1903
1903 – Viene compiuta la prima solitaria della Cima Piccola per la parete Nord , ad opera di Josef Ostler.
1903 – La cresta Nord della Jungfrau (la Wenger Jungfrau 4089 m.) fu affrontata per la prima volta in discesa, da Charles Francis Meade con le guide Ulrich Führer e Heinrich Führer. La loro fu un’impresa rischiosa ed estremamente impegnativa. Attraversata la cima poco dopo le 6, impiegarono 14 ore a scendere lungo la cresta, su cui piazzarono molti e difficili ancoraggi. Raggiunta la base del gradino più alto, Meade iniziò a sentirsi sicuro del risultato finale: «Fu un sollievo sentire Ulrich che così presto (alle 9), era ottimista sulla riuscita della nostra impresa. Comunque fu sufficiente dare un’occhiata alla parte alta della via che avevamo percorso per convincerci che tornare indietro era ormai impensabile. Infatti, una grande cresta alpina vista da vicino presenta una immagine di inaccessibilità assoluta, una delle più spaventose che si possa concepire… coloro che non hanno mai praticato l’alpinismo non sapranno mai che una scalata difficile ad alta quota è una delle esperienze più emozionanti che un uomo possa vivere».
1903 – Karl Blodig sale l’Lauteraarhorn, con Max Horten.
1903 - 1° agosto. La famosa guida Franz Lochmatter, che accompagnava il berlinese Edward Hahn fallì nel tentativo di una traversata completa dell’Aiguille de Rochefort a causa delle cattive condizioni del tempo. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1903 - 3 agosto. Karl Blodig e Max Horten, furono i primi a salire al Doigt de Rochefort per la paretina Nord. Si portarono sulla cresta nevosa fra l’Aiguille de Rochefort e il Dôme de Rochefort, ma molto più vicino a quest'ultimo, subito a Nord del Doigt de Rochefort. Seguirono una breve crestina di neve, scendendo per mezzo di un gradino di roccia alto 8 metri alla successiva profonda forcella nevosa e portandosi all’attacco della corta parete Nord. La salirono direttamente per una serie di fessure alternate a lastre staccate, fino sull’aguzza cima del torrione (circa 25 metri; 3° grado superiore). - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1903 - 7 agosto. A. Haker, Eduard Pichl praticarono una variante alla via normale per il Monte Bianco raramente seguita. Si svolge su rocce rotte. Dal bacino superiore del Ghiacciaio del Dôme si va a destra sopra l'isolotto inferiore, 3700 m, dove si alza il robusto contrafforte roccioso meridionale del Dôme. Spostarsi sul fianco Est, dove per un camino di 30 m. e rocce piuttosto difficili si raggiunge e si segue la cresta, scavalcando un primo gendarme. Il secondo si aggira a sinistra con difficoltà, il terzo si supera. Da un profondo intaglio si passa sul verso Est e si sale obliquamente per raggiungere di nuovo la cresta vicino a una grande torre. La cresta porta alla spalla 4154 m. sulla Cresta di Bionnassay, dove passa la via normale per il Monte Bianco che loro seguirono fino in vetta - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1903 - 9 agosto. Vineta Mayer e Alfred Mayer con Franz Wenter per la parete e la Cresta Est salgono sulla Brenta Alta, per una serie di camini che portano sulla cresta e quindi lungo tutta la cresta fino in vetta. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 - 9 agosto. Karl Blodig e Max Horten fecero la traversata completa dell’Aiguille de Rochefort per la Cresta da Ovest a Est fino al Dôme de Rochefort. La cresta era però già stata parzialmente percorsa dai primi salitori. Classico frequentato percorso su cresta nevosa estremamente aerea, continuamente varia, di grande interesse ambientale e panoramico: tecnicamente non difficile se in buone condizioni, benché a tratti molto esposto, con cornici sporgenti sui due versanti. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1903 – 10 agosto. Karl Blodig e Max Horten fecero la prima traversata completa della Cresta di Rochefort da Ovest a Est fino al Dôme de Rochefort.
Karl Blodig scrive entusiasta: «la cresta, che per via dello schiacciamento prospettico appare modesta, guadagna interesse quando più la si percorre; presto diventa una stretta cresta nevosa sui cui fianchi, che si perdono da entrambi i lati nella vertiginosa profondità invisibile, ci bilanciamo lentamente e con cautela, naturalmente gradinando; poco dopo facciamo precipitare una graziosa cornice e quindi possiamo imprimere le orme dei nostri passi fermi sulla neve polverosa».
Essi compirono la prima discesa della cresta, durante la quale il forte Max Horten (un metro e novanta) assicurò verso il basso, il quale risalendo scolpiva gradini per poi assicurare Max Horten e quindi scendere lui stesso.
Dopo il superamento della successiva torre rocciosa i due «corsero sulla stretta cresta come dei forsennati verso il piede dell’Aiguille de Rochefort».
Come poi risultò la tappa dall’Aiguille de Rochefort al Dôme de Rochefort è un po’ più facile della prima parete del percorso.
Alle ore 11 Karl Blodig e Max Horten raggiunsero il piede dell’edificio sommitale della loro meta finale. La roccia innevata richiese 45 minuti di arrampicata per raggiungere la vetta del Dôme de Rochefort. La prima traversata completa della Cresta di Rochefort era stata compiuta. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1903 – 11 agosto. Vineta Mayer si aggiudica la 1° femminile del Campanile Basso di Brenta, salito con Josef Ostler e Franz Wenter. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 - 12 agosto. G. Jahn, O. Laubheimer e Josef Ostler salirono per la Cresta Sud-sud-est della Cima Tosa. Arrampicata poco interessante, che segue il crestone che dalla calotta sommitale scende fin sopra la Sella della Tosa. Difficoltà: II. - - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 – 13 agosto. G. Jahn, O. Laubhelmer e Joser Ostler salgono la Cresta Est della Cima Tosa. E’ la cresta che sale dalla Bocca Margherita allo spallone Nord-Est della Cima Tosa, sottile e irta di
gendarmi, offre una arrampicata varia ma solo a tratti divertente, di interesse panoramico. La roccia non è sempre solida. Difficoltà: II°. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 - 17 agosto. Michele Bettega, Beatrice Tomasson e Bortolo Zagonel aprono una via nuova per il camino Sud-sud-est (Camino Bettega) al Campanile Alto con un itinerario logico e diretto ma poco attraente come arrampicata. Altezza circa 200 m. Difficoltà: II°+. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 - 23 agosto. J. Bohm e Teodoro Dietz salgono la parete Sud del Croz del Rifugio che rimonta una parete grigia, non troppo ripida che, al di là del Campanile Teresa, si avanza verso la Pozza Tramontana. Difficoltà: II°. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 - 24 agosto. . J. Bohm e Teodoro Dietz, salgono da Sud-ovest al Croz del Rifugio (via della forra), assai divertente, che sale sul bordo sinistro della forra che scende dalla forcelletta fra la cima e l'Anticima Nord-ovest. Difficoltà di II° grado. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 – 30 agosto. Josef Ostler realizza la 1° solitaria del Campanile Basso di Brenta. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.