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Sperone Croz – 4110 m.

(Gruppo delle Grandes Jorasses)

(Massiccio del Monte Bianco)

 

 

1909 – 24 agosto. La prima ascensione della Punta Croz delle Grandes Jorasses probabilmente fu compiuta da Fräulein Eleonore Hasenclever, Wilhelm Klemm, Felix König e Richard Weitzenböck salendo per il Reposoir ed il sovrastante costone roccioso, tirando diritto e così raggiungendo la cresta sommitale più vicino alla Punta Croz che alla Punta Elena, ma non vi è certezza. Questa via è la meno brillante, ma ha il pregio di evitare il Couloir Whymper ed il relativo pericolo di slavine: ed è così la più sicura via di accesso alla cresta sommitale. Molto conveniente in discesa per chi, provenendo dal Col des Grandes Jorasses o dallo Sperone Croz della parete Nord, abbia fretta di scendere al rifugio; venne così seguita in discesa da Geoffrey Winthrop Young e Humphrey Owen Jones con Josef Knubel, il 14 agosto 1911 e dai tedeschi Martin Meier e Rudolf Peters il 30 giugno 1935 e da parecchie altre cordate. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1933 – 14 agosto. Giusto Gervasuti e Piero Zanetti tentano lo Sperone Croz delle Grandes Jorasses raggiungendo la base della prima torre: ma sono costretti dal maltempo a ripiegare.

Mentre Piero Zanetti propendeva per scegliere come linea di salita il Costone della Walker - certamente il più bello e il più importante, che porta direttamente alla vetta principale, anche in omaggio al suo precedente tentativo - incominciavo a convincermi, come risultato delle mie osservazioni, che quello della Sperone Croz fosse più accessibile: e i fatti mi diedero poi ragione. Ma più che su una differenza di difficoltà, le mie considerazioni si basavano sul fatto che questo era più libero di neve e di ghiaccio, prendendo più sole nel pomeriggio, essendo meglio esposto a ponente…Mentre raggiungevamo la base della prima torre e la contornavamo per entrare nel couloir che porta alla seconda, un colpo di tuono ci fece alzare repentinamente la testa.....sul momento sperammo che fosse una finta ma dopo neppure un'ora le prime raffiche di grandine ci fecero comprendere che questa volta faceva proprio sul serio. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 - 5 luglio. Armand Charlet con Robert Gréloz opera un altro tentativo per la parete Nord dello Sperone Walker delle Grandes Jorasses riprendono l'itinerario di Giusto Gervasuti e Piero Zanetti: superano la seconda torre e poi si innalzano sul filo dello Sperone Croz fin sui 3600 m, più in alto dell'inizio della traversata del nevaio medio. Però Armand Charlet non aveva visto il diedro, perché si era lasciato attirare da quella cengia invitante che porta verso sinistra, a metà del nevaio medio, ed era così andato a finire proprio sullo spigolo, dove non sembra che ci sia da stare molto allegri. Questa volta Armand Charlet non aveva ceduto ad alcun sortilegio: ma dovette fermarsi, arrampicando in scarponi ferrati e senza piantar chiodi, di fronte ad «une paroi extremement abrupte, infranchissable sans procédés artificiels». - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 - 5 luglio. Armand Charlet e Robert Gréloz percorsero per la prima volta una Variante scappatoia per il Couloir Face Aux Périades nella ritirata dalle Grandes Jorasses dal loro tentativo di salita alla Pointe Croz per lo Sperone Croz. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 - 15 luglio. Fallisce un altro tentativo di salita alla Pointe Croz per lo Sperone Croz alle Grandes Jorasses da parte di Martin Meier e Ludwig Steinauer, ma intanto si studia l’itinerario più logico di salita. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 - 30 luglio. Renato Chabod e Giusto Gervasutti raggiunti da Armand Charlet e Fernand Bellin percorsero la Variante scappatoia per il Couloir Face Aux Périades nella ritirata dal loro tentativo di salita sulle Grandes Jorasses alla Pointe Croz per lo Sperone Croz. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 – 28/29 giugno. La lotta per la parete Nord delle Grandes Jorasses fu legata ad eventi tragici e a eventi felici. Dopo quaranta tentativi falliti di varie cordate nel corso di cinque anni. La prima fase della «corsa alla Nord delle Grandes Jorasses » si conclude con la vittoria dei tedeschi Martin Meier e Rudolf Peters che superarono il Pilastro Centrale salendo alla Pointe Croz per lo Sperone Croz. Nel corso di uno dei tentativi precedenti Rudolf Haringer, compagno di cordata di Rudolf Peters, trovò la morte. Poi iniziò la lotta per lo Sperone Walker, a cui parteciparono i più abili alpinisti di quel periodo. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 30 giugno. Eduad Frendo, Chaix, Robert Gréloz e André Roch percorsero la Variante scappatoia per il Couloir Face Aux Périades nella loro ritirata per un incidente occorso a Robert Gréloz dal loro tentativo di salita sulle Grandes Jorasses alla Pointe Croz per lo Sperone Croz. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

19646/10 agosto. Walter Bonatti apre una nuova via sulla Punta Whymper. sulla parete Nord delle Grandes Jorasses con Michel Vaucher. La nervatura della Punta Whymper solca tutta la parte alta, rocciosa, della gran gola centrale, con andamento pressoché simmetrico ai due speroni della Punta Walker e della Punta Croz, a circa metà distanza fra la rigola e lo Sperone Croz. - I due si trovano coinvolti in una situazione estremamente critica, ma facendo forza sulle loro eccezionali capacità e su un morale non comune, riescono a venir fuori anche questa volta pressoché indenni. - «Il primo giorno furono sfiorati da una caduta di pietre, che tagliò le loro due corde, ma si innalzarono per circa 600 m. Durante il primo bivacco (sopra il testone) la parete tremò: una torre rocciosa si era staccata per il disgelo. Per questa frana, le pietre continuarono a cadere, di guisa che la cordata poté elevarsi di poco nel corso del secondo giorno. Durante il secondo bivacco nevicò, al mattino la parete era coperta di neve e ghiaccio. La cordata si innalzò cionondimeno per circa 300 m. nel corso della terza giornata. Il terzo bivacco fu molto duro, per il freddo polare (- 20°). Alle 18.30 del quarto giorno raggiunsero finalmente la vetta. Quarto bivacco nella discesa. L'eccezionale valore dei due arrampicatori ha consentito di portare a lieto fine un’avventura resa severissima dalla cattiva qualità della roccia e dal maltempo. Questa nuova via non è una ripetizione consiglia bile». - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1971 – 10/13 febbraio. Jean-Claude Marmier e Georges Nominé compiono la Prima invernale della storica Peters-Meier sullo Sperone Croz alle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1972 – 10/11 agosto. Il francese Jean Afanassief compie la prima solitaria dello Sperone Croz sulla Nord delle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1974 – agosto. Helmut Keine e Klaus Werner aprono sulle Grandes Jorasses l’integrale della Punta Croz per lo Sperone Croz - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1977 - 17/18 luglio. Gli sloveni Franc Knez, Vanja Matijevec, Iado Viedmar e Joze Zupan aprono sulla Punta Croz delle Grandes Jorasses sulla parete Nord dello Sperone Croz la “via Slovena“raddrizzando” in questo modo la linea del 28/29 giugno 1935 aperta con incredibile determinazione da Martin Meier e Rudolf Peters che a distanza di 42 anni è ancora oggi un affare assai serio. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

19771978Ivan Ghirardini in un solo inverno è riuscito a portare a termine l'impresa che può essere considerata come la più bella della sua carriera, inanellando una dopo l'altra, per la prima volta nella storia dell'alpinismo, le ascensioni delle tre grandi pareti Nord delle Alpi. La prima a essere percorsa è stata la Via Schmid sulla parete Nord del Cervino durante il mese di dicembre, seguita dallo Sperone Croz sulla Nord delle Grandes Jorasses dal 7 al 9 gennaio gennaio; infine, ultima della serie, ha salito la via classica del 1938 sulla parete Nord dell'Eiger. Per potere giudicare in maniera appropriata la sua avventura invernale, occorre considerare le profonde implicazioni psicologiche connesse a un'impresa di questo genere, e rammentare le pessime condizioni meteorologiche e dell'innevamento sulle Alpi durante quell'inverno. - VEDI: TABELLA - “Velocità e Concatenamenti Sportivi”.

 

1985 - 08 aprile. Eric Escoffier realizza il Concatenamento in solitaria dello Sperone Croz e Sperone Walker alle Grandes Jorasses in 23 ore e utilizzando il deltaplano per scendere dalla Punta Croz. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1986 – 21/23 luglio. Gli slovacchi Jan Porvaznik e Stanislas Glejdura sulla parete Nord della Punta Croz alle Grandes Jorasses forzarono il settore sinistro dello Sperone Croz tracciando una linea di grandissimo impegno, assai ambita e aprono una nuova via chiamandola “No Siesta”. Il loro “capolavoro” che si trova poco a destra della Bonatti-Vaucher alla Punta Whymper), in numeri suona così: 1100 m, 6a e A2, M6, 90°. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1987 – 29/30 settembre. Tomo Cesen realizza la prima ripetizione e prima solitaria sulla parete Nord della Punta Croz alle Grandes Jorasses per il settore sinistro dello Sperone Croz tracciato dagli slovacchi Jan Porvaznik e Stanislas Glejdura della loro via “No Siesta”, in 14 ore. Ancora oggi questo exploit è definito inverosimile. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1991 – 8/10 luglio. Slavko Sveticic ritorna sulla parete Nord delle Grandes Jorasses, che conosce molto bene (due ripetizioni solitarie della via Mc Intyre, via Rolling Stones, via Bonatti-Vaucher) e apre la severissima “Manitua” a sinistra dello Sperone Croz (4110m.). Presenta difficoltà di 6c, A3+ per 1100 metri di sviluppo. Ci sono voluti due bivacchi (amaca) e tre giorni di scalata con il tratto chiave sul grande scudo roccioso. Giustifica così l’assenza di un compagno: “Da solo so di dover essere all’altezza di ogni elemento della parete. Se sono con un compagno, invece, conto troppo sull’amico sapendo che potrà venire in mio aiuto. Può essere un problema”. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

199223/25 aprile. Jean-Christophe Lafaille dopo un tentativo fallito in inverno torna ad inventare in solitaria una nuova via sulla Nord della Punta Croz alle Grandes Jorasses che chiamerà Le chemin des étoiles. (La via delle Stelle). Una via di 6b, A3/A4, ED. Con neve fino alla cintola e il duro lavoro di trasportare due zaini pesanti. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1993 - marzo. Un team di alpinisti polacchi: Stanislas Piecuch, Jacek Fluder, Janusz Golob, e Bogdan Samborski realizzano la Prima invernale della severissima “Manitua” a sinistra dello Sperone Croz (4110m.) sul versante Nord delle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1993 - 10 novembre. Alison Hargreaves madre di due figli, entrata ormai nei canoni dello spettacolo, ritorna nuovamente alle Grandes Jorasses e raggiunge la vetta dello Sperone Croz in 6 ore utilizzando l’elicottero per scendere. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1985 - 13 gennaio. Eric Escoffier e Daniel Lacroix realizzano la 1° invernale e la 3° assoluta della via Slovena” sulla parete Nord dello Sperone Croz alle Grandes Jorasses in 13 ore. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

198712/13 marzo. Inizia il duello fra Christophe Profit e Eric Escoffier che si inseguono sulle stesse pareti in pieno inverno, in una lotta per raggiungere l'amata trilogia delle Tre pareti Nord delle Alpi, seguendo il rituale di una nuova sfida. La spunta Christophe Profit, che in 42 ore liquida lo Sperone Croz alle Grandes Jorasses, l’Eiger e il Cervino. Eric Escoffier, leggermente in ritardo, non riesce a completare il trittico. E’ importante dire che Eric Escoffier, che non ha mai scalato l'Eiger, si perde nel buio per trovare il famoso passaggio "Hinterstoisser" deve andare fino a Kleine Scheidegg e ri-iniziare la salita il giorno dopo, mentre, Christophe Profit è già in cima allo Sperone Croz alle Grandes Jorasses dove con il suo aliante dal peso di soli 2,4 chili gli permette di volare a Courmayeur.

 

1997 - 3 marzo. Jean-Christophe Lafaille e Francois Aubert salgono la Punta Croz alle Grandes Jorasses e tracciano Michto (850 m. VI° / 6, A2+) - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1997 - 26/28 settembre. I francesi François Marsigny e Olivier Larios (escludendo l’inverosimile solitaria di Tomo Cesen del 29/30 settembre 1987 che dichiarò di aver risolto il problema in 14 ore...). François Marsigny e Olivier Larios realizzarono la Prima ripetizione in tre giorni sulla parete Nord della Punta Croz alle Grandes Jorasses per il settore sinistro dello Sperone Croz tracciato dagli slovacchi Jan Porvaznik e Stanislas Glejdura della loro via “No Siestacon una variante tra la 24ª e la 25ª lunghezza di corda) con due bivacchi. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1997 - 31 ottobre 2 novembre. Stéphane Benoîst e Yannick Graziani in tre giorni salgono sulla parete Nord della Punta Croz alle Grandes Jorasses per il settore sinistro dello Sperone Croz guadagnando la Seconda ripetizione della via No Siesta. (110 m. 90°, 6, 6a+ / A2 o 6a / A1). - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1998 - 30 giugno 1 luglio. I russi Alessandro Rutshkin e Zaitov Rinat salgono sulla parete Nord della Punta Croz alle Grandes Jorasses per il settore sinistro dello Sperone Croz conseguendo la Terza ripetizione della via No Siesta. (110 m. 90°, 6, 6a+ / A2 o 6a / A1). - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1998 - luglio. Sergey Tarassov e Vladimir Starov salgono sulla parete Nord della Punta Croz alle Grandes Jorasses per il settore sinistro dello Sperone Croz conseguendo la Quarta ripetizione della via No Siesta, in 2 giorni e mezzo (dopo aver ripetuto, in 3 giorni, la vicina Manitua di Slavko Sveticic- Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *

 

1999 - aprile. Jean-Christophe Lafaille passa 8 giorni in parete in completa autonomia e apre in solitaria "Décalage", una nuova via sulla parete Nord dello Sperone Croz alle Grandes Jorasses (400 m. 6a, A4, 55°). Jean-Christophe Lafaille Ha dichiarato che inizia a sinistra di Le chemin des étoiles e corre tra essa e Manitua - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

2000 - 27/30 giugno. Patrice Glairon-Rappaz realizza la 1° salita solitaria (con 2 giorni di cattivo tempo) della Punta Croz alle Grandes Jorasses per il settore sinistro dello Sperone Croz della via No Siesta. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. *

 

2003 26/28 febbraio. Patrick Gabarrou con Philippe Batoux e Benoit Robert sulla parete Nord delle Grandes Jorasses aprono un nuovo itinerario che raggiunge un punto senza nome tra lo Sperone Croz e la Punta Elena un punto che chiameranno Punta Magali con la sua piccola vetta dedicata A lei. Questo sarà il nome della nuova via, che ha uno sviluppo di 850 m. A3, 6b, 5+, M5+. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

2003 - 17/19 marzo. Robert Jasper e Markus Stofer realizzano sulla parete Nord della Punta Croz alle Grandes Jorasses per il settore sinistro dello Sperone Croz ottenendo la 1° salita invernale e 1° in libera integrale della via No Siesta, Robert Jasper afferma che la linea è geniale ed estremamente impegnativa psicologicamente. Adesso la via offre misto moderno d’eccellenza, con difficoltà fino a M8, soprattutto su ghiaccio sottile e passaggi di misto. Le lunghezze sono bellissime, ed è una via lunga e seria! Che gli slovacchi Jan Porvaznik e Stanislas Glejdura siano riusciti ad aprirla con le tecniche e l’attrezzatura di 17 anni fa è stata davvero una grande performance (21/23 luglio del 1986) - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

2004 - Michel Dubois e Pascal Ducroz salgono la via No Siesta sulla parete Nord delle Grandes Jorasses della Punta Croz per il settore sinistro dello Sperone Croz praticando un paio di varianti in corrispondenza della 18ª e poi della 23 ª e 24 ª lunghezza di corda. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

2007 - 7/9 settembre. Patrick Pessi con Basile Ferran e Damien Tomasi salgono la via No Siesta sulla parete Nord delle Grandes Jorasses della Punta Croz per il settore sinistro dello Sperone Croz praticando una variante. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

2007 - 22/24 settembre. Stéphane Benoîst e Sebastien Ratel realizzano sulla parete Nord della Punta Croz alle Grandes Jorasses per il settore sinistro dello Sperone Croz ottenendo la seconda salita personale della via No Siesta per Stéphane Benoîst che in questa occasione, ha mancato per poco la libera integrale. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

2007 - 11/14 ottobre. Pierre Labbre e Romain Wagner salgono la via No Siesta sulla parete Nord delle Grandes Jorasses della Punta Croz per il settore sinistro dello Sperone Croz - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

2008 - I francesi Benoît Drouillat e Pascal Ducroz con la belga Vanessa François si aggiudicano la Seconda invernale della severissima Manitua a sinistra dello Sperone Croz (4110m.) sul versante Nord delle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

2009 - 17/19 marzo. Marko Lukié e Andrej Grmovsek realizzano la 2° invernale e 2° in libera integrale della via No Siesta sulla parete Nord delle Grandes Jorasses della Punta Croz per il settore sinistro dello Sperone Croz - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

2010 - 16/19 marzo. I francesi Sebastien Bohin, Sebastien Ratel e Cedric Perillat, del GHM, hanno portato a termine la Terza ripetizione invernale della via Manitua sullo Sperone Croz (4110 m.) – versante Nord delle Grandes Jorasses. L’itinerario aperto in solitaria dal fuoriclasse sloveno Slavko Sveticic nel 1991 presenta difficoltà di 6c, A3+ per 1100 metri di sviluppo. Ci sono voluti tre bivacchi e quattro giorni di scalata con il tratto chiave sul grande scudo roccioso superato da Cedric Perillat senza sostituire uno spit danneggiato e inutilizzabile. I tre sono scesi dalla normale italiana con sei doppie e un lungo tragitto nella neve alta finendo Cedric Perillat dentro un crepaccio per una decina di metri. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.