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Sperone della Brenva

(Gruppo del Monte Bianco)

(Massiccio del Monte Bianco)

 

 

Sperone della Brenva

Sperone elegante, proteso a Est. Dal Col Moore si alza dapprima quale contrafforte roccioso, collegato con una crestina di neve al dosso nevoso che sale fin sotto i seracchi all'altezza del Mur de la Côte. La via dello sperone è un itinerario di gran classe sotto il profilo sia estetico che tecnico, in ambiente splendido. AI tratto di misto iniziale (vantaggiosamente evitabile con la Variante Farrar) segue l'elegante cresta nevosa o di ghiaccio. L'uscita dallo sperone attraverso il risalto di seracchi rappresenta sempre la maggiore incognita della salita: in certi periodi si può effettuare in modo diretto, ma normalmente il passaggio si trova verso destra. Inclinazione intorno ai 40°-45°, con passaggi più ripidi sui seracchi. Dislivello: 900 m. fin sopra i seracchi, quasi 1300m. fino in cima. Difficoltà D-.

 

Versante della Brenva - (Est)

...« una magnificenza cosi schiacciante... » (Freshfield, 1867).

Parete maestosa di ghiacci e rocce che si stende dal Col de la Brenva al Col de Peutérey, sovrastata dalle vette del Monte Bianco e del Monte Bianco di Courmayeur e con ai suoi piedi il crepacciatissimo Ghiacciaio della Brenva. Alta fino a 1400 m e larga ancora di più, è caratterizzata da un prominente sperone che si abbassa al Col Moore (lo Sperone della Brenva) e al centro da almeno tre ripidi crestoni in parte rocciosi ma discontinui, affiancati da enormi seracchi sospesi. Il lato meridionale della parete è meno alto ma ancora più ripido, formato dal repulsivo Grand Pilier d'Angle.

Su queste severe pareti sono state tracciate delle vie che sono fra le più belle e impegnative delle Alpi.

 

Il nome della Brenva è legato a quello di un inglese Thomas Graham Brown, l’ultimo grande personaggio dell’alpinismo inglese che agisce sulle Alpi prima del secondo confitto mondiale.

Fedele allo spirito dell’alpinismo classico, egli in pochi anni risolve in modo straordinariamente elegante tutti i problemi della grande parete.

L’1 ed il 2 settembre 1927, con Francis Sidney Smythe, supera lo sperone della Sentinella Rossa, cosiddetto per una torre di rosso protogino che sorge all’inizio della cresta. L’itinerario è diretto alla vetta del Monte Bianco, elegantissimo, una delle più belle salite di misto della catena alpina.

Il 6 e 7 agosto 1928, ancora con Francis Sidney Smythe, Thomas Graham Brown ritorna alla Brenva, e sale esattamente al centro della parete, dopo aver attraversato un pericolosissimo canalone costantemente battuto dalle scariche. La via segue un netto sperone, detto della Major, caratterizzato da una serie di affilatissime crestine di neve che poi vanno a morire contro una balza di rosso granito, liscia e verticale , sormontata da un muro di seracchi. E’ questo il passaggio chiave dell’intera salita, più difficile di quella della Sentinella Rossa, ma forse meno elegante dal punto del tracciato. Delle tre vie aperte da Thomas Graham Brown sulla Brenva, questa è certamente la più seguita dagli alpinisti.

Il 5 agosto 1933, Thomas Graham Brown completa il suo fantastico trittico, e con Alexander Graven e Alfred Aufdenblatten supera lo sperone posto più a sinistra, nel settore più selvaggio di tutta la parete, dove una curiosa torre rocciosa a forma di pera (“la Poire”) si incunea tra due gigantesche cascate di seracchi. La Pera è l’unica porta di accesso alla parte superiore della parete, anzi un piccolo Picciuolo di roccia permette proprio di innestarsi ai pendii di ghiaccio superiori.

E’ questa certamente la via più difficile e rischiosa del versante Brenva, in quanto per giungere alla base è necessario attraversare tutti i canaloni che servono da scarico alle valanghe. Ma è anche quella che offre l’ambiente più feroce e selvaggio, una salita che lascia emozioni e ricordi incancellabili.

Dunque Thomas Graham Brown con la sua azione dimostra indiscutibilmente che oramai l’alpinismo senza guida, anche sul ghiaccio e sul misto, non solo ha eguagliato i livelli raggiunti dalle guide, ma anzi, li ha ampiamente superati.

 

 

 


1865 - 14 luglio. La 1° ascensione del Col Moore è appannaggio dei britannici George Mathews, Adolphus Warburton Moore, Frank Walker, Horace Walker guidati da Jakob Anderegg e Melchior Anderegg nella loro grande impresa di salita al Monte Bianco per lo Sperone della Brenva (da Sud), superando senza ramponi, gradinando, pendenze vicine ai 60°. Adolphus Warburton Moore fu l’ideatore e l’animatore dell’impresa, infatti oggi lo sperone porta il suo nome; la salita è uno degli itinerari più classici ed eleganti dell’intera catena alpina. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1865 – 14/15 luglio. I britannici George Mathews, Adolphus Warburton Moore, Frank Walker, Horace Walker guidati da Jakob Anderegg e Melchior Anderegg salgono al Monte Bianco per lo Sperone della Brenva, superando senza ramponi, gradinando, pendenze vicine ai 60°. Adolphus Warburton Moore fu l’ideatore e l’animatore dell’impresa, infatti oggi lo sperone porta il suo nome; la salita è uno degli itinerari più classici ed eleganti dell’intera catena alpina. Essi giunsero al Col Moore da Sud, dopo aver bivaccato sulle rocce dove ora si trova il Bivacco della Brenva; alla fine dello sperone uscirono a destra, verso il Col de la Brenva. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

186515 luglio. George Mathews, Adolphus Warburton Moore, Frank Walker, Horace Walker guidati da Jakob Anderegg e Melchior Anderegg, una guida assai forte sul ghiaccio, e realizzano la 1° traversata del Col de la Brenva nella loro salita al Monte Bianco per lo Sperone della Brenva. Essi giunsero al Col Moore da Sud, dopo aver bivaccato sulle rocce dove ora si trova il Bivacco della Brenva; alla fine dello sperone uscirono a destra, verso il Col de la Brenva e scese per il Corridor. - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.

 

1870 - 16 luglio. Meta Claudia Brevoort e William August Brevoot Coolidge con Christian Almer e Ulrich Almer e Christian Gertsch, realizzano la 2ª ascensione salendo per lo Sperone della Brenva raggiungendo la vetta del Monte Bianco con uscita diretta fra i seracchi. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1892 - 16 agosto. La cordata composta da Paul Güssfeldt con Emile Rey, Laurent Croux e Michel Savoye, realizzano la 3ª  ascensione per lo Sperone della Brenva salendo alla vetta del Monte Bianco. Per fare questo praticando una deviazione che in seguito sarà chiamata Variante Güssfeldt. - Via interamente su neve-ghiaccio, che giunge sullo sperone per la sua parete concava Nord già all'inizio del dosso superiore. È più ripida e più bella della Via Moore ma è molto esposta alla caduta di ghiaccio, sia dai seracchi del Col de la Brenva sia dal pendio sotto la crestina di ghiaccio. Poco ripetuta. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1893 - 26 luglio. John Percy Farrar con Chistian Klucker e Daniele Maquignaz, realizzano la 4ª  ascensione salendo per lo Sperone della Brenva alla vetta del Monte Bianco. Praticando una deviazione che in seguito sarà chiamata Variante Farrar. - Itinerario più facile e semplice e perciò più sbrigativo dell'originale, meglio percorribile al buio perché si svolge su neve. Nella parte iniziale è al riparo da cadute di sassi provocate da altre cordate sulla via originale.

Dal Col Moore si attraversa nel versante Sud ai piedi delle rocce per circa 100 m. scavalcando anche una costola, fino a un canale nevoso che scende dallo sperone e ha origine tra la punta 3873 m. e la crestina di neve-ghiaccio. Lo si sale per metà, quindi si prosegue sui pendii nevosi a sinistra (salendo) che portano sulla crestina suddetta. Dalla metà del canale si può anche proseguire a destra su terreno misto, per prendere la cresta ancora rocciosa dello sperone. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1894 - 4/5 agosto. G. Hastings, Albert Frederick Mummery e John Norman Collie, realizzano la 5ª ascensione salendo per la Costola Mummery dello Sperone della Brenva e la 27ª ripetizione alla vetta del Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1901 - 9 luglio. Ettore Allegra con Laurent Croux e Alexis Brocherel, realizzano la 2ª ascensione della Variante Güssfeldt sullo Sperone della Brenva salendo alla vetta del Monte Bianco. Via interamente su neve-ghiaccio, che giunge sullo sperone per la sua parete concava Nord già all'inizio del dosso superiore. È più ripida e più bella della Via Moore ma è molto esposta alla caduta di ghiaccio, sia dai seracchi del Col de la Brenva sia dal pendio sotto la crestina di ghiaccio. Poco ripetuta. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1911 - 5 agosto. V. R. Caesar e J. C. H. Runge con Abraham Muller e G. Muller, superano sul bordo a sinistra (Est) la parete con seracchi salita da Paul Güssfeldt per lo Sperone della Brenva uscendo presso le rocce. Raggiungendo poi la vetta del Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1912 - 11 luglio. La prima discesa per lo Sperone della Brenva venne effettuata da Robert Wylie Lloyd con Joseph Pollinger e F. Imboden. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1929 - Viene inaugurato il Bivacco della Brenva che si trova a 3060 m. sul grande isolotto roccioso situato fra la screpacciatissima colata principale del Ghiacciaio della Brenva e la colata orientale (Ghiacciaio della Tour Ronde) in ambiente grandioso. Di proprietà del CAAI è del tipo a semibotte basso, coperto di lamiera zincata. E’ sempre aperto, con posto per 4 persone sul pavimento. Serviva un tempo per lo Sperone della Brenva e per la salita della Cresta di Peutérey passando per la parete Est dell’Aiguille Blanche di Peutérey. Attualmente è assai poco frequentato. Interessante è il percorso del dosso nevoso 3555 m. che sovrasta l’isolotto, con successiva ascensione della Tour Ronde per la cresta Sud-Ovest. - Contrafforti Italiani - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1929 - 24 agosto. Guido De Rege e Virgilio Neri, superano sul bordo opposto (Ovest) la parete con seracchi salita da Paul Güssfeldt per lo Sperone della Brenva - (1892 16 agosto), molto pericolosa e in continua trasformazione. Raggiungendo poi la vetta del Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1933 - 6 agosto. Leopoldo Gasparotto realizza la 1ª  solitaria salendo dallo Sperone della Brenva e raggiungendo la vetta Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 18 luglio. Edouard Frendo, André Roch e Henri Sarthou, salirono per il canalone Est, fra il colle e lo Sperone della Brenva., fino in cima al Monte Bianco Ardua via glaciale che passa fra impressionanti seracchi, molto esposta alla caduta di ghiaccio. Dislivello, fin sopra il Mur de la Côte: 900 m; circa 1250 fino in cima. Difficoltà D / D+. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1937 - 2 luglio. Armand Charlet (guida) con Marc-Antoin Azema, dal bacino superiore del Ghiacciaio della Brenva seguirono dapprima la Variante Güssfeldt fin sullo Sperone della Brenva. Proseguirono obliquando a sinistra la via Diagonale attraverso tutto il gran pendio superiore, per raggiungere a circa 4300 m. la sommità della costola rocciosa che costituisce la sponda sinistra del gran canale centrale che scende da sotto la vetta del Monte Bianco. Traversarono ancora a sinistra ripidi pendii minacciati da seracchi fino a raggiungere sulle rocce la parte superiore della via della Sentinella Rossa, poco prima della sua uscita sui pendii superiori. Itinerario esposto alla caduta di ghiaccio, raramente percorso. D. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1956 - 26 febbraio. Jean Couzy e André Vialatte, realizzano la 1ª  salita invernale dello Sperone della Brenva e raggiungendo la vetta Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1959 - 19 settembre. Walter Bonatti e I. Guargaglia, realizzano la 2° ascensione salendo per il canalone Est, fra il colle e lo Sperone della Brenva., fino in cima al Monte Bianco Ardua via glaciale che passa fra impressionanti seracchi, molto esposta alla caduta di ghiaccio. Dislivello, fin sopra il Mur de la Côte: 900 m; circa 1250 fino in cima. Difficoltà D / D+ . - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1966 - Romano Perego ripete con Luigi Bosisio (Bis) la Major sulla parete della Brenva, al Monte Bianco.

 

1971 - gennaio. Patrick Cordier e Andrzej Mroz, realizzano la 1ª invernale della via Diagonale partendo dal bacino superiore del Ghiacciaio della Brenva seguirono dapprima la Variante Güssfeldt fin sullo Sperone della Brenva. Proseguirono obliquando a sinistra attraverso tutto il gran pendio superiore, per raggiungere a circa 4300 m. la sommità della costola rocciosa che costituisce la sponda sinistra del gran canale centrale che scende da sotto la vetta del Monte Bianco. Traversarono ancora a sinistra ripidi pendii minacciati da seracchi fino a raggiungere sulle rocce la parte superiore della via della Sentinella Rossa, poco prima della sua uscita sui pendii superiori. Itinerario esposto alla caduta di ghiaccio, raramente percorso. D. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1972 - Patrick Gabarrou sale il Monte Bianco per lo Sperone della Brenva.

 

1973 - 30 giugno. Heini Holzer, dopo aver salito da solo lo Sperone della Brenva effettua la 1ª discesa con gli sci dallo Sperone della Brenva. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1974 - 7 luglio. Marc Batard, realizza la 1ª solitaria della via Diagonale partendo dal bacino superiore del Ghiacciaio della Brenva seguì dapprima la Variante Güssfeldt fin sullo Sperone della Brenva. Proseguì obliquando a sinistra attraverso tutto il gran pendio superiore, per raggiungere a circa 4300 m. la sommità della costola rocciosa che costituisce la sponda sinistra del gran canale centrale che scende da sotto la vetta del Monte Bianco. Traversò ancora a sinistra ripidi pendii minacciati da seracchi fino a raggiungere sulle rocce la parte superiore della via della Sentinella Rossa, poco prima della sua uscita sui pendii superiori. Itinerario esposto alla caduta di ghiaccio, raramente percorso. D. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1976 - 27/29 dicembre. Bertrand Dubois, Michel Flouret e Victor Laut e un compagno, salgono per il canalone a destra (Nord) della Costola Mummery. Canalone poco marcato che si trova fra il gran pendio a Sud dello Sperone della Brenva e la rocciosa Costola Mummery. Via di scarso interesse, pericolosa per valanghe. D. La via sale nel canale proprio soprastante il torrione della Sentinella Rossa. In alto, sotto la barriera di seracchi, piega a sinistra ed esce come la via della Sentinella Rossa. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1980 - 26 febbraio. Michel Berruex, realizza la 1ª solitaria invernale dello Sperone della Brenva e raggiungendo la vetta Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.