John Ball fu il primo presidente dell’Alpine Club.
Dedicò 18 anni allo studio e all’esplorazione delle montagne, scrisse le prime guide delle Alpi.
Esplorò le Dolomiti, scalò il Pelmo (1857), effettuò la prima traversata della Bocca di Brenta (1864) e salì la Marmolada di Rocca (1865).
John Ball. E’ questo uno dei padri fondatori dell’alpinismo inglese dell’Ottocento; praticato da uomini che coltivavano la frequentazione della montagna in funzione di interessi scientifici ed esplorativi.
Tra il 1859 e il 1862, insieme a Thomas Stuart Kennedy, curò la pubblicazione di Peaks, Passes and Glaciers, in tre volumi, che raccoglieva le relazioni dei soci dell’Alpine Club.
Egli aveva già percorso le Dolomiti negli anni ‘50 e la sua più bella vittoria l’aveva ottenuta nel 1857 con la conquista del Pelmo.
I meriti di questo infaticabile esploratore delle Alpi gli procurarono la prestigiosa carica di primo presidente dell’Alpine Club.
L’amore per le Dolomiti lo indusse a risiedere per molti anni a Bassano del Grappa.
1857 – 19 settembre. Mai forse sapremo perché il botanico ed alpinista John Ball, esperto conoscitore e compilatore della prima organica guida delle Alpi, scelga il Pelmo (3168 m.), per una decisa e quanto mai ardita conquista.
Con una guida locale, sembra Gian Battista Giacin, John Ball si dirige a colpo sicuro all’inizio di una cengia di stratificazione calcarea, e che porta al famoso ostacolo: il Passo del Gatto. La parete a picco presenta solo una stretta fessura orizzontale; i due recuperano la facile cengia perduta, strisciando nell’incavo con il ventre a terra: da cui il nome del varco. Raggiunta la fascia ghiaiosa stretta dalle due ampie spalliere rocciose e dall’anfiteatro a forma di poltrona, che i valligiani chiamano “el caregòn del Padre Eterno”, la guida supplica il determinato irlandese di desistere. Costui però prosegue ben deciso a raggiungere la vetta agognata e fortemente voluta.
Si parla di precedenti salite al Pelmo da parte di cacciatori o di pastori, e dell’esistenza di già quattro vie di salita; ma è l’impresa di John Ball quella più importante, perché è il primo vero atto di volontà: il voler raggiungere il punto culminante di una vetta dolomitica a tutti i costi.
John Ball realizza nella pratica il motto del suo compatriota, il Reverendo Charles Hudson: “Là dove c’è una volontà, là c’è una via!”.
Siamo agli albori dell’arrampicamento su roccia.
1860 - John Ball con John Birkbeck Sen. e la guida Victor Tairraz di Chamonix salì la Punta di Rocca in Marmolada, di poco più bassa della vetta principale, e lascia un termometro ed un biglietto a testimonianza della vittoria. Questo risulta essere la prima salita della quale viene lasciata traccia sulla vetta con un biglietto, consuetudine che presto troverà largo impiego.
I tre risalendo il grande ghiacciaio realizzano un percorso che, in fin dei conti, presentava caratteristiche più occidentali che dolomitiche.
1864 - 22 luglio. John Ball, fu primo ad attraversare la Bocca di Brenta - (Catena degli Sfulmini), nel tentativo di raggiungere la Cima Tosa – (Massiccio della Tosa) con i fratelli cacciatori-guide Matteo Nicolussi e Bonifacio Nicolussi. – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1864 - 28 luglio. L’alpinista bolzanino Albrecht Wachtler dopo sei giorni della prima attraversata della Bocca di Brenta, ad opera di John Ball, con i fratelli cacciatori-guide Bonifacio Nicolussi e Matteo Nicolussi, portò a termine la prima ripetizione. – Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1865 – 24 luglio. John Ball con Forster, raggiunsero la vetta della Cima Tosa (3173 m.) pochi giorni dopo la conquista di Giuseppe Loss di Primiero, che vi salì con 6 compagni, e quindi realizzarono la 1° ripetizione che gli inglesi descrissero le vicende sulle loro gazzette. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1869 - Leslie Stephen e John Ball furono i primi salitore della Cima Fradusta (2939 m.) I due inglesi frequentarono e fecero conoscere la zona con i loro resoconti.
1869 - Leslie Stephen e John Ball furono i primi salitori della Cima di Ball (2802 m.).