(Dal Colle del Gigante al Col des Grandes Jorasses)
Fanno parte del Gruppo Geant-Rochefort:
Colle
del Gigante - Aiguilles
Marbrées - Tour
e Dent de Jetoula - Tour
de Jetoula - Dent
de Jetoula - Col
de Rochefort - Dente
del Gigante - Clochers
de la Noire - Pointe
Yeld o Clocher Sud-est - Pointe
Bruhl o Clocher Central - Pointe
Couttet o Clocher Nord-ovest - Punta
Trifida o Clocheton - La
Noire - Aiguille
de Rochefort - Mont
Mallet - Gendarmi
Inferiori della Cresta Nord del Mont Mallet - Col
du Mont Mallet - Les
Périades - Pointe
Auguste Cupelin - Gendarme
Bifido a Nord della Pointe Cupelin - Pointe
3517 m. - Gendarmi
a Sud della Brèche Supérieure des Périades - Gendarme
Sud o Pointe de la Fenêtre
- Gendarmi
Mediani - Gendarme
Nord - Brèche
Supérieure des Périades o Brèche Puiseux - Pointe
de Sisyphe - Brèche
des Périades - Pointe
3457 m. o Pointe Alfred Simond - Pointe
Nini - Pointe
Francois Simond - Pointe
des Périades o Pointe Paul Ferret - Brèche
du Tacul - Capucin
du Tacul - Col
du Tacul - Aiguille
du Tacul - Clocher
du Tacul - Chandelle
du Tacul - Tours
de Leschaux - Mont
de Rochefort - Aiguille
Rouge de Rochefort - Doigt
de Rochefort - Dôme de Rochefort
- Calotte
de Rochefort -
1689 - Philibert-Amedée
Arnod, funzionario del Duca di Savoia, sembra sia stato il primo
ad attraversare il Colle
del Gigante con tre cacciatori di Courmayeur. - Gruppo
della Tour Ronde - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1786 - La
prima traversata turistica del Colle
del Gigante (cliente con guida) è dell’inglese T. Ford Hill con la prima
guida di Courmayeur
Jean-Laurent Jordaney
detto “Patience” con Pierre
Balmat e Jean-Marie Couttet,
da Courmayeur
a Chamonix.
- Gruppo
della Tour Ronde - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1787 - 27 giugno. La
prima traversata turistica del Colle
del Gigante (cliente con guida) nel senso inverso, cioè da Chamonix a
Courmayeur
e del Signor Exchaquet con Jean-Michel Cachat e Alexis Tournier detto
“l’Oiseau”. - Gruppo
della Tour Ronde - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1871
- 4 settembre. Gabriel Loppé, Leslie Stephen,
Frederich A. Wallroth con Melchior Anderegg,
Jean-Pierre Cachat e Alexandre Tournier,
furono i primi a raggiungere la vetta del Mont
Mallet dal Glacier du Mont
Mallet per la Cresta
Nord, la parete Est e la Cresta Sud. Salirono all'inizio
del camino alla base del ripido tratto finale della cresta, donde passarono a Est e salirono in vetta della Cresta Sud che è molto breve ma di
ottima roccia. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1873
- 14 agosto. L’inglese James Eccles con le guide Michel-Clement Payot
e Alphonse Payot. scalarono
per la prima volta l’Aiguille
de Rochefort, la vetta topograficamente più importante della dorsale della Cresta
di Rochefort, di cui compirono cosi anche la prima traversata. Scesero dopo
la conquista della Aiguille
de Rochefort per il Ghiacciaio del Mont Mallet, che diventerà in seguito
la via classica di discesa. Per questo itinerario è stata effettuata la prima
salita invernale. Lungo itinerario interamente su ghiacciaio, allietato dalla
continua visione dell’incombente parete Nord
delle Les
Grandes Jorasses. Lo stato dei crepacci dell'ultima seraccata può rendere a
volte complicato o addirittura difficilissimo il proseguimento. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1876
- 20 luglio. J. E.
Charlet-Straton, solo, realizza in tentativo alla Cresta Nord del Dente
del Gigante spingendosi fino alla spalla superiore della cresta stessa.
Si svolge in un ambiente grandioso e molto severo e non risulta ripetuta. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1876 - 17 agosto. Lionel Décle con Henry Devouassoud e Edouard Cupelin, furono i primi salitori della Cima Nord (3536 m.) delle Aiguilles Marbrées per il versante Nord-Est. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1877 - 10 luglio. James Eccles con Michel Clement Payot e Alphonse Payot, furono i primi salitori del Col di Rochefort salendo da Nord-ovest a Sud, compiendone così anche la prima traversata, scendendo poi dal Versante Sud a La Palud. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1880
- Albert
Frederick Mummery, il proprietario di una conceria di Dover, e
la sua guida Alexander Burgener,
con una traversata circolare si portarono sulla parete Sudovest del Dente
del Gigante dove, dopo alcuni progressi, furono fermati da una fascia
di placche lisce che indussero Albert
Frederick Mummery a lasciare un biglietto da visita ai piedi della
torre con uno scritto «Assolutamente inaccessibile con mezzi leali!». - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1880 - G. de Filippi e Lord Wentworth cercarono di risolvere il problema per salire sulla parete Sudovest del Dente del Gigante, ma come Albert Frederick Mummery e la sua guida Alexander Burgener non ci riuscirono.
In seguito alcuni fra i nuovi
aspiranti pensarono alla possibilità di lanciare una corda tra le cime tramite
una macchina lancia-piatelli e di fissarla dall’altra parte. Il padre
spirituale di questo progetto era un certo Bertinetti, che riuscì a interessare
al suo progetto altri aspiranti. Con loro trascinò l’affusto e altri attrezzi
utili sulla cresta nevosa sotto la parete Est.
Il primo colpo, e anche il secondo, mancarono l’obiettivo. Solo al terzo colpo
il proiettile volò oltre la bocchetta, ma venne respinto dal vento. I tiratori
si allontanarono delusi. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1880
- 6 agosto. William
Edward Davidson, James Eccles, Frank C. Hartley, Henri Pasteur con Michel Payot e Alphonse Payot, Edouard Cupelin, Johann von Bergen
e Peter Anderegg,
salirono l’Aiguille
du Tacul per la Cresta
Nord-ovest, con un lungo e logico itinerario, sicuro, di media difficoltà;
piuttosto monotono e faticoso nella metà inferiore, aperto e panoramico nella
parte finale. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1880
- 6 agosto. James Eccles e Henri Pasteur con Michel Payot, Alphonse Payot e
Edouard Cupelin, dopo
aver raggiunto la cima dell’Aiguille
du Tacul scesero per il Glacier
des Périades per il
versante Sud, con un itinerario facile, roccia cattiva. - Gruppo Géant-Rochefort
- Massiccio del Monte
Bianco.
1881
- Visto che dopo diversi
tentativi di risolvere il problema per salire sulla parete Sudovest del Dente
del Gigante non riuscirono, alcuni aspiranti pensarono alla possibilità
di lanciare una corda tra le cime tramite una macchina lancia-piatelli e di
fissarla dall’altra parte. Il padre spirituale di questo progetto era un certo Bertinetti,
che riuscì a interessare al suo progetto altri aspiranti. Con loro trascinò
l’affusto e altri attrezzi utili sulla cresta nevosa sotto la parete Est. Il primo colpo, e anche il secondo,
mancarono l’obiettivo. Solo al terzo colpo il proiettile volò oltre la
bocchetta, ma venne respinto dal vento. I tiratori si allontanarono delusi. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1881
- 12 agosto. James
Eccles con Michel-Clément Payot e
Alphonse Payot,
furono i primi a raggiungere la vetta del Dôme
de Rochefort, salendo dal Glacier
du Mont Mallet per il versante Nord-ovest. (Otto anni più
tardi della prima salita all’Aiguille
de Rochefort.). - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1882 - A. Puiseux e compagni tracciarono una variante per raggiungere la cima dell’Aiguille du Tacul. Partendo dal Rifugio di Leschaux scesero sul Glacier de Leschaux e lo traversarono a sinistra. Giunsero al grande cono di detriti morenici sotto il più orientale dei due nevai (che rinserrano le Tours de Leschaux) provenienti dalla Cresta Nord-ovest. Risalirono interamente questo cono e il nevaio successivo, il cui tratto intermedio è esposto alle cadute di ghiaccio del ghiacciaio pensile. Nella parte alta il nevaio termina in due canali paralleli, di rocce rotte: rimontarono quello di sinistra, che porta sulla Cresta Nord-ovest dell'Aiguille du Tacul vicino al punto dove essa diventa nevosa. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1882 - estate. La signora F. Burnaby-Le Blond con Edouard Cupelin e Michel Savioz, raggiunsero per la Cresta Sud-est (via
normale) l’Aiguille
du Tacul fra rocce rotte e mobili fino a una fascia di grossi blocchi 30
metri sotto la cima, alla quale si giunge passando fra le due placche a destra
di una torre pendente. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1882
- 28 luglio. Jean-Joseph Maquignaz,
in quattro giorni, assistito dal figlio Battista Maquignaz e da suo nipote Daniele Maquignaz aprirono
una via sulla parete che porta alla cima Sudovest
del Dente
del Gigante (4014 metri) che
raggiunsero. Il giorno dopo guidarono i loro clienti, quattro membri della Famiglia Sella (i fratelli Alessandro, Alfonso
e Corradino e il loro cugino Gaudenzio),
sulla stessa via. Alessandro Sella riferì che
in diverse posizioni furono «costretti a scavare la roccia» e che a un certo
punto «dovettero formare una scala con le piccozze.». Piazzarono inoltre dei
pioli di ferro ai quali appesero 100 metri di corda. Di tutti questi mezzi
artificiali oggi restano delle grosse funi periodicamente sostituite. Tutto
questo armamentario, per non parlare degli «scavi» e dei pioli di ferro, ha
contribuito a screditare la scalata di Jean-Joseph Maquignaz,
probabilmente molto difficile per quel periodo, ed è triste che, per quanto
riguarda questa scalata come per quella sulla Cresta italiana del Cervino,
la diretta della parte finale, non si sia in grado di formulare una valutazione
adeguata delle sue conquiste. La cosa più sorprendente è che dopo tanto lavoro
le guide non siano riuscite a raggiungere il punto più alto neppure nelle due
ripetizioni avvenute poco dopo. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1882
- 29 luglio. Carus D.
Cunningham con Emile Rey e Joseph-Marie Rey, salirono dalla Calotte
de Rochefort per la Cresta Nord-Nordest, con un itinerario
che si svolge su roccia e neve, con continui saliscendi, procedendo sulla cresta
principale, dapprima rocciosa (gli ultimi due gendarmi si aggirano a Nord), poi sottile e nevosa (cornici),
fino al pendio di rocce rotte che porta alla cima del Dôme
de Rochefort. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1882
- 31 luglio. Paul Perret
con François Simond e Edouard Cupelin, raggiunsero
la vetta del Mont
Mallet dal Glacier des Périades
per la Cresta Nord con un itinerario classico, vario e difficile.
È la più bella via d'accesso al Mont
Mallet e si svolge in un ambiente particolarmente grandioso e severo. Ha
però un punto pericoloso per la caduta di sassi. - Gruppo Géant-Rochefort
- Massiccio del Monte
Bianco.
1882 - 14 agosto. La prima
ascensione della Punta Nord del Dente
del Gigante fu completata da William Woodman Graham
con le guide di Chamonix Auguste
Cupelin e Alphonse Payot.
I tre scalarono in libera la metà inferiore della fascia di placche ( le corde
più basse erano nascoste in una scanalatura) e raggiunsero la cima più alta
utilizzando la tecnica della piramide umana per superare un passaggio
difficile. William Woodman Graham
salì, senza scarpe, sulle spalle di Alphonse Payot.
Si concluse così uno degli episodi più originali della storia dell’alpinismo. -
Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1882 - 20 dicembre. La comitiva formata
dalla signora F.
Burnaby-Le Blond
con Auguste Cupelin e Edouard Cupelin e Michel Savioz, raggiunsero il Col
du Tacul salendo dal Glacier
des Périades per il
versante Sud-ovest. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1883
- 27 luglio. Paul Perret
con François Simond e Alfred Simond furono i primi
salitori della Pointe
des Périades dalla Brèche
du Tacul per lo Cresta
Nord e il versante Est
in discesa. In seguito si chiamerà anche Pointe
Paul Perret. Itinerario abbastanza difficile; esposto alla
caduta di sassi nella salita alla Brèche
du Tacul. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1883
- 27 luglio. Paul Perret
con François Simond e Alfred Simond furono i primi
salitori della Brèche
du Tacul dal Glacier des Périades per il
versante Ovest salendo alla vetta del Pointe
des Périades. Il percorso del
canalone è esposto alla caduta di sassi. - Gruppo Géant-Rochefort
- Massiccio del Monte
Bianco.
1883
- 28 luglio. Carus D. Cunningham
con Emile Rey e
un portatore salirono per il versante Est
della Pointe
des Périades preceduti di un sol giorno da Paul Perret con François Simond e Alfred Simond. Salita abbastanza
difficile. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1889
- 19 luglio. E. W. Henderson
e J. H. Wichs con Alois Zurbrucken
e Théodor Andenmatten,
raggiunsero la cima dell’Aiguille
du Tacul salendo dal Glacier da
Capucin dal versante Est fino a dove questo comincia a
restringersi, poco prima della crepaccia terminale sotto il canale scendente
dal colle. Si portarono sulle rocce di destra (salendo) dopo aver superato una
crepaccia spesso difficile. Salirono circa 30 metri per ripidi camini, verso
«una scarpata meno inclinata»
di sfasciumi e di massi. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1889
- 14 settembre. William Muir
con Emile Rey e David Proment, salirono dal Ghiacciaio di Plampincieux per il
Crestone Sud-sud-est, raggiungendo la vetta del Dôme
de Rochefort. Itinerario lungo e di grande interesse alpinistico, che con
classico tracciato supera l'alto Sperone
Sud orientale della montagna, con una arrampicata di 900 metri su roccia poco
solida. È stato percorso poche volte ma merita di essere più spesso ripetuto.
Nel complesso è difficile (3°grado). - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1890
- luglio. Ellis Carr, George Morse e J. H. Wichs, tracciarono una variante per l’intera Cresta Nord della Pointe
des Périades. Questa variante è più lunga e più difficile della via
originale. - Segue dapprima la riva sinistra orografica del colatoio della Brèche
du Tacul, poi si
innalza sulle rocce del versante Ovest
in direzione della cima fino ai piedi di grandi placche rosse. Deviare allora a
sinistra e raggiungere la Cresta Nord
nel punto dove si raddrizza con un salto di placche rossastre. Continuare per
la cresta, pressoché direttamente. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1895 - 24 agosto. Emile Rey periva in un banale incidente sulla via del ritorno dal Dente del Gigante procedendo, slegati, con il cliente Carson Roberts, a seguito di una caduta in un breve camino che nel racconto che ne fece il Roberts: “E’ l’unico punto di qualche difficoltà durante tutta la salita alla base del Dente del Gigante, ma non è così difficile da preoccupare un qualsiasi scalatore, tanto meno Emile Rey”.
Inspiegabili le cause della caduta, si volle quindi pensare ad un malore. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
A quel tempo molti notarono la suggestiva coincidenza con la contemporanea scomparsa di Albert Frederich Mummery al Nanga Parbat con i suoi due Gurhkas: il più grande alpinista e la più grande guida del secolo, accomunati da un tragico destino forse nello stesso giorno.
1896 - 7 settembre. Agostino Ferrari con Joseph Petigax e Fabien Croux, salirono dal Colle del Gigante per il versante Sud-Ovest raggiungendo le Aiguilles Marbrées. Piccola salita di ambientamento; interessante se il canale ha il fondo nevoso, condizione che spesso non si riscontra a fine stagione. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1898 - 22 luglio. I primi salitori della Cima Sud (3483 m.) delle Aiguilles Marbrées furono Adolfo Hess e Oscar Leitz con Laurent Croux, facilmente raggiungibile dal Rifugio Torino; dalla sua vetta si ha un ottimo panorama sul selvaggio e solitario Ghiacciaio di Rochefort. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1898 - 9 settembre. Adolfo Hess e Flavio Santi con César Ollier, realizzarono la Prima ascensione della Tour de Jetoula in contemporanea alla Dent de Jetoula. Salirono da La Palud per il versante Sud-est. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1898
- 19 agosto Jean Bonin e
G. B. Origoni con Maurice Barmaz, furono i primi
salitori del Mont
de Rochefort
salendo per il versante Sud-Sudest.
Nell'ultimo tratto che precedente la cima la cresta di rocce è abbastanza
difficile e malsicura. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1899
- 20 agosto. M. Schintz
con Joseph Croux e Alois Pollinger figlio,
salirono dal Ghiacciaio di
Plampincieux per la Cresta Sud-Sudest dell’Aiguille
de Rochefort con un itinerario poco difficile ma esposto alla caduta di
sassi nel superamento del canale nevoso. Seguirono facilmente la cresta che
sale verso l'Aiguille
de Rochefort, scavalcarono una spalla ben distinta (conosciuta anche come Punta Nord di Rochefort 3757 m,
dove trovarono un bastone lasciato da Emile Rey in una sua
esplorazione della cresta stessa) e arrivarono ai piedi dell'alto e ripido
salto terminale. Aggirandolo sulla destra, costeggiarono la sua base, e raggiunsero
la cresta nevosa spartiacque a Nord-est
della cima. Presero la Cresta Nord
che rapidamente li portò al punto culminante. - Gruppo Géant-Rochefort
- Massiccio del Monte
Bianco.
1899
- 5 settembre. Adolfo Hess
e Flavio Santi con Alexis Brocherel,
furono i primi a raggiungere la cima dell’Aiguille
Rouge de Rochefort. Sulla vetta costruirono un “ometto” che
venne trovato, il 14 luglio 1910, da W. A. Wills, E. H. F. Bradby e Claude Wilson: i quali
ritennero di aver compiuto la prima salita dal versante Ovest e come tale la presentarono. - Gruppo Géant-Rochefort
- Massiccio del Monte
Bianco.
1900
- 18 luglio. Ettore Allegra
con Laurent Croux,
Pierre Dayné e Alexis Brocherel,
tracciarono una variante che divenne
poi la via normale dell’Aiguille
de Rochefort. (“Traversata delle Creste di Rochefort”). Percorsa a meno
di un anno di distanza dalla prima ascensione, ne segue quasi interamente il
tracciato, da cui differisce solo alla fine del canale nevoso: dove invece di piegare
a sinistra e uscire alla forcella a Nord
del Mont
de Rochefort, segue il canale fino in alto, poi prende le rocce a destra e
giunge alla spalla del segnale Emile Rey dal suo
versante Sud-est. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1900
- 20 luglio. I viennesi Thomas Maischberger, Hainrich Pfannl, e Franz
Zimmer scalarono il Dente
del Gigante per lo Spigolo Nord
e la parete Nord-Ovest senza
battere un solo chiodo, realizzando anche la 1ª traversata del Dente
del Gigante. La via d'attacco ora usata è quella percorsa da J. E. Charlet-Straton
al ritorno dal suo tentativo (protrattosi fino alla spalla superiore della Cresta Nord) del 20 luglio 1876, e da Emile Fontaine con Jean Ravanel e Joseph Simond il 27 luglio
1900, in occasione della seconda salita
dell'itinerario, funestata in discesa dalla morte di Joseph Simond, colpito da un
fulmine. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1900 - 27 luglio. Emile Fontaine con Jean Ravanel e Joseph Simond realizzano la seconda
salita del Dente
del Gigante praticando una variante
alta del percorso, raggiungendo il primo dei due colatoi paralleli che
scendono dall'intaglio tra le due sommità, rimontandolo interamente; percorso
non consigliabile. Funestato in discesa dalla morte di Joseph Simond, colpito da un
fulmine. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1901 - 18 agosto. Georg
Yeld con le guide Sylvain
Pession e Abel
Pession, furono i primi a salire La
Noire 3427 m. Scesero a Nord delle Aiguilles
Marbrées, poi traversarono lungamente il ghiacciaio in direzione Nord fino a passare sotto la base dello
sperone secondario che si abbassa dalla spalla nevosa 3560 m. verso Sudovest. Scesero ancora di poco,
oltrepassando anche la ripida parete della Pointe
Armand Couttet e raggiungere il canale nevoso che scende dalla forcella
3382 m, fra la Punta
Trifida 3421 m. e La
Noire. Si innalzarono per le rocce della sua riva destra orografica fino
alla forcella. Da qui superarono i quattro gendarmi che precedono il quinto,
punto culminante, sul quale trovarono parecchi cespi di Androsace.
- Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1901
- 18 agosto. H. V. Reade
e compagni, tracciarono una variante
tenendosi per salire al Col
du Tacul vicino
alla sponda destra del Glacier du Capucin e utilizzando anche, per un certo
tratto, le rocce della Cresta del Capucin. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1901 - 18 agosto. H. V. Reade e compagni, tracciarono una variante quando giunsero alla «scarpata meno inclinata». Salirono direttamente per placche rossastre alla Cresta Nord-est e seguirla fino alla vetta dell’Aiguille du Tacul. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1901
- 20 agosto. Georg Yeld con le guide Sylvain Pession e Abel Pession, furono i primi a
salire in vetta della Pointe
Yeld 3515 m. Le guide riuscirono a
issare con le corde il signor Georg Yeld
dal lato strapiombante. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1901 - 7 settembre. Agostino Ferrari con Joseph Brocherel e Julien Proment, salirono al Col di Rochefort partendo da La Palud per il Versante Sud. Il percorso, tecnicamente poco difficile, è abbastanza interessante ma lungo e faticoso. I pendii finali che precedono il colle sono esposti alla caduta di sassi: anche partendo nelle primissime ore del mattino, al sorgere del sole il pericolo sarà subito presente. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1903
- 1° agosto. La famosa guida Franz Lochmatter,
che accompagnava il berlinese Edward Hahn fallì nel tentativo
di una traversata completa dell’Aiguille
de Rochefort a causa delle cattive condizioni del tempo. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1903 - 3 agosto. Karl Blodig e Max Horten, furono i
primi a salire al Doigt
de Rochefort per la paretina Nord.
Si portarono sulla cresta nevosa fra l’Aiguille
de Rochefort e il Dôme
de Rochefort, ma molto più vicino a quest'ultimo, subito a Nord del Doigt
de Rochefort. Seguirono una breve crestina di neve, scendendo per mezzo
di un gradino di roccia alto 8 metri alla successiva profonda forcella nevosa e
portandosi all’attacco della corta parete Nord.
La salirono direttamente per una serie di fessure alternate a lastre staccate,
fino sull’aguzza cima del torrione (circa 25 metri; 3° grado superiore). - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1903 - 9 agosto. Karl Blodig e Max
Horten fecero la traversata completa Aiguille
de Rochefort per la Cresta da Ovest
a Est fino al Dôme
de Rochefort. La cresta era però già stata parzialmente percorsa dai primi
salitori. Classico frequentato percorso su cresta nevosa estremamente aerea,
continuamente varia, di grande interesse ambientale e panoramico: tecnicamente
non difficile se in buone condizioni, benché a tratti molto esposto, con
cornici sporgenti sui due versanti. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1903 – 10 agosto. Karl Blodig e Max Horten fecero la prima traversata completa della Cresta di Rochefort da Ovest a Est fino al Dôme de Rochefort.
Karl Blodig scrive entusiasta: «la cresta, che per via dello schiacciamento prospettico appare modesta, guadagna interesse quando più la si percorre; presto diventa una stretta cresta nevosa sui cui fianchi, che si perdono da entrambi i lati nella vertiginosa profondità invisibile, ci bilanciamo lentamente e con cautela, naturalmente gradinando; poco dopo facciamo precipitare una graziosa cornice e quindi possiamo imprimere le orme dei nostri passi fermi sulla neve polverosa».
Essi compirono la prima discesa della cresta, durante la quale il forte Max Horten (un metro e novanta) assicurò verso il basso, il quale risalendo scolpiva gradini per poi assicurare Max Horten e quindi scendere lui stesso.
Dopo il superamento della successiva torre rocciosa i due «corsero sulla stretta cresta come dei forsennati verso il piede dell’Aiguille de Rochefort».
Come poi risultò la tappa dall’Aiguille de Rochefort al Dôme de Rochefort è un po’ più facile della prima parete del percorso.
Alle ore 11 Karl Blodig e Max Horten raggiunsero il piede dell’edificio sommitale della loro meta finale. La roccia innevata richiese 45 minuti di arrampicata per raggiungere la vetta del Dôme de Rochefort. La prima traversata completa della Cresta di Rochefort era stata compiuta. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1904 - 13 agosto. John Percy Farrar con Daniele Maquignaz e Ernest Simond, praticarono una variante per raggiungere la vetta del Dôme de Rochefort. Dal Ghiacciaio di Plampincieux raggiunsero la base del versante Est dello Sperone Sudest a circa mezza distanza fra l’estremità inferiore dello sperone stesso (3053 m.) e lo sbocco del canalone del Col des Grandes Jorasses.
Per un pendio esposto, lasciando a
sinistra una guglia appuntita, salirono verso una cresta e la seguirono fino a
un netto intaglio. Continuarono per il canale aperto a destra di una torre
rossastra sormontata da un masso, fino a quando si può raggiungere la cresta al
disopra della torre. Tenendosi in seguito a sinistra della cresta, poi a
destra, e, per un camino difficile di fronte alle Grandes
Jorasses, si portarono sul Crestone
Sud-Sud-est fino a raggiungere la cima del Dôme
de Rochefort. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1905 - Sul Dent de Jetoula si verificò un terremoto o altra causa, producendo il crollo di un lastrone sporgente a metà salita: ne risultò uno strapiombo e la conseguente nuova via. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1905 - estate. Adolfo Hess e A. Centner, praticarono una variante di accesso al Colletto 3268 m. del Tour de Jetoula per il versante Est. Risalirono quasi interamente il canalone che porta al piede meridionale della Dent de Jetoula. Girarono la base di questo verso destra per un divertente camino obliquo, seguito da un breve e non facile camino verticale, si raggiunge il Colletto 3268 m. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1907 - 21 gennaio. La “Prima invernale” della Cima Nord (3536 m.) delle Aiguilles Marbrées per il versante Nord-Est, fu realizzata da G. Carugati e signora, con Joseph Petigax e Laurent Petigax che poi scesero per il Col de Rochefort per la Cresta Est. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1908 - 4 agosto. P. Reuschel, realizza la prima traversata dal Colle del Gigante per la Cresta Sud solo, in discesa, al termine della sua prima traversata delle Aiguilles Marbrées dalla Cima Nord-Cima Sud. Che è una la lunga cresta irta di spuntoni e gendarmi, quasi orizzontale, che collega le due cime. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1909
- 13/14 agosto. Mario Santi
e Vittorio Sigismondi
realizzarono la traversata completa della Cresta
di Rochefort scesero dalla Calotte
de Rochefort per il Col
des Grandes Jorasses seguendo la Cresta Est. Questo
tratto viene percorso pressoché sul filo: dapprima in discesa libera, poi, dove
le rocce si fanno più ripide, con una prima corda doppia che porta ad una
spalla. Una seconda corda doppia, necessaria se la neve è abbondante, porta ad
un salto roccioso quasi verticale, che si scende con un’ulteriore corda doppia di
25metri, continuando poi la discesa obliquamente a sinistra e raggiungendo il
pendio nevoso che degrada sul Col
des Grandes Jorasses. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1910
- 14 luglio. W. A. Wills,
E. H. F. Bradby e Claude Wilson salirono per il
versante Ovest dell’Aiguille
Rouge de Rochefort e a loro detta si aggiudicarono la prima salita dal versante Ovest. - Gruppo Géant-Rochefort
- Massiccio del Monte
Bianco.
1914 - Una cordata guidata da Adolfo Rey, salì la vetta massima (4° superiore) del Dente del Gigante tracciando una variante alta per la Cresta Nord. Dalla comoda cengia orizzontale che porta ai due colatoi scendenti dall'intaglio tra le due sommità si innalzarono direttamente presso la Cresta Nord fino alla vetta. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1919
- 12
settembre. Alice Damesme, Maurice Damesme e Jacques De Lépiney,
aprirono una nuova via raggiungendo la vetta della Dent
de Jetoula rispetto alla Prima
ascensione di Adolfo Hess,
Flavio Santi con César Ollier del 1898,
perché nel 1905 si verificò un terremoto
o altra causa, producendo il crollo di un lastrone sporgente a metà salita: ne
risultò uno strapiombo e la conseguente nuova via. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1923
- agosto. P. Logeais e R. Rheims con Arthur Ravanel e Alphonse Couttet, salirono per il versante Ovest della Pointe
des Périades fino alla cresta principale. - Itinerario sconsigliabile; nella
sua prima metà (dove il canale è stretto) è obbligato, difficile ed esposto al
pericolo della caduta di sassi. Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1924
- 6 settembre. André Migot e R. Richard, salirono la Pointe
des Périades per la Cresta
Sud con un itinerario lungo e abbastanza difficile nel tratto
finale. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1925
- 18 luglio. Antonio Polvara
e Gaetano Polvara, tracciarono
una variante per raggiungere la vetta del Dôme
de Rochefort. Abbandonarono la Cresta
Sud-Sud-est a mezza altezza ed effettuarono una lunga salita obliqua verso
sinistra (Ovest), per poi elevarsi
direttamente alla cima. Questo tracciato non segnata sullo schizzo 16/1 per la
mancanza di più precisi dati. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1925
- 28 luglio. R. Puiseux
e V. Puiseux con Alfred Couttet, furono i primi
a salire per la Brèche Supérieure des Périades o Brèche
Puiseux da Ovest. La
salita da questo versante (dal Glacier des Périades) costituisce la più
breve via di accesso a Les
Périades ed alla parte alta del Glacier du Mont Mallet per chi proviene
dal Refuge
du Requin e dal Rifugio
Torino: ma il percorso del ghiacciaio è abbastanza complesso e
difficile. L'accesso da Est (Glacier
du Mont Mallet) è più frequentato e vi è così la probabilità di trovarlo
segnato da piste. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1926
- 12 luglio. R. Merle
d'Aubigné e Marcel Sauvage, furono i primi
a salire per il Col
du Mont Mallet dal versante occidentale. Dopo avere costeggiato tutte
le Périades,
appoggiarono a destra (Ovest) e
raggiungere facilmente la depressione del colle. Itinerario abbastanza difficile.
- Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1926
- 12 luglio. R. Merle d'Aubigné
e Marcel Sauvage, dopo aver
raggiunto l’attacco del Col
du Mont Mallet dal versante occidentale seguirono verso Nord il filo della cresta irta di
piccoli gendarmi, aggirarli o scavalcarli per giungere all'intaglio a Sud della Pointe
Auguste Cupelin, che da questo punto si innalza verticale per quaranta
metri. Scendendo alcuni metri sul versante Est
si perviene alla base del camino d'attacco compiendo nello stesso la salita alla
cima. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1926
- 31 luglio. A. Jacquemart
e M. de Prandières con Armand Charlet,
salirono la Pointe
François Simond da Sud che
però raggiunsero l'attacco dal Nord,
partendo dalla Brèche
du Tacul. Breve salita di 4° grado. Lo spuntone secondario a Sud fu salito pure in quel giorno dal
solo Armand Charlet.
Lo Spigolo Nord degli spuntoni
gemelli è ancora da salire. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1926
- 31 luglio. La signorina G. de Longchamp con A. Jacquemart, M Galichon, M. de Prandières e la
guida Armand Charlet,
praticarono una variante per
salire alla Brèche
du Tacul e per evitare il pericolo di pietre
nel canalone, salirono la crestina secondaria della sua riva destra orografica.
L'itinerario è però molto difficile e non semplice a trovarsi. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1926
- 31 luglio. La signorina G. de Longchamp con A. Jacquemart, M Galichon, M. de Prandières e la
guida Armand
Charlet, praticarono una variante
in discesa dalla Brèche
du Tacul - Gruppo Géant-Rochefort
- Massiccio del Monte
Bianco.
1926
- 4 agosto. M. Bernard e
Pierre Chevalier, furono
i primi a salire in vetta alla Pointe
de Sisyphe. Dalla Brèche
Supérieure des Périades raggiungere senza difficoltà la piccola e
piatta punta Sud. La cima seguente è
una curiosa lama sottile che si protende verso Ovest, perpendicolarmente alla cresta principale. Si arriva sulla
cima superando, prima alla Dulfer poi a cavalcioni, la lama lunga circa 20
metri, molto aguzza; si ritorna alla base per la stessa via e con lo stesso
sistema della salita. Salire in seguito facilmente alla punta centrale.
Scendere con una corda doppia sul versante Est
(o arrampicando, in un camino) su una cengia, che porta alla base della punta Nord. Questa è formata da tre blocchi
sovrapposti, saldati fra loro da strati orizzontali di cristalli di quarzo.
Superare i due primi blocchi ed affrontare il blocco sommitale, costituito da
una lama affilata e sottile che si risale a cavalcioni, fino in cima. Nel
complesso, 3° grado. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1926
- 7 agosto. M. Bernard e
Pierre Chevalier, furono
i primi a salire in vetta per la Cresta
Nord della Pointe
3457 m. o Pointe Alfred Simond. - Dal Bivacco
Chevalier, scendere sul Glacier du Mont Mallet e proseguire
verso Nord, costeggiando sulla destra
(Est) la Brèche
des Périades e tutta la base della Pointe
3457 m. o Pointe Alfred Simond per salire alla larga forcella che separa
questa punta dalla Pointe
Nini. Salire senza difficoltà per il versante Ovest alla sommità Nord,
la più bassa di tutte. Da questa, scendere al profondo e stretto intaglio che
la separa dal successivo insieme di spuntoni. Mantenendosi sul versante Ovest salire verso la seconda punta, il
cui vertice è costituito da un blocco somigliante a una grossa patata, che si
raggiunge (5 metri; 4° grado). Scendere con una breve corda doppia e seguire la
cresta principale tenendosi sul suo lato Ovest,
fino alla base della terza sommità, costituita da tre enormi blocchi
sovrapposti e saldati orizzontalmente; salirla dal fianco Ovest. Seguire in seguito, sempre sul lato Ovest, una cengia orizzontale che si mantiene a una dozzina di
metri sotto il filo di cresta, e raggiungere il quarto gendarme salendo una
fessura. Ridiscendere per la stessa, e riprendere la cengia orizzontale.
Seguirla (passaggio delicato) in modo da giungere là dove si stacca dalla
parete una lama rocciosa: arrampicando fra questa e la parete raggiungere la
cima del sesto e più meridionale gendarme, dal quale si ritorna indietro, verso
Nord, per la cresta molto esposta,
fino alla sommità del quinto e più elevato di tutti. Scenderne a corda doppia
(15 metri) sul versante Est. Da lì si
può scendere direttamente al Glacier du Mont Mallet, oppure raggiungere
l'itinerario di salita riportandosi verso la cresta, attraversandola in
corrispondenza di un grosso foro nella roccia e raggiungendo la cengia
orizzontale al livello del quarto spuntone. - Gruppo Géant-Rochefort
- Massiccio del Monte
Bianco.
1927
- 20 aprile. A. Arnaud e H. Fournier, realizzano la Prima salita invernale dell’Aiguille
de Rochefort per il Ghiacciaio del Mont Mallet, che diventerà in
seguito la via classica di discesa. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1927
- 13 agosto. Etienne Bruhl con Armand Couttet e Raymond Claret-Tournier,
furono i primi a raggiungere la vetta della
Pointe
Bruhl 3505 m. a cui diedero il nome. Con
manovra complicata riuscirono dopo aver compiuto dalla forcella 3420 m, quasi
un giro a spirale attorno alla montagna, superando difficoltà di 4° grado. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1927
- 13 agosto. Etienne Bruhl con Armand Couttet e Raymond Claret-Tournier,
furono i primi a raggiungere la vetta della
Pointe
Armand Couttet 3455 m. a cui diedero il nome. Salirono
diagonalmente a sinistra, sulle facili rocce del versante Sud-ovest della punta, poi girarono a destra per raggiungere la
cresta principale nel punto in cui questa si spiana per dar luogo a una vasta
terrazza. A Nord-ovest il blocco sommi
tale si presenta :con una larga placca alta circa quattro metri, verticale, che
si supera direttamente con la piramide umana. - Gruppo Géant-Rochefort
- Massiccio del Monte
Bianco.
1927
- 14 agosto. Il torrione inferiore a forma di pala dentellata dei Gendarmi
Inferiori della Cresta Nord del Mont Mallet è stato salito per la prima
volta da Raymond Barbier
e Guy Labour. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1927
- 14 agosto. Raymond Barbier,
M. Bernard, Pierre Chevalier e Guy Labour, dal Bivacco
Chevalier scesero sul Glacier du Mont Mallet e rimontandolo
verso Sud fino all'altezza della Pointe
Auguste Cupelin superarono la complessa crepaccia terminale e salirono obliquamente
verso destra (Nord-ovest) su rocce
rotte fino all'intaglio che separa la Pointe
Auguste Cupelin dal Gendarme
Bifido. Salirono la cresta di quest'ultimo fino a metà percorso fra l’intaglio
e la vetta, quindi traversarono a destra (versante Est) verso una duplice fessura, già visibile dall'intaglio
suddetto. Salirono la fessura di destra e il successivo camino e raggiunsero la
forcella fra le due punte terminali. La punta meridionale si raggiunge
direttamente. Per salire la settentrionale, la contornarono dapprima sulla
destra, quindi superarono una fessura e un grosso masso poco stabile sulla
vetta del Gendarme
Bifido a Nord della Pointe Cupelin. - Gruppo Géant-Rochefort
- Massiccio del Monte
Bianco.
1927
- 21 settembre. William
Charmichael con Georges Charlet,
salirono l’acuto gendarme Clocher
du Tacul con una breve ma bella arrampicata, molto difficile con passaggi
di 5°grado. La discesa si effettua con quattro calate a corda doppia. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1928
- 11 agosto. Guido Alberto
Rivetti con Adolphe
Rey e Alphonse Chenoz (guida), furono i primi a raggiungere
la vetta della Calotte
de Rochefort salendo dal
Ghiacciaio di Plampincieux per il versante Sud e la
Cresta Est. - Salita laboriosa, dura e interessante, su roccia
quasi sempre buona con appigli saldi e passaggi di 4° e 5° grado. Sale per il
primo costolone della parete Sud alla
prima torre (partendo dal Col
des Grandes Jorasses) della Cresta
Est, e di qui continua fino in vetta. - Gruppo Géant-Rochefort
- Massiccio del Monte
Bianco.
1928 - 11 agosto. Pierre Chevalier
e Marcel Sauvage, con un bell’itinerario vario e
interessante, scalano lo Sperone
Nord-Ovest della Calotte
de Rochefort del Dôme
de Rochefort, bello e inaccessibile, molto difficile. Le rocce sotto la
calotta sommitale sono quasi sempre coperte di vetrato, partendo dal Glacier du Mont Mallet. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1928 - 24 agosto. J. Choisy e J. Paris, salirono i Gendarmi Mediani partendo dal Bivacco Chevalier, scesero alla Brèche Supérieure des Périades e innalzarsi per alcuni metri direttamente verso Sud aggirarono un primo gendarme giallastro (Gendarme Nord) sulle placche del suo fianco sinistro (Est), e successivamente un secondo (Mediano) fino a un camino. Rimontarono questo camino (25 metri, 4° grado) che mette in cresta, fra le due punte dei Gendarmi Mediani del gruppo
Les
Périades. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1928
- 2 settembre. William
Charmichael con Georges Charlet,
salirono l’ardito gendarme Chandelle
du Tacul con una breve ma molto bella arrampicata, su roccia magnifica.
Passaggi di 5°grado. La discesa si effettua con due corde doppie da 18 metri. -
Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1931
- 6 luglio. Anderl Heckmair
e Gustl Kröner, salgono dal Glacier du Mont Mallet per la
parete Nord della Calotte
de Rochefort con percorso
severo e molto difficile su rocce vetrate e ghiaccio. Non risulta ripetuto. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1931
- 13 luglio. B. R. Goodfellow
e Thomas Graham Brown con Alexander Graven e Joseph Knubel,
raggiunsero la vetta del Mont
Mallet dal Glacier des Périades
per la Cresta Nord praticando una variante d’attacco sulla sinistra della parte inferiore (3034 m.)
della cresta di rocce rotte che, dalla spalla nevosa della Cresta Nord, scende in direzione Nord-ovest e fiancheggia la parte superiore del grande pendio
nevoso. Per un piccolo colatoio di rocce rotte raggiunsero la sua cresta al
disopra del primo tratto ripido. Seguirono la cresta fino a un gendarme a forma
di onda. Traversarono il suo fianco destro e seguirono la cresta fino ad un
salto. Traversarono sulla sinistra alla sua base e, per un colatoio, ritornarono
sulla cresta, da cui si raggiunge la parte nevosa appoggiando a destra. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1931
- 13 agosto. George Bonjean, Gerald Hakin, Jean Vernet e Georges Vernet, tracciarono
una variante nel raggiungere la vetta del Mont
Mallet dal Glacier des Périades
per la Cresta Nord dovuto ad un ripiegamento da un tentativo all’Aiguille
de Rochefort: assolutamente sconsigliabile. - Gruppo Géant-Rochefort
- Massiccio del Monte
Bianco.
1931
- 27 settembre. Jean Deudon
e Marcel Ichac, salirono dal Glacier du Mont Mallet per il
versante Nord-est e la Cresta
Nord del Mont
Mallet. È molto difficile il superamento della parete prima di giungere sulla
Cresta Nord. Itinerario poco
interessante, e per niente elegante. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1932
- 19 luglio. Nini Pietrasanta,
Gabriele Boccalatte,
Renato Chabod, Piero Ghiglione
e Piero Zanetti, partendo
dal Rifugio
Leschaux rimontarono il ghiacciaio fino al pianoro dei Périades
e salirono un bel gendarme di circa 50 metri senza nome, fra questo e la Pointe
François Simond e raggiunta la vetta non trovando tracce di precedenti
salitori la battezzarono Pointe
Ninì, in onore della loro compagna Nini Pietrasanta. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1932
- 25 luglio. Hermann Bratschko,
Emil Rupilius, Karl Rupilius e Karl
Schreiner, salirono dal Glacier
des Périades per la parete Nord-ovest dell’Aiguille
de Rochefort. Itinerario su terreno misto particolarmente complesso e
pericoloso, con forti difficoltà glaciali. Usati 25 chiodi, quasi tutti da
ghiaccio. Tecnicamente di livello superiore. Si svolge dapprima sul ripido
sdrucciolo iniziale di neve con rocce affioranti, poi risale il ghiacciaio pensile
inferiore e si sposta a sinistra del ghiacciaio pensile superiore, sulle rocce
mobili e ghiacciate sotto la verticale della vetta. È l'unica via di salita su
questo grandioso versante, alto circa 800 m. Non si ha notizia di ripetizioni.
- Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1934 - 1° settembre. Raymond
Barbier e Camille Fontaine furono i
primi salitori del Capucin
du Tacul da cui stralciamo la seguente nota sull’originalissima salita:
«Il Père
Eternel ha trovato un concorrente ancora più assurdo nel Capucin
du Tacul, il monolito grottesco che orna la cresta frastagliata dell'Aiguille
du Tacul. Ha una forma unica nel suo genere: 50 m. di altezza, strapiombante
nel suo centro, la base strozzata, più sottile del corpo, dà al monolito la
forma di un'aringa. È l'espressione più decisa della impossibilità di scalata:
eppure la tenacia di due alpinisti, Camille Fontaine e Raymond
Barbier ha avuto ragione anche di questa vergine guglia: e il metodo
adottato per la scalata è di una ingegnosità meravigliosa, assolutamente nuovo
ed originale. Camille Fontaine è uno
specialista del genere: ha al suo attivo parecchie conquiste artificiali di
guglie famose. Per il Capucin
du Tacul egli ha studiato un nuovo sistema, reso possibile dalle
condizioni speciali della cresta su cui si erge il monolito e dalla recisa
riluttanza a ricorrere al lancio di funi mediante balestre o simili. I primi tentativi
risalgono all'anno 1932;
l'esperimento decisivo fu iniziato l’8 agosto 1934 e la vittoria arrise 1° settembre. Ventitré giorni di lavoro che
purtroppo si conclusero con una tragedia: Raymond Barbier, scendendo
dalla vetta, precipitava per motivi ignoti, sfracellandosi ai piedi del
monolito conquistato. La salita richiese l'impiego di 1400 metri di corda.
La (Guida Vallot) cosi descrive il menzionato nuovo sistema: «Bisogna dapprima
circondare il Capucin
du Tacul con una V di filo che passa dall'uno all'altro lato del Capucin
du Tacul stesso.» Ogni ramo di questa V misura 500 metri. La punta della
V è fissata 150 metri a valle del Capucin
du Tacul; gli estremi di ogni ramo sono fissati circa 300 metri a monte
del Capucin
du Tacul. Sistemare un terzo filo perpendicolarmente alla V e fissare
uno del suoi estremi un poco a monte c all'altezza del Capucin
du Tacul. Tendere la V in modo da portare il terzo filo sul Capucin
du Tacul, dietro un intaglio situato sul versante Nord-est 8 metri sotto la cima, mentre tale terzo filo scende poi
sulla parete Sud. Sostituire il terzo
filo, successivamente, con uno spago, un cordino, una prima corda. Fissare
questa corda a ciascuno dei suoi estremi: uno sulla cresta a monte e
all'altezza del Capucin
du Tacul, l'altro al piede Sud
del Capucin
du Tacul. Salire lungo la corda con il metodo dei nodi Prusik (42
metri) fino all'intaglio, vicino al quale si trova un terrazzo. Fissare una seconda
corda che scende nella parete Sud, al
chiodo piantato nell'intaglio. Con l'aiuto del compagno rimasto sulla cresta a
monte del Capucin
du Tacul, circondare più in alto il Capucin
du Tacul con la prima corda, dopo avervi legato una terza corda. Con
questa terza corda, salire per 2,30 m. lungo la cresta Nord-est. Innalzarsi sulla prima corda e salire in seguito a
sinistra della cresta con due chiodi, e poi a destra con altri due chiodi.
Lanciare una quarta corda su un intaglio a l metro dalla cima e arrampicarsi
per essa. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1935 - 15/16 luglio. Francesco Ravelli
con Mario De Benedetti, salgono la difficile e complessa via
sul versante Sudest dell’Aiguille
de Rochefort. Itinerario lungo, non semplice, a tratti difficile.
Arrampicata in alcuni punti delicata a causa del ghiaccio o della roccia
cattiva, pericolosa per la caduta di sassi. Bivaccarono sul contrafforte che
divide il Ghiacciaio di Rochefort «nonostante sia un pò lontano» perché
il progettato più vicino bivacco su uno spiazzo della Cresta Ovest del Mont
de Rochefort avrebbe richiesto «un paio di passaggi di non so che grado.».
Altezza della parete: 900 m. circa. La salita non risulta ripetuta. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1935
- 28 luglio. Herbert Burgasser
e Rudolf Leisz, tracciano
sulla parete Sud del Dente
del Gigante la via Burgasser / Leisz. La via si svolge al centro della breve giallastra parete;
nella metà superiore segue la depressione formata dal grande diedro. Corta ma
bella scalata, frequentemente percorsa, al limite inferiore del 6° grado. Molti
tratti in artificiale, roccia ottima. Questo itinerario è classico ma oggi
relativamente poco percorso; l’arrampicata è bella ma a volte faticosa.
Dovrebbe essere possibile passare in libera. - Gruppo Géant-Rochefort
- Massiccio del Monte
Bianco.
1937
- 4 agosto. Jean Leininger,
Raimond Leininger e Pierre Madeuf salirono alla Calotte
de Rochefort dal Col
des Grandes Jorasses seguendo la Cresta Est (dopo che il
tratto decisivo, fra la prima torre e la vetta, era però già stato salito da Guido Alberto Rivetti
con Adolphe Rey e Alphonse Chenoz (guida), 11 agosto 1928. Mentre il tratto iniziale era già stato
salito da A. Brofferio in
un suo tentativo del 1904.) La cresta
presenta il suo passaggio chiave in corrispondenza della risalita del terzo
torrione partendo da Nord: il quale
ostenta uno strapiombo di quindici metri precisi che Mario Santi e Vittorio Sigismondi
scesero a corda doppia «senza appoggio alcuno alla roccia.». Fin qui era giunto A. Brofferio nel suo menzionato
tentativo, persuadendosi «che l'impresa fosse fattibile, ma in senso inverso, a
causa di un gendarme strapiombante e impossibile a girarsi per
l'impraticabilità dei suoi fianchi.».
Di qui salirono per la prima volta i primi salitori Guido Alberto Rivetti
con Adolphe Rey e Alphonse Chenoz (guida), per un itinerario diverso da
quelli successivamente praticato. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1937
- 19 agosto. M. Goldstein con Georges Charlet,
salirono per il versante Ovest
della Pointe
François Simond fino alla
base Sud della punta. - Itinerario difficile
di circa 450 metri su rocce in gran parte sgretolate. Nella parte inferiore c'è
la possibilità di caduta di sassi. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1938
- 22/23 luglio. Arnaldo Adami, Candido Paradisi e Leone Savoye (guida), salirono
il Dente
del Gigante (4013 metri) con
una variante d’attacco per il Ghiacciaio
di Rochefort con un lungo itinerario esposto alla caduta di sassi
nella sua metà superiore, specie nelle ore calde. Dovettero bivaccare, per questo
motivo, sulle rocce del contrafforte che divide il ghiacciaio. È una alternativa
per salire all'attacco del Dente
del Gigante da un versante selvaggio ed estremamente solitario. Non
risulta ripercorso. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1938
- 7 agosto. Le guide Edouard
Frendo e R. Grière,
con una salita abbastanza difficile su roccia a tratti buona, dal Glacier de Leschaux per la Cresta
Nord-est raggiunsero la vetta dell’Aiguille
du Tacul. Durante tutta la salita si ha una splendida veduta sulla parete Nord delle Grandes
Jorasses. Nel complesso 2° grado con qualche passaggio di 3°. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1942
- 31 agosto-1 settembre. Francesco Ravelli
e Adolfo Vecchietti,
realizzano il Percorso Integrale
della Cresta Sud-Sudest. Salirono all’Aiguille
Rouge de Rochefort e proseguirono fino al Mont
de Rochefort, scendendo poi alla forcella a Nord del Mont
de Rochefort, e continuarono fino alla vetta dell’Aiguille
de Rochefort. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1943
- 12 settembre. Robert Gréloz
e R. Saulnier, praticano
una variante finale della Pointe
des Périades. Il blocco sommitale si può anche scalare passando sul versante
Ovest mediante l'attraversamento
della Cresta Sud a qualche metro dal
blocco sommitale stesso. Scendere di 3 metri e, con una traversata esposta,
entrare in un camino che conduce alla cima. - Gruppo Géant-Rochefort
- Massiccio del Monte
Bianco.
1944
- agosto. Giulio Castelli,
Michele Rivero e G. Robino, salirono con una variante
d’attacco la parete
Nord-Ovest del Dente
del Gigante che evita gran parte della discesa sul pendio ghiacciato
che porta all'inizio del canale roccioso scendente dalla Cresta Nord. Utile sia nel caso di cattive condizioni del pendio
ghiacciato, sia in quello di forte innevamento dei versanti Nord. - Gruppo Géant-Rochefort
- Massiccio del Monte
Bianco.
1946
- 25 agosto. Le guide André
Contamine, K. Gurékian,
F. Perrin, J. Piegay e R. Simonet, salirono il Gendarme
Sud o Pointe de la Fenetre, partendo dal Bivacco
Chevalier scesero sul Glacier du Mont Mallet e lo risalirono
verso Sud per alcune decine di metri,
fino all’altezza della Pointe
3517 m. Superarono la crepaccia, rimontando le facili rocce che seguono e,
salendo in diagonale verso sinistra, portandosi alla forcella fra il Gendarme
Bifido situato a Nord della Pointe
Auguste Cupelin e la Pointe
3517 m. Traversarono in leggera salita il fianco Est della Pointe
3517 m. (alla fine 4° grado), poi
seguirono la cresta principale verso Nord
fino a un terrazzo sovrastante un ultimo intaglio. Dal terrazzo si calarono a
corda doppia (25 metri) sul versante Ovest,
poi traversarono qualche metro fino a una apertura nella roccia simile a una finestra.
Continuarono a traversare verso Nord
per circa 12 metri, poi risalirono un camino di 30 m. (4° grado). Proseguirono su rocce rotte
per una lunghezza di corda (4° grado)
fino allo stretto intaglio che divide le due punte terminali di questo gendarme
Sud. La punta Sud si può raggiungere con un lancio di corda. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1947
- 2
ottobre. Gigi Panei e la
signorina L. Chiornio percorrevano
la Cresta Sud della Dent
de Jetoula scavalcando le torri che la costituiscono, ma senza risalire
il torrione sommitale. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1948
- 21 luglio. B. Denjoy e N. Kristoffovitch, furono i
primi salitori del Tour inférieure e Tour Ovest due
delle cinque cime dei Tours
de Leschaux - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1948
- 1 agosto. Le guide Marcel Bareux e Sergio Viotto,
realizzano la Prima ripetizione della
via Burgasser / Leisz sulla
parete Sud del Dente
del Gigante la via si svolge al centro della breve giallastra parete;
nella metà superiore segue la depressione formata dal grande diedro. Corta ma
bella scalata, frequentemente percorsa, al limite inferiore del 6° grado. Molti
tratti in artificiale, roccia ottima. Questo itinerario è classico ma oggi
relativamente poco percorso; l’arrampicata è bella ma a volte faticosa. Dovrebbe
essere possibile passare in libera. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1948
- 9 agosto. Auguste Fix
sale la piccola e affilata lama rocciosa che sta vicino al Clocher
du Tacul, l’Epée
- Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1948
- 17
agosto. Lo stesso Gigi
Panei questa volta con N. Serralunga e Carlo Ramella ripercorse la Cresta Sud della Dent
de Jetoula per la stessa via dell’anno prima, portando un blando
tentativo alla torre finale, ma senza successo, poiché l'unica fessura
percorribile avrebbe richiesto alcuni cunei di legno. - Gruppo Géant-Rochefort
- Massiccio del Monte
Bianco.
1948
- 20
agosto. Gigi Panei,
con la
signorina L. Chiornio e Giulio Salomone,
risolvono il problema della salita del Dent
de Jetoula aggirando le prime torri della cresta, raggiungendo la vetta
salendo la torre terminale per lo Spigolo
Sud, dando una logica soluzione a un elegante itinerario. Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1949
- estate.
Gigi Panei
percorse ancora la Cresta Sud della Dent
de Jetoula con M. Marazzi. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1950
- 28
luglio. Sergio Viotto, N. Borio, Giulio Salomone ed Ettore
Russo, ripetono il percorso per la Cresta Sud della Dent
de Jetoula, i quali effettuarono comunque il primo percorso continuo. -
Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1950
- 12 agosto. Andrea Oggioni e
Iosve Aiazzi nel
Gruppo
del Monte Bianco salgono il Dente
del Gigante per la parete Sud,
via Burggasser/Leitz, valutata di 6° grado, realizzando la
3° ripetizione. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1950
- 30 agosto. Le guide Arthur Ottoz e Sergio Viotto, realizzano la 1ª
ascensione della Est del Dente
del Gigante salendo per lo
Spigolo
Sudest. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1953
- 28 luglio. Lucien
Bérardini e Robert
Paragot, salirono dal Glacier
des Périades per la parete Ovest del Mont
Mallet con un’ardua scalata che si svolge in gran parte su roccia niente
affatto solida, tranne nei tratti più difficili. Itinerario molto esposto alla
caduta di sassi, con difficoltà complessive di 5° grado. Non risulta ripetuta.
- Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1954 - estate. Y. Besson e G. Guiot, ripetono lo Spigolo
Sudest del Dente
del Gigante aggiudicandosi la 2ª ascensione della Est e poi in seguito da diverse altre
cordate. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1955
- 30 luglio. Maurice Davaille e B. Denjoy, furono i primi salitori
del Gardien, Le Donjon e La Cime:,
dopo avere salito le due precedenti nella loro traversata completa delle cinque
torri dei Tours
de Leschaux. - La traversata completa offre un’arrampicata molto varia e
divertente, con un passaggio di difficoltà estrema. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1956
- 14 marzo. Marco May e U. Prato, realizzano la Prima invernale della via Burgasser /
Leisz sulla parete Sud del Dente
del Gigante la via si svolge al centro della breve giallastra parete;
nella metà superiore segue la depressione formata dal grande diedro. Corta ma
bella scalata, frequentemente percorsa, al limite inferiore del 6° grado. Molti
tratti in artificiale, roccia ottima. Questo itinerario è classico ma oggi
relativamente poco percorso; l’arrampicata è bella ma a volte faticosa.
Dovrebbe essere possibile passare in libera. - Gruppo Géant-Rochefort
- Massiccio del Monte
Bianco.
1959
- 26 febbraio. Andrea Oggioni
con Carlo Mauri e Roberto Gallieni salgono la
parete Sud del Dente
del Gigante per la via Burgasser / Leisz - realizzando la 2ª ascensione invernale. Scalata esposta
e difficile. Molto atletica. Gran parte della salita è in artificiale due
passaggi di 6° grado. Attualmente tutti i chiodi occorrenti sono già infissi. -
Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1959
- 20 luglio. Le guide Enrico Rey
e Franco Salluard
salirono per la Cresta Nord Integrale
del Dente
del Gigante che percorre totalmente il filo della cresta, dalla spalla
superiore alla vetta massima. Bella arrampicata aerea ed a tratti molto
elegante, su roccia solidissima. Difficoltà di 4° con un tratto di 5° grado e
Al. Posti di assicurazione ottimi. Le varie possibilità di uscita sulla parete Nordovest diminuiscono il valore
alpinistico di questa ascensione ma non l’eleganza del suo tracciato. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1964
- 16 gennaio. Le guide Cosimo Zappelli
e Ruggero Pellin,
salirono per lo Spigolo Nord e la
parete Nord-Ovest del Dente
del Gigante realizzando la Prima
invernale. Scalata molto bella, su roccia eccellente ma raramente sgombra
di vetrato, motivo per cui viene percorsa piuttosto di rado. L'arrampicata è esposta,
in ambiente grandioso; pochi i buoni punti di sosta, passaggi di 4 grado. È la
sola via che permette di giungere sulla cima del Dente
del Gigante senza l'ausilio di mezzi artificiali. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1967 - 27 agosto. Silvia Metzeltin-Buscaini e Gino
Buscaini, dal Ghiacciaio di Plampincieux per la Cresta Sud,
raggiunsero l’aguzza cima
del torrione del Doigt
de Rochefort partendo dal Rifugio
Boccalatte. Salita senza particolare interesse. Roccia buona solo in
alcuni brevi tratti. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1977 - 17 giugno. Patrick Gabarrou
con Jean Marc Boivin
introducono lo sci estremo scendendo dalla parete Ovest del Mont
Mallet. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.