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1935

 

 

1935 - Viene costruito il Bivacco della Fourche, situato a 3684 m. al Col de la Fourche, sull’aerea cresta spartiacque e di confine. E’ stato rifatto nel 1985 ed è di proprietà del CAAI: E’ di legno rivestito di lamiera, dispone di 12 - 15 posti su tavolati con materassi ed è sempre aperto. Dedicato a due alpinisti torinesi Corrado Alberico e Luigi Borgna, sepolti da valanga il 17 agosto 1934 nel canalone sotto il Col de la Brenva, che sta proprio di fronte.

Il Bivacco serve per tutte le impegnative ascensioni che attaccano dal Ghiacciaio della Brenva: dal Mont Maudit al Monte Bianco, al Grand Pilier d’Angle, al Col de Peutérey a all’Aiguille Blanche de Peutérey. Per praticità nel testo verrà sempre indicato, con il vicino Rifugio Ghiglione, con il nome di Bivacchi della Fourche. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - Il dottor professor Karl Mägdefrau effettuò la 4° ripetizione dell’itinerario Dibona sulla parete Sudovest del Croz dell’Altissimo, nel Gruppo di Brenta. – Sottogruppo della Gaiarda e dell’AltissimoDolomiti di Brenta.

 

1935 - Si ha pure notizia di una via aperta da Ettore Gasperini-Medaia, per la parete Nord-Est della Cima Ceda Orientale (2757 m.) - Alta - nel Massiccio della Tosa che ha l'attacco in comune con la via Agostini-Graffer. - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1935 - Luisa Celotti e Giorgio Graffer tracciarono una Variante scalando la parete 6 metri a sinistra del Camino Treptow, raggiungendo la Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa. Versante Est-Sudest. - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1935 - Cornelio Fedrizzi e M. Marazzi sul Croz dell’Altissimo tracciano la (Variante Fedrizzi per la Parete Sud). Questa variante si svolge interamente sul pilastro della Cima Principale, usufruendo di una serie di camini e fessure a destra dei camini a Y della Variante Steger, evitandone le lunghe traversate; si svolge perciò in gran parte sulla parete Sud, ossia sulla faccia destra del pilastro, raggiungendo lo spigolo e la via Dibona poco più in alto della Variante Steger. - Sottogruppo della Gaiarda e dell’AltissimoGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1935 - Luigi Binaghi e Giusto Gervasutti, salgono per lo sperone Est il Contrafforte dello Sperone Centrale in un tentativo allo Sperone Centrale Est-Nordest del Mont Blanc du Tacul. - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - estate. Eliseo Croux ritorna all’attacco della Cresta di Tronchey alle Grandes Jorasses con Titta Gilberti, e per quanto costretto alla ritirata dal maltempo, risolve sostanzialmente il problema della cresta, perché raggiunge la sommità della Terza Torre. «Dal colletto (fra la seconda e la terza torre) si attacca il terzo torrione spostandosi un po’ verso sinistra, fino a guadagnare un camino non troppo largo che permette di raggiungere una zona di placche, distinguibili per il loro colore rossiccio. Superate le placche, ci si può dirigere verso una verticale spaccatura, strapiombante in alto, nella quale si entra con la spalla e che sbocca su un largo pianerottolo inclinato, a pochi metri dalla vetta del terzo torrione. Questa via, seguita da noi l’anno precedente, non era possibile quest’anno, a causa delle cattive condizioni della montagna; infatti, e spaccature e le placche inclinate erano coperte da uno spesso strato di ghiaccio.». - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 – 28/29 giugno. La lotta per la parete Nord delle Grandes Jorasses fu legata ad eventi tragici e a eventi felici. Dopo quaranta tentativi falliti di varie cordate nel corso di cinque anni. La prima fase della «corsa alla Nord delle Grandes Jorasses » si conclude con la vittoria dei tedeschi Martin Meier e Rudolf Peters che superarono il Pilastro Centrale salendo alla Pointe Croz per lo Sperone Croz. Nel corso di uno dei tentativi precedenti Rudolf Haringer, compagno di cordata di Rudolf Peters, trovò la morte. Poi iniziò la lotta per lo Sperone Walker, a cui parteciparono i più abili alpinisti di quel periodo. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 30 giugno. Eduad Frendo, Chaix, Robert Gréloz e André Roch percorsero la Variante scappatoia per il Couloir Face Aux Périades nella loro ritirata per un incidente occorso a Robert Gréloz dal loro tentativo di salita sulle Grandes Jorasses alla Pointe Croz per lo Sperone Croz. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 30 giugno. Matteo Armani e Luigi Scartezzini salgono per la parete Sud-est della Torre di Brenta aprendo un nuovo itinerario (via Armani). La via si svolge nel mezzo della gialla parete strapiombante, sopra al gran cengione detritico che forma lo spallone Est della Torre di Brenta. Arrampicata molto esposta, alta circa 220 m. Difficoltà: V grado. - Catena degli SfulminiGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1935 - 1/2 luglio. Renato Chabod e Giusto Gervasutti seguiti da Raymond Lambert e Loulou Boulaz effettuano la prima ripetizione della Nord delle Grandes Jorasses che supera il Pilastro Centrale salendo alla Pointe Croz che aveva visto pochi giorni prima la vittoria dei tedeschi Martin Meier e Rudolf Peters - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 5 luglio. Arturo Ottoz (guida) con Eugenio Hurzeler, salgono per la parete Sudest e la Cresta Sud dell’Aiguille Croux aprendo la (via Ottoz-Hurzeler). La via sale nella lieve depressione al centro della parete. Bella arrampicata classica e frequentata, su roccia buona o discreta. In posto 15 chiodi, escluse le soste, quasi tutte attrezzate; la parete ha ancoraggi per la discesa in doppia. Dislivello circa 350 m. Difficoltà D +, 2 passaggi di V. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 7 luglio. Bruno Detassis, Marcello Friederichsen e Enrico Giordani realizzano la 1° ascensione e la traversata dei primi tre campanili dei Campanili degli Armi (2660 m.) con un’arrampicata assai varia e divertente, su buona roccia. Difficoltà: IV, passo di V. - Catena degli SfulminiGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1935 - 7/9 luglio. Toni Mehsmer e Ludwig Steinauer effettuano la seconda ripetizione della Nord delle Grandes Jorasses che supera il Pilastro Centrale salendo alla Pointe Croz che aveva visto pochi giorni prima la vittoria dei tedeschi Martin Meier e Rudolf Peters - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 12/13 luglio. Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta, sulla parete Est dell’Aiguille de la Brenva realizzano la 1° ascensione direttissima e tracciano la (via Boccalatte '35) con una scalata abbastanza bella sopra il primo tratto poco gradevole, soste in genere scomode. La roccia è solida ma con licheni e un pò di terra ed erba (fiori) nelle fessure; alcuni chiodi in posto. Dislivello 430 m. Difficoltà TD, fino al V°+. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 15/16 luglio. Francesco Ravelli con Mario De Benedetti, salgono la difficile e complessa via sul versante Sudest dell’Aiguille de Rochefort. Itinerario lungo, non semplice, a tratti difficile. Arrampicata in alcuni punti delicata a causa del ghiaccio o della roccia cattiva, pericolosa per la caduta di sassi. Bivaccarono sul contrafforte che divide il Ghiacciaio di Rochefort «nonostante sia un pò lontano» perché il progettato più vicino bivacco su uno spiazzo della Cresta Ovest del Mont de Rochefort avrebbe richiesto «un paio di passaggi di non so che grado.». Altezza della parete: 900 m. circa. La salita non risulta ripetuta. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 – 16 1uglio. Gabriele Boccalatte e Nini Pietrasanta; Renato Chabod e Giusto Gervasutti, realizzarono la 1° ascensione del Pic Adolphe salendo per lo spigolo Ovest e la parete Nord, con una bella scalata, varia ed originale in quanto inizia con una discesa. Spesso rimane neve sulla parete Nord. Difficoltà D, con passaggi di V. - Satelliti del Mont Blanc du Tacul - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 – 16/17 luglio. Matin Mayer e Rudolf Peters salgono la Cresta Sud dell’Aiguille Noire de Peutérey aggiudicandosi la 5° ascensione assoluta. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 18 luglio. Edouard Frendo, André Roch e Henri Sarthou, salirono per il canalone Est, fra il colle e lo Sperone della Brenva., fino in cima al Monte Bianco Ardua via glaciale che passa fra impressionanti seracchi, molto esposta alla caduta di ghiaccio. Dislivello, fin sopra il Mur de la Côte: 900 m; circa 1250 fino in cima. Difficoltà D / D+. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 18 luglio. Walter Kurtze con Hans Graaz salirono per la parete Nord-ovest raggiungendo la vetta della Sentinella delle Caverne. Si sale per la Val Dimara fino alla conca al piede della Sentinella delle Caverne. Si va alla base delle rocce e si attacca la parete in corrispondenza di quella serie di camini, che scendono dall'intaglio tra la cima e l'anticima Est. Si sale per camini e canaloni, intervallati da qualche paretina, fino all'intaglio di cresta, donde verso sinistra si può raggiungere in breve la vetta dell'anticima Est (quotata 2483 m.). Per toccare la cima più alta, dall'intaglio, si piega a destra sulla parete Est-Sudest, mirando ad un caratteristico terrazzino verde. Si sale per lo spigolo al di qua del terrazzino e dal suo margine destro si prende una stretta cengia inclinata, che porta allo Spigolo Est, assai ripido e friabile, che si segue fino in vetta. – Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1935 - 19 luglio. Carlo Gadler, Luigi Golzer, Marino Stenico, salirono da Nord-est al Bimbo delle Fontane Fredde. Si tratta di quello snello campanile, che si stacca a sinistra (Est) della parete delle Fontane Fredde. L'itinerario si svolge per quello di sinistra dei due camini, che, partendo a circa un terzo d'altezza, portano sul campanile. Arrampicata difficile e poco attraente a causa della roccia friabile. Dislivello circa 300 m. - Sottogruppo del Monte DainoGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1935 - 21 luglio. Hans Graaz e Walter Kurtze raggiunsero la cima della Sentinella del Pulpito dalla Malga Centonia 538 m, presso il Torrione Melédrio, si portarono sul fondo del Vallone di Centonia e lo salirono per il lungo ghiaione fino allo sbocco nevoso della gola che scende a Nord della Sentinella e dà accesso alla Conca della Prigione. Salirono per la gola nevosa ripidissima, fino dove questa si allarga e si dirama, attaccarono la roccia a destra che sale, obliquando a sinistra in un canalone, che più in alto si restringe a camino e termina con un diedro piatto (punto più difficile). Superato il diedro, proseguirono per una serie di camini che portano sulla parete Est, ben articolata. Salirono per cenge, paretine canali e camini, sempre obliquando a sinistra, fino in vetta, III grado. – Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1935 - 21/23 luglio. R. Schinks, H. Stangl e K. Wallentels accoppiarono la traversata delle Grandes Jorasses con la Cresta di Rochefort. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 23/26 luglio. Fred Gaiser e A. Lehmann, realizzarono la 2ª ascensione dall'Aiguille Noire, (Cresta Integrale di Peutérey), iniziando dal Mont Noir. - Come effettuato dai primi salitori, il percorso comporta quasi 6000 m. di scalata ma su terreno non molto difficile a parte la discesa in corde doppie dall'Aiguille Noire. Questa discesa di circa 400 m, con 14 calate anche complicate o su strapiombi, è molto impegnativa. La presente combinazione, anche iniziando dalla via normale dell'Aiguille Noire con esclusione del Mont Noir, è stata però ripresa rare volte. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 23/24 luglio. Pierre Allain, Raymond Leininger e J. Charignon effettuano la Prima ripetizione in salita della Cresta des Hirondelles alle Grandes Jorasses nella loro prima traversata delle Grandes Jorasses da Est a Ovest (Col des Grandes Jorasses-Col des Hirondelles). - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 24 luglio. André Roch (guida) con H. Hotz e R. Hotz salirono per lo Sperone Nordest dell’Aiguille Blanche de Peutérey. La cordata di André Roch parti dalla Fourche e discese il ghiacciaio passando a Est della Punta Moore: passaggio pure crepacciatissimo, a volte impraticabile. Dislivello 950 m. D-. – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 24/25 luglio. La prima traversata delle Grandes Jorasses da Est a Ovest (Col des Grandes Jorasses-Col des Hirondelles) è di Pierre Allain, Raymond Leininger e J. Charignon. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 25 luglio. Pierre Allain, Raymond Leininger e J. Charignon traversata delle Grandes Jorasses da Est a Ovest (Col des Grandes Jorasses-Col des Hirondelles) praticarono delle varianti nella discesa della Punta Margherita e della Punta Young. Dalla Punta Margherita, con due corde doppie di 20 m. su grandi placche (un chiodo lasciato, la seconda corda doppia è pendolare, corda di 60 m. utile) raggiungere una forcelletta. Girare sul Nord un ripido muro. Seguire il filo di cresta fino alla Punta Young. Continuare a seguirlo fino al punto in cui si abbassa bruscamente sul Col des Grandes Jorasses. Con tre corde doppie di 20 m. raggiungere il canale che non bisogna prendere in salita: questo canale porta alle nevi del colle. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 25/26 luglio. Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta dopo una ricognizione del giorno 23, compiono il primo tentativo di conquista della parete Ovest dell’Aiguille Noire de Peutérey, concluso con una drammatica ritirata a causa di una tremenda tempesta che li blocca in parete. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 26 luglio. Giusto Gervasutti, Mario Piolti e Michele Rivero effettuano la Seconda ripetizione in salita della Cresta des Hirondelles alle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 28 luglio. Herbert Burgasser e Rudolf Leisz, tracciano sulla parete Sud del Dente del Gigante la via Burgasser / Leisz. La via si svolge al centro della breve giallastra parete; nella metà superiore segue la depressione formata dal grande diedro. Corta ma bella scalata, frequentemente percorsa, al limite inferiore del 6° grado. Molti tratti in artificiale, roccia ottima. Questo itinerario è classico ma oggi relativamente poco percorso; l’arrampicata è bella ma a volte faticosa. Dovrebbe essere possibile passare in libera. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 29 luglio.  Bruno Detassis e Enrico Giordani salgono per una via piuttosto complicata dalla parete Nord del Piccolo Dos di Dalun che entra da destra sopra gli enormi strapiombi inferiori e percorre tutta quella lunga fessura leggermente curva che porta in vetta. Dislivello circa 400 m. Difficoltà: V. – Sottogruppo del GhezGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1935 - 30 luglio. Bruno Detassis con Catullo Detassis e Pino Fox torna sulla parete Nord del Piccolo Dos di Dalun, ma si ha solo notizia di questo tentativo di via diretta alla parete, risolto poi con una breve via al limite sinistro (Est) della stessa. Mancano particolari. - Sottogruppo del GhezGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1935 - 31 luglio.  Marcello Friederichsen e Desio Quarti raggiungono la Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa per la parete Sud-ovest con un’arrampicata di notevole interesse, apparentemente più difficile di quanto non lo sia in realtà, che supera il basamento della Brenta Bassa sul lato rivolto alla Vedretta della Tosa, al limite sinistro degli strapiombi, un poco a destra del punto dove la roccia da gialla diventa grigia. Roccia ottima. Difficoltà: IV, pass. IV+. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1935 – 1° agosto. E’ di Gabriele Boccalatte la prima salita della difficilissima parete Ovest e la Cresta Sud della Punta Bich dell’Aiguille Noire de Peutérey, (via Boccalatte) realizzata con Ninì Pietrasanta e ritenuta unanimemente come il suo capolavoro.

La Parete Ovest è severa, più selvaggia della Sudest a causa del Ghiaccio di Frêney, sconvolto da crepacci, che ne lambisce la base. Tutta la fascia inferiore sopra il ghiacciaio è strapiombante ed è superabile solo in alcuni punti, ma con elevata difficoltà. Sotto la vetta la parete è alta 650 m. ma nell’insieme è molto larga e vi sono state aperte alcune vie che sono fra le più dure del gruppo. Lungo la via Ratti è attrezzata una via di discesa della parete. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 1 agosto. Armand Charlet e Joseph Ravanel (guida) con Paul Dillemann salirono da Nordovest per il glacier des Bossons raggiungendo la vetta del Mont Maudit. La via sale verso la Pointe Durier e passa poi alla sua sinistra, uscendo al margine Ovest della conca tra il Mont Maudit e il Mont Blanc du Tacul. Costeggia la Cresta Nordovest, la raggiunge per un camino a una spalla sopra la Pointe Durier e la percorre, lasciando a destra la Pointe Mieulet, fino a toccare il Col du Mont Maudit e la vetta. - Via su terreno misto, raramente seguita. 1000 m, D con passaggi di IV grado. – Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - agosto. Pino Fox e B. Robol completano la traversata dei campanili con la scalata anche del quarto dei Campanili degli Armi (2660 m.). – Descrizione del percorso dei Quattro Campanili:

Dal Rifugi alla Tosa si percorre il Sentiero della Sega Alta e, oltrepassata la gialla parete dei Campanili degli Armi, da uno spiazzo erboso si sale in pochi minuti all'attacco. Questo si trova sulla direttiva del grande e caratteristico diedro grigio che solca il fianco Nord-Est del Primo Campanile. Per una parete di bella roccia grigia si raggiunge il diedro che si risale interamente, superando alla fine un forte strapiombo (molto difficile). Da una comoda cengia si procede ancora direttamente per una fessura obliqua a sinistra (molto difficile all'inizio), che porta alla parete terminale del Primo Campanile. Si scende per il versante Nord-Ovest verso una forcelletta e, per lo spigolo Sud, si sale alla sommità del Secondo Campanile. Si scende al successivo intaglio con calata a corda doppia e, per lo spigolo Est, si guadagna l'apice del Terzo Campanile. Ci si abbassa a un'altra forcella, sotto l'alto spigolo successivo. Si attacca lo spigolo verticale per un camino situato un poco a sinistra e, dove questo è chiuso da un grande strapiombo, si esce a destra. Si traversa su una breve cengetta verso un altro camino, lo si risale interamente superando un passaggio difficile ed esposto e si esce su una larga cengia. La si percorre a destra sotto una parete gialla e s'infila il camino terminale, che porta in cima al Quarto Campanile. - Catena degli SfulminiGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1935agosto. Matteo Armani e Luigi Scartezzini per la parete e lo Spigolo Sud tracciano la via Armani-Scartezzini alla Cima Roma. La detta via si svolge dapprima in parete, poi per il filo dello spigolo che scende direttamente dalla vetta e offre un'arrampicata molto esposta ed elegante. Roccia in parte friabile, in parte ottima. Dislivello 430 m. Difficoltà: IV. - Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1935 - agosto. F. Königer, A. Münch, W. Schwabe e Ludwig Steinauer scesero per lo Spigolo dell’Young dopo essere stati bloccati dal maltempo, per tre giorni, sulla Punta Young delle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

19352 agosto. Enrico Giordani e Bruno Detassis superano la splendida parete Est-Nord-Est del Crozon di Brenta, tracciando la cosiddetta Via Delle Guide, un capolavoro di eleganza e di arrampicata libera da citare ogni volta come esempio. 800 metri di dislivello di V grado superiore. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1935 - 10 agosto. Aldo Laus e Carlo Negri salirono l’Isolee (Dames Anglaises) da Nord su rocce poco sicure. AD. Usando 5 chiodi. Dalla Brèche Nord des Dames Anglaises 3491 m. per rocce friabili si raggiunge una spaccatura verticale al centro della parete Nord. Salirla per tutta la sua lunghezza superando con difficoltà uno strapiombo, fino a una terrazza. Una seconda fessura porta a un'altra terrazza, in breve all'anticima e per l'aerea cresta in vetta. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 15agosto. Gustavo Gaia, Guido Alberto Rivetti e Mario Sella, raggiungono la vetta del Petit Mont Blanc salendo per la Cresta Sud-Sudovest con un’ascensione interessante su roccia quasi ovunque solida. Dislivello della cresta 550 m., con sviluppo di circa 900 m. Difficoltà AD, 1 passo di IV grado. - Gruppo Glaciers-Trélatête - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 16 agosto. Sigi Pfleger e Karl Schmitt realizzarono una bella e ardua arrampicata, per la parete Sud-est fra le più interessanti alla Cima d'Agola. La parete, in corrispondenza dell'anticima Sud, è formata da un'enorme placca grigia verticale e leggermente convessa, incisa nel centro da una marcata fessura nera che indica la direttiva dell'ascensione. Dislivello 250 m. Difficoltà: V grado. – Catena d’AmbiezGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1935 - 21 agosto. Sigi Pfleger e Karl Schmitt salirono per la parete Est e aprirono una via diretta sulla ripida e levigata parete della Cima Nord delle Tose, su roccia ottima. Difficoltà: IV con tratti di V. La via offre una bella e difficile arrampicata, probabilmente la più interessante che si possa effettuare sulle Tose. - Catena d’AmbiezGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1935 - 22 agosto. Armand Charlet e D. Platonov salirono la turrita Arête des Montets, per via principale Nord che sale direttamente in vetta dell’Aiguille Verte. La Nant Blanc è una delle più belle scalate miste delle Alpi.

 

1935 - 22 agosto. Matteo Armani e Cornelio Fedrizzi salgono per la Parete Sud (via Fedrizzi-Armani) al Campanile Basso. Arditissima arrampicata libera, che non poteva risolvere meglio il problema della giallastra Parete Sud. Altezza circa 260 m. (altezza del nuovo percorso: circa 120 m.). Difficoltà: VI. - Catena degli SfulminiGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1935 - 23 agosto. Fausto Zapparoli e Silvio Manzoni salgono per lo Spigolo Nord di Cima Brenta passando per un grosso contrafforte roccioso che separa lo sdrucciolo ghiacciato dalla vedretta pensile più ad Ovest. Arrampicata non molto attraente, su rocce spesso bagnate e talvolta ghiacciate. Pericolo di scariche di ghiaccio e di pietre all'attacco. Difficoltà: III grado. – Massiccio di Cima BrentaGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1935 - 27 agosto. Mitzi Bamstraller, Enrico Cavaglia e Oliviero Gasperi salirono il Castelletto Inferiore tracciando lo Spigolo Gasperi sulla parete Sud. Nota anche come via Mitzi. Tra il profondo camino della via normale e i camini verticali della via Heinemann e della Variante Gasperi, sopra quindi la grande cengia che taglia tutta la parte Sud del Castelletto, si nota un marcato costolone roccioso, in forma di pilastro verticale e squadrato. L'arrampicata esposta ed elegante si svolge per lo spigolo di destra del pilastro, alto circa 120 m. Difficoltà: III. - Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1935 – 30 agosto. E’ un vero e proprio assedio alla Nord della Cima Ovest di Lavaredo.

Tentano due giovani e intraprendenti tedeschi, Hans Hintermeier e Sepp Meindl.

Tenta Emilio Comici. Debbono ripiegare tutti.

Ricardo Cassin e Vittorio Ratti, giocando d’anticipo, attaccano nel cuore della notte, dopo tre giorni di dura arrampicata e due bivacchi in parete sotto la pioggia, i due lecchesi raggiungono la vetta. Per la sostenutezza delle difficoltà e l’impressionante esposizione la via Cassin-Ratti è (e rimarrà per parecchi anni) una delle più difficili delle Alpi.

Alcuni giorni dopo, Hans Hintermeier e Sepp Meindl compiono la prima ripetizione.

 

1935 - 31 agosto. Scipio Antonini e Mario Brovelli raggiungono per la Parete Est attaccando alla base delle rocce nella Busa degli Sfulmini il Campanile Alto con un’arrampicata varia e interessante, in parte assai esposta, di quasi 450 m; chiodi usati 11, lasciati 5. Difficoltà: IV e V. - Catena degli SfulminiGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1935settembre. Silvio Manzoni e Fausto Zapparoli salirono per il Camino Ovest del Castelletto Superiore nel Massiccio del Grostè che solca il basamento sul lato rivolto al Rifugio Tuckett. Arrampicata poco interessante, su roccia friabile. Difficoltà: IV. - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1935settembre. Silvio Manzoni e Fausto Zapparoli praticano una Variante sulla parete Sud al Castelletto Inferiore, attaccando a sinistra della via Kiene, per una parete facile, in direzione dello spigolo giallo. Superarono un diedro verticale di 18 m. e attraversarono a destra per una placca liscia giunsero a un terrazzino. Proseguirono direttamente per rocce facili fino a incontrare la via Heinemann. Continuarono poi per questa via fino alla vetta. Usati 4 chiodi; difficoltà di IV+ con passi di V grado. – Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1935 – settembre. I primi salitori del Campanile Bubi furono Matteo Armani e M. Lubich, attaccando sulla faccia Est della lama e salendo obliquando verso sinistra in direzione dello Spigolo Sud, che rimontarono fino in vetta. – Massiccio di Cima BrentaGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1935 - 2 settembre. Scipio Antonini e A. Giardini salgono alla Punta Sud degli Sfulmini per la parete Sud-est. La via si svolge direttamente dalla Busa degli Sfulmini per la parete della Punta Sud degli Sfulmini. Dislivello: circa 450 m. Difficoltà: IV con 1 passaggio di V. - Catena degli SfulminiGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1935 - 6 settembre. Bruno Dallagiacoma. Guglielmo Ferrari Spalla e Giangi Murari Bra salirono per la parete Sud del Castelletto di Mezzo con una breve ed elegante arrampicata e tracciarono la via Sybilla. Via classica e frequentata ancora oggi. Si svolge in un evidente diedro che in alto si approfondisce a camino e che alla base è interrotto da strapiombi. Posti di fermata buoni. Altezza 200 m; difficoltà: III+. con attacco di IV. – Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1935 - 8 settembre. Carlo Negri e M. Prati sul Diedro Sud-Ovest del Campanile Basso tracciarono una Variante mediana Negri-Prati. Quando giunsero sotto gli strapiombi gialli della parte mediana, invece di spostarsi verso la parete a destra, salirono direttamente per una fessura strapiombante verso uno stretto camino, lungo il quale, superando altri strapiombi, uscirono all'inizio della lunga fessura. Camino, raggiungendo poi la vetta. - Catena degli SfulminiGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1935 - 12 settembre. Karl Schmitt, L. Ingelfinger e H. Leonhardt aprono sulla parete Sud della Cima degli Armi la Variante Schmitt, che per giungere all'attacco del Camino Kiene, invece di salire con una deviazione a destra per i canaloni detritici, scalarono direttamente lo zoccolo della parete, attaccando da un cono di ghiaia che si spinge più in alto, nel centro della parete stessa. - Catena degli SfulminiGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1935 - 13 settembre. Bruno Detassis e Pino Fox, raggiungono la vetta del Croz del Rifugio salendo per lo Spigolo Sud-ovest del Campanile Teresa con un’arrampicata assai esposta ed elegante, che supera il marcato e ripido spigolo che si profila guardando dal Rifugio Pedrotti Difficoltà: IV. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.