Gabriele Boccalatte, nato a Orio Canadese (Torino) nel 1907, fu uno dei più brillanti alpinisti italiani fra le due guerre. Grazie alla sua classe raffinata, fu il più elegante arrampicatore tra gli “occidentalisti”.
Nel gruppo del Monte Bianco, il suo terreno d’azione preferito, nel breve periodo compreso tra il 1930 e il 1938, tracciò nuovi itinerari sulla parete Est dell’Aiguille della Breva, sulla Ovest dell’Aiguille Noire de Peutérey, sulla Sud del Pic Gugliermina, sulla Nord del Mont Gruetta, sul Pilone del Mont Blanc du Tacul che da lui prese il nome. In queste salite sono legati alla sua corda alpinisti famosi come Giusto Gervasutti, Renato Chabot e Ettore Castiglioni, ma è più spesso la compagna della sua vita, Ninì Pietrasanta, a seguirne le tracce.
Personaggio dotato di grande sensibilità, Gabriele Boccalatte divise la sua esistenza tra due grandi passioni: il pianoforte – diplomato al Conservatorio di Torino, si stava avviando ad una carriera da concertista – e la montagna.
Morì nel 1938, travolto da una scarica di sassi, durante un tentativo all’Aiguille de Triolet.
Da: La Storia dell’Alpinismo
di: Gian Piero Motti.
Volume 2
pag. 435/438.
Gabriele Boccalatte, che sulle Occidentali aprì molti itinerari importantissimi. Scalatore completo, del quale citeremo solo tre prime salite per comprendere tutta l’importanza di questo alpinista: Sud-Ovest dell’Aiguille Blanche de Peutérey, - Nord-Est del Mont Blanc du Tacul, - Ovest dell’Aiguille Noire de Peutérey.
Talentuoso alpinista torinese aprì nuove vie sul massiccio del Monte Bianco e sulle Dolomiti.
Morì nel tentativo di scalare la parete Sud-Ovest del Triolet. (1938)
Personalità affine a quella di Giusto Gervasutti ma differente per certi altri aspetti, fu quella di Gabriele Boccalatte. Anche se la sua intera esistenza fu dedicata all’alpinismo e alla montagna, Boccalatte forse riuscì a conciliarsi meglio con il mondo e con la vita. Anche Boccalatte era comunque uno spirito inquieto ed insoddisfatto, ma nel passaggio all’azione riusciva ad esprimersi forse con più dolcezza e con una pacatezza che a Gervasutti era sconosciuta. Vi è da dire che Gabriele amava immensamente la musica ed era anche un eccellente pianista. Forse proprio per questo, una buona parte della sua aggressività poteva essere sublimata in senso artistico e fluire in quella direzione, permettendogli di giungere all’alpinismo con una maggiore distensione e con un vivissimo senso estetico dell’arrampicata, che sempre ebbe la prevalenza sui fattori di lotta, di vittoria e di competizione con se stessi. Di lui, in un’acuta analisi, Mila dice: “La vita di Boccalatte ha una sua tragica coerenza interiore, come la vita di Georg Winkler, di Paul Preuss, dei grandi cavalieri della montagna. L’ampiezza delle esigenze alpinistiche di Boccalatte testimonia d’una passione che non ha la sistematicità esplorativa del geografo, né l’accanimento agonistico dello sportivo che s’accanisce e si fossilizza sui cosiddetti “grandi problemi”: ha piuttosto la libertà e la pienezza dell’arte.
Quel temperamento artistico che Gabriele celava così gelosamente nella vita privata, si manifesta invece gloriosamente nella sua azione alpinistica: in fondo la legge che governa le sue salite è una sola, il bello. Amava tanto la roccia che il ghiaccio, certamente più quella che questo, le Alpi Occidentali come le Dolomiti, le vie nuove come le ripetizioni, spesso più fastidiosamente impegnative perché implicano un pericoloso confronto con chi è già riuscito sulle medesime difficoltà; ma né la via nuova gli importava veramente in quanto tale, né la ripetizione importante, né la salita classica o di moda: la sola cosa che gli importava è che fossero belle salite. Questo è quello che risulta chiaro dall’elenco eccezionale delle salite da lui compiute in circa 10 anni”.
(M. Mila, Cento anni di alpinismo italiano).
E’ significativo il fatto che Gabriele Boccalatte abbia avuto come compagno di cordata una donna, Ninì Pietrasanta, che gli fu anche compagna nella vita. Ed è forse per questo che in un certo senso lo vediamo più realizzato di un Gervasutti, ma sappiamo benissimo che anche questi giudizi lasciano il tempo che trovano, in quanto è anche possibile che il compimento di Giusto Gervasutti fosse proprio vivere la vita che egli ha vissuto. Ci piace però l’immagine di quest’uomo e di questa donna che si aggirano negli angoli più selvaggi e difficili del Bianco, che affrontano tranquilli nuove ascensioni su pareti che li impegneranno per più giorni d’arrampicata sovente estrema, che vivono finalmente insieme sensazioni ricavate da un mondo e da un modo di vivere in quel mondo che il più delle volte porta all’incomunicabilità ed al richiudersi sempre più in se stessi.
Si è detto che Boccalatte amava la roccia. Ed è vero. Gli amici di Torino lo ricordano come un arrampicatore magnifico, leggero, elegante, dal gesto delicato, dai movimenti morbidi e concatenati. Giusto Gervasutti dava l’idea della potenza, dava l’impressione di poter salire ovunque, dominava il passaggio e la roccia. Gabriele Boccalatte forse era più in armonia con l’elemento, e dava l’impressione, per chi lo guardava, che tutto fosse facile ed irrisorio. Impossibile stendere un elenco di tutte le imprese compiute, comunque, alcune vanno ricor../../.
In sintesi Gabriele Boccalatte è uno di quegli uomini che dettero all’alpinismo torinese (ed italiano per quel che concerne le Alpi Occidentali) il suo splendido periodo.
Un periodo che oggi, sono passati pochi anni, (60) Ha quasi il sapore di leggenda, talmente è mutato l’alpinismo nelle sue espressioni. Ma chi ha la fortuna di poter ripetere gli itinerari dei grandi maestri dell’anteguerra, realizza facilmente un incontro, non solo ideale, con essi e con il loro spirito.
Numerosissime comunque sono le vie aperte sui monti delle valli piemontesi, le ripetizioni di prestigio sulle Alpi Occidentali e sulle Dolomiti (che egli amava moltissimo), le salite invernali di polso.
1926 - 18 marzo. Gabriele Boccalatte compì la prima ascensione invernale (settima in assoluto) senza guide sul Cervino, sulla Leone con Luigi Bon e Gastone Pisoni.
1928 - 25 luglio. Gabriele Boccalatte e Guglielmo Parmeggiani, dal Col du Diable 3955 m. seguirono in discesa la cresta principale, arrivando sulla punta Nord-Ovest dell’Aiguillette du Tacul. Scesero poi alla forcella successiva e per ripide rocce risalirono alla punta Sud-Est dell’Aiguillette du Tacul. Realizzando in giornata la conquista delle due gugliette dell’Aiguillettes du Tacul. - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1929 - 18 marzo. Gabriele Boccalatte tornò con gli stessi compagni; Luigi Bon e Gastone Pisoni sulla Leone al Cervino.
1929 - 5 agosto. Gabriele Boccalatte e Renato Chabod, salgono il Torrione Nord-Ovest della Fourche de la Brenva (3741 m.), con una bella scalata di 50 m. interessante e non difficile. Dall’intaglio fra i due torrioni, raggiunto dal bivacco traversando sotto il torrione dal versante Brenva, si sale prima per la cresta, poi sulla destra dove placche e un camino portano in cima. DISCESA: Per la stessa via. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.
1929 – 17 agosto. Gabriele Boccalatte e Renato Chabod salgono per primi il Petit Capucin per la parete Sud (via normale, o Boccalatte). - Satelliti del Mont Blanc du Tacul - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1930 - 11 agosto. Gabriele Boccalatte e Renato Chabod realizzarono l’intera traversata delle guglie dell’Aiguilles Rouges du Brouillard dal versante Est e la Cresta Sud, salendo anche la terza e la quinta guglia. Traversata varia e piacevole. Difficoltà AD, passaggi di II° e III° grado. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1930 - 31 agosto. Guido Antoldi, Gabriele Boccalatte, Renato Chabod, Matteo Gallo e Piero Ghiglione, salgono il Mont Blanc du Tacul per il canalone Est-Nordest (Couloir du Diable). - Il canalone è situato tra i Pilastri Nord-Est del Mont Blanc du Tacul e la cresta che scende a Nord-Est dal gruppo inferiore delle Aiguilles du Diable. Ascensione su neve-ghiaccio classica, in ambiente molto bello; dal sorgere del sole è però esposta alla caduta di sassi. Dislivello fino in cima 800 m. Difficoltà D/D+, fino a 55° - 60° e misto nella parte finale. - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1930 - 6 settembre. Gabriele Boccalatte, Luigi Bon e Piero Ghiglione, salirono da Nord-Est, per il Couloir des Aiguillettes, raggiungendo la cima del Trident del Mont Blanc du Tacul, chiamata in seguito la via normale o via di Boccalatte. È la variante più diretta e meno difficile per raggiungere, nella parte superiore della parete Est, la via dei primi sali tori e viene seguita di solito anche per la discesa. È però percorribile solo con la crepaccia del Couloir des Aiguillettes in buone condizioni (a volte la crepaccia è alta e strapiombante) e quando dal suddetto canale non cadono sassi. Dislivello 180 m. Difficoltà AD+, fino a IV+. - Satelliti del Mont Blanc du Tacul - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1931- 5 agosto. Renato Chabod e Piero Zanetti, Gabriele Boccalatte e Guido De Rege di Donato sono stati i primi salitori della La Tour des Jorasses per la Cresta Sud e il versante Sud-Ovest.
1932 - Annata eccezionalmente sfavorevole per gli attacchi alla Nord della Punta Walker delle Grandes Jorasses, ci provano gli italiani Gabriele Boccalatte e Renato Chabod ma arrivano fino all’inizio dello Sperone Walker raggiunto dalla gola centrale - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1932 – 22/23 febbraio. Gabriele Boccalatte con Guido De Rege e Giusto Gervasuti sul Cervino realizzarono l’invernale giocando per la combinazione: Cresta di Furggen, Cengia Mummery, Cresta dell’Hornli, Vetta Svizzera e di nuovo Hornli.
1932 - 19 luglio. Nini Pietrasanta, Gabriele Boccalatte, Renato Chabod, Piero Ghiglione e Piero Zanetti, partendo dal Rifugio Leschaux rimontarono il ghiacciaio fino al pianoro dei Périades e salirono un bel gendarme di circa 50 metri senza nome, fra questo e la Pointe François Simond e raggiunta la vetta non trovando tracce di precedenti salitori la battezzarono Pointe Ninì, in onore della loro compagna Nini Pietrasanta. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 18 luglio. Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta; Giusto Gervasutti con Piero Zanetti, compiono la traversata dei Rochers della Brenva con la salita alla Tour de la Brenva - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco. - Vedi il racconto di Gabriele Boccalatte tratto dal suo libro “Piccole e Grandi ore Alpine”. GB12
1933 - 24 luglio. Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta; Giusto Gervasutti con Piero Zanetti,
alle Aiguilles du Diable salgono la Pointe Chaubert, la Pointe Médiane e Pointe Carmen con traversata al Mont Blanc du Tacul. - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco. - Vedi il racconto di Gabriele Boccalatte tratto dal suo libro “Piccole e Grandi ore Alpine”. GB11
1933 - 13 agosto. Gabriele Boccalatte, Michele Rivero ed Ervedo Zanotti, Partendo dalla Capanna delle Grandes Jorasses per fare la traversata della Cresta Ovest delle Grandes Jorasses raggiungono il Col des Grandes Jorasses e praticano una variante seguendo la via Knubel per abbreviare il percorso. Raggiunto l'intaglio a Est della Punta Young, scesero per il canale che ne solca il versante Sud, per circa 30 m, e contorna poi lo sperone che è interposto tra questo “couloir” e il canalone proveniente dalla forcella a Ovest della Punta Margherita, con arrampicata trasversale per placca e fessure. Con la loro variante si raggiunge invece il canalone stesso con il seguente percorso, assai più evidente e probabilmente più spedito: salire il primo gendarme che segue l'intaglio (576 m; 4° superiore) e proseguire per la Cresta Ovest per breve tratto, fino all'altezza dell'unico, marcato canalino che, partendo dal pilastro Sud della Punta Margherita, poco al di sotto della stessa, raggiunge il letto sabbioso e poco inclinato del canalone su indicato. Scendere le rocce del fianco Sud della Cresta Ovest e raggiungere il canalone presso l'imbocco del canalino ora descritto (breve corda doppia). Salire questo interamente, indi proseguire a sinistra (poche decine di metri) fino alla vetta (2°/3° grado). Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 4 settembre. Gabriele Boccalatte, Piero Ghiglione e Mario Piolti, realizzano la 1° ascensione diretta per la parete Est dell’Aiguille des Glaciers (via centrale). La via di circa 500 m. supera lo sperone al centro della parete Est. Non si hanno notizie di ripetizioni. Probabilmente D. - Gruppo Glaciers-Trélatête - Massiccio del Monte Bianco.
1934 - 10 agosto. Gabriele Boccalatte, Ninì Pietrasanta e Michele Rivero, realizzano la 4° ascensione per lo spigolo Nord- Nordovest della Père Eternel, con una scalata aerea, molto esposta. Oltre alla pertica di legno, tuttora in posto e utilizzabile, si trovano i chiodi necessari, fra cui alcuni grossi ferri infissi da loro, primi salitori; calata in doppia di 40 m. Difficoltà IV°, V° e A0. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco. - Vedi il racconto di Gabriele Boccalatte tratto dal suo libro “Piccole e Grandi ore Alpine”. GB1
1934 - 16 agosto. Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta, aprono una nuova via sulla parete Est e cresta Sud-Est dell’Aiguille de la Brenva. (via Boccalatte '34), che ripercorsero anche in discesa. E’ la prima via aperta sulla parete, la meno difficile ma dal tracciato più tortuoso. È stata spesso ripetuta per congiungersi da Est alla via normale in quanto questo accesso (rispetto a quello che sale da Entrèves) è agevolato dalla funivia, anche se non è né semplice né bello. Difficoltà D-, passaggi di IV° e IV+. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco. - Vedi il racconto di Gabriele Boccalatte tratto dal suo libro “Piccole e Grandi ore Alpine”. GB3 (via Boccalatte '34).
1934 – 3/4/5 settembre. Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta salirono la Cresta Sud dell’Aiguille Noire de Peutérey, effettuando la 3° ascensione assoluta.
Scalata fra le più celebri delle Alpi, a tratti molto bella; la roccia è solida ma con licheni, magnifica nei tratti giallastri superiori. Difficoltà TD+ con molto IV e V grado, passaggi di V+, concentrate sulle Punta Brendel e Punta Ottoz. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco. - Vedi il racconto di Gabriele Boccalatte tratto dal suo libro “Piccole e Grandi ore Alpine”. GB6
1934 – 4/5 settembre. Laurent Grivel con Lucien Devies ripercorrono l’itinerario degli amici Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta effettuando la 4° ascensione della Cresta Sud dell’Aiguille Noire de Peutérey. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1935 – 29 giugno. Gabriele Boccalatte compie la traversata della Meije.
1935 - 12/13 luglio. Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta, sulla parete Est dell’Aiguille de la Brenva realizzano la 1° ascensione direttissima e tracciano la (via Boccalatte '35) con una scalata abbastanza bella sopra il primo tratto poco gradevole, soste in genere scomode. La roccia è solida ma con licheni e un pò di terra ed erba (fiori) nelle fessure; alcuni chiodi in posto. Dislivello 430 m. Difficoltà TD, fino al V°+. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco. - Vedi il racconto di Gabriele Boccalatte tratto dal suo libro “Piccole e Grandi ore Alpine”. GB4 (via Boccalatte '35).
1935 – 16 1uglio. Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta; Renato Chabod e Giusto Gervasutti, realizzarono la 1° ascensione del Pic Adolphe salendo per lo spigolo Ovest e la parete Nord, con una bella scalata, varia ed originale in quanto inizia con una discesa. Spesso rimane neve sulla parete Nord. Difficoltà D, con passaggi di V°. - Satelliti del Mont Blanc du Tacul - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco. - Vedi il racconto di Gabriele Boccalatte tratto dal suo libro “Piccole e Grandi ore Alpine”. GB2
1935 - 25/26 luglio. Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta dopo una ricognizione del giorno 23, compiono il primo tentativo di conquista della parete Ovest dell’Aiguille Noire de Peutérey, concluso con una drammatica ritirata a causa di una tremenda tempesta che li blocca in parete. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco. - Vedi il racconto di Gabriele Boccalatte tratto dal suo libro “Piccole e Grandi ore Alpine”. GB7
1935 – 1° agosto. E’ di Gabriele Boccalatte la prima salita della difficilissima parete Ovest e la Cresta Sud della Punta Bich dell’Aiguille Noire de Peutérey, (via Boccalatte) realizzata con Ninì Pietrasanta e ritenuta unanimemente come il suo capolavoro.
La Parete Ovest è severa, più selvaggia della Sudest a causa del ghiaccio di Frêney, sconvolto da crepacci, che ne lambisce la base. Tutta la fascia inferiore sopra il ghiacciaio è strapiombante ed è superabile solo in alcuni punti, ma con elevata difficoltà. Sotto la vetta la parete è alta 650 m. ma nell’insieme è molto larga e vi sono state aperte alcune vie che sono fra le più dure del gruppo. Lungo la via Ratti è attrezzata una via di discesa della parete. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco. - Vedi il racconto di Gabriele Boccalatte tratto dal suo libro “Piccole e Grandi ore Alpine”. GB5 (via Boccalatte) parete Ovest.
1936 - 19/20 agosto. Ninì Pietrasanta, Gabriele Boccalatte, Alfonso Castelli e Renzo Ronco sono intenzionati a salire alle Grandes Jorasses per la Cresta di Tronchey il primo giorno salgono fino al colletto a monte della prima torre e vi bivaccano; ma la mattina del 20 il primo nevischio e la fittissima nebbia li spronano al ritorno ad Entrèves. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1936 - 24 agosto. Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta tracciano sulla parete Sudovest dell’Aiguille Blanche de Peutérey una grande via, in ambiente severo, (via Boccalatte) con roccia in genere poco solida o molto rotta, con pericolo di caduta sassi. Dislivello 750 m, con sviluppo di circa 900 m. Difficoltà TD-, passaggi di IV e V. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco. - Vedi il racconto di Gabriele Boccalatte tratto dal suo libro “Piccole e Grandi ore Alpine”. GB8 (via Boccalatte) parete Sud-Ovest.
1936 - 28 agosto. Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta, aprirono una via attraverso lo splendido pilastro della parete Est-Nordest del Mont Blanc du Tacul, alto 800 metri, che ora porta il suo nome. (via Boccalatte). - Itinerario grandioso, serio e impegnativo, con arrampicata per lunghi tratti su roccia ottima ma anche su roccia discreta o rotta e su terreno misto ghiacciato. Ambiente severo. Dislivello 850 m. Difficoltà TD, passaggi di V° e V°+. - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco. - Vedi il racconto di Gabriele Boccalatte tratto dal suo libro “Piccole e Grandi ore Alpine”. GB9 (via Boccalatte) piloni del versante Nord-Est.
1937 - Gabriele Boccalatte realizza con Ettore Castiglioni una salita superba e tutta di “carattere occidentale”: la prima della parete Nord del Monte Greuvetta, una parete degna di stare al fianco della Nord delle Grandes Jorasses.
1937 - 6 settembre. Gabriele Boccalatte, Vitale Bramani, Ettore Castiglioni sulla Cima Ceda Occidentale si arrampicano per la parete Sud-Sudovest su ottima roccia, in parte esposta e di notevole interesse, che si svolge sul poderoso torrione squadrato che forma la cima più alta della Cima Ceda Bassa Occidentale. (via Castiglioni), nel Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta. - Vedi il racconto di Gabriele Boccalatte tratto dal suo libro “Piccole e Grandi ore Alpine”. GB10
1937 - 6 settembre. Gabriele Boccalatte, Vitale Bramani, Ettore Castiglioni per il versante Ovest salgono la Cima Ceda Occidentale con un’arrampicata di un certo interesse, preferibile alla via normale, che si svolge su quella parete gradinata che fiancheggia a sinistra il grosso torrione della vetta, costituendo l'accesso più diretto e più facile alla cima. – Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta. - Vedi il racconto di Gabriele Boccalatte tratto dal suo libro “Piccole e Grandi ore Alpine”. GB10
1938 – 12/14 marzo. Gabriele Boccalatte tornò sul Cervino (Hornli con cengia Mummery) con Ettore Castiglioni.
1938 - 30 luglio. Gabriele Boccalatte accompagna la signorina Averone e A. Scarfatti sulla parete Ovest dell’Aiguille de la Brenva, che con una facile arrampicata raggiunsero la cima. Dislivello 200 m. Probabilmente PD. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.
1938 - 3 agosto. Gabriele Boccalatte con il Conte Ugo di Vallepiana e la Guida Laurent Grivel salirono la magnifica Cresta dell’Innominata che a Gabriele Boccalatte in precedenza aveva dato le gioie e gli entusiasmi delle sue imprese migliori. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1938 – 17/18 agosto. Gabriele Boccalatte e Giusto Gervasutti, salgono per il Pilastro Sud-Sudovest della Punta Gugliermina aprendo la via Gervasutti-Boccalatte. Scalata molto bella ed esposta su roccia solida, ottima nei tratti più impegnativi del pilastro. Via classica, è stata per molti anni la salita in libera più difficile e verticale nel gruppo del Monte Bianco. In posto 25 chiodi, sufficienti. Dislivello 650 m. dal ghiacciaio. Difficoltà TD +, fino a V°+, 1 passaggio di A1 (VII°- se in libera). - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1938 - 24 agosto. Gabriele Boccalatte con Mario Piolti in un tentativo alla allora inviolata parete Sud (via diretta) dell’Aiguille de Triolet concludevano tragicamente la loro corsa esistenziale; infatti, colpiti da una scarica di sassi, persero la vita. Ma il loro spirito, liberato dalla schiavitù della carne ritorna dove furono più volte; sulle loro montagne. - Gruppo Triolet-Dolent - Massiccio del Monte Bianco.
1939 – 18/19/20 agosto. Importantissima fu l’impresa di Vittorio Ratti e Gigi Vitali che salirono alla vetta dell’Aiguille Noire de Peutérey, dalla parete Ovest (Via Diretta Ratti). I due lecchesi, arrampicatori dalle capacità eccezionali, affrontarono la parete esattamente nel settore sotto la vetta, a differenza della cordata di Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta nel 1935, che invece avevano compiuto la prima ascensione di quel versante spostandosi notevolmente a destra. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1952 - 31 luglio. Arturo Ottoz (guida) con Piero Nava, salgono per lo parete Sud-Ovest e Sud del Pic Adolphe. All'inizio superarono il gran camino percorso in discesa dai primi salitori della cima, (Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta; Renato Chabod e Giusto Gervasutti il 161uglio 1935), poi diedri e placche. Scalata delicata, 17 chiodi. Dislivello 180 m. Difficoltà TD, passaggi di V°+ e A1. - Satelliti del Mont Blanc du Tacul - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1970 – 1° agosto. Esattamente 35 anni dopo la 1° ascensione di Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta realizzata il 1° agosto del 1935, - Louis Audoubert, Marc Galy e Guy Panozzo vincono la difficilissima parete Ovest e la Cresta Sud della Punta Bich dell’Aiguille Noire de Peutérey, (via Boccalatte), aggiudicandosi la 2° ascensione assoluta.
Nella parte superiore la scalata è molto bella, su roccia ottima. I primi salitori utilizzarono 24 chiodi (3 lasciati), i secondi 20. Le difficoltà maggiori si incontrano nel terzo centrale della via lungo la «fessura Boccalatte», grande fessura-camino. Dislivello 500 m. dal ghiacciaio alla Cresta Sud, 650 m. fino in cima. Difficoltà TD+, passaggi da VI° grado. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.