(Gruppo
delle Grandes Jorasses)
La superba
vetta delle Grandes Jorasses,
la montagna più affascinante del gruppo del Monte Bianco è coronata da
Est a Ovest da cinque vette che superano il limite dei quattromila metri:
Punta
Walker, 4208 m.,
Punta
Whymper, 4184 m., Punta
Croz, 4110 m., Punta
Elena, 4045 m., Punta
Margherita, 4066 m.
A queste si
aggiunge un “Quasi Quattromila”: Punta
Young, 3996 m.
Il massiccio delle Grandes Jorasses appare particolarmente imponente
soprattutto da Nord offrendo uno dei
quadri più suggestivi delle Alpi.
La muraglia che si estende per circa un
chilometro inframmezzata da enormi pilastri e terrificanti couloir si innalza
per quasi 1200 metri sopra la crosta di ghiaccio del Ghiacciaio Leschaux.
Su di essa corrono alcune fra le vie di salita
più difficili delle Alpi.
Protetta da questa selvaggia parete Nord e dai versanti orientali e
occidentali ugualmente problematici, la stretta linea che unisce i ghiacciai
sul lato meridionale ha costituito il solo punto d’attacco possibile per i
primi esploratori.
Questo è uno di quei casi in cui il merito
ufficiale è stato attribuito alla cordata che ha ottenuto il successo dopo che
un precedente tentativo aveva risolto la maggior parte delle difficoltà.
La prima ascensione “morale” in questo caso
dovrebbe certamente essere accreditata a Edward Whymper
che con le sue guide Michel Croz,
Christian Almer
e Franz Biner,
dopo un attento sopralluogo, raggiunse Punta
Whymper alle ore 13 del 24 giugno 1865.
Edward Whymper aveva intenzione di traversare alla
vetta principale ma abbandonò l’idea perché il tempo stava peggiorando e la
cresta che portava alla cima era troppo ghiacciata.
L’ascensione si svolse senza incidenti, ma
durante la discesa furono sorpresi da una piccola valanga che evitarono con un
salto un attimo prima che li travolgesse: “Cadde in un crepaccio spalancato e ci mostrò
quali sarebbero state le nostre tombe se fossimo rimasti in sua compagnia
cinque secoli di più”.
Alcuni giorni dopo un gruppo di cinque guide di
Courmayeur,
condotto dall’intraprendente e ambizioso Julien Grange, rifece
l’ascensione per imparare il percorso – un’impresa rischiosa che impressionò
molto Edward
Whymper.
Nel settembre del 1867
Christian Almer
fece un’altra ascensione con Hereford Brooke George
e altri due ma, nel tentativo di raggiungere la cima più alta, furono
ostacolati da scarsa visibilità.
Il 30 giugno del 1868
Horace Walker,
canadese di origine, dodicesimo presidente dell'Alpine Club con Melchior
Anderegg, Johann Jaun e Julien Grange (assunto come
semplice portatore, tuttavia la sua conoscenza della scalata deve essere stata
preziosa) abbandonano la via che porta alla Punta
Whymper sotto la cresta finale e attraversano il bacino del ghiacciaio
ad Est per raggiungere la cresta
parallela che conduce facilmente alla cima più alta, la Punta
Walker divenuta poi l’attuale
via normale.
Il percorso aperto dalla comitiva di Edward Whymper è
complesso, mette insieme una via attraverso crepacci e aree valanghive e usa costole
rocciose dove è necessario evitare le zone di seracchi.
Molti scalatori che la percorrono in discesa
dopo aver scalato la parete Nord ne
parlano con consapevole rispetto sollevati per essere usciti indenni dalla
montagna.
La zona crepacciata al di sopra del Rifugio
Boccalatte dovrebbe essere ispezionata il giorno precedente.
Bisognerebbe valutare se sia più opportuno attaccare il canalone con pendenza
di 40 gradi a destra del Rocher
du Reposoir, oppure seguire la dorsale rocciosa del Reposoir,
fino al punto in cui inizia la neve. Se le condizioni sono favorevoli è
preferibile il couloir di ghiaccio.
Nel corso della traversata finale del Ghiacciaio
delle Grandes Jorasses superiore verso Est,
lungo i Rochers
Whymper (vecchia corda fissa) a metà altezza
in direzione dell’opposto bacino di raccolta del ghiacciaio e alla base delle
rocce terminali vi è pericolo di scariche di sassi e ghiaccio. All’inizio
dell’estate possono verificarsi anche slavine.
Una variante seguita da molti scalatori delle Grandes Jorasses è la seguente:
lungo i Rochers
Whymper (affascinante
arrampicata sulla roccia levigata in assenza di neve) direttamente alla Punta
Whymper
sul tetto delle Grandes Jorasses. Le cornici
orlano i precipizi Nord.
Si tolgono ora i ramponi. Un grande masso
roccioso offre un gradito punto di sosta che permette si assicurarsi (è
opportuno utilizzare 50 metri di corda) per scendere lungo il ripido pendio in
una bocchetta, dalla quale una facile cresta nevosa conduce alla Punta
Walker.
Sopra
le nuvole
Di difficoltà intermedia fra le vie del
versante Nord e le vie normali è il percorso della Cresta Ovest che si
stende per circa un chilometro e mezzo lungo lo scosceso massiccio situato
nella dorsale di confine fra l’Italia e la Francia.
La sua scalata ci permette di cogliere appieno
la maestosità di questa montagna.
Si tratta di un’ascensione faticosa di otto ore
dal Bivacco
Canzio sul Col
delle Grandes Jorasses alla Punta
Walker.
Il
terreno è prevalentemente costituito da saldo granito e presenta sporadici
tratti con difficoltà di IV grado.
Oltre la Punta
Croz vi sono tratti di terreno misto.
Le scalate alle singole cime sono avvenute come
segue:
Nel 1909 -
24 agosto. La prima ascensione della Punta Croz –
probabilmente fu compiuta da Fräulein Eleonore Hasenclever,
Wilhelm Klemm, Felix König e Richard Weitzenböck.
Nel 1898 - Punta
Margherita e Punta
Elena – dal Duca
degli Abruzzi con Joseph
Petigax, Laurent Croux,
César Ollier e Félix Ollier (le cime portano il
nome della duchessa degli Abruzzi e di quella d’Aosta). Queste ascensioni
furono fatte da Sud.
Nel 1904 – Punta Young –
fu raggiunta da Valentie
Ryan con Franz
Lochmatter e Joseph Lochmatter nel tentativo di realizzare la
traversata completa della cresta, ma non ci riuscirono.
1911 - 14 agosto. L’insuccesso di una cordata così
forte senza dubbio rese la cresta un progetto seducente per Geoffrey Winthrop
Young e per i suoi compagni Humphrey
Owen Jones e Joseph
Knubel e rese tanto più prezioso il loro successo ottenuto con la traversata completa delle creste e con
la prima ascensione certa alla Punta Croz. La
fortuna era dalla loro parte quando Humphrey
Owen Jones cadde e trascinò Joseph Knubel in
un canale ghiacciato sotto il colle ma, come ha raccontato Geoffrey
Winthrop Young, “il
nostro leader sembrò più rinvigorito che altro dal suo tuffo a capofitto”.
Continuarono e finalmente raggiunsero Punta
Whymper cinque ore
dopo aver lasciato il colle, un ottimo tempo.
Nel progetto di Geoffrey Winthrop Young era prevista anche la Cresta delle Hirondelles che il trio (più Laurent Croux) aveva disceso tre giorni prima avendo giudicato la salita troppo difficile.
Questa cresta respinse numerosi tentativi;
finalmente fu scalata nel 1927 da Gustavo Gaja, Sergio Matteoda, Francesco Ravelli
e Guido Alberto Rivetti,
guidati da Adolphe Rey e Alphonse Chenoz.
La conduzione da parte di Adolphe Rey della scalata e del
suo passaggio cruciale, una fessura nella parete sopra l’intaglio a V, fu
considerata da Alessandro
Gogna “una scalata straordinaria per quel periodo…un significativo
passo in avanti per quanto riguarda il livello dell’arrampicata nelle Alpi
occidentali”.
Dalla Punta
Walker scendono verso Sud due
grandi creste.
La Sud-ovest
o Cresta
di Pra Sec fu scalata nel 1923 da Francesco Ravelli,
Guido Alberto Rivetti,
e Evariste Croux.
La Sud-est
o Cresta
di Tronchey fu completata nel 1936 da Titta Gilberti ed Eliseo Croux.
Questa scalata viene ripetuta raramente, ma
offre bei passaggi su roccia solida che raggiungono il massimo sulla cruciale
terza torre, una splendida posizione ad alta quota tra le vertiginose pareti Sud ed Est.
Anche queste grandi pareti vantano importanti
scalate.
La parete Est
fu superata da Giusto
Gervasuti e Giuseppe
Gagliardone nel 1938 e la parete Sud completa fu scalata da Alessandro Gogna e Guido Machetto nel 1972.
La lotta per la parete Nord fu legata ad eventi tragici e a eventi felici.
Dopo quaranta tentativi falliti di varie cordate
nel corso di cinque anni, il gran colpo riuscì ai tedeschi Rudolf Peters e Martin Meier fra il 28 e il 29 luglio 1935.
Nel corso di uno dei tentativi precedenti Peter Haringer, compagno di
cordata di Rudolf Peters, trovò la morte. Rudolf Peters superò il pilastro centrale salendo alla Pointe
Croz.
Poi iniziò la lotta per lo Sperone
Walker, a cui parteciparono i più abili alpinisti di quel periodo.
I vincitori furono Riccardo
Cassin, Gino Esposito e Ugo
Tizzoni, di Lecco.
Superarono l’imponente pilastro della parete Nord dal 4 al 6 agosto 1938. Da
allora furono effettuate poco meno di 1000 ripetizioni.
Sono tante attualmente le vie che percorrono la
parete ma nessuna è all’altezza delle due originali.
La più nota delle nuove vie è il “Linceul”
che René
Desmaison e Robert Flematty scalarono per primi nel gennaio del
1968,
trascorrendo dieci faticosissimi giorni su questa parete alta 800 metri, con
pendii ghiacciati che raggiungono i 65 gradi di inclinazione e passaggi su
roccia con difficoltà di V grado. Altre scalate sono state realizzate da
cordate di varia nazionalità.
La parete Nord delle Grandes Jorasses non
si lasciano vedere dal fondovalle e si cela agli sguardi dei curiosi e dei
turisti. Solo salendo a Montenvers con il trenino, essa si lascia in parte
scorgere in tutta la sua imponenza, che ne fa una parete senza rivali su tutta
la catena alpina Si tratta di una muraglia poderosa, alta fino a 1200 metri,
caratterizzata da alcuni speroni assai in rilievo, che si originano dalle vette
sommitali che formano la cresta stessa delle Jorasses:
Walker, Whymper, Croz, Margherita, Elena,
Young.
Ogni sperone è separato dall’altro da orridi canaloni di ghiaccio nerastro, costantemente battuti dalle scariche di sassi e di pietrisco.
Gli stessi speroni appaiono come una fuga di nere placche granitiche incrostate di ghiaccio traslucido, chiazzati qua e là da alcuni nevai che occhieggiano tra il grigiore delle lastre granitiche. E’ una parete che riceve poco sole e come tutte le pareti Nord dà uno strano senso di assenza di vita e di morte, che riesce però ad affascinare molti alpinisti. Essa fu l’ultima a cadere nel Monte Bianco, ed è naturale, infatti, la sua salita richiese dal punto di vista tecnico la massima espressione della tecnica orientale per quanto concerne l’arrampicata su roccia e la più grande abilità nell’uso dei ramponi per quanto concerne il ghiaccio. Dal punto di vista psicologico, il successo arrise proprio a quelle cordate che erano assolutamente prive di complessi, cordate quindi che giunsero dall’esterno e che non erano condizionate dalla mentalità conservatrice degli ambienti locali.
Il
Capovolgimento dei concetti tradizionali
Il 17 marzo 1976 Jean-Marc Boivin giunse sulla Cresta des Hirondelles dopo aver scalato il “Linceul” in 4 ore e mezza.
Quello stesso giorno aveva già scalato le pareti Nord dell’Aiguille Verte (Couloir Grassi), delle Les Droites e delle Les Courtes.
Questo fu un primo esempio di “concatenamento”. Un exploit che consiste nello scalare diverse vie una dopo l’altra (con l’aiuto di un deltaplano, un parapendio o un elicottero per gli spostamenti).
Seguirono altre imprese audaci negli anni ’80.
Eric Escoffier, francese venticinquenne di Lione, in un pomeriggio salì da solo a tempo di record lungo lo Sperone Croz (tempo di percorrenza consueto 12/18 ore).
Sulla vetta lo attendeva il suo amico Christophe Vaillant con un deltaplano biposto. Insieme partirono alle 12, diretti allo Sperone Walker. L’impresa fu portata a termine nel pomeriggio.
Il concatenamento delle pareti Nord delle Jorasses, dell’Eiger e del Cervino, sia in estate che in inverno, realizzato da Christophe Profit, ha portato questa disciplina a un incredibile livello di prestazione fisica e tecnica.
LES GRANDES JORASSES.- Le Grandes Jorasses ripetono, in scala minore, la stessa struttura del Monte Bianco. Presentano, cioè, un versante settentrionale sostanzialmente uniforme ed uno meridionale rotto da potenti contrafforti: ed hanno cosi, come il Monte Bianco, la loro maggior massa interamente in territorio italiano. Con questa differenza, che mentre il versante Nord del Monte Bianco è interamente rivestito dal Glacier des Bossons, con pendenza relativamente modesta e aspetto bonario, la parete Nord delle Grandes Jorasses è rocciosa, ripidissima, impressionante.
Da questo lato le Grandes Jorasses, inferiori al Monte Bianco per altezza e grandiosità complessiva, gli sono nettamente superiori per la selvaggia grandezza della muraglia che incombe altissima sul vasto Ghiacciaio di Leschaux. A mezzogiorno invece la superiorità è chiaramente del Monte Bianco: la pur mirabile parete Est delle Grandes Jorasses non regge il confronto col paretone della Brenva ed il Grand Pilier d'Angle: altrettanto dicasi per la Cresta di Tronchey e la Cresta di Pra Sec rispetto alla corrispondente Cresta del Peutérey e Cresta di Brouillard. Manca, inoltre, uno sperone centrale quale quello della Cresta dell'Innominata, anche se il contrafforte della Tour des Jorasses, a occidente della Cresta di Pra Sec, può rappresentarne un corrispettivo minore: le colate di ghiaccio sono assai meno potenti, anche se non meno tormentate e suggestive; manca, infine, una muraglia terminale sia pure lontanamente paragonabile ai piloni del Monte Bianco. Lo Sperone Settentrionale della Walker costituisce però la più potente nervatura granitica dell'intera catena alpina: e quanto a difficoltà e bontà del granito di cui sono interamente formate le Grandes Jorasses non temono affatto la rivalità del Monte Bianco.
TOPOGRAFIA: Dal Col des Grandes Jorasses la cresta di frontiera si stende con direzione Ovest-Est fino alla vetta massima, dominando sempre la ininterrotta muraglia settentrionale e formando via via la Punta Young (m. 3996), Punta Margherita (m 4065), Punta Elena (m 4045), Punta Croz (m 4110), Punta Whymper (m 4184)e Punta Walker (m 4208) di cui soltanto la Punta Whymper e la Punta Walker possono però considerarsi le vere vette, rispettivamente Ovest ed Est, delle Grandes Jorasses, per l'altezza e la caratterizzazione su entrambi i versanti (anche se dei due grandi speroni della parete Nord quello occidentale termina alla Punta Croz e non alla Punta Whymper). Dalla Punta Walker la cresta precipita uniforme, con direzione decisamente Nord-Est, sul Col des Hirondelles e prende il nome di Cresta des Hirondelles. Fra questa cresta, sempre di confine e la Cresta italiana di Tronchey, Sud-est, è compresa la parete Est, interamente italiana, al sommo del Ghiacciaio di Fréboudze. La Cresta di Tronchey si adagia nella Aiguille de l'Eveque 3262 m. prima di precipitare e sparire nelle conoidi erbose fronte al Lavachey, sui 1800 m (con un conseguente dislivello complessivo di 2400 m.).
Fra la Cresta di Tronchey e la Cresta di Pra Sec, Sud, si stende il versante di Tronchey, solcato dai modesti ghiacciai sospesi di Tronchey e di Pra Sec. La Cresta di Pra Sec termina, in corrispondenza della Punta Walker, contro e a Est del ghiacciaio sospeso terminale, i cui seracchi dominano la paretina di Pra Sec e si appoggiano al robusto sperone della Tour des Jorasses 3823 m. che la colata del Ghiacciaio delle Grandes Jorasses separa dalla massa principale della montagna. Su questa ultima si distinguono ancora, sempre da Est a Ovest: i Rochers Whymper, che scendono un pò ad Ovest della Tour des Jorasses e terminano nella stessa colata del Ghiacciaio delle Grandes Jorasses; il Couloir Whymper, a Ovest dei Rochers Whymper omonimi; infine, lo Sperone della Punta Croz, che costituisce la sponda destra orografica del Couloir Whymper, forma nella sua parte mediana il cosiddetto «Reposoir» e si risolleva in basso, a valle della confluenza fra i Ghiacciai delle Grandes Jorasses e di Plampincieux, nell'isola rocciosa della Bouteille. - Oltre lo Sperone della Punta Croz il versante meridionale della Punta Elena, Punta Margherita, Punta Young si distendono pressoché uniforme fino al passando per . Nella descrizione degli itinerari tratteremo delle Grandes Jorasses come montagna unica costituita dalla vetta massima della Punta Walker, sia pure riservando alle singole vette della cresta sommi tale le occorrenti notizie complementari.
PARETE NORD - La parete Nord si stende fra il Col des Grandes Jorasses e il Col des Hirondelles per una larghezza di circa 1500 metri comprendente: a) la fiancata occidentale, compresa fra lo Spigolo settentrionale della Punta Young e lo Sperone della Punta Croz; larga circa 500 m, con un’altezza massima di 913 m. fra la crepaccia - quota 3152 IGM - e la vetta della Punta Margherita; b) la vera e propria parete, compresa fra i due speroni gemelli della Punta Walker e della Punta Croz: larga sui 350 m, con un’altezza massima i 1196 m. tra la Punta Walker m 4208 e l'estremità inferiore del suo sperone, quota 3010 IGM. La crepaccia sotto lo Sperone Croz è leggermente più bassa - m 3003 IGM - ma la Punta Croz, m 4110 è notevolmente più bassa della Punta Walker, per cui l'altezza dello Sperone Croz è di complessivi 1105 m. La gran gola centrale è ghiacciata nella sua parte inferiore, interamente rocciosa in alto: la rigola termina alla sella fra Punta Walker e Punta Whymper ed è quindi assai più vicina allo Sperone della Walker. A circa metà distanza fra la rigola e lo Sperone Croz scende, nella parte alta rocciosa, la nervatura della Punta Whymper; c) la fiancata orientale, compresa fra lo Sperone della Walker, la Cresta des Hirondelles e lo Sperone del Col des Hirondelles. Architettonicamente, il motivo dominante è quello dei due speroni gemelli, da cui è derivato il plurale «Les Grandes Jorasses». (Le grandi cime) e la lunga magia di un’assoluta inaccessibilità.
Con la conquista dello Sperone Walker ad opera di Riccardo Cassin, Gino Esposito e Ugo Tizzoni il 4/5/6 agosto 1938 la parete poteva considerarsi definitivamente vinta. Restavano, però, la nervatura della Punta Margherita e lo Spigolo Nord della Punta Young, superati entrambi nel 1958: la prima da Jean Couzy e René Desmaison, il secondo da Enrico Cavalieri e Andrea Mellano.
Restava, infine, quella nervatura della Punta Whymper che costituiva secondo Walter Bonatti: «l'ultima grande prima suggerita dalla logica nel Massiccio del Monte Bianco»: e che venne per l'appunto domata da Walter Bonatti e Michel Vaucher, con tre bivacchi in parete, fra il 6 ed il 10 agosto 1964.
Va, inoltre, ricordato che anche il ripidissimo pendio compreso fra lo Sperone Walker e la Cresta des Hirondelles, il cosiddetto «Linceul», è stato risalito fra il 13 ed il 26 gennaio 1968 vi si cimentarono, affrontando nove durissimi bivacchi, René Desmaison e Robert Flematty, con l'intenzione di salire direttamente alla Punta Walker dallo stesso «Linceul»; il maltempo li costrinse peraltro ad uscire sulla Cresta des Hirondelles, sopra i 4000 m.
Anno e salitori delle Grands Jorasses
1865
- 24 giugno. La
prima ascensione “morale” delle Grandes
Jorasses dovrebbe certamente essere accreditata a Edward Whymper (venti
giorni prima del Cervino)
che con le sue guide Michel Croz,
Christian Almer
e Franz Biner
raggiunsero dopo un attento sopralluogo la Punta Ovest, dell’attuale Punta
Whymper per la via normale del Reposoir
e del Rochers
Whymper. Partito da Courmayeur
alle 1,35 di notte, alle 4,35 tocca le rocce montone su cui sorge ora la Capanna
delle Grandes Jorasses: le supera in un'ora ed alle 8,05 s'incontra
colla zona dei seracchi sotto il Rocher
du Reposoir che rimonta incontrando qualche difficoltà. Per
l'altro"Rocher", che ora porta il suo nome, egli s'innalza
direttamente alla vetta 4184 m, che raggiunge alle 13. Alle 20,45 è di ritorno
a Courmayeur.
Edward Whymper aveva intenzione di traversare alla
vetta principale ma abbandonò l’idea perché il tempo stava peggiorando e la
cresta che portava alla cima era troppo ghiacciata.
L’ascensione si svolse senza incidenti, ma durante la discesa furono sorpresi da una piccola valanga che evitarono con un salto un attimo prima che li travolgesse: “Cadde in un crepaccio spalancato e ci mostrò quali sarebbero state le nostre tombe se fossimo rimasti in sua compagnia cinque secoli di più”. È la via seguita nella sostanziale prima ascensione delle Grandes Jorasses consiste nel continuare fino alla vetta della Punta Whymper per il comodo e sicuro dosso dei Rochers Whymper, dopo di averli raggiunti per la via normale del Reposoir. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
Schizzo - 24/1 - 25/1 - 26/1 e 27/1 - It. 43r
1865 - 28 giugno. Un gruppo di cinque guide di Courmayeur, condotto dall’intraprendente e ambizioso Julien Grange, rifece l’ascensione alle Grandes Jorasses alla Punta Whymper per imparare il percorso, ma fu un’impresa rischiosa che impressionò molto Edward Whymper. Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 24/1 - 25/1 - 26/1 e 27/1 - It. 43r
1867 - 9 settembre. Hereford Brooke George e Alexander Mortimer con Christian Almer e Ulrich Almer praticarono una variante, giungendo a 150 m. dalla Punta Whymper: Via normale, abbandonarono i Rochers Whymper per traversare verso Est il ripido pendio di neve sopra i seracchi, raggiungendo la cresta sommitale un po’ sopra la sella Whymper-Walker e continuando per cresta fino alla Punta Whymper. Poiché Christian Almer aveva partecipato alla prima ascensione del 1865 non si può pensare ad un errore, ma bensì ad un itinerario voluto. Qual’uno pensa che nel tentativo di raggiungere la cima più alta delle Grandes Jorasses furono ostacolati da scarsa visibilità. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1868 - 30 giugno. Horace Walker, canadese di origine, dodicesimo presidente dell'Alpine Club con Melchior Anderegg, Johann Jaun e Julien Grange (assunto come semplice portatore, tuttavia la sua conoscenza della scalata deve essere stata preziosa) salgono per il Reposoir, il Couloir Whymper e il Ghiacciaio sospeso delle Grandes Jorasses ma poi abbandonano la via che porta alla Punta Whymper sotto la cresta finale e attraversano il bacino del ghiacciaio ad Est per raggiungere la cresta parallela che conduce facilmente alla cima più alta dal versante Sud-Ovest della Punta Walker per l’attuale Via normale delle Grandes Jorasses. Classica salita mista, non difficile ma completa e varia: un condensato di grande ascensione. Presenta qualche pericolo obiettivo nella traversata del Couloir Whymper e del tratto sotto i seracchi della Punta Whymper (slavine e blocchi di ghiaccio): richiede pertanto una partenza molto mattutina ed un veloce ritorno. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
Schizzo - 24/1 - 25/1 - 26/1 - 27/1 - 28/1 - It. 43p
1873 - 14 agosto. L’inglese James Eccles con le guide Michel-Clement Payot e Alphonse Payot. scalarono
per la prima volta l’Aiguille
de Rochefort, la vetta topograficamente più importante della dorsale della Cresta
di Rochefort, di cui compirono cosi anche la prima traversata. Scesero dopo
la conquista della Aiguille
de Rochefort per il Ghiacciaio del Mont Mallet, che diventerà in
seguito la via classica di discesa. Per questo itinerario è stata effettuata la
prima salita invernale. Lungo itinerario interamente su ghiacciaio, allietato
dalla continua visione dell’incombente parete Nord delle Les
Grandes Jorasses. Lo stato dei crepacci dell'ultima seraccata può rendere a
volte complicato o addirittura difficilissimo il proseguimento. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1881 – Viene costruita la prima Capanna delle Grandes Jorasses, oggi Rifugio Boccalatte-Piolti. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1891 – 14 gennaio. La prima invernale alla Punta Croz alle Grandes Jorasses viene eseguita per merito di Paul Gussfeldt con Emilio Rey, Laurent Croux, Fabien Croux e David Proment. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1891 - 13 luglio. Ludwig Darmastadter con Johann Niederwieser detto Stabeler, praticarono una variante sulle Grandes Jorasses che è più difficile della Via normale e non ne evita anzi ne aggrava i pericoli obiettivi, perché risale il tratto inferiore del Couloir Whymper e poi passa ugualmente sotto i seracchi della Punta Whymper. - Lasciarono a Ovest il Reposoir e continuarono per il Ghiacciaio delle Grandes Jorasses; risalirono il primo tratto del Couloir Whymper e poi si portarono sui Rochers Whymper un centinaio di metri sotto il normale approdo. Continuarono per i Rochers Whymper, che in questo tratto inferiore sono più inclinati e difficili di quanto non siano in alto, e spesso vetrati, fino a riprendere la Via Normale delle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1898 – 22 agosto. Il Duca
degli Abruzzi - (Luigi
Amedeo di Savoia) compie la prima ascensione delle Punta
Margherita e Punta
Elena con Joseph Petigax,
Laurent Croux, César Ollier e Félix Ollier (le cime portano il
nome della duchessa degli Abruzzi e di quella d’Aosta). Questa ascensione venne
fatta da Sud.
Partirono da Courmayeur all’una di notte. Giunsero alla sommità del Rocher du Reposoir lasciando a destra l’usuale via di salita alle Grandes Jorasses e, volgendo a sinistra, attaccano per rocce pessime la spalla di monte fra il ghiacciaio che scende a Sud-ovest della Punta Whymper e il canalone roccioso che termina alla Punta (4066 m.). Alle 10,15 sono sulla cresta di frontiera e alle 13 sulla vetta agognata, da cui il Principe impose il nome di Punta Margherita, in omaggio a Sua Maestà la Regina. Nel ritorno toccano una cima sulla cresta, e questa riceve il battesimo di Punta Helène, in onore di Sua Altezza Regina, la Duchessa Elena d’Aosta. In ore 1,15 la comitiva è al termine della cresta di confine….alle 17,45 è di ritorno alla Capanna delle Jorasses e alle 21,30 a Courmayeur. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 25/1 - 26/1 - 27/1 - 28/1 - It. 43s
1899 - 26 agosto. Giovanni Battista Gugliermina con Giuseppe Gugliermina e Natale Schiavi con Michele Motta effettuano la prima ascensione e traversata da Est a Ovest dell’aereo colle fra il Picco Luigi Amedeo e il Mont Brouillard che chiameranno Col Emile Rey (4027 m.) a ricordo della grande guida di Courmayeur, Emile (Emilio) Rey, caduta nel 1895 a soli 49 anni alla Gengiva del Dente del Gigante. Per 20 anni svolse un’attività alpinistica eccezionale, di alto livello tecnico e di esplorazione; fra le sue prime ascensioni assolute o vie nuove si annoverano: Aiguille Noire de Peutérey, Aiguille de Talèfre, Calotte de Rochefort, Aiguille Blanche de Peutérey, Charmoz (traversata), Dru (traversata), Monte Bianco (invernale), Aiguille de Bionnassay (Sud e Est), Castore (Nord), Grandes Jorasses (invernale), Ago di Sciora, Pizzo Badile (Est), Cima di Rosso (Nord), Dent d'Hérens (Ovest), Monte Bianco (Cresta de Peutérey). – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1904 – 18 giugno. Valentie Ryan con Franz Lochmatter e Joseph Lochmatter, in un tentativo alla Cresta Ovest, delle Grandes Jorasses compiono dal Col des Grandes Jorasses, la prima ascensione dell’attuale Punta Young, così chiamata in seguito in onore del primo salitore delle varie creste Geoffrey Winthrop Young il 14 agosto . 1911. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1904 - 11 agosto. John Percy Farrar con Daniele Maquignaz e Ernest Simond salirono per i Ghiacciai di Plampincieux e delle Grandes Jorasses venne presentata come variante ma invece è una via autonoma, l’unica via interamente di ghiaccio (tranne le roccette finali) alle Grandes Jorasses, perché evita tanto il Reposoir quanto i Rochers Whymper, risalendo la ripida colata del Ghiacciaio delle Grandes Jorasses compresa fra i Rochers Whymper a Ovest e la Tour des Jorasses a Est. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 24/1 - 25/1 - 26/1 - It. 43q
1904 - 13 agosto. John Percy Farrar con Daniele Maquignaz e Ernest Simond, praticarono una variante per raggiungere la vetta del Dôme de Rochefort. Dal Ghiacciaio di Plampincieux raggiunsero la base del versante Est dello Sperone Sudest a circa mezza distanza fra l’estremità inferiore dello sperone stesso (3053 m.) e lo sbocco del canalone del Col des Grandes Jorasses.
Per un pendio esposto, lasciando a
sinistra una guglia appuntita, salirono verso una cresta e la seguirono fino a
un netto intaglio. Continuarono per il canale aperto a destra di una torre
rossastra sormontata da un masso, fino a quando si può raggiungere la cresta al
disopra della torre. Tenendosi in seguito a sinistra della cresta, poi a
destra, e, per un camino difficile di fronte alle Grandes Jorasses,
si portarono sul Crestone Sud-Sudest
fino a raggiungere la cima del Dôme
de Rochefort. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1909 - 12 agosto. Hans Pfann e F. J. Gassner salirono dal ramo orientale del Ghiacciaio delle Grandes Jorasses per il fianco Sud-Sudovest dello spallone 3936 m. del Contrafforte di Pra Sec chiamata poi (via Pfann). - Mentre non ci risulta che questo itinerario sia mai stato integralmente ripetuto, ricordiamo che il suo tratto finale, dal punto in cui esso raggiunge lo spigolo del Contrafforte di Pra Sec delle Grandes Jorasses alla vetta, venne ripetuto dalla cordata Ottavio Bastrenta e Corradino Rabbi il 12/13 settembre del 1964. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 24/1 - 25/1 - 26/1 - 29/1 - It. 43n
1909 – 24 agosto. La prima ascensione della Punta Croz delle Grandes Jorasses probabilmente fu compiuta da Fräulein Eleonore Hasenclever, Wilhelm Klemm, Felix König e Richard Weitzenböck salendo per il Reposoir ed il sovrastante costone roccioso, tirando diritto e così raggiungendo la cresta sommitale più vicino alla Punta Croz che alla Punta Elena, ma non vi è certezza. Questa via è la meno brillante, ma ha il pregio di evitare il Couloir Whymper ed il relativo pericolo di slavine: ed è così la più sicura via di accesso alla cresta sommitale. Molto conveniente in discesa per chi, provenendo dal Col des Grandes Jorasses o dallo Sperone Croz della parete Nord, abbia fretta di scendere al rifugio; venne così seguita in discesa da Geoffrey Winthrop Young e Humphrey Owen Jones con Josef Knubel, il 14 agosto 1911 e dai tedeschi Martin Meier e Rudolf Peters il 30 giugno 1935 e da parecchie altre cordate. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 25/1 - 26/1 - 27/1 e 28/1 - It. 43s
1911 - 11 agosto. Humphrey Owen Jones, Geoffrey Winthrop Young, Josef Knubel e Laurent Croux scesero la Cresta des Hirondelles alle Grandes Jorasses giudicando la salita troppo difficile. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - 20/1 - 21/1 - It. 43g
1911 – 14 agosto. La prima ascensione certa delle Grandes Jorasses alla Punta Croz è a merito di Geoffrey Winthrop Young e Humphrey Owen Jones con Josef Knubel, nella loro ascensione dal Col des Grandes Jorasses per la Cresta Ovest. Dopo che la cresta era però già stata separatamente percorsa: fino alla Punta Young dalla cordata Valentie Ryan con Franz Lochmatter e Joseph Lochmatter; in senso inverso. - Dal Duca degli Abruzzi fino alla Punta Margherita. In sostanza, restava «da fare» soltanto il tratto Punta Young - Punta Margherita: ma ciò non toglie affatto il merito della prima ascensione alla cordata Humphrey Owen Jones-Geoffrey Winthrop Young-Joseph Knubel, perché il problema consisteva appunto nel superare quel tratto: «fu Joseph Knubel, mi pare, che trovò la fessura chiave». Egli apparve dietro di noi sul torrione e, con un’impressionante solennità - non era forse quello il punto in cui avevano abbandonato l’incomparabile Franz Lochmatter? - ci fece segno di ritornare un po’ verso Ovest. Mentre Humphrey Owen Jones scendeva direttamente sul Reposoir non appena attraversata la Punta Elena, Geoffrey Winthrop Young e Joseph Knubel, che già avevano compiuto «en passant» la prima ascensione della Cima Ovest della Punta Margherita, continuavano per cresta fin presso la Punta Whymper.
La fortuna era dalla loro parte quando Humphrey Owen Jones cadde e trascinò Josef Knubel in un canale ghiacciato sotto il colle ma, come ha raccontato Geoffrey Winthrop Young, “il nostro leader sembrò più rinvigorito che altro dal suo tuffo a capofitto”. Nel progetto di Geoffrey Winthrop Young era prevista anche la Cresta des Hirondelles che il trio (più Laurent Croux) aveva disceso tre giorni prima, avendo giudicato la salita troppo difficile. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
Schizzo - 19/1 - 25/1 - 26/1 - 27/1 e 28/1 - It. 43a
1923 - 23/24 luglio. Francesco Ravelli e Guido Alberto Rivetti con Evaristo Croux, salirono le Grandes Jorasses per il Contrafforte di Pra Sec e il Versante di Tronchey. Il complesso Contrafforte di Pra Sec (che divide in basso il ramo orientale del Ghiacciaio delle Grandes Jorasses dal Ghiacciaio di Pra Sec) in alto è poco evidenziato e costituisce l'estremo bordo orientale delle roccette finali dell'itinerario normale che battezzarono molto opportunamente «Aiguilles de Pra Sec», IGM reca due quote - 3549-3438 - che corrispondono rispettivamente alla settentrionale ed alla meridionale: ma non quota la centrale, pur evidenziandone il disegno. Queste tre Aiguilles de Pra Sec sono ben visibili da Entrèves, e diventano particolarmente evidenti quando un po’ di nebbia sulla retrostante parete, o un favorevole contrasto di sole ed ombra le distacca nettamente dalle retrostanti due torri superiori della Cresta di Tronchey (seconda e terza), contro le quali restano altrimenti schiacciate, ad eccezione dell’estrema vetta dell’Aiguille Meridionale, che si profila sul cielo. La cordata di Francesco Ravelli scalò soltanto l’Aiguille Meridionale, girando l’Aiguille Centrale e l’Aiguille Settentrionale sul versante Ovest e riprendendo il filo nel tratto compreso fra la forcella a monte e la vetta dell’Aiguille Settentrionale (che non raggiunsero, perché continuarono subito verso la forcella). - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 23/1 - 24/1 - 25/1 - 29/1 - It. 43l
1923 - 5/6 agosto. La prima ascensione completa delle Grandes Jorasses, fino alla Punta Walker, venne compiuta da Alfred Horeschowky e Franz Piekielko. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - 25/1 - 26/1 - 27/1 e 28/1 - It. 43a
1927 – 4 agosto. Adolphe Rey e Alfonso Chenoz in una ricognizione alla Cresta des Hirondelles alle Grandes Jorasses avevano però già trovato e superato diverse difficoltà come la fessura che poi sarà chiamata “Fessura Rey”. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - 20/1 - 21/1 - It. 43g
1927 – 10 agosto. Gustavo Gaja con Francesco Ravelli, Guido Alberto Rivetti, Sergio Matteoda e le guide Adolphe Rey e Alfonso Chenoz, contribuiscono alla conquista della Cresta des Hirondelles alle Grandes Jorasses. La cresta all’epoca era il “grande problema” del Monte Bianco e sappiamo che nomi famosi si erano arrestati di fronte all’intaglio a “V”: Albert Frederick Mummery, Josef Knubel, Geoffrey Winthrop Young e il Duca degli Abruzzi.
Quella fessura di trenta metri fu certamente il capolavoro del piccolo (di statura) e grande Adolphe Rey, che vi salì aiutandosi solo con tre chiodi e destando l’incredulità di molti alpinisti del tempo, i quali erano stati battuti dalle difficoltà. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
Schizzo - 19/1 - 20/1 - 21/1 - It. 43g
1928 – luglio. Armand Charlet
compie il primo tentativo alla Punta
Walker per lo Sperone
Walker delle Grandes Jorasses. - Gruppo
delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco
1928 - 22/23 luglio. Rand Herron con le guide Evaristo Croux e Eliseo Croux miravano alla Cresta di Tronchey alle Grandes Jorasses che raggiunsero ma dal Versante di Tronchey per la supposta impraticabilità del camino fra la seconda e la terza torre. La via seguita dalla cordata di Rand Herron è certamente molto difficile, perché Evaristo Croux dovette impegnarsi a fondo e piantare parecchi chiodi. Non ci risulta che la salita sia stata ripetuta ne pensiamo che debba esserlo, data la maggiore attrazione e la maggior sicurezza della vicina Aiguille de Tronchey. Resta ancora da fare la prima ascensione completa della parete. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 23/1 - 24/1 - 25/1 - 29/1 - It. 43l
1928 - 10 agosto. Il primo vero tentativo compiuto per la parete Nord dello Sperone Walker delle Grandes Jorasses venne effettuato da Leopoldo Gasparotto, Alberto Rand Herron e Piero Zanetti con Armand Charlet ed Evariste Croux: raggiungendo la massima altezza raggiungibile senza chiodare. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1930 - 31 agosto. La prima traversata delle Grandes Jorasses da Ovest a Est (Col des Grandes Jorasses-Col des Hirondelles) è di Miss Gerardine Habel e Fitz Gerald con Alfred Couttet e Anatole Bozon. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - 25/1 - 26/1 - 27/1 e 28/1 - It. 43a
1931 - 1° luglio. I tedeschi Anderl Heckmair e Gustl Kröner attaccano le Grandes Jorasses nella gola centrale della parete Nord della Punta Walker e vi si innalzano per un centinaio di metri sopra la più alta crepaccia ma poi dovettero desistere per le difficoltà incontrate. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1931 - 8 agosto. Vi fu un tentativo di Hans Brehm e Leo Rittler allo spaventoso colatoio centrale delle Grandes Jorasses alla parete Nord della Punta Walker giunsero fino alle rocce e vi piantano un chiodo ma la loro salita si concluse tragicamente con la morte, travolti dalle scariche di sassi, i corpi furono trovati alla crepaccia. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1932 - Annata eccezionalmente sfavorevole per gli attacchi alla Nord della Punta Walker delle Grandes Jorasses, ci provano gli italiani Lino Binel e Amilcare Cretier ma arrivano fino all’inizio dello Sperone Walker - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1932 - Annata eccezionalmente sfavorevole per gli attacchi alla Nord della Punta Walker delle Grandes Jorasses, ci provano gli italiani Gabriele Boccalatte e Renato Chabod ma arrivano fino all’inizio dello Sperone Walker raggiunto dalla gola centrale - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1932 - Annata eccezionalmente sfavorevole per gli attacchi alla Nord della Punta Walker delle Grandes Jorasses, ci provano gli italiani Enzo Benedetti e Amilcare Cretier con Luigi Carrel e Pietro Maquignaz per la gola centrale, ma anche questo tentativo non ha esito positivo. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 13 agosto. Gabriele Boccalatte, Michele Rivero ed Ervedo Zanotti, Partendo dalla Capanna delle Grandes Jorasses per fare la traversata della Cresta Ovest delle Grandes Jorasses raggiungono il Col des Grandes Jorasses e praticano una variante seguendo la via Knubel per abbreviare il percorso. Raggiunto l'intaglio a Est della Punta Young, scesero per il canale che ne solca il versante Sud, per circa 30 m, e contorna poi lo sperone che è interposto tra questo “couloir” e il canalone proveniente dalla forcella a Ovest della Punta Margherita, con arrampicata trasversale per placca e fessure. Con la loro variante si raggiunge invece il canalone stesso con il seguente percorso, assai più evidente e probabilmente più spedito: salire il primo gendarme che segue l'intaglio (576 m; 4° superiore) e proseguire per la Cresta Ovest per breve tratto, fino all'altezza dell'unico, marcato canalino che, partendo dal pilastro Sud della Punta Margherita, poco al di sotto della stessa, raggiunge il letto sabbioso e poco inclinato del canalone su indicato. Scendere le rocce del fianco Sud della Cresta Ovest e raggiungere il canalone presso l'imbocco del canalino ora descritto (breve corda doppia). Salire questo interamente, indi proseguire a sinistra (poche decine di metri) fino alla vetta (2°/3° grado). Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - 25/1 - 26/1 - 27/1 e 28/1 - It. 43a
1933 – 14 agosto. Giusto Gervasuti e Piero Zanetti tentano lo Sperone Croz delle Grandes Jorasses raggiungendo la base della prima torre: ma sono costretti dal maltempo a ripiegare.
Mentre Piero Zanetti propendeva per scegliere come linea di salita il Costone della Walker - certamente il più bello e il più importante, che porta direttamente alla vetta principale, anche in omaggio al suo precedente tentativo - incominciavo a convincermi, come risultato delle mie osservazioni, che quello della Sperone Croz fosse più accessibile: e i fatti mi diedero poi ragione. Ma più che su una differenza di difficoltà, le mie considerazioni si basavano sul fatto che questo era più libero di neve e di ghiaccio, prendendo più sole nel pomeriggio, essendo meglio esposto a ponente…Mentre raggiungevamo la base della prima torre e la contornavamo per entrare nel couloir che porta alla seconda, un colpo di tuono ci fece alzare repentinamente la testa.....sul momento sperammo che fosse una finta ma dopo neppure un'ora le prime raffiche di grandine ci fecero comprendere che questa volta faceva proprio sul serio. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1934 - 5 luglio. Armand Charlet con Robert Gréloz opera un altro tentativo per la parete Nord dello Sperone Walker delle Grandes Jorasses riprendono l'itinerario di Giusto Gervasuti e Piero Zanetti: superano la seconda torre e poi si innalzano sul filo dello Sperone Croz fin sui 3600 m, più in alto dell'inizio della traversata del nevaio medio. Però Armand Charlet non aveva visto il diedro, perché si era lasciato attirare da quella cengia invitante che porta verso sinistra, a metà del nevaio medio, ed era così andato a finire proprio sullo spigolo, dove non sembra che ci sia da stare molto allegri. Questa volta Armand Charlet non aveva ceduto ad alcun sortilegio: ma dovette fermarsi, arrampicandosi in scarponi ferrati e senza piantar chiodi, di fronte ad «une paroi extremement abrupte, infranchissable sans procédés artificiels.». - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1934 - 5 luglio. Armand Charlet e Robert Gréloz percorsero per la prima volta una Variante scappatoia per il Couloir Face Aux Périades nella ritirata dalle Grandes Jorasses dal loro tentativo di salita alla Pointe Croz per lo Sperone Croz. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1934 - 11 luglio. Renato Chabod e Oreste Palumbo Mosca, dal Rifugio Boccalatte per la Cresta Sud e il versante Est sono stati i primi a salire la vetta della Bouteille 3301 m.
«Molto sportivamente abbiamo attaccato dal basso, anzi dall'estremo inferiore dello sperone roccioso, all'altezza cioè del Rifugio Boccalatte m 2804, di modo che avevamo da fare un’arrampicata di circa 500 m. di dislivello su ottimo granito.». Meno sportivamente, dopo di aver superato un primo passo alquanto difficile per la roccia assai liscia (perché non se ne poteva proprio fare a meno, trattandosi di un passaggio obbligato), ed un camino piuttosto facile, abbiamo poi aggirato tutte le difficoltà della cresta sul versante orientale, per placche poco inclinate e comode cenge. Dal Rifugio Boccalatte in circa tre ore: discesa per la via normale delle Grandes Jorasses, che si raggiunge poco sotto il Reposoir. - Gruppo des Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1934 - 15 luglio. Fallisce un altro tentativo di salita alla Pointe Croz per lo Sperone Croz alle Grandes Jorasses da parte di Martin Meier e Ludwig Steinauer, ma intanto si studia l’itinerario più logico di salita. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1934 – 29 luglio. Rudolf Peters, che ha alle sue spalle un’eccellente preparazione sulle Alpi Calcaree, attacca la parete Nord delle Grandes Jorasses con Peter Haringer e viene raggiunto il 30 luglio dagli italiani Renato Chabod e Giusto Gervasutti. Poi giunge anche il velocissimo Armand Charlet che supera tutti con Fernand Bellin e sale molto in alto, fino a circa 3500 metri di quota. Però improvvisamente si scatena una bufera e tutte le cordate decidono di ritirarsi, ad esclusione di Rudolf Peters e Peter Haringer che continuano imperterriti, superano il passaggio chiave fra nevaio medio e nevaio superiore, risalgono il nevaio superiore, bivaccano sulle rocce sovrastanti che però restano bloccati in parete dal maltempo, la tormenta li costringe alla ritirata. Solo il 2 agosto Rudolf Peters riesce a ritornare incolume alla base della parete, dopo di avervi passato cinque giorni e quattro notti dopo una tragica ritirata in cui Peter Haringer perse la vita. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1934 - 30 luglio. Renato Chabod e Giusto Gervasutti raggiunti da Armand Charlet e Fernand Bellin percorsero la Variante scappatoia per il Couloir Face Aux Périades nella ritirata dal loro tentativo di salita sulle Grandes Jorasses alla Pointe Croz per lo Sperone Croz. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1935 – 28/29 giugno. La lotta per la parete Nord delle Grandes Jorasses fu legata ad eventi tragici e a eventi felici. Dopo quaranta tentativi falliti di varie cordate nel corso di cinque anni. La prima fase della «corsa alla Nord delle Grandes Jorasses » si conclude con la vittoria dei tedeschi Martin Meier e Rudolf Peters che superarono il Pilastro Centrale salendo alla Pointe Croz per lo Sperone Croz. Nel corso di uno dei tentativi precedenti Rudolf Haringer, compagno di cordata di Rudolf Peters, trovò la morte. Poi iniziò la lotta per lo Sperone Walker, a cui parteciparono i più abili alpinisti di quel periodo. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
Schizzo - 19/1 - It. 43d
1935 - 30 giugno. Eduad Frendo, Chaix, Robert Gréloz e André Roch percorsero la Variante scappatoia per il Couloir Face Aux Périades nella loro ritirata per un incidente occorso a Robert Gréloz dal loro tentativo di salita sulle Grandes Jorasses alla Pointe Croz per lo Sperone Croz. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1935 - estate. Eliseo Croux ritorna all’attacco della Cresta di Tronchey alle Grandes Jorasses con Titta Gilberti, e per quanto costretto alla ritirata dal maltempo, risolve sostanzialmente il problema della cresta, perché raggiunge la sommità della Terza Torre dell’Aiguille de Tronchey. «Dal colletto (fra la seconda e la terza torre) si attacca il terzo torrione spostandosi un po’ verso sinistra, fino a guadagnare un camino non troppo largo che permette di raggiungere una zona di placche, distinguibili per il loro colore rossiccio. Superate le placche, ci si può dirigere verso una verticale spaccatura, strapiombante in alto, nella quale si entra con la spalla e che sbocca su un largo pianerottolo inclinato, a pochi metri dalla vetta del terzo torrione. Questa via, seguita da noi l’anno precedente, non era possibile quest’anno, a causa delle cattive condizioni della montagna; infatti, e spaccature e le placche inclinate erano coperte da uno spesso strato di ghiaccio.». - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 20/1 - 21/1 - 22/1 - 23/1 - 24/1 - 25/1 - It. 43ia
1935 - 1/2 luglio. Renato Chabod e Giusto Gervasutti seguiti da Raymond Lambert e Loulou Boulaz effettuano la prima ripetizione della Nord delle Grandes Jorasses che supera il Pilastro Centrale salendo alla Pointe Croz che aveva visto pochi giorni prima la vittoria dei tedeschi Martin Meier e Rudolf Peters - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - It. 43d
1935 - 7/9 luglio. Toni Mehsmer e Ludwig Steinauer effettuano la seconda ripetizione della Nord delle Grandes Jorasses che supera il Pilastro Centrale salendo alla Pointe Croz che aveva visto pochi giorni prima la vittoria dei tedeschi Martin Meier e Rudolf Peters - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - It. 43d
1935 - 21/23 luglio. R. Schinks, H. Stangl e K. Wallentels accoppiarono la traversata delle Grandes Jorasses con la Cresta di Rochefort. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - 25/1 - 26/1 - 27/1 e 28/1 - It. 43a
1935 - 23/24 luglio. Pierre Allain, Raymond Leininger e J. Charignon effettuano la Prima ripetizione in salita della Cresta des Hirondelles alle Grandes Jorasses nella loro prima traversata delle Grandes Jorasses da Est a Ovest (Col des Grandes Jorasses-Col des Hirondelles). - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - 20/1 - 21/1 - It. 43g
1935 - 24/25 luglio. La prima traversata delle Grandes Jorasses da Est a Ovest (Col des Grandes Jorasses-Col des Hirondelles) è di Pierre Allain, Raymond Leininger e J. Charignon. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - 25/1 - 26/1 - 27/1 e 28/1 - It. 43a
1935 - 25 luglio. Pierre Allain, Raymond Leininger e J. Charignon traversata delle Grandes Jorasses da Est a Ovest (Col des Grandes Jorasses-Col des Hirondelles) praticarono delle varianti nella discesa della Punta Margherita e della Punta Young. Dalla Punta Margherita, con due corde doppie di 20 m. su grandi placche (un chiodo lasciato, la seconda corda doppia è pendolare, corda di 60 m. utile) raggiungere una forcelletta. Girare sul Nord un ripido muro. Seguire il filo di cresta fino alla Punta Young. Continuare a seguirlo fino al punto in cui si abbassa bruscamente sul Col des Grandes Jorasses. Con tre corde doppie di 20 m. raggiungere il canale che non bisogna prendere in salita: questo canale porta alle nevi del colle. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - 25/1 - 26/1 - 27/1 e 28/1 - It. 43a
1935 - 26 luglio. Giusto Gervasutti, Mario Piolti e Michele Rivero effettuano la Seconda ripetizione in salita della Cresta des Hirondelles alle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - 20/1 - 21/1 - It. 43g
1935 - agosto. F. Königer, A. Münch, W. Schwabe e Ludwig Steinauer scesero per lo Spigolo dell’Young dopo essere stati bloccati dal maltempo, per tre giorni, sulla Punta Young delle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - It. 43b
1936 - 19/20 agosto. Ninì Pietrasanta, Gabriele Boccalatte, Alfonso Castelli e Renzo Ronco raggiungono lo spallone dell'Aiguille de l'Evêque fra detta Aiguille de Tronchey ed il Bivacco Jachia, ed esservi fermati dalle 10 alle 10.30, proseguirono «per il filo di cresta. Alle 11.30 siamo alla pertica portata nel 1928 da Rand Herron e dalle sue guide.». Una crestina di neve conduce sulla vetta della Cresta di Tronchey, magnifico belvedere sul bacino di Fréboudze e sull'incombente Cresta delle Grandes Jorasses: vista di qui, sembra formidabile, con i suoi tre salti lisci e verticali. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 20/1 - 21/1 - 22/1 - 23/1 - 24/1 - 25/1 - It. 43i
1936 - 22/23 agosto. Titta Gilberti e la guida Eliseo Croux realizzano la prima salita completa
della splendida Cresta
di Tronchey delle Grandes
Jorasses. «Bellissima e grandiosa salita, forse superiore per
difficoltà complessiva alla vicina Cresta
des Hirondelles, quasi del tutto esente da pericoli obiettivi».
Questa scalata viene ripetuta raramente, ma offre bei passaggi su roccia solida che raggiungono il massimo sulla cruciale terza torre, una splendida posizione ad alta quota tra le vertiginose pareti Sud ed Est. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
Schizzo - 20/1 - 21/1 - 22/1 - 23/1 - 24/1 - 25/1 - It. 43i
1937 - Giusto Gervasutti già da tempo i suoi occhi guardavano una parete rossa come il sangue, verticale, compatta, che si alza prepotente sopra un caos di blocchi di ghiaccio ammonticchiati. Nessuno ha mai pensato di salirla. Questa è la “sua” parete, la Parete Est delle Grandes Jorasses e con Leo Dubosc, salirono al Bivacco di Fréboudze, decisi di andare a controllare sul luogo se la bastionata della Parete Est delle Grandes Jorasses avesse qualche punto di minor resistenza, dove far breccia. Ma il tentativo alla parete si tramutò in un tentativo di giungere solamente all'attacco perché avevano avuto la malaugurata idea di prendere direttamente il ramo destro orografico del Ghiacciaio di Fréboudze. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 20/1 - 21/1 - It. 43h
1937 - Pierre Allain e Edouard Frendo tentano per la prima volta lo strapiombante Sperone Nord della Punta Walker delle Grandes Jorasses ma riescono a salire solo la parte bassa della parete poi il tempo incerto li costringe alla ritirata. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1937 - 23 luglio. Gabriele Boccalatte, Ettore Castiglioni e Titta Gilberti realizzano la Prima ascensione del Mont Greuvetta per lo parete Nord. - La parete Nord del Mont Greuvetta, una fra le più importanti della catena del Monte Bianco, è simile, come conformazione, alla parete Nord delle Grandes Jorasses; meno alta di questa, ma ancora più ripida, è costituita da grandi placche e da costoni arrotondati e poco accennati, che hanno un andamento leggermente obliquo da destra a sinistra. La via di salita si svolge su questi costoni appena a destra della verticale calata dalla vetta, e si mantiene abbastanza al sicuro dalla caduta di sassi, mentre questo pericolo è molto forte nelle zone laterali alla linea di ascensione. L'ascensione di questa parete, di quasi 800 metri di altezza, è interessantissima e di particolare bellezza, a motivo della roccia molto compatta e solida e della varietà del suo percorso. Il genere e lo stile dell'arrampicata sono particolarmente attraenti per l'eleganza dei passaggi e per la continuità delle difficoltà, forti, ma ben distribuite. Esclusi l'ultima parte della parete e pochi altri tratti lungo il resto del percorso, le difficoltà tecniche sono quasi esclusivamente di 5° grado e in qualche tratto, se superato in arrampicata libera, di 6°. La presenza di ghiaccio rende, inoltre, l'ascensione molto completa; poco pericolo di caduta di pietre, se la parete è in buone condizioni. - Gruppo Leschaux-Talèfre - Massiccio del Monte Bianco.
1937 - 2 agosto. Massimo Strumia con Francis Salluard e Camille Salluard salirono per la parete Sud raggiungendo la vetta della Punta Margherita alle Grandes Jorasses. Partendo dal Rifugio Boccalatte seguirono la Via Normale per le Grandes Jorasses fin sotto il Reposoir, indi raggiunsero per il Ghiacciaio di Plampincieux la base del canalone nevoso che scende dalla forcella di Punta Elena e Punta Margherita. -- Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 27/1 e 28/1 - It. 43t
1938 - 26 luglio. Gabriele Boccalatte, Mario Piolti e A. Sarfatti, meno di un mese prima dal giorno in cui (23 agosto) Gabriele Boccalatte e Mario Piolti cadevano all’Aiguille de Triolet. Salendo dal Ghiacciaio di Fréboudze per la Cresta Sud-Ovest delle Petites Jorasses tracciarono un bell'itinerario molto lungo, non difficile, vario e interessante, specialmente dal punto di vista ambientale. L'intaglio all'inizio della Cresta Sud-Ovest viene raggiunto traversando la Punta Borgna per cresta. Salita molto panoramica con visioni stupende sulla sottostante parete Ovest e sulle Grandes Jorasses. Non si hanno notizie di salite successive, mentre meriterebbe di essere frequentemente ripetuta. - Pointes de Fréboudze - Gruppo Leschaux-Talèfre - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1938 – 1° agosto. Fu Pierre
Allain il primo a portare un serio tentativo allo Sperone
della Walker alla Punta
Walker delle Grandes
Jorasses con Jean Leininger, il parigino riesce a scoprire la
via di salita nel primo terzo della parete, dopo aver superato con l’aiuto dei
chiodi una difficile fessura che ora porta il suo nome. Ma i due decisero di
ritirarsi perché a loro la parete pareva in cattive condizioni. E fu qui che Pierre Allain peccò di
presunzione e si lasciò sfuggire di mano il successo. Forte della scalata
compiuta al Petit
Dru, Pierre Allain
sapeva di essere allora il migliore scalatore di Francia ed aveva pure
capito durante il suo tentativo che al momento nessun altro al di fuori di lui
(almeno in Francia) era in grado di superare simili difficoltà. Egli
dorme quindi i suoi sonni tranquilli e può anche permettersi di attendere che
le condizioni migliorino, in quanto considera lo sperone ormai un affare suo.
Ma Pierre Allain non sa
che proprio lo stesso giorno sta discendendo dal Colle
del Gigante, diretto verso lo Sperone
Walker, un uomo come Riccardo Cassin,
affiancato da Ugo Tizzoni e Gino
Esposito. La “macchina per arrampicare” di Lecco non
conosce il Monte
Bianco e nemmeno ha mai visto la Parete
Nord delle Grandes
Jorasses. Riccardo
Cassin sa che lo Sperone
della Walker è il più grande problema alpinistico del momento, ma la
parete l’ha vista soltanto su una cartolina che alcuni amici gli hanno mostrato
prima di partire. Riccardo
Cassin non sa assolutamente nulla dei tentativi precedenti e tanto meno
dove gli altri siano già saliti. Per lui quella parete non ha una storia
particolare, è una parete di roccia e di ghiaccio come tante altre che lui ha
già salito. Infatti, attacca la parete e sale direttamente, superando una
fessura di estrema difficoltà, che in seguito non verrà quasi mai più ripetuta.
Egli, infatti, non sa nulla del tracciato di Pierre Allain, certamente più
facile, che si svolge invece più a sinistra. Ma Riccardo
Cassin è l’uomo che non si arresta di fronte a nulla: arriva, studia la
parete e sale fino in vetta senza esitazione alcuna. Per vincere lo sperone i
tre lecchesi impiegarono tre giorni e due bivacchi, superando difficoltà di
ordine decisamente superiore. Più volte Riccardo
Cassin, forte del suo intuito leggendario, seppe trovare la giusta
soluzione in settori di parete che si presentavano come estremamente
problematici.
In questo stile assolutamente fantastico, con
questa decisione ed anche con questa semplicità, senza inibizioni alcuna e
senza timori inconsci a cui erano soggette le altre cordate, il gruppo lecchese
guidato da Riccardo
Cassin realizzò quella che fu definita come una delle più grandi
imprese della storia dell’alpinismo. Ed è proprio questa estrema aderenza alla
realtà, questa capacità di lottare in parete isolando il cervello, questo non
considerare i giudizi altrui, che permise a Riccardo
Cassin di passare vittorioso alla Nord della Lavaredo, al Badile
e allo Sperone
Walker. La via aperta
presentava un concentrato di difficoltà di roccia e di misto da farne a quel
tempo la più difficile salita della catena alpina. E tale rimarrà molto a
lungo, praticamente fino agli anni Sessanta. Ma anche se la via Cassin è
stata superata come difficoltà da altri itinerari, essa rimane pur sempre una
salita eccezionale, dove l’alpinista si trova impegnato sotto tutti gli
aspetti. In caso di cattivo tempo, la ritirata sovente è impossibile e non sono
poche le cordate (anche di alpinisti fortissimi) che hanno dovuto combattere al
limite delle loro forze e delle loro possibilità per uscire dalla parete.
Purtroppo oggi i molti chiodi presenti sulla
via hanno addomesticato parecchio i tratti più duri. Ma chiunque percorra
questa via non può che restare ammirato di ciò che i lecchesi seppero fare nel 1938 e soprattutto del modo in cui essi lo fecero.
- Gruppo
delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - It. 43fa - Con itinerario non numerato ma segnato con la linea a puntini sulla sinistra di 43f.
1938 – 4/5/6 agosto. Un’impresa davvero eccezionale viene realizzata dalla cordata Riccardo Cassin, Ugo Tizzoni e Gino Esposito.
Lo strapiombante Sperone Nord della Punta Walker nelle Grandes Jorasses viene superarto dopo un’impegnativa scalata e due bivacchi in parete. Questa impresa è talmente importante nella storia dell’alpinismo che con essa si può considerare chiusa l’epoca dell’alpinismo tradizionale.
La via Cassin allo Sperone Walker resta comunque ancora oggi una delle mete più ambite dagli alpinisti di tutto il mondo. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. (Alpi Graie). *
Schizzo - 19/1 - It. 43f
1938 - 7 agosto. Le guide Edouard
Frendo e R. Grière, con una salita
abbastanza difficile su roccia a tratti buona, dal Glacier de Leschaux per la Cresta Nord-est raggiunsero
la vetta dell’Aiguille
du Tacul. Durante tutta la salita si ha una splendida veduta sulla parete Nord delle Grandes
Jorasses. Nel complesso 2° grado con qualche passaggio di 3°. - Gruppo
Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1940 - seconda metà di agosto. Giusto Gervasutti torna alla carica con Paolo Bollini a tentare di salire la Parete Est delle Grandes Jorasses, portandosi questa volta al Col des Hirondelles e di qui attraversando .per pendii ripidi all'altezza della base della parete con l'intenzione di salire direttamente fino alla gran cengia di neve, poi di piegare a sinistra in salita obliqua fino a raggiungere un diedro verticale che avrebbe dovuto permettere di superare la zona delle placche. Nella prima parte si arrampicarono veloci senza incontrare difficoltà notevoli, ma quando sbucarono sulla cengia la visione delle grandi placche rosse strapiombanti che incombono sulle loro teste smorzarono di colpo la loro baldanza Anche riuscendo ad aggirare le placche una linea di strapiombi che solca tutta la parete sembra chiudere ogni via. Non restava che provare lungo la linea obliqua di rocce rotte che portano al diedro incontrarono le prime difficoltà, costituite da due piccoli strapiombi. Alle 11 sono su un grande terrazzo, dove inizia il diedro. Ad un primo sommario esame, questi si presenta estremamente difficile ma percorribile, termina però con un tetto dal quale non si capisce bene come si possa uscire… I due salgono dunque per il diedro, con difficoltà estreme: ma il tetto si dimostra insormontabile, quindi ridiscendono al terrazzo e scoprono che una fessura verticale sull’estrema destra del terrazzo dovrebbe rappresentare la chiave della salita ma il tempo minaccioso li induce alla ritirata. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 20/1 - 21/1 - It. 43h
1942 - 9 agosto. Giusto Gervasutti e Giuseppe Gagliardone al loro secondo tentativo di salire la Parete Est delle Grandes Jorasses si portarono sotto il canale che forma il braccio inferiore dell'Y e lì sono costretti a fermarsi per una continua gragnola di ghiaccioli e di sassi… rinunciamo così all'attacco di due anni fa e cercano di raggiungere la via di salita più in alto, traversando il canale sotto uno strapiombo dal quale scende dell'acqua, ma che protegge abbastanza dalle scariche. Raggiunto il gran terrazzo alla base del diedro, vincono la fessura alla sua estrema destra e s’innalzano forzando «la “porta proibita” dell'ingresso alla zona centrale della parete…» Continuano con difficoltà estreme, bivaccano su un terrazzino, riprendono la salita. fino a raggiungere una rientranza della roccia sotto la “torre”, una specie di sperone roccioso. Ma il tempo si mette al brutto e debbono ridiscendere, ritornando al Bivacco di Fréboudze poco dopo la mezzanotte. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 20/1 - 21/1 - It. 43h
1942 – 16/17 agosto. Giusto Gervasutti ripete la Parete Est delle Grandes Jorasses (tre ripetizioni in quarant’anni!) dove si avvalse, delle straordinarie capacità fisiche e tecniche di Giuseppe Gagliardone.
(Riportiamo il loro racconto della salita): Domenica 16 agosto 1942 partenza dal Bivacco di Fréboudze alle 3 alle 6.30 siamo sul colle… Alle 8 attacchiamo, alle 11 siamo al terrazzo del grande diedro. Più oltre, i chiodi rimasti infissi ci favoriscono notevolmente. Alle 13 siamo al terrazzino del bivacco, alle 14.30 sotto la torre, al punto estremo raggiunto sette giorni fa… Sopra la torre la roccia si inclina per tre lunghezze di corda, ma poi si drizza nuovamente formando una larga fascia strapiombante che attraversa la parete in tutta la sua larghezza. E’ l'ultimo ostacolo, quello che da sotto faceva più paura…: superato questo durissimo muro, dobbiamo ancora affrontare altre forti difficoltà ed un penoso bivacco prima di uscire sui più agevoli pendii sommitali…. Continuiamo per una cengia di rocce rotte fino a raggiungere la contropendenza fra la Cresta di Tronchey e la Cresta des Hirondelles. Raggiungiamo la vetta alle 11 del 17 agosto. La meritata conquista. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
Schizzo - 20/1 - 21/1 - It. 43h
1943 - 5 luglio. Edouard Frendo e Gaston Rebuffat tentarono la Nord dello Sperone Walker della Punta Walker alle Grandes Jorasses ma dovettero desistere dal maltempo, anche loro praticarono una variante che è meno diretta dell'itinerario di Riccardo Cassin, ma costituisce il percorso più frequentemente seguito nelle successive ripetizioni. (Variante per le fessure Allain-Rebuffat). - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - It. 43fa - Con itinerario non numerato ma segnato con la linea a puntini sulla sinistra di 43f.
1943 - 17 agosto. Toni Gobbi, A. Miotti, B. Nicolino e S. Troi salendo la Cresta des Hirondelles alle Grandes Jorasses tracciano una Variante mediana dal pianerottolo sopra la Fessura Rey, salirono al ripiano che lo sovrasta di un palo di metri. Di qui traversarono orizzontalmente a destra sotto grossi blocchi aggettanti e raggiunsero la base del grande diedro di 35 m. che si innalza sul versante Nord a circa 15-20 m. dallo spigolo della cresta. Sul fondo di tale diedro risalirono una fessura, alta circa 25 m, in opposizione (4°), fino ad un salto che si evita sulla destra con una bella spaccata (1 chiodo). Continuarono direttamente per una specie di fessura-diedro che si restringe fino a sparire in un facile e magnifico passaggio su roccia cristallina che porta ad una piattaforma sul filo di cresta. Superarono un po’ a sinistra un muro di blocchi sovrapposti, poi continuarono per il filo di cresta. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 20/1 - It. 43ga con itinerario
approssimativamente segnato dalla linea a puntini, senza numero, fra le lettere
V e P.
1945 - 14-15 e 16 luglio. Avveniva la prima ripetizione dello strapiombante Sperone Nord della Punta Walker nelle Grandes Jorasses ad opera delle guide Edouard Frendo e Gaston Rebuffat, per la variante inferiore delle fessure Allain-Rebuffat. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - It. 43f
1946 - 4/5 agosto. Pierre Allain, René Ferlet, Jacques Poincenot, Guy Poulet, portarono a compimento la seconda ripetizione dello strapiombante Sperone Nord della Punta Walker nelle Grandes Jorasses - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - It. 43f
1946 - 10/11 agosto. Le guide Louis Lachenal e Lionel Terray, portarono a compimento la terza ripetizione dello strapiombante Sperone Nord della Punta Walker nelle Grandes Jorasses, aprendo per errore, nella nebbia, la Variante alta. - In sostanza, le due guide lasciarono lo spigolo dello sperone alla cengia del secondo bivacco Cassin e così furono costrette, dopo un penoso bivacco, a terminare per il tratto sommitale della Gran Gola Centrale, sbucando un po’ ad oriente della sella Punta Walker e Punta Whymper. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - It. 43f
1947 – Viene costruito il Bivacco Gervasutti, ai piedi della parete Est delle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1947 - 2/3 agosto. Le guide K. Gurekian, M. Malet e P. Revel, realizzano la quarta ripetizione dello strapiombante Sperone Nord della Punta Walker nelle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - It. 43f
1948 - 24 marzo. Toni Gobbi e François Thomasset, realizzano la Prima invernale salendo la Cresta des Hirondelles alle Grandes Jorasses. - La cresta è ormai stata ripetuta diecine e diecine di volte; ai primi tre indispensabili chiodi di Adolphe Rey e Alfonso Chenoz se ne sono aggiunti altri, alle loro scarpe ferrate si sono sostituite le “vibram”, alla gran placca trasversale si sono sostituite tre varianti, col conseguente inevitabile «declassamento» della salita, che la Guida Vallot valuta di 4° con un passaggio di 5°, mentre Michele Rivero parlava nel 1935 il 26 luglio, tenendo naturalmente conto della valutazione di Giusto Gervasutti, di due passaggi di 6° (fessura Rey e grande placca trasversale). - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - 20/1 - 21/1 - It. 43g
1948 - 20 settembre. Piero Ghiglione con Arthur Ottoz salirono dal ramo orientale del Ghiacciaio delle Grandes Jorasses per il Pilastro del Ghiacciaio Sospeso. Diventando poi in seguito la Via Ghiglione alle Grandes Jorasses. - Partendo dal Rifugio Boccalatte dall'alto ramo orientale del Ghiacciaio delle Grandes Jorasses risalirono la costola rocciosa che costituisce la sponda destra orografica del gran nevaio e guadagnarono il pilastro ad Ovest del canale. Traversarono a sinistra, in discesa, verso la base del suo primo salto, e poi affrontarono le rocce del suo fianco. Compiuti due passaggi delicatissimi, su cenge lisce, ripide ed esposte, si alzarono per una serie di camini (alcuni sono strapiombanti), diedri lisci e placche verticali. Superarono un passaggio di 6° grado poco prima della sommità del pilastro: dalla sommità stessa raggiunsero, superando un muro di ghiaccio, il pianoro orientale del ghiacciaio sospeso, più o meno in corrispondenza delle roccette finali. Il pilastro ardito e ben marcato, si innalza a circa mezza via tra lo spallone3936 della Cresta di Pra Sec e la gran gola, rocciosa in alto, nevosa in basso, che collega il punto più basso del ghiacciaio sospeso (immediatamente ad Est della Tour des Jorasses) al sottostante ramo orientale del Ghiacciaio delle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 24/1 - 25/1 - 26/1 - 29/1 - It. 43o
1949 - 1° luglio. Le aspiranti guide J. Brechu, G. Michel, A. Muller, P. Revel, G. Vergez con Louis Lachenal e Gaston Rebuffat salgono dalla Nord delle Grandes Jorasses che supera il Pilastro Centrale salendo alla Pointe Croz tracciando alla fine una variante d’uscita. - Salita mista di grande impegno, con tratti di ghiaccio da ripido a ripidissimo (pendio iniziale, nevaio medio e nevaio superiore). Quanto alla roccia, nessun passaggio superiore al 4° grado e nessun chiodo fino al nevaio medio: i passi più difficili fra nevaio medio e nevaio superiore (due lunghezze di corda: 60 m circa) si possono valutare, se in perfette condizioni, di 5° grado superiore. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - It. 43d
1949 - Francis Salluard ripete la parete Sud della Punta Margherita alle Grandes Jorasses con F. Busi, da lui già salita il 2 agosto del 1937. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 27/1 e 28/1 - It. 43t
1949 - 31 luglio-1° agosto. Jean Gourdain con Lionel Terray effettua la Prima ripetizione con Variante alta della Cresta di Tronchey alle Grandes Jorasses. - L'itinerario di Lionel Terray per il superamento dell’ultima torre, descritto dalla Guida Vallot come principale, dovrebbe essere considerato come variante all'itinerario base dei primi salitori, se non altro perché: a) non è logico superare con grandi difficoltà un breve tratto della cresta (la torre in questione), quando poche decine di metri più in là esiste un passaggio più agevole; b) non v'è ragione di superare le torri sottostanti lungo le pareti laterali, dove la via è più facile, per poi affrontare l’ultimo tratto della terza torre (sono poi due tiri di corda) dove esso è più difficile (Lionel Terray conosceva l'itinerario dei primi salitori? Non sarà stata, la sua, una variante involontaria?) - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
Schizzo - 22/1 - It. 43ia
1949 - l° agosto. Enzo Pasi con un compagno effettuarono una variante sulle Grandes Jorasses quando raggiunsero il filo del costone che scende dalla Punta Whymper (rocce Whymper), anziché proseguire per la normale via Walker risalirono i pendii ghiacciati sul lato Est del citato costone, passando sulla sinistra del seracco sospeso e traversando successivamente a destra al di sopra di questo. Raggiunta la crepaccia terminale la superarono sull’estremità destra pervenendo alla vetta per i facili pendii della calotta sommitale. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 25/1 - 26/1 - It. 43pb
1949 - 14/15 agosto. George Lucien e Jacques Isbérie salirono dal Glacier de Leschaux per lo Sperone Ovest raggiungendo la vetta della Punta Antoldi. Tracciato elegante, con un’arrampicata esposta, di soddisfazione, poco faticosa. Roccia buona. Si svolge in ambiente grandioso, fra la giallastra parete Ovest delle Petites Jorasses e l'imponente versante Nord delle Grandes Jorasses. Altezza quasi 600 metri, difficoltà di 4° grado con passaggi di 5°. Il percorso del ghiacciaio che porta all’attacco è piuttosto semplice, tranne l'ultimo tratto prima dello sperone. Scesero poi verso Nord la cresta ripida e affilata di rocce solide (3° grado) fino all'intaglio 3468 m. tra le Punta Antoldi e Punta Borgna. - Di qui scesero per il canale del versante Ovest, calandosi con molte corde doppie fino ad un centinaio di metri sopra la crepaccia terminale. Traversarono a sinistra fino a raggiungere sotto il primo diedro. - Pointes de Fréboudze - Gruppo Leschaux-Talèfre - Massiccio del Monte Bianco.
1949 - 17/19 agosto. Mario Bianchi, Walter Bonatti, Andrea Oggioni e Emilio Villa compiono la 5° ripetizione della parete Nord, Sperone Walker, via Cassin (1200 m, VI e A1), alla Punta Walker delle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - It. 43f
1950 - 13/15 luglio. Le Guide Michel Bastien e Pierre Julien nella loro prima ripetizione della Parete Est delle Grandes Jorasses tracciarono una variante mediana che si ritiene che la sia stata aperta per errore; che l'arrampicata libera vi sarebbe leggermente più facile, ma i passaggi artificiali più lunghi e le difficoltà più numerose - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 20/1 - 21/1 - It. 43ha
1950 - 28/29 luglio. Le guide Hermann Buhl e Kuno Rainer compiono la 5° ripetizione della parete Nord, Sperone Walker, via Cassin (1200 m, VI e A1), della Punta Walker sulle Grandes Jorasses. Dopo di che, le ripetizioni si sono moltiplicate ed hanno ormai superato il centinaio: con questa incresciosa conseguenza, che lo sperone ha ormai subito «una chiodatura eccessiva, e non è pertanto più quello che era.». - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - It. 43f -
1952 - 17 luglio. Enrico Peyronel con Walter Bonatti salirono per la parete Sud della Punta Young alle Grandes Jorasses. - La parete è alta fra i 400 ed i 500 m. reca la curva di livello dei 3500 m. sotto la sua base e presenta alla base un ripidissimo zoccolo di circa 80 m, che i primi salitori superarono direttamente, per la fessura che continua fino alla cresta sommitale, incontrando difficoltà molto forti e ricorrendo largamente all’artificiale. Superato lo zoccolo (dove si dovrebbe poter salire con minori difficoltà sulla sinistra della fessura), i primi salitori abbandonarono la fessura (forse possibile, ma con difficoltà estrema) e salirono sulla sua destra per rocce più praticabili, incontrando un solo passaggio molto duro nel tratto sommitale. Cosi come venne realizzata la salita presenta dunque difficoltà discontinue, concentrate nello zoccolo e nell'uscita. I primi salitori impiegarono 12 ore e 30 minuti dal rifugio (di cui ore 1.30 per raggiungere l'attacco ed altre 11 per la parete) ed usarono 30 chiodi: l’itinerario venne valutato, nel suo insieme, di 5° superiore. Roccia ottima. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 18/1 - 27/1 e 28/1 - It. 43u
1952 - 11 agosto. Lucien Bérardini e Dufranc Michel salgono lo Sperone Walker delle Grandes Jorasses (via Cassin) una grande via di eccezionale valore alpinistico. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1956 - 10 agosto. Piero Ghiglione e Alfred Gregory con Arthur Ottoz scalarono la Gran parete Est della Tour des Jorasses. - Dall’insenatura orientale del Ghiacciaio delle Grandes Jorasses per il versante Est. Dopo aver doppiato la quota 2800, attaccarono dall’insenatura orientale del Ghiacciaio delle Grandes Jorasses. All'inizio della scalata le difficoltà da superare si alternavano fra il 3° e il 4° grado, mentre nell'ultimo tratto di ottanta metri la parete richiese l'uso di 5 chiodi, di cui uno rimasto (5°). Impegnativa fu trovata la discesa verso la Via normale delle Grandes Jorasses, compiuta a corda doppia.
Non segnato su alcuno schizzo per mancanza di maggiori notizie o di un preciso tracciato originale. Sul libretto da guida di Arthur Ottoz trovasi soltanto la seguente tacitiana nota di Piero Ghiglione: «11 agosto 1956, scalato con l'ineguagliabile Arthur Ottoz, sempre più abile, calmo, e sicuro; 1) il 4 agosto, la Nord-ovest della Punta Nord delle Aiguilles Marbrées in condizioni quasi invernali; prima ascensione; 2) il 10 agosto, la Gran parete Est della Tour des Jorasses. Partecipava anche l'inglese Alfred Gregory, che fu della spedizione 1953 all'Everest, giungendo a 8300 m. Non ho per conto mio bastanti parole per elogiare la veramente grandissima guida Arturo Ottoz» Sette giorni dopo, alle 5 del 17 agosto 1956, Arturo Ottoz veniva travolto dalla valanga nel gran canalone della via Major. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1958 – 5/6 agosto. Jean Couzy e René Desmaison superano lo Sperone Margherita sulla Nord delle Grandes Jorasses per la nervatura della Punta Margherita. - La parete Nord della Punta Margherita presenta in realtà due nervature, di cui la prima scende direttamente dalla Punta Ovest e la seconda da una spalla a Ovest della stessa Punta Ovest, fra questa e la Punta Young: l'itinerario sfrutta questa seconda e più occidentale nervatura. Altezza della salita circa 800 m, di cui la prima metà su ghiaccio e su misto, la seconda interamente su roccia, con difficoltà di 5° grado e uso di 35 chiodi. Poiché la metà inferiore è esposta alle cadute di pietre conviene attaccare prestissimo. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - It. 43c
1958 – Kurt Diemberger sale la Parete Nord delle Grandes Jorasses per lo Sperone Walker alla Punta Walker. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1958 – 13/14 agosto. Andrea Mellano con Enrico Cavalieri furono i primi a salire per lo Spigolo Nord della Punta Young alle Grandes Jorasses. Il miglior punto di partenza è il Bivacco Chevalier alle Périades, evitando cosi la faticosissima e laboriosa risalita del Ghiacciaio del Mont Mallet. L'itinerario è stato felicemente completato dalla traversata (per la Cresta Ovest) delle Grandes Jorasses, con discesa alla Capanna Boccalatte. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - It. 43b
1962 - Cesare Gex con il cliente Ingeniere Gavazzi raggiungono la Cresta di Tronchey alle Grandes Jorasses seguendo l'itinerario dei primi salitori dove l'ascensione è del tutto omogenea per quanto riguarda le difficoltà. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 20/1 - 21/1 - 22/1 - 23/1 - 24/1 - 25/1 - It. 43i
1963 – 25/26/27/28/29/30 gennaio. Walter Bonatti e Cosimo Zappelli realizzano la 1° invernale dello Sperone Walker delle Grandes Jorasses (via Cassin) di eccezionale valore alpinistico. Il 24 gennaio Walter Bonatti e Cosimo Zappelli, dopo aver trasportato il materiale ai piedi della Punta Walker, vi bivaccarono: il 25 risalivano il pendio di ghiaccio e si fermavano a 3300 m; il 26 raggiungevano la base del diedro di 30 m; il 27 si fermavano a causa del cattivo tempo e del freddo intenso (il termometro si bloccava a-35°); il 28 riprendevano la salita abbandonando gran parte del materiale; il 29 raggiungevano i 4100 m. di altitudine; Infine il 30 alle ore 10 erano in vetta, alle 21 a La Palud. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - It. 43f
1963 – 5/9 febbraio. Una settimana dopo la 1°salita invernale dello Sperone Walker delle Grandes Jorasses (via Cassin) a merito di Walter Bonatti e Cosimo Zappelli, Jacques Batkin e René Desmaison raggiungono la base di partenza della Punta Walker in elicottero e ripetono la salita realizzando la 2°salita invernale della parete Nord dello Sperone Walker. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - It. 43f
1963 - Andrea Mellano e Romano Perego salgono lo Sperone Walker sulla Nord delle Grandes Jorasses. - A ventinove anni Romano Perego e Andrea Mellano sono i primi due alpinisti italiani ed europei dopo Gaston Rébuffat (con l’austriaco Leo Schlommer ad aver salito le Tre Grandi Nord delle Alpi. Eiger, Cervino e la Punta Walker delle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1963 - 28 luglio. Corradino Rabbi con Ottavio Bastrenta e Roberto Amari salirono la Cresta di Tronchey alle Grandes Jorasses seguendo l'itinerario dei primi salitori dove l'ascensione è del tutto omogenea per quanto riguarda le difficoltà. Il tratto compreso fra il canale da attraversare e la traversata di 40 m è il più difficile della salita (Variante Terray a parte). Sono circa 3-4 tiri di corda. L'itinerario dei primi salitori, nel tratto compreso fra la 1° e la 2° forcella segue in sostanza una cengia in saliscendi. La via è evidentissima, non essendovi altra possibilità da questo lato. (Vedi Schizzo 22/1) - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 20/1 - 21/1 - 22/1 - 23/1 - 24/1 - 25/1 - It. 43i
1964 – 6/10 agosto. Walter Bonatti apre una nuova via sulla Punta Whymper. sulla parete Nord delle Grandes Jorasses con Michel Vaucher. La nervatura della Punta Whymper solca tutta la parte alta, rocciosa, della gran gola centrale, con andamento pressoché simmetrico ai due speroni della Punta Walker e della Punta Croz, a circa metà distanza fra la rigola e lo Sperone Croz. - I due si trovano coinvolti in una situazione estremamente critica, ma facendo forza sulle loro eccezionali capacità e su un morale non comune, riescono a venir fuori anche questa volta pressoché indenni. - «Il primo giorno furono sfiorati da una caduta di pietre, che tagliò le loro due corde, ma si innalzarono per circa 600 m. Durante il primo bivacco (sopra il testone) la parete tremò: una torre rocciosa si era staccata per il disgelo. Per questa frana, le pietre continuarono a cadere, di guisa che la cordata poté elevarsi di poco nel corso del secondo giorno. Durante il secondo bivacco nevicò, al mattino la parete era coperta di neve e ghiaccio. La cordata si innalzò cionondimeno per circa 300 m. nel corso della terza giornata. Il terzo bivacco fu molto duro, per il freddo polare (- 20°). Alle 18.30 del quarto giorno raggiunsero finalmente la vetta. Quarto bivacco nella discesa. L'eccezionale valore dei due arrampicatori ha consentito di portare a lieto fine un’avventura resa severissima dalla cattiva qualità della roccia e dal maltempo. Questa nuova via non è una ripetizione consiglia bile». - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - It. 43e
1964 - 12/13 settembre. Ottavio Bastrenta e Corradino Rabbi, salirono integralmente per il Contrafforte di Pra Sec per le Grandes Jorasses - In questa occasione non seguirono fedelmente la via originaria tracciata dalla cordata Francesco Ravelli e Guido Alberto Rivetti con Evaristo Croux, nel 1923, ma spinti da idee integralisti che possono scaturire durante le lunghe serate d'inverno dalla mente fantasiosa di un solitario notaio (quale è appunto anche questa volta il mio compagno di corda), seguimmo collegandoli ben tre itinerari, e precisamente quello di T. Bourdillon, A. K. Rawlinson, R. M. Viney del 14/15 luglio 1954 sino alla Aiguilles de Pra Sec; di qui per un breve tratto l'itinerario di Francesco Ravelli del 23/24 luglio 1923 ed infine quello di Hans Pfann e F. J. Gassner del 12 agosto 1909, fino a sboccare sulla spalla nevosa dove si incontra la via normale alla Punta Walker. Ne risultò un percorso interessante e di una lunghezza notevole (circa 1200 m. di dislivello), nella cui prima parte si incontrano numerosi ed ardui passaggi su ottima roccia. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 29/1 - It. 43ma - Schizzo - 24/1 - 29/1 - 30/1 - It. 46b
1968 – 17/25 gennaio. René Desmaison e Robert Flematti compiono la Prima Assoluta e Invernale del Linceul sulla Nord delle Grandes Jorasses. Trascorrendo dieci faticosissimi giorni su questa parete alta 800 metri, con pendii ghiacciati che raggiungono i 65 gradi di inclinazione e passaggi su roccia con difficoltà di V grado. Sono tante attualmente le vie che percorrono la parete Nord della Punta Walker delle Grandes Jorasses, ma nessuna è all’altezza di questa. I francesi, sorpresi dalla tormenta rimangono per 3 giorni bloccati in parete dentro una tenda. Sempre con il maltempo riescono a fatica e senza più viveri ad uscire in cresta alle 13 e 30 del 25 gennaio. Non rimane loro che scendere con estenuanti doppie sulla via di salita con ulteriore bivacco alla base della parete. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
1968 - 15-22 marzo. La 1° ripetizione invernale solitaria quasi completa del “Linceul” sulla Nord della Punta Walker alle Grandes Jorasses sulle tracce di René Desmaison e Robert Flematti del 17/25 gennaio 1968 viene tentata da Pierre Desailloud sino molto in alto nel pendio di ghiaccio. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1968 – 8 luglio. Alessandro Gogna compie la Prima salita solitaria della Punta Walker per lo Sperone Walker alle Grandes Jorasses via “Cassin”. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1968 - 27-29 luglio. I cecoslovacchi O. Blecha, Y. Bortel, Y. Diezka, V. Kagnyar, compiono la Seconda ripetizione del “Linceul” della Nord della Punta Walker alle Grandes Jorasses. Raggiungono la cresta nello stesso punto dei primi e proseguono per questa sino in vetta con 3 bivacchi. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1970 - 6-8 giugno. Gli Jugoslavi J. Azman, J. Brojan, Z. Kofler, realizzano la Terza ripetizione del “Linceul” della Nord della Punta Walker alle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1971 – 10/13 febbraio. Jean-Claude Marmier e Georges Nominé compiono la Prima invernale della storica “Peters-Meier” sullo Sperone Croz alle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1971 - 11/25 febbraio. (342 Ore sulle Grandes Jorasses). René Desmaison fu protagonista di un tragico tentativo di aprire una nuova via diretta sulla parete Nord della Punta Walker delle Grandes Jorasses. Bloccato dal maltempo con Serge Gousseault a meno di cento metri dall’uscita, al dodicesimo giorno in parete il compagno morì di freddo e sfinimento, mentre lo stesso René Desmaison resistette altri tre giorni e, dopo tanto tergiversare a Chamonix, venne tratto in salvo da un elicottero venuto da Grenoble. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
1972 - Alessandro Gogna e Guido Machetto scalano la parete Sud completa delle Grandes Jorasses. (detta di Tronchey) I due alpinisti italiani (un duo di grande talento) ha seguito una linea leggermente a destra del aggetti inferiori, poi andarono sù per lo sperone che divide la parete in due. Hanno descritto il percorso molto lungo, faticoso. Non da ultimo, che il Ghiacciaio di Pra Sec non è mai stata attraversato da un essere umano prima di loro. Ma con aiuti vari e piazzole miste, trovarono la roccia bagnata nella metà inferiore. Irripetuta. Probabilmente ED2, 6 grado / 6b, A1, 1400 m.). - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1972 - gennaio Chris Bonington
con Dougal Haston, Mike Burke e B. Clarke tentarono di aprire una
nuova via che sale tra la Punta
Walker e la Punta
Whymper alle Grandes Jorasses usando corde
fisse e tecnica himalayana con 17 bivacchi in parete ma vengono bloccati dal
maltempo a 350 metri dalla vetta. Cosa che invece riuscirà in seguito dopo due
tentativi agli inglesi Nick Colton e Alex Mcintyre il 5/6 agosto 1976
che chiameranno il tracciato “Gran
Roulotte o Goulottes
Colton-Macintyre”. - Gruppo
delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
*
1972 - 17 gennaio – 30 marzo. Yasuo Kanda, Yashouou Kato, Hideo Miyazaki, Kazuhide Saito, Toru Nakano, Hisahi Sekino, Masalu Suzuki, Nahoyoshi Togashi aprono sulle Grandes Jorasses, il Couloir centrale (colatoio centrale) - (detto dei giapponesi). - Il plotone del Sol Levante realizzò l'insano progetto sferrando un primo attacco tra il 17 e il 23 febbraio, un secondo tra il 26 febbraio e il 10 marzo e quindi, risalendo sulle corde fisse fino a 400 metri dall'uscita, il terzo e decisivo (senza Hisahi Sekino, Masalu Suzuki e Nahoyoshi Togashi) tra il 19 e il 29 marzo. Il giorno dopo non mancò la ciliegina sulla torta, con la salita dai 4143 metri della forcella ai 4208 della Punta Walker. La discesa si svolse lungo la via appena aperta (1100 m, VI°, A2 e 70°, “ED, très exposée” secondo la Guide Vallot) che, fatte due somme, era stata assediata per la bellezza di 32 giorni (il 1972 era bisestile). - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Foto - 90
1972 – 10/11 agosto. Il francese Jean Afanassief compie la prima solitaria dello Sperone Croz sulla Nord delle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1973 – 10/17 gennaio. René Desmaison due anni dopo, la mitica e terribile via delle (342 Ore sulle Grandes Jorasses) del 1971 11/25 febbraio. (1200 m, VI+, A2 e 90° VII+, M6 e 90°) sul fianco sinistro (Nord-Est) dello Sperone Walker, ancora in inverno, ritorna sulla stessa parete Nord diretta della Punta Walker delle Grandes Jorasses, con il forte alpinista e guida alpina italiana Giorgio Bertone e con Michel Claret, e portano a termine la via che nel ’71 aveva tentato con lo sfortunato Serge Gousseault. (Via Serge Gousseault), che diventerà uno dei suoi capolavori. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
1973 – Nicolas Jaeger in solitaria sale le Grandes Jorasses, Cresta di Tronchey e traversata fino al Dente del Gigante. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1974 – 19/27 gennaio. I francesi Yannick Seigneur, Michel Feuillarade, Louis Audoubert e Marc Galy aprono d’inverno una via nuova “Directe de l’amitié” sulla Nord della Punta Whymper alle Grandes Jorasses (1100 m. E, 50°, V / A2+). La salita è filmata e un elicottero in vetta gli raccoglie. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1974 – agosto. Helmut Keine e Klaus Werner aprono sulle Grandes Jorasses l’integrale della Punta Croz per lo Sperone Croz - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1975 - Giorgio Bertone e Lorenzino Cosson in invernale salgono lo Sperone Margherita sulla Nord delle Grandes Jorasses per la nervatura della Punta Margherita e ripetono per la prima volta questa via aperta nel 1958 il 5/6 agosto da Jean Couzy e René Desmaison - La parete Nord della Punta Margherita presenta in realtà due nervature, di cui la prima scende direttamente dalla Punta Ovest e la seconda da una spalla a Ovest della stessa Punta Ovest, fra questa e la Punta Young: l'itinerario sfrutta questa seconda e più occidentale nervatura. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo - 19/1 - It. 43c
1975 – 22/28 febbraio. Ivan Ghirardini si lanciò in un'impresa audacissima compiendo la Quarta ripetizione e la Prima solitaria con variante di entrata del famigerato “Linceul” della Nord della Punta Walker alle Grandes Jorasses; bloccato sulla Via normale durante la discesa, rimase otto giorni senza bere e sei senza mangiare, e fu poi salvato in extremis da un elicottero. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
1976 – giugno. Alex Macintyre, Tim Rhodes e William Todd aprono Macintyre di sinistra detta “Petite Macintyre” alle Grandes Jorasses sbucando sulla Cresta delle Hirondelles (Arête des Hirondelles) appena sotto il caratteristico intaglio a V. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1976 – 5/6 agosto. Gli inglesi Nick Colton e Alex Mcintyre aprono la “Gran Roulotte o Goulottes Colton-Macintyre” tra la Punta Walker e la Punta Whymper alle Grandes Jorasses nella notte in una marathona di 24 ore gradata ED2, A1, VI°/6, 90°, 1100m. e la via ora riceve un grado più moderno d ED2, WI6, M6. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
1976 – 25/29 dicembre. Pierre Béghin con Xavier Fargeas realizzano la prima ripetizione e prima invernale della via “Bonatti-Vaucher”alla Punta Whymper delle Grandes Jorasses. una via terribile, le cui caratteristiche giustificano le pochissime ripetizioni. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
1977 - 17/18 luglio. Gli sloveni Franc Knez, Vanja Matijevec, Iado Viedmar e Joze Zupan aprono sulla Punta Croz delle Grandes Jorasses sulla parete Nord dello Sperone Croz la “via Slovena” “raddrizzando” in questo modo la linea del 28/29 giugno 1935 aperta con incredibile determinazione da Martin Meier e Rudolf Peters che a distanza di 42 anni è ancora oggi un affare assai serio. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1977 - 7/9 settembre. Tobin Sorenson e Gordon Smith, salgono la mitica e terribile via delle (342 Ore sulle Grandes Jorasses) del 1971 (11/25 febbraio), dove perse la vita lo sfortunato Serge Gousseault che si trova sul fianco sinistro (Nord-Est) dello Sperone Walker alle Grandes Jorasses, ripresa e vinta due anni dopo da uno dei protagonisti René Desmaison con il forte alpinista e guida alpina italiana Giorgio Bertone e con Michel Claret nel 1973 (10/17 gennaio) la “Desmaison-Gousseault”. Tobin Sorenson e Gordon Smith su questa via praticarono una variante iniziale diretta. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
1977 – 15 settembre Jean Marc Boivin con la perfetta padronanza della tecnica che gli permette di affrontare slegato i grandi itinerari in tempi stupefacenti, per lui è quasi un gioco, sale il “Linceul” alle Grandes Jorasses in 2 ore e 45 minuti dall’attacco (a René Desmaison e Robert Flematti era costato una settimana!). - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1977–1978 – Ivan Ghirardini in un solo
inverno è riuscito a portare a termine l'impresa che può essere
considerata come la più bella della sua carriera, inanellando una dopo l'altra,
per la prima volta nella storia dell'alpinismo, le ascensioni delle tre grandi
pareti Nord delle Alpi. La prima a essere percorsa è stata la Via Schmid sulla parete Nord del Cervino durante il mese di
dicembre, seguita dallo Sperone
Croz sulla Nord delle Grandes Jorasses dal 7 al 9 gennaio;
infine, ultima della serie, ha salito la via classica del 1938 sulla parete Nord
dell'Eiger.
Per potere giudicare in maniera appropriata la sua avventura invernale, occorre
considerare le profonde implicazioni psicologiche connesse a un'impresa di
questo genere, e rammentare le pessime condizioni meteorologiche e
dell'innevamento sulle Alpi durante quell'inverno. - VEDI: TABELLA
- “Velocità e Concatenamenti Sportivi”.
1978 – 20 agosto. Gianni Comino e Giancarlo Grassi salgono l’Hypercouloir della Sud delle Grandes Jorasses, dove superano tratti di cascata verticali o addirittura strapiombanti. E’ la dimostrazione che hanno idee chiare e audacia da vendere, perché salgono in pieno mezzogiorno sul terreno che è sempre stato storico appannaggio dei rocciatori, contando sulla notte, sulla velocità e sulle ali degli innovatori. E’ un’altra grande impresa in piolet-traction. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1979 – 24/29 luglio. I cecoslovacchi T. Prochaska, S. Kutil, L. Slechta e S. Svejda lasciano il segno sulla Punta Walker alle Grandes Jorasses aprendo una via da paura: “Rolling Stone”. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1979 - 25/28 luglio. Boh Mrozek e Jurek Splichal compagni dei cecoslovacchi della via “Rolling Stone” si erano divisi i compiti: mentre il “gruppone” risolveva la via nuova, leggermente più a sinistra, dopo aver salito con i compagni le prime lunghezze di corda mettevano a segno la Seconda ripetizione della “Desmaison-Gousseault”.del 10/17 gennaio 1973 sul fianco sinistro (Nord-Est) dello Sperone Walker, via diretta della Punta Walker delle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1980 – 10 agosto. Un ragazzo torinese di ventidue anni, Marco Bernardi compie la Prima solitaria della via di Giusto Gervasuti e Giuseppe Gagliardone del 16/17 agosto del 1942 sulla parete Est delle Grandes Jorasses superata rapidamente ed elegantemente in 12 ore… conosceva la strada, ma era solo sulla “Gervasutti” - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1980 - luglio. Rick Graham e Andrew Hyslop sulla Punta Walker tracciano una nuova linea a sinistra di inizio “Linceul diretto” (La Sindone) sulle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
1981
- Nell’estate, lo sconosciuto francese Thierry Volpiatto, di
appena 17 anni, sale sia lo Sperone
Walker alle Grandes Jorasses sia il Pilone
Centrale del Frêney, senza un compagno e senza neppure bivaccare. Con l’allenamento
e con la disciplina sportiva si riducono i tempi, si attenuano le inibizioni,
si passa con scioltezza sulle grandi difficoltà del passato, si abbassa anche
l’età degli alpinisti. - VEDI: TABELLA - “Velocità e Concatenamenti Sportivi”.
1983 - 21/22 gennaio. Hervé Sachetat e Jean Dominique Séguier tracciano sul “Linceul” della Punta Walker alle Grandes Jorasses l’uscita “Diretta alla Walker” - «Magic Line» – Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
1983 - 19 febbraio. Eric Escoffier con Daniel Lacroix salgono la Via MacIntyre-Colton che si trova tra la Punta Walker e la Punta Whymper alle Grandes Jorasses in Prima invernale e in giornata. - Gradata ED 2, A1, VI°/6, 90°, 1100m. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1983 - 27/28 febbraio. Christophe Profit e Dominique Radigue realizzano la 1° ripetizione sul “Linceul” della Punta Walker alle Grandes Jorasses “Magic Line” – Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1983 – 13/15 agosto. Cristiano Delisi e Fabio Delisi aprono sulla selvaggia e grandiosa parete Est delle Grandes Jorasses la via “Groucho Marx”, che supera dapprima la Goulottes des Hirondelles (350 m. III M5+), per continuare poi sulla parete Est vera e propria per ghiaccio e misto. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1985 - Eric Escoffier con Daniel Lacroix concatenano la Diretta Americana al Petit Dru alle Aiguilles du Dru e lo Sperone Walker alle Grandes Jorasses. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.
1985 - 13 gennaio. Eric Escoffier e Daniel Lacroix realizzano la 1° invernale e la 3° assoluta della “via Slovena” sulla parete Nord dello Sperone Croz alle Grandes Jorasses in 13 ore. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1985 – marzo. Renato Casarotto è ancora sulle Alpi, e porta a compimento un caro progetto che gli è costato ben sei tentativi: la solitaria invernale della via di Giusto Gervasuti (Gervasuti-Gagliardone) del 16/17 agosto 1942 sull’austera parete Est delle Grandes Jorasses. Un atto di stima verso il grande alpinista friulano. La via originale è stata ripetuta solo 2 volte fino ad oggi. E’ senza dubbio la via più difficile aperta nella Catena del Monte Bianco prima del 1950. Diverse varianti sono state aperte a sinistra dell’itinerario originale, e 2 altre vie indipendenti nella parte destra della parete Est. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1985 - 08 aprile. Eric Escoffier realizza il Concatenamento in solitaria dello Sperone Croz e Sperone Walker alle Grandes Jorasses in 23 ore e utilizzando il deltaplano per scendere dalla Punta Croz. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1985 – 19 giugno. Giancarlo Grassi con Renzo Luzi e Mauro Rossi, riescono a salire interamente in Piolet-traction la grandiosa parete Sud-Sudest delle Grandes Jorasses, “Direttissima” ancora dove batte il sole, portando alle estreme conseguenze la concezione futuristica che aveva lanciato con Gianni Comino sull’Hypercouloir, sette anni prima. Grande via di ghiaccio, in versante al sole, su una parete alta oltre 1000 m. di estrema difficoltà (ED), in 10 ore di arrampicata continua. L’itinerario affronta una successione di goulottes molto ripide ed esce direttamente alla Punta Walker. Dato l’orientamento della parete e la quota (attacco verso i 3000 m.), questa via non si trova sempre in condizioni. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
1985 - luglio. Slavko Sveticic, Silvo Karo e Janez Jeglic realizzano la 2° ripetizione di “Rolling Stone”.
sulla Punta Walker alle Grandes Jorasses. Via aperta dai cecoslovacchi nel 1979 - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1985 - 25 luglio. Christophe Profit riapre la corsa sulle tre grandi Nord e realizza il suo progetto da fantascienza di concatenarle in giornata: - 4 ore per il Cervino, 6 ore e 45 minuti per Eiger, poco più di 4 ore per il “Linceul” delle Grandes Jorasses. Per gli spostamenti usa l’elicottero.
Fenomenale l’impresa della guida ventiquattrenne Christophe Profit di Chamonix.
La parete Nord del Cervino in solitaria partendo a mezzanotte ed impiegando quattro ore. Accanto alla Hörnlihütte attende un elicottero.
Il «velocista» vola verso la Kleine Scheidegg, per affrontare la parete Nord dell’Eiger.
In appena 8 ore Christophe Profit supera con condizioni avverse l’Eigerwand e poi prosegue verso la zona del Monte Bianco.
Inizio della scalata delle Grandes Jorasses alle 19,30.
Il «velocista» non dorme da
quattordici ore. Mezz’ora prima di mezzanotte avviene l’uscita sulla Punta
Walker. Questo è il resoconto: tre lunghe vie su pareti Nord
in 24 ore. Impresa che la rivista francese Vertical giudicò «Il crimine
del secolo». - VEDI: TABELLA - “Velocità e Concatenamenti Sportivi”.
1985 - 9 settembre. Philippe Delmas e Godefroy Perroux aprono nell'estremo settore sinistro della muraglia delle Grandes Jorasses ancora più a sinistra del “Linceul” la relativamente semplice “Coulée Douce” (400 m. D), ancora più a sinistra dell’evidente dietro della “Piccola MacIntyre” o “Petite Macintyre” tracciata da Alex Macintyre, Tim Rhodes e William Todd nel giugno del 1976. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1986 - 27 giugno 1° luglio. Patrick Gabarrou e Hervé Bouvard sulla buia Nord delle Grandes Jorasses, una delle pareti più ambite ed esplorate di tutte le Alpi ed esattamente sulla Punta Walker aprono una nuova via chiamandola “Direttissima alla Walker”. Secondo il parere del climber francese la via è qualificata come abominevole difficile. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1986 – 21/23 luglio. Gli slovacchi Jan Porvaznik e Stanislas Glejdura sulla parete Nord della Punta Croz alle Grandes Jorasses forzarono il settore sinistro dello Sperone Croz tracciando una linea di grandissimo impegno, assai ambita e aprono una nuova via chiamandola “No Siesta”. Il loro “capolavoro” che si trova poco a destra della “Bonatti-Vaucher” alla Punta Whymper), in numeri suona così: 1100 m, 6a e A2, M6, 90°. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
1987 – 29/30 settembre. Tomo Cesen realizza la prima ripetizione e prima solitaria sulla parete Nord della Punta Croz alle Grandes Jorasses per il settore sinistro dello Sperone Croz tracciato dagli slovacchi Jan Porvaznik e Stanislas Glejdura della loro via “No Siesta”, in 14 ore. Ancora oggi questo exploit è definito inverosimile. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1987 - 29/30 dicembre. Jean-Marc Boivin e Gerard Vionnet-Fuasset tracciano sullo Sperone Walker della Punta Walker alle Grandes Jorasses "Extrem dream" una bellissima via di 1200m. con difficoltà di VI° / 6. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1988 – 7/8 agosto. Paolo Cavagnetto ed Enrico Rosso salgono il Pilastro di sinistra della Est delle Grandes Jorasses con difficoltà ED e un’altezza totale di 750 m. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1989 – 2 giugno. Giovanni Bassanini sale in solitaria la via “Bonatti-Vaucher” alla Punta Whymper delle Grandes Jorasses tracciata da Walter Bonatti e Michel Vaucher dal 6 al 10 agosto del 1964 – Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1990 – Il francese Fred Vimal concatena in un giorno
e mezzo lo Sperone
Walker alle Grandes Jorasses
e la Cresta
Integrale di Peutérey
al Monte
Bianco con trasferimento in parapendio e automobile. - Massiccio del Monte Bianco.
- VEDI: TABELLA
- “Velocità e Concatenamenti Sportivi”.
1990 – Alain Ghersen ripete l’exploit
dei concatenamenti in (66 ore) sale lo Sperone
Walker alle Grandes Jorasses
e procede sulla Diretta Americana al Petit
Dru e Cresta
Integrale di Peutérey
al Monte
Bianco. - Massiccio del Monte Bianco.
- VEDI: TABELLA
- “Velocità e Concatenamenti Sportivi”.
1990 – Il francese Patrick Gabarrou attraversa il Massiccio del Monte Bianco.
da Nord a Sud salendo tra
l’altro la Nord delle Les
Courtes, lo Sperone
Walker delle Grandes Jorasses
e il Grand
Pilier d’Angle. - Gruppo
del Monte Bianco. - VEDI: TABELLA - “Velocità e Concatenamenti Sportivi”.
1990 – Il grande talento della “nouvelle vague” slovena Slavko Sveticic concretizza la prima ripetizione solitaria della via “Bonatti-Vaucher” alla Punta Whymper delle Grandes Jorasses. una via le cui caratteristiche giustificano le pochissime ripetizioni. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1990 – Slavko Sveticic realizza la prima ripetizione solitaria della via “Gran Roulotte o Goulottes Colton-Macintyre” che si trova tra la Punta Walker e la Punta Whymper alle Grandes Jorasses in 7 ore, aperta il 5/6 agosto 1976 dagli inglesi Nick Colton e Alex Mcintyre gradata ED 2, A1, VI°/6, 90°, 1100m. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1991 – 8/10 luglio. Slavko Sveticic ritorna sulla parete Nord delle Grandes Jorasses, che conosce molto bene (due ripetizioni solitarie della via “Mc Intyre”, via “Rolling Stones”, via “Bonatti-Vaucher”) e apre la severissima “Manitua” a sinistra dello Sperone Croz (4110m.). Presenta difficoltà di 6c, A3+ per 1100 metri di sviluppo. Ci sono voluti due bivacchi (amaca) e tre giorni di scalata con il tratto chiave sul grande scudo roccioso. Giustifica così l’assenza di un compagno: “Da solo so di dover essere all’altezza di ogni elemento della parete. Se sono con un compagno, invece, conto troppo sull’amico sapendo che potrà venire in mio aiuto. Può essere un problema”. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1991 - 16/17 agosto. Ivan Ghirardini solitario sale la Punta Young (3996 m.) situata nella parte destra della parete Nord delle Grandes Jorasses, apre una nuova via da lui chiamata "Crystal Palace" a causa di bei cristalli che si trovano in parete. Salita di misto e di ghiaccio con passaggi molto ripidi di 80°. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1992 – 23/25 aprile. Jean-Christophe Lafaille dopo un tentativo fallito in inverno torna ad inventare in solitaria una nuova via sulla Nord della Punta Croz alle Grandes Jorasses che chiamerà “Le chemin des étoiles”. (La via delle Stelle). Una via di 6b, A3/A4, ED. Con neve fino alla cintola e il duro lavoro di trasportare due zaini pesanti. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1992 - 19/21 luglio. Patrick Gabarrou con Christian Appertet sulle Grandes Jorasses tracciano una nuova via sulla parete “Nord diretta” della Punta Margherita “Gabarrou-Appertet” - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1992 - agosto. La cresta Les Droites ha fatto parte di una straordinaria scalata di sei giorni, che ha abbracciato diverse creste sommitali, compiuta da François Damilano.
Partendo dall’Arête
des Grands Montets de l’Aiguille
Verte, François
Damilano traversò Les
Droites, Les
Courtes, le cime delle Aiguilles
de Talèfre e le Aiguille
de Lescaux fino alle Grandes
Jorasses e alla Cresta
di Rochefort. Dal Rifugio
de la Fourche scalò il Monte
Bianco, attraversò l’Aiguille
de Bionnassay e terminò sui Dômes
de Miage. - Massiccio del Monte Bianco
- VEDI: TABELLA
- “Velocità e Concatenamenti Sportivi”.
1993 – La britannica Alison Hargreaves
sale da sola in 2 ore e 30 minuti il “Linceul”
sulla Nord della Punta
Walker alle Grandes Jorasses,
la parete Nord del Cervino in 5 ore e 30
minuti, la parete Nord-Est dell’Eiger,
la Nord-Est al Pizzo
Badile via Cassin in 2 ore e
30 minuti, la via Allain al Petit
Dru, la via Comici alla Cima Grande di
Lavaredo, nella stessa estate impiegando in totale 23 ore e 30 minuti. - VEDI: TABELLA
- “Velocità e Concatenamenti Sportivi”.
1993 – 6 febbraio. Hughes Beauzille un giovane dilettante quasi senza nessuna esperienza sale lo Sperone Walker realizzando la seconda salita invernale solitaria. Il fatto è che senza esperienza, è difficile salire sulle Grandes Jorasses in inverno, dopo quattro giorni di duro sforzo venne recuperato da un elicottero durante la discesa. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1993 – 8/10 febbraio. Catherine Destivelle è pronta per i grandi cimenti invernali e supera con sicurezza ed eleganza lo Sperone Walker d’inverno. (Prima solitaria invernale femminile). Gli obiettivi e le telecamere sono tutti per lei. In vetta alle Grandes Jorasses riceve in omaggio un bignè al caffè. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1993 - marzo. Un team di alpinisti polacchi: Stanislas Piecuch, Jacek Fluder, Janusz Golob, e Bogdan Samborski realizzano la Prima invernale della severissima “Manitua” a sinistra dello Sperone Croz (4110m.) sul versante Nord delle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1993 - 23-25 luglio. Patrick Gabarrou con Benoit Robert salgono alla Punta Whymper alle Grandes Jorasses e aprono “Alexis”. 1100 m, 6b, A2 e 95°, in memoria di Alexis Long. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
1993 - agosto. Slavko Sveticic
compie la 1° prima solitaria e la 2° ripetizione di "Extrem dream" la via aperta da Jean-Marc Boivin e Gerard Vionnet-Fuasset nel 1987 sullo Sperone Walker della Punta Walker alle Grandes
Jorasses una bellissima via di 1200 m. con difficoltà di VI° / 6. - Gruppo
delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1993 - 10 novembre. Alison Hargreaves madre di due figli, entrata ormai nei canoni dello spettacolo, ritorna nuovamente alle Grandes Jorasses e raggiunge la vetta dello Sperone Croz in 6 ore utilizzando l’elicottero per scendere. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1994 - 23 giugno. Ivan Ghirardini apre in solitaria sulla Punta Young (3996 m.) delle Grandes Jorasses Rêve éphémère d'alpiniste - “Sogno effimero di alpinista”, 800 m, V/5, 6a e A2, ED.) La via è stata ripetuta (pare) soltanto nel 2005. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1995 – 5 maggio. Jerome Ruby
e Samuel Bogey scendono,
rispettivamente in snowboard e con gli sci il “Linceul”
che si trova a Nord della Punta
Walker alle Grandes Jorasses. -
Gruppo
delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1997
- 3 marzo. Jean-Christophe Lafaille e Francois Aubert salgono la Punta
Croz alle Grandes Jorasses e
tracciano “Michto” (850 m. VI° / 6, A2+) - Gruppo
delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1997 - 26/28 settembre. I francesi François Marsigny e Olivier Larios (escludendo l’inverosimile solitaria di Tomo Cesen del 29/30 settembre 1987 che dichiarò di aver risolto il problema in 14 ore...). François Marsigny e Olivier Larios realizzarono la Prima ripetizione in tre giorni sulla parete Nord della Punta Croz alle Grandes Jorasses per il settore sinistro dello Sperone Croz tracciato dagli slovacchi Jan Porvaznik e Stanislas Glejdura della loro via “No Siesta”con una variante tra la 24ª e la 25ª lunghezza di corda) con due bivacchi. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1997 - 31 ottobre 2 novembre. Stéphane Benoîst e Yannick Graziani in tre giorni salgono sulla parete Nord della Punta Croz alle Grandes Jorasses per il settore sinistro dello Sperone Croz guadagnando la Seconda ripetizione della via “No Siesta”. (110 m. 90°, 6, 6a+ / A2 o 6a / A1). - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1998 - 30 giugno 1 luglio. I russi Alessandro Rutshkin e Rinat Zaitov salgono sulla parete Nord della Punta Croz alle Grandes Jorasses per il settore sinistro dello Sperone Croz conseguendo la Terza ripetizione della via “No Siesta”. (110 m. 90°, 6, 6a+ / A2 o 6a / A1). - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
1998 - luglio. Sergey Tarassov e Vladimir Starov salgono sulla parete Nord della Punta Croz alle Grandes Jorasses per il settore sinistro dello Sperone Croz conseguendo la Quarta ripetizione della via “No Siesta”, in 2 giorni e mezzo (dopo aver ripetuto, in 3 giorni, la vicina “Manitua” di Slavko Sveticic- Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
1999 - aprile. Jean-Christophe Lafaille passa 8 giorni in parete in completa autonomia e apre in solitaria "Décalage", una nuova via sulla parete Nord dello Sperone Croz alle Grandes Jorasses (400 m. 6a, A4, 55°). Jean-Christophe Lafaille ha dichiarato che inizia a sinistra di “Le chemin des étoiles” e corre tra essa e “Manitua” - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1999 - 16-27 luglio. Il russo Valeri Babanov sale in solitaria la Punta Whymper alle Grandes Jorasses e passa 12 giorni di sassi che cadono e passaggi molto duri su una roccia mediocre tracciando una nuova via tra “Detta dei Giapponesi” e “Direct Amicizia” che chiamò “Eldorado” una via di 1200 m. ED+, 6b / A4, 90°. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
2000 - 13/18 gennaio. Stéphane
Benoîst e Patrice Glairon-Rappaz realizzarono la 1° ripetizione dell’itinerario originale
e la 2° invernale della
“Desmaison-Gousseault”.del 10/17 gennaio 1973 sul fianco sinistro (Nord-Est) dello Sperone
Walker, via diretta della Punta
Walker delle Grandes Jorasses. - Gruppo
delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
2000 - 27/30 giugno. Patrice Glairon-Rappaz realizza la 1° salita solitaria (con 2 giorni di cattivo tempo) della Punta Croz alle Grandes Jorasses per il settore sinistro dello Sperone Croz della via “No Siesta”. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
2000 - 24/25 ottobre. Patrick Bérhault e il suo forte compagno Philippe Magnin salgono per il “Linceul” della Punta Walker alle Grandes Jorasses raggiungendo la “Desmaison-Gousseault” (salita parziale) in corrispondenza della 15ª delle 36 lunghezze di corda. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
2001 - Andy Parkin sale in solitaria la Punta Elena delle Grandes Jorasses e traccia “La belle Hélène” (750 m. V 5+, A1, 90°). - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
2003 – 26/28 febbraio. Patrick Gabarrou con Philippe Batoux e Benoit Robert sulla parete Nord delle Grandes Jorasses aprono un nuovo itinerario che raggiunge un punto senza nome tra lo Sperone Croz e la Punta Elena un punto che chiameranno Punta Magali con la sua piccola vetta dedicata “A lei”. Questo sarà il nome della nuova via, che ha uno sviluppo di 850 m. A3, 6b, 5+, M5+. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
2003 - marzo. Francois Marsigny e Olivier Larios in 4 giorni per la via “Desmaison-Gousseault” (con variante iniziale Soreson-Smith) raggiungono la Punta Walker alle Grandes Jorasses aggiudicandosi la 5° ripetizione e 3° invernale. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
2003 - 17/19 marzo. Robert Jasper e Markus Stofer realizzano sulla parete Nord della Punta Croz alle Grandes Jorasses per il settore sinistro dello Sperone Croz ottenendo la 1° salita invernale e 1° in libera integrale della via “No Siesta”, Robert Jasper afferma che la linea è geniale ed estremamente impegnativa psicologicamente. Adesso la via offre misto moderno d’eccellenza, con difficoltà fino a M8, soprattutto su ghiaccio sottile e passaggi di misto. Le lunghezze sono bellissime, ed è una via lunga e seria! Che gli slovacchi Jan Porvaznik e Stanislas Glejdura siano riusciti ad aprirla con le tecniche e l’attrezzatura di 17 anni fa è stata davvero una grande performance (21/23 luglio del 1986) - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
2004 - Michel Dubois e Pascal Ducroz salgono la via “No Siesta” sulla parete Nord delle Grandes Jorasses della Punta Croz per il settore sinistro dello Sperone Croz praticando un paio di varianti in corrispondenza della 18ª e poi della 23 ª e 24 ª lunghezza di corda. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
2005 - febbraio. Yannick Graziani e Patrick Wagnon impiegarono 3 giorni per salire la via “Desmaison-Gousseault” alla Punta Walker delle Grandes Jorasses conseguendo la 4° salita invernale - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
2006 - 7/11 gennaio. Benoît Drouillat e Pascal Ducroz con Franck Henry salgono alla Punta Walker per la via originale “Desmaison-Gousseault” alle Grandes Jorasses (quinta invernale) - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
2006 - 14/23 marzo. Philippe Batoux e Lionel Daudet hanno aperto una nuova via, “Little Big Men” (A3, 6a, M5), sulla selvaggia e grandiosa parete Est delle Grandes Jorasses sul Massiccio del Monte Bianco. La nuova via dei due forti alpinisti francesi corre tra la classica “via Gervasutti” e la “Groucho Marx” (aperta da Cristiano Delisi e Fabio Delisi nel 1983) e supera dapprima la Goulottes des Hirondelles (350 m. III M5+), per continuare poi sulla parete Est vera e propria per ghiaccio e misto (250 m. di M6 A1), e quindi immettersi sul grande muro di granito aggettante (320 m. di A3 M5 6a) ed infine uscire in vetta con gli ultimi 200 m. di misto delicato e difficoltà di M2. “Little Big Men” è una via di grande respiro con uno sviluppo di oltre 750 m. (più i 250 m. di goulotte iniziali) che dopo il terzo tiro ha due lunghezze e mezza in comune con la vicina “Groucho Marx”, una soluzione che i due hanno dovuto prendere per congiungersi al soprastante sistema di fessure: l'alternativa sarebbe stata bucare la roccia…Philippe Batoux e Lionel Daudet per il loro “viaggio” hanno usato una tecnica a “capsula” installando un “campo” alla base del grande muro strapiombante che rappresenta il cuore e il punto chiave della parete. In questo modo si sono risparmiati di smontare, rimontare e portarsi appresso la portaledge e, alla fine di ogni giornata di salita, sono ridiscesi lungo le corde statiche installate. Dopo una battaglia (anche contro il tempo inclemente e le nevicate) durata 9 giorni alla fine è nata “Little Big Men”, ovvero la via che hanno voluto dedicare a due grandi piccoli uomini dell'alpinismo: Jean Christophe Lafaille scomparso quest'inverno sul Makalu e Damien Charignon sepolto il 13 marzo da una valanga a Serre Chevallier. Una bella dedica per una bella via! - Gruppo delle Grandes Jorasses.
2006 luglio. Alex Busca e Marco Farina salgono dalle parti delle Grandes Jorasses sulla parete Sud-Est della Punta 3466 m. sul vertice finale del famoso Tour des Jorasses e danno un nome ufficiale a questa formazione: “Punta Massimo Farina”, il fratello di Marco, scomparso lo scorso anno di 23 anni, mentre l'arrampicata su ghiaccio in Valle d'Aosta. Massimo Farina è stato uno degli alpinisti giovani più promettenti d'Italia e un ottimo tuttofare, dopo aver salito 5.14b, WI7, M10 (senza dragon) e preso parte a spedizioni italiane sia Annapurna e K2. Egli ha creato nuove ghiaccio / linee misti nel Massiccio del Monte Bianco con artisti del calibro di Patrick Gabarrou e Ezio Marlier, e completato molte cascate di ghiaccio di prima classe e percorsi dry tooling con mentori come Mauro Bole "Bubu". - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
2007 - 7/9 settembre. Patrick Pessi con Basile Ferran e Damien Tomasi salgono la via “No Siesta” sulla parete Nord delle Grandes Jorasses della Punta Croz per il settore sinistro dello Sperone Croz praticando una variante. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
2007 - 22/24 settembre. Stéphane Benoîst e Sebastien Ratel realizzano sulla parete Nord della Punta Croz alle Grandes Jorasses per il settore sinistro dello Sperone Croz ottenendo la seconda salita personale della via “No Siesta” per Stéphane Benoîst che in questa occasione, ha mancato per poco la libera integrale. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
2007 - 11/14 ottobre. Pierre Labbre e Romain Wagner salgono la via “No Siesta” sulla parete Nord delle Grandes Jorasses della Punta Croz per il settore sinistro dello Sperone Croz - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
2007 - 13/16 ottobre. Guy Robertson e Pete Benson finalmente riescono a salire in libera integrale la via “Desmaison-Gousseault” (con variante iniziale Soreson-Smith) alla Punta Walker delle Grandes Jorasses, confermando la qualità sorprendente della salita. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
2007 - 1/2 novembre. Neil Brodie e Marc Challamel realizzano la 9° ripetizione della via “Desmaison-Gousseault” (con variante iniziale Soreson-Smith) alla Punta Walker delle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
2007 - 3/6 novembre. Pierre Labbre, Romain Wagner e Mathieu Detrie compiono la 1° salita in libera integrale dell’itinerario originale della via “Desmaison-Gousseault” alla Punta Walker delle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
2008 - I francesi Benoît Drouillat e Pascal Ducroz con la belga Vanessa François si aggiudicano la Seconda invernale della severissima “Manitua” a sinistra dello Sperone Croz (4110m.) sul versante Nord delle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
2009 - 25/27 febbraio. Didier Jourdain, Sebastien Ratel e Sebastien Bohin compiono la 6° salita invernale della via “Desmaison-Gousseault” alla Punta Walker delle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
2009 - 17/19 marzo. Marko Lukié e Andrej Grmovsek realizzano la 2° invernale e 2° in libera integrale della via No Siesta” sulla parete Nord delle Grandes Jorasses della Punta Croz per il settore sinistro dello Sperone Croz - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
2010 - 16/19 marzo. I francesi Sebastien Bohin, Sebastien Ratel e Cedric Perillat, del GHM, hanno portato a termine la Terza ripetizione invernale della via “Manitua” sullo Sperone Croz (4110 m.) – versante Nord delle Grandes Jorasses. L’itinerario aperto in solitaria dal fuoriclasse sloveno Slavko Sveticic nel 1991 presenta difficoltà di 6c, A3+ per 1100 metri di sviluppo. Ci sono voluti tre bivacchi e quattro giorni di scalata con il tratto chiave sul grande scudo roccioso superato da Cedric Perillat senza sostituire uno spit danneggiato e inutilizzabile. I tre sono scesi dalla normale italiana con sei doppie e un lungo tragitto nella neve alta finendo Cedric Perillat dentro un crepaccio per una decina di metri. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *
Grandes Jorasses – Le vie più famose.
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1) Grandes Jorasses - ˝Coulée Delmas˝ – 1985
9 settembre Philippe Delmas, Godefroy Perroux
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2) Grandes
Jorasses - Cresta
delle Hirondelles - Macintyre di sinistra detta “Petite Macintyre” – 1976 giugno Alex Macintyre, Tim Rhodes, William Todd.
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3) Punta
Walker - “Linceul diretto” – 1980 luglio - Rick Graham, Andrew Hyslop.
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4) Punta
Walker
- “Linceul” – 1968
17-25 gennaio René
Desmaison, Robert Flematti.
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5) Punta Walker - ˝Diretta alla Walker˝ - «Magic Line» – 1983 21/22 gennaio Hervé Sachetat, Jean Dominique Séguier.
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6) Sperone
Walker - via Serge
Gousseault (detta “Desmaison”) – 1973 10-17 gennaio René Desmaison, Michel Claret,
Giorgio Bertone.
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7) Punta
Walker - “Rolling Stone” – 1979 24-29 luglio T. Prochaska, S. Kutil, L. Slechta e S. Svejda.
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8) Punta
Walker - “Direttissima” - 1986 27 giugno 1°luglio Patrick Gabarrou,
Hervé Bouvard.
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9) Sperone
Walker, via Cassin – 1938 4-6 agosto Riccardo Cassin,
Luigi Esposito, Ugo Tizzoni.
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10) Sperone
Walker - L’enfant et la colombe – 1991
29 dicembre 6 gennaio 1992 Marc Batard.
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11) Sperone
Walker - «Extrem
dream» – 1987 29-30 dicembre Jean-Marc Boivin,
Gérard Vionnet-Fuasset.
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12) Punta
Walker - “Goulottes Macintyre” – 1976 5-6 agosto Alex Macintyre, Nick Colton.
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13) Punta
Walker - Couloir centrale (detto “giapponese”) – 1972
17 gennaio – 30 marzo Yasuo Kanda,
Yashouou Kato, Hideo Miyazaki, Toru Nakano, Kazuhide Saito, Hisahi Sekino, Masalu Suzuki, Nahoyoshi Togashi.
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14) Punta Whymper - “Alexis” – 1993 23-25 luglio Patrick Gabarrou, Benoit Robert.
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15) Punta
Whymper - “Eldorado” – 1999 27 luglio Valeri Babanov.
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16) Punta
Whymper - “Directe de l’amitié” – 1974
19-27 gennaio Yannick Seigneur, Louis Audoubert, Michel Feuillarade, Marc Galy.
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17) Sperone
Whymper – “Bonatti-Vaucher”1964 6-9 agosto Walter
Bonatti, Michel Vaucher.
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18) Punta
Croz - “No
Siesta” – 1986 21-23 luglio Jan Porvaznik, Stanislas Glejdura.
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19) Punta
Croz - “Manitua” – 1991 8-10 luglio Slavko Sveticic.
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19) Punta Croz - “Le chemin des étoiles” – 1992
23-25 aprile Jean-Christophe
Lafaille.
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19) Sperone Croz - “Décalage” – 1999 Jean-Christophe Lafaille
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20) Sperone
Croz – 1935 28-29 giugno Martin Meier, Rudolf Peters.
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21) Punta
Croz - “Integrale” – 1974
agosto Helmut Keine e Klaus Werner.
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23) Punta
Croz - “A lei” – 2003 26-28 febbraio Patrick Gabarrou, Philippe Batoux, Benoit Robert.
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24) Punta Croz - “Michto” –
1997 3 marzo Jean-Christophe Lafaille,
Francois Aubert.
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25) Punta
Elena
- “La belle Hélène” - 2001 Andy
Parkin.
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26) Parete
Nord diretta della Punta
Margherita – 1992 Patrick Gabarrou
e Christian Appertet.
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27) Punta Margherita - Via Couzy-Desmaison – 1958
5-6 agosto Jean Couzy, René Desmaison.
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28) Punta
Young - “Rêve éphèmère d’alpiniste” – 1994 23 giugno Ivan Ghirardini.
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29) Sperone
Young – 1958 13-14 agosto Enrico Cavalieri, Andrea Mellano.
Lista completa delle ascensioni della “Desmaison-Gousseault”.
1ª. René Desmaison, Giorgio
Bertone e Michel
Claret, 10-17 febbraio 1973
2ª. Tobin
Sorenson e Gordon
Smith, 7-9 settembre 1977 (con variante iniziale diretta)
3ª. Boh
Mrozek e Jurek
Splichal, 25-28 luglio 1979 (con variante Sorenson-Smith)
(con variante iniziale)
4ª. Stéphane Benoîst e Patrice Glairon-Rappaz, 13-18 gennaio 2000 (originale) (prima ripetizione
dell'itinerario originale, seconda invernale)
5ª. Patrick
Bérhault e Philipp
Magnin, 24-25 ottobre 2000 (salita parziale: la cordata è
salita per il Linceul raggiungendo la Desmaison-Gousseault
in corrispondenza della 15ª delle 36 lunghezze di corda)
6ª. François Marsigny e Olivier
Larios, in 4 giorni, marzo 2003 (con variante Sorenson-Smith)
(terza invernale, con variante iniziale)
7ª. Yannick
Graziani e Patrick Wagnon,
febbraio 2005,
in 3 giorni (quarta invernale)
8ª. Benoît
Drouillat, Pascal
Ducroz e Franck
Henry, 7-11 gennaio 2006 (originale) (quinta invernale)
9ª. Pete
Benson e Guy
Robertson, 13-16 ottobre 2007 (con variante Sorenson-Smith)
(prima libera integrale, con variante iniziale)
10ª. Neil
Brodie e Marc
Challamel, 1-2 novembre 2007 (con variante Sorenson-Smith)
(con variante iniziale)
11ª. Pierre
Labbre, Romain
Wagner e Mathieu
Détrie, 3-6 novembre 2007 (originale) (prima libera
integrale dell'itinerario originale)
12ª. Didier Jourdain, Sébastien
Ratel e Sébastien
Bohin, 25-27 febbraio 2009 (sesta invernale)
Lista completa delle ascensioni della “No Siesta”
1ª. Jan Porvaznik e Stanislas Glejdura, 21-23 luglio 1986
2ª. François Marsigny e Olivier
Larios, (con una breve variante) 26-28 settembre 1997
3ª. Stéphane Benoîst e Yannick
Graziani, 31 ottobre-2 novembre 1997
4ª. Alessandro Rutshkin e Rinat Zaitov, 30 giugno-1° luglio 1998
5ª. Sergey Tarassov e Vladimir
Starov, luglio 1998, in 2 giorni e mezzo (dopo aver
ripetuto, in 3 giorni, la vicina “Manitua” di Slavko
Sveticic)
6ª. Patrice Glairon-Rappaz, 27-30 giugno 2000
(prima solitaria, con 2 giorni di cattivo tempo)
7ª. Robert
Jasper e Markus Stofer, 17-19 marzo 2003 (prima invernale e prima libera integrale)
8ª. Michel Dubois e Pascal Ducroz (con due varianti)
2004
9ª. Patrick Pessi, Basile Ferran e Damien Tomasi, 7-9 settembre 2007 (con una variante)
10ª. Stéphane Benoîst e Sebastien Ratel,
22-24 settembre 2007 (seconda personale della via per Benoîst
che, in questa occasione, ha mancato per poco la libera integrale)
11ª. Pierre Labbre e Romain Wagner, 11-14 ottobre 2007
12ª. Marko Lukié e Andrej Grmovsek, 17-19 marzo 2009 (seconda invernale e seconda
libera integrale)