfried Merzbacher e Bonifacio Nicolussi salgono per il Canale Nord della Bocca Margherita (2720 m.) nel Massiccio della Tosa e questa via da loro tracciata sarà chiamata “Canale Merzbacher”. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1885 - 27 luglio. Gottfried Merzbacher scopre la via più agevole per scalare il superbo Campanile Alto di Brenta e accompagnato dalla guida Bonifacio Nicolussi, egli poteva raggiungere la vergine vetta per il Gran Camino del versante Nord. – Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1885 - 9 agosto. I primi salitori alla vetta del Sasso Alto furono Ward, G. Pigozzi e Orazio De Falkner che salirono dalla Val Gelada toccando la forcelletta tra il Sasso Alto e la Cima Sassara. – Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1885 - 15 settembre. La prima ascensione della Cima Margherita (2845 m.), che venne battezzata col nome della Regina Margherita, si deve a Stefano Yocca, che con le guide Bonifacio Nicolussi e Matteo Nicolussi la salirono per il versante Ovest partendo dalla Bocca Margherita. – Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1886 - 6 agosto. La Cima Mandron (3040 m.) venne raggiunta per la prima volta per cresta dalla Cima Brenta da Ludwig Purtscheller, J. Reichl e Karl Schulz con la guida Antonio Dallagiacoma per il versante Nord (Via normale). Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1886
- 9 agosto. A. Migotti, Ludwig Purtscheller,
J. Reichl e Karl Schulz per la Cresta Nord
raggiunsero la vetta della Cima
d’Ambiez. È la via più facile alla Cima
d’Ambiez e, prima della costruzione del Rifugio Agostini,
era pure considerata la Via comune. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1886 - 9 agosto. A. Migotti in solitaria sale la
via Normale da Sud (via Migotti) della Cima
Tosa dalla Valle
d'Ambiez con un’arrampicata su roccia solida, scegliendo i passaggi più
facili con difficoltà di I grado. - Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1887 - 30 luglio. H. Freytag con Antonio Dallagiacoma,
raggiunsero la vetta della Pietra
Grande per il versante Sud-est. La via si svolge per quel gran
vallone roccioso e detritico antistante al caratteristico sperone giallastro
ben visibile dal Passo
del Grostè, e offre un'arrampicata facile ma faticosa e di scarso
interesse; difficoltà: I grado. - Catena Settentrionale – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1887 - 20 agosto. Matteo Nicolussi e M. Schulz con un itinerario di scarso interesse salgono la parete Est-Nordest della Cima degli Armi. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1887 - 5 settembre. Minnigerode e Tentri con Bonifacio Nicolussi scalavano l'Anticima Nord-ovest (2592 m.) del Croz del Rifugio nel Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1888 - 10 settembre. A. H. Birch-Reynardson, I. L. Kesteren e C. H. Kesteren con Bonifacio Nicolussi raggiunsero la punta più alta (centrale) del Croz del Rifugio salendo dal lato Sud-ovest e quindi seguendo la cresta, tracciando cioè quell'itinerario fortunatissimo, oggi divenuto la via comune. - Croz del Rifugio nel Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1890 - Lo scrittore Antonio Fogazzaro salì da Molveno
con la guida Giordani,
e definì la Cima
Tosa «cinta di morte e di spavento e di gelo.». - Massiccio della
Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1890 – luglio. F. Schulz e Karl Schulz e A. Gstirner con Matteo Nicolussi raggiunsero
la vetta del Sasso
Alto per quella che è attualmente la via comune per la Bocchetta
dei Tre Sassi e il Passo
di Val Gelada. Non si hanno notizie di ascensioni per altri versanti. -
Catena
Settentrionale - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1890 - l0 agosto. Con un
itinerario in parte diverso dai primi salitori, ma più o meno vicino alla linea
di cresta, A. Gstirner con
la guida A. Collini
attraversando dalla Cima
Vagliana raggiunsero la vetta della Pietra
Grande. - Catena Settentrionale – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1891 - 26 luglio. La l° ascensione nota della Cima
Paradiso è quella di Karl Schulz
con Remigio Gasperi, che
raggiunsero la vetta traversando per cresta dalla Cima
Sassara; ma è probabile che la cima fosse già stata raggiunta in
precedenza da cacciatori. – Catena Settentrionale
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1891 - 26 luglio. Karl Schulz
con Remigio Gasperi realizzano la
1° ascensione alla vetta di Cima
Rocca, la raggiunse traversando per cresta dalla Cima
Sassara. È probabile però che la cima fosse già stata raggiunta in
precedenza da cacciatori. – Catena Settentrionale
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1892 - 19 luglio. Karl Schulz
con Remigio Gasperi,
realizzarono la prima ascensione nota della Cima
delle Scale. La loro via per il versante occidentale e il Pozzon,
riesce eccessivamente faticosa in salita e priva di interesse. È probabile però
che la cima fosse già stata raggiunta in precedenza da cacciatori. – Catena Settentrionale
- Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1892
- 12 agosto. H. Arlberg con Antonio Dallagiacoma,
con una breve e facile arrampicata non priva d'interesse salirono per la parete
Sud (via normale da Sud) della Cima
Sella. (Tutt’ora è la via più frequentata della Cima Sella).
Difficoltà: I grado. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1892
- 13 agosto. La prima salita
nota della Cima
di Pratofiorito nelle Dolomiti
di Brenta è quella di A. Gstirner
con L. Caola per il versante Nord-ovest
(via normale), con un’ascensione facile, di interesse panoramico, ma è
molto probabile che fosse già stata raggiunta molto prima da cacciatori. – Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta.
1892
- 13 agosto H. Arlberg con Antonio
Dallagiacoma con un itinerario di poco più impegnativo ma più
interessante della via normale da Nord, raggiunsero la vetta
della Cima
del Grostè per il versante Nord-est. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1892
- 14 agosto. A. Gstimer con L. Caola furono i primi alpinisti a
salire la Cima
Padaiola (2900 m.) per il versante Nord direttamente dalla Vedretta
dei XII° Apostoli. Itinerario pericoloso e di scarsa soddisfazione;
difficoltà: II. – Sottogruppo
del Vallon - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1892
- 15 agosto. H. Arlberg effettuata con la guida
Remigio Gasperi la
prima ascensione turistica al Sasso
Rosso. Ma fin dal 1879 vi era salito un alpinista trentino, che
già allora vi trovò un sentierino ben tracciato fino in vetta. - Il Sasso
Rosso infatti, era ben noto ai cacciatori e ai topografi assai prima
che vi salissero gli alpinisti, data la facilità degli accessi da ogni
versante. – Catena
Settentrionale – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1893
- 7 agosto. La 1° ascensione
nota del Dos
di Dalun è quella di A. Gstirner con Matteo Nicolussi, la cima però era certamente già stata
raggiunta in precedenza dai cacciatori di camosci, che hanno su questo
massiccio alcuni dei loro appostamenti favoriti. I cacciatori furono pure i
primi ad effettuare la traversata per cresta delle tre cime del Dos di Dalun,
a trovare gli accessi dall'alta Val Mezzadora e a traversare per cresta
dal Dos
di Dalun alla Cima
di Ghez. – Sottogruppo
del Ghez – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1893 - 14 agosto. La l° ascensione nota al Monte
Fibbion è quella di Karl Schulz
con Giuseppe Zeni (Pepaccio), che vi salirono per il
versante Sud-Sudovest (via normale), dal Passo
della Gaiarda; ma già da molto tempo prima i vari versanti del Fibbion
erano stati percorsi dal cacciatori. Salita faticosa e di scarsa soddisfazione,
che si svolge per lo più lungo canaloni detritici. – Sottogruppo
della Campa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1893 - 14 agosto. Karl Schulz con Giuseppe Zeni (Pepaccio)
con una salita breve e del tutto facile salirono alla Cima
di Santa Maria nella loro traversata per la cresta dal Fibbion.
- Sottogruppo
della Campa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1893 - 20 agosto. I primi a
salire la Cima
d’Agola furono A. Gstirner
e Karl Schulz con L. Caola. Essi raggiunsero la vetta
dalla Vedretta d'Agola per il versante Nord, per quella che è
stato poi considerata la via normale. – Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1893 - 24 agosto. A. Gstirner con L. Caola salirono per primi la Punta Nord degli Sfulmini nel Gruppo di Brenta, dalla Bocchetta Alta degli Sfulmini per le ripide rocce gradinate del versante Est. – Catena degli Sfulmini – Dolomiti di Brenta.
1894
- H. Arlberg, con guida, realizzò la prima ascensione al Castelletto
Superiore nel Massiccio
del Grostè salendo dal terrazzo detritico retrostante, con una
brevissima arrampicata di scarso interesse, su roccia friabile. Gruppo di
Brenta – Dolomiti di Brenta.
1894
- La l° ascensione
alla vetta del Cimon
della Pozza è di H. Arlberg
con guida, da Nord-ovest, su una grandiosa parete quasi verticale alta
circa 600 m, la più bella della Catena
Settentrionale. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1894
- 19 luglio. Carlo Garbari, da
solo, sale per la parete Est della Cima
Falkner e traccia la via
Garbari, con un itinerario più interessante e meno faticosa della via
normale. Raramente percorso. Difficoltà: di II grado. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1894 - 25 agosto. Carlo Garbari, Antonio Dallagiacoma, Angelo Ferrari, Arnaldo Ferrari, B. Lorenzetti, Matteo Nicolussi e R. Oesterreicher trovano la via ben più interessante per i versanti Nord e Est di Cima Brenta, ora divenuta la via normale da Nord. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1894 - 21 settembre. Dopo un vano tentativo, C. A. von Butler riusciva, quattro giorni dopo, con la guida Bonifacio Nicolussi a toccare per primo la vetta dello Spallone dei Massodi, salendo dalla Bocchetta del Massodi per le rocce del versante Ovest. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1895
- 26 agosto. Carlo Garbari
e Nino Pooli
salgono in vetta alla Cima
Tosa per la parete Est, con una arrampicata interessante (per
circa 200 m) che si svolge nel centro della parete concava rivolta alla Pozza
Tramontana. Difficoltà: II. - Massiccio della
Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1895 – 27 agosto. Carlo Garbari con Nino Pooli e Giuseppe Zeni (Bepaccio) sono i primi a salire su una cima innominata e la battezzarono con il nome di Oreste Baratieri, ottimo alpinista trentino. Cima Baratieri. – Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1895 – 28 agosto. CarloGarbari con Nino Pooli effettuò la prima ascensione dell’ardita ed elegante Punta dell’Ideale (da lui così battezzata) che invece i tedeschi solevano chiamare col suo nome «Torre Garbari.». – Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1896 - 9 luglio. H. Fohrer e Leon Treptow raggiungono la vetta della Cima Brenta Bassa salendo per la parete Est che poi chiamato (Camino Treptow). – Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1896 - 12 luglio. H. Meynow e Leon Treptow con H. Fohrer e H. Unterwurzbacher salgono per la parete Nord e cresta Est della Torre di Brenta tracciando la via Treptow che si svolge nella parte più a sinistra della parete Nord, su roccia ottima. Solo in seguito la sua metà superiore è stata molto ripetuta, anche perché scambiata con la via Adang. Difficoltà: III, passo III+. – Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1896 - 21 luglio. Sembra che la prima salita della Cima Ceda Occidentale sia stata realizzata da un tale O. Melzer. – Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1896
- 26 luglio. Souchon, C. Vogt con Tschiderer salirono per il versante Est
in vetta della Pietra
Grande con un itinerario facile ma sconsigliabile perché un po'
pericoloso. - Catena
Settentrionale – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1896 - 6 settembre. Carlo Garbari e Nino Pooli aprono una via diretta al Campanile Alto per la parete Sud, (via Garbari.). La via si svolge nella parte destra della bella parete rivolta verso il Campanile Basso, ed è più diretta, ma più difficile e meno divertente. Difficoltà: III+, 1 passo IV. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1897 - Carlo Garbari sale la Torre di Brenta da Sud che poi diventerà la via normale da Sud - (via Garbari). Questa via da Sud è più difficile (III grado) ma più interessante della via normale da Nord. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1897 - 12 agosto. Coraggioso tentativo di Nino Pooli al Campanile Basso che vinse la difficile parete iniziale giungendo fino a pochi metri dalla vetta con Carlo Garbari e la guida Antonio Tavernaro di Primiero. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1897 - 14 settembre. W. von Frerichs e Wilhelm Paulcke salirono per la bella parete Sud del Campanile Alto, rivolta verso il Campanile Basso, che si eleva quasi verticale dal terrazzo detritico della Sentinella ed aprirono la (via Paulcke), che è caratterizzata da numerose strette cenge che la tagliano orizzontalmente. Arrampicata elegantissima, molto esposta e di grande soddisfazione: non è solo la via più frequentata _ al Campanile Alto, ma anche una delle più ripetute di tutto il Gruppo di Brenta. Altezza circa 200 m. Difficoltà: III. - Catena degli Sfulmini - Dolomiti di Brenta.
1898
– agosto. G. A. Wayss
con guida, salirono per il versante Sud (via normale)in vetta
alla Pietra
Grande. - Salita ora in parte agevolata da un sentiero (Sentiero
Gustavo Vidi) con corde metalliche e gradini tagliati nella roccia,
piuttosto faticosa e di scarso interesse alpinistico ma remunerativa per il
vastissimo e splendido panorama; difficoltà di I grado. - Catena Settentrionale – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1899 - 18 agosto Otto Ampferer e Kart Berger studenti austriaci di Innsbruck raggiunsero per primi la vetta e realizzare quindi la prima ascensione assoluta del Campanile Basso di Brenta. Otto Ampferer e Kart Berger individuarono il passaggio chiave – la «Parete Ampferer» - dopo che Carlo Garbari, Nino Pooli e Antonio Tavernaro avevano aperto gran parte della via nel 1897. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1900 - Adolf Schulze e G. Schulze dalla vetta della Cima Margherita scendono per la cresta Est-Sudest. Oltre che un'alternativa alla via normale dall'Ovest, questo itinerario serve per effettuare tutta la traversata per cresta dalla Cima Margherita alla Brenta Bassa. – Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1900
– estate. La 1° ascensione
nota al Castelletto
Inferiore è quella di Rose
Friedmann con guida, per
la parete Sud (via normale). – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1901 - 6 settembre. G. Adang e Keller aprono sulla parete Nord della Torre di Brenta un nuovo tracciato - «camino Adang», con un’arrampicata su roccia ottima e ricca d'appigli, che si svolge per due successivi camini al centro della parete Nord. Difficoltà: III, passo III+. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1901 - 30 settembre. Adolf Schulze e G. Schulze percorrono in discesa la Cresta Est della Cima Tosa - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1902 - 10 settembre. Il tratto di Cresta Nord fra la Bocca di Tuckett e la Cengia Garbari di Cima Brenta, ora attrezzato, coincide in gran parte con l'itinerario aperto da Hans Barth, A. Hofbauer e J. Netzuda. Ascensione varia e interessante. L'inizio della Cengia Garbari si può raggiungere sia per le rocce (via attrezzata) sia per neve. Difficoltà: I grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1902 – 26 settembre. Tita Piaz con Franz Wenter conquistano la 1° salita italiana del Campanile Basso di Brenta. E così si espresse Piaz nel suo libro Mezzo secolo di alpinismo: “La scalata ci impressionò davvero per la sua eccezionale esposizione, poiché in quei tempi pareti libere di quel genere non erano ancora state fatte; ma ciò nonostante raggiungemmo la vetta in un tempo più breve di tutti i nostri predecessori. La vostra vittoria ci sembrò assai grande e trovammo che per difficoltà la guglia era di molto superiore alle Torri del Vajolet”. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 - 9 agosto. Vineta Mayer e Alfred Mayer con Franz Wenter per la parete e la Cresta Est salgono sulla Brenta Alta, per una serie di camini che portano sulla cresta e quindi lungo tutta la cresta fino in vetta. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 – 11 agosto. Vineta Mayer si aggiudica la 1° femminile del Campanile Basso di Brenta, salito con Josef Ostler e Franz Wenter. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 - 12 agosto. G. Jahn, O. Laubheimer e Josef Ostler salirono per la Cresta Sud-Sudest della Cima Tosa. Arrampicata poco interessante, che segue il crestone che dalla calotta sommitale scende fin sopra la Sella della Tosa. Difficoltà: II. - - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 – 13 agosto. G. Jahn, O. Laubhelmer e Joser Ostler salgono la Cresta Est della Cima Tosa. E’ la cresta che sale dalla Bocca Margherita allo spallone Nord-Est della Cima Tosa, sottile e irta di gendarmi, offre una arrampicata varia ma solo a tratti divertente, di interesse panoramico. La roccia non è sempre solida. Difficoltà: II. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 - 17 agosto. Michele Bettega, Beatrice Tomasson e Bortolo Zagonel aprono una via nuova per il camino Sud-Sudest (Camino Bettega) al Campanile Alto con un itinerario logico e diretto ma poco attraente come arrampicata. Altezza circa 200 m. Difficoltà: II+. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 - 23 agosto. J. Bohm e Teodoro Dietz salgono la parete Sud del Croz del Rifugio che rimonta una parete grigia, non troppo ripida che, al di là del Campanile Teresa, si avanza verso la Pozza Tramontana. Difficoltà: II. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 - 24 agosto. . J. Bohm e Teodoro Dietz, salgono da Sud-ovest al Croz del Rifugio (via della forra), assai divertente, che sale sul bordo sinistro della forra che scende dalla forcelletta fra la cima e l'Anticima Nord-ovest. Difficoltà di II grado. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 – 30 agosto. Josef Ostler realizza la 1° solitaria del Campanile Basso di Brenta. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1904 - 22 luglio. F. Barth, L. Hahn, Hans Lorenz, R. Oesterrelcher e A. Stradal raggiungono la vetta della Cima degli Armi salendo per la parete Est con un’arrampicata varia e divertente, un poco più difficile e assai preferibile alla via normale, che rappresenta la via più interessante tra le molte tracciate sul versante orientale. L'itinerario si svolge su una ripida parete gradinata, rivolta alla Cima degli Armi Bassa. Difficoltà: II grado. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1904 - 31 luglio. Nino Pooli ritornò al Campanile Basso al famoso “Terrazzino Garbari” con Riccardo Trenti, superando lo strapiombo e raggiungere finalmente la vetta che nel 1897 l'aveva respinto. Sapeva di farcela, e di forza raggiunse la cima, dopo 35 metri valutati oggi di V grado superiore. Nel sacco Pooli aveva una grande bandiera di Trento, gialla e azzurra, lunga tre metri. Raggiunta la cima la issò su un palo di cinque metri che si era trascinato dietro e la fece sventolare sul Brenta, tanto che il vessillo fu visto a lungo da tutta la Valle delle Seghe. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1904 - 9 agosto. La prima ascensione alla Cima Padaiola Bassa di cui si abbia notizia è quella di Hans Barth con Eitner, essi salirono dal Ve per la Cresta Nord-ovest. – Sottogruppo del Vallon - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1904 – 21 agosto. S. Bischoff, K. Greenitz e H. Reinl salgono la Cima Ceda Orientale (2757 m.) - Alta - nel Massiccio della Tosa per la parete Nord-est. La via si svolge nella parte più a sinistra della larga parete rivolta al Rifugio Pedrotti. Altezza 200 m. Difficoltà: II; 1 passo III. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1904 - 21 agosto. S. Bischoff, K. Greenitz e H. Reinl scendono in discesa per la cresta Nord-Ovest dalla Cima Ceda Orientale (2757 m.) - Alta - nel Massiccio della Tosa meno facile della via normale, ma l'itinerario riesce assai più divertente e diventerà in seguito la via d'accesso più frequentata alla Cima Ceda Orientale. Difficoltà: I e II. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1904 - 24 agosto. P. Forni con B. Lorenzetti effettuano la l° ascensione della Punta Massari salendo dal versante Nord. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1904 - 24 agosto. Alfred
von Radio-Radiis salì il Monte
Fibbion per il versante Sud-ovest molto meno faticoso della via
normale; difficoltà: I grado. - Sottogruppo
della Campa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1904 - 28 agosto. R. Gerin e F. Moc, con un itinerario che si svolse per il Canalone Nord-ovest, lungo l’ertissimo canalone ghiacciato che dalla cresta sommitale scende verso la testata della Vedretta dei Brentei raggiunsero la cima dello Spallone dei Massodi. Ascensione D, sconsigliabile a causa del pericolo di caduta di pietre. Dislivello del canalone circa 250 m. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1904 - 28 agosto. Alfred von Radio-Radiis
e Gaston von Radio-Radiis
con un itinerario abbastanza semplice
come orientamento ma privo d'interesse alpinistico, salgono da Nord-est
sulla vetta della Cima
degli Armi. – Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1904 - 30 agosto. Josef Ostler in solitaria sale
la parete Nord-Nordovest con un’arrampicata un po' complessa, non
difficile alla Brenta
Alta nel Gruppo di Brenta. Difficoltà: II e III grado. - Catena
degli Sfulmini – Dolomiti di Brenta.
1904 - 30 agosto. Brockelmann
con La Quiante realizzarono
la 1° ascensione nota, provenendo dalla Cima
Sella, raggiunsero il Campanile
di Vallesinella per la Cresta Sud. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1904 - 26 dicembre. La prima ascensione invernale per il versante Sud-Est (via Normale) della Cima Tosa venne effettuata da Luigi Scotoni, Giovanni Nones, Riccardo Trenti e Stolcis. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1905 – 20 luglio. Fritz Schneider e Adolf Schulze realizzano la prima ascensione del grandioso Spigolo Nord del Crozzon di Brenta. – Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1905 - 8 agosto. Giovanni Nones e Mario Scotoni, attaccarono
dalla Bocchetta del Campanile Alto per la Parete Est del Campanile
Basso salendo per pochi metri su rocce facili, poi
attraversarono a sinistra, verso uno spigolo poco pronunciato. Si innalzarono
direttamente su esili e scarsi appigli fino all'altezza di un masso incastrato
nella caratteristica fessura strapiombante e rovesciata, che solca la parete
obliquamente da destra a sinistra. Sotto al masso, attraversarono a destra
verso un terrazzino e proseguirono con grande difficoltà lungo la fessura, che
non da alcun aiuto fino al suo termine, su una cengia. Di qui salirono
direttamente con minore difficoltà per un breve camino e rocce gradinate e
raggiunsero i due camini divergenti della Via Comune. Questa Variante
Scotoni è poco attraente a causa della friabilità della roccia; circa 50 m;
difficoltà di V°+. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di
Brenta.
1905 - 24 agosto. Alfred von Radio-Radiis e Gaston von Radio-Radiis salirono per la Cresta Ovest della Cima Mandron con una traversata facile (I grado) ma di scarso interesse (solo panoramico). - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1905 - 25 agosto. Alfred
von Radio-Radiis e Gaston von Radio-Radiis
salirono il Campanile
di Vallesinella per il
versante Nord-est. È la via più semplice per la traversata dalla Cima
Falkner al Campanile. Dalla base del canalone della via normale alla Cima
Falkner si sale fino al punto più alto delle ghiaie e, per un sistema
di strette cenge oblique (qui passa il «Sentiero Benini») si traversa a
sinistra portandosi sul cengione più alto che taglia il fianco Est del Campanile
di Vallesinella, sotto ai roccioni sommitali. Per facili gradini e un
diedro a placche si raggiunge in breve la vetta.
La via è frequentata particolarmente da chi compie l'intera traversata
per cresta dal Grostè alla Cima
Sella. Arrampicata facile e abbastanza divertente. Difficoltà: II
grado. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di
Brenta – Dolomiti di Brenta.
1905
- 25 agosto. Alfred von Radio-Radiis
e Gaston von Radio-Radiis
effettuano la traversata in Cresta, da Nord a Sud, del Massiccio
del Grostè. La traversata
completa dalla Cresta dalla Cima
del Grostè alla Cima
Sella è un percorso lungo
e del più grande interesse alpinistico e panoramico. Difficoltà discontinue: II
e III con l tratto di V (evitabile). - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1905 - 27 agosto. Alfred von Radio-Radiis e Gaston von Radio-Radiis salendo per la Cresta Ovest percorsero tutta la lunga bastionata occidentale della Cima Brenta, facile e panoramica, ma più faticosa che interessante. Difficoltà: I grado. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1905 - 4 settembre. K. Mayr e compagni eseguirono per la prima volta la traversata per cresta dallo Spallone dei Massodi alla Cima Brenta per la Cresta Sud, con un percorso facile e di grande interesse panoramico che costituì forse la più interessante traversata in cresta del Gruppo di Brenta, sia per l'ambiente eccezionalmente solitario che per il panorama. Intorno al 1968 il percorso è stato attrezzato e ora vi passa la «Via delle Bocchette Alte». - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1905 - 8 settembre. Giovanni Nones e Mario Scotoni raggiunsero la
vetta del Campanile
Basso per il Camino Est
- (Camino Scotoni). La loro via si svolse in quel gran camino che
solca sulla sinistra la Parete Est nel suo terzo medio, sotto lo «Stradone
provinciale». Difficoltà: IV°+. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1906 - 15 agosto. J. Klammer e Franz Nieberl compiono la 2° salita dello Spigolo Nord del Crozzon di Brenta, nel Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1906 - 27 agosto. Alfred von Radio-Radiis e Gaston von Radio-Radiis con una salita alquanto monotona e faticosa, salgono per il versante Ovest della Punta Orientale delle Punte di Campiglio con difficoltà di I grado. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1907
– 27 giugno. Arturo Castelli,
G. Colpi, G. Morzani, G. Perghem, M. Pernstick, F. Podetti, Luigi Scotoni, Mario Scotoni e D. Trettel del gruppo “Audax”
della SAT, realizzano il 1° percorso
in discesa (variante Audax) della
Cima
Tosa da Sud. – Massiccio
della Tosa – Gruppo di Brenta - Dolomiti
di Brenta.
1907 - 7 settembre. A.
Baum, H. Holzgruber, A.
Seidl e F. Schosser, partendo dalla Bocchetta
Bassa degli Sfulmini, salirono all'intaglio tra la Punta Sud
e la Punta Centrale, dove scalarono le singole cime degli Sfulmini.
- Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1908 – 28 giugno. G. Lubich e Luigi Scotoni si aggiudicano la
1° salita senza guide del Campanile
Basso. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di
Brenta.
1908 - 18 luglio. S. Besso e C. De Zanna con Remigio Gasperi furono i primi salitori della Punta Iolanda e cioè per il canalone che separa la Punta Iolanda dalla Cima Baratieri; da Sud-ovest (Via normale). – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1908 - 27 agosto. Rudolf Fehrmann e Oliver Perry-Smith
salirono per il Diedro Sud-ovest tracciando la (via Fehrmann) al Campanile
Basso. L’itinerario supera il Gran diedro ad angolo retto
formato dall'incontro della stretta Parete Ovest del Campanile con
lo Spallone. Classica arrampicata, tecnica ed elegante, tra le più note
e belle delle Dolomiti. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti
di Brenta.
1909 - 20 maggio. G. Dassati
e T. Molk, salgono la Cima
di Val Scura per il versante Ovest. Salita lunga e in parte
faticosa ma non priva di interesse per la grandiosità dell'ambiente. È
l'accesso più diretto e anche il più consigliabile dal versante della Valle
di Flavona e della Valle di Tovel. Dislivello 550 m. Difficoltà: I.
- Sottogruppo
della Campa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1909 - 21 luglio. Allen Steck
e Foltsch; Eduard Richter e Rothe fecero la 1° ripetizione
alla vetta del Campanile
dei Camosci per la parete Est, diventata poi la via normale.
Breve e divertente arrampicata; con difficoltà di II grado. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1909
- 26 luglio. Gabriel Haupt e Karl Lompel aprirono la via Haupt-Lompel,
salendo per la parete Est della
Cima
d’Ambiez con una classica
arrampicata, molto divertente, su roccia ottima, che si svolge a zig zag nell'incavo
settentrionale della parete dominante la Vedretta d'Ambiez. Altezza 300 m; difficoltà: III con 1 tratto di
IV-. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1909
- 27 luglio. Foltsch, Gurtner, Gabriel Haupt, Karl Lompel, Eduard Richter e Allen Steck, salirono la Cima
d'Agola per la parete Est,
ma la via era già nota ai cacciatori di camosci. Nonostante l'aspetto piuttosto
severo di questa parete, a grandi placche giallastre, l'itinerario ha solo difficoltà
di I grado, ed è il più diretto per salire alla Cima
d'Agola dalla Valle
d'Ambiez. – Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1909 - 29 luglio. Gabriel Haupt e Karl Lompel effettuarono il l° percorso in discesa dal versante Est degli Sfulmini, dall'intaglio si scende sul versante Est per quella profonda gola che sbocca nella Busa degli Sfulmini, senza incontrare serie difficoltà, perché tutti i passaggi disagevoli si possono girare comodamente sulla parete a destra della Bocchetta Alta degli Sfulmini. – Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1909 - 19 agosto. Pierre Blanc e Charles Francis Meade
salirono al Campanile
Basso tracciando per la parte finale dello Spigolo Sud-ovest la
( Via Meade), con un’arrampicata di circa 50 m. di eccezionale eleganza
e massima esposizione; difficoltà: V°-. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti
di Brenta.
1909 - 20 agosto. Heinemann con
Remigio Gasperi
salirono il Castelletto
Inferiore per la parete Sud tracciando la via Heinemann.
Questa via taglia obliquamente da sinistra a destra tutta la parete rivolta al Rifugio
Tuckett, ed offre un'arrampicata assai frequentata, essendo di poco più
difficile e assai più diretta ed elegante della via normale. Dislivello
260 m. Difficoltà: II. – Massiccio
del Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1909
- 22 agosto. Nino
Coppellotti, Gualtiero Laeng e A. Migliorati in discesa
scendono dalla vetta della Cima
Margherita (2845 m.), nel Massiccio
della Tosa, per la Cresta Ovest. Può offrire una
piacevole Variante alla via comune e viene talvolta percorsa in discesa,
essendo di facile orientamento. - Gruppo
di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1909 - 14 settembre. S. Besso e C. De Zanna con Remigio Gasperi furono i secondi salitori della Punta Iolanda e trovarono in vetta le tracce di una precedente ascensione effettuata il 18 luglio 1908 per la stessa via da loro seguita e cioè per il canalone che separa la Punta Iolanda dalla Cima Baratieri; da Sud-ovest (Via normale). – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1910
– La prima ascensione al Campaniletto
dei Camosci venne effettuata da Hans Barth, Allen Steck e compagni per il
lato Est. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1910 - Gabriel Haupt percorse in
discesa la Torre
di Brenta dal versante Sud (via Haupt). Naturalmente la via
Haupt è percorribile anche in salita, ma riesce meno diretta e meno
interessante della via Garbari. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di
Brenta.
1910 - Luigi Scotoni, alpinista
trentino famoso per aver realizzato a soli 17 anni la 1° salita solitaria del
grandioso Spigolo Nord del Crozzon
di Brenta, credendo di farne anche la prima ascensione, invece già
realizzata nel 1905 da Fritz
Schneider e Adolf Schulze.
- Massiccio
della Tosa – Gruppo
di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1910 – estate. La l° ascensione alla Cima
dei XII° Apostoli di cui si ha notizia è quella di Mario
Scotoni e V. Bonfioli, ma non è dato
sapere da quale versante salirono. – Sottogruppo
del Vallon – Gruppo di Brenta - Dolomiti
di Brenta.
1910 – agosto. Eduard Richter e Allen Steck
effettuano la prima salita del Campanile
Steck da Sud, che poi diventerà la via Normale da Sud. Breve arrampicata di scarso interesse.
Difficoltà di II. - Massiccio
della Tosa – Gruppo
di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1910 – agosto. Eduard Richter e Allen Steck
e compagni aprono una loro via (Richter-Steck) per la parete Nord-Est
della Cima
Ceda Orientale (2757 m.) - Alta - nel Massiccio
della Tosa. – Gruppo
di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1910 - l0 agosto. K. Holzhammer, Karl Ibscher, August Schuster salirono la Punta Principale
degli Sfulmini
per il versante Est, per una via che dapprima si svolge lungo la gola
che dalla Bocchetta
Alta degli Sfulmini scende nella Busa degli Sfulmini, poi lungo
la cresta Est della punta più alta. Arrampicata abbastanza varia e
interessante, ma con roccia friabile. Difficoltà: III grado. – Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1910 - 12 agosto. K.
Holzhammer, Karl Ibscher, August Schuster salgono la Punta
dell’Ideale per la parete Nord-Est con una interessante ma breve
arrampicata che concentra a un passaggio molto esposto e delicato, tanto
impressionante quanto difficile, con 1 passo di V. – Massiccio
della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1910 - 13 agosto. K. Holzhammer,
Karl Ibscher e August Schuster salgono per
il versante Sud del Croz
delle Selvate con una breve
via in tutta prossimità del Crestone
Sud-est, rimontando un canale, con rocce friabili e un camino da cui
uscirono in alto a destra sotto uno strapiombo raggiungendo la cresta e la
vetta. – Sottogruppo
del Vallon – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1910
- 14 agosto. La prima
ascensione che si conosca alle Tose
è quella di K. Holzhammer,
K. Herer e August Schuster, che salirono
dal Passo
di Parol per la Cresta Sud e traversarono tutte le punte fino
alla più alta. – Catena
d’Ambiez – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1910 - 15 agosto. August
Schuster, solo, sale per la Cresta Nord-ovest la Cima
Padaiola scendendo per il fianco Sud della Cresta Nord-ovest
(verso la Cima del Vallon) attraversò a sinistra (Est), mirando alla
depressione di cresta tra la Padaiola Bassa e la Padaiola Alta.
Di qui, seguendo il filo di cresta, per rocce friabili ma non difficili
guadagnò la vetta. Difficoltà: II grado. - Sottogruppo
del Vallon - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1910 – 16 agosto. Angelo Dibona con la guida Luigi Rizzi, Guido Mayer e Max Mayer salgono per primi la parete Sud-Ovest del Croz dell’Altissimo. - Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo. Un'impresa che fece epoca per le difficoltà che arrivavano al V grado superiore. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1910 - 19 agosto. Ernst Kiene e Kurt Keine salgono per la parete Sud della Cima degli Armi e aprono la (via Kiene) con un’arrampicata interessante, forse la più bella della Cima degli Armi. Difficoltà: III, passo III°+. – Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1910
- 20 agosto. I fratelli Ernst
Kiene e Kurt Kiene sono i primi a
salire la Torre
delle Val Perse salendo
per la parete Sud della Cima Sella fino al tratto di ghiaie e di
rocce gradinate, quindi traversarono a destra, aggirando lo spigolo e, per una
stretta cengia del versante Est, si portarono fino sopra la forcelletta
tra la Cima Sella e la Torre delle Val Perse. Scesero per 20 m
nella forcelletta e attaccarono la torre per una specie di canale che porta su
una cengia, la percorsero verso destra e, per ripide rocce gradinate,
guadagnarono la vetta. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1910
- 20 agosto Ernst Kiene e Kurt Keine tracciarono sulla
parete Sud (via normale da Sud) della Cima
Sella la Variante
Kiene che presenta qualche passaggio assai interessante e difficile ma è
poco logica, essendo molto meno diretta della via normale della parete Sud.
- La via della parete Sud viene frequentemente seguita anche in discesa,
essendo del tutto agevole e di facile orientamento. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1910 - 21 agosto. Ernst Kiene e Kurt Kiene salgono per la Cresta Nord-ovest di Cima Brenta e percorsero tutta quella sottile cresta frastagliata oltre che dalla Punta Massari, delle Torri di Cima Brenta o di Kiene, creando uno dei più lunghi e tipici percorsi di cresta delle Dolomiti con un'arrampicata interessante e molto varia. Roccia discreta. Sviluppo della via: circa 1200 m. Difficoltà: III, passo IV e V, molto discontinue. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1910 - 22 agosto. Ernst Keine,
Hans Kiene e Kurt Keine aprirono sulla parete Sud
al Castelletto
Inferiore la (via
Kiene). Oggi classica salita, varia e divertente, in parte molto esposta.
Roccia ottima; chiodi in parete 12, compresi quelli di sosta. Dislivello circa
260 m. Difficoltà: IV, l passaggio di V. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1910
– settembre. Ernst Kiene e Kurt Keine aprirono la (via
Kiene) sulla parete Ovest del Castelletto
Superiore nel Massiccio
del Grostè. La via si
svolge su una parete ripida, ma ben articolata, che fiancheggia a destra
(sinistra orografica) il grande camino rivolto verso il Rifugio Tuckett.
È probabilmente la via più interessante del Castelletto Superiore.
Dislivello circa 250 m. Difficoltà: III, 1 passaggio di IV. – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1910
- 5 settembre. R. Liefmann, solo, sale per la
parete Est del Campanile
dei Camosci tracciando la via Liefmann. L'itinerario è
specialmente consigliabile per compiere la traversata da Nord a Sud
del Campanile ed offre una breve e divertente arrampicata, di poco più
difficile di quella della via normale. Difficoltà: II grado. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1910
- 5 settembre. R. Liefmann discese per la parete
Sud del Campanile
dei Camosci. Breve e interessante arrampicata, che viene sovente
effettuata anche in discesa da chi compie la traversata da Nord a Sud
del Campanile. Difficoltà: II, passo di III. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1911
- Mario Scotoni e V.
Bonfioli realizzarono la 1° ascensione della Cima
Bassa d’Agola percorrendo la facile cresta che unisce la Cima Alta
alla Cima Bassa. – Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1911
- Halndl e M. Perghem percorrono in discesa
il Canalone Sud della Cima
Tosa. – Massiccio
della Tosa – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1911 - 11 luglio. Vittorio Emanuele
Fabbro e Italo
Lunelli raggiungono la vetta del superbo Campanile
Alto di Brenta per la parete Nord-est. L’itinerario si svolse
per un camino verticale e poco profondo che scende dall'intaglio fra le due
cime del campanile e che solca nel mezzo la parete, con una arrampicata assai
interessante e divertente. Altezza circa 200 m. Difficoltà: III+ con un 1 passo
IV. Curiosità: La
Sentinella è un curioso obelisco senza importanza, cui ben si appropria il
nome datogli da Italo
Lunelli e Vittorio Emanuele
Fabbro in occasione della loro salita al Campanile
Alto per la parete Est. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1911 - 28 luglio. Giovanni Battista Piaz
(Tita) e M. Michelson
salgono la Cima
Tosa per la Parete Nord-est che poi prenderà il nome di (via Piaz).
Dato i gravi pericoli obiettivi a cui si trovarono esposti durante la scalata,
I primi salitori non diedero alcuna relazione dettagliata dell'itinerario
seguito, limitandosi a sconsigliarne la ripetizione. - Massiccio della
Tosa – Gruppo
di Brenta - Dolomiti
di Brenta.
1911
- 28 luglio. Paul Preuss,
in solitaria conquista la prima assoluta del Campanile
Basso di Brenta per la Parete
Est - (Parete Preuss). Arrampicata di eccezionale eleganza e
della massima esposizione, su roccia ideale, che percorre quella stretta parete
grigia, stupenda muraglia alta 110 m, che si alza verticale sopra la cengia
dello «Stradone provinciale». - Qualche chiodo. Difficoltà: V, poi IV+. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1911 - 29 luglio. La via più alpinistica del Croz del Rifugio è quella tracciata da Giovanni Batista (Tita) Piaz per il gran camino della parete Nord-est – (per il camino Piaz) Tale camino, secondo Adolf Deye, era già stato salito in precedenza da Franz Wenter. L'itinerario è interessante e alpinisticamente il più importante del Croz del Rifugio. Si svolge in quel profondo camino che incide verticalmente tutta la gialla parete Nord-est e scendente dall'intaglio tra la cima principale e l'anticima. Altezza circa 200 m. Difficoltà: IV. Questa via è più interessante se completata con la Variante diretta di E. Pontalti e G. Zanolli. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1911 - 31 luglio Paul Preuss e Paul Relly realizzano la prima
traversata salendo per il Diedro Sud-ovest - (via Fehrmann) al Campanile
Basso. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1911 – 1 agosto. Paul Preuss e Paul Relly compiono con successo
la 1° ascensione sulla Parete Nord-est del Crozzon
di Brenta, iniziarono la salita attaccando da sinistra, allo sbocco del
Canalone della Tosa. Impiegarono esattamente 5 ore, con difficoltà di IV grado.
(Via Preuss). - Massiccio
della Tosa – Gruppo
di Brenta - Dolomiti di
Brenta.
1911 –3 agosto. Paul Preuss e Paul Relly compiono con successo la seconda salita della parete Ovest del Croz dell’Altissimo. - Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo. Questa grandiosa parete, considerata in passato una delle più difficili in assoluto delle Dolomiti. Nella metà inferiore, la via sale nella grande gola posta tra le due vette, poi traversa a desta e sale sullo spigolo del pilastro della cima principale. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1911 - 2 agosto. M. Pfau e K. Springorum per la parete Est salgono il Castello
di Vallesinella. La via si svolge per una parete ripida ma abbastanza
articolata rivolta verso la Cima
Falkner, ed offre un'arrampicata di scarso interesse. Difficoltà: II,
con passaggi di III grado. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1911 – 6 agosto. Hans Pfann sale il Campanile Basso di Brenta, lungo la Parete Est. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1911 – 7 agosto. Paul Preuss in solitaria sale il Campanile Basso di Brenta, lungo la Parete Est. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1911 - 8 agosto. Adolf Deye sale per la parete Est (Camino Deye) della Cima Brenta Bassa prendendo per quello di destra dei due caratteristici camini divergenti. Difficoltà: III. – Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1911 - 9 agosto. Adolf Deye e V. von Friedrichs arrivarono fino alla sommità della Punta dell’Ideale partendo in Traversata dal Campanile Steck con un percorso che costituisce la parte più interessante della traversata per cresta di tutti i Castei Meridionali. Difficoltà II grado. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1911 - 11 agosto. Adolf Deye e V. von Friedrichs salgono per la Cresta Nord raggiungendo la cima dei Castei Meridionali. Seguirono tutta la cresta dei Castei in parte aggirando e in parte superando i singoli torrioni, vinsero la paretina terminale per mezzo di una fessura sul lato Nord e, superarono uno strapiombo di 3 m. che rappresenta la massima difficoltà di tutta la traversata. Arrampicata di interesse quasi esclusivamente panoramico. Difficoltà: II. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1911 - 15 agosto. Umberto Canziani, M. Coppellotti, Gualtiero Laeng, A. Migliorati e Angelo
Rossini salgono il Croz
delle Selvate per il
versante Nord superando la prima ripida balza, quindi più facilmente per
rocce rotte e friabili guadagnano la cresta in prossimità dell'anticima e la
percorsero facilmente verso destra fino alla vetta. – Sottogruppo
del Vallon – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1911 - 10 settembre. Camillo Fiorio e Umberto Fiorio salirono per la
Cresta Ovest della Cima
d’Ambiez. Questo
itinerario ha l'unico vantaggio, di evitare il ripido canalone nevoso iniziale.
Arrampicata di scarso interesse, con difficoltà di I grado. – Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1912 – luglio. Kurt Kiene e von Ranchenbichler furono
i primi a intraprendere la traversata per la Cresta Est del Castelletto
di Mezzo al Castello
di Vallesinella. Il percorso di questa lunga e sottile cresta
potrebbe offrire un'aerea e divertente arrampicata, se la roccia non fosse
molto friabile. Difficoltà: II. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1912 - 9 agosto. L. Weghorn e B. Wolf praticarono una Variante sulla Parete Est del Campanile Basso. (Via Comune). Dal Terrazzino Garbari, anziché scendere al piccolo pulpito dello Spigolo Nord-Ovest, salirono direttamente per rocce fessurate lungo la gialla parete sovrastante (Parete Pooli-Trenti) fino a trovarsi circa all'altezza del terrazzino dello spigolo ove si scende dalla vetta con la prima calata a corda. Da qui attraversarono a sinistra su roccia strapiombante, con piccoli ma solidi appigli per le mani e senza appoggi per i piedi, fino ad afferrare lo spigolo che si percorre fino alla vetta. Questo itinerario in seguito sarà chiamato: Variante Wolf-Weghorn. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1912 – settembre. C. Prati e S. Ranzi salirono direttamente dalla
parete Ovest alla vetta della Cima
Bassa d’Agola. – Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti di
Brenta.
1913 - estate. A. Fiorio e L. Fiorio raggiungono la vetta della Cima del Vallon per la Cresta Sud. Itinerario tecnicamente più facile della via normale ma più faticoso e meno interessante. Consigliabile perciò in discesa effettuando la traversata della cima. Difficoltà di I. - Sottogruppo del Vallon – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1913
- 27 luglio. Vittorio
Emanuele Fabbro, M. Geat
e C. Lot, aprono la (via
SUSAT) al Castelletto
Inferiore salendo per la parete Sud con una bella e divertente
arrampicata, che si svolge nella prima parte, per il camino d'attacco della via
Kiene, che presenta all'uscita un passaggio molto difficile. – Massiccio
del Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1913 – agosto. Vittorio Emanuele
Fabbro sale per lo Spigolo
Ovest - (Spigolo Fabbro). Lo spigolo è rivolto alla Cima
Margherita ed è formato da tre ripidi risalti separati da due terrazze
detritiche. La via supera i primi due risalti, mentre il terzo viene superato
da varianti. Arrampicata esposta ed elegante breve e discontinua, una delle più
divertenti alla Cima
Brenta Bassa nel Massiccio della
Tosa. Difficoltà: III, 2 passi di IV-. – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1915
- 15 ottobre. Sepp Walcher e M. Senn fecero la 1° ascensione
al grosso spallone roccioso che si stacca alla base Ovest della Cima
Vagliana e, intitolarono la cima Torre
Schober alla memoria dell'alpinista Hans Schober – Catena
Settentrionale – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1918 - 11 agosto. R. Czegka, salì al Corno di Denno per la parete Nord con un’arrampicata facile ma poco attraente per la friabilità della roccia. - Catena Settentrionale – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1920 – estate. Vittorio Emanuele Fabbro e Giovanni Strobele tracciarono sulla parete Est della Punta Iolanda la Via Fabbro. Breve e divertente arrampicata da potersi quasi considerare la via normale; difficoltà: II. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1923 - Carlo Garbari, G.
Juffmann e Marco Pilati
con una breve arrampicata di scarso interesse raggiungono la vetta di Mondifrà
Alto salendo da Est. - Dalla Bocchetta
di Mondifrà 2402 m. si attraversa alla base delle rocce sul lato Nord
della cresta e si infila uno stretto canale dapprima erboso e poi detritico. Lo
si risale per 50 m. e, dove si chiude, se ne esce a destra, per una facile
parete con buoni appigli, che si scala obliquamente verso destra, per portarsi
su uno spigolo. Di qui si prende a sinistra un altro facile canalone, che mette
sul ripido pendio superiore, a zolle erbose. Lo si rimonta mirando direttamente
alla vetta. – Catena Settentrionale
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1923 – estate. Vittorio Cesa, Frova, Giovanni Strobele salgono in vetta della Cima Molveno per la cresta Sud con una breve arrampicata, abbastanza varia e divertente. Difficoltà: II, passo III. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1923 – estate. G. Juffmann con Carlo Garbari ed Assunta Gottardi
attraversarono dalla Cima
Vagliana e raggiunsero la vetta della Pietra
Grande. - Catena
Settentrionale – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1923 – 22 luglio. Vittorio Emanuele
Fabbro, Luigi Scotoni,
Giovanni Strobele
e Giuseppe Vagliani discesero - e fu la prima volta – direttamente in
corda doppia dal Campanile Basso fino all’Albergo al Sole)
per la Parete Est (Via Comune). - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1923 - 5 agosto. G. Marcantoni, E. Pontalti e G. Zanolli tracciano sulla Punta dell’Ideale la Variante Falchi che si svolge un poco a sinistra del Camino Garbari ed offre un'arrampicata più bella e anche più difficile della via comune. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1923 - 6 agosto. E. Pontalti e G. Zanolli tracciano una Variante diretta sulla parete Nord del Croz del Rifugio con difficoltà di V grado. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1923 – 19 agosto. Vittorio Emanuele Fabbro e Luigi Scotoni, in occasione della l° salita italiana del Diedro Sud-Ovest del Campanile Basso iniziarono l'arrampicata alquanto più in alto, a destra dell’attacco Fehrmann, salirono per pochi metri per una stretta fessura umida, chiusa in alto da un masso, uscirono a sinistra con una traversata di 4.5 m. su scarsi ed esilissimi appigli e proseguirono, sempre con difficoltà, fino a una cengia coperta, che li portò verso sinistra, aggirando uno spigolo, all’'inizio del Gran diedro della via Fehrmann. (Questo attacco è più breve ma più difficile dell'attacco originale Fehrmann), realizzando così la Variante d’attacco Fabbro-Scotoni. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1924
- 5 agosto. K. Aichner, F. Bernardi, H.
Buratti realizzano la 1° ripetizione della «Parete Preuss»
del Campanile
Basso di Brenta per la Parete
Est. – Catena
degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1924 - 12 agosto. F. Bernardi
e S. Buratti salirono la
parete Est delle Tose,
per un itinerario rimasto ignoto, non avendo essi lasciato alcun cenno
dell'ascensione; sembra che essi abbiano pure percorso, in discesa, la Cresta
Nord, che unisce le Tose
alla Cima
di Pratofiorito. – Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1924
- 12 agosto. F. Bernardi e S. Buratti effettuarono in discesa
la traversata dalla Cima
di Pratofiorito (2900
m.). Per una crestina sottile ma quasi orizzontale si raggiunge la Cima
Sud delle Tose.
Di qui si scende per facile cresta, prevalentemente detritica, verso Sud,
fino alla larga insellatura 2760 m. che unisce la Cima
di Pratofiorito alle Tose.
Oltrepassate alcune curiose spaccature, che tagliano il filo della cresta, ci
si porta al piede del primo grosso torrione della Cresta Nord delle Tose
(quotato 2821 m.). Si sale per cresta fin sotto gli strapiombi, quindi si
traversa a sinistra (sul lato d'Ambiez), per una stretta cornice e si
entra nel diedro che scende dall'intaglio dietro al primo gendarme della
cresta. Lo si rimonta, e si guadagna la vetta del torrione e la cima più alta. Questo itinerario è l'unico che consenta
l'accesso alle Tose
dal Rifugio XII Apostoli. Arrampicata facile, ma poco attraente a
causa della friabilità della roccia. Difficoltà: II grado. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1924 – settembre. M. Pederiva in solitaria sale per la parete Est (Camino Pederiva) della Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa. con un'arrampicata assai interessante (è forse la più bella via alla Brenta Bassa). Difficoltà fino alla terrazza: III e fino in vetta IV grado. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1924 - 14 settembre. U. Frishauf e L. Gerold realizzano una bellissima arrampicata per la parete Nord-Nordest della Cima Ceda Orientale (2757 m.) - Alta - nel Massiccio della Tosa, forse la più interessante del massiccio delle Cede, con roccia ottima. Difficoltà: IV con attacco di V. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1925 - J. Mair, E. Muller e H. Niesner prendendo per la Via delle Bocchette tracciano sulla parete Nord-Ovest un itinerario non privo di interesse, che attraverso una serie di camini porta in cima della Brenta Alta. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1925 - 31 agosto. Pino Prati, Giovanni Videsott e M. Vidotto salirono per la prima volta per il versante Sud-ovest poi diventata la (via normale) della Cima degli Armi. La via si svolge per una ripida rampa rocciosa che dal contrafforte Sud-Ovest scende verso la Vedretta degli Sfulmini fiancheggiando a destra il gran torrione centrale della parete Ovest e offre un'arrampicata di circa 200 m. di un certo interesse. Difficoltà: II grado. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1925 - 6 settembre. August Schlaak con F. Bernard aprono una via a Sud-est per il camino che chiameranno Camino Bernard sulla Brenta Alta, con difficoltà di III grado. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1926 - Pino Prati termina la stesura della guida «Dolomiti di Brenta» opera pregevolissima pubblicata dalla S.A.T. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1926 – estate. Guglielmo Ferrari-Spalla
e Giangi Murari-Bra
salgono per lo Spigolo Nord-ovest della Punta
Massari. Essi superarono i 2/3 superiori dello spigolo, dopo aver
salito il grande camino obliquo a sinistra raggiungendo la vetta. – Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1926
- 26 luglio. La prima
ascensione della Cima
Bassa d’Ambiez venne effettuata da Giuseppe Chiesi, Marcello Chiesi e Saverio Chiesi con Valerio Graziadei dalla Bocca
d'Agola per il versante Sud-ovest - (via normale) con una breve arrampicata di scarso
interesse, con difficoltà di I. – Catena d’Ambiez
–Gruppo di Brenta –
Dolomiti di Brenta.
1926 – 11 agosto. C. Tasin e Renzo Videsott per la parete Sud-Sudovest
(via Videsott) della Cima
Margherita seguono una fessura obliqua caratteristica che porta nel
centro della parete, e da qui salirono diritti alla vetta. Classica arrampicata
esposta, elegante e divertente, tra le più frequentate del gruppo del Massiccio della
Tosa. Roccia ottima. Punti di sosta comodi. Dislivello circa 280
m; lasciati 8 chiodi in parete, compresi quelli di sosta. Difficoltà: III+ e
passaggi di IV. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1926 – 11 agosto. C. Tasin e Renzo Videsott dalla vetta
della Cima
Margherita scesero verso Est, forse più semplice e più
sbrigativa, ma con un passaggio alquanto difficile. - Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1926 - 12 agosto. Giuseppe Bianchi
e Pino Prati salgono sulla Cima
Brenta Bassa nel Massiccio
della Tosa per la parete Ovest-Sudovest. Arrampicata di
scarso interesse, faticosa nei camini, su rocce in gran parte friabili.
Difficoltà: III°+. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1926 - 18 agosto. Luigi Miori e Pino Prati salgono in vetta della Brenta Alta per lo Spigolo Sud. E’ lo spigolo affilato che s'innalza quasi verticale dalla Bocca di Brenta e che forma il marcato spallone Sud-Ovest della Brenta Alta. Esso è costituito da tre risalti, separati dalle terrazze della parete Sud, all'altezza della prima terrazza lo spigolo forma una sottile guglietta staccata, detta la Madonnina. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1926 - 19 agosto. I primi salitori della Punta Mezzena furono Giorgio Graffer, Luigi Miori, N. Prati e Pino Prati, L. Seiser e Renzo Videsott che salirono questa piccola e caratteristica cima senza nome, che si eleva poco sopra al Sentiero della Sega Alta, immediatamente ad Est della Punta Iolanda. I salitori intitolarono la Punta alla memoria dell'alpinista trentino Carlo Mezzena, perito nel Massiccio del Monte Bianco nel 1926. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1926 – 19 agosto. Gino Battisti e U. Perini sulla Parete Est del Campanile Basso (Via Comune), procedettero dal Terrazzino del Re del Belgio, anziché traversare sulla parete Nord, salirono direttamente per lo spigolo Nord-Ovest, espostissimo e con forti difficoltà nel primo tratto, poi più articolato tracciando la Variante Perini-Battisti, molto conveniente, attribuita in seguito a M. Pederiva. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1927 - 22 luglio. Mario Agostini e Remo Platter salgono per la parete Sud della Brenta Alta. Questo itinerario è probabilmente il più interessante sul versante meridionale. Difficoltà: III grado. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1927 - 24 luglio. Giorgio Graffer e Renzo Videsott compiono la 1° ascensione al Dito dell’Ideale nel Massiccio della Tosa, Parete Ovest con una breve e interessante arrampicata assai esposta di IV. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1927 – 24 luglio. Giorgio Graffer con Renzo Videsott (capocordata) salgono il Campanile Alto: Parete Sud – V grado. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1927 - 30 luglio. Giorgio Graffer e Renzo Videsott aprirono una loro via al Campanile Alto per la Parete Sud (via Graffer-Videsott). Questa via supera interamente il versante Sud del Campanile Alto, attaccando alla base delle rocce nella Val Brenta. Il basamento venne scalato per mezzo di uno stretto e profondo camino verticale, alto quasi 200 m, che separa il Campanile Alto dal Torrione Comici; la parete vera e propria venne poi scalata nel mezzo, incrociando quindi la via Paulcke. Arrampicata di notevole interesse, lunga e molto impegnativa, specialmente nella prima parte. Altezza circa 500 m. fino in cima. Difficoltà V grado. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1927 - 5 agosto. Silvio Agostini, Mario Agostini e Elena Nardelli scalarono per la prima volta la minuscola e tozza Torre Jandl (poi crollata nel 1957) che prese il nome dell'alpinista trentino Oscar Jandl, tragicamente perito sulla Madonnina della Vigolata presso Trento. – Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1927 - 8 agosto. H. Hartmann e G. von Krauss salgono per la Cresta Ovest del Campanile Alto con un itinerario che si volge lungo un affilato crestone che dalla Cima Nord e scende ripido fin sui ghiaioni della Val Brenta. Arrampicata a tratti elegante e molto divertente, una tra le più frequentate del Gruppo di Brenta. Buoni i punti di sosta. Altezza 550 m. Difficoltà: IV, 2 passi di IV+. - Catena degli Sfulmini - Dolomiti di Brenta.
1927 – 12 agosto. Pino Prati con Giuseppe Bianchi tentano la prima ripetizione italiana della via Preuss al Campanile Basso. Un appiglio cede, Pino Prati vola, annaspa nell’aria in un disperato quanto inutile gesto di salvezza, la corda si tende, il compagno non regge lo strappo ed è trascinato nella caduta. Quello schianto sui ghiaioni della Val Brenta dopo un volo di trecento metri, portava via appena venticinquenne una promessa dell’alpinismo italiano. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
NOTA: Sotto la Bocchetta Alta degli Sfulmini alla base della parete Sud-Ovest della Torre di Brenta ha origine una sottile crestina assai frastagliata che si sviluppa verso Ovest, irta di piccoli campanili e di arditi pinnacoli. Essa fiancheggia a Sud il terrazzo della Vedretta degli Sfulmini e termina con un salto verticale sopra al «Sentiero dei Brentei». I tre maggiori pinnacoli di questa cresta, riuniti da un unico zoccolo roccioso, sono stati dedicati alla memoria dei noti alpinisti trentini Pino Prati, Giuseppe Bianchi ed Enrico Nardelli, tragicamente periti il 12 agosto 1927 sulla parete Preuss del Campanile Basso i primi due e sullo spigolo di Valbona, nel Gruppo del Catinaccio, il terzo.
1927 - 2 settembre. Gian Luigi Casentini e Oliviero Gasperi salgono per lo Spigolo Sud-ovest del campanile che forma la vetta principale (mediana) del Croz del Rifugio (via Gasperi), con un’arrampicata assai elegante e molto frequentata che si svolge lungo lo spigolo Dislivello 120 m. Difficoltà: III. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 – luglio. Silvio Agostini e Hans Steger salgono per la Parete Ovest della Brenta Alta. - Gruppo di Brenta con una arrampicata varia e interessante, che si svolge nel centro dell'alta parete grigia, dominante la testata della Val Brenta. - Catena degli Sfulmini - Dolomiti di Brenta.
1928 – 20 luglio. Hans Steger, E. Holzner al Croz dell’Altissimo tracciano la Variante Steger per il Pilastro Sud-Ovest. Questa variante si svolge interamente sul pilastro della Cima Principale, evitando cioè la gola in cui si svolge la prima metà della (via Dibona), riuscendo perciò molto più diretta, più elegante ed altrettanto difficile della via originale (variante di circa 350 m. V°+, roccia ottima). – Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 - 21 luglio. Mario Agostini e Silvio Agostini con Bruno Detassis e Giorgio Kahn fecero la prima traversata di tutte quattro le punte degli Sfulmini, da Sud a Nord. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 - 22 luglio. Silvio Agostini, Ettore Castiglioni, Giorgio Kahn con una bella e interessante arrampicata per il Camino Sud dello Spallone dei Massodi e aver superato una gola nevosa raggiunsero la vetta. Difficoltà: III grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 - 24 luglio. E. Holzner e Hans Steger realizzarono la 1° ascensione all’esile e curioso monolito che sorge isolato tra i detriti, a Sud-Ovest della Torre Prati che battezzarono col simbolo della città natale di Hans Steger, Bimbo di Monaco, salendo per il versante Sud. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 – 25 luglio. Hans Steger, E. Holzner fecero la 1° ripetizione della Via Preuss al Crozzon di Brenta per la Parete Nord-est nel Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 - 30 luglio. Emil Solleder salì un curioso e ardito pinnacolo senza nome e intitolò quella torre alla patria dei suoi compagni di cordata: H. F. Fontein e J. W. Laavman. (Olandesi). - La scalata si effettua lungo lo spigolo Est-Sudest della Torre Olandese salendo da una specie di selletta per una piccola fessura obliqua da sinistra a destra. Al termine della fessura si traversa a sinistra con grande difficoltà su una placca con piccoli appigli spioventi e si sale per un'altra fessuretta fino ad un terrazzo, donde per le facili rocce si raggiunge la vetta (35 m; V grado. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 - 30 luglio. Ettore Castiglioni e Giorgio Kahn salgono per la parete Est, certamente fra le più interessanti della Cima Molveno, con un’arrampicata di 300 m., anche se la roccia è friabile. Difficoltà: III. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 - 31 luglio. Ettore Castiglioni, da solo, sale la grande bastionata meridionale della Cima Brenta per il Canalone Sud. La via si svolge in un profondo canalone che divide nettamente le pareti della Cima Mandron e della Cima Brenta Occidentale, ed offre la via più breve e più diretta, ma con un’ascensione piuttosto faticosa e di scarso interesse. Difficoltà: qualche passo di II grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 – l agosto. A. Klein e O. Ottahal con un itinerario serio e impegnativo anche se non difficile, salgono per la Gola Nord-est che offre scarse attrattive a causa della friabilità della roccia, della neve e del ghiaccio che ingombrano il canalone; è questa tuttavia la via più evidente e forse anche la più logica per salire alla Brenta Alta dal versante Nord. Altezza circa 300 m. Difficoltà: II. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 - 22 agosto. I due campaniletti che fanno seguito al Campanile Castelli, nel Massiccio della Tosa, sono stati saliti da A. Brovelli e Mario Brovelli. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 - 23 agosto. Hans Kiene, A. Kreil e R. Melchiori, effettuano il primo percorso completo della Cresta Nord, della Cima della Vallazza, traversandone le varie cime. L'itinerario si svolge per quella lunga cresta che fiancheggia ad Est tutta la conca della Vedretta di Flavona, traversando un primo torrione ben individuato Torre della Vallazza e una grossa anticima Croz della Vallazza e continuando per cresta fino in vetta. – Massiccio del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1929 - Hans Kiene e A.
Kreil salirono il Piz
Gallino partendo dalla Malga Spora seguendo il sentiero che sale
alla Bacchetta del Gallino e poi, per il ripido canalone ghiaioso,
raggiunsero la selletta dietro al Croz del Giovan. Di qui attaccarono la
Cresta Nord facile e in gran parte detritica e la risalirono sul filo
fino a un salto. Lo evitarono sulla parete a sinistra e, dopo 50 m, ritornarono
in cresta, che si percorre ancora sul filo, superando alcuni gendarmi e
raggiungendo la cima. – Sottogruppo
della Gaiarda – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1929 – Renzo Videsott e Domenico Rudatis effettuarono la terza ripetizione dell’itinerario (Dibona) sulla parete Ovest del Croz dell’Altissimo, nel Sottogruppo Gaiarda e Altissimo. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929 – La guida Brunner salì la parete Sud del Crozzon della Spora ma non si hanno notizie di chi furono i compagni. – Sottogruppo Gaiarda e Altissimo. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929 - 29 giugno. Hans
Kiene, R. Melchiori
e U. Tomasi, salgono il Monte
Fibbion per la parete Est, con un itinerario di interesse alpinistico, che si svolge circa
nel mezzo della larga parete che fiancheggia la Valle dei Cavai. - Sottogruppo
della Campa - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1929 - 4 luglio. E. Reiner e W. Schaufler salgono il piccolo elegante gendarme che si eleva all'inizio della Cresta Ovest della Cima d'Ambiez, subito sopra alla Bocca dei Camosci chiamato Torre dei Gusti con una breve arrampicata, ma non si hanno particolari dell'ascensione. – Catena d’Ambiez – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1929 - 18 luglio. Ettore Castiglioni, solo, sale per la parete Sud dove l'arrampicata si svolge nel mezzo della bella parete dominante la Busa degli Armi, ed offre la via più logica e la più interessante per la Cima Baratieri. Dislivello circa 340 m. Difficoltà: III e IV. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929 - 18 luglio. Ettore Castiglioni, da solo, scende dalla Cima Baratieri da Nord-est. Questo itinerario che in salita avrebbe scarso interesse, è invece la via più sconsigliabile per la discesa, quando si voglia evitare il canalone sovente ghiacciato della via normale. Difficoltà: II. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929
- 18 luglio. Italo
Neri e Virgilio Neri, salirono da Nord
- (via normale) la Cima
delle Palete.
Dalla Bocchetta delle Palete 2319 m. si scende alquanto sul versante Nord e con una traversata si raggiunge un breve costolone roccioso. Lo si risale e, superato un marcato canalone che scende dalla forcelletta più alta sulla Cresta Ovest delle Palete, lo si rimonta fino alla forcelletta. Di qui, per un ripido canalino,si vince l'ultima parete e si raggiunge la breccia tra le due punte sommitali. Piegando a sinistra si raggiunge la vetta più alta. Difficoltà: II grado. – Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929 - 21 luglio. Virgilio Neri, solo sale per il Canalone Nord (Canalone della Tosa) e raggiunse la vetta della Cima Tosa. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929 – 30 luglio. Ettore Castiglioni e S. Conci aprirono nella parte inferiore della Parete Nord-est del Crozzon di Brenta una Variante alla Via Preuss che ha reso la via più diretta e da allora più frequentata. – Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929 - agosto. Silvio Agostini e Giorgio Graffer con una arrampicata molto interessante salgono la Cima Ceda Orientale (2757 m.) - Alta - nel Massiccio della Tosa per la parete Nord-Est (via Agostini-Graffer), alta 250 m. Difficoltà: IV con l passo V. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929 - agosto. Silvio Agostini con Abba e M. Bonazzi salirono per la Parete Est il Campanile Basso (Via Comune) procedendo nella parte superiore dell'arrampicata, dopo lo Spallone, salirono per il lungo camino obliquo, che mette all'’Albergo al sole, solo fino al punto in cui il camino stesso si approfondisce. Di qui uscirono a sinistra in parete e salirono verticalmente per circa 18 m. al terrazzino del Re del Belgio, evitando cosi il giro sulla destra e la discesa dal Terrazzino Garbari (IV-). (Questa variante è comunemente nota come Variante Battistata, ma in realtà, prima ancora che da Ulisse Battistata, è stata percorsa da loro. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929 - 5 agosto. Silvio Agostini e Renzo Videsott effettuano da Sud la traversata delle tre Torri Prati, Bianchi e Nardelli nel complesso assai interessante e divertente. Difficoltà: IV. Dal Rifugio Brentei si percorre il «Sentiero dei Brentei» per circa 20 minuti, fino ad oltrepassare la cengia scavata nella roccia. Si sale il ripido ghiaione, poi si superano salti di buona roccia (150 m, III) salendo in direzione dell'esile Bimbo di Monaco. Si lascia questo sulla sinistra e si attraversa a destra, sotto le pareti Sud delle torri spiccatamente rosse e gialle, e per gradoni si entra verso destra alla base di un grande diedro. Si supera il diedro, si percorrono pochi metri a sinistra per una stretta cornice e da questa, prima di raggiungere lo spigolo, si monta sulla cornice superiore. Si gira lo spigolo e si sale direttamente per la parete, incisa da una fessura, poi si prosegue in linea quasi diritta fino all'intaglio tra la Torre Prati (a sinistra) e la Torre Bianchi (a destra). Si attraversa a sinistra e, raggiunto un camino, lo si sale sul lato destro, fin sotto uno strapiombo. Si attraversa a sinistra sullo spigolo molto aereo, lo si risale e, traversando infine a sinistra una placca levigata, si tocca la vetta della Torre Prati. Si scende con calata a corda nell'intaglio tra la Torre Prati e la Torre Bianchi e per la parete Nord si raggiunge in breve la vetta della Torre Bianchi. Da questa, scendendo per la cresta al prossimo intaglio, si raggiunge la Torre Nardelli. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929 - 10 agosto. H. Franz, R. Maix e compagni, salgono per la parete Nord-ovest della Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa. L'itinerario si svolge probabilmente su un’ampia parete gradinata che domina la testata della Val Brenta a sinistra della cresta Ovest-Nordovest. Non si hanno particolari dell'ascensione compiuta, che deve però presentare scarso interesse. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929 - 24 agosto Silvio Agostini e Marcello Friederichsen, con un’arrampicata abbastanza elegante, che supera la stretta parete Ovest del Campanile Teresa rivolta verso al Rifugio Pedrotti raggiungono la vetta del Croz del Rifugio. Dislivello 120 m. Difficoltà: III, 1 passo di IV grado. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929 - 26 agosto. A. Kreil e Hans
Kiene, raggiunsero la vetta del Monte
Ridont per la profonda gola della parete Sud (versante della Valle
delle Seghe), con un'arrampicata non priva di difficoltà. – Sottogruppo
della Gaiarda – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1929 - 30 agosto. Silvio Agostini e Giorgio Graffer salgono per il campanile che forma la vetta principale (mediana) del Croz del Rifugio per il Camino Ovest, sul lato rivolto verso il Rifugio Pedrotti. - Il maggiore interesse dell'arrampicata è il superamento del tetto con un passaggio in artificiale. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1930
- Silvio Agostini con Mario
Moser salirono per primi
sulla parete Est di Cima
Brenta. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1930 - G. Dallagiacoma, Oliviero Gasperi e Emma Malfatti con un’arrampicata su roccia buona, salgono per il versante Nord-ovest della Punta Orientale delle Punte di Campiglio che è la più breve e diretta dal Rifugio Tuckett. Difficoltà: II grado. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1930
- U. Bertacco e U.
Perini sulla parete Sud
al Castelletto
Inferiore nella parte superiore praticarono una Variante della via
Kiene, dopo il camino di 50
m, scalarono direttamente la gialla parete terminale per una fessura posta a
destra dell'inizio della traversata della via Kiene. Tale fessura è
molto esposta e difficile e porta esattamente in vetta. – Massiccio del
Grostè – Gruppo di
Brenta – Dolomiti di Brenta.
1930 - 9 luglio. Hans Graaz
e Walter Kurtze salgono
per il versante Nord-ovest della Cima
Falkner con un itinerario
complicato e di scarso interesse, essendo sempre preferibile la via dal Nord,
ben più semplice e più diretta. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1930 - 13 luglio. Mario Agostini con A. Moser salirono per primi per la parete Est di Cima Brenta e aprirono la via Agostini-Moser. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1930
- 25 luglio. La guida Silvio Agostini
con Livia Cesare, Regolo Corbellini ed Emilio Dallago effettuarono la prima
traversata del Campaniletto
dei Camosci, salendo dal Nord e traversando poi verso Sud
al Campanile
dei Camosci. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1930 – agosto. Cornelio Fedrizzi e Giorgio Graffer salgono direttamente per il primo risalto dello Spigolo Sud che porta in vetta alla Brenta Alta. L'arrampicata lungo il filo riesce aerea, elegante e di soddisfazione se si tiene in gran parte sullo spigolo, mentre la via del primi salitori si svolge costantemente un poco a destra di esso. Le difficoltà sono comprese fra II e il III grado. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1930 - 7 agosto. Virgilio Neri e Marcello Friederichsen tracciano una Variante Diretta sulla cresta Est della Cima Tosa. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1930 - 11 agosto. La prima ascensione ai Denti d’Ambiez venne effettuata da B. Bianchini e Virgilio Neri che, partendo dall'intaglio tra la Cima e i Denti, scalarono uno dopo l'altro tutti i pinnacoli. Le varie vie sui Denti e sulla Torre d'Ambiez vennero aperte successivamente da alpinisti trentini. – Catena d’Ambiez – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1930 - 12 agosto. Giuseppe Bianchini e Virgilio Neri salgono la Cima Mandron per la parete Sud, tracciano la via Neri-Bianchini, con un’arrampicata di notevole interesse, che si svolge nella parte più a sinistra della parete Sud, dove un grande diedro scende diritto fin sui ghiaioni del Vallone dei Brentei. Dislivello circa 600 m. Difficoltà: IV, passo V. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1930 - 17 agosto. Virgilio Neri con Mario Agostini e A. Moser realizzano la 1° ripetizione almeno nelle linee generali il medesimo itinerario della via Piaz della Cima Tosa per la Parete Nord-est.
L'alta e grandiosa parete che la Cima Tosa rivolge verso la Valle Brenta, è tagliata nella sua parte superiore da un gran canale obliquo che, dal ripiano sommitale, scende fino alle spallone dello Spigolo Nord, al piede della Torre Gilberti. L'itinerario raggiunge lo spallone per una serie di ripidi camini sul lato Nord-Est dello spigolo e poi segue tutto il canalone fino alla cima. Arrampicata grandiosa e di notevole interesse alpinistico, ma pericolosa per la caduta di pietre e per il ghiaccio che ingombra quasi sempre il canalone superiore. Altezza circa 800 m. Difficoltà: IV+, con un passo di V. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1930 - 29 agosto. R. Melchiori e O. Leitgeb attaccarono la parete Nord del Monte Ridont, per una larga terrazza che taglia tutto questo versante e, a metà della terrazza, salirono per una fessura umida alla cengia superiore. Seguendo questa cengia verso sinistra riuscirono a una placca bianca, staccata, dalla quale proseguirono obliquamente per parete esposta verso la terza cengia. Superarono con una traversata a destra la successiva fascia di parete e, aggirata una sporgenza, entrarono in un canale. Lo abbandonarono dopo pochi metri e raggiunsero un pulpito detritico, a destra del quale s'infilarono in una fessura verticale, con una grande finestra adducente sulle rocce rotte sotto la cima. III° grado. - Sottogruppo della Gaiarda – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1930 - 31 agosto. H. Leitgeb
e R. Melchiori con
un’arrampicata che si svolge prevalentemente in camini lungo l'informe
crestone, salirono per il versante Sud-est del Campanile
di Vallesinella. Il crestone è ben marcato nei 2/3 inferiori. Dislivello
circa 500 m. Difficoltà: III. - Massiccio
del Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1931 - Silvio Agostini e T. Gessmann impostano una Variante che consente un accesso diretto alla via Paulcke ed offre un'arrampicata assai interessante sulla Parete Est del Campanile Alto. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1931 - Silvio Agostini e Hans Steger sul versante Est-Sudest della Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa creano una Variante sulla grigia e compatta parete verticale, compresa tra il Camino Deye e il Camino Pederiva e fu superata con difficile arrampicata. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1931 - Silvio Agostini,
Marcello Friederichsen
e Virgilio Neri
realizzano la 1° ascensione del Campanile
dei Brentei, via Normale, raggiungendo la caratteristica vetta appiattita del campanile.
III° grado. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1931 – estate. Silvio Agostini e Virgilio Neri salgono per lo Spigolo Sud-ovest delle Punte di Campiglio tracciando la via Agostini con un’arrampicata varia e molto interessante, forse la più bella sulle pareti delle Punte di Campiglio. Dislivello 650 m. Difficoltà: IV, 1 passo V-. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1931 - 17 luglio. Walter Kurtze e Hans Graaz salirono da Nord - (via normale) la Cima delle Palete e, venne pubblicato come l° ascensione ma, si identifica molto con la via Neri tracciata dai due fratelli nel 1929. - Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1931 - 24 luglio. Silvio Agostini e S. Conci salirono per la parete Ovest della Cima degli Armi. L'arrampicata si svolse per una serie di fessure che incidono la gialla parete del torrione centrale, rivolta verso la Vedretta degli Sfulmini. Altezza 200 m. Difficoltà: V grado. Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1931 – 29 luglio. Oliviero Gasperi, B. Moore e Raffaele Vidi arrampicarono per lo Spigolo Sud-ovest delle Punte di Campiglio, entrando e superando un camino noto come Camino Gasperi, raggiungendo poi la vetta. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1931 - 30 luglio. Marcello Friederichsen e Virgilio Neri con un’arrampicata molto interessante, di circa 380 m, su roccia buona, salgono per lo Spigolo Sud-est dello Spallone dei Massodi superando una serie di camini leggermente obliqui che incidono profondamente la parete a destra dello spigolo Sud-est. Difficoltà: V, con l passo di V+. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1931 – agosto. Silvio Agostini e I. Battisti salgono per la parete Ovest della Cima Molveno tracciando la via Agostini. Classica arrampicata elegante e divertente, su roccia ottima, di circa 200 m; posti di fermata comodi; 9 chiodi, compreso alcuni di sosta. Difficoltà: III, 2 passo IV. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1931 - 16 agosto. Marcello Friederichsen ed Enrico Giordani tracciano forse l’unica via per la parete Est della Punta Mezzena. Attaccarono lungo una fessura che divide le pareti Est e Sud e salirono fino al suo termine su una spalla; scendendo poi verso destra per un paio di metri; attraversarono ancora a destra e con manovra di corda, si portarono sullo Spigolo Sud-est e risalendolo poi fino in vetta: (80 m di arrampicata assai difficile e con roccia friabile. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1932
- Silvio Agostini e Mario Agostini ripercorsero la
via dal Nord del Campaniletto
dei Camosci rettificando
l’itinerario con una Variante che segue esattamente il filo dello
spigolo. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1932 - Ricardo Cassin e compagni salgono in vetta del Campanile Basso di Brenta per la Parete Est - (Parete Preuss). - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1932 - Silvio Agostini effettuò la l° ascensione per il Camino Ovest (via normale) del Gemello Inferiore. Difficoltà: III°+. Nelle Dolomiti di Brenta. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta.
1932 - estate. Matteo Armani e Luigi Miori raggiungono la vetta della Punta Massari salendo per la parete Nord-est aprendo la via Armani superando una fessura strapiombante che incide la metà superiore della parete, sotto l'intaglio fra le due cime della Punta Massari. Arrampicata bellissima ed esposta di circa 160 m, su roccia ottima. Difficoltà: IV grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1932
– luglio. Hans Graaz e Walter Kurtze
salgono per il Pilastro Sud della Cima
Tosa e volendo evitare
il grande colatoio della via Migotti, vetrato e ingombro di neve
girarono a destra per un ballatoio al piede del torrione verticale che delimita
a destra il solco e passare sulla parete che guarda verso il profondo canalone
nevoso del versante Sud. Dalla cengia, salirono senza speciali
difficoltà una cinquantina di metri un po’ verso sinistra, raggiunsero lo
stesso spallone, ove esce dal lato opposto, anche la (via Migotti).
Creando dunque la Variante Kurtze. – Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1932 – luglio. Bruno Detassis e Giuseppe Corrà tracciano la Variante Detassis nella Gola al Croz dell’Altissimo. L’itinerario si svolge interamente per la grande gola centrale della parete Sud-Ovest, seguendo cioè nel primo tratto la via Dibona e continuando poi per la gola fino in vetta.
Si tratta dunque di una variante di notevole importanza e ben più diretta della via originale. Le difficoltà non sono superiori a quelle della via Dibona, ma più continuate (variante di circa 450 m. Difficoltà IV e V+). - Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1932 - 15 luglio. Hans Graaz e Walter Kurtze dalla vetta di Cima Rocca fecero il 1° percorso in discesa dal versante Sud–sud-ovest, senza via obbligata, per il ripido fianco di rocce gradinate e facili canali, fino a giungere al fondo della Conca della Prigione, racchiusa tra la catena principale e la gran quinta rocciosa del Frate. Di qui, si scende attraverso la forra che fa da sbocco alla conca, nel Vallone di Centonia. - Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1932 - 26 luglio. Ettore Castiglioni, Guido Leonardi e Gino Pisoni salgono l’affilatissimo Spigolo Sud di Cima Brenta che si profila nettamente sul cielo, sia guardando dai Brentei, sia guardando dal Sentiero della Sega Alta con una breve arrampicata molto esposta ed elegante con difficoltà di III grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1932 – agosto. Giorgio Graffer e compagni, salgono il Canalone Sud della Cima Tosa. Si tratta di quello stretto e profondo canalone ghiacciato che dalla vetta della Cima Tosa scende a Sud, racchiuso tra alte quinte di roccia, sfociando sulla Vedretta d'Ambiez. E’ ripido (c. 45°.50°), ma quando è in buone condizioni di innevamento non presenta particolari difficoltà: AD. Qualche pericolo di pietre. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1932 - 14 agosto. Bruno Detassis e Gino Corrà salgono per il Diedro della parete Sud della Brenta Alta sormontarono un grande diedro obliquo da sinistra a destra, seguito da alti strapiombi gialli con difficoltà di V°-. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1932 - 15 agosto. G. Battistata,
R. Casagrande, L. Cescati e Gino Pisoni salirono l’ultimo dei
cinque grossi torrioni della Cima
Bassa d’Agola, che è anche il più ardito, ed è stato chiamato Punta
Lisetta. - Catena
d’Ambiez – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1932 - 15 agosto. Cesare Soprana e Steno Soprana salirono lungo un profondo camino della parete Sud della Punta Iolanda che incide tutta la rossa parete rivolta verso la Busa degli Armi, un poco a sinistra dal centro. Arrampicata molto interessante ed esposta, su appigli piccoli ma solidi. Dislivello 280 m. Difficoltà: V. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1932 - 16 agosto. Bruno Detassis e Gino Corrà, salgono per la
parete Nord-est alla vetta del Monte
Daino. La via si svolge in un grande canale che solca nel mezzo tutta
la larga parete rivolta al Croz
dell’Altissimo. L'arrampicata è poco attraente per la cattiva qualità
della roccia. Dislivello 400 m. Difficoltà: V. - Sottogruppo
del Monte Daino – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1932 - 28 agosto. Nello Bianchini, Maria Casè, Gino Corrà e Bruno Detassis salgono la Cima Margherita – Massiccio della Tosa, per la Parete Sud-Sudovest (Fessura Detassis). Arrampicata molto esposta ed elegante, che si svolge lungo una sottile fessura verticale che incide la parete poco a sinistra della vetta. Altezza circa 280 m; usati 5 chiodi. Difficoltà: V- 1 tratto di V. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1932 - 3 settembre. La Torre d’Agola venne salita per la prima volta da G. Battistata e R. Casagrande per un canale- camino, con una arrampicata di scarso interesse. Catena d’Ambiez – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1932 - 4 settembre. Matteo Armani e Renzo Salvadei salgono per primi alla Torre Prati per lo spigolo Ovest aprendo la via Armani. - Nel gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli. Bellissima arrampicata, molto esposta ed elegante, che supera l'ardito spigolo Ovest, alto circa 140 m. Roccia ottima. Difficoltà: IV grado sostenuto. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - Anderl Heckmair con Maria Casè e S. Emmer salirono il Campanile Basso per il Diedro Sud-Ovest impostando una Variante terminale Heckmair. Invece di salire la lunga fessura terminale della via Fehrmann, si tennero più a destra, sullo spigolo Sud-Ovest, fino all'altezza dello spallone. Qui giunti, aggirarono verso destra lo spigolo e, traversando ancora un tratto sulla parete strapiombante, raggiunsero una fessura gialla che li portò direttamente all'Albergo al sole, nel punto dove ha inizio la via Meade. Per questa via raggiunsero quindi la vetta, tracciando cosi un itinerario molto diretto, ma, in parte, di estrema difficoltà. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - A. Larsimont e Antonio Miotto crearono una Variante d’attacco Miotto-Larsimont. Attaccarono il Diedro Sud-Ovest del Campanile Basso sulla direttiva del Gran diedro a destra dell'attacco Fehrmann e a sinistra dell'attacco Fabbro, salirono per rocce biancastre e frastagliate in direzione di un grande masso che pare incollato alla parete e, giunti a un punto di sosta, traversarono a destra un po' più in basso, per 3 m, quindi salirono al sovrastante terrazzino e attraversando a sinistra, in alto, tra il masso e la parete, giunsero su un altro ripiano più ampio. Da qui, per un facile diedro, poterono salire all'inizio del Gran diedro della via Fehrmann. (È pertanto questo l'attacco più diretto a questa via). - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 – Bruno Detassis e Gino Corrà salgono il Diedro diretto della parete Est, sotto il tetto sporgente della via Originale Preuss, al Campanile Basso, che Paul Preuss aveva evitato. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - estate. Alberto I°, Re del Belgio, Aldo Bonacossa, Hans
Steger e Paula Wiesinger salirono per
la parete Sud della Punta Occidentale delle Punte
di Campiglio con un itinerario vario e interessante, che si svolge nel
mezzo della bella parete che fronteggia il Rifugio Brentei. Dislivello 550 m.
Difficoltà: IV grado. - Massiccio
di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
Re Alberto I° del Belgio al ritorno, a Passo Pordoi, fa la conoscenza di Tita Piaz, ed informato della sua grande esperienza, gli chiede di unirsi alla comitiva. Il “Diavolo delle Dolomiti” (pseudonimo avuto perché in valle si raccontava avesse venduto l’anima al Diavolo per fare ciò che riusciva a fare) accetta, anche se un po’ ritroso.
L’indomani sale con la compagnia al Sass Pordoi per la parete Sud. Al termine della scalata Tita Piaz non può fare a meno di professare la sua simpatia per la repubblica e denigrare gli istituti monarchici. Re Alberto I° del Belgio, senza scomporsi, gli risponde gentilmente che rispetta le sue idee, e gli dimostra come le pesanti responsabilità di un Re gli rendano la vita meno facile rispetto ad un Presidente Repubblicano. Tita Piaz è colpito dalla dignità del re e si rabbonisce: alla fine una forte stretta di mano suggella una nuova amicizia. Alla morte di Alberto I°, Re del Belgio, Tita Piaz gli dedicherà il suo rifugio ai piedi delle Torri del Vajolet.
1933 – giugno. Matteo Armani
e G. Giuliano con
un’arrampicata elegante, per la parete Est della Cima
SUSAT tracciano per quella di destra delle due fessure incrociate a X,
la (via Armani). Altezza quasi 250 m; difficoltà: V grado. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1933 - 17 luglio. Ettore Castiglioni ed Enrico Giordani, salgono per la parete Nord-Nordest raggiungendo la vetta della Cima delle Fontane Fredde 2202 m. tracciando la via diretta. Arrampicata molto bella e interessante, che si svolge lungo una sottile fessura verticale che incide la metà superiore della parete in direzione della punta più alta. Dislivello circa 360 m. Difficoltà: V, l passaggio di VI°-. – Sottogruppo del Monte Daino – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 22 luglio. Ettore Castiglioni e Marcello Friederichsen raggiunsero la vetta della Punta Iolanda per lo Spigolo Sud-est salendo un largo spigolone giallastro limitante a destra la rossa parete Sud. Dislivello 270 m. Difficoltà: IV con passo di V. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 24 luglio. Matteo Armani, G. Giuliano e M. Lubich aprono una via alla cima Sud per il camino Sud-ovest alla Cima Ceda Occidentale nel Massiccio della Tosa, seguendo sempre l'interno del camino che incide tutto il fianco della cima Sud. Con 300 m. di arrampicata interessante e difficoltà di V° continuato. – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 24 luglio. Ettore Castiglioni
e Bruno
Detassis salirono per la parete Nord del Dos
di Dalun per una via che
si svolge nella la fessura-diedro verticale che delimita a destra il grosso
pilastro arrotondato della parete Nord. Arrampicata libera bellissima ed
elegante, su roccia solida con appigli minimi e pungenti. Data la compattezza
della roccia è quasi impossibile piantare chiodi, anche ai punti di sosta.
Dislivello circa 450 m. Difficoltà: V molto sostenuto. - Sottogruppo
del Ghez – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 25 luglio. La Torre della Sega Alta venne scalata per la prima volta lungo lo Spigolo Sud-est da Silvio Agostini e Marcello Friederichsen diventata poi la Via normale. Breve e divertente arrampicata su roccia ottima; difficoltà: IV°+. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 28 luglio. Ulisse Battistata e N. Delvai salirono per la parete Nord della Cima Brenta Orientale. La via si svolge sull'alta parete rocciosa a destra (Ovest) della vedretta pensile, che scende dall'insellatura fra le due punte della Cima Brenta. Arrampicata di notevole interesse, alta circa 350 m. Difficoltà: IV grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 – agosto. Giorgio Graffer con Antonio Miotto e Rita Graffer salgono per la Parete Est con la complessa parete sovrastante il Canalone della Tosa e raggiungono la vetta del Crozzon di Brenta nel Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 – agosto. Giorgio Graffer e Lorenzo Viesi percorsero il Canalone Sud che scende stretto fra le due Punte di Campiglio. (Non ci è dato di sapere quale delle due punte raggiunsero). - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 – agosto. Bruno Detassis e compagni tracciarono una Variante sul vasto terrazzo detritico che si stende al piede della Parete Sud del Campanile Alto, che conduce all'inizio della cengia della via Paulcke, proseguendo poi per questa via fino in vetta. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 1 agosto. Ettore Castiglioni e Bruno Detassis, salgono per la parete Sud-Sudovest della Cima Tosa che si eleva sopra la testata della Vedretta dei Camosci, proprio di fronte alla Bocchetta del Camosci, lungo una marcata riga nera. Difficoltà: IV. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 2 agosto. Ettore Castiglioni e Bruno Detassis, salgono per la parete Ovest del Crozzon di Brenta nel Massiccio della Tosa e tracciano la via Castiglioni Detassis. Difficoltà: IV con un passo di V. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 4 agosto. Ettore Castiglioni e Bruno Detassis scalarono un grosso e ardito torrione che si stacca sul versante Nord-Est della Cima Tosa e lo battezzato Torre Gilberti (via Diretta) a memoria di Celso Gilberti, grande alpinista friulano tragicamente perito ventitreenne sulla parete della Paganella insieme ad Erberto Pedrini l’11 giugno 1933. La lunghezza, la varietà e l'impegno quasi continuo fanno di questa scalata una delle più interessanti che si possano effettuare su questo versante. Altezza circa 750 m. Difficoltà: IV e V. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 6 agosto. Edmund Richterund e Fritz Stubanus salirono la Cima Tosa per la Parete Nord-est praticando una Variante della via Piaz. Attaccarono nel Canalone della Tosa e si portarono sullo spallone dello Spigolo Nord, evitando quindi la prima parte dell'arrampicata. Poi, seguendo la (via Piaz), aggirarono alla base la Torre Gilberti e infilarono il gran canale obliquo della parete Nord-Est. Lo abbandonarono ben presto, poi attraversarono a destra verso la Torre Gilberti, fino al lungo camino situato poco a sinistra di quello della. «via diretta». Per questo camino raggiunsero direttamente il calottone sommitale della Tosa, evitando di toccare il colletto della Torre Gilberti. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 6 agosto. Edmund Richterund e Fritz Stubanus effettuarono una discesa dalla parete Est, del Crozzon di Brenta, nel tratto dove è più concava e articolata. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 6 agosto. Matteo Armani e G. Giuliano solo quattro giorni dopo l'apertura della Via Castiglioni Detassis sulla parete Ovest del Crozzon di Brenta nel Massiccio della Tosa, ignorando di essere stati preceduti, tracciarono un itinerario che in parte coincide col precedente, ma la Via Armani-Giuliano è più diretta e probabilmente più bella come arrampicata. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 8 agosto. Ettore Castiglioni
e A. Kahn salirono i due
campanili maggiori dei Campanili
di Fracingli da Sud, con un’arrampicata pericolosa per la
friabilità della roccia, e attraente solo per l'ambiente selvaggio in cui si
svolge. (via normale). Difficoltà di III con passaggi di IV+. – Sottogruppo
dei Fracingli – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1933 - l0 agosto. Ettore Castiglioni e Manlio Castiglioni con Paolo Stenico salirono sulla Torre Jandl dal versante Sud. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 13 agosto. Una Cameron e H. Jachson con Matteo Demetz e Ferdinand Gluck salgono per la parete Est della Cima Tosa, (via Demetz), arrampicando dapprima sullo spigolo dell'ultimo pilastro a sinistra della parete Est, poi nel camino a destra. Altezza circa 300 m; usati alcuni chiodi. Difficoltà probabili di V°+ sullo spigolo, poi nettamente inferiori. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 13 agosto. Matteo Armani e G. Giuliano salgono per la cresta Ovest-Nordovest della Torre di Brenta. L'itinerario si svolge su quella lunga cresta, frastagliata da numerosi pinnacoli, che termina con un gran salto strapiombante sopra la parte più bassa della Vedretta degli Sfulmini. Arrampicata elegante e divertente, una delle più interessanti della Torre di Brenta. Attualmente, a causa dell'abbassamento di alcuni metri del livello del nevaio, l'attacco originale è diventato impossibile. Altezza circa 300 m. Difficoltà: IV grado. – Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 14 agosto. Bruno Detassis con Nello Bianchini, Marco Pilati e N. Mantovani salgono il minuscolo ed ardito gendarme che si stacca dallo spigolo Nord del Crozzon di Brenta - il Campaniletto Pedrini e lo dedicano alla memoria dell’alpinista trentino Erberto Pedrini, caduto sulla parete della Paganella insieme a Celso Gilberti l’11 giugno 1933. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 18 agosto. Adriano Dallago e Marcello Friederichsen con un itinerario che è probabilmente è il più diretto e il più elegante che si abbia sullo Spallone dei Massodi. salgono per la parete Sud-Sudest superando un piccolo strapiombo con piramide umana (e ora dato di VI°), in seguito ha sconcertato diversi alpinisti, i quali però non sapevano dell'alta statura di Adriano Dallago e Marcello Friederichsen. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 24 agosto. Giorgio Graffer
e Rita Graffer salirono
per lo Spigolo Nord-est - (Spigolo Graffer) del Campanile
Basso. Il loro itinerario si svolge lungo lo spigolo che delimita a
destra la «Parete Preuss» ed offre un’arrampicata di 110 m. un po' più
difficile ed altrettanto esposta ed elegante della vicina via Preuss.
Chiodi usati 7. Difficoltà: V°. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933
- 26 agosto. F.
Deuss, Karl Magdefrau e G.
Waissflog, salirono per il versante Sud-est la Cima
delle Palete con un'arrampicata
faticosa e di scarsa soddisfazione per la friabilità della roccia; difficoltà:
II° grado. - Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta –
Dolomiti di Brenta.
1933
– 27 agosto. F. Deuss e Karl Magdefrau fecero la 1°
traversata da Nord a Sud della Torre
di Flavona, ma bisogna fare attenzione alla roccia friabile. - Sottogruppo
della Campa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 28 agosto. F. Deuss e Karl Magdefrau salgono per la
parete Nord-Nordest della Cima
di Val Scura. La via si svolge nel mezzo della ripida parete che
fiancheggia la Val Scura, ed è una delle poche di interesse alpinistico
nella catena del Fibbion,
perché offre un'arrampicata abbastanza divertente. Dislivello circa 300 m.
Difficoltà: II° con passaggi di III° grado. – Sottogruppo
della Campa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 2 settembre. Adriano Dallago e Marcello Friederichsen raggiungono la vetta del Campanile Basso dalla Parete Est (via Comune), attaccando il basamento strapiombante del Campanile Basso, esattamente ove si trova la targa in memoria di Giuseppe Bianchi e Pino Prati. Salirono verso sinistra lungo un'esile fessura e, con piramide umana, superarono faticosamente uno strapiombo di grande difficoltà. Proseguirono ancora direttamente per una lunghezza di corda fino a ricongiungersi con la via normale. (Variante Friederichsen) di scarso interesse. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933
– 17 settembre. B.
Bertacco, R. Meneghini e Raffaele
Vidi salirono al Figlio
del Castelletto per la parete Sud partendo a sinistra della via
normale del Castelletto Inferiore per la parte sopra la cengia. – Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934
- Ulisse Battistata e Pompeo Marimonti fecero una
ripetizione della Variante Bertacco-Perini sulla parete Sud al Castelletto
Inferiore. – Massiccio
del Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934 - La parete Nord est del Monte
Ridont fu scalata da Giulio
Giovannini e C. Zanini.
L'attacco si trova a circa 1 ora dalla Malga Spora, a Nord del
caratteristico basamento rosso e nero della parete; la direttiva della salita è
data da un lungo camino discontinuo. Si inizia lungo un facile canalino obliquo
da destra a sinistra; si prosegue lungo un divertente camino; si supera una
fascia di lastre friabili e, dopo 150 m, si arriva a una fessura gialla
strapiombante di circa 15 m. Superatala (chiodo) si traversa qualche metro a
sinistra, si sale un breve camino e per facili rocce si arriva in vetta. 1
passaggio di IV°. - Sottogruppo
della Gaiarda – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934 – estate. Giorgio Graffer,
T. Larsimont, Paolo Graffer, Antonio Miotto e C. Ricci salgono per successive Varianti
per salire alla vetta della Brenta Alta, per lo Spigolo Sud. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934 – estate. Giorgio Graffer,
Paolo Graffer e Rita Graffer raggiungono la
vetta della Brenta Alta per la
parete Est-Nordest (via Dei Camini). Arrampicata abbastanza varia
e interessante, che attacca nei camini situati sulla sinistra del grande diedro
Nord-Est. Altezza circa 450 m. Difficoltà: III°. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1934
- 9 luglio. Walter
Kurtze e Hans Graaz salirono in cima
alla Quota
2415 m. dal versante Sud (ramo principale della Valle del
Vento) per un diedro friabile e poi per cresta. – Catena
Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti
di Brenta.
1934
- l0 luglio. Walter
Kurtze, da solo, realizza la 1° ascensione alla Torre
delle Cornacchie. Dalla Cima
Paradiso 2838 m. si scende per breve cresta verso Est a un
grosso torrione (quotato 2815 m.), ove si dividono le due creste che
fiancheggiano a Nord e a Sud la Val Dimara. Si segue la
cresta e si raggiunge il primo spallone (quotato 2645 m.), che dà verso la Val
Gelada di Tuenno. Da questo si ritorna verso Nord, si scende nella
testata della Val Dimara, fino a quando appare sulla cresta a destra la Torre
delle Cornacchie (cosi chiamata anche perché è il consueto luogo di
sosta di questi uccelli). Per una cengia a destra si raggiunge la selletta
antistante alla torre. Di qui si discende a sinistra (Nord) per un
camino e si traversa sulla parete Nord della torre, raggiungendo un
camino che porta direttamente in vetta (II° grado). – Catena
Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti
di Brenta.
1934 - 11 luglio. La Sentinella
delle Caverne venne scalata per la Cresta Ovest da Walter Kurtze, da solo. - Dal Sentiero delle Palete giunti nella conca della Livezza Piccola,
si sale verso Ovest in una prima conca e si prende a sinistra la stretta
e selvaggia Val Dimara. Si sale per la valle fino all'altezza di una
grande caverna, che si lascia a destra e, traversando a sinistra, si raggiunge
la selletta di cresta immediatamente ad Ovest della Sentinella
delle Caverne, tra questa e la Torre
delle Cornacchie. Si sale per le piccole gobbe della cresta, si supera
una parete friabile e, per un sottile spigoletto, si guadagna direttamente la
vetta. Roccia molto friabile. - Catena
Settentrionale - Gruppo
di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1934
- 12 luglio. La Cresta
delle Caverne venne percorsa per la prima volta da Hans
Graaz e Walter Kurtze. - Dalla Cima
Paradiso 2838 m. si scende per breve cresta verso Est in
direzione del Torrione 2815, lo si aggira sul lato Sud, e si
ritorna in cresta alla selletta immediatamente ad Est di esso. (Di qui
si può salire il torrione con tutta facilità). Si prosegue per il filo di
cresta, talvolta molto sottile e sempre friabile fin in vetta alla Cima
Ovest. Un altro lungo tratto di cresta sottile e friabile porta alla Cima
di Mezzo, donde, per cengia friabile, si scende alla selletta di cresta. Si
traversa ora sul lato Sud, fino a un camino che sale direttamente in
vetta alla Cima Est. - Catena
Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti
di Brenta.
1934 - 16 luglio. Collina, Marcello Friederichsen, Missiroli, Virgilio Neri, M. Prati e G. Vinchi salirono un alto e ardito campanile senza nome, che si stacca sul lato Sud-Est del Castel Alto del Massodi, prospiciente il «Rifugio della Selvata» e lo intitolarono alla memoria dell'alpinista Borgossi. (Campanile Borgossi). – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934 - 19 luglio. Giorgio Graffer
e Marco Pilati salirono la
XIII° Torre (3026
m.) delle Torri
di Cima Brenta che è il torrione
più imponente dei 15 che costituiscono la lunga cresta Nord-ovest di Cima
Brenta, arrampicando per lo Spigolo Nord-est (via
Graffer), su roccia solida e molto elegante, espostissima nella parte finale.
Dislivello circa 330 m; difficoltà: V°. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti
di Brenta.
1934 - 22 luglio. Matteo Armani ed Ettore Gasperini-Medaia salirono per la Parete Nord
(Via Armani) al Campanile
Basso con un’arrampicata poco attraente e in parte estremamente
difficile nel primo tratto, molto elegante nel tratto superiore. Difficoltà: V°
con passaggi di VI°. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di
Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934
- 31 luglio. P. Amodeo, N. Arnaldi e A. Chiodi, salirono la Cima
Sella per lo Spigolo Sud. La loro via si
svolse un poco a sinistra dello spigolo che delimita a destra la parete Sud,
ed è quindi più diretta di quella della parete Sud poiché ne evita i tratti
più banali e sale direttamente alla vetta con arrampicata esposta e divertente.
Dislivello circa 270 m. Difficoltà: III°, passaggi di IV°. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934
– agosto. Giorgio
Graffer con Antonio Miotto, un compagno dell'accademia aeronautica, apre
la famosa via “Graffer-Miotto” sullo Spallone del Campanile
Basso spigolo Sud-Ovest. Ascensione che Graffer compie a
piedi nudi nei suoi tratti più impegnativi, ancor oggi valutato V° e VI°. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934 - 6 agosto. P. Amodeo, N. Arnaldi, e A. Chiodi, praticarono una “Variante” alla via del primo salitore del Canalone Nord - (Canalone della Tosa) della Cima Tosa (Virgilio Neri, 1929) invece di seguire il canalone, a volte pericoloso per le scariche piegarono a destra, in un ripidissimo canalino ghiacciato che porta alle rocce terminali e alla forcella tra la Tosa e il Crozzon di Brenta e per la cresta stessa in breve alla vetta. Il primo salitore, invece, alla diramazione usci dal canale a sinistra, meno ripido dell'uscita diretta. – Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934 – 14/15 agosto. Bruno Detassis realizza la sua più notevole impresa, con Ulisse Battistata ed Enrico Giordani, vince la verticale e compatta parete Nord-est della Brenta Alta, certamente la più bella e difficile arrampicata, a tutt’oggi, del Gruppo di Brenta. - (via Detassis) - Questa via, che subito non ebbe la fama di difficoltà che giustamente meritava, in seguito ai giudizi dei ripetitori è senz’altro da porre, come livello di realizzazione tecnica, sullo stesso piano della via Carlesso alla Torre Trieste oppure della via Andrich sulla Punta Civetta o anche, con un paragone più moderno, della via Lacedelli alla Cima Scotoni. Superfluo dire che l’impiego dei chiodi fu scarsissimo. - Catena degli Sfulmini – Dolomiti di Brenta.
1934 - 19 agosto. Giorgio Stauderi e Paolo Migliorini raggiungono il colatoio della Parete Nord della Cima Margherita (2845 m.), – Massiccio della Tosa (via Trieste) e lo percorre fin sulla cima. Arrampicata più difficile che attraente e in parte pericolosa, che non risulta ancora ripetuta. Altezza 430 m; chiodi usati 17, lasciati 8. Difficoltà: fra V° e VI°. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934 - 23 agosto. Ulisse Battistata, Bruno Detassis, Enrico Giordani e Pompeo Marimonti salgono per la parete Sud-ovest della Torre di Brenta aprendo la (via Detassis). Arrampicata esposta, molto elegante e di soddisfazione, su roccia ottima, che si svolge per quella bella parete verticale a destra della cresta Ovest-Nordovest. Difficoltà: IV+, la prima lunghezza V. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1934 - 25 agosto. Anna Bozzano, A. Vidi e Oliviero Gasperi come
capocordata, salgono il Torrione
di Vallesinella per parete Ovest e tracciano la via Gasperi,
(d. Schizzo sopra). La via si svolge quasi nel centro della larga
parete ed offre una bella e comoda arrampicata; difficoltà: III°. – Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934 - 28 agosto. Bruno Detassis,
Marcello Friederichsen
e Enrico Giordani
furono i primi a salire su un piccolo campanile immediatamente a Sud-Est
della Cima
Polsa, nel Massiccio
della Tosa, che chiamarono Campanile
Castelli in ricordo dell'alpinista trentino Arturo Castelli. - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934 – settembre. W. Pfeifer
e M.
Reiff, per la parete Nord-Nordovest con una scalata mista su
roccia e su ghiaccio raggiungono la vetta della Cima
Margherita (2845 m.), nel Massiccio
della Tosa. Pericolosa per caduta di pietre, poco attraente e
sconsigliabile. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934 - 4 settembre. Enrico Dall'Era,
Oliviero Gasperi e Raffaello Vidi tracciarono
sulla parete Sud-Sudovest della
Cima
del Grostè la via Gasperi. Dislivello
250 m circa. Difficoltà: III°+. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1934 – 6/7 settembre. Matteo
Armani e Ettore Gasperini-Medaia salirono per il Gran Diedro Nord-ovest
della Cima
di Ghez con un’arrampicata grandiosa, di serio impegno, che si svolge
lungo il gran diedro che solca la parete esposta verso l'alta Valle
d'Ambiez. Caratteristica generale: grande camino-gola, dalle rocce
levigate. - Sottogruppo
del Ghez – Gruppo di
Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934 - 7 settembre. Matteo Armani
e Luigi Scartezzini con
un’arrampicata esposta ed elegante ma a tratti su roccia poco sicura salgono
per lo Spigolo Sud-Sudest della Cima
della Gaiarda. La via si svolge lungo quel marcato spigolo, ben
visibile anche dalla Valle delle Seghe, che delimita a destra la parete
e che porta sullo Spallone orientale della Cima
della Gaiarda, probabilmente la più consigliabile del Sottogruppo
della Gaiarda. Dislivello 300 m. Difficoltà: IV°, 3 passaggi di IV°+. -
Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934 - 8 settembre. Matteo Armani e Ettore Gasperini-Medaia,
con un’arrampicata molto divertente su roccia ottima, lungo una serie di
fessure che incidono nel mezzo la parete del grosso contrafforte, salirono per
la Parete Sud della Cima
Ceda Occidentale nel Massiccio
della Tosa. - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1935 - Il dottor professor Karl Mägdefrau effettuò la 4° ripetizione dell’itinerario Dibona sulla parete Sudovest del Croz dell’Altissimo, nel Gruppo di Brenta. – Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo – Dolomiti di Brenta.
1935
- Si ha pure notizia di una via aperta da Ettore Gasperini-Medaia,
per la parete Nord-Est della Cima
Ceda Orientale (2757 m.) - Alta - nel Massiccio
della Tosa che ha l'attacco in comune con la via Agostini-Graffer.
- Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1935
- Luisa Celotti e Giorgio Graffer
tracciarono una Variante scalando la parete 6 metri a sinistra del Camino
Treptow, raggiungendo la Cima
Brenta Bassa nel Massiccio
della Tosa. Versante Est-Sudest. - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1935
- Cornelio Fedrizzi e M.
Marazzi sul Croz
dell’Altissimo tracciano la (Variante
Fedrizzi per la Parete Sud). Questa variante si svolge interamente sul
pilastro della Cima Principale, usufruendo di una serie di camini e
fessure a destra dei camini a Y della Variante Steger, evitandone le
lunghe traversate; si svolge perciò in gran parte sulla parete Sud,
ossia sulla faccia destra del pilastro, raggiungendo lo spigolo e la via Dibona
poco più in alto della Variante Steger. - Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1935 - 30 giugno. Matteo Armani e Luigi Scartezzini salgono per la parete Sud-est della Torre di Brenta aprendo un nuovo itinerario (via Armani). La via si svolge nel mezzo della gialla parete strapiombante, sopra al gran cengione detritico che forma lo spallone Est della Torre di Brenta. Arrampicata molto esposta, alta circa 220 m. Difficoltà: V° grado. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 7 luglio. Bruno Detassis, Marcello Friederichsen e Enrico Giordani realizzano la 1° ascensione e la traversata dei primi tre campanili dei Campanili degli Armi (2660 m.) con un’arrampicata assai varia e divertente, su buona roccia. Difficoltà: IV°, passo di V°. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 18 luglio. Walter Kurtze
con Hans Graaz salirono per
la parete Nord-ovest raggiungendo la vetta della Sentinella
delle Caverne. Si sale
per la Val Dimara fino
alla conca al piede della Sentinella
delle Caverne. Si va alla base delle rocce e si attacca la parete in
corrispondenza di quella serie di camini, che scendono dall'intaglio tra la
cima e l'anticima Est. Si sale per camini e canaloni, intervallati da
qualche paretina, fino all'intaglio di cresta, donde verso sinistra si può
raggiungere in breve la vetta dell'anticima Est (quotata 2483 m.). Per toccare
la cima più alta, dall'intaglio, si piega a destra sulla parete Est-Sudest,
mirando ad un caratteristico terrazzino verde. Si sale per lo spigolo al di qua
del terrazzino e dal suo margine destro si prende una stretta cengia inclinata,
che porta allo Spigolo Est, assai ripido e friabile, che si segue fino
in vetta. – Catena
Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti
di Brenta.
1935 - 19 luglio. Carlo Gadler, Luigi Golzer, Marino Stenico, salirono da Nord-est al Bimbo delle Fontane Fredde. Si tratta di quello snello campanile, che si stacca a sinistra (Est) della parete delle Fontane Fredde. L'itinerario si svolge per quello di sinistra dei due camini, che, partendo a circa un terzo d'altezza, portano sul campanile. Arrampicata difficile e poco attraente a causa della roccia friabile. Dislivello circa 300 m. - Sottogruppo del Monte Daino – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 21 luglio. Hans Graaz e Walter Kurtze raggiunsero la cima della Sentinella del Pulpito dalla Malga Centonia 538 m, presso il Torrione Melédrio, si portarono sul fondo del Vallone di Centonia e lo salirono per il lungo ghiaione fino allo sbocco nevoso della gola che scende a Nord della Sentinella e dà accesso alla Conca della Prigione. Salirono per la gola nevosa ripidissima, fino dove questa si allarga e si dirama, attaccarono la roccia a destra che sale, obliquando a sinistra in un canalone, che più in alto si restringe a camino e termina con un diedro piatto (punto più difficile). Superato il diedro, proseguirono per una serie di camini che portano sulla parete Est, ben articolata. Salirono per cenge, paretine canali e camini, sempre obliquando a sinistra, fino in vetta. (III°). – Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 29 luglio. Bruno Detassis e Enrico Giordani salgono per una via piuttosto complicata dalla parete Nord del Piccolo Dos di Dalun che entra da destra sopra gli enormi strapiombi inferiori e percorre tutta quella lunga fessura leggermente curva che porta in vetta. Dislivello circa 400 m. Difficoltà: V. – Sottogruppo del Ghez – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 30 luglio. Bruno Detassis, con Catullo Detassis e Pino Fox torna sulla parete Nord del Piccolo Dos di Dalun, ma si ha solo notizia di questo tentativo di via diretta alla parete, risolto poi con una breve via al limite sinistro (Est) della stessa. Mancano particolari. - Sottogruppo del Ghez – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 31 luglio. Marcello Friederichsen e Desio Quarti raggiungono la Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa per la parete Sud-ovest con un’arrampicata di notevole interesse, apparentemente più difficile di quanto non lo sia in realtà, che supera il basamento della Brenta Bassa sul lato rivolto alla Vedretta della Tosa, al limite sinistro degli strapiombi, un poco a destra del punto dove la roccia da gialla diventa grigia. Roccia ottima. Difficoltà: IV°, pass. IV°+. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - agosto. Pino Fox
e B. Robol completano la
traversata dei campanili con la scalata anche del quarto dei Campanili
degli Armi (2660 m.). – Descrizione del percorso dei
Quattro Campanili:
Dal Rifugi alla Tosa si percorre il Sentiero della Sega Alta e, oltrepassata la gialla parete dei Campanili degli Armi, da uno spiazzo erboso si sale in pochi minuti all'attacco. Questo si trova sulla direttiva del grande e caratteristico diedro grigio che solca il fianco Nord-Est del Primo Campanile. Per una parete di bella roccia grigia si raggiunge il diedro che si risale interamente, superando alla fine un forte strapiombo (molto difficile). Da una comoda cengia si procede ancora direttamente per una fessura obliqua a sinistra (molto difficile all'inizio), che porta alla parete terminale del Primo Campanile. Si scende per il versante Nord-Ovest verso una forcelletta e, per lo spigolo Sud, si sale alla sommità del Secondo Campanile. Si scende al successivo intaglio con calata a corda doppia e, per lo spigolo Est, si guadagna l'apice del Terzo Campanile. Ci si abbassa a un'altra forcella, sotto l'alto spigolo successivo. Si attacca lo spigolo verticale per un camino situato un poco a sinistra e, dove questo è chiuso da un grande strapiombo, si esce a destra. Si traversa su una breve cengetta verso un altro camino, lo si risale interamente superando un passaggio difficile ed esposto e si esce su una larga cengia. La si percorre a destra sotto una parete gialla e s'infila il camino terminale, che porta in cima al Quarto Campanile. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 – agosto. Matteo Armani e Luigi Scartezzini per la parete e lo Spigolo Sud
tracciano la via Armani-Scartezzini alla Cima
Roma. La detta via si svolge dapprima in parete, poi per il filo dello
spigolo che scende direttamente dalla vetta e offre un'arrampicata molto
esposta ed elegante. Roccia in parte friabile, in parte ottima. Dislivello 430
m. Difficoltà: IV°. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1935
– 2 agosto. Enrico Giordani
e Bruno Detassis
superano la splendida parete Est-Nord-Est del Crozon
di Brenta, tracciando la cosiddetta Via Delle Guide, un
capolavoro di eleganza e di arrampicata libera da citare ogni volta come
esempio. 800 metri di dislivello di V° grado superiore. - Massiccio della
Tosa. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1935 - 16 agosto. Sigi Pfleger e Karl Schmitt realizzarono una bella e ardua arrampicata, per la parete Sud-est fra le più interessanti alla Cima d'Agola. La parete, in corrispondenza dell'anticima Sud, è formata da un'enorme placca grigia verticale e leggermente convessa, incisa nel centro da una marcata fessura nera che indica la direttiva dell'ascensione. Dislivello 250 m. Difficoltà: V° grado. – Catena d’Ambiez – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 21 agosto. Sigi Pfleger e Karl Schmitt salirono per la parete Est e aprirono una via diretta sulla ripida e levigata parete della Cima Nord delle Tose, su roccia ottima. Difficoltà: IV° con tratti di V°. La via offre una bella e difficile arrampicata, probabilmente la più interessante che si possa effettuare sulle Tose. - Catena d’Ambiez – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 22 agosto. Matteo Armani e Cornelio Fedrizzi salgono per la Parete Sud (via Fedrizzi-Armani) al Campanile Basso. Arditissima arrampicata libera, che non poteva risolvere meglio il problema della giallastra Parete Sud. Altezza circa 260 m. (altezza del nuovo percorso: circa 120 m.). Difficoltà: VI°. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 23 agosto. Fausto Zapparoli e Silvio Manzoni salgono per lo Spigolo
Nord di Cima
Brenta passando per un grosso
contrafforte roccioso che separa lo sdrucciolo ghiacciato dalla vedretta
pensile più ad Ovest. Arrampicata non molto attraente, su rocce spesso
bagnate e talvolta ghiacciate. Pericolo di scariche di ghiaccio e di pietre
all'attacco. Difficoltà: III° grado. – Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1935
- 27 agosto. Mitzi Bamstraller, Enrico Cavaglia e Oliviero Gasperi salirono il
Castelletto
Inferiore tracciando lo Spigolo Gasperi sulla parete Sud.
Nota anche come via Mitzi. Tra il profondo camino della via normale
e i camini verticali della via Heinemann e della Variante Gasperi,
sopra quindi la grande cengia che taglia tutta la parte Sud del Castelletto,
si nota un marcato costolone roccioso, in forma di pilastro verticale e
squadrato. L'arrampicata esposta ed elegante si svolge per lo spigolo di destra
del pilastro, alto circa 120 m. Difficoltà: III°. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di
Brenta – Dolomiti di Brenta.
1935 - 31 agosto. Scipio Antonini e Mario Brovelli raggiungono per la Parete Est attaccando alla base delle rocce nella Busa degli Sfulmini il Campanile Alto con un arrampicata varia e interessante, in parte assai esposta, di quasi 450 m; chiodi usati 11, lasciati 5. Difficoltà: IV° e V°. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935
– settembre. Silvio Manzoni e Fausto Zapparoli praticano
una Variante sulla parete Sud
al Castelletto
Inferiore, attaccando a sinistra della via Kiene, per una parete
facile, in direzione dello spigolo giallo. Superarono un diedro verticale di 18
m. e attraversarono a destra per una placca liscia giunsero a un terrazzino.
Proseguirono direttamente per rocce facili fino a incontrare la via
Heinemann. Continuarono poi per questa via fino alla vetta. Usati 4 chiodi;
difficoltà di IV°+ con passi di V° grado. – Massiccio
del Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1935
– settembre. Silvio Manzoni e Fausto Zapparoli salirono
per il Camino Ovest del Castelletto
Superiore nel Massiccio del
Grostè che solca il basamento sul lato rivolto al Rifugio Tuckett.
Arrampicata poco interessante, su roccia friabile. Difficoltà: IV°. - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1935 – settembre. I primi salitori del Campanile Bubi furono Matteo Armani e M. Lubich, attaccando sulla faccia Est della lama e salendo obliquando verso sinistra in direzione dello Spigolo Sud, che rimontarono fino in vetta. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1935 - 2 settembre. Scipio Antonini e A. Giardini salgono alla Punta Sud degli Sfulmini per la parete Sud-est. La via si svolge direttamente dalla Busa degli Sfulmini per la parete della Punta Sud degli Sfulmini. Dislivello: circa 450 m. Difficoltà: IV° con 1 passaggio di V°. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 6 settembre. Bruno
Dallagiacoma. Guglielmo
Ferrari Spalla e Giangi
Murari Bra salirono per la parete Sud del Castelletto
di Mezzo con una breve ed elegante arrampicata e tracciarono la via
Sybilla. Via classica e frequentata ancora oggi. Si svolge in un evidente
diedro che in alto si approfondisce a camino e che alla base è interrotto da
strapiombi. Posti di fermata buoni. Altezza 200 m; difficoltà: III°+. con
attacco di IV°. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1935 - 8 settembre. Carlo Negri e M. Prati sul Diedro Sud-Ovest del Campanile Basso tracciarono una Variante mediana Negri-Prati. Quando giunsero sotto gli strapiombi gialli della parte mediana, invece di spostarsi verso la parete a destra, salirono direttamente per una fessura strapiombante verso uno stretto camino, lungo il quale, superando altri strapiombi, uscirono all'inizio della lunga fessura camino, raggiungendo poi la vetta. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 12 settembre. Karl Schmitt, L. Ingelfinger e H. Leonhardt aprono sulla parete Sud della Cima degli Armi la Variante Schmitt, che per giungere all'attacco del Camino Kiene, invece di salire con una deviazione a destra per i canaloni detritici, scalarono direttamente lo zoccolo della parete, attaccando da un cono di ghiaia che si spinge più in alto, nel centro della parete stessa. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 13 settembre. Bruno Detassis e Pino Fox, raggiungono la vetta del Croz del Rifugio salendo per lo Spigolo Sud-ovest del Campanile Teresa con un’arrampicata assai esposta ed elegante, che supera il marcato e ripido spigolo che si profila guardando dal Rifugio Pedrotti Difficoltà: IV°. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1936 - Matteo Armani e Luigi Scartezzini scalarono sul versante Est del Monte
Ridont per ripidi caminoni ben visibili dalla Malga Spora, raggiungendo
la cima. - Sottogruppo
della Gaiarda – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1936
– Le guide gardenesi Matteo Demetz e Ferdinand Gluck scalarono la
sottilissima fessura obliqua, di circa 20 m a sinistra del Camino Pederiva,
superando tre strapiombi, di cui il terzo presenta difficoltà estreme sul
versante Est-sud-est della Cima
Brenta Bassa nel Massiccio
della Tosa. Tutte le Varianti del versante Est-sud-est e
altre ancora possono interessare unicamente come esercitazione di palestra e
portano tutte sulla prima terrazza, donde per lo più si ritorna al Rifugio
Pedrotti. Volendo invece proseguire dalla prima terrazza fino in vetta,
si potrà scegliere sia la via Treptow, sia la via Deye, e sia la
via Pederiva. - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1936
- 16 luglio. Il Pulpito
Secondo o Frate venne scalato per la prima volta da Hans Graaz e Walter Kurtze per la Cresta
Sud-est (via normale). – Catena
Settentrionale – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1936 - 19 luglio. Hans Graaz
e Walter Kurtze salirono
per primi al Pulpito
Primo. Per pendii erbosi arrivarono alla base Ovest del Pulpito,
poi voltando verso Nord-est attraversarono una gola e per la sella tra
il Pulpito e la sommità 2499 m. Più a Nord, entrarono nel Pozzon (conca a Nord-ovest
della Cima delle Scale, compresa
fra la Cima del Tov e il Pulpito
Primo). Per la Cresta Nord, evitando a metà uno strapiombo verso
sinistra (esposto), raggiunsero la vetta (II° grado, faticoso). – Catena Settentrionale
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1936 - 24 luglio. B. Bianchini, G. Faraci, Marcello Friederichsen, G. Perez, Desio Quarti e M. Quarti salgono per la parete Est e raggiunsero la vetta del Primo Campanile dei Campanili degli Armi. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1936 - 26 luglio. Matteo Armani, Ettore Gasperini-Medaia e M. Lubich salgono per la parete Sud (via del diedro) della Cima Mandron con un’arrampicata elegante e di soddisfazione che si svolge in quel grande diedro che solca interamente la parte più a sinistra della parete Sud. Dislivello circa 600 m. Difficoltà: V°. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1936 – 30 luglio. Bruno Detassis e Enrico Giordani salgono per primi al Croz dell’Altissimo per la parete Sud-Sud-Ovest della Cima Nordovest e aprono la (via Detassis-Giordani). - Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1936 – 30 luglio. Silvio Agostini nota Guida Alpina del Gruppo di Brenta sulla parete Sud della Cima Brenta Occidentale per un banale incidente perse la vita. - Massiccio di Cima Brenta - Dolomiti di Brenta.
1936 – agosto. Emilio Comici compie la 1° solitaria del Campanile Basso per il Diedro Sud-ovest - (via Fehrmann) in un’ora e quattordici minuti e la Preuss in venti minuti. Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1936 - 7 agosto. Pino Fox e Marcello Friederichsen salgono per la parete Sud-sud-est dello Spallone dei Massodi con un’arrampicata varia e molto interessante, alta 380 m. Difficoltà: IV°+. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1936 - 8 agosto. Matteo Armani e Ettore Gasperini-Medaia salirono la Cima Baratieri dallo Spigolo Sud-ovest con una piacevole ed elegante arrampicata, che si svolge parallelamente a quella della parete Sud sullo spigolo che la delimita a sinistra. Dislivello circa 330 m; difficoltà: III° e IV°. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1936 - 16 agosto. Matteo Armani, Ettore Gasperini-Medaia salirono il 4° Camino della Cima Mandron per la parete Sud - (per i camini). - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1936 – 28 agosto. Alice Damesme e Micheline Morin realizzano la 1° salita di una cordata femminile salendo per la via Preuss al Campanile Basso di Brenta, lungo la Parete Est. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1936 - 29 agosto. Bruno Detassis, Paolo Graffer e V. Larcher salgono per la parete Nord-est del Bimbo di Monaco. È la parete strapiombante che viene discesa in corda doppia. Circa 30 m. di arrampicata: V°grado con passi di VI°, usando 3 chiodi. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1936 - 1 settembre A. Disertori, Marcello. Friederichsen e Paolo Graffer con un itinerario elegante e divertente per la Parete Est della Cima Margherita nel Massiccio della Tosa conquistano la vetta, trovando difficoltà di IV°. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1936
- 13 settembre. Matteo Armani
e Ettore
Gasperini-Medaia con una divertente arrampicata di notevole interesse
salgono per la Parete Ovest della Cima
Tosa. La salita si svolse per il lungo e caratteristico camino
inciso nella bella parete verticale che sovrasta la Vedretta del Camosci.
Altezza circa 350 m. Difficoltà: IV°. - Massiccio
della Tosa. - Gruppo di
Brenta – Dolomiti di Brenta.
1936 - 28 settembre. Matteo Armani e Marcello Friederichsen tracciarono sulla parete Est di Cima Brenta la via diretta Armani. La via si svolge lungo quel sottile diedro verticale, che delimita a destra l'enorme placca rossastra della parete Est. Arrampicata di grande eleganza, di circa 500 m. fino alla cengia della via normale, una delle più belle sul massiccio della Cima Brenta. Difficoltà: V° grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1937 - Matteo Armani, A.
Giuliano e G. Lubich
salirono le due pareti Est del Crozzon
dei Mandrini con arrampicata abbastanza difficile (III°) e per paretine
e caminetti raggiunsero la cima. – Sottogruppo
della Gaiarda – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1937 - 26 giugno. Matteo Armani, Ettore Gasperini-Medaia e R. Zust salirono alla Torre Bianchi per il camino Nord. Difficoltà: III° con attacco di IV°.(nel gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli). Si attacca lungo il camino. Dopo circa 60 m, dove questo si divide, si prende il ramo di sinistra continuando per la gola che porta in cresta in tutta prossimità della vetta della Torre Bianchi. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1937 - 11 luglio. Ettore Gasperini-Medaia e A. Miori attraversando le ghiaie della Valle d'Ambiez si portarono all'imbocco del canale che separa il Crozzet dalla parete dei Castei. Per le buone rocce gradinate a destra del canale raggiunsero la prima terrazza detritica. Seguendo tutto lo spigolo, affilatissimo, con una arrampicata brillante e molto esposta guadagnarono la vetta del Crozzet del Rifugio. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1937
- 12 luglio. Bruno Dallagiacoma ed E.
Leale salirono la parete Ovest del Figlio
del Castelletto seguendo il sentiero che conduce al Rifugio
Graffer, si risale il ghiaione che porta alla base della parete,
limitata da due grandi camini. Si trascura quello di destra., percorso da un
rivolo d'acqua e quello di sinistra perché esposto al pericolo di sassi e si
procede in parete, utilizzando qualche caminetto, fino a raggiungere un grande
cengione. Di qui si prosegue direttamente verso la parete del Figlio
del Castelletto e la si rimonta, superando nella parte mediana
un tratto assai esposto fino in vetta. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1937 - 25 luglio. Non si può ritenere una via nuova quella di Hans Graaz e Walter Kurtze al Corno di Denno che salirono dalla Bocchetta delle Palete al Corno di Denno e scendendo dal Corno di Flavona alla Bocchetta dei Tre Sassi. - I primi salitori furono i cacciatori, che vi giunsero sia traversando per cresta dal Corno di Denno e sia salendo direttamente dalla Bocchetta delle Palete per la cresta Nord-est, ma i due alpinisti la pubblicarono come loro l° ascensione sulle riviste tedesche. – Catena Settentrionale – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1937 – agosto. Rizieri Costazza, Bruno Detassis e Pino Fox tracciarono una variante sulla Cresta
Sud-sud-est della Cima
Tosa. Dalla seconda
forcella di cresta raggiunsero direttamente dalla Vedretta della Tosa,
salendo per quello di destra dei due camini che incidono la parete alla testata
della Vedretta Superiore. Il camino (III°) porta su una buona cengia, che
percorsero verso sinistra fino alla forcelletta di cresta. Per le facili rocce
gradinate, raggiunsero la quota 3082 e il calottone sommitale. Il torrione fu battezzato Torrione
Gottstein con il nome di Otto Gottstein, appassionato
alpinista e benefattore del Gruppo di Brenta - Massiccio della
Tosa - Dolomiti di Brenta.
1937 – agosto. Rizieri Costazza e Bruno Detassis realizzarono
la 1° ascensione del Castelletto
Basso di Mezzo per il versante Sud-ovest, con un’arrampicata di
circa 180 m. e con difficoltà di III° con passaggi di IV°grado. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1937
- agosto Rizieri Costazza, Zisa (Zita)
De Grandi e Bruno Detassis, salgono per la parete Nord del punto
culminante del Monte
Daino. L'itinerario è
abbastanza bello e interessante se la roccia non fosse eccessivamente friabile,
si svolge sulla breve e ripida parete della Cima Sud, rivolta alla Busa
del Daino. Dislivello 180 m. Difficoltà: III° e passaggi di IV°. - Sottogruppo
del Monte Daino – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1937 - 3 agosto. Giorgio Graffer e Paolo Graffer sulla parete Sud della Cima degli Armi praticano la Variante Graffer che evita in parte il Camino Kiene, che ancora oggi può essere consigliabile quando il camino è ghiacciato. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1937
- 5 agosto. Giorgio Graffer e Paolo Graffer con una bella
arrampicata dell'ardito Spigolo Est salgono la Cima
Polsa, con passaggi di V° e VI°, usando 8 chiodi. – Massiccio della Tosa - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1937
- 6 agosto. Pino Fox
e Marcello Friederichsen
effettuano la 1° ripetizione del Crozzon
di Brenta salendo dalla Parete Est-Nord-Est - la cosiddetta Via
Delle Guide aperta da Bruno Detassis
con Enrico Giordani
nel 1935. - Massiccio della Tosa - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1937 - 7 agosto. Rizieri Costazza, Sandro Disertori, Pino Fox e Luigi Golser compiono la prima salita per lo Spigolo Sud-est del Campanile Basso. (Spigolo Fox). Arrampicata di 180 m. arditissima e di eccezionale eleganza, che segue lo spigolo verticale da poco sopra la «Parete Pooli» fino in vetta. Chiodi usati 9. Difficoltà: V°+. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1937 - 9 agosto. Bruno Detassis,
Pino Fox, Marcello Friederichsen
e Enrico Giordani
salirono il terzo dei Campanili
di Fracingli da Nord, - (Campanile Agostini) più esile e
ardito degli altri due e lo intitolarono alla memoria della nota guida trentina
Silvio Agostini. Sottogruppo
dei Fracingli – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1937 – 9 agosto. Giorgio Graffer
e il fratello Paolo Graffer
salirono La
Sentinella del Campanile Basso nel Sottogruppo
Centrale della Catena degli Sfulmini (Gruppo di Brenta)
per la Parete Est dell’anticima, tracciando una via che si svolge
lungo un diedro verticale che solca tutta la parte superiore della parete e
offre un’arrampicata assai interessante, alta circa 220 m, usando 7 chiodi e
con difficoltà di IV° grado. - Dolomiti di Brenta.
1937 - 13 agosto. Bruno Detassis
e Giorgio Graffer
aprirono un ardito itinerario che si svolse sulla parete Est, per il Pilastro
di Destra dei due grossi pilastri (via Detassis-Graffer) della Cima Tosa, con una bella
arrampicata libera di notevole interesse, con tratti di estrema difficoltà.
Altezza circa 300 m; chiodi usati circa 20. Difficoltà: VI°-. E’ certamente
l’impresa tecnicamente più difficile compiuta da Bruno Detassis.
All’inizio di questa scalata, esattamente nei primi cento metri, furono vinte
difficoltà di assoluto sesto grado in libera; arrampicata che ancora oggi
questa salita è assai temuta dai più forti arrampicatori dolomitici. - Massiccio della Tosa - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1937 - 16 agosto. Matteo Armani, Ettore Gasperini-Medaia e M. Lubich, salirono un arditissimo torrione giallastro a forma di campanile che battezzarono col soprannome della nota guida Silvio Agostini - Campanile Caigo, caduto quello stesso anno sulla vicina parete Sud della Cima Brenta Occidentale. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1937 - 6 settembre. Gabriele Boccalatte, Vitale Bramani, Ettore Castiglioni sulla Cima Ceda Occidentale arrampicano per la parete Sud-Sud-Ovest su ottima roccia, in parte esposta e di notevole interesse, che si svolge sul poderoso torrione squadrato che forma la cima più alta della Cima Ceda Bassa Occidentale. (via Castiglioni), nel Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1937 - 6 settembre. Gabriele Boccalatte, Vitale Bramani, Ettore Castiglioni per il versante Ovest salgono la Cima Ceda Occidentale con un’arrampicata di un certo interesse, preferibile alla via normale, che si svolge su quella parete gradinata che fiancheggia a sinistra il grosso torrione della vetta, costituendo l'accesso più diretto e più facile alla cima. – Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1938 - Bruno Detassis tracciò una Variante per raggiungere la Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa, salendo per il Camino Treptow che è delimitato a destra da un pilastro sporgente, salì sia la fessura dietro il pilastro, sia il pilastro stesso del versante Est-sud-est. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1938 – estate. Bruno Detassis e Natale Vidi salgono alla Torre Prati per il camino Nord. Altezza 170 m; difficoltà: III°. Dalla base della parete Nord si supera tutto quel gran caminone nero che sale diritto fino alla forcella fra Torre Bianchi e Torre Prati. Si gira a destra (versante Nord) su cengia fino a prendere il camino-diedro della via Armani che porta in cima. Nel Gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli. – Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1938
- 26 giugno. G. Buccella e Gino Pisoni, salgono alla vetta
della Cima
del Grostè tracciando sulla parete Sud-ovest una nuova
via: (Pisoni-Buccella). Questa via sale la stretta parete, specie di pilastro, sulla verticale dell'estremo
angolo Ovest del terrazzo sommitale. Bella e divertente arrampicata, la
più interessante sulla Cima
del Grostè. Dislivello circa 300 m; roccia buona. Difficoltà:
IV+. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1938 – luglio. Pino Fox e F. Rizzi si cimentano per la parete Nord-est del Castel Alto dei Massodi con un’arrampicata grandiosa e interessante e aprono la via Fox, con difficoltà di V° per un dislivello di circa 600 metri. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1938 – luglio. Matteo Armani
e Ettore
Gasperini-Medaia salirono ai Denti
d’Ambiez da Sud (via normale della Torre d' Ambiez) con una
breve e piacevole arrampicata, esposta ma su roccia ottima; sullo zoccolo
invece la roccia è friabile. La via si svolge sulla parete a destra di un profondo
camino. Dislivello circa 200 m. Difficoltà: III, 1 passo III+. – Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta– Dolomiti
di Brenta.
1938 - 3 luglio. Matteo Armani, Ettore Gasperini-Medaia e M. Lubich con un’arrampicata elegante e divertente raggiunsero la vetta del 5° Camino della Cima Mandron per la parete Sud - (per i camini). Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1938 - 11 luglio. Matteo Armani
ed Ettore
Gasperini-Medaia salirono ai Denti
d’Ambiez con
un’arrampicata elegantissima, molto esposta e divertente, che si svolge nella
fessura e nel sottile Diedro Est che incide verticalmente la gialla
parete Est della Torre. Altezza 200 m; difficoltà: IV+. – Catena
d’Ambiez – Gruppo di
Brenta– Dolomiti di Brenta.
1938 - 13 luglio. Matteo Armani,
Ulisse Battistata ed Ettore Gasperini-Medaia crearono una Variante del Diedro
Est ai Denti
d’Ambiez, scelsero un altro
sottile diedro verticale giallastro, immediatamente a sinistra del precedente
che offre un'elegante arrampicata e porta sullo spigolo della parete Sud,
che si rimonta poi per roccia ben gradinata fino in vetta. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1938 - 14 luglio. Matteo
Armani, Ulisse Battistata
e Ettore
Gasperini-Medaia tracciarono una via sulla Parete Sud che svolge
un po' a destra dello spigolone ad angolo retto che è la punta dei Castei
Meridionali. – Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta– Dolomiti
di Brenta.
1938 - 20 luglio. Rizieri Costazza e Bruno Detassis
aprono sulla parete Sud-ovest della
Torre
di Brenta la via Detassis-Costazza, con una breve ma
interessante arrampicata di circa 180 m; che si svolge su quella stretta parete
rossastra, che s'innalza verticale sopra al canalone che scende verso Ovest
dalla Bocchetta Alta degli Sfulmini. Essa è delimitata a sinistra da una
costola a guisa di colonna che la separa dalla parete Ovest, e a destra
da altre due colonne e da due grandiosi
canaloni. Difficoltà: V°, 1 tratto di VI°-. – Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1938 - 25 luglio. Ulisse Battistata, Rizieri Costazza e Bruno Detassis sulla Cima
Brenta Bassa nel Massiccio
della Tosa salgono per la Parete Sud (via Dei Camini) che
si svolge per uno stretto camino verticale al margine destro (Est) della
grande fascia gialla strapiombante, sul lato rivolto alla Pozza Tramontana.
Difficoltà: III°, con passaggi di IV°. - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1938 - 28 luglio. Enzo De Perini, Marcello Friederichsen,
Ilde Scarpa e W. Sgorbati salgono la cima Sud
per la parete Sud-Ovest alla Cima
Ceda Occidentale nel Massiccio
della Tosa. La via si svolge per un gran diedro e presenta una via
d'ascensione molto logica ed evidente. Difficoltà di III° con un passaggio di
V° all'attacco. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1938 - 30 luglio. C. Stauner e B. Zwuckstàtter compiono la
1° ripetizione della via Graffer allo Spallone per Spigolo Sud-Ovest al Campanile Basso. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1938 - 30 luglio. Raffaele
Vidi e Elena Curtin salgono
dall'estremità degli Spuntoni
di Val Brenta per una parete rocciosa esposta a Sud-Ovest da
occidente del crestone che separa i terrazzi dei Brentei dalla Val
Brenta. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1938
– agosto. Adriano Dallago precipita
dalla parete Sud della
Marmolada e muore. In memoria
dell'alpinista trentino nel Sottogruppo del
Ghez – Gruppo
di Brenta, gli venne dedicato il
Torrione
Dallago. – Dolomiti
di Brenta.
1938 - 12 agosto. Tita Battistata, Rizieri Costazza e Bruno Detassis salirono per
la parete Nord del Torrione
Dallago direttamente per camini e fessure, con arrampicata interessante
ma su roccia in parte friabile. Dislivello 400 m. Difficoltà: V°-. – Sottogruppo
del Ghez – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1938 - 14 agosto. Matteo Armani, Cornelio Fedrizzi, Ettore Gasperini-Medaia con una bella e difficile arrampicata
salgono per la Fessura Ovest del Campanile
Steck 2850 m. – Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1938 - 15 agosto. Matteo
Armani, Ulisse
Battistata e Ettore Gasperini-Medaia con una bella e difficile arrampicata
salgono per la Fessura Ovest del Campanile
Steck 2850 m. – Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1938 - 19 agosto. Rizieri Costazza e Sandro Disertori per la Parete
Nord della Cima
Brenta Bassa nel Massiccio della
Tosa aprono una via con scarse attrattive, che si svolge su una parete
di rocce gradinate e bagnate che fiancheggia il nevaio terminale della Val
Brenta. Difficoltà: III°. - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1938
- 30 agosto. Guglielmo Ferrari-Spalla e Giangi Murari-Bra salirono le tre Torri
dei Mori quasi interamente per un diedro di 50 m che solca la parete
più a sinistra di questa quinta rocciosa ed offre un'arrampicata abbastanza
interessante. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1938 - settembre. Beckmann, Heitner, Stopler, Ulrich tracciano una Variante alta sulla parete Nord del Croz del Rifugio e consiste nell'evitare a sinistra il grande strapiombo terminale della Variante diretta. Poiché il maggiore interesse della scalata è dato proprio dallo strapiombo, la Variante che lo evita può essere consigliata soltanto a chi, qui giunto, non si senta di superare il difficile passaggio. Anche la variante però presenta difficoltà notevoli. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1938 – settembre. Marcello Friederichsen e W. Sgorbati salgono la Cima delle Fontane Fredde per la parete Nord-nord-est della Cima Sud-Est. - Arrampicata abbastanza interessante, alta circa 360 m. Difficoltà: III°. - Sottogruppo del Monte Daino – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1939 - 27 giugno. Bruno Detassis,
Enrico Giordani, Guido Pagani, W. Sgorbati salgono per la cresta Nord della Cima
Molveno scavalcando tutti i
curiosi pinnacoli che si elevano su di essa, con un arrampicata abbastanza
originale e divertente, ma di interesse puramente sportivo. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1939 - 29 giugno. F. Falconi, Guido Pagani, con W. Sgorbati, salgono per la parete Nord-nord-est della Cima Sud-Est delle Fontane Fredde tracciando una via diretta. L'arrampicata si svolge sulla stessa parete di Marcello Friederichsen e W. Sgorbati saliti nel settembre del 1938, ma un poco più a sinistra, rimanendo del tutto indipendente e più diretta. Dislivello circa 360 m. Difficoltà: III° con passaggi di IV°. - Sottogruppo del Monte Daino – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1939 - 7 luglio. F. Falconi, Guido Pagani e W. Sgorbati raggiunsero per primi la vetta del Naso dei Massodi salendo lo spigolo verso Sud-est con una brillante arrampicata. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1939 - 30 luglio. Matteo
Armani, Marco Pilati, Gino
Pisoni raggiungono la vetta della Punta
dell’Ideale per la parete Sud-Ovest con una arrampicata esposta
ed elegante che raggiunge l'intaglio di cresta a Sud della Punta e sale
poi lo spigolo Sud-Ovest, affilato e verticale. Difficoltà: IV°. – Massiccio della
Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1939 - 1 agosto. Bruno Detassis, Zisa De Grandi; Paolo
Graffer e Vittorio
Tranquillini con elegante arrampicata molto esposta su roccia ottima,
salgono al Quarto Campanile per lo spigolo Nord-est dei Campanili
degli Armi. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1939 – agosto. Marino Stenico e
Pino Fox aprono
la direttissima per la parete Sud-est
alla Cima
d’Ambiez con l’impiego ripetuto di staffe cesellando una nuova via di 6°
grado, (via Fox-Stenico). Nella guida di Ettore Castiglioni
la relazione è un susseguirsi di passaggi definiti “estremamente difficili” ad
indicare come i due primi salitori abbiano disdegnato facili scappatoie in nome
della linea verticale. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1939 – agosto F. Astraldi, G. Baumgartner e A.
Giardini tracciano una Variante per lo Spigolo Ovest della Cima
Brenta Bassa nel Massiccio della
Tosa che sbocca sulla seconda grande terrazza della via Fabbro.
Roccia friabile. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1939 - agosto. Paolo Graffer e Sigerio Ruffo aprirono un
itinerario sulla Cima Tosa che si
svolse sulla parete Est, Pilastro di Sinistra (di roccia grigia)
dei due arditi pilastri che caratterizzano la parete Est, che offre una
bella arrampicata. Altezza circa 300 m. Difficoltà estreme. - Massiccio della Tosa - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1939 – agosto. Bruno Detassis e Sigerio Ruffo con un’arrampicata di interesse accademico, che si svolge nel camino nero a sinistra del camino della via Agostini e che si interrompe circa 80 m sopra la base della parete della Punta Occidentale delle Punte di Campiglio raggiungono il camino che costituisce la maggior difficoltà dell'arrampicata. Verrà chiamata via Principe Ruffo (per il Camino Detassis) – 5° e 6° grado – Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1939
– agosto. Pino Fox, Carlo Gadler e Giuseppe Rizzi, con
un’arrampicata molto impegnativa, salirono per la parete Sud del Monte
Daino, nella parte più a destra della grande e
complessa parete, a placche e rigonfiamenti levigati, che domina il passo e la
testata della Valle di Ceda. Dislivello 400 m; chiodi usati 20, lasciati
2. Difficoltà: V°+. - Sottogruppo
del Monte Daino – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1939 - 9 agosto. Bruno Detassis,
Rizieri Costazza, Zisa De Grandi, E. Lomazzo con un’arrampicata
molto interessante salirono per la parete Sud del Castelletto
di Mezzo tracciando la via Detassis, che si svolge per il
marcato camino che delimita a destra la gialla parete Sud. Arrampicata
di circa 200 m. Difficoltà: IV° grado. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1939 - 10 agosto. Bruno Dallagiacoma,
G. Frank, Oliviero Gasperi salirono
per la parete Sud-sud-est ma questa parete non porta al Castelletto
di Mezzo, ma a un gruppetto di minuscole guglie (q. 2693), sulla cresta
che unisce il Castelletto al Castello di Vallesinella. Via di scarso
interesse con difficoltà: III°. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1939
- 11 agosto. Avanzo e Nino Vellat salirono il Castelletto
Inferiore parzialmente per uno spigolo che in seguito sarà chiamato Spigolo
Pacifico, dal nome di uno dei suoi salitori.(1941) La cordata Avanzo-Vellat
superato lo strapiombo iniziale e raggiunto il primo terrazzino dello spigolo,
invece di proseguire sul filo, obliquò a destra in parete fino a raggiungere lo
Spigolo Gasperi. - Tale variante risulta ormai priva di interesse in
confronto alla via Pacifico, che supera direttamente tutto lo spigolo. –
Massiccio
del Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1939 - 12 agosto. Gilio Alimonta
e V. Bonetti salirono per la
parete Sud-sud-est ma questa parete non porta al Castelletto
di Mezzo, ma a un gruppetto di minuscole guglie (q. 2693), sulla cresta
che unisce il Castelletto al Castello di Vallesinella loro rimasero un
poco più a destra, ma anche questa via risulta di scarso interesse, con difficoltà
di III° grado. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1939
– 14/17 agosto. In 54 ore d’arrampicata Nino Oppio, Serafino Colnaghi e Leopoldo Guidi raggiungono per
primi la vetta per la parete Sud (via Oppio) del Croz
dell’Altissimo nel Sottogruppo
Gaiarda e Altissimo. - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1939 - 20 agosto. Paolo Graffer e Amina Ramponi per la parete Sud del Campanile Teresa salgono al Croz del Rifugio con un’arrampicata di non grande interesse, data anche la vicinanza della via dello spigolo che si svolge sulla stretta parete del Campanile Teresa rivolta alla Pozza Tramontana. Difficoltà: IV°-. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1939 - 26 agosto. Oliviero Gasperi, Gilda Ginco Piccone e Raffaele Vidi aprono sulla parete Nord-est della VII° Torre (2931 m.) la via Ginco alle Torri di Cima Brenta. Via interessante, specialmente nella parte iniziale e terminale. Altezza circa 200 m; difficoltà: III° e passo IV°. - - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1939 - 3 settembre. Matteo Armani e Gino Pisoni con un'arrampicata di
notevole interesse raggiungono la vetta del Campanile
Alto salendo per la parete Nord-nord-ovest, incontrando passaggi
molto eleganti e difficili, su una roccia ottima. Dislivello circa 450 m.
Difficoltà: V°, l passo VI°-. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1940
- Bruno
Detassis e Natale Vidi sulla parete Ovest
del Pulpito
Secondo o Frate aprirono una Variante delle Guide, diretta. Essi
attaccarono la parete nel centro, sotto l'evidente diedro superiore, e salirono
direttamente con difficoltà di IV° e V° al diedro stesso e poi fino al
strapiombo. - Catena Settentrionale
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1940
- 16 agosto. M. Bianchini
e Marcello Friederichsen
praticano sulla Cima
Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa la Variante
Diretta per lo Spigolo Ovest come logico complemento della via Fabbro,
poiché segue la cresta del terzo risalto. Da qui, per facili rocce, si sale
direttamente in vetta. Arrampicata elegante di IV° con 1 passo di V°. - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1940 - 17 agosto. Mario Borri, Rudy Cavallini e Dante Cosi tracciano sulla parete Est
della Cima
degli Armi la (via
Cavallini). La via si svolge a destra. delle via Kiene, per la
parete ben gradinata fin sotto al salto terminale, che vien superato
direttamente. Arrampicata di scarso interesse a causa della friabilità della
roccia. Difficoltà: III° grado con un passo di V°. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1940 - 18 agosto. Marcello
Friederichsen e Paolo Graffer con un’arrampicata elegante in grande
esposizione, salgono per lo Spigolo Sud-sud-est della Cima
delle Val Perse, ma l’ascensione resta un po' pericolosa per via della
roccia in parte friabile. - Massiccio
del Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1940 - 18 agosto. Marcello
Friederichsen e Paolo Graffer scesero dalla Cima
delle Val Perse verso Sud-ovest, dalla forcella tra la Cima
delle Val Perse e la
sommità dello Spigolo Sud- sud- est con un facile itinerario. - Massiccio
del Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1940
- 19 agosto. F. V. Bianchi,
Paolo Graffer, Giorgio Graffer
e Sigerio Ruffo
realizzano la prima ascensione per lo spigolo Nord del Torrione
della Ceda nel Massiccio
della Tosa, con una arrampicata di interesse puramente sportivo di
circa 200 m. Difficoltà: IV° con 1 tratto V°. - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1940 - 22 agosto. Pino Fox e Marcello Friederichsen
salirono dalla parete Sud-sud-ovest
raggiungendo la vetta della Cima
delle Val Perse.
Dislivello 400 m. Difficoltà di III° e due passaggi di V° grado. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1940
- 24 agosto. Paolo Graffer
e F. V. Bianchi,
con un’arrampicata, ardita ed elegante
salgono attraverso la Fessura Ovest e raggiungono la vetta della Brenta
Alta. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1940 - 1 settembre. Alberto Buffa, Marcello Friederichsen e Paolo Graffer salirono la bella parete Nord-est che sovrasta il Sentiero della Sega Alta, formata da due grandi diedri sovrapposti e separati da una terrazza detritica; essi segnarono la direttiva dell'ascensione alla Torre della Sega Alta. Arrampicata molto elegante alta circa. 400 m. Difficoltà: V° grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1940 - 2 settembre. Bruno Detassis,
Paolo Graffer, Sigerio Ruffo aprono sulla
parete Est-nord-est del Castello
di Vallesinella una nuova via dedicata a Gabriella Ruffo. Arrampicata
di grande difficoltà, di notevole interesse sportivo, che si svolge per un
sottile diedro e un camino bagnato che incidono quella parete gialla,
strapiombante sopra la Vedretta di Vallesinella Inferiore. Dislivello
230 m; usati 30 chiodi, di cui 10 lasciati. Difficoltà: V°+, con passaggi di
VI° grado. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1941
- 13 luglio. Bruno Dallagiacoma, Bruno Detassis e Zisa De Grandi salirono per la prima volta un basso
torrione (una specie di spallone sporgente), che forma con la parete stessa un
diedro verticale, ben visibile dal Rifugio Tuckett nel Massiccio
del Grostè e lo chiamarono Torre
Zisa in onore della loro compagna Zisa De Grandi. Difficoltà di
V° grado. – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1941 - 14 luglio. Bruno Dallagiacoma,
Bruno
Detassis e Zisa De
Grandi scalato per lo Spigolo Sud il Torrione
Est, incontrando difficoltà di IV° grado. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1941
- 17 luglio. Bruno
Dallagiacoma, Zisa
De Grandi e Bruno Detassis come capocordata, salgono il Torrione
di Vallesinella per parete Ovest e tracciano la via Detassis,
(e. Schizzo sopra). La via si svolge lungo una evidente fessura
nella metà di sinistra della parete e offre una arrampicata divertente, su
ottima roccia; difficoltà: IV°. - Si
sale sulla parete a sinistra della fessura, ricca di appigli, e dopo 30 m si
entra nel solco e lo si risale fin dove si perde su rocce gradinate. Si
prosegue quindi per la continuazione della fessura fino a una cengia, che si
percorre verso destra per 6 m. Dopo un'altra lunghezza di corda, sempre nella
fessura, si passa per una specie di finestra e ci si arrampica internamente,
fino a uscire più in alto, donde, sempre per fessura, si continua in direzione
della vetta. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1941 - 20 luglio. Ettore Gasperini-Medaia e Gino
Pisoni con un’arrampicata elegante e divertente su roccia ottima
salirono lungo la fessura che scende sul versante Ovest dall'intaglio
tra la Torre e i rimanenti Denti
d'Ambiez. Difficoltà: III° grado. - Catena
d’Ambiez – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1941
- 29 luglio. Michele Rivero
e G. Venturello tracciano
una Variante per la Parete Est del Campanile
Alto al termine dell'esile cengia che seguirono verso sinistra anziché
traversare allo spuntone, procedettero diagonalmente in salita in modo da
raggiungere direttamente la fessura gialla di 8 m. e quindi la vetta. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1941 - 8 agosto. Bruno Detassis e Cesare Scotoni vincono salendo per la parete Sud-sud-ovest la vetta della Punta Orientale delle Punte di Campiglio. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1941 - 10 agosto. Livio Brentari,
Ettore
Gasperini-Medaia, Renzo Salvadei salgono per lo
Spigolo Sud-ovest ai Denti
d’Ambiez con un’arrampicata
esposta, elegante e divertente, su roccia ottima; seguendo una serie di fessure
sul lato Ovest, poi il ripido e marcato spigoletto della Torre
d'Ambiez. Difficoltà: III° grado. - Catena
d’Ambiez – Gruppo di
Brenta – Dolomiti di Brenta.
1941
– 10/11 agosto. Guido Leonardi
e Gino Pisoni compiono la
1° ripetizione della Via Detassis sulla parete Nord-est della Brenta
Alta, apportando due Varianti dirette che costituiscono il
logico completamento dell'itinerario. – Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1941 – 11/12 agosto. Mario Girardi e Marino Stenico
salgono per la parete Est-sud-est della Cima
d’Ambiez con un’arrampicata
molto esposta e tracciano la via Stenico-Girardi, forse più difficile ma
meno elegante della via Fox-Stenico. Mancano notizie di ripetizioni.
Altezza circa 350 m; difficoltà di VI°, secondo i primi salitori. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1941
- 17 agosto. S. Capellari e Senalti tracciarono una Variante
sulla parete Ovest del Castelletto
Superiore nel Massiccio
del Grostè attacando16 m.
a destra della via Kiene e poi salirono costantemente lungo il filo
dello spigolo, fino a raggiungere la linea di cresta (roccia friabile; III° e
IV° grado. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1941
- 20 agosto. G. Atzani, M. Baristelli, M. Compagno, Bruno Detassis,
L. Ferretti, G.
Naxal e G. Tropea aprono la Variante
del Diedro per lo Spigolo Ovest della Cima
Brenta Bassa nel Massiccio
della Tosa e si svolge nel diedro immediatamente a sinistra del
pilastro della Variante Diretta. Sulla seconda grande terrazza si
traversa verso sinistra (Nord) per circa 30 m, girando lo spigolo fino a
una nicchia. Se ne esce a sinistra per 2 m, si ritorna nella fessura al disopra
dello strapiombo e si prosegue per la fessura fino a una seconda nicchia. La si
supera direttamente spostandosi in fuori dopo 2 m e, superate alcune
strozzature e una fessura. si riesce a destra, su un terrazzino, donde per
facili rocce gradinate si guadagna la vetta. Difficoltà di IV°. - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1941 - 24 agosto. Bruno Detassis, Sandro Disertori, Rita Graffer, Cesare Scotoni e W. Sgorbati, salirono un altissimo pulpito sporgente a Sud-Ovest del Campanile Alto, sopra il “Sentiero del Brentei”, per la Parete Ovest di questo Torrione senza nome, che dedicarono alla memoria del grande arrampicatore triestino Emilio Comici chiamandolo Torrione Comici. Fu un’arrampicata divertente e di soddisfazione. La parete è alta 250 m. con difficoltà di V°+. – Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1941 - 24 agosto. L. Cottafari, Pino Fox e Marcello Friederichsen impostarono con un’arrampicata molto ardita e difficile per la parete Est della Punta Iolanda la via Fox, lungo una caratteristica fessura nera che in alto si apre a diedro. Altezza circa 250 m. Difficoltà: V°, 2 passi di VI°. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1941
- 11 settembre. Umberto Pacifico e Nino Vellat salirono il Castelletto
Inferiore tracciando lo Spigolo Pacifico, la via si svolge per
lo spigolo di sinistra del grosso pilastro squadrato che separa i camini della via
normale dai camini della via Heinemann e della Variante Gasperi.
Arrampicata libera divertente, di circa 120 m, una delle più difficili
effettuate finora sulle pareti del Castelletto. Difficoltà: V°. – Massiccio del
Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1941 - 29 settembre. Fulvio
Bergamo e Ivo Bergamo
tracciano una Variante sul versante Ovest della Cima
di Val Scura; partendo dalla Malga Flavona ci si dirige,
percorrendo prima un breve tratto del sentiero che porta al Termoncello,
verso la serie di camini che solcano il versante Ovest. Sotto il grande
gendarme che si stacca a metà parete, si sceglie il camino di sinistra. e lo si
supera (III°), entrando poi in un colatolo che porta alla base del
campaniletto. - Sottogruppo
della Campa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 27 giugno. Ettore Castiglioni,
Guido Leonardi e Gino Pisoni salirono l’intera Cresta
Est del Dos
di Dalun. L'Itinerario
segue costantemente quell'alto e ardito spigolone ben visibile da Molveno nello
sfondo della Valle di Ceda, con un'arrampicata non priva di interesse ma
poco attraente a causa del lunghi tratti con erba. Dislivello circa 700 m.
Difficoltà di III° con tratti di V°. - Sottogruppo
del Ghez – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 29 giugno. Ettore Castiglioni,
Guido Leonardi e Gino Pisoni con un’arrampicata
esposta su roccia ottima e compatta salirono alla Cima
Nord di Pratofiorito per la parete Est. Altezza
300 m; difficoltà continue di IV°. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1942 – 29 giugno. Marino Stenico
con Carlo Furlani salgono
per primi sul Pilastro Sud-Ovest dello Spallone (via Stenico)
del Croz
dell’Altissimo nel Sottogruppo
Gaiarda e Altissimo - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1942 - 7 luglio. Ettore Castiglioni
e Guido Leonardi, con
un’arrampicata elegante e divertente salirono per il Diedro Nord-est della Cima
d’Ambiez, alta circa 280
m. Difficoltà: III° grado. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1942 - 8 luglio. Ettore Castiglioni
e Guido Leonardi
salirono la Cima di Mezzo delle Tose
per la parete Est. La via si svolge per un canale che solca circa
a metà la lunga bastionata rocciosa delle Tose e che scende dalla
selletta tra la Cima di Mezzo (quotata 2795 m.) e). Arrampicata
di scarso interesse. Altezza 300 m. Difficoltà: III° con attacco di IV° grado.
- Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1942 - 8 luglio. Ettore Castiglioni
e Guido Leonardi scesero
dalla Cima di Mezzo delle Tose
per il versante Est e la Cresta
Nord - (via normale). La via si svolse per un profondo canalone che
scende sul versante Est dall'intaglio di cresta tra la cima più alta e
il Torrione 2821. È la via più breve e più facile per salire alle Tose dal Rifugio Agostini.
Difficoltà: II°, 1 passo III°+. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1942 - 9 luglio. Ettore Castiglioni
e Guido Leonardi
salirono per la Cresta Sud della
Cima
d'Agola con una breve
arrampicata, che consente un'interessante traversata per Cresta da Sud a
Nord della Cima d'Agola. Difficoltà: II° grado. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1942 - 9 luglio. Ettore Castiglioni,
Guido Leonardi, dalla
vetta della Cima
Nord di Pratofiorito scesero per la parete Nord-est.
L'itinerario si svolge per quel gran canalone che solca obliquamente tutto il
fianco Nord est della Cima Nord. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1942 - 9 luglio. Ettore Castiglioni e Guido Leonardi aprirono una via sulla parete Est
dei Due
Denti che offre una breve e piacevole arrampicata di circa 200 m. con
difficoltà di III° grado. – Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1942 - 10 luglio. Vitale Bramani e Ettore Castiglioni tracciano per la parete Sud della Cima Brenta Occidentale la via Castiglioni-Bramani. Arrampicata varia e divertente, tra le più belle alla cima; la via sale in un canale che porta all'intaglio dietro al Campanile dei Brentei e quindi per la sovrastante parete nera e verticale, ben visibile anche dal Rifugio Brentei, alla Cima Occidentale. Altezza circa. 400 m. Difficoltà: III°+, l passo V°. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 – 12 luglio. Bruno Dallagiacoma, Bruno Detassis,
R. Ginoulhiac e V.
Ginoulhiac salirono per i Camini Ovest del Castelletto
Inferiore superando sulla parete a destra il primo masso incastrato,
salendo poi fino a una piccola cengia, che riporta nel camino, superando altri
massi incastrati e, sotto il grande tetto che sbarra completamente il camino,
si esce di nuovo sulla parete di sinistra per superare l’ostacolo (difficile).
Quindi, sempre per il camino, si riesce alla terrazza dove si incontra la via
normale che conduce in vetta. - Massiccio
del Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 21 luglio. Ettore Castiglioni, Guido Leonardi e G. Pedrolli salirono per il versante Nord-est dello Spallone dei Massodi con un itinerario poco attraente e sconsigliabile, anche a causa della roccia friabile. Difficoltà: II°. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1942 - 21 luglio. Ettore Castiglioni, Guido Leonardi e G. Pedrolli scesero per il versante Nord-ovest dello Spallone dei Massodi con una discesa piuttosto faticosa e di scarso interesse. Difficoltà: II°. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1942 - 21 luglio. Ettore Castiglioni, Guido Leonardi e L. Pedrolli salgono per lo Spigolo Sud-est della Cima Baratieri con divertente arrampicata, rimontando il caminetto e il diedro fino a una grande e curiosa finestra. Salirono a spaccata nel vano della finestra, rimontando su un blocco che la sovrasta e proseguirono lungo lo spigolo, sfruttando un ripido caminetto che porta sulla cresta terminale di rocce facili fino alla vetta. Difficoltà: III°, con 1 passaggio di IV°. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1942 - 21 luglio. Ettore Castiglioni, Guido Leonardi e L. Pedrolli raggiunsero la Punta Iolanda per la Cresta Nord assai ripida ma poco appariscente, rivolta verso la testata delle Val Perse. Arrampicata esposta e abbastanza divertente, alta circa. 220 m. Difficoltà: III°, con attacco di IV°. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1942 - 22 luglio. Bruno Detassis e Cesare Scotoni per la parete Sud - (per i camini) della Cima Mandron scalarono il 1° Camino a sinistra con difficoltà di IV° e qualche passaggio di V°. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 24 luglio. R. Asti e Guido Leonardi raggiungono la vetta della Cima della Vallazza salendo per la parete Est-sud-est. L'itinerario si svolge per quella serie di grandi camini che solcano la parete un poco a destra dello Spigolo Sud-sud-est in direzione della vetta, ed offre una bella arrampicata assai interessante. Dislivello circa 360 m. Difficoltà: IV°, 1 tratto di V°. - Massiccio del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 27 luglio. Ettore Castiglioni
e Gino Pisoni salgono per
lo Spigolo Est della Torre
di Brenta L'itinerario si svolge per il grosso spigolo giallastro che
dallo spallone orientale della Torre di Brenta scende verticale nel
canalone dalla Bocca degli Armi, e prosegue poi dallo spallone per
l'affilatissima cresta Est fino in vetta. Arrampicata varia, elegante e
molto interessante. Dislivello circa 350 m. Difficoltà; IV°, l passo V° . - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942
- 28 luglio. Bruno Detassis e Renata
Sutter salgono per la Cresta Est della Cima
degli Armi Bassa (2706 m.) con un’arrampicata abbastanza varia e
divertente, in ambiente solitario. Altezza circa 220 m. Difficoltà: III°, con
passi di IV°-. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942
- 29 luglio. Bruno Detassis
e G. Moggiali effettuano
per la prima volta in scalata la traversata
delle due Torri
Trento e Trieste,
arrivando dallo sbocco del canalone che scende dalla Bocca degli Armi.
Attaccarono le rocce della Torre
Trento (la prima delle due quinte), all'inizio del canalone e di fronte
allo zoccolo della Torre
Olandese. Salirono per paretine verso un esile e aereo spigoletto, che
rimontarono fin sotto a uno strapiombo. Passarono a destra su un terrazzo e
presero un camino con un fantastico finestrone, da cui ci si affaccia verso la
parete della Brenta
Alta. Superarono il camino per una breve paretina a sinistra e
toccarono l'apice della Torre
Trento - (120 m. dall'attacco; IV° grado. Scendendo lungo la cresta
superarono due gendarmi e giunsero a un intaglio, dove per paretine e facili
rocce, uscirono in breve sulla sommità della Torre
Trieste - (35 m; III° grado. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942
- 4 agosto. Paolo Graffer
e Renzo Graffer tracciano
sulla parete Nord della Torre
di Brenta una nuova via (Spigolo Graffer). Breve
arrampicata, esposta e divertente, di circa 120 m, tracciata nella metà superiore
della parete, su quel grosso torrione che fiancheggia il Camino Adang.
Difficoltà: III°+. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 5 agosto. Ettore Castiglioni
e M. Delle Piane
salgono con una facile arrampicata su ottima roccia articolata per la parete Nord-nord-est
della Cima
degli Armi. Altezza circa
380 m. Difficoltà: II°+. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942
- 6 agosto. Ettore Castiglioni, da solo,
percorre in discesa la Cima
Ceda Orientale (2757 m.) - Alta - nel Massiccio della
Tosa per la parete Sud-Ovest. Offrendo così la via più breve per
salire alla Cima Ceda Orientale dal versante d'Ambiez.
Difficoltà: I° con l pass. di III°. - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1942 - 7 agosto. Ettore Castiglioni
e M. Delle Piane
con un’arrampicata elegante, esposta e divertente salirono per lo Spigolo
Sud-est della Cima
Sella. La via venne tracciata lungo quello spigolo affilato che dalla
vetta scende diritto sui ghiaioni delle Val Perse, fiancheggiato a
destra dall'ardita Torre delle Val Perse. Dislivello 330 m. Difficoltà:
IV°, passaggi di V°. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 10 agosto. Michele Rivero e G. Venturello praticano una Variante
sulla Parete Nord-est del Crozzon
di Brenta. Anziché prendere la rampa obliqua a destra, si prosegue per
un altro camino, leggermente obliquo a sinistra che forma la naturale
continuazione del colatoio d'attacco. Lo si rimonta interamente fino al
contrafforte che delimita a sinistra la parete, quindi ci si alza verso gli
strapiombi che, impedendo di proseguire direttamente, obbligano a traversare a
sinistra per cengia verso i camini della Via Preuss. - Massiccio della Tosa - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 10 agosto. C.
Bolner, Pino
Fox e Marcello Friederichsen, tracciano
la (via Fox), salendo la cima Sud per il diedro Sud-Ovest
alla Cima
Ceda Occidentale nel Massiccio
della Tosa. La via porta in cresta lontano dalla cima ma è fra le più
interessanti alla Cima
Ceda Occidentale. - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1942 - 11 agosto. Pino Fox e Marcello Friederichsen
praticarono una Variante diretta per la parete Sud-est della Cima
d'Agola. L'itinerario seguito, si vale della stessa caratteristica
fessura nera della via Schmitt-Pfleger che incide la parete Sud-est,
ma la raggiunge più direttamente con un tratto di parete di 15 m. con
difficoltà di VI° grado. – Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1942 - 11 agosto. R. Barzaghi e Ettore Castiglioni
aprono sulla parete Nord della Torre
di Brenta una nuova via (via Castiglioni). Dal gran
cengione la via sale nel profondo camino immediatamente a destra del «camino
Adang». Il camino è più difficile e più faticoso del «camino Adang»,
avendo le pareti piuttosto levigate, ma offre un'interessante arrampicata.
Difficoltà: IV° grado. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 12 agosto. Ettore Castiglioni,
R. Barzaghi raggiungono la
vetta della Cima
degli Armi Bassa (2706 m.) per il versante Nord-est che offre
un'arrampicata su roccia ottima e articolata. Altezza 250 m. Difficoltà: II°. -
Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 14 agosto. Pino Fox,
Marcello Friederichsen
e Camillo Gaifas si
arrampicano per lo spigolo Nord-nord-est della Cima
SUSAT su una parete che in parte ha roccia friabile. Altezza 200 m;
difficoltà: IV° con passaggi di V°. – Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1942 - 18 agosto. M. Delle Piane, M. Furlan e Enrico Giordani salgono il
camino di destra della Cima
Margherita per la Parete Est-nord-est con un’arrampicata di
scarso interesse. - Massiccio della Tosa - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942. - 23 agosto. Catullo Detassis, Guido Leonardi e F. Righi salgono Cima
Margherita nel Massiccio della
Tosa per il camino di sinistra della Parete Est-nord-est dalla Bocca
di Brenta dove sono incisi due camini neri paralleli assai vicini l'uno
all'altro. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 30 agosto. M.
Furlan e Enrico Giordani salgono per
la parete Sud-sud-ovest (Fessura Giordani) la Cima
Margherita – Massiccio della Tosa, con
un’arrampicata molto difficile ed elegante che si svolge per quella sottile
fessura verticale che incide nel centro la parete Sud-sud-ovest, fra le
vie Videsott e Detassis. Difficoltà: V°. - Gruppo di Brenta
– Dolomiti
di Brenta.
1942 - 6 settembre. Ettore Castiglioni
e Gino Pisoni salgono per
la parete Sud-est della Cima
Bassa d’Ambiez con un’arrampicata
molto elegante e di soddisfazione. Si svolge nella gialla parete in
corrispondenza dell'anticima Sud, in parte nel fondo di un diedro
sbarrato da tre grandi tetti, e in parte sullo spigolo che lo delimita a
sinistra e lo separa da un'altro diedro parallelo. Altezza 250 m; difficoltà:
V°, 1 pass. VI°. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1942
- 20 settembre. Bruno Detassis
e Nella Detassis,
salgono il II° Torrione - Torrione SAT della Corna
Rossa per lo Spigolo Sud-est.
IV° grado. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta. – (h) Schizzo sopra.
1942 - 25 settembre. Ettore Castiglioni
e Lucia Nicolini
salirono per la parete Est (via diretta) della Cima
d'Agola con una breve arrampicata che ha qualche passaggio
interessante, seguendo un canale (a destra del canalone obliquo) che sale
diritto alla cresta. Difficoltà: III, l tratto di IV. – Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta –
Dolomiti di Brenta.
1943 - Bruno Detassis e compagni praticano una Variante sulla via normale da Sud di Cima Brenta dopo la parete a destra della gola, salirono fino al terrazzo più alto e, invece di traversare a destra continuarono a salire su buona roccia nella gola obliqua, passando sotto il Pilastro Sud e uscendo sulla frastagliata cresta a Sud della Cima Occidentale. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1943
- Bruno Detassis
sale nuovamente le sue cime di notte. Tocca ora al Crozzon
di Brenta, salito in appena sei ore con il fratello sedicenne Giordano Detassis. Sulla Cima
Tosa uno spettacolo della natura li attende: “Due enormi sfere rosse, una
che sorge dal Civetta, l’altra che declina verso il Carrè Alto
illuminato dai raggi del sole. Per caso il giovane si trova dalla parte del
sole e l’anziano verso la sfera, che con la luce, ci ha accompagnato nella
nostra salita. Poco tempo dopo mi trovavo in Germania con una piastrina
al collo. Ero diventato un numero”. - Massiccio della Tosa - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1943 – giugno. Gino Pisoni
e Marino Stenico
salirono alla Cima Sud delle Tose
per la parete Est lungo una grande fessura che incide nel mezzo tutta
l'alta parete. Arrampicata d'impegno e assai interessante. Altezza di circa 300
m. Difficoltà: V° nei primi 200 m, poi II°. – Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1943 - 24 giugno. R. Barzaghi
e Ettore Castiglioni
con un itinerario che sale per parete all'insellatura della Cresta Nord
tra le Tose
e la Cima
di Pratofiorito e quindi segue tutto il filo di cresta, scavalcarono il
grosso Torrione quotato 2821 m.; aprendo così la via più diretta
per salire alle Tose
dal Rifugio Agostini, anche se l'arrampicata è poco attraente a
causa della friabilità della roccia. Difficoltà: II°, 1 tratto di III° grado. -
Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1943
- 25 giugno. Annetta Dalsass
con Marino Stenico,
A. Corn e L. Pedrolli volgono lungo
l’ardito Spigolo giallastro a Ovest, un arrampicata molto elegante ed
esposta fino, alla vetta della Punta
dell’Ideale. – Massiccio della
Tosa - – Gruppo di
Brenta – Dolomiti di Brenta.
1943 - 28 giugno. A. Corn e Gino Pisoni salgono per la Parete
Ovest e lo Spigolo Sud-ovest del Campanile
Steck. Difficoltà: IV° con 1
tratto di V°. - Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1943
- 28 giugno. A. Corn e Gastone Pisoni salgono per la Parete
Ovest sulla Torre Zanlucchi (2834 m.) la più alta del gruppo dei Castei
Meridionali. - Massiccio della Tosa - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1943 - 2 agosto. Giuseppe Bonucci e A. Corn, con una breve arrampicata molto esposta salgono
per lo spigolo Nord-est al Secondo Campanile dei Campanili
degli Armi. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1943 - 2 agosto. Gino Pisoni, Marino Stenico e
A. Turri per lo spigolo Nord-est
raggiungono la vetta del Terzo Campanile dei Campanili
degli Armi. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1943
- 15 agosto. Livio Brentari e Gino
Pisoni sulla parete Sud-Sud-Ovest di ottima roccia della Cima
Ceda Occidentale nel Massiccio della Tosa, creano una Variante
a metà della grande traversata che sale per parete verso quel diedro-camino
che. porta alla forcella tra la vetta e la cima di mezzo. – Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1943
- 16 agosto. A. Corn, Annetta Dalsass e Giordano Detassis salgono
per lo Spigolo Ovest delle Punte
di Campiglio che costituisce il logico complemento della via
Agostini in quanto, invece di superare lo zoccolo della parete lungo il
camino nero di fronte al Rifugio Brentei, si alza lungo lo spigolo fin dalla
sua origine. Difficoltà: IV°, 1 passaggio di V° grado. Massiccio
di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1943
- 18 agosto. L. De Ferrari,
Guido Leonardi, Cesare Scotoni e Lidia Scotoni aprono sulla
parete Nord della Torre
di Brenta una nuova via chiamata in seguito (via Leonardi),
sulla bella parete compresa tra il canalino della via normale e il pilastro più
a destra della parete, con un’arrampicata
elegantissima e molto esposta Difficoltà: IV°+. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1943
- 30 agosto. La prima
ascensione del Monte
Alto per il Campaniletto
Nives venne effettuata da Fulvio Bergamo e Ivo
Bergamo, in 2 ore. Ardito
pinnacolo che si innalza con parete verticale e strapiombante per 40 m dalla strada che da Termon
porta alla Malga Termoncello.
Venne salito direttamente da Sud; difficoltà: VI° con un tratto
in artificiale. Roccia friabilissima, escluso il terzo superiore; chiodi 6.
Discesa in corda doppia. – Sottogruppo
della Campa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1943 - 30 settembre. Fulvio Bergamo
e Ivo Bergamo si
arrampicarono sulla parete Ovest di Cima
di Val Scura su roccia friabile; altezza 500 m; chiodi usati 6,
lasciati 1. Difficoltà discontinue: IV°, poi III° grado. - Sottogruppo
della Campa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1943 - 28 novembre. Fulvio
Bergamo e Ivo Bergamo
tracciano un itinerario salendo la torre (Anticima) del Cimon
della Campa che costeggia a destra, proveniendo da Malga Flavona
e oltrepassando la Bocchetta
di Val Scura superarono un camino che solca il fianco Ovest e
gira prima verso Nord, poi sul versante Est, per un grande
colatoio detritico arrivarono in vetta. Altezza130 m, 2 chiodi, difficoltà di
III° grado. – Sottogruppo
della Campa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1944 - Ettore Castiglioni autore della pregiatissima guida delle «Dolomiti di Brenta» uscita cinque anni dopo la sua morte, muore di sfinimento al Passo del Forno mentre cercava di sfuggire all'internamento in Svizzera. Scompariva cosi non solo un grande alpinista, ma anche il miglior autore di guide che l'Italia abbia avuto ed uno maggiori conoscitori del Gruppo di Brenta. – Dolomiti di Brenta.
1944
- 14 agosto. Guido Leonardi
e Marino Stenico
realizzano la 1° ripetizione della via Fedrizzi-Armani) al Campanile
Basso per la Parete Sud. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1945 - 15 giugno. Giordano Detassis e Marco Franceschini tracciano la via diretta per la parete Nord-est del Croz del Rifugio. La via supera la bella parete a sinistra del Camino Piaz. Altezza 200 m. Difficoltà: IV°. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1945 - 17 giugno. Bruno Detassis e Enrico Giordani sulla Cresta Sud-sud-est del Croz del Rifugio verso il Monte Dàino si eleva un torrione, con caratteristico strapiombo a Nord, che i due alpinisti gli diedero il nome di Torrione Oliva. (II° e III° grado). - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1945
- 23 giugno. Gilio Alimonta e Raffaele Vidi (guide), salirono
per la parete Sud, del Castelletto
Inferiore con una bella
arrampicata su roccia solida e tracciarono la via Alimonta-Vidi. Altezza
260 m; chiodi usati 13, lasciati. Difficoltà: IV° con tratti di V°. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1945 - 28 giugno. R. Demattè
e Gino Pisoni raggiungono
la vetta del Monte
Fibbion salendo per lo Spigolo
Sud. Difficoltà: II° con l passo di IV°. - Sottogruppo
della Campa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1945
- 15 agosto. Giordano
Detassis e G. Gius
salgono per la parete Est-nord-est della
Brenta Alta. Roccia all'inizio
friabile; altezza circa 450 m. Difficoltà: V°, l passo VI°. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1945
- 24 agosto. Giulio Giovannini
e C. Zanini eseguono un
arrampicata dalla direttiva perfetta sulla Brenta Alta per la Parete Ovest, tracciando
appunto la Via Diretta. Un arrampicata che segue una serie di
fessure e camini. Altezza c. 400 m. Difficoltà: IV°+ con passaggi di V°+. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1945
– settembre. Bruno Detassis,
Natale Vidi e due militari
Lancieri salgono la III° Torre della Corna
Rossa per il Camino di
sinistra che chiamarono Torre Lancieri, con difficoltà di
III° e un passaggio di IV°+. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta. – (i) Schizzo sopra.
1945
– settembre. Bruno Detassis
e Natale Vidi salgono la
paretina Ovest di un masso cubico,
Sasso dell'Aquila (25
m.), che si trova nel ghiaioni
sotto il V° Torrione
della Corna
Rossa. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1946 - Gino Pisoni e Giulio Giovannini salirono
il Crozzon
della Spora per la parete Sud con difficoltà di III° e 1
passaggio di IV° grado. - Sottogruppo
della Gaiarda – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1946 - 9 giugno. Carlo Furlani
e Achille Gadler per la
parete Ovest salgono alla Cima
di Val Scura tracciando una Variante con difficoltà di IV° con tratti
di V°. - Sottogruppo
della Campa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1946
– estate. Matteo Armani,
uno dei tanti “eroi sconosciuti” della storia dell’alpinismo. La sua impresa
più prestigiosa è stata la via tracciata lungo il formidabile Diedro
Sudovest del Croz
dell’Altissimo con Cornelio
Fedrizzi. (Fedrizzi-Armani) A giudizio dei ripetitori moderni si
tratta di una scalata di valore assoluto, un’arrampicata libera veramente
estrema, dove più volte si raggiunge il limite di caduta. - Sottogruppo
della Gaiarda e dell’Altissimo - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1946 - 26 giugno. Catullo Detassis e Carlo Sebastiani
realizzarono la 1° ripetizione per la Parete Ovest del Torrione
Comici. La via si svolge per quel sottile ed elegante diedro-camino
poco marcato che incide l'alta parete verticale soprastante il “Sentiero dei
Brentei”. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1946 - 29 giugno. Gino Pisoni e Marino Stenico, V. Corradini e Marco Franceschini salgono
al Campanile Basso per lo Spigolo Sud-ovest dello Spallone
(via Graffer), realizzando la 2° ripetizione. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1946
– agosto. Bruno Detassis
e Natale Vidi, per lo Spigolo
Sud-est raggiungono la vetta della Corna
Rossa, incontrando difficoltà di IV°+.
- Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta. – (f) Schizzo sopra.
1946
- 23 agosto. Vitale Bramani e Marino Stenico
raggiungono la vetta del Monte
Daino salendo per la parete Sud-sud-ovest,
incontrando difficoltà di III° grado, con un passaggio di IV°+. - Sottogruppo
del Monte Daino – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1946 - 25 agosto. Vitale Bramani,
Ettore
Gasperini-Medaia, Gino Pisoni e Marino Stenico,
con un’arrampicata di 300 m; salirono per la parete Ovest delle Tose,
raggiungendo l’Anticima Nord e la Cima Principale. Incontrando
difficoltà di IV° con 1 passaggio di V°;
usati 8 chiodi. - Catena
d’Ambiez – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1947
- 21 giugno. Bruno Detassis,
Ferruccio Ferretti e
Sandro Serafini,
salirono per la parete Ovest-sud-ovest della Cima
Falkner e tracciarono la via Detassis con difficoltà di V° con
passaggi di V+. Altezza della
parete: 350 m; chiodi usati 12,
lasciati 3. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1947 – estate. Giordano
Detassis e Tito Zorat
dal Passo
della Gaiarda per il versante Ovest salirono al Monte
Fibbion raggiungendo la Torre Luciana, alta circa 180 m;
mancano particolari dell’ascensione. - Sottogruppo
della Campa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1947 – luglio. Gino Pisoni solo, sale da Nord-est al Bimbo delle Fontane Fredde, tracciando una Variante all’inizio dei due camini seguendo quello di destra. - Sottogruppo del Monte Daino – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1947 - 27 luglio. Bruno Detassis e Marco Franceschini; Carlo Sebastiani e Marino Stenico aprono sulla parete Est di Cima Brenta la via Detassis-Stenico. Chiodi adoperati 8, lasciati l. Dislivello fino alla Cengia Garbari: 450 m, fino in vetta: 600 m. Difficoltà: V° e 8 m. di VI° grado. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1947 - 6 agosto. Bruno Detassis
e Gian
Vittorio Fossati Bellani effettuano la prima ascensione agli Spuntoni
di Val Brenta e vennero dati i nomi rispettivamente di Maria
Claudia, Anna, Cristiana.
Il Primo Spuntone viene attaccato dal «Sentiero dei
Brentei», salendo per un tratto il ghiaione sotto il Bimbo
di Monaco e superando poi lo spigolo che fiancheggia a sinistra
(guardando) il canalone che separa gli Spuntoni
di Val Brenta dalla Torre
Laura; la paretina terminale alta 10 m, scarsa d'appigli, si supera con
3 chiodi (dalla base: 150 m).
Il Secondo Spuntone si raggiunge scendendo dal
primo, attaccando lo spigolo Sud-Est e, da una terrazza, per la parete
terminale (dallo zoccolo: 40 m).
Il Terzo Spuntone viene raggiunto scendendo
dapprima alla suddetta terrazza, traversando orizzontalmente la parete sul
versante Est (ometto) e salendo, prima dello spigolo dello spuntone, una
serie di diedri che offrono il tratto più difficile della via (dalla forcella:
50 m); IV° grado. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1947
– 10/11 agosto. Marco Franceschini e Marino Stenico
con una bella e interessante arrampicata per lo Spigolo Nord-ovest dello
Spallone aprono la (via Cristina) al Campanile
Basso, con difficoltà di VI° grado. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1947
– 30/31 agosto. Fulvio Bergamo e Ivo Bergamo per la parete Nord-ovest
del Monte
Corno. La via si svolge al centro della parete rossastra alta circa 700
m. sopra il ghiaione «le Glare». Roccia molto friabile; chiodi usati 9,
lasciati 2. Difficoltà: V° e VI°. – Sottogruppo
della Campa - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1947 - 14 settembre. Bruno Detassis
e Gian Vittorio Fossati Bellani;
Silvio Colombo, Luigi Galbiati e Natale Vidi realizzano la 1°
ascensione della Torre
Città di Monza salendo in
direzione di quella profonda fessura-camino che solca sulla destra la parete Nord
del Castello di Vallesinella e che rappresenta di massima la via di
salita. Dislivello 260 m; fino al
Castello di Vallesinella 300 m; chiodi usati 9, lasciati 5. Difficoltà:
IV° con passaggi di V°. – Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1948
- Bruno Detassis,
Renzo Graffer e Cesare Scotoni a scopo
dimostrativo, in occasione di una scuola di roccia superano con estrema
difficoltà il grande strapiombo giallo tra la Parete Steger e il Camino
Pederiva sul versante Est-sud-est della Cima
Brenta Bassa nel Massiccio
della Tosa. Tutte le Varianti del versante Est-sud-est e
altre ancora possono interessare unicamente come esercitazione di palestra e
portano tutte sulla prima terrazza, donde per lo più si ritorna al Rifugio
Pedrotti. Volendo invece proseguire dalla prima terrazza fino in vetta,
si potrà scegliere sia la via Treptow, sia la via Deye, e sia la
via Pederiva. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1948 – estate. Con gli amici del “Gruppo Ezio
Polo”, Armando
Aste riuscì a spingersi
finalmente fino in Brenta per la normale al Campanile
Basso, la guglia mitica, simbolo dell’intero Gruppo di Brenta,
meta obbligata di ogni scalatore di rispetto. «Eravamo in otto divisi in tre
cordate, mi pareva di aver toccato il cielo con un dito.» Andare in roccia gli
riusciva facile e liberava in lui l’ansia di libertà, il desiderio di
creatività, la ricerca dell’eleganza dei movimenti; Armando Aste,
soprattutto aspirava al piacere, tutto estetico, di trovare la via ideale. - Catena degli
Sfulmini – Dolomiti di Brenta.
1948 - 28 giugno. Giordano Detassis e Carlo Furlani salgono per la
parete Sud delle Torri
Trento e Trieste con 190 m. di arrampicata, sulla ripida parete rivolta
alla Busa degli Sfulmini. Attaccando nel centro della parete, per una
fessura che scende fino alla
base. Dopo circa 60 m. la fessura porta su una cengia, che taglia
orizzontalmente tutta la parete. Questa fessura porta a un terrazzino proprio
sullo spigolo, dal quale si prosegue, tenendosi sulla parete a sinistra dello
spigolo, fino a un altro terrazzino e poi si segue tutto il filo dello spigolo
fino in vetta. IV° grado. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1948
– agosto. Serafino Serafini e Renzo
Zeni salirono per la parete Sud al Figlio
del Castelletto tracciando una via interessante, con difficoltà di IV°
e V°. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1948
- 18 agosto. Enrico
Bozzi, Bruno Detassis e Gian Vittorio Fossati Bellani
con una bella arrampicata su roccia 400 m; chiodi usati 3, lasciato 1.
Difficoltà: III° continuato, con un passaggio in genere solida (friabile nei
primi 60 m), salirono. per la Cresta Sud-est della Rocca
delle Val Perse Altezza
di IV°. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1948
- 21 agosto. Angelo Crosta, Assuero Pagani e Oreste Viganò come capocordata,
salgono per parete Sud-ovest del Torrione
di Vallesinella e tracciano la via Viganò. (b. Schizzo
sopra). Chiodi usati 5, di cui 4 lasciati. Difficoltà: IV°, 1 passaggio di
V°. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1948
- 29 agosto. Luigi
Polo e Sandro Polo con
un’arrampicata di circa 200 m. salendo dalla parte inferiore della parete Sud
salirono al Figlio
del Castelletto. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1948 - 30 agosto. Gilio Alimonta, Serafino Serafini e Raffaele Vidi (guide) salirono integralmente lo Spigolo Nord-ovest della Punta Massari (via Fiore Alimonta)e dedicarono la via. alla memoria della guida Fiore Alimonta (Primo), deceduto durante la guerra, in Russia. Altezza circa 270 m; 6 chiodi. Difficoltà: IV° grado. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1948 – settembre. Bruno Detassis, Serafino Serafini e Renzo
Zeni sono i primi salitori della stretta forcella fra la Cima
Falkner e il Campanile
dei Camosci che conduce in vetta alla Bocchetta
Alta dei Camosci, nel Massiccio
del Grostè, trovando difficoltà di II° grado e roccia friabile – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1948
- 29 settembre. Bruno Detassis e Serafino Serafini fecero la prima ascensione della torre
di destra (Est) delle due torri, specie di spalloni sporgenti, situate
tra il Castelletto Basso di Mezzo e il Castelletto Inferiore, nel
Massiccio
del Grostè. Essi proposero alla torre il nome di Torre
Lidia, per ricordare la sorella di Serafini. Altezza 160
m; chiodi usati 10, tutti lasciati. Difficoltà: IV° con 10 m. di VI°
all'attacco. – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1949
– Armando
Aste “entra in scena” ripetendo la via normale del Campanile
Basso di Brenta. Fu il terzo, dopo Paul Preuss e Emilio Comici, a percorrere
in solitaria la via Preuss alla parete Est.
Armando Manfredi, un calzolaio di Rovereto, che aveva fatto il soldato negli alpini e aveva conosciuto Vittorio Ratti, il famoso compagno di Riccardo Cassin, intuisce la passione di Armando Aste, e gli regala una corda di canapa di 30 metri portata via dalla naja. Ad Armando Aste confeziona per questa occasione anche il suo primo paio di pedule di pezza, con la suola di feltro. E’ così che inizia la carriera Armando Aste. Carriera che lo vede salire innumerevoli cime, dove da ciascuna porta alla sua bella un piccolo fiore. Sarà con enorme sorpresa che il giorno del matrimonio riceverà dalla futura moglie un album contenente tutti i fiori, con data e luogo di raccolta.
Dopo la normale al Campanile Basso, Armando Aste
prende il volo: la sua straordinaria sensibilità a interpretare la roccia e
l'arrampicata lo portano in breve tempo a confrontarsi con le vie classiche più
famose di allora. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1949 - Armando Aste con Mario Moser salgono la via “Videsott” alla Cima Margherita. – Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1949
– Il “re del Brenta” Bruno Detassis
festeggia con lo spumante proprio in vetta al Campanile
Basso di Brenta la sua centesima salita dello stesso. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1949
– 24 febbraio. Bruno Detassis
e Serafino Serafini
realizzano la 1° salita invernale per la via Normale del Campanile
Basso di Brenta. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1949 - 27/29 giugno. Andrea Oggioni con Walter Bonatti e Iosve Aiazzi effettuano la prima ripetizione nel Gruppo di Brenta sul Croz dell’Altissimo parete Sud, via Oppio/Colnaghi/Guidi – 6° grado superiore. - Sottogruppo Gaiarda e Altissimo - Dolomiti di Brenta.
1949
- 13 luglio. Bruno Detassis e Catullo Detassis con Serafino Serafini salgono alla Punta Sud
degli Sfulmini
per il versante Sud-ovest. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1949
- 13 luglio. Bruno Detassis e Catullo Detassis con Serafino Serafini salgono alla Punta Nord
degli Sfulmini
dal versante Sud-ovest. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1949
- 26 luglio. Marco Franceschini
e Carlo Sebastiani
salgono per la Via Detassis sulla parete Nord-est della Brenta
Alta realizzando la 2° ripetizione di quella stupenda
muraglia verticale. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1949 - 4 settembre. Andrea Oggioni con Walter Bonatti e Iosve Aiazzi realizzano la prima ripetizione della Punta Occidentale delle Punte di Campiglio nel Gruppo di Brenta, per la via Principe Ruffo (Detassis) – 5° e 6° grado – nelle Dolomiti di Brenta. - Massiccio di Cima Brenta.
1949 - 6 settembre. Andrea Oggioni con Walter Bonatti e Iosve Aiazzi in prima salita assoluta salgono sulla Punta Orientale (2969 m.) delle Punte di Campiglio nel Gruppo di Brenta, per la parete Sud (700 m.) aprono la via Cinquantenario C.A.I. Monza. - Massiccio di Cima Brenta - Dolomiti di Brenta.
1950 - Cesare Maestri,
a soli 21 anni, si rivela al mondo alpinistico, scalando da solo la via Preuss
al Campanile
Basso. - “Arrampicare da solo mi entusiasmava e, nello stesso tempo, il
farlo perché non trovavo compagni mi avviliva profondamente.” - Catena
degli Sfulmini. – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1950 - Bruno Detassis e Enrico Bozzi tracciano sullo Spigolo Sud-ovest delle Punte di Campiglio una Variante dalla prima grande terrazza superando una serie di camini a sinistra della via Agostini ed uscirono sulla cresta del contrafforte occidentale, dalla quale si riprende la via dello spigolo e la vetta. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1950 - Armando Aste con Mario Moser realizzano la prima alla via “Steger” al Croz dell'Altissimo, una parete di mille metri con un nome importante e una fessura difficile, di sessanta metri. – Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1950 – 9 luglio Andrea Oggioni, Iosve Aiazzi e Giovanni Perego nelle Dolomiti di Brenta salgono il Campanile Basso per la via Ferhmann per il Diedro Sud-ovest di 4° e 5° grado. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta.
1950 - 22 luglio. Marco Franceschini
e René Mallieux realizzano la 1° ripetizione della via
Fox-Stenico per la parete Sud-est alla Cima
d’Ambiez. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1950 - 24 luglio. Giulio Benedetti e Antonio Vellat tracciano una
nuova via sulla parete Nord (via Benedetti) della Torre
di Brenta, salendo il primo pilastro a sinistra dello spigolo
che delimita la parete sulla quale si svolge la via Leonardi (cioè il
pilastro di mezzo), è solcarono sulla parete destra da una fessura che,
partendo dal gran cengione ed obliquando leggermente da sinistra a destra,
raggiunsero la cresta sommitale a pochi metri dalla vetta. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1950 - 25 luglio. Giulio Benedetti e Antonio Vellat aprono sulla parete Est della Cima
degli Armi la (via
Benedetti), con difficoltà di
III° grado. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1950 - 4 agosto Gilio Alimonta e Luigi Muti salgono per primi il CAMPANILE DEL GILIO che si alza nella parete a Est della Punta Massari, sotto la VII° Torre. Il nome viene proposto dai primi salitori. Difficoltà: III°, passo IV°; chiodi usati 2. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1950 - 20 agosto. L. Gallarati Scotti e Serafino Serafini praticano una Variante allo Spigolo Nord-ovest della Punta Massari, salendo dritti invece di traversare a destra e dopo una fessura-diedro si supera una paretina verticale (3 chiodi) e si esce sulla terrazza e poi la vetta. (Variante Serafini). - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1951 – estate. Mauro Botteri e compagni salgono la Torre della Sega Alta da Sud con una via diretta con difficoltà di IV° grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1951
– estate. Catullo Detassis
e Clemente Maffei
realizzano la 1° ripetizione della
Torre
di Brenta per la parete Sud-ovest - (via Detassis).
- Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1951 – 29 giugno. Cesare Maestri e Ruggero Lenzi ripetono per primi il Pilastro Sud-Ovest dello Spallone (via Stenico) del Croz dell'Altissimo nel Sottogruppo Gaiarda e Altissimo. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1951 - 29 luglio. Armando Aste
e Mario Moser compiono la 2°
ripetizione della via Fox-Stenico per la parete Sud-est alla
Cima
d’Ambiez. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1951 - l agosto. Bruno Detassis e Catullo Detassis salendo si tennero in due tratti sulla sinistra dello Spigolo Nord-est della XII° Torre (2990 m.) delle Torri di Cima Brenta. La via segue lo spigolo aereo e affilatissimo, e offre un'arrampicata di eccezionale eleganza ed esposizione, su roccia ottima. Altezza 280 m; chiodi usati 18 + l cuneo (lasciati 13 + l cuneo). Difficoltà: V°, l passo V° +. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1951 – 6 agosto. Hermann Buhl e compagni realizzano la 1° ripetizione della via Cristina per lo Spigolo Nord-ovest dello Spallone al Campanile Basso. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1951 - 31 agosto. Carlo Andreolli, G. Gallarati Scotti e Serafino Serafini salgono per il versante Nord-est delle Torri di Cima Brenta alla X° Torre (2959 m.), con un’arrampicata discontinua ma interessante e divertente, che attacca in parete Nord (viscido è il camino iniziale) e termina per la bella parete Est, verticale e di roccia ottima; chiodi usati 14, di cui 5 sono in parete. Difficoltà: IV°, l tratto di V°. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1951 - 4 settembre. Clemente
Maffei e Enzo Vidi
salgono per la parete Ovest al Gemello
Superiore con un’arrampicata molto elegante e divertente, su roccia
ottima. Dislivello 150 m; chiodi usati 6, lasciati 2. Difficoltà: IV°+. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1951 - 9 settembre. Catullo Detassis e Gian Vittorio Fossati Bellani raggiunsero la vetta dello Spallone dei Massodi per la parete Ovest-nord-ovest, con un’arrampicata di circa 300 m, con difficoltà di III° e 2 passi di IV°. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1951 - 28 settembre. Mauro Botteri e Clemente Maffei salirono per
la parete Sud alla Cima
di Nardis trovando la roccia a tratti buona. Usarono 12 chiodi, di cui
7 lasciati. Altezza: 400 m. Difficoltà: III°+ e IV° grado. – Sottogruppo
dei Fracingli – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1952 - 12 giugno. La prima solitaria della parete Ovest del Croz dell'Altissimo, (via Dibona) nel Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo va attribuita a Cesare Maestri. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1952 - 3 luglio. Bruno Detassis
e Catullo Detassis con
Marino Stenico
salgono la Parete Ovest della Cima
Tosa. La via si svolge fra i due torrioni che caratterizzano la parete
nella sua parte più settentrionale. Dislivello circa 450 m; chiodi usati 4.
Difficoltà IV°. poi III° e II°. - Massiccio
della Tosa - Gruppo di
Brenta – Dolomiti di Brenta.
1952 - 20 luglio. Hermann Buhl
effettua la 1° solitaria della via Fox-Stenico alla Cima
d’Ambiez per la parete Sud-Est.
- Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1952 - 29 luglio Armando Aste
e Franco Salice
tracciano per la parete Sud-est alla Cima
d’Ambiez la via Aste-Salice, con una bella arrampicata su buona roccia;
usando 6 chiodi., lasciati. Altezza circa. 350 m. Difficoltà: VI°-. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1952 - 3 agosto. Franco Frisanco
e Mario Travaglia
aprono un itinerario per il
versante Sud della Cima
della Gaiarda (via
Frisanco-Travaglia).
L'arrampicata si svolge lungo una serie di camini e paretine sulla sinistra
dello Spigolo Sud-sud-est. Dislivello 300 m; chiodi usati 4, lasciati 2.
Difficoltà: IV°. - Sottogruppo
della Gaiarda e dell’Altissimo – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1952 - 15 agosto. Mario Dell'Oro (Boga) e Oreste Viganò, a
comando alternato, salgono per Spigolo Sud-ovest il Torrione
di Vallesinella con una bella arrampicata e tracciano la via Boga. (c. Schizzo
sopra). Con difficoltà presumi bili: V°+. - Massiccio
del Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1952 - 2 settembre. Clemente
Maffei e Enzo Vidi
salgono per la parete Ovest al Gemello
Inferiore. Arrampicata su roccia ottima. Dislivello circa 150 m; chiodi
usati 13,lasciati 12. Difficoltà: IV°+. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1953 - Armando Aste effettua la
prima solitaria della via Graffer-Miotto dello Spallone del Campanile Basso Spigolo
Sud-Ovest con la Variante Pooli-Trenti
e discesa per la via Preuss. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1953
- Nel versante Nord,
della Cima
dei XII° Apostoli che domina il rifugio, sono state percorse due vie da
Clemente Maffei da solo,
una attacca pochi metri a sinistra della croce scavata nella roccia e dopo un
tratto di parete ripida (passaggi di IV°) segue la Cresta Nord di roccia
friabile fino in vetta. - L'altra sale da Nord-est dal limite destro del
grande ghiaione e si porta per una ripida rampa nelle vicinanze della
precedente, per proseguire a sinistra della Cresta Nord. - Sottogruppo
del Vallon – Gruppo di Brenta - Dolomiti
di Brenta.
1953
- 14 marzo. V. Marchetti e
Fausto Susatti
realizzano la 1° invernale per il Canalone Nord (Canalone
della Tosa) e raggiunsero la vetta della Cima
Tosa. – Massiccio
della Tosa - Gruppo di
Brenta – Dolomiti di Brenta.
1953 - 16 marzo. Gino Donati e Ottorino Pianta realizzano la 1° invernale della Via Agostini che sale per lo Spigolo Sud-ovest delle Punte di Campiglio. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1953 - 25 aprile. Armando Aste realizza la prima solitaria alla Variante Steger per il Pilastro
Sud-Ovest, al Croz
dell'Altissimo. Si era accostato alla roccia da solo, e subito si era
sentito incredibilmente attratto dall’arrampicata in solitaria. Si trattava di
un’attività che contava allora pochissimi praticanti; il rischio era
elevatissimo, non consentiva il minimo errore, la concentrazione e la sicurezza
psicologica dovevano essere cristalline.
Le tecniche di autosicurezza di allora erano elementari, affidate all’empirismo dello scalatore e al margine di rischio che lo stesso era disposto ad assumersi. - Sottogruppo Gaiarda e Altissimo - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1953
- 26 aprile. Enzo Peli, Eugenio Peli e Ottorino Pianta, raggiungono
la vetta della Corna
Rossa salendo per la parete Sud
e tracciano la via Ugolino Ugolini. IV° e V° grado. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta. – (d) Schizzo sopra.
1953 - 25/26 luglio. Andrea Oggioni con l’amico Josve Aiazzi
aprì sulla Brenta
Alta parete Nord Est la via del “Gran Diedro” – 6° grado
superiore realizzando la 1° ascensione, una magnifica via,
caratterizzata da un’arrampicata “mista”. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1953 - 28 luglio. Armando Aste,
realizza la 1° solitaria e la 1° ripetizione della via
Aste-Salice per la parete Sud-est della Cima
d’Ambiez. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1953 - 31 luglio - l agosto. Armando Aste
e Fausto Susatti
tracciano una via prevalentemente molto sostenuta salendo dalla Cima
Sud di Pratofiorito, per la parete Est (via
Aste-Susatti). Arrampicata, a tratti assai bella, con alcuni passaggi in
artificiale, hanno usato circa 70
chiodi; attualmente ce ne sono circa 40. Altezza circa 300 m. Difficoltà
sostenute di V°+ e A2. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1953
– 1 agosto. Cesare
Maestri, che ama essere “personaggio” e dà sempre molto “colore alle
proprie imprese”, sale realizzando la 1° solitaria della difficile Via
Delle Guide sul Crozzon
di Brenta. La via supera con mirabile dirittura la compatta muraglia
del Crozzon,
seguendo nel tratto mediano quella di destra delle due evidenti strisce nere
che caratterizzano la parete Est-Nord-Est. Itinerario arditissimo in
arrampicata libera, uno dei più interessanti e noti non solo del Gruppo di Brenta. L'arrampicata
è molto bella e sostenuta nel tratto mediano, su roccia ottima e compatta.
Dislivello circa 800 m. Difficoltà: V°+. - Massiccio della
Tosa - Dolomiti di Brenta.
1953 – 2 agosto. Franco Frisanco realizza la seconda salita e la 1° solitaria al Croz dell’Altissimo per la parete Sud-Sud-Ovest della Cima Nordovest. (via Detassis-Giordani). - Sottogruppo Gaiarda e Altissimo - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1953 - 7 agosto. Silvio Speri e R. Torretta effettuano la 1° ripetizione della via Castiglioni Detassis sulla parete Ovest del Crozzon di Brenta nel Massiccio della Tosa, usando 4 chiodi e lasciandoli. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1953
- 7 agosto. Gerardo Petrucci e Quinto Scalet salirono per il Diedro
Sud-ovest al Castelletto
Inferiore e intitolarono la via al Generale Antonio Norcen.
Altezza del diedro: 120 m; chiodi usati 3, lasciati. Difficoltà: IV°, con 40 m
V°+. - Massiccio
del Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1953
- 8 agosto. Bruno
Detassis, Catullo Detassis e Ada Gizzi salgono alla Torre
Nardelli per la parete Nord. La via supera il profondo camino
nero che caratterizza la parete. Roccia ottima. Altezza 170 m; chiodi usati 4,
lasciati 2. Difficoltà: IV° e V°. Nel Gruppo Torri
Prati, Bianchi e Nardelli. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1953 – 20/22 agosto. Armando Aste e Fausto Susatti realizzano la 1° ripetizione del Gran Diedro Nord Est della Brenta Alta via “Oggioni-Aiazzi” Questa via, in seguito molto ripetuta perché molto attraente dal punto di vista estetico, non lo è invece per la bellezza dell'arrampicata: questa è mista (libera e artificiale) e si svolge in parte in camini e fessure con roccia friabile. – Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1953 - 22 agosto. Catullo Detassis e Clemente Maffei realizzano la 2° salita sul versante Nord-Est della Cima Tosa (via Diretta). La lunghezza, la varietà e l'impegno quasi continuo fanno di questa scalata una delle più interessanti che si possano effettuare su questo versante. Altezza circa 750 m. Difficoltà: IV° e V°. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1953
- 23 agosto. Cesare Maestri
realizza la 1° solitaria sulla parete Nord-est della Brenta
Alta (Via Detassis), con un’arrampicata in libera
arditissima, molto esposta ed elegante. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1953
- 28 agosto. Armando
Aste sale per lo Spigolo
Sud-ovest dello Spallone (via Graffer) al Campanile Basso in 1° solitaria.
- Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1953 - 30 agosto. Catullo Detassis e Gian Vittorio Fossati
Bellani; Enrico Bozzi
e Bruno
Detassis, a cordate alternate salgono Cima
Brenta per la parete Sud-sud-ovest
con un’arrampicata interessante, anche per l'ambiente, su roccia ottima. Usati
5 chiodi d'assicurazione, di cui 3 lasciati. Dislivello circa 450 m.
Difficoltà: III° e IV°, l passo di V°-. – Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1953
- 1 settembre. Gino Donati
e Ottorino Pianta a
comando alternato, arrampicano per il versante Nord-est della II°
Torre delle Torri
di Cima Brenta tracciando un itinerario non molto attraente causa la
roccia a tratti friabile. Altezza circa 200 m. Difficoltà: III e IV grado. - Massiccio
di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1953
- 1 settembre. Livio Caldera
e Gian Carlo Martinelli
raggiungono la cima della Punta
Orientale per la parete Nord-ovest delle Punte
di Campiglio. Altezza 300 m; chiodi usati 4, levati. Difficoltà: IV°. -
Massiccio
di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1953 - 8 settembre. Giuseppe Bonucci, Giordano Detassis e Enzo Violi creano una Variante
d’attacco sulla parete Sud della Cima
degli Armi. Dallo zoccolo
si stacca un caratteristico spuntone che si attacca per lo spigolo Sud.
Salirono per facili rocce fino alla base di due fessure strapiombanti. Si
innalzarono nel centro fra le due fessure (2 chiodi) e giunsero a un comodo
punto di sosta. Superarono con elegante arrampicata il diedro soprastante (12
m.), fino a una larga cengia. Quindi proseguirono per lo spigolo con
arrampicata esposta (2 chiodi). Dopo un terrazzo giunsero per facili rocce alla
sommità dello spuntone, dove si incontra la via Kiene e la vetta.
Dislivello 180 m; chiodi usati 7, lasciati l. Difficoltà: IV° grado. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1953
- 10 settembre. B. Feil
effettua la 1° solitaria della Torre
di Brenta per la parete Sud-ovest - (via Detassis).
- Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1953 - 12 settembre. Ernesto Carafoli e Cesare Maestri, salgono alla vetta del Croz del Rifugio per la parete Nord e tracciano la via Bregtje. La via supera le rocce gialle sopra il Rifugio Tosa. Altezza 100 m; chiodi usati 24, lasciati. Difficoltà: VI°. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1953 - 13 settembre. Andrea Oggioni e Francesco Faccini nelle Dolomiti di Brenta salgono la Cima Molveno per la via Agostini di 4° grado. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta.
1954 - 27 giugno. Claudio Corti
e Arnaldo Tizzoni compiono
la 2° ripetizione della via Cristina per lo Spigolo Nord-ovest
dello Spallone al Campanile
Basso. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1954 – 28/29 giugno. Gaetano Maggioni e Carlo Rusconi compiono la 2°
ripetizione sulla Brenta
Alta del Gran Diedro Nord Est via “Oggioni-Aiazzi”. Altezza: 460 m, di cui i primi 280 con
difficoltà continue. Difficoltà: V°+, A2. -
Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1954 - 4 luglio. Bruno Detassis e Catullo Detassis salgono per lo spigolo del «Barbacan» della Cima Mandron e tracciano la via Detassis, superando lo spigolo arrotondato che sporge a sinistra del Campanile Caigo, già visibile dal Rifugio Brentei. Bella ed esposta arrampicata su roccia solida, alta circa 250 m. (dalla base: 600); usati 8 chiodi, 4 lasciati. Difficoltà: IV°e V°. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1954 - 05 agosto. Andrea Oggioni con Iosve Aiazzi salgono il Crozzon di Brenta per lo Spigolo Nordovest di 3° e 4° grado. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1954 - 07 agosto. Andrea Oggioni con Iosve Aiazzi salgono il Castelletto Inferiore per la via Kiene di 4° e 5° grado, nelle Dolomiti di Brenta. - Massiccio del Grostè – Gruppo di Brenta.
1954 - 07 agosto. Andrea Oggioni con Iosve Aiazzi salgono il Castelletto di Mezzo per la via Sibilla di 3° e 4° grado, nelle Dolomiti di Brenta. - Massiccio del Grostè – Gruppo di Brenta.
1954 - 11 agosto. Cesare Maestri
e Marino Stenico
in 1° ripetizione salgono alla Cima
Sud di Pratofiorito, per la parete Est (via
Aste-Susatti). - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1954 - 31 agosto. Andrea Oggioni
con Iosve Aiazzi
e Giordano Detassis,
salgono per il Gemello
Inferiore la via Maffei di 4° e 5° grado, nella Catena
degli Sfulmini. – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1954 - 31 agosto. Irene Bozzi e Catullo Detassis; Bruno Detassis,
Gino Tonelli e Luigi Zubani salgono per la parete
Nord uno spallone senza nome e quando arrivano in cima lo chiameranno Spallone
Irene in omaggio alla signorina Bozzi. Difficoltà: III° e IV° grado. – Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1954 - 1 settembre. Andrea Oggioni con Iosve Aiazzi salgono la Torre Prati per lo Spigolo Armani di 4° grado, nelle Dolomiti di Brenta, Gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta.
1954 - 2 settembre. Andrea Oggioni
con Iosve
Aiazzi e Giordano
Detassis, in prima ascensione salgono il Gemello
Superiore e aprono la via Carla Greco di 5° grado
superiore, nella Catena degli
Sfulmini. – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1954 - 3 settembre. Andrea Oggioni e Iosve Aiazzi salgono la cima della Punta Occidentale delle Punte di Campiglio, per il “Camino Mery” di 4° grado. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1954 - 5 settembre. Scipio Antonini, Camillo Gaifas e Agnese Pedrotti attraversarono dalla Vedretta degli Sfulmini sino alla parete Ovest della Torre di Brenta passando per la Bocchetta Alta degli Sfulmini. – Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1954 - 8 settembre. Andrea Oggioni e
Giordano Detassis in prima
ascensione salgono la Torre
Trento per lo Spigolo Sud e aprono lo “Spigolo Giovanni
Rossi” di III° e IV° grado. La via è stata dedicata alla memoria di Gianni Rossi, caduto dal Torrione
Fiorelli in Grigna
Meridionale, nell'estate del 1944. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1954 - 11 settembre. Andrea Oggioni e
Iosve Aiazzi
in prima ascensione salgono il Campanile
Alto per il Diedro Nord-ovest e aprono la via Maria e Alberto
Fossati, con una bella arrampicata libera, su roccia abbastanza buona.
Altezza della via: 500 m; chiodi usati 12, lasciato l. Difficoltà: IV° e V°
grado. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1954 - 11 settembre. Bruno Detassis,
Catullo Detassis e Giordano Detassis
effettuano la prima ascensione di un’ardita torre, salendo per il versante Sud-ovest, situata nell'anfiteatro delimitato dai Castei di Val Brenta e dalla Cresta
Ovest del Campanile
Alto, che chiameranno Torre
Frisanco, a ricordo di Franco
Frisanco, promettente
arrampicatore di Lavis, caduto dalla parete Est del Catinaccio che tentava in
solitaria, nell'agosto 1954. La Torre è caratteristica per un grande
tetto giallo a metà della parete Sud-Ovest (esposta verso la Val
Brenta), a destra del quale arriva dal basso una ripida rampa obliqua. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1954 - 14 settembre. Luciano Eccher, Cesare Maestri e Marisa Moscon per lo spigolo Sud e Nord-est aprono (via Marisa) sulla Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa con un’arrampicata di 250 m; usando chiodi 3, lasciati 2. Difficoltà: IV°, i primi 80 m V°. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1954 - 16 settembre. Andrea Oggioni e
Josve Aiazzi
in prima ascensione salgono il Castelletto
di Mezzo per il Diedro
Sud-sud-ovest e aprono la “Diretta Renato Scalvini” di 5°
e 6° grado, nelle Dolomiti di
Brenta. La via è stata dedicata alla
memoria di Renato
Scalvini, tragicamente deceduto sulla parete Sud-est del Pilastro
della Tofana
di Rozes il 28 giugno 1954. Bella via abbastanza ripetuta, su
roccia ottima; chiodi usati 33, di cui 2 lasciati. Altezza della parete 200 m.
- Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta.
1955
- 20 marzo. Natale Vidi, da solo, sale in 1°
invernale per la via dal Nord del Campaniletto
dei Camosci, trovando
molto dura la parte finale per raggiungere la vetta. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1955
- 7 giugno. Luciano Eccher e Cesare Maestri
dopo aver aggirato la base della parete Sud e lo Spigolo Ovest,
salgono per il Pilastro Ovest della Cima
della Gaiarda e dedicano
la via a Ruggero
Lenzi (Roger), perito in incidente di montagna. Dislivello circa. 250 m. Difficoltà: III°, senza chiodi. - Sottogruppo
della Gaiarda e dell’Altissimo – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1955
– 30 giugno - 1 luglio. Al rifugio sotto la Cima
d’Ambiez, si incontrano due cordate che hanno gli occhi sulla stessa
via, sono Andrea
Oggioni con Josve Aiazzi,
ed Armando
Aste con Angelo Miorandi.
Inizialmente si guardano un po’ di traverso, ma poi dopo aver legato, decidono
di salire assieme, in due cordate, aprendo in 1° ascensione la via “Concordia”
sulla parete Est della Cima
d’Ambiez di 6° grado superiore. Usano in totale 80 chiodi
e 4 cunei. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1955 - 2 agosto. Filippo Bozzi, Bruno Detassis
e Giovanni Ventura
arrampicano al Figlio
del Gemello Inferiore per il Camino Sud-ovest. Altezza 130 m;
chiodi 10, lasciati 2. Difficoltà: attacco di VI°, poi IV°. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1955 - 4 agosto. Georges Laforet e Gerard Romain impostano una Variante di uscita per il Pilastro Sud delle Punte di Campiglio sino ad arrivare ad camino ripido che porta alle rocce rotte sotto la cima (V°). - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1955
- 9 agosto. Gilio Alimonta e Luigi Castelli salirono il Campanile
di Vallesinella per la parete Ovest con una breve ma difficile
arrampicata; chiodi usati 18, lasciati 4. Difficoltà; V°, l passo di A2. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1955 – 9/10 agosto. Marino Stenico e Claudio Zeni
effettuano la 1° ripetizione della via “Concordia” sulla
parete Est della Cima
d’Ambiez. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1955
- 10 agosto. S. Lusa e Francesco Suklan realizzano la 1° ripetizione per
la parete Nord-nord-ovest del Campanile
Alto, nel Gruppo di Brenta.
- Catena
degli Sfulmini –– Dolomiti di Brenta.
1955 - 15 agosto. Renato
Fait, Franco Pedrotti e Franco Zamboni fecero la prima ascensione nel Gruppo
di Brenta salendo una torre
senza nome per un tratto della parete Est e per lo Spigolo Nord,
dedicandola a Mariella Collini, oggi Torre
Collini. Arrampicata di 120 m, elegantissima e molto esposta su roccia
ottima. Chiodi usati 6, levati. Difficoltà: IV° continuo. – Catena d’Ambiez
– Dolomiti di Brenta.
1955
- 16 agosto. Clemente Maffei
e Oreste Viganò salgono
per il Diedro Ovest della Cima
degli Armi dove l'itinerario si svolge in un diedro nella parte
centrale della parete. Roccia ottima, bagnata nel diedro. Chiodi usati 15,
lasciati 8. Altezza 230 m. Difficoltà: V° con un passo di V°+. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1955 - 17 agosto. Settimo Bonvecchio
e Valentino Giacomuzzi,
sono i primi salitori della torre centrale di quelle tre torri o denti di Pratofiorito,
situati sulla cresta fra la Cima
SUSAT e la Cima
di Pratofiorito, che chiamarono Torre
Lenzi, dedicata alla memoria di Ruggero (Roger) Lenzi, istruttore della scuola « Giorgio Graffer»,
caduto dalla Torre
Winkler nel Catinaccio.
Roccia in parte friabile. Altezza circa 200 m; chiodi usati 6. levati.
Difficoltà: IV° con passo V°+. – Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1955
- 19 agosto. Renato Fait e Franco Pedrotti salgono ai Castei
Meridionali per il Diedro e lo Spigolo Ovest, con una
arrampicata di circa 200 m. di cui 60 m. di V°. - Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1955
– 20 agosto. La prima solitaria della
parete Sud del Croz
dell’Altissimo, (via Oppio) nel Sottogruppo
Gaiarda e Altissimo. Viene realizzata da Cesare Maestri. - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1955
- 21 agosto. Franco Pedrotti, C. Segatta, Franco Zamboni realizzarono la
1° ripetizione della Cima
Nord di Pratofiorito per la parete Est, tracciata
da Castiglioni-Leonardi-Pisoni nel 1942. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1955
- 21 agosto. Emilio Bonvecchio e Bepi Loss realizzano la 1° ascensione dell’ardito
torrione quotato 2093 m. che chiameranno Campanile
dei Boci, dedicato al «Gruppo Boci della SAT di Trento». Altezza circa 250 m; chiodi
usati 15, 3 lasciati. Difficoltà: V° con passaggi di VI° e A1. – Sottogruppo
del Vallon - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1955 - 24 agosto. Gilio Alimonta, Claudia Baroni, Alberto Fossati Bellani,
Laura Fossati Bellani,
Bruno Detassis
e Catullo Detassis
realizzano la prima ascensione, per lo spigolo Est della Torre
Laura con un’arrampicata elegante di 110 m, con difficoltà di III° grado. – Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1955
- 28 agosto. Scipio Antonini, Agnese Pedrotti, Vittorio Tomè e Carlo Tocazzi salirono per il
versante Sud-ovest del Castelletto
Superiore nel Massiccio
del Grostè aprendo una via esposta di media difficoltà, con qualche
tratto difficile. - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1955
- 28 agosto H. Autel e S. Lird praticano una Variante
sullo Spigolo Nord-ovest dello Spallone al Campanile
Basso da dove la via piega a destra sotto il primo salto giallo,
salirono il diedro giallo strapiombante su roccia con buoni appigli (30 m.) fin
sotto il tetto che lo chiude. Da qui per blocchi verso destra alla via
originale. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1955
- 3 settembre. Francesco Redi e Gino
Tonelli con le guide Bruno Detassis
e Catullo Detassis salirono questa Torre
che dedicarono alle città di origine di due degli alpinisti che l'hanno salita
la prima volta appunto: Torre
Cagliari-Parma. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1956 - L. Donini e A. Sartori, tracciano una Variante salendo da Nord-est al Bimbo delle Fontane Fredde, ma mancano particolari. - Sottogruppo del Monte Daino – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1956 - 5 gennaio. Horst Wels, da solo compie la 2° invernale per il Canalone Nord (Canalone della Tosa) e raggiunse la vetta della Cima Tosa. – Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1956 - 23 gennaio. Ottorino Pianta compie la 2° solitaria e la 1° invernale dello Spigolo Nord del Crozzon di Brenta, nel Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1956 - 18 marzo. Annibale Campa e L. Donati realizzano la 1°
invernale della Bocchetta
Alta dei Camosci, nel Massiccio del
Grostè. – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1956
– 15/16 maggio. Claudio Baldessari e Cesare Maestri
con una bella arrampicata mista (libera e artificiale) salgono lo Spigolo
Ovest della Cima
del Grostè tracciando la via (Spigolo del cielo) di circa
180 m, su roccia ottima; usati circa 50 chiodi a espansione e 40 normali.
Difficoltà: A2, Ae, alcuni passaggi di VI° grado, secondo i primi salitori. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1956 – luglio. Cesare Maestri, solo, sali per lo Spigolo Est del Campanile Borgossi evitando la base strapiombante per un tratto di oltre di oltre 100 m, arrampicando esternamente e ritornando poi sopra lo strapiombo basale. Da qui inizia la scalata, che si svolge sul ripido Spigolo Est o a destra, nelle sue vicinanze, fino in cima. Altezza circa 250 m, circa 500 dalla base; usato l chiodo; difficoltà di IV°. Ha dedicato l'ascensione a Cesira Martinelli, che gestiva il Rifugio della Selvata dal 1928. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1956 - 3 agosto. Luciano Eccher e Cesare Maestri aprono sulla parete Nord-est del Castel Alto dei Massodi la via Maestri; su roccia lisciata dall'acqua, alta 600 m; chiodi usati 4. Difficoltà: V°, alcuni passaggi di V°, concentrati nella prima metà. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1956 - 13 agosto. Cesare Maestri,
solo, ripete la “sua” via (Spigolo del cielo) alla Cima
del Grostè Spigolo Ovest in ore 1.30. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1956
- 14 agosto. Gilio Alimonta e Luigi Castelli aprirono sulla parete Sud del Figlio
del Castelletto la via Alimonta-Castelli usando 16 chiodi (3
lasciati). Difficoltà: V° con l passaggio di V°+. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1956 - 15 agosto. Settimo Bonvecchio,
Renato Fait e Franco Pedrotti salirono il
torrione a destra della (via Fox), per il Diedro Sud-Ovest
alla Cima
Ceda Occidentale nel Massiccio della
Tosa e chiamarono il Torrione: Giordano Pedrotti, a
ricordo dell'alpinista scomparso nell'agosto 1955 sulla Cresta Signal del Monte Rosa. Altezza 140 m. Chiodi usati 7,
tutti levati. Difficoltà: IV° con l tratto di V°+. - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1956
- 16 agosto. Fernando Milanese, Bruno Raimondi e Mario Sforzini attuano una Variante
sulla parete Sud al Castelletto
Inferiore. Dalla cengia superiore, lungo la quale la via normale
attraversa la parete, invece di proseguire verso il camino di 50 m, si sale a
sinistra verso la parete gialla. A una cengia detritica si attraversa alcuni
metri a sinistra, poi si sale obliquamente a sinistra su roccia grigia fino
alla base di una fessura verticale e rossastra quasi sullo spigolo che delimita
la parete. Si sale la fessura (in un punto strapiombante) e da un terrazzino si
continua in un'altra fessura più facile fin su una stretta cengia sotto una
parete gialla. Questa si evita salendo lo spigolo, al cui termine si arriva
all'ultimo terrazzo della via Kiene, a una lunghezza dalla vetta. Difficoltà
IV°; variante più elegante della fessura-camino della via Kiene. - Massiccio
del Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1956 - 25 agosto. G. Melchiorri e G. Sent aprirono una via sulla parete
Sud-ovest della Pietra
Grande, che dedicarono alla guida Igino Tomasi, ma mancano
particolari. Difficoltà IV° grado usando 2 chiodi poi levati. - Catena Settentrionale – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1956 - 26 agosto. Armando Aste
in solitaria, realizza la 2° ripetizione e la 1° solitaria della via
“Concordia” sulla parete Est della Cima
d’Ambiez. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1956 - 28 agosto. Cesare Maestri sale in solitaria al Croz
dell’Altissimo per la parete Sud-Sud-Ovest della Cima
Nordovest. (via Detassis-Giordani). - Sottogruppo
Gaiarda e Altissimo - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1956 - 28 agosto. Cesare Maestri, percorse la (via Dibona) della parete Ovest del Croz
dell’Altissimo in
discesa. - Sottogruppo
Gaiarda e Altissimo - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1956 - 6 settembre. Cesare Maestri, che ama essere “personaggio” e dà sempre molto “colore alle proprie imprese”, sul Crozzon di Brenta ridiscende la Via Delle Guide in libera dopo aver gettato nel vuoto la sua corda. (5°/5°+). “Ho sempre arrampicato da solo senza l’aiuto della corda o di altri mezzi artificiali, sempre completamente in libera sia in salita che in discesa. Alcuni si assicurano nei tratti più difficili, ma io non l’ho mai fatto. Ogni volta che ho sentito di non essere in grado di superare un passaggio senza rischiare di cadere, mi sono ritirato”. Queste le parole di Cesare Maestri, ma in sostanza egli parte da Paul Preuss per poi raggiungere il culmine dell’artificiale. Si raggiunge così il caso limite di vie aperte con esclusivo uso di chiodi ad espansione.
Insomma, dalla via che cercava ancora la possibilità naturale per infliggere i chiodi, si giunge in breve alla linea retta tracciata dalla base al punto di uscita lungo una lavagna levigatissima e strapiombante, dove non è concessa alcuna deviazione
Ci si può chiedere però se certe
imprese siano compiute quasi solo per destare sensazione, per fama, per
guadagno o pubblicità. Ad onor del vero Cesare Maestri
ha arrampicato molto in libera, ma le immagini lo ritraggono sempre in un
groviglio di staffe, forse perché questa è l’immagine dominante delle Dolomiti.
- Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1956
- 23 settembre. Renato Fait
e Franco Zamboni
salirono su l'ultimo contrafforte a Sud della Cima
Ceda Occidentale che chiamarono Torrione SOSAT per la
parete Sud-Ovest, dedicato dai salitori alla SOSAT (Sezione operaia
della SAT), alla quale appartiene il gruppo «zoveni» . Altezza circa 200 m;
chiodi usati 15, lasciati 3. Difficoltà dal IV° al V°+. – Massiccio della
Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1956
- 27 dicembre. Annibale Campa e Gino Donati realizzarono la 1°
invernale della Cima
Falkner per la parete Ovest-sud-ovest, ma tracciando una via completamente nuova
probabilmente più a destra, per una serie di camini strapiombanti. Discesero
per la stessa via. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1957 – 18 luglio. Alle ore
7,30 la parte superiore della Torre
Jandl crollò e una parte dei suoi detriti scivolarono fermandosi
fortunatamente a poche decine di metri dal Rifugio Agostini,
dove, spaccatasi, giacciono tuttora. - Massiccio della
Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1957 - 28 luglio. Settimo Bonvecchio e Sergio Marzari salirono per il Diedro Sud-ovest
della Cima
Orientale dei Lastoni e tracciarono una via che supera il grande diedro
inciso nella parte inferiore della parete Sud-ovest; e venne dedicata
alla gentile custode del Rifugio XII Apostoli, (via Nella).
Altezza circa 250 m; chiodi usati 8, levati. Difficoltà nel diedro: IV° grado.
– Sottogruppo
dei Fracingli – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1957
- 2 novembre. Cesare Maestri realizza la 1° solitaria del Pilastro
Sud-Ovest dello Spallone (via Stenico) del Croz
dell’Altissimo nel Sottogruppo
Gaiarda e Altissimo. La
via si svolge sullo spigolo e sulla parete a sinistra del regolare pilastro
dello Spallone, e offre un’arrampicata di grande impegno. Dislivello 650 m.
Difficoltà V°, e passo di V°+. - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1958 - 19 gennaio. Mario Mazzoleni e Ottorino Pianta, realizzarono
la 1° invernale della Pietra
Grande attraversando dalla Cima
Vagliana. - Catena
Settentrionale – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1958
- giugno. M. Colombo, G. Ferranti, Roberto Osio e Annibale Zucchi in 1°
ripetizione salgono il Campanile
Alto per il Diedro Nord-ovest (via Maria e Alberto Fossati)
aperta da Andrea
Oggioni e Iosve Aiazzi
nel 1954. La via supera il diedro più a destra (è il più evidente) della
parete Nord Ovest, che in alto termina sulla terza spalla della cresta Ovest.
- Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1958
- 31 luglio. Antonio Marolda, Sergio Marzari e Toni Masè salirono al Secondo
Dente da Sud dei Denti
d’Ambiez e dedicarono la via alla memoria di Angelo Marolda, nota figura
dell'alpinismo trentino. La via segue dapprima il Canalone Sud-est che
scende dall'intaglio fra il Secondo e il Terzo Dente.
Dislivello 200 m. Difficoltà: V°, con pass. di V°+. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1958 - 16 agosto. Gilio Alimonta e Franco Miglio salgono per la parete Sud della Punta Massari (via Ruggero Lenzi), seguendo la fessura-camino che scende dall'intaglio fra le due cime. Breve e divertente arrampicata alta circa 140 m, su roccia solida, a volte bagnata; chiodi usati 7, lasciati 3. Difficoltà: III° e IV°. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1958 - 16 agosto. Gilio Alimonta e Franco Miglio nello stesso giorno sulla Punta Massari salgono anche per la parete Ovest tracciando la via Alimonta-Miglio, con un’arrampicata divertente, alta circa 250 m; chiodi usati 4, lasciato 1. Difficoltà: III°, un passo di IV° grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1958
- 31 agosto. Luciana Rossi
con G. Rossi realizza la1°
salita femminile dello Spigolo
Sud-ovest dello Spallone
(via Graffer) al Campanile Basso. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1958
– settembre. Alberto Marolda e Toni Masè praticano una Variante
diretta sulla la parete Est della Cima
Sud di Pratofiorito,
nella metà inferiore della parete. Il tetto giallo sotto cui inizia la
traversata della via Aste-Susatti lo raggiunsero più direttamente e con
la stessa difficoltà della via originaria. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1958
- 4 settembre. Gilio Alimonta e Natale Vidi salirono la Torretta
di destra delle tre Torri
dei Mori per la parete Ovest-sud-ovest, per la quale proposero
il nome di Campanile Ercole. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1959
- Romano Perego con Casimiro Ferrari
ripetono la via “Oggioni-Aiazzi” al Gran Diedro della Brenta
Alta, parete Nord Est.
- Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1959 – 12 luglio. Mario Mazzoleni e Ottorino Pianta, aprono la
via (Pianta-Mazzoleni) sulla parete Sud-Ovest del Croz
dell’Altissimo. – Sottogruppo
della Gaiarda e dell’Altissimo - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1959
– 25/27 agosto. Armando Aste
e Milo Navasa, effettuano
la 1° ascensione per il Diedro Nord-nord-est - (Gran Diedro
Nord) del Crozzon
di Brenta. - Massiccio
della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1959 - 9 settembre. Renato Fait e Sergio Marzari raggiungono la vetta del Bimbo delle Fontane Fredde per la parete Est-sud-est. Altezza 250 m; chiodi usati 20, lasciati 2. Difficoltà di V° e VI°. - Sottogruppo del Monte Daino – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1959 - 17 settembre. Nausen
Defendi, Bruno Detassis
e Sergio Petrolati impostano sullo Spallone
Nord-Ovest della Cima Molveno la via Detassis. Salgono dove la parete forma un rientramento ed ha
alla sommità un fungo di roccia. Difficoltà: III°, 1 passo IV°. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1959
– 20 settembre. Gino Buscaini
realizza la 1° solitaria della Via Preuss con Variante Castiglioni
della Parete Nord-est del Crozzon
di Brenta. Arrampicata bella e interessante che supera la
grandiosa parete alta circa 800 m. dominante la Val Brenta. Difficoltà:
IV°, passaggi di IV°+, discontinue. Roccia quasi sempre buona. - Massiccio
della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1960
- 19 giugno. Il Canalone Nord - (Canalone della Tosa) della Cima
Tosa è stato disceso da Mario Bisaccia e Giuseppe Broggi con A. Masè e Toni Masè. - Massiccio
della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1960
– 21/22 giugno. Romano Merendi con Luciano Tenderini, Gigi Alippi e Annibale
Zucchi compiono la prima assoluta al Gran Diedro Nord della Brenta
Alta. La via si svolge su un rilievo a sinistra del fondo solitamente
bagnato del Gran Diedro. Arrampicata bella e divertente, di
soddisfazione su roccia ottima. Dislivello circa 430 m, di cui i primi 200 m.
nel diedro con difficoltà sostenute; chiodi usati 31. Difficoltà: VI°-. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1960 - 25 giugno. Pericle Sacchi e Gianni Treu aprono sullo Spallone
Nord-Ovest della Cima Molveno la via Sacchi su roccia
ottima. Dislivello 150 m. Difficoltà dal III° al IV°+. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1960
- 19 luglio. Bruno Detassis, Catullo Detassis e Giordano Detassis realizzarono la 1° ascensione
alla Torre
Betulla nel Massiccio
di Cima Brenta e dedicarono la torre a Betulla Detassis, figlia
di Catullo. Arrampicata di circa 380 m. su roccia ottima; usati 6
chiodi, lasciati 2. Difficoltà: III° e IV°, con passo di V°. – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1960 - 31 luglio. Renato Fait
e Silvio Ropelato
aprono una nuova Variante (che chiameranno Via delle Stelle, per
aver visto delle stelle alpine in una nicchia nel tratto più impegnativo)
salendo per la parete Sud-est della Cima
d'Agola. Usarono 9 chiodi lasciandone 1. Difficoltà di V° con 2
passaggi di VI° grado. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1960 - 15 agosto Vitty
Frismon-Steinkotter
con Marco Comper realizza
la 1° salita femminile della Cima
Sud di Pratofiorito,
per la parete Est (via Aste-Susatti). - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1960 - 21 agosto. Lella Cesarin,
con T. Cuccuru e Marco Franceschini
realizza la 1° ascensione femminile della via “Concordia”
sulla parete Est della Cima
d’Ambiez. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1960 - 23 agosto. R. D. Brown e J. A. Hartley compiono la 3° ripetizione sul versante Nord-Est della Cima Tosa (via Diretta). L'itinerario si svolge per quella lunga serie di camini che, scendendo dall'intaglio della Torre Gilberti, solcano tutta la parete incrociando a circa metà altezza la via Piaz, ed evitandone i tratti ghiacciati e più pericolosi. La roccia friabile e il pericolo dei sassi sono limitati ai primi 100 m dell'arrampicata. La lunghezza, la varietà e l'impegno quasi continuo fanno di questa scalata una delle più interessanti che si possano effettuare su questo versante. Altezza circa 750 m. Difficoltà: IV° e V°. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1961 - Romano Merendi con Luciano Tenderini, salgono per lo Spigolo Nord-Est del Crozzon di Brenta. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1961 - Armando Aste con Milo Navasa, effettuano la prima ascensione del Gran Diedro Nord del Crozzon di Brenta e una variante sulla via Aste all'Anticima del Piz Serauta nel Gruppo della Marmolada. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1961 - 12/13 febbraio. Mario Mazzoleni e Ottorino Pianta, realizzano
la 1° invernale della via (Pianta-Mazzoleni) sulla parete Sud-Ovest
del Croz
dell’Altissimo. - Sottogruppo
della Gaiarda e dell’Altissimo - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1961 – 26/27 luglio. Roger Lepage, Georges Livanos e Marc Vaucher aprono al Crozzon di Brenta nel Massiccio della Tosa per la parete Ovest la Via Diretta, usando 75 chiodi compresi i posti di sosta. Difficoltà: VI°-, con passi di A2. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1961
- 9 agosto. Lella Cesarin
si aggiudica la 1° femminile, con Giangiacomo Mazzenga sulla Brenta
Alta del Gran Diedro Nord Est via “Oggioni-Aiazzi”. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1961
- 14 agosto. Lella Cesarin
con Giangiacomo Mazzenga
realizza la 1° salita femminile della Via Detassis alla Brenta
Alta per la parete Nord-est, nel Gruppo di Brenta. - Catena
degli Sfulmini - Dolomiti di Brenta.
1961 – 14/16 agosto. Claude Barbier
e Toni Masè, tracciano un
itinerario nuovo per la parete Est della Cima
d’Ambiez - (via
Barbier-Masè), che dedicarono
alla memoria di Helmut Albrecht,
deceduto il 15 giugno-1961 nelle Ande, che effettuò un tentativo
nel 1960. Dislivello circa 350 m; chiodi usati 50, esclusi quelli di
sosta. Arrampicata mista (libera e artificiale) sostenuta. Difficoltà: VI°-. A2. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1961
– 10/11 settembre. Armando Aste
e Angelo Miorandi
aprono sulla Parete Ovest dello Spallone al Campanile Basso, una nuova
via che chiameranno (via Rovereto). La via si svolge al centro della
parete, fra i due spigoli dello Spallone. Dislivello circa 380 m; chiodi
usati 40 e l cuneo; roccia solida, anche dove è gialla. Difficoltà: VI°,
sostenute; Al, A2 nella giallastra fascia centrale. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1962 - 8 luglio. Bruno Detassis e Sergio Petrolati; Raffaele Cozzi, Catullo Detassis e C. Zanini raggiungono la vetta della Cima Molveno per la Cresta Sud dell’Anticima Sud
Dalla Bocchetta Molveno
2729 m. Si attacca spostandosi sul versante Sud-Est. Superati
direttamente alcuni salti di roccia, si raggiunge la cresta, che si segue fino
all'esile vetta del campanile soprastante. Con calata a corda doppia di 20 m si
scende all'intaglio successivo. Si prosegue salendo direttamente la parete e
raggiungendo un primo terrazzo (sulla sinistra) e poi un secondo più largo
(sulla destra). Si attraversa 5 metri a destra abbassandosi leggermente e,
superato un tipico strapiombo giallo (difficile), si entra in un marcato
camino. Dopo 10 m. lo si lascia, spostandosi sulla parete di destro, e con una
lunghezza si giunge a un grande terrazzo detritico. Da qui si punta ad una
forcelletta, a sinistra della quale si alza una torre, denominata dai primi
salitori Torre dei 5 Signori. Se ne raggiunge la vetta, si
ridiscende, e per gradoni detritici si arriva all' Anticima Sud.
Dislivello circa 200 m. Difficoltà: III° e IV°. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1962
- 22, 24-25 luglio. Milo Navasa
e Marino Stenico
sulla Parete Sud del Campanile
Basso tracciano una nuova via Stenico-Navasa con la direttrice
della salita data dalla evidente fessura-diedro che solca con leggero andamento
da sinistra a destra, i primi due terzi della parete. Nella parte alta
l'itinerario punta ad un'altra fessura breve e bagnata, ben visibile dal basso,
ed esce in vetta per la parete Meade. Roccia compatta tranne nel breve
tratto centrale, più facile. Altezza circa 380 m. Chiodi usati circa 100
normali e 10 cunei e, nell'ultimo terzo di parete, circa. 20 chiodi a
espansione (lasciati); chiodi lasciati 15. Difficoltà: VI°, A2. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1962
- 24 luglio. Armando
Aste e Petrilli
realizzano la 1° ripetizione della Graffer-Miotto per la Parete Est
del Crozzon
di Brenta nel Massiccio
della Tosa. L'itinerario supera la complessa parete sovrastante
il Canalone della Tosa e porta sulla prima cima a Sud, quella
cioè più vicina alla Cima Tosa. Altezza 550 m. Difficoltà: IV°. - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1962 – 1/2 agosto. Roger Lepage con Georges Livanos e Marc Vaucher conquistano nel Massiccio della Tosa la vetta della Torre Gilberti da Nord-Ovest (via Diretta). - Dolomiti di Brenta - Gruppo di Brenta.
1962 – 3/6 agosto. Carlo Claus e Cesare Maestri impiegarono 80 ore per salire il Castelletto dei Massodi salendo per la parete Sud-est con la sua caratteristica parete gialla strapiombante, che domina la Conca della Selvata. Altezza circa 160 m; tutti i chiodi (circa 100, a espansione) sono stati lasciati. Difficoltà: A2, A3, Ae. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1962 - 18 agosto. Valentino Giacomuzzi, Massimo Sperotti e Alba Zamboni tracciano sullo Spallone
Nord-Ovest della Cima Molveno la via Giacomuzzi su roccia
ottima. Difficoltà: III° con passo di IV°. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1962
- 26 agosto. Paolo Melucci
e Milo Navasa salgono alla Torre
Prati per la parete Sud-ovest con una breve ma ardita e
difficile arrampicata mista, che supera la parete rossastra ben visibile dal
«Sentiero del Brentei». Altezza circa 160 m; numerosi chiodi. Difficoltà: VI°,
A3. (Nel Gruppo Torri
Prati, Bianchi e Nardelli). - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1962 - 6 settembre. Armando Aste e Franco Solina al ritorno dall'Eiger, sfruttano lo stato di grazia in cui si trovano e in Brenta tracciano una via nuova; la via Città di Brescia, sulla parete Sud-Ovest della Cima Tosa. – Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1962
– 9/11 settembre. Marco Comper
e Marco Pisetta aprono
sulla parete Sud-Ovest (via Diretta) della Cima
Ceda Occidentale, e la dedicano a Pinuccia Zorzan. Altezza
circa 300 m; chiodi usati circa 80 più 13 a espansione (11 di questi ultimi
usati per i bivacchi); lasciati circa 30. Difficoltà espresse dai primi
salitori: VI°. – Massiccio della
Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1962 - 12 settembre. Bruno Detassis, Catullo Detassis e Giordano Detassis, salgono per la parete Nord-Est della Cima Tosa per un tracciato nuovo che chiameranno (via Fratelli Detassis), con una bella arrampicata di soddisfazione e di notevole interesse alpinistico. Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1963 - l0 febbraio. C. Orizio e Ottorino Pianta realizzano la 1° invernale salendo per il versante Nord-est delle Torri di Cima Brenta alla X° Torre (2959 m.). - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1963
- 26 giugno. Aldo Anghileri,
Bruno Ferrario. Giuseppe Fumagalli, Pino Negri e Ernesto Panzeri realizzano la
1° ripetizione della Via Rovereto sulla Parete Ovest dello
Spallone al Campanile Basso. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1963
- 25 luglio. Giuseppe
Lafranconi e Gianni Ribaldone
aprono sulla parete Ovest della Cima
Molveno la via diretta superando una fessura incisa poco a
sinistra del centro della gran macchia gialla che caratterizza la parete Ovest.
Dislivello: circa 220 m; chiodi usati 14, lasciati 4. Difficoltà continue di
IV°, una lunghezza di Al e A2. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1963 - 28 luglio. Richard Harris e Colin Mortlock salgono per la
parete Sud-ovest della Torre
di Brenta tracciando la (via dell’Errore). La via attacca alla
base della cresta alla destra del canale a destra della parete Sud-ovest,
su cui sale la via Detassis-Costazza. Via aperta per errore, con
difficoltà estreme (passaggi di VI°) su roccia buona; usati 3 chiodi. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1963 - 30 luglio. Teresina Airoldi con Beppe Bertagnoli, Sandro Bertagnoli e Giancarlo Monti realizzano la 2° salita della parete Nord-Est della Cima Tosa (via Fratelli Detassis), con una bella arrampicata di soddisfazione e di notevole interesse alpinistico. Qualche tratto (traversate), l’itinerario non è semplice da trovare. Roccia ottima, salvo nella parte inferiore. Salita da effettuarsi a fine stagione, quando le fessure e i camini sono più asciutti. Dislivello 700 m; chiodi usati 27, lasciati 10. Difficoltà di V° continuo. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1963
- 4 agosto. Mario Burini, G. Castagna e Giuseppe Fumagalli
realizzano la 1° ripetizione al Gran Diedro Nord della Brenta
Alta. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1963
- 5 agosto. Mario Burini, E. Rudello e G. Castagna compiono la 2° ripetizione
della Via Rovereto sulla Parete Ovest dello Spallone al Campanile Basso. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1963 - 11 agosto. D. Castellan e Marco Dal Bianco realizzano la 1° ripetizione della Via Diretta di (Livanos-Vaucher-Lepage) sul Crozzon di Brenta nel Massiccio della Tosa per la parete Ovest. – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1963 - 13 agosto. Franco Azzolari e Ugo Ranzi salgono per il Pilastro Sud della Cima Tosa e aprono una via che dedicano a Mila Magnocavallo. Salita piacevole e interessante, alta circa 350 m, su roccia solida; chiodi usati 10, levati. Difficoltà: IV°. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1963
- 27 agosto. Marcello Andreolli, Roberto Bazzi e Giacomo Bozzi, diedero il nome
a questa Torre innominata situata a Sud-Ovest del Castello
di Vallesinella, all'inizio della cresta che porta al Castelletto
di Mezzo, chiamandola Torre
Baorca, e furono i primi salitori da Nord-ovest. Altezza circa
100 m; chiodi usati 3, lasciati 2. Difficoltà: IV°, l passo V° grado. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1963
- 29 agosto. Marcello
Andreolli, Roberto Bazzi e Giacomo
Bozzi, dalla parte
sinistra della parete del Castello
di Vallesinella salirono per
il Diedro Ovest che sale
interamente su roccia ottima fino in vetta. Altezza 80 m; chiodi usati 5, di
cui 3 lasciati. Difficoltà: IV°-. – - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1963 – 3/4 settembre. Arno Fischer
e Heinz Steinkotter
con una breve arrampicata salgono per la parete gialla a Sud delle
Punte
di Campiglio - (150 m; usati 40
chiodi e 15 cunei, lasciati 12 chiodi e 3 cunei; VI°-, A3). - Massiccio
di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti
di Brenta.
1963
- 7 settembre. Marco Pisetta
e Heinz Steinkotter
salirono per lo Spigolo Nord-ovest del Torrione
Comici con un dislivello di 250 m. e difficoltà di IV° con passo di V°. – Catena
degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1963 – 15 settembre. A. Agnelli e A. Romani effettuano la 1° ripetizione della via “Città di Brescia” sulla parete Sud-Ovest della Cima Tosa aperta da Armando Aste e Franco Solina nel 1962. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1963 – 17/19 settembre. Vitty Frismon e Heinz Steinkotter realizzano la 1° salita della Cima Margherita (2845 m.), nel Massiccio della Tosa, per la parete Nord (via Cesare Danese). - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1964
- 4 gennaio. Helmut Salger e Horst Wels realizzano la 1°
invernale sulla parete Sud al Castelletto
Inferiore salendo per la via Kiene. È la via
più elegante e diretta sulla parete Sud e l'unica che offra un vero
interesse per l'alpinista. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1964 - 4 febbraio. T. Mastellaro e Giangiacomo Mazzenga realizzano la 1° invernale della Cima Margherita, per la Parete Sud-sud-ovest (Fessura Detassis). - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1964
- 5/6 febbraio. T. Mastellaro,
Giangiacomo Mazzenga
e Gianni Ribaldone
attuano la 1° salita invernale dello Spigolo Sud-ovest dello Spallone (via Graffer) al Campanile Basso. - Catena
degli Sfulmini - Gruppo di Brenta– Dolomiti
di Brenta.
1964
– 28/29 giugno. Marino Frizzera
e Graziano Maffei (Feo)
realizzano la 1° ripetizione della via Stenico-Navasa sulla Parete
Sud del Campanile Basso.
- Catena
degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1964 – 6/8 luglio. E. Mahner e Pit Schubert realizzano la 1° ripetizione nel Massiccio della Tosa della vetta Torre Gilberti da Nord-Ovest (via Diretta). - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1964 – 13/17 luglio. Franco Baschera, Claudio Dal Bosco e Milo Navasa per il Pilastro
rosso della parete Est di Cima
Brenta tracciano via Verona. I primi 200 m. di zoccolo si svolgono su
roccia grigia, il tratto centrale su una lavagna strapiombante e rossastra di
250 m, i rimanenti 200 m. sulle rocce facili della via normale da Nord.
La linea di salita è data da una lunga e sottile fessura al centro della parete
rossa, che termina in alto, dopo un'interruzione, con un diedro-colatoio nero
adducente alla Cengia Garbari. Chiodi usati: circa 150 normali, 18 a
pressione, circa 15 cunei; lasciati in parete: circa 60 normali, 18 a
pressione, 10 cunei. Sulla parete rossa e strapiombante quasi tutti i punti di
sosta sono su staffe; con neve sulla Cengia Garbari il diedro-colatoio
finale scarica molta acqua. Dislivello totale: 650 m. Difficoltà: III° e IV°
sullo zoccolo; VI°, A3, Ae nel tratto centrale. - Massiccio
di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di
Brenta.
1964
- 19 luglio. Luciana Rossi
e Claude Vinche è la 1°
cordata femminile a salire per il Diedro Sud-ovest del Campanile Basso.
- Catena
degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1964
- 20 luglio. Roberto Bazzi e Massimo Jelmini salgono il Torrione
di Vallesinella per la parete Sud-sud-ovest. Attaccando 5 m. a
destra del caratteristico diedro-colatoio ben visibile dal basso. Chiodi usati
20, lasciati 10. Difficoltà: IV° e V° fino al diedro, poi III° grado. (176 a.
Schizzo sopra). - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1964
- 26 luglio. Michel Vaucher
con la moglie Yvette Vaucher;
Claude Barbier
con Marco Dal Bianco
effettuano la 2° ripetizione al Gran Diedro Nord della Brenta
Alta. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1964 – 26/29 luglio. Cesare Maestri
e Claudio Baldessari
con una durissima arrampicata mista, eccezionalmente strapiombante per
il Gruppo di Brenta salgono allo Spallone Nord per la
parete Nord della Punta Orientale
delle Punte
di Campiglio. (Via Maestri). Altezza della parete circa 300 m;
chiodi usati circa 200, lasciati. Difficoltà: V°+, A2. - Massiccio
di Cima Brenta - Dolomiti di Brenta.
1964 – 2 agosto. Claude Barbier e Marco Dal Bianco effettuano la 2° ripetizione nel Massiccio della Tosa della vetta Torre Gilberti da Nord-Ovest (via Diretta). - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1964 - 3 agosto. Cesare Maestri ritorna allo Spallone Nord per la parete Nord della Punta Orientale delle Punte di Campiglio e realizza la 1° ripetizione e la 1° solitaria della via Maestri. La via supera nel mezzo la strapiombante parete gialla e nera, ben visibile dal Rifugio Tuckett. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1964 - 4 agosto. Marco Comper e Umberto Marolda aprono una via che sale direttamente a quella Orientale delle due vette vicine e culminanti; è stata chiamata « via Elena» sulla Cima Ceda Orientale, per la parete Nord-est (via Comper-Marolda). Bella arrampicata su roccia ottima. Altezza circa 250 m. Difficoltà: III° e IV° 1 passo V°. - nel Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1964
- 6 agosto. Gilio Alimonta e Riccardo Lorenzi salirono
per primi il grosso torrione senza nome che si stacca dalla parete Est
di Cima
Brenta e lo chiamarono Sentinella
dei Camosci (2883 m.), la cui cima è visibile anche dal «Rifugio
Tuckett». Altezza circa 320 m. Chiodi usati 57, lasciati 26. Difficoltà: V°,
tratti di V°+. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1964 - 6 agosto. Claude Barbier compie la 1° solitaria della parete Nord-Est della Cima Tosa (via Fratelli Detassis), con una bella arrampicata di soddisfazione e di notevole interesse alpinistico. Qualche tratto (traversate), l’itinerario non è semplice da trovare. Roccia ottima, salvo nella parte inferiore. Salita da effettuarsi a fine stagione, quando le fessure e i camini sono più asciutti. Dislivello 700 m; chiodi usati 27, lasciati 10. Difficoltà di V° continuo. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1964 - 8 agosto. Claude Barbier e G. Hànig effettuano la 2° ripetizione della Via Diretta di (Livanos-Vaucher-Lepage) sul Crozzon di Brenta nel Massiccio della Tosa per la parete Ovest. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1964
- l0 agosto. Marcello Andreolli, Roberto Bazzi, Giacomo Bozzi salirono il V°
Torrione della Corna
Rossa per la parete Sud,
raggiungendo in circa 3 ore la vetta. Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta. – (n) Schizzo sopra.
1964
- 16 agosto. Giorgio Collini e Toni
Masè, raggiungono la vetta della Cima
Ceda Occidentale salendo per il Diedro Sud-Ovest, con difficoltà
dal IV° al VI° (secondo i primi sali tori). - Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1964 - 16 agosto. Richard Goedeke e Joachim
Linde salirono alla Cima
della Vedretta per la parete Est. La via si svolge lungo la
parete situata a sinistra (Sud) di una lunga e caratteristica rampa
ascendente verso sinistra, ben visibile dal Rifugio Brentei, che
taglia tutto il versante Est. Nella parte inferiore la via sale
direttamente verso la vetta, sotto la quale termina la rampa; poi, sotto le
placche al centro della parete, obliqua a sinistra per una ripida rampa minore.
Dal suo termine, obliqua a destra in direzione della vetta. Dislivello: 350 m;
1 chiodo (lasciato) e 11 chiodi di fermata (levati). Difficoltà: IV° e 1 passo
di V°. Roccia buona nei tratti difficili, altrimenti piuttosto friabile. – Sottogruppo
dei Fracingli – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1964
- 24 agosto. Gilio Alimonta e Gianfranco Miglio
salirono per il versante Est della Rocca
delle Val Perse con un’arrampicata di circa 500 m; chiodi usati 3,
levati. Difficoltà: III°+, con un passaggio di IV°. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1964 - 28 agosto. Heinz Steinkotter, solo,
sale per la parete Sud della Punta Occidentale
delle Punte
di Campiglio tracciando una Variante dalla rampa di roccia articolata, invece di uscire diritto seguì verso
destra una cengia obliqua sovrastata da uno strapiombo, che si supera
strisciando (esposto). - Massiccio
di Cima Brenta - Gruppo di Brenta – Dolomiti di
Brenta.
1964
- 3 settembre. Bruno Detassis,
Catullo Detassis, Claudio Detassis e Melchiorre Foresti
realizzano la 2° salita del Diedro Ovest della Cima
degli Armi seguendo direttamente tutto il diedro. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1964
- 9 settembre. Bruno Detassis,
Catullo Detassis e Claudio Detassis aprirono la
(via diretta) della Cima
degli Armi per il versante Sud-sud-ovest con
un’arrampicata libera sostenuta, su roccia ottima. Dislivello 220 m; chiodi
usati 22, lasciati 7. Difficoltà: dal IV° al V°+. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1964 - 13 settembre. Raffaele Cozzi, Bruno Detassis,
Catullo Detassis e Claudio Detassis aprono per
la parete Sud-ovest della Cima
Molveno la via Quintavalle dedicandola all'alpinista milanese Umberto Quintavalle.
Salita molto divertente su roccia sicura, consigliabile. Numerosi ometti.
Chiodi usati 5, tutti lasciati. Altezza; circa 250 m. Difficoltà: III°,
passaggi III°+, 1 lunghezza di IV°. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1964
- 29 settembre. Cesare Maestri, solo, sale alla Cima
del Grostè per il Diedro
Nord-ovest e traccia la via del 13° Festival. - Via dedicata al 13°
Festival lnternazionale film della montagna e dell'esplorazione - Città
di Trento. Via
sconsigliabile, a causa della roccia bagnata e friabile, che supera il diedro
inciso a metà della larga e giallastra parete Ovest. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1965 - 15 gennaio. Ottorino Pianta, da solo in 1°
invernale sale lo Spigolo Nord-ovest della Punta
Massari. Lo spigolo oggi è molto frequentato ed è la via più classica e
ripetuta della Punta
Massari. Arrampicata esposta e divertente su roccia ottima. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1965 – 14/17 febbraio. Mario
Burini e A. Cattaneo
realizzano la 1° invernale sulla parete Sud del Croz
dell’Altissimo, (via Oppio) nel Sottogruppo
della Gaiarda e dell’Altissimo. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1965 - 14 marzo. Alberto Cremonesi e Giangiacomo Mazzenga; Giorgio Brianzi e Franco Gastaldelli,
conquistano la l° invernale della via Fox-Stenico per la parete
Sud-est alla Cima
d’Ambiez. La via segue una serie
di fessure superficiali fra due righe nere che solcano la parte sinistra della
vasta parete Sud-est, dove essa presenta una forma leggermente convessa.
Arrampicata classica di eccezionale eleganza, tra le più note e frequentate del
Gruppo di Brenta. Dislivello circa 350 m, dalla cengia, di cui
circa 200 costituiscono la parte più impegnativa. Le maggiori difficoltà
(passaggi di V°+) sono concentrate nella prima lunghezza di corda. - Catena d’Ambiez
– Dolomiti di Brenta.
1965
– 26/29 giugno. Carlo Claus e Cesare Maestri
salgono per la parete Sud-ovest e aprono la via Donato Zeni alla Corna
Rossa. La via supera in
artificiale i grandi tetti gialli, poi prosegue a destra in libera. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta. – (c) Schizzo sopra.
1965 – luglio. Vitty Frismon-Steinkotter
e Heinz Steinkotter
nel tentativo di raggiungere la vetta del Crozzon
di Brenta per il Pilastro Nord-est sbagliano l’attacco e
tracciano una Variante d’attacco sino alla seconda cengia. - Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1965 – 11/12 luglio. E.
Mahner e Pit Schubert realizzano la 1°
ripetizione della Parete Nord (via Cesare Danese) della Cima
Margherita (2845 m.), nel Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1965 - 15 luglio. Fortunato Domini e Gioacchino Domini aprono
sulla parete Sud-ovest la (via Diretta) sulla Cima
Brenta Bassa nel Massiccio
della Tosa su roccia buona; chiodi usati 9, lasciati 8. Difficoltà:
IV°. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1965
- 18 luglio. Ivana Brunialti e Silvano
Huber; Giorgio Malpaga e Marco
Pisetta salgono a Sud-Est della bella parete di Cima
Guardiola, con un’arrampicata di circa 300 m; usati 16 chiodi.
Difficoltà: IV°, passo di V°. Dedicano la via alla custode del Rifugio Croz
dell' Altissimo, signora Anna. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1965 - 22 luglio. Gian
Battista Maffina e Vittorio
Piotti aprirono sulla parete Sud del Castelletto
di Mezzo la via
Giannantonio Giacomini
dedicandola all'alpinista istruttore Giannantonio Giacomini, di Brescia, fulminato nel
1958 sulla parete Nord dell'Adamello.
La via si svolge quasi al centro della parete Sud, fra il camino della via
Detassis e quello della via Sybilla. Altezza 200 m; chiodi usati 14,
lasciati 10. Difficoltà: VI°- con l passaggio di VI° (secondo i primi
salitori). - Massiccio del
Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1965 - 25 luglio. Silvano Huber e Gianfranco Rizzi salgono per
la Cresta Nord del Campanile
Alto con un’arrampicata che sale a destra della via Normale e
supera la cresta soprastante un grande tetto caratteristico, ben visibile già
da Molveno o da Campiglio. La via è stata dedicata alla memoria
di Rosario Cacciari e Valentino Giacomuzzi.
(via Cacciari-Giacomuzzi). Usati 8 chiodi e l cuneo; lasciati 5 chiodi e
l cuneo. Altezza: 140 m. Difficoltà: III°, con attacco di V° grado. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1965 – 30/31 luglio. Carlo Claus e Cesare Maestri salirono per la Parete Nord al Campanile Basso tracciando la Via Maestri-Claus, una dura arrampicata mista che supera nel mezzo la parete, per una serie di diedri, nel solo tratto fra lo Stradone provinciale e la vetta. Altezza circa 110 m. Chiodi usati: 50 normali, 30 a espansione. Difficoltà: VI°, Al, Ae. – Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1965 – agosto. Cesare Maestri
e compagni, salgono per la parete Nord della Cima
del Grostè con un’arrampicata discontinua, che supera la
tondeggiante parete Nord, di fasce rocciose, alternate a cenge
detritiche, con un percorso non obbligato. (II° e III° grado). - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1965 - 4 agosto. Jean Fréhel e Dominique Leprince-Ringuet
realizzano la 1° ascensione per il Pilastro Nord-est del Crozzon
di Brenta, nel Massiccio
della Tosa. Questo ardito itinerario, noto come «Pilastro dei
Francesi», supera il pilastro arrotondato fra il diedro Nord-Nord-Est
e la concavità della parete Nord-Est. Arrampicata molto bella, esposta
ed elegante, su roccia magnifica. Buoni i punti di sosta. Dislivello circa 830
m; i primi salitori usarono 13 chiodi. Difficoltà: VI°-, concentrate nella
parte centrale. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1965 - 5 agosto. Fortunato Domini e Gioachino Domini raggiungono la vetta del Croz del Rifugio per lo parete Ovest. Chiodi usati 32, lasciati 28. Difficoltà VI°grado con passaggi di VI°+ (secondo i primi salitori). - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1965 – 6/7 agosto. Roger Lepage, Georges Livanos
e R. Romanetti salgono per
la Parete Est al Crozzon
di Brenta nel Massiccio
della Tosa e aprirono un itinerario nuovo, la Via Livanos, con
difficoltà di V°+. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1965 - 8 agosto. O. Bernardi e Marco Dal Bianco, in 2 ore
realizzano la 1° ripetizione della via Maestri-Claus sulla Parete
Nord al Campanile
Basso. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1965 - 9 agosto. O. Bernardi e Marco Dal Bianco ripetono
per primi la Via Livanos per la Parete Est del Crozzon
di Brenta nel Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1965 - 12 agosto. Marcello
Andreolli e Giacomo Bozzi
furono i secondi salitori della parete Est della Sentinella
dei Camosci (2883 m.), ma apportarono una Variante dove la via
traversa a sinistra, sono saliti lungo una ben visibile fessura verticale, con
difficoltà pari alla via originale di Alimonta-Lorenzi. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1965 - 12 agosto. Georges Livanos e Sonia Livanos praticarono una Variante salendo per lo spigolo del «Barbacan» della Cima Mandron dopo la prima lunghezza, dove la cengia si interrompe salirono verso destra una placca, aggirarono lo spigolo e arrampicarono sul versante Est per 4 lunghezze (IV° e V°), ritornando poi sullo spigolo dove, a una cengia, si ritrova la via originale. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1965 - 15 agosto. Claudio
Costanzi e Guido
Stanchina raggiungono la vetta della Cima
del Tov salendo per il Canalone Nord all'Anticima Nord-ovest
(via Costanzi-Stanchina) e la Cresta Nord. Dislivello circa 300
m; roccia friabile; difficoltà dal III° al IV°+. – Catena
Settentrionale - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1965 - 25 agosto. Danilo Niccolai e Giorgio Venzi con un’arrampicata di V° e VI° grado raggiungono la vetta del Croz del Rifugio salendo per la parete Sud-ovest. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1965 - 26 agosto. Georges Livanos,
Alain Rebreyend e Martial Robert tracciano una
bella via, specialmente nella prima parte del Pilastro Nord-est alla Brenta
Alta che chiameranno Via Livanos nel Gruppo
di Brenta. Altezza circa
400 m; usati 45 chiodi soste comprese. Difficoltà: V°+, passo VI° - e A2. - Catena degli
Sfulmini – Dolomiti di Brenta.
1965 - 29 agosto. Claudio Palmieri
e Livio Tasinato tracciano
una Variante diretta alla Via Sybilla sulla parete Sud del Castelletto
di Mezzo superando con
forti difficoltà un regolare diedro chiuso da un tetto, raggiungendo la cengia
un paio di metri a sinistra del grande camino-diedro superiore. Variante senza
interesse pratico. Difficoltà V°, VI° e artificiale; chiodi usati 27, 5 cunei,
tutti lasciati. - Massiccio
del Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1965 - 30 agosto. Claude Barbier
e Jean Bourgeois
sulla parete Nord-est della Cima
Tosa tracciano fra le vie Detassis 1933 e 1962, una
bellissima via “Barbier” con un interessante arrampicata su roccia
ottima specialmente nella parte superiore. Altezza circa 750 m; chiodi usati 6,
di cui 5 lasciati per le soste. Difficoltà: circa 400 m di IV° e IV°+, il resto
II° e III°. - Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1966
– inverno. Pietro Vidi in
solitaria sale per la Cresta Ovest del Campanile
Alto, nella Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1966 - 17 giugno. Cesare Maestri,
solo, sale per la parete Nord-est della Punta
Massari tracciando la via
Maestri con una bella arrampicata di 160 m, su roccia ottima. Difficoltà:
IV° grado. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1966
– luglio. Heinz Steinkotter
e Vitty Frismon-Steinkotter
compiono la 1° ripetizione del Crozzon
di Brenta, nel Massiccio della
Tosa, per il Pilastro Nord-est – (Via dei Francesi). - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1966
– 10 luglio. Heini Holzer e Sepp Mayerl
in giornata riescono compiere la 2° ripetizione della Parete Nord
(via Cesare Danese) della Cima
Margherita (2845 m.), nel Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1966 – 10/11 luglio. Vitty Frismon-Steinkotter
e Heinz Steinkotter
salirono il Campanile
Caigo per la parete Sud con una bella scalata, estremamente
difficile ed esposta. – Massiccio di Cima Brenta -
Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1966
- 30/31 luglio. Dietrich Hasse e Heinz Steinkötter salgono
per la parete Est la Cima
d’Ambiez nel Gruppo di Brenta, hanno intenzione di aprire
una via completamente in artificiale, con solo una parte iniziale in libera.
Incontrano Claude Barbier che è in giro da solo e
demoralizzato, lo invitano a partecipare. Claude Barbier è titubante, ma visto che
non ha nulla di meglio da fare, si aggrega come …”ospite”. Aprono così, con
l’apatico Claude Barbier fanalino di coda, la via
degli Strapiombi. - Catena d’Ambiez
– Dolomiti di Brenta.
1966
- 31 luglio. Giacomo Bozzi e Cesare Maestri
salirono al Castelletto
Inferiore per la parete Sud e il «naso». La via sale sulla
destra della parete Sud, superando poi il caratteristico strapiombo
sporgente a naso, sopra il quale termina. Bella arrampicata. Usarono 5 chiodi normali e 12 a pressione con difficoltà di VI°, A3, Ae. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1966
- 7 agosto. Giustino Crescimbeni
e Mario Verin attuano una Variante
diretta terminale sul Gran Diedro Nord Est, via “Oggioni-Aiazzi” della Brenta
Alta; Usciti dagli strapiombi finali, continuarono
ancora diritto nel diedro. Superarono anche il tratto dove si trasforma in
camino strapiombante (VI° - 3 chiodi), poi, sempre nel diedro-camino (III°)
proseguirono fino in cresta. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1966
- 23 agosto. Gilio Alimonta e Gianfranco Miglio sulla parete Est del Castello
di Vallesinella con un’arrampicata libera di media difficoltà aprono la
via Alimonta. Altezza 100 m; chiodi usati: 4 normali, 2 a pressione,
lasciati 4. Difficoltà: IV°, A1 il tratto centrale. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1966
- 27 agosto. Franco Albertini, Gianfranco Mezi e Clemente D. Vitalini salgono per lo Spigolo
Ovest-sud-ovest il Castello
di Vallesinella, salirono verso Nord all'ultima forcelletta
della cresta che unisce il Castelletto al Castello di Vallesinella
(via Silvio Giulio). Di qui, per ripido pendio detritico e qualche
facile dirupo, si sale da Sud direttamente in vetta. Chiodi usati 3,
lasciati. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1966 - 28 agosto. Vitty Frismon-Steinkotter
e Heinz Steinkotter
ritornarono sulla cima del Campanile
Caigo per la parete Sud-est, usando 7 chiodi e l cuneo,
lasciati 3 e l cuneo. Difficoltà: IV° e V°, 2 passi di VI°. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1966 - 4 settembre. Heini Holzer e Reinhold
Messner, in 5 ore arrampicarono per la parete Sud del Campanile
Caigo realizzando la 2° salita e dedicando la nuova via a
Giulio Gabrielli. Il
Campanile vero e proprio si innalza quasi 200 m. sopra una cengia: dai ghiaioni
circa 400 m; chiodi usati: 35 normali e 5 a pressione, 4 cunei; quasi tutti
lasciati. Difficoltà: VI°-, passo A2. – Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1966
- 8 settembre. Bruno Detassis, Catullo Detassis e Melchiorre Foresti salirono per la Cresta Sud-est
della Torre
Mandron con un’arrampicata di circa 400 m; chiodi usati 5, lasciati 4.
Difficoltà: dal III° al V° grado. Proposero alla cresta il nome di Torre
Stella, in omaggio a una figlia di Catullo Detassis. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1966
– 11/12 settembre. Vitty
Frismon-Steinkotter e Heinz
Steinkotter tracciano sulla parete Sud della Cima
Brenta Occidentale la via Steinkotter. La via si svolge in un
camino situato a sinistra di un caratteristico pilastro che sporge dalla
parete. Dislivello circa 280 m; chiodi usati 17 e 4 cunei; lasciati 13 e i
cunei. Difficoltà fino al VI°. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1967 – maggio. Claudio Costanzi, da solo, supera a sinistra dei tetti della parete Sud-ovest del Torrione di Scale o Dos degli Strizzi per poi riprendere la linea diretta che porta alla vetta. - Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1967 - 11 giugno. Renato Comper e Heinz Steinkotter, a comando alternato salgono per la parete Nord-est del Castel Alto dei Massodi - (via SAT). La via sale a sinistra degli strapiombi che caratterizzano il settore settentrionale della parete. Altezza 600 m; chiodi 12, 1 cuneo. Difficoltà: V°, 1 passo VI°-. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1967 – 16/17 luglio. Vitty Frismon-Steinkotter e Heinz Steinkotter arrampicarono per lo Spigolo Sud della Cima Mandron tracciando la via presso lo spigolo a sinistra del grande diedro. Dislivello 600 m; chiodi usati l0, cunei 2, quasi tutti lasciati. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1967 – 16/20 luglio. Carlo Claus e Cesare Maestri impiegarono ben 90 ore per vincere la Cima della Farfalla salendo per la parete Nord-est, con una salita quasi interamente artificiale su bella parete levigata, di roccia per lo più solida. Altezza circa 380 m; usati 120 chiodi normali e 70 a espansione, quasi tutti lasciati. Difficoltà: A2, Ae, passo di VI°-. - Sottogruppo dei Francigli – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1967 –25 luglio. J. Alexander e J. Howles effettuano la 1° ripetizione della Cima della Farfalla salendo per la parete Nord-est. - Sottogruppo dei Francigli – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1967 - 27 luglio. Romeo Destefani e Bepi Loss realizzano la 2° ripetizione della Cima della Farfalla salendo per la parete Nord-est. - Sottogruppo dei Francigli – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1967 – 15 agosto. Romeo Destefani e Bepi Loss salgono per primi per la parete Sud dello Spallone del Croz dell’Altissimo (via Loss-Destefani) La via non risulta ancora ripetuta, segue i diedri e i camini sul lato destro della bella parete Sud dello Spallone, la più ripida fra quelle del Croz dell’Altissimo. Dislivello 650 m. chiodi usati circa 80, tutti lasciati. Difficoltà V° e VI° (secondo i primi salitori). – Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1967 - 17 agosto. Claudio Detassis, Renato Valentini e Franco
Vidi salgono al IV° Torrione dei Castei
di Val Brenta da Nord, aprendo una via che dedicano alla memoria
dello sciatore azzurro Walter Mussner, deceduto nel
luglio 1965 a Cervinia durante le prove del chilometro lanciato.
(via W. Mussner). Dislivello 150 m; chiodi usati 8, lasciati 4.
Difficoltà: IV°, l passaggio di V° grado. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1967
- 22 agosto. Marcello Andreolli, Giacomo Bozzi, Jacques Casiraghi, salgono la
Corna
Rossa per la parete Ovest. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1967 - 11/12 settembre. Vitty Frismon-Steinkotter
e Heinz Steinkotter
aprono un itinerario di difficoltà estrema per la parete Est della Cima
d’Ambiez, dedicando la via al
Santo patrono di Venezia (via San
Marco). Altezza circa 350 m; chiodi usati circa 60, più 7 a espansione, in
gran parte lasciati. Difficoltà: V° e VI°, con tratti di A2, A3, Ae. Per questa
impresa impiegarono 30 ore effettive di arrampicata. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1967 - 18 Settembre. Udo Scheidt e Dieter Siegers alla Cima Ceda Occidentale salgono alla cima Sud per lo Spigolo Nord-ovest. Usando 8 chiodi e con difficoltà di IV° e V°. – Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1967
– 22/23 dicembre. Angelo Pinciroli
e A. Redaelli in 1°
invernale salgono per il Gran Diedro Nord Est via “Oggioni-Aiazzi” della Brenta
Alta. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1967
– 28/31 dicembre. Renato Comper e Heinz Steinkotter compiono
la 1° invernale sulla parete Ovest del Croz
dell’Altissimo, (via Dibona) nel Sottogruppo
Gaiarda e Altissimo -
Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1968
- Pit Schubert e Klaus Werner si aggiudicano la 2°
ripetizione del Crozzon
di Brenta, nel Massiccio
della Tosa, per il Pilastro Nord-est – (Via dei Francesi).
- Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1968
– 21/22 gennaio. Josve Aiazzi, Gianni Arcari e Angelo Pizzocolo si
aggiudicano la 1° ascensione invernale della via “Concordia”
sulla parete Est della Cima
d’Ambiez. - Catena
d’Ambiez – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1968
- l0 marzo. C. Marchiori e Marco Pisetta, realizzano la 1°
invernale dello Spigolo Ovest della Cima
del Grostè per la via di Cesare Maestri:
(Spigolo del cielo). Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1968
- 29/30 giugno. Emilio Bonvecchio,
Romeo Destefani, Bortolo Fontana e Bepi Loss per la parete Nord-nord-est del Castello
di Vallesinella con un’arrampicata mista estremamente difficile, che
sale sulla sinistra della gran parete gialla; non risulta ripetuta. Altezza
circa 300 m; chiodi usati: normali circa 150, a pressione 20, cunei 40. La via
è rimasta completamente chiodata, ad eccezione di un tratto centrale.
Difficoltà: VI° (secondo i primi salitori, che non hanno distinto però
l'arrampicata libera dalla scalata artificiale). - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1968 – estate. Pietro Vidi, solo, seguendo verso Est la cengia dove il «Sentiero Coggiola» diventa ripido, si diresse verso lo Spallone dei Massodi da Ovest e dove questa cengia finisce, in un anfiteatro, salì delle roccette che portano a un grande camino, per il quale raggiunse direttamente la vetta. Lunghezza della via circa 100 m, di III° grado con 1 passo di IV°. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1968
- 2/3 luglio. Emilio Bonvecchio,
Romeo Destefani e Bepi Loss con una
durissima arrampicata mista salirono per la parete gialla interamente
strapiombante da Nord del Castello
di Vallesinella alta circa 300 m. Chiodi usati: normali 145, a
pressione 4, cunei 40, tutti lasciati. Difficoltà: VI+. La via non risulta
ripetuta. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1968 – 3/4 luglio. Dieter Siegers
e Heinz Steinkotter a
comando alternato salgono per la parete Est della Cima
SUSAT, dedicando la nuova via alla loro città d'origine (via
Colonia). Arrampicata mista, ardua e molto aerea, che supera con difficoltà
estreme la sottile fessura della gialla parete Est. Altezza: circa 250
m; usati circa 80 chiodi normali e 12 a pressione. Difficoltà: VI°, A3, Ae. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1968 - 7 luglio. Claudio Costanzi e Guido Stanchina aprono la via
Costanzi-Stanchina per la parete Ovest della Punta
Massari, attaccando sotto un
camino verticale, dirigendosi a una parete con strisce nere verticali, salirono
poi per circa 160 m, trovando comodi punti di sosta (passaggi di V°+), poi per
rocce facili a gradoni arrivarono alla cima. Chiodi usati 40, lasciati. – Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1968
– 19/20 luglio. Pit Schubert e Klaus Werner salirono per lo Spigolo
Sud-ovest del Campanile
Basso. Lo spigolo è formato dall'incontro fra la parete a destra del Diedro
Fehrmann e la Parete Sud. La via non risulta ancora ripetuta. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1968 - 22 luglio. Camillo Pisoni e Heinz Steinkotter salgono per lo Spigolo Est del Castel Alto dei Massodi e aprono la via del Rifugio con un itinerario assai interessante in arrampicata libera, che però richiede una notevole attenzione per l'orientamento. La via è stata dedicata al «Rifugio della Selvata». Altezza circa 700 m. Difficoltà medie, l tratto di V° e VI°-. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1968
- 4 agosto. Luigi Dallago e Aldo Menapace per la parete Nord-est
salgono la Cima
Falkner. Altezza circa
250 m; chiodi usati 15, lasciati. Difficoltà di V°. La via attacca alla base
della parete, presso lo sbocco del canalone. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1968 - 5 agosto. Giorgio Armani, Marco Comper e Paolo Marelli salgono il Torrione Gottstein per la parete Sud. L'attacco coincide con la via Detassis e compagni si trova a destra del grande diedro giallo che incide la parte inferiore del torrione. Si sale per 3 lunghezze su rocce grigie fessurate. Superata una paretina nerastra verticale, si giunge alla base di un pilastro giallo. Si prosegue lungo il marcato camino che delimita sulla destra il pilastro stesso, e che viene percorso interamente fino alla vetta (ore 3.30). Lunghezza circa 300 m; chiodi usati 10, compresi quelli di sosta. Difficoltà di III° e IV° con 1 passo di V°-. – Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1968
- 22 agosto. Klaus Stauner
e Jurgen Vogt con una bella
arrampicata libera su roccia solida raggiungono la vetta della Cima
degli Armi per lo Spigolo Nord-est. Dislivello circa 400
m. Difficoltà: 3 lunghezze di V° e VI°. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1968
- 24 agosto. Claudio
Detassis e Renato Valentini
salirono per lo Spigolo Nord-ovest dello Spallone
dei Massodi. Detto spigolo è parallelo al canale che scende dalla Bocchetta
Alta dei Massodi. Dislivello 290 m; chiodi usati 4, lasciati.
Difficoltà: III° e IV° con passo di V°.
NOTA. - La torre, raggiunta per la prima volta durante questa ascensione, venne intitolata alla memoria dell'alpinista varesino Mario Coggiola, frequentatore per un trentennio del Gruppo di Brenta. - Massiccio di Cima Brenta – Dolomiti di Brenta.
1968
– 24/25 agosto. Carlo Marchiodi e Bruno Tabarelli de Fatis, raggiungono la vetta della Corna
Rossa tracciando la via Mima, salendo per la parete Ovest. VI°/Al. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1968
- l settembre. Catullo Detassis
e Melchiorre Foresti
realizzano la 1° ripetizione della via Castiglioni-Bramani per la
parete Sud della Cima
Brenta Occidentale. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1968
- 8 settembre. Luigi Dallago, Aldo Menapace e Francesco Pilati salirono il
Campanile
dei Camosci per lo Spigolo Sud-est, attaccando dalla neve allo
sbocco del canale proveniente dalla Bocchetta
Alta dei Camosci e, incrociando il «Sentiero Benini», seguirono poi tutto
lo spigolo fino alla vetta. Dislivello circa 200 m; chiodi usati 3, lasciato 1.
Difficoltà: IV°. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1968
- 13 settembre. Catullo Detassis e Melchiorre Foresti per la parete Sud della
Cima
Mandron
praticano una Variante che riprende alla fine la via Neri-Bianchini fino alla vetta. Lunghezza della variante: 220 metri. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1968 – 20/22 settembre. Claudio
Costanzi e Guido
Stanchina con una scalata artificiale di ottima roccia salirono per la
parete Sud del Castelletto
di Mezzo tracciando la via Costanzi-Stanchina, usando 118 chiodi
normali, 32 a pressione, 4 cunei, tutti lasciati. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1968 – ottobre. Claudio Costanzi e Guido Stanchina praticano una Variante che supera il tetto a sinistra dopo il primo terzo della via precedente del Torrione di Scale o Dos degli Strizzi e traversarono a destra della via precedente aperta da Claudio Costanzi nel 1967 per poi riprendere la linea diretta che porta alla vetta. - Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1968
- 6 ottobre. Luigi Dallago e Aldo Menapace con una bella
arrampicata su roccia ottima, raggiungono la vetta della Cima
Falkner per la parete Nord-est
(via diretta), alta circa 160 m. Usati 10 chiodi, di cui 7 lasciati.
Difficoltà di IV° e V°. La via attacca dal «Sentiero Benini». - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1969
- Emilio Bonvecchio
forte alpinista trentino muore cadendo dal Diedro Sud-ovest del Croz
dell’Altissimo. - Sottogruppo
Gaiarda e Altissimo – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1969
– 7/12 marzo. Roberto Chiappa,
Gianluigi Lanfranchi,
Antonio Rusconi e Gianni Rusconi rimanendo
cinque giorni in parete realizzano la 1° invernale della Via Delle Guide
sul Crozzon
di Brenta, parete Est-nord-est. Impresa di estrema durezza ambientale, certamente una delle più
notevoli realizzazioni invernali delle Dolomiti. - Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1969
– estate. Tullio Celva e Cesare Maestri
salirono il VI° Torrione della
Corna
Rossa per la parete Sud e gli diedero il nome di Torrione Settimo Bonvecchio. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta. – (o) Schizzo sopra.
1969 - 25 giugno. Ugo Lorenzi e Cesare Maestri salirono per
il Crestone Nord-ovest del Dosson
di Fracingli attaccando il largo crestone alla base, alto e strapiombante, che forma un gran
torrione; dopo un intaglio proseguirono sulla cresta, sempre meno ripida, fino
a ridursi a lungo dosso detritico.
Altezza circa 700 m, sviluppo ben maggiore. Difficoltà: III° e IV°. – Sottogruppo
di Fracingli – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1969
- 29 giugno. Mario Burini
e Giuseppe Fumagalli
effettuano la seconda salita della via Livanos, salendo per il Pilastro
Nord-est della Brenta
Alta nel Gruppo di Brenta. La via percorre dapprima le placche
a Est del pilastro, poi il pilastro stesso fino in cima. - Catena
degli Sfulmini - Dolomiti di Brenta.
1969
- 13 luglio. Carlo D'Accordi, Ottorino D'Accordi e Giorgio Depaoli salgono la Cima
del Grostè per la parete Sud-sud-ovest e tracciano
la via D'Accordi-Depaoli, con un’arrampicata divertente, elegante ed
aerea, che segue una linea naturale di diedri e fessure un centinaio di metri a
destra della via Pisoni-Buccella. Roccia in generale ottima, comodi i
punti di sosta; chiodi usati 2, lasciati. Difficoltà: IV°, un tratto di V°. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1969 - 16 luglio. Tullio Celva
e Cesare Maestri
con una bella salita, su roccia quasi sempre ottima salgono per la parete
Sud-sud-ovest della Cima
del Grostè e tracciano la via Maestri. Altezza
circa 300 m; chiodi usati 12, lasciati. Difficoltà: IV°e V°. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta. NOTA: Confrontando
i tracciati, questa via sembra in alcuni tratti coincidere con la via Gasperi.
1969
– 9/10 agosto. Ezio Alimonta
e Cesare Maestri
realizzarono la 1° ascensione per la Parete Sud dello Spallone del Campanile
Basso con un’arrampicata principalmente libera, con alcuni
tratti in artificiale. Roccia quasi sempre buona. Altezza circa 350 m; chiodi
normali 17 e alcuni a espansione, tutti lasciati; posti di fermata buoni.
Difficoltà dal IV° al VI°, A2. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1969
- 17 agosto. G. Bianchi e Sergio Martini effettuarono la
1° ripetizione della via Alimonta-Maestri al Campanile
Basso per la Parete
Sud dello Spallone. La via supera la stretta parete compresa fra il Diedro
Fehrmann e lo Spigolo Sud-Ovest dello Spallone. Da allora non
risultano altre ripetizioni. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1969
- 25 agosto. Ezio Alimonta
e Fiore Alimonta
raggiungono la Torre
Prati per la parete Nord, denominandola «Via degli Astronauti».
Altezza 170 m, chiodi 25, roccia buona. Difficoltà: VI°-Dalla base della torre
si sale direttamente per fessure e paretine, al centro della stretta parete,
fin sulla cima. (Nel Gruppo Torri
Prati, Bianchi e Nardelli). - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1969
- 13 settembre. Claudio Costanzi
da solo tenta la prima ascensione della Cima
Nana per la parete Ovest ma qualche cosa non funziona, si rompe
un appiglio e cade e muore. - Catena
Settentrionale - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1969 - 21 settembre. Carlo
D'Accordi con Ottorino
D'Accordi e Giorgio
Depaoli con un’arrampicata per il pilastro Sud-est
veramente interessante, su roccia buona, che si svolge dove è più alta la parete
rocciosa del Monte
Fibbion raggiungono la vetta. Dislivello 450 m. Difficoltà: III°
grado, con un passaggio di IV°. - Sottogruppo
della Campa - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1969 - 28 settembre. Ottorino
D'Accordi e Roberto Mosna;
Carlo D'Accordi e Giorgio Depaoli, per la
parete Sud, salgono la Cima
della Gaiarda con una bella arrampicata su roccia buona. Dislivello
circa. 400 m. Difficoltà: IV°. - Sottogruppo
della Gaiarda e dell’Altissimo – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1969
– 26/28 dicembre. Renato Comper
e Heinz Steinkotter
fanno la 1° invernale al Croz
dell’Altissimo per la parete Sud-Sud-Ovest della Cima
Nordovest. (via Detassis-Giordani). - Sottogruppo
Gaiarda e Altissimo – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1969
– 26/28 dicembre. F. Lorenzi
e Sergio Martini
compiono la 2° ripetizione e la 1° invernale sulla Parete Sud
della via Stenico-Navasa al Campanile
Basso. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1970
- Ezio Alimonta e compagni salirono il basamento strapiombante a Sud-ovest del Figlio
del Castelletto con una scalata in gran parte artificiale. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1970
- 21 giugno. Heini Holzer
e Ander Tscholl scendono
dal Canalone Nord - (Canalone della Tosa) della Cima Tosa con gli sci. - Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1970 - 21 giugno. Heini Holzer e Ander Tscholl scesero con gli
sci per la Vedretta Nord della Cima
Brenta (3150 m). – Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1970
– estate. Giacomo Bozzi, Jacques Casiraghi e Claudio Cima raggiungono la cima
dello Spallone
Irene per la parete Sud-ovest
tracciando una via molto interessante;
difficoltà: V°; 6 chiodi e 1 cuneo. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1970 - 12 luglio. Carlo D'Accordi e Ottorino D'Accordi realizzano la 2° ascensione della Cima della Vallazza per la Cresta Sud-sud-est. (Non sono noti i primi salitori). L'itinerario si svolge in parte per il filo di cresta e in parte nei camini intagliati sulla sinistra. Roccia buona; Dislivello 350 m. Difficoltà III° e IV° grado. - Massiccio del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1970
- 25 luglio. Tino Donarini
e Roberto Fragale
salgono il Campanile
Alto tracciando la via Donarini-Fragale sulla Parete
Sud, che ha un dislivello di 550 m, usando 5 chiodi e lasciandone in parete
3, trovando difficoltà di IV°+. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1970
- 25 luglio. Giuseppe
Della Corte e Andrea Zulian
tracciano una Variante Inferiore («Delle Volpi»)sul marcato
diedro un po’ a destra dello spigolo delimitato dal canale della Bocca
d'Ambiez e dal canalone Sud della Cima Tosa. - Massiccio della
Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1970
- 7 agosto. Bruna
Bettoni e Cesare Maestri aprirono
sulla la parete Nord del Castello
di Vallesinella la (via Bruna). Bella arrampicata di circa 300
m; usati chiodi solo ai posti di fermata. Difficoltà: III°, con 1 passaggio di
IV°. Si attacca lo spigolo e lo si segue finché il proseguire diviene precario.
Si attraversa leggermente a sinistra per entrare nel camino e lo si segue fin
dove finisce. Si attraversa per esile cengia a sinistra (IV°) e alzandosi un
poco si riprende il camino centrale che porta in cresta a sinistra della vetta.
- Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1970 - 14 agosto. Cesare Bettoni
e Cesare
Maestri con una salita lunga e molto suggestiva per l'ambiente
selvaggio e solitario in cui si svolge, si arrampicarono per la Cresta
Nord-nord-ovest del Crozzon
di Val d’Agola.
Dislivello circa 650 m, sviluppo circa 900 m; difficoltà: II°, con un passaggio
di III° grado. - Sottogruppo
dei Fracingli – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1970
- 16 agosto. Andrea
Andreotti, Giacomo Bozzi
e Marcello Rossi, con
un’arrampicata libera su roccia non sempre solida salirono per la parete Sud
della Punta
Iolanda. Dislivello 250 m; chiodi usati 19 di cui l0 lasciati.
Difficoltà: dal IV° al V°+, l passo di VI°. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1970
- 25 agosto. Bruno Detassis,
Catullo Detassis, Melchiorre Foresti e Riccardo Tabarelli de
Fatis salgono alla Torre
Nardelli per la parete Sud, dedicando la via alla memoria degli
alpinisti Ettore
Castiglioni e Vitale Bramani.
Chiodi usati 10, lasciati 5. Nel Gruppo Torri
Prati, Bianchi e Nardelli. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1970
- settembre. Guido Stanchina e Saverio Pangrazzi salirono per la parete Ovest
della Cima
Nana e tracciarono la via Claudio Costanzi in memoria del
giovane Claudio Costanzi, caduto da
questa parete il 13 settembre 1969 mentre ne tentava da solo la prima
ascensione. Per aprire questa via e raggiungere la vetta, impiegarono 15 ore
con difficoltà di V°+ e A2, chiodi usati 120, vari, lasciati; roccia in parte
friabile. – Catena Settentrionale
- Gruppo di Brenta –
Dolomiti di Brenta.
1970
- 6 settembre. Giuseppe
Fumagalli e A. Montanelli
realizzano la 2° ripetizione per la Parete Est della Via
Livanos del Crozzon
di Brenta nel Massiccio
della Tosa. Questa via supera la compatta parete del Crozzon nel
suo settore meridionale, sopra il canalone della Tosa. Roccia ottima nel
tratto mediano. Dislivello circa 750 m; chiodi attualmente infissi: circa 10,
escluse le fermate. Difficoltà: V°+. - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1970 - 20 settembre. R. De Stefani e Marino Stenico
realizzarono la 1° ripetizione del Gran Diedro Nord-ovest della Cima
di Ghez, usando25 chiodi (lasciati 5 oltre a quelli di sosta); ne
furono trovati 3 del primi salitori (tolti). Dislivello circa. 600 m.
Difficoltà: V°+, 2 passaggi di VI° e A2. - Sottogruppo del
Ghez – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1970 - 20 settembre. Saverio Pangrazzi e Guido Stanchina praticarono
una Variante in parete per lo Spigolo Nord-est della XIII° Torre (3026
m.) delle Torri
di Cima Brenta aprendo la via SAT Dimaro con
un'arrampicata di notevole impegno. Dislivello circa 330 m; chiodi 17,
lasciati. Difficoltà: dal III° al V°+. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1970
- 28 settembre. Cesare Bettoni e Catullo Detassis salirono
per la parete Est del Campanile
dei Camosci aprendo la via
diretta attaccando dal «Sentiero
Benini» pochi metri prima di girare lo spigolo che
porta al canalone scendente dalla Bocchetta Alta dei Camosci. Salirono
uno stretto camino verticale che presenta dopo pochi metri una difficile
strozzatura, e proseguirono poi direttamente fino alla vetta. Dislivello circa
140 m; difficoltà: III° grado. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1970
- 29 settembre. Alexander von Gregory e Henner Schulein in arrampicata libera superano un rientramento
nero della parete Sud-ovest della Cima
Margherita – Massiccio della Tosa, nel mezzo fra la Fessura
Detassis e gli strapiombi gialli Sud-Ovest. Arrampicata libera di V°
con l passo VI°. - Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1970
- 11 ottobre. Rinaldo Cicolini, Luigi
Dallago, Aldo Menapace e Francesco Pilati salirono la Cima
delle Palete per la parete Est. Dislivello circa 400 m, roccia
buona. Difficoltà: V° grado. - Catena Settentrionale
- Gruppo di Brenta –
Dolomiti di Brenta.
1970
- 21 dicembre. Andrea Andreotti,
P. Franceschini e Tarcisio Pedrotti
effettuano la 1° invernale della via Fehrmann per il Diedro
Sud-ovest del Campanile
Basso. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1970
- 21 dicembre. Andrea Andreotti,
P. Franceschini, Tarcisio Pedrotti
realizzano la 1° invernale della «Parete Preuss» del Campanile
Basso di Brenta
per la Parete Est. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1971 – 13/17 febbraio. Donato Ferrari, Mariano Frizzera e Sergio Martini si aggiudicano
la 1° invernale del Diedro Nord-nord-est - (Gran Diedro Nord)
del Crozzon
di Brenta nel Massiccio
della Tosa. Essi in seguito discesero per lo Spigolo Nord. La
via è dedicata alla memoria di Giulio
Gabrielli. - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1971 – 13/14 marzo. Angelo Erba e Angelo Pizzocolo compiono la
1° invernale della Cima
Sud di Pratofiorito,
per la parete Est (via Aste-Susatti). - Catena
d’Ambiez – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1971 - 27 giugno. Bruno Casagranda,
Carlo D'Accordi e Ottorino D'Accordi, con
un’arrampicata su roccia ottima che si svolge all'estremità destra
(settentrionale) della parete Est raggiungono la vetta del Monte
Fibbion. Dislivello 350 m. Difficoltà dal II al IV
grado. - Sottogruppo
della Campa - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1971 - 30 giugno. Heinz Steinkotter sale solo per la Cresta Nord del Castel Alto dei Massodi con un’arrampicata di circa 500 m. fino in cima, di cui 200 facili. Difficoltà: III° e IV°, 1 passo di V°. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1971 – luglio. Ezio Alimonta
da solo, sale sullo Spallone
Nord-Ovest della Cima Molveno tracciando la via Ezio Alimonta.
La via sale nel rientramento della parete, a destra, sul tratto più nero.
Arrampicata esposta e molto elegante, su roccia ottima. Difficoltà: IV+, 2
passi di V, lasciati 2 chiodi. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1971 – luglio. Marcello Andreolli, Roberto Bazzi e Jacques Casiraghi praticano
una Variante salendo per il Diedro Nord-ovest (via Maria e
Alberto Fossati) al Campanile
Alto. Seguirono interamente il diedro superando anche il grande
tetto centrale. Invece di traversare a destra, salirono 3 m. dal chiodo ad
anello e girarono con delicata traversata a sinistra fino a raggiungere il
diedro. Salirono fino sotto il tetto, che superarono sulla sinistra sfruttando
una lama strapiombante (VI°, l chiodo lasciato), fino a un buon punto di sosta.
Poco sopra ripresero la via originale. Roccia ottima, chiodi usati 6, lasciato
l. Lunghezza della variante circa 60 m. Difficoltà: V, l passo di VI° grado. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1971
- 26 luglio. Cesare Bettoni e Cesare Maestri
effettuano la 1° ascensione di una torre nella larga depressione della Torrione di
Vallesinella, salgono su di essa per la parete Nord-est e propongono il nome di Torre
Bepi Loss e Carlo Marchiodi, in memoria di Bepi Loss e Carlo Marchiodi, due famosi
alpinisti trentini caduti al Nevado Caraz - Ande Peruviane nel 1971. Altezza
circa 200 m. Difficoltà: IV°, l passaggio di V°. – Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1971 – agosto. Ezio Alimonta, Gilio Alimonta e Gianluigi Vido salgono a
un'altra sommità più a Est delle Torri
Prati, Bianchi e Nardelli a cui diedero il nome di Torre
Rosanna, per ricordare la moglie di Gianluigi Vido. Salirono per
la parete Nord su roccia solida, un pò bagnata nel camino. Altezza 170
m. Difficoltà dal III° al IV°+. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1971
- 7 agosto. Carlo D'Accordi, Ottorino D'Accordi e Roberto Mosna, salgono per il Diedro
Sud-est alla Cima
Roma con una bella arrampicata su roccia ottima. Dislivello 400 m;
chiodi usati 3. Difficoltà: IV°. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1971 – agosto. Giovanni Bezzi,
Urbano Dell'Eva e Guido Stanchina raggiungono
la vetta della Cima
del Tov salendo per la parete Nord all'Anticima Nord-ovest,
tracciando la Via degli amici. Altezza circa 300 m; chiodi usati 33, di
cui 23 lasciati. Difficoltà: V+,
passaggi di VI° (secondo i primi salitori). - Catena
Settentrionale - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1971
- 14 agosto. Pierangelo
Feriani-Flacchini e Pietro
Vidi salirono per la parete Nord-est la Cima
del Grostè, partendo dal nevaio e proseguendo per circa 3/4 della sua
altezza. Sulla destra attaccarono una parete grigio-nerastra delimitata a destra
da un diedro e a sinistra da strapiombi gialli. Dopo aver oltrepassato un
diedro, seguirono una fessura che
porta a rocce facili, per le quali si prosegue fino in cima. Altezza 170 m. Difficoltà: IV, passaggi di V.
- Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1971 - 22 agosto. Urbano
Dell'Eva e Guido Stanchina
salirono per la parete Nord-ovest del Cimon
della Pozza aprendo la «Via 13 settembre»; data della morte del
giovane alpinista Claudio
Costanzi. Dislivello 600 m; chiodi usati 30 e 3 cunei, lasciati.
Difficoltà dal IV al VI°, con alcuni passaggi di Al. - Catena Settentrionale
- Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1971 – ottobre. Andrea Andreotti e Heinz Steinkotter, a comando alternato; Bruno Allemand e Tarcisio Pedrotti, salirono la Torre Schober per la parete Sud e chiamarono la nuova via «via della convenzione». Roccia in genere buona, tranne negli ultimi 40 m. Altezza 200 m; chiodi usati 9, lasciati 3. Difficoltà: IV e V, l passaggio di Al. - Catena Settentrionale – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1971 - 3 ottobre. Aldo Menapace e Francesco Pilati salirono la Cima dell’Omet per lo Spigolo dell'Ometto. Altezza circa. 250 m, chiodi usati 12, lasciati. Roccia ottima, compatta; difficoltà: dal III° al VI°grado. – Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1971 – 25/27 dicembre. Valentino Chini, Ruggero Pellegrini e Marco Pilati realizzano la 1° invernale della via Maestri sulla parete Nord-est del Castel Alto dei Massodi e dedicano la via ad Attilio Bettega, albergatore di Molveno, deceduto nel 1945. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1972 - Ezio Alimonta e compagni salgono
per lo spigolo Sud giallo
e arrotondato, dominante lo sbocco dello stretto canale che separa la dorsale
della Cima
Molveno dal Gemelli,
raggiungendo la vetta. Arrampicata mista: IV° grado. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1972 - Ezio Alimonta e Claudio Detassis attuano la 2° salita della Punta Orientale delle Punte di Campiglio salendo per la parete Sud-sud-ovest e dedicano la via alla memoria di Giorgio Graffer.
Arrampicata varia e interessante, che si svolge in parete tino al
cengione a metà altezza, poi passa per un breve tratto nel canale che separa le
due Punte
di Campiglio e ritorna
quindi a destra nel centro della parete, che vien superata per mezzo di un
profondo caminone, dove si incontrano difficoltà estreme. Dislivello circa 550
m. Difficoltà: IV°, passo VI°. - Massiccio
di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti
di Brenta.
1972 – 19/20 marzo. Saverio Pangrazzi e Guido Stanchina salirono per la parete Sud-ovest aprendo la Via dei tetti sul Torrione di Scale o Dos degli Strizzi impiegando 25 ore e usando70 chiodi, di cui 22 a pressione, lasciati; difficoltà di IV° e V° grado ma per vincere il grande tetto in artificiale A2, Ae, per 40 m. – Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1972 – 9 luglio. Sereno Barbacetto sale in solitaria al Croz
dell’Altissimo per la parete Sud-Sud-Ovest della Cima Nordovest.
(via Detassis-Giordani). – Sottogruppo
della Gaiarda e dell’Altissimo - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1972
- 14 luglio. Tullio Celva e Cesare Maestri
salirono la III° Torre - Torre Lancieri della Corna
Rossa per la parete Sud e tracciano la via Marchiodi. (IV°
grado). - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta. – (l) Schizzo sopra.
1972
- 19/20 luglio. Aldo Anghileri,
Alessandro Gogna e Piero Ravà salgono per lo Spigolo
Nord-Nordest della Brenta
Alta con un’arrampicata mista (libera e
artificiale) per circa. 470 m, di cui i primi 300 con difficoltà sostenute.
Chiodi usati: 85 più quelli di sosta, tutti lasciati. Difficoltà: VI, A3. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1972 - 23 luglio. Pietro
Panciera e Saverio
Pangrazzi raggiungono la
vetta della Cima
del Tov salendo per lo Spigolo
Nord dell'Anticima Nord (via Scale). La via supera l'elegante
spigolo che domina la Valle del Vento, alto circa. 300 m. Difficoltà:
IV° e V°. - Catena
Settentrionale - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1972 - 30 luglio. Andrea Andreotti, Roberto Bazzi e Jacques Casiraghi, salendo
per la parete Sud-sud-ovest raggiungono la vetta della Punta
Massari con una salita divertente su roccia ottima, alta circa 140 m;
chiodi usati 12, lasciati 9 e l cuneo. Difficoltà: V°, l passo VI°-. - Massiccio
di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di
Brenta.
1972 – agosto. Ezio Alimonta e Fiore Alimonta tracciano sullo
Spallone
Nord-Ovest della Cima Molveno la via Rosina utilizzando 8
chiodi, più 21 a espansione, tutti lasciati. Difficoltà: III e IV, l lunghezza
Al. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1972
- 6 agosto. E. Keller e
compagni salirono per la Parete Sud della Cima
Margherita – Massiccio della
Tosa. Attaccarono per la rampa della via Videsott ma uscirono a
destra prima del suo termine. Sulla cengia principale si spostarono di alcuni
metri a sinistra e raggiunsero l'inizio delle difficoltà (chiodo). Salirono
direttamente. alla seconda cengia e piegarono di alcuni metri a sinistra e per
un diedro grigio strapiombante arrivarono alla terza cengia. Salirono 25 m
verso sinistra a un grosso blocco. Superarono sulla destra un piccolo
strapiombo e salirono direttamente alla cengia della vetta. - Gruppo di
Brenta – Dolomiti di Brenta.
1972
- 10 agosto. Andrea Andreotti,
Alberto Dorigatti e Heinz Steinkotter aprono
sulla Parete Nord-est del Crozzon
di Brenta una nuova via (Andreotti-Dorigatti-Steinkotter) detta
anche Via per la parete Nord-Est. L'itinerario supera dapprima il
contrafforte, già percorso da varianti, situato allo sbocco del Canalone
della Tosa, incrocia la Via Originale Preuss, poi prosegue
direttamente in parete fra la Via Preuss e la Via delle Guide.
Arrampicata elegante con difficoltà sostenute, su roccia ottima. Altezza 800 m.
Difficoltà: III° e IV° con lunghi tratti di V e 1 di V+.·- Massiccio della
Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1972
- 19 agosto. Andrea Andreotti, Giacomo Bozzi; Marcello Andreolli e Jacques Casiraghi, salirono
il II° Torrione - Torrione SAT della Corna
Rossa per lo Spigolo
Sud-ovest. V+. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta. – (g) Schizzo sopra.
1972
- 22 agosto. Dietrich Hasse e Heinz Steinkotter salgono
il Torrione Sud per la parete Sud della Cima
Bassa d’Ambiez. Arrampicata molto bella, esposta, su roccia solida. La
parete è ben visibile dalla chiesetta del Rifugio Agostini.
Dislivello 250 m. Difficoltà: V°+ con tratti di A2, A3; chiodi usati 34,
lasciati 8. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1972
- 24 agosto. Marcello Andreolli e Jacques Casiraghi salirono per
la parete Ovest del Campaniletto
dei Camosci fino a
raggiunge lo Spigolo Sud ovest, per il quale raggiunsero la vetta.
Altezza 130 m; chiodi usati 8 - (7 lasciati) e 2 cunei (lasciati). Difficoltà:
IV e V, e un passaggio di V+. – Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1972
- 24 agosto. Dietrich Hasse e Christoph Hebestreit; Steffen Hebestreit
e Heinz Steinkotter
praticano un’ascensione varia per la parete Sud-est (via diretta)
alla Cima
d'Agola con arrampicata libera molto bella nella fessura della 3°
lunghezza. La via si svolge nella parte sinistra della parete Sud-est, a
destra della via Schmitt-Pfleger, lungo un sistema di diedri svasati il
cui accesso è sbarrato da una parete strapiombante. Dislivello 250 m; chiodi
usati 27. Difficoltà: V con tratti di V+ e A2. – Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1972
- 25 agosto. Dietrich Hasse e Heinz Steinkotter a comando alternato salirono la Punta
dell’Ideale per la parete Est – (via Diretta) nel Massiccio
della Tosa. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1972
- 27 agosto. Marcello Andreolli e Jacques Casiraghi, per la
parete Ovest, salirono il pilastro centrale della Pietra
Grande raggiungendo la vetta. La
via supera il pilastro di mezzo dei tre che marcano la parete Ovest.
Altezza 350 m; chiodi usati 13 (lasciati 7) e 3 cunei (lasciato l). Difficoltà:
IV con l passaggio di V all'attacco. - Catena
Settentrionale – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1972
– 27/28 agosto Valentino Chini, Ruggero Pellegrini e Marco Pilati raggiungono la
vetta della Cima
Roma per la parete Sud e tracciano la via
Pilati-Chini-Pellegrini. Arrampicata molto elegante e di soddisfazione su
roccia ottima, molto esposta nella parte inferiore. Dislivello 430 m; i chiodi
usati (normali) sono stati lasciati. Difficoltà dal IV al V+, con passo di A2.
- Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1972
- 30 agosto. Andrea Andreotti e Franco Gadotti compiono la 1°
ripetizione della Cima
Bassa d’Ambiez salendo dalla parete Sud per il Torrione Sud.
- Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1972 - 10 settembre. Marcello
Andreolli e Jacques
Casiraghi per il diedro della parete Est-nord-est che incide la
parte superiore, salgono la Cima
Falkner. Dislivello circa 180 m; chiodi usati 8,
lasciati 7. Difficoltà: IV, passaggi di V. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1972
- 24 settembre. Marcello Andreolli e Jacques Casiraghi aprono la
via Andreolli-Casiraghi sul Torrione
di Vallesinella salendo per Spigolo Nord-ovest (f. Schizzo
sopra). Chiodi usati 4, lasciati; difficoltà: IV. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1972
- 8 ottobre. Marcello Andreolli, Jacques Casiraghi e Franco Miglio
salirono per lo Spigolo Sud la VII° Torre della Corna
Rossa che chiamarono Torre
Daniela. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta. – (p) Schizzo sopra.
1972
- 15 ottobre. Marcello Andreolli e Jacques Casiraghi salgono
per la parete Ovest-sud-ovest
l’VIII° Torrione della Corna
Rossa. La via segue il poco marcato sperone che delimita la parete Ovest
dalle balze erbose a Sud. Si sale 35 m. un camino obliquo a destra, tra
la Torre Daniela e l'VIII Torrione. A una cengia
erbosa si va a sinistra verso la parete, che si sale lungo una serie di piccoli
diedri, l'ultimo leggermente strapiombante. Da una sosta vicino a massi
instabili si sale diritto 5 o 6 m, si obliqua a destra e si supera un diedro di
circa 40 m. Ancora per piccoli diedri e gradini fino al pianoro della vetta. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta. – (q) Schizzo sopra.
1972
– 21/24 dicembre. Andrea Andreotti
e Heinz Steinkotter
salgono per il Pilastro Nord-est – (Via dei Francesi) al Crozzon
di Brenta, nel Massiccio
della Tosa, e si aggiudicano la 1° salita invernale. - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1972
– 21/24 dicembre. Valentino
Chini, V. De Gasperi,
R. Nicolini, Ruggero Pellegrini, E. Pizzocolo e Marco Pilati compiono la 1°
invernale della parete Nord-est (via Detassis) della Brenta
Alta. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1972
- 25 dicembre. Franco Gadotti,
R. Nesler e F. Tait effettuano la 1° invernale
per lo Spigolo Sud-est del
Campanile
Basso, (Spigolo Fox). - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1973 – 18/20 marzo. Sergio Martini e Mario Tranquillini; Donato Ferrari e I. Seia, effettuano la prima
invernale per il Diedro Sudovest del Croz
dell’Altissimo. (via Fedrizzi-Armani). - Sottogruppo
Gaiarda e Altissimo - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1973
- 17 giugno. Andrea Andreotti, Roberto Bazzi, Jacques Casiraghi per lo Spigolo Sud-est del IV° Torrione della Corna
Rossa salirono proprio dove si
arriva in corda doppia scendendo dal Rifugio Graffer. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta. – (m) Schizzo sopra.
1973
- 24 giugno. Marcello Andreolli e Jacques Casiraghi con una
breve arrampicata, esposta e divertente, su roccia ottima, salgono per lo Spigolo
Sud-est del Campaniletto
dei Camosci. Altezza 100
m; usati 9 chiodi e 2 cunei, lasciati 7 chiodi e 1 cuneo. Difficoltà: V, 1
passo V+. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1973
- 30 giugno. Franco Gadotti
e D. Janes compiono la 1°
ripetizione della Brenta
Alta per lo Spigolo Nord-nord-est, nel Gruppo
di Brenta. - Catena degli
Sfulmini –– Dolomiti di Brenta.
1973 – luglio. Ezio Alimonta e Riccardo Collini aprono
sullo Spallone
Nord-Ovest della Cima Molveno la via Alimonta-Collini,
seguendo lo spigolo a sinistra del rientramento della parete. Roccia buona; chiodi 13, lasciati. Difficoltà:
dal III al V, Al. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1973
- luglio. Sereno Barbacetto
compie la 1° solitaria del Pilastro Nord-est – (Via dei
Francesi) al Crozzon
di Brenta, nel Massiccio della
Tosa. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1973
- 29 luglio. Karl Kosa, Joschi Pfeffer, Gunther Straub aprono per la
parete Sud-est della Cima
d’Ambiez la via Vienna, con una bellissima arrampicata libera su
roccia solida. Tutti i chiodi usati sono stati lasciati. Altezza circa 350 m.
Difficoltà: V+, l passo VI°. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1973 - 4 agosto. Giovanni Groaz e Romano Segalla per lo Spigolo Est-sud-est dalla Cima Baratieri salirono con un elegante arrampicata sfruttandone i punti deboli. Consigliabile per la eccezionale solidità della roccia e l'ambiente in cui si svolge. Altezza circa 200 m; usati 2 chiodi. Difficoltà: III e un tratto di V. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1973
- 21 agosto. Geri Steve in solitaria sale al Torrione Giulio
per la parete Nord della Cima
Brenta Bassa nel Massiccio
della Tosa. Dal Rifugio Brentei sono ben visibili due
torrioni a sinistra della vetta della Brenta
Bassa. Sono facilmente salibili da Est deviando dalla via
normale; Geri Steve il primo salitore li ha chiamati Giulio
e Livia (da sinistra a destra). La via al Torrione Giulio
attacca quasi al centro della parete Nord della Brenta
Bassa, ha roccia ottima e notevole esposizione; due cenge
offrono possibilità di uscita a sinistra. Altezza 200 m; chiodi usati 8,
lasciati. Difficoltà: IV+. - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1973 - 22 agosto. Marcello Andreolli,
Roberto Bazzi, Jacques Casiraghi sulla XII° Torre (2990 m.) delle Torri
di Cima Brenta praticarono una Variante che ne segue maggiormente il filo dello Spigolo Nord-est. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1973
- 25 agosto. Franco Gadotti
e R. Nesler si aggiudicano la
1° ripetizione della via (Andreotti-Dorigatti-Steinkotter) sulla Parete
Nord-est del Crozzon
di Brenta. - Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1973
- 5 settembre. Franco Gadotti
e Mario Zandonella
praticano una Variante d’attacco sulla parete Nord-est (via Detassis)
della Brenta
Alta nel Gruppo di Brenta, trovando roccia ottima, tranne nella
traversata della seconda lunghezza; usati chiodi solo ai punti di sosta
(lasciato uno alla fine della traversata). - Catena
degli Sfulmini – Dolomiti di Brenta.
1973
- 9 settembre. Marcello
Andreolli, Roberto Bazzi
e Jacques Casiraghi,
salirono per la parete Sud-sud-ovest della Punta Orientale
(diedro di sinistra) delle Punte
di Campiglio. La via percorre il primo diedro (dei quattro paralleli che
solcano la parte superiore della parete) a destra della marcata forcella che
separa la Punta Orientale dalla Punta Occidentale.
- Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti
di Brenta.
1973
- 12 settembre. Ezio Alimonta
e Claudio Detassis
tracciano sulla parete Nord-Est della Cima Tosa la (via
Antonio Detassis). Via tracciata sul primo campanile della cresta Est
e dedicata ad Antonio Detassis,
nonno di Claudio. Arrampicata libera di circa 280 m d'altezza, dopo
circa 300 m di canalone ghiacciato per arrivare all'attacco. Difficoltà: IV e V
continuo, 1 passo VI° (secondo i primi salitori). Chiodi usati 15, di cui 7
lasciati. - Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1973
- 6 ottobre. Marcello Andreolli e Jacques Casiraghi, salgono
alla vetta della Corna
Rossa tracciando la via
Diretta della parete Sud
che nella prima parte ad una sosta incrocia la via Ugolino Ugolini. V°+.
- Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta. – (e) Schizzo sopra.
1974 - P. C. Berta e S. Pulce salgono per la parete Sud-sud-ovest
di Cima
Brenta tracciando una Variante che evita la fessura d'attacco, salendo più a sinistra presso un colatoio su
una parete grigia di ottima roccia, durante la 3° salita alla vetta. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1974
– 22/23 febbraio. Il primo
percorso invernale della Cresta dalla Bocchetta
dei Tre Sassi al Passo
di Pra Castron venne effettuato da Bruno
Mochen e Piero Panciera. – Catena
Settentrionale – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1974 – 6/7 luglio. Valentino Chini, Marco Pilati, Dario Bonetti e Felice Spellini salgono per la parete Sud-Sud-Ovest della Cima Nordovest del Croz dell’Altissimo aprendo la (via Del Rifugio Croz dell’Altissimo). Itinerario che a rigore sarebbe una Variante della via (Detassis-Giordani) supera direttamente il verticale tratto di parete sfruttando una serie di fessure. Esce in alto sulla parte facile della via (Detassis-Giordani). Arrampicata mista (libera e artificiale) su ottima roccia compatta, specialmente nella parte centrale. Dislivello circa 800 m. (di cui 500 come via nuova); tutti i chiodi usati sono stati lasciati; per i ripetitori si consiglia 7-8 cunei grossi di legno. Difficoltà: V°+, A2. - Sottogruppo Gaiarda e Altissimo. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1974 - 23 luglio. Karl Heinz Matthies e Heinz Steinkotter aprono sulla parete Nord-est del Castel Alto dei Massodi un difficile ma bellissimo tracciato: via Mathies-Steinkotter, su roccia a tratti solida e a tratti friabile. Altezza circa 600 m, di cui 200 facili; chiodi usati 15, lasciati 3. Difficoltà: IV, V e VI°. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1974 - 28 luglio. Marcello Andreolli e Jacques Casiraghi
raggiunsero la vetta della XV°
Torre (3030 m.) delle Torri
di Cima Brenta salendo per lo Spigolo
Nord-est. Lo spigolo nella parte inferiore è rotto e inclinato, in quella
superiore è rossastro e verticale. Roccia a tratti friabile. Dislivello circa
280 m; chiodi usati 2, lasciati. Difficoltà: II e III con 2 lunghezze di IV. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1974 – agosto. Ezio Alimonta
e Fiore Alimonta
aprono sul pilastro Nord della Torre
di Brenta una nuova via che dedicarono alla memoria del giovane
sciatore di Borzago Renato
Collini, deceduto sul Dos del Sabbion
nel febbraio 1973. Seguirono lo sperone giallastro che divide a metà la
parete Nord. Arrampicata libera divertente, su roccia solida. Chiodi
usati 6, lasciati. Difficoltà: IV, passo di V e l passo di VI°. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1974 – agosto. Benvenuto Laritti e Ezio Sommadossi raggiungono la vetta del Castel Alto dei Massodi salendo per la parete Sud-est. Altezza circa 600 m. Difficoltà: dal III al V , l passaggio di V+. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1974 – 4/5 agosto. Giorgio
Cantaloni, Franco
Gadotti e Guido Stanchina
salirono per la bella e compatta parete il Pilastro Sud della Cima Brenta Occidentale che
chiamarono la via «Martina». Il pilastro si trova al centro della parete
Sud della Cima Occidentale, a destra (Est) del Campanile
dei Brentei. Arrampicata molto sostenuta ed esposta su roccia solida e
tagliente. Altezza del pilastro circa 200 m; chiodi usati 13, lasciati 3 più un
cuneo. Difficoltà: V+, l passo di A2. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1974 - 11 agosto. Marcello Andreolli, Giacomo Bozzi, Jacques Casiraghi salirono per lo Spigolo Nord-est della XIII° Torre (3026
m.) delle Torri
di Cima Brenta,
praticando una Variante d’attacco. Invece di attaccare sotto la
parete Nord, si sale direttamente lo spigolo tenendosi sempre sul filo
per 4 lunghezze fino a raggiungere un terrazzo con un masso appoggiato, dove lo
spigolo diventa verticale e dove arriva da destra la via originale. Altezza 120
m; difficoltà III. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1974
- 13 agosto. Giorgio Cantaloni, Franco Gadotti e Guido Stanchina a comando
alternato, salirono per lo Spigolo Nord raggiungendo la Cima
Maria Luisa e denominarono la via Mariacandida. Altezza circa
300 m, roccia levigata e generalmente buona; chiodi usati 21, di cui 7
lasciati. Difficoltà: V+, passaggi di VI° e A2 (secondo i primi salitori). – Catena
Settentrionale – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1974
- 14 agosto. Marcello Andreolli, Roberto Bazzi e Franco Miglio,
tracciarono una via logica, anche se un po’ discontinua e su roccia non sempre
ottima sulla parete Sud-sud-ovest della Cima
del Grostè. - Dislivello
240 m. Difficoltà: III, l passo di IV°+. Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1974 - 15 agosto. Bruno Mochen, Pietro Panciera, Guido
Stanchina, salirono per la parete Nord del Pilastro
Caterina che fiancheggia la Cima
Maria Luisa. Altezza
circa 350 m, roccia quasi sempre solida; chiodi usati 15 e 2 cunei, lasciati 4
e l cuneo. Difficoltà: dal IV al V +, l passaggio di Al. - Catena
Settentrionale – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1974
- 20 agosto. Marcello Andreolli e Jacques Casiraghi salirono
il Pulpito
Secondo o Frate per la parete Ovest. La via supera la bella
parete attaccandola da destra e superando direttamente il caratteristico diedro
della parte alta. Arrampicata libera molto sostenuta, su roccia compatta nella
parte inferiore e mediana, un po’ friabile nella fessura-diedro terminale.
Altezza 400 m; chiodi usati: 27 normali, 1 a pressione, 3 cunei. Difficoltà: V°
e V°+, 1 passaggio di VI°/A2. - Catena
Settentrionale – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1974 - 21 agosto. Giovanni
Groaz e Lorenzo Groaz
con Romano Segalla
salgono da Nord per la vedretta pensile di Cima
Brenta in parte verticale
e strapiombante. Salita di interesse accademico, esposta alla caduta di
ghiaccio. Le difficoltà dipendono dalle condizioni del seracco, molto
variabili: TD. Usati 5 chiodi da roccia e 15 da ghiaccio. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1974 - 1 settembre. Marcello Andreolli, Jacques Casiraghi, Edo Colombo e Franco Miglio
divisi in due cordate salgono per la parete Nord delle Torri
di Cima Brenta la III° Torre su una via
discontinua e di scarso interesse, alta circa 200 m; chiodi usati 3, lasciati.
Difficoltà: III°, passo III°+ . - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1974 – settembre. Ermanno
Salvaterra, da solo discese per il versante Nord-ovest la Punta Lisetta che è l’ultimo dei cinque grossi torrioni
della Cima
Bassa d’Agola. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1974 - 15 settembre. Claudio Corn, Remo Feller e Rinaldo Feller salirono per la parete Sud della Cima Mandron e tracciano la via dei Zoveni. Dedicata al 20° anniversario della fondazione del Gruppo Zoveni della SOSAT. Arrampicata divertente su roccia molto compatta, che supera nel mezzo la bella parete a sinistra dello spigolo del «Barbacan», di cui ha le stesse caratteristiche. Chiodi usati 15, lasciati l0. Difficoltà: dal IV al VI°. Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1975 – Franco Gadotti sale in solitaria al Croz dell’Altissimo per la parete Sud-Sud-Ovest della Cima Nordovest. (via Detassis-Giordani). - Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1975 - 19 luglio. Karl
Heinz Matthies e Heinz
Steinkotter con un’interessante arrampicata, praticabile anche dopo un
periodo di brutto tempo, salirono per il Pilastro Ovest della Cima
di Ghez. Roccia non
sempre ottima. Dislivello: 600 m. Chiodi usati 28 e 2 cunei; lasciati 15 e 2 cunei. Difficoltà di IV e V con 1
lunghezza di VI° e VI°- e un tratto in artificiale. – Sottogruppo
del Ghez – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1975
- 31 luglio. Cesare Maestri
apre in solitaria sulla Parete Est, sul pilastro di destra la (via Maestri)
della Cima Tosa. È una stretta
parete che il pilastro rivolge alla cresta Est della Cima
Tosa. Salita su roccia ottima. Dislivello circa 350 m; nessun chiodo,
ometti ogni 20 m circa. Difficoltà: IV. - Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1975
- 31 luglio. Marcello Andreolli e Jacques Casiraghi, Ugo Lorenzi e Giuseppe Villa, salirono per
la parete Ovest della Cima
Falkner. Questa via ha
l'attacco in comune con la via Detassis e quasi anche il tratto fino
alla seconda terrazza; poi si mantiene decisamente più a sinistra, incontrando
nel raggiungimento della terza terrazza i passaggi più difficili. Chiodi usati
6, lasciato 1. Difficoltà: V, passaggi di V°+, concentrate nella prima metà
della via. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1975
– agosto. Marcello Andreolli e Jacques Casiraghi tracciano
una Variante sulla parete Ovest del Crozzon
di Brenta nel Massiccio
della Tosa, deviando a sinistra della colata d'acqua della Via
Armani-Giuliano. - Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1975 - 4 agosto. Gino
Buscaini e Silvia Metzeltin-Buscaini
salendo per lo Sperone Nord della Cima
Occidentale dei Lastoni trovarono la salita senza particolare
interesse, tranne quello ambientale. Roccia ottima nei passaggi difficili.
Dislivello circa 400 m; difficoltà discontinue fino al IV grado. – Sottogruppo
dei Fracingli – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1975 - 4 agosto. Gino Buscaini e Silvia Metzeltin-Buscaini
scesero dalla Cima
di Nardis verso Ovest per tutto il lungo canalone detritico
sottostante (l'unico senza salti rocciosi su tutto questo largo versante Sud)
fin sui ghiaioni e sul sentiero che collega la Valle d'Agola al Rifugio
XII Apostoli. - Sottogruppo
dei Fracingli – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1975
- 7 agosto. Jacques Casiraghi
e Beppe Villa realizzano la
1° ripetizione della via “Barbier” sulla parete Nord-est
della Cima Tosa. - Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1975
- 15 agosto. F. Alberti, M. Baldessari e G. Bosetti aprono una difficile
variante nella parte bassa della via Detassis e compagni sulla Cresta Sud-sud-est del Torrione
Gottstein e viene
dedicata a Mario Bosetti.
Dall'attacco alla vetta vengono usati 21 chiodi, 17 lasciati; difficoltà nel
tratto Inferiore: V, VI°, Al. Vengono impiegate 12 ore per raggiungere la cima.
- Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1975 - 16 agosto. Gino Buscaini
e Silvia Metzeltin-Buscaini
con una bella arrampicata su roccia solida salirono per il Pilastro
Sud-ovest al il Crozzon
di Val d'Agola.
L'itinerario segue la parete Ovest del pilastro più sporgente dal fianco
della montagna. Altezza del pilastro: 220 m; usati 8 chiodi e 3 cunei, lasciati
2 chiodi. e 2 cunei. Difficoltà: insieme di IV e V, 1 passo di VI° e A2. - Sottogruppo
dei Fracingli – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1975
- 18 agosto. Ugo Lorenzi e Cesare Maestri
con una scalata quasi interamente artificiale (A2, Ae), su roccia buona,
tracciano sulla parete Nord-ovest della Cima
del Grostè la via Deserto dei Tartari. Altezza circa 180
m; chiodi usati 70, lasciati. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1975 - 19 agosto. Gino Buscaini e Silvia Metzeltin-Buscaini
salirono la Terza
Cima di Fracingli per la Cresta Sud-sud-est. Mancano notizie di
probabili ascensioni precedenti. Qualche passaggio su buona roccia; II, l
passaggio di III-. - Sottogruppo
dei Fracingli – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1975 - 20 agosto. Ezio Alimonta e Fiore Alimonta tracciano sulla
la parete Ovest della Cima
Molveno la via Alimonta dedicandola a Maurizio Felicetti,
giovane tragicamente scomparso. L'itinerario sale direttamente e incrocia la via
Agostini a circa metà del suo sviluppo. Arrampicata divertente, tranne
nella prima lunghezza, che è molto dura. Roccia ottima fino all'incrocio con la
via Agostini, poi un po’ friabile sotto gli strapiombi gialli. Lunghezza
della via: circa 200 m. Difficoltà fino al VI° grado. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1975
- 31 agosto. Edo Colombo e Giuseppe Villa; Marcello Andreolli e Jacques Casiraghi, con una
breve (circa 150 m.) ma elegante arrampicata salirono per la parete Ovest
del Campanile
dei Camosci. Chiodi usati
2, lasciati. Difficoltà: IV grado. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1975 - 31 agosto. Cesare Bettoni e Catullo Detassis per la parete Nord della Cima Mandron fecero una piacevole ascensione di tipo misto in ambiente grandioso. Dislivello dall'attacco circa 300 m. Difficoltà: II° grado, con alcuni passaggi su ghiaccio. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1975
- 7 settembre. Franco Gadotti
e Giuseppe Hoffer
aprono una nuova via sul Pilastro Sud-Ovest della Cima Tosa. La direttiva
della salita è data dal pilastro fra la via Città di Brescia e la via Armani.
La via è stata effettuata con cattivo tempo, da cui la denominazione di via «Delle
Cascate». Roccia molto buona; chiodi usati (solo di sosta) e lasciati: 5.
Altezza c. 350 m. Difficoltà: V+. - Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1975 - 8 settembre. Cesare Bettoni e Catullo Detassis salgono al II°
Torrione da Nord dei Castei
di Val Brenta aprendo una via che supera un'evidente fessura diretta
che offre un'arrampicata breve ma assai interessante, su buona roccia, alta
circa 120 m. Difficoltà di III con l passo di IV. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1975 - 10 settembre. Bruno Detassis,
Catullo Detassis, Claudio Detassis e Ugo
Lorenzi salgono per la parete Sud-ovest del Campanile
dei Brentei dedicando la via alla memoria dell'alpinista accademico Mario Bisaccia. (via
Mario Bisaccia). Bella arrampicata
esposta, su roccia solida, specialmente nella parte superiore. Lunghezza circa
300 m; chiodi usati, comprese le soste: 12, lasciati 6. Difficoltà: IV e V. – Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1975 - 20 settembre. Renzo Bortolomedi e Heinz Steinkotter salirono
lungo quello slanciato pilastro della parete Nord della Cima
di Ghez, che a metà parete si restringe a forma di prua. Il nuovo itinerario
lo chiamarono Via Marcella, in omaggio alla custode del Rifugio al
Cacciatore. Altezza circa 450 m; chiodi usati 16 e l
cuneo, quasi tutti lasciati. Difficoltà medie con l passaggio di VI° - e A2. - Sottogruppo
del Ghez – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1976 – 18/19 marzo. Franco Gadotti e R. Nesler compiono la 1° invernale alla Variante Steger per il Pilastro Sud-Ovest. al Croz dell’Altissimo. - Sottogruppo Gaiarda e Altissimo - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1976 – 4/5 giugno. Giuliano Giongo, Benvenuto Laritti e Antonio Rainis, aprono sulla parete Sud dello Spallone del Croz dell’Altissimo la (via Lariti-Giongo-Rainis) che supera gran parte della ripida parete dello Spallone più direttamente dell’itinerario (via Loss-Destefani) ma ha l’attacco comune ha essa; sale dritta al limite sinistro del tetto più evidente, prosegue nel soprastante marcato diedro e si riunisce alla via Loss-Destefani nella zona con mughi; l’uscita della via del 1976 avviene però ben più a destra della via suddetta. Altezza circa 650 m. Difficoltà dal IV° al VI°, con numerosi tratti di A2 e A3, sostenute. - Sottogruppo Gaiarda e Altissimo - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1976 - 27 giugno. Mario Davolio-Marani e Guido Stanchina furono i primi salitori del Torrione 2296 m. dal versante Ovest. Sviluppo della via circa 200 m; difficoltà III° e una lunghezza di IV°+. – Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1976 - 2 agosto Ezio Alimonta e Fiore Alimonta salgono alla Torre Nardelli per la parete Nord, dedicando la via a ricordo di Riccardo Violi, caduto pochi giorni prima dalla Cima Molveno. Altezza circa 160 m, usati 4 chiodi e l cuneo; difficoltà: IV°, V°, pass. di VI°.
Si attacca la torre dalla Vedretta e si supera una parete di roccia gialla e strapiombante (pass. di VI°). Si prosegue con bella arrampicata lungo una fessura-camino (IV° e V°) e da ultimo per rocce più facili si arriva sulla cima di quell'aguzzo torrione subito a Est della Torre Nardelli. Nel Gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli. – Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1976 - 26 agosto. Catullo Detassis e Bruno Detassis, Cesare Maestri; Ezio Alimonta e Claudio Detassis salgono per la parete Sud della Punta Occidentale delle Punte di Campiglio con un’arrampicata esposta ed elegante, su roccia ottima, denominata Via delle 3 generazioni. Usati 6 chiodi oltre a quelli di assicurazione, lasciati. Dislivello circa 350 m; difficoltà: IV° e V°, sostenute. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1982 – In quattro giorni Maurizio Giordani con Franco Zenatti e Delio Zenatti salgono la parete Sud-Ovest dello Spallone del Croz dell’Altissimo (6a/A4). - Gruppo di Brenta – Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo - Dolomiti di Brenta.
1986 – Nuovo esaltante concatenamento, l’autore è Ermanno Salvaterra: Partito dal Rifugio Brentei, sale la via Delle Guide al Crozzon di Brenta, lo Spigolo Fabbro alla Brenta Bassa, la via Fehrmann e la via Preuss al Campanile Basso, concludendo con la Cresta Ovest al Campanile Alto e ritorno al rifugio, in tutto in 9 ore e 30 minuti. – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1998 – Franco Cavallaro e Roberto Pedrotti iniziano a salire con il trapano la Cima della Farfalla Sottogruppo dei Francigli, attrezzando, con spit-fix un itinerario di 300 metri con difficoltà massime di 7c, che termineranno l’anno successivo. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1998 – Tiberio Quecchia e Dario Ballerini sulla parete Nord della Cima Brenta Bassa tracciano la via Volare Oh-Oh, in stile classico su difficoltà “classiche”: VI+. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.