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1865

 

 

 

1865 – Due inglesi: Sir George Young e il Rev. Hereford Brooke George (primo curatore dell’Alpine Journal) con guide, portatori e Christian Almer come prima guida, realizzarono la prima salita ad una delle vie più interessanti della Jungfrau, la complicata Via Guggi che fornisce una linea indiretta attraverso i ghiacciai pensili del versante Nord. E’ un percorso che presenta delle difficoltà ed è spesso impraticabile a causa dei crepacci. Durante l’ascensione, fu trasportata una scala che facesse da ponte sui crepacci più grandi, fu un vero tour de force per quei tempi. Tuttavia, in assenza della ferrovia della Jungfrau, questo percorso si affermò subito come la via normale. In seguito è stata spesso impraticabile a causa dei crepacci, ma in buone condizioni deve essere considerata una delle più interessanti ascensioni su ghiacciaio delle Alpi, poiché attraversa i pendii settentrionali delle cime ghiacciate dello Schneehorn e del Klein Siberhorn fino alla Silberlücke e di lì, via Silbergrätli, giunge alla cima.

 

1865 - Prima della fatale ascensione, Michel Croz il 21 giugno era salito con Edward Whymper, Cristian Almer, Franz Biener e Luc Meynet, sulla cresta di Furggen al Cervino per il 17° tentativo di conquista assoluto

 

1865 - La prima ascensione “morale” delle Grandes Jorasses dovrebbe certamente essere accreditata a Edward Whymper che con la sue guide Michel Croz, Christian Almer e Franz Biner, dopo un attento sopralluogo, raggiunse Punta Whymper alle ore 13 del 24 giugno.

Edward Whymper aveva intenzione di traversare alla vetta principale ma abbandonò l’idea perché il tempo stava peggiorando e la cresta che portava alla cima era troppo ghiacciata.

L’ascensione si svolse senza incidenti, ma durante la discesa furono sorpresi da una piccola valanga che evitarono con un salto un attimo prima che li travolgesse: “cadde in un crepaccio spalancato e ci mostrò quali sarebbero state le nostre tombe se fossimo rimasti in sua compagnia cinque secoli di più”.

 

1865 - La bella cresta Nordovest del Silberhorn sulla Jungfrau fu scalata dal Rev. James John Hornby (futuro preside di Eton) e il Rev. Thomas Henry Philpot con le guide Christian Almer, Ulrich Almer, Johann Bischof e Christian Lauener (al ritorno scesero per il Giessengletscher).

 

1865 - 24 giugno. La prima ascensione “morale” delle Grandes Jorasses dovrebbe certamente essere accreditata a Edward Whymper (venti giorni prima del Cervino) che con le sue guide Michel Croz, Christian Almer e Franz Biner raggiunsero dopo un attento sopralluogo la Punta Ovest, dell’attuale Punta Whymper per la via normale del Reposoir e del Rochers Whymper. Partito da Courmayeur alle 1,35 di notte, alle 4,35 tocca le rocce montone su cui sorge ora la Capanna delle Grandes Jorasses: le supera in un'ora ed alle 8,05 s'incontra colla zona dei seracchi sotto il Rocher du Reposoir che rimonta incontrando qualche difficoltà. Per l'altro"Rocher", che ora porta il suo nome, egli s'innalza direttamente alla vetta 4184 m, che raggiunge alle 13. Alle 20,45 è di ritorno a Courmayeur.

Edward Whymper aveva intenzione di traversare alla vetta principale ma abbandonò l’idea perché il tempo stava peggiorando e la cresta che portava alla cima era troppo ghiacciata.

L’ascensione si svolse senza incidenti, ma durante la discesa furono sorpresi da una piccola valanga che evitarono con un salto un attimo prima che li travolgesse: “Cadde in un crepaccio spalancato e ci mostrò quali sarebbero state le nostre tombe se fossimo rimasti in sua compagnia cinque secoli di più”. È la via seguita nella sostanziale prima ascensione delle Grandes Jorasses consiste nel continuare fino alla vetta della Punta Whymper per il comodo e sicuro dosso dei Rochers Whymper, dopo di averli raggiunti per la via normale del Reposoir. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1865 - 28 giugno. Un gruppo di cinque guide di Courmayeur, condotto dall’intraprendente e ambizioso Julien Grange, rifece l’ascensione alle Grandes Jorasses alla Punta Whymper per imparare il percorso, ma fu un’impresa rischiosa che impressionò molto Edward Whymper. Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1865 - Lungo ( che poi verrà chiamato) il Couloir Whymper dell’Aiguille Verte scesero il 29 giugno i primi scalatori Edward Whymper, Christian Almer e Peter Biner.

Nell’ascesa la cordata lo aveva percorso per un breve tratto, e proseguirono poi sulle rocce a sinistra, salendo infine alla vetta lungo la cresta del Moine.

Questa fu l’ultima grande ascensione di Edward Whymper prima della tragedia del Cervino e fu anche una delle più importanti prime ascensioni della lunga e brillante carriera di Christian Almer.

 

1865 - Il 5 luglio Michel August Croz, sale alla vetta dell’Aiguille Verte lungo la bella cresta del Moine, guidando un nutrito gruppo di inglesi:George Hodgkinson, il reverendo Charles Hudson (che ritroveremo al Cervino), il famoso Thomas Stuard Kennedy, instancabile esploratore di ogni angolo della catena alpina. Come guide e portatori gli sono accanto Michel A. Ducroz e Peter Perrer.

 

1865 - Alle 13,40 del 14 luglio (data della conquista del Cervino) la cordata composta da Edward Whymper, Lord Francis Douglas Bouverie, Robert Douglas Hadow, Michel Auguste Croz, Peter Taugwalder Sen., e Peter Taugwalder Jr. raggiunse la vetta.

Charles Hudson e Robert Douglas Hadow, con la loro guida Michel Auguste Croz, avevano deciso di scalare il Cervino, da Zermatt, ma all’ultimo momento furono raggiunti da Edward Whymper, Lord Francis Douglas, da Peter Taugwalder Sen., e da Peter Taugwalder Jr.

Il destino volle che durante la discesa Robert Douglas Hadow scivolò e cadde su Michel Auguste Croz facendo spezzare la corda: Il Rev Charles Hudson, Robert Douglas Hadow, Michel Auguste Croz e Lord Francis Douglas precipitarono.

 

1865 - 14 luglio. La 1° ascensione del Col Moore è appannaggio dei britannici George Mathews, Adolphus Warburton Moore, Frank Walker, Horace Walker guidati da Jakob Anderegg e Melchior Anderegg nella loro grande impresa di salita al Monte Bianco per lo Sperone della Brenva (da Sud), superando senza ramponi, gradinando, pendenze vicine ai 60°. Adolphus Warburton Moore fu l’ideatore e l’animatore dell’impresa, infatti oggi lo sperone porta il suo nome; la salita è uno degli itinerari più classici ed eleganti dell’intera catena alpina. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1865 – 14/15 luglio. I britannici George Mathews, Adolphus Warburton Moore, Frank Walker, Horace Walker guidati da Jakob Anderegg e Melchior Anderegg salgono al Monte Bianco per lo Sperone della Brenva, superando senza ramponi, gradinando, pendenze vicine ai 60°. Adolphus Warburton Moore fu l’ideatore e l’animatore dell’impresa, infatti oggi lo sperone porta il suo nome; la salita è uno degli itinerari più classici ed eleganti dell’intera catena alpina. Essi giunsero al Col Moore da Sud, dopo aver bivaccato sulle rocce dove ora si trova il Bivacco della Brenva; alla fine dello sperone uscirono a destra, verso il Col de la Brenva. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

186515 luglio. George Mathews, Adolphus Warburton Moore, Frank Walker, Horace Walker guidati da Jakob Anderegg e Melchior Anderegg, una guida assai forte sul ghiaccio, e realizzano la 1° traversata del Col de la Brenva nella loro salita al Monte Bianco per lo Sperone della Brenva. Essi giunsero al Col Moore da Sud, dopo aver bivaccato sulle rocce dove ora si trova il Bivacco della Brenva; alla fine dello sperone uscirono a destra, verso il Col de la Brenva e scese per il Corridor. - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.

 

1865 – 20 luglio. Giuseppe Loss di Primiero che per primo salì anche Cima d'Asta con cinque compagni (un sesto rinunciò, impaurito, alla base del camino). Conquista l’inviolata Cima Tosa (3173 m.). Questi alpinisti salirono per la Valle d'Ambiez, la Malga Prato, la Forcolotta di Noghera la Pozza Tramontana e la Vedretta della Tosa e scalarono poi quel camino che tutt'ora costituisce la via comune della cima. – Massiccio della TosaGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1865 – 24 luglio. John Ball con Forster, raggiunsero la vetta della Cima Tosa (3173 m.) pochi giorni dopo la conquista di Giuseppe Loss di Primiero, che vi salì con 6 compagni, e quindi realizzarono la 1° ripetizione che gli inglesi descrissero le vicende sulle loro gazzette. - Massiccio della Tosa - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1865 - 25 - luglio. Edward-North Buxton, Florence Craufurd Grove e Reginald John Somerled MacDonald con Jean-Pierre Cachat e Michel-Clement Payot, fecero un tentativo per raggiungere la vetta dell’Aiguille de Bionnassay dalla parete Nord Ovest, ma li sorprese un temporale con lampi e tuoni e dovettero desistere. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1865 - 26 luglio. I primi salitori della cima dell’Aiguille de Bionnassay: Edward-North Buxton, Florence Craufurd Grove e Reginald John Somerled MacDonald con Jean-Pierre Cachat e Michel-Clement Payot, come via di fuga nel temporale scesero per la parete Sud-Ovest. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1865 - 28 luglio. Edward-North Buxton, Florence Craufurd Grove e Reginald John Somerled MacDonald con Jean-Pierre Cachat e Michel-Clement Payot, raggiunsero comunque la vetta dell’Aiguille de Bionnassay per la parete Nord-Nordovest e la cresta Ovest. Splendida via su ghiaccio, aperta da una cordata che non disponeva di ramponi nel corso di una prima ascensione assoluta. Supera la ripida parete ghiacciata con crepacci e seracchi che scende fra l’Aiguille de Tricot e la cima. Dislivello dal piede della parete 1050 m. Difficoltà D. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1865 - 7 agosto. Edward-North Buxton, Florence Craufurd Grove e Reginald John Somerled MacDonald con Jacob Anderegg, Jean-Pierre Cachat e Peter Taugwalder Jr., scesero per il versante Sud del Dôme du Goûter dopo aver raggiunto la vetta Monte Bianco. Itinerario dapprima abbastanza ripetuto in salita, ma che in seguito alla scoperta nel 1890 (1 agosto) della via Ratti e compagni è stato completamente abbandonato. La via supera il pendio nevoso a Sud del Dôme du Goûter, ripido e alto 600 m. con seracchi nella parte inferiore, questo pendio può essere valangoso e, data l'esposizione a Sud, spesso in condizioni non buone. Dislivello 1800 m. Difficoltà AD-. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1865 - 18 settembre. La prima ascensione della Grande Rocheuse (nel gruppo del Monte Bianco) fu fatta dall’avvocato irlandese Robert Fowler con le sue guide Michel Ducroz e Michel Balmat.

Il loro obiettivo era la terza ascensione dell’Aiguille Verte, ma dopo aver scalato un tratto del Couloir Whymper lo lasciarono per seguire la parte superiore del pilastro Sud della Grande Rocheuse (che Fowler definì una «piccola aiguille») e poi scesero la sua breve cresta Ovest.

Fowler aveva anche rilevato la validità della sua via per una discesa più sicura.