Versante
della Brenva - (Est)
...« una magnificenza
cosi schiacciante... » (Freshfield, 1867).
Parete
maestosa di ghiacci e rocce che si stende dal Col
de la Brenva al Col
de Peutérey, sovrastata dalle vette del Monte
Bianco e del Monte
Bianco di Courmayeur e con ai suoi piedi il crepacciatissimo Ghiacciaio
della Brenva. Alta fino a 1400 m e larga ancora di più, è caratterizzata da
un prominente sperone che si abbassa al Col
Moore (lo Sperone
della Brenva) e al centro da almeno tre ripidi crestoni in parte
rocciosi ma discontinui, affiancati da enormi seracchi sospesi. Il lato
meridionale della parete è meno alto ma ancora più ripido, formato dal
repulsivo Grand
Pilier d'Angle.
Su
queste severe pareti sono state tracciate delle vie che sono fra le più belle e
impegnative delle Alpi.
Alto
più di 1000 metri, incavato verso l'interno, immenso, il Versante della
Brenva del Monte Bianco è forse il più "himalayano" di tutta la
catena alpina. Ed è anche un versante estremamente pericoloso. La calotta
glaciale che costituisce l'edificio sommitale del Monte
Bianco, affacciandosi sul Versante della Brenva si arriccia come una
fronte accigliata e corrugata e forma alcune cascate di seracchi che restano
paurosamente sospese in bilico sopra i canaloni di neve e di ghiaccio, che
servono appunto da scarico alle valanghe di neve generate dalle cadute di blocchi
di ghiaccio. Questi orridi e profondi canaloni sono separati da alcuni speroni
in rilievo, rocciosi e ghiacciati, che costituiscono l'unico punto
relativamente al sicuro dalle cadute di seracchi, ed è lungo questi speroni che
si sono svolte le vie di salita. Ma per raggiungere la base delle creste
sovente è necessario attraversare i numerosi canaloni esposti alle scariche: le
salite su questo versante richiedono un grande equilibrio nervoso ed una
provata esperienza, più che capacità tecnica vera e propria. L'esposizione ad
oriente fa sì che il sole sorga prestissimo a lambire i pendii superiori e a
riscaldare i seracchi, che così cominciano a rotolare verso il basso,
frantumandosi a causa del disgelo.
È
necessario quindi percorrere queste vie generalmente di notte e con temperature
molto basse, onde evitare di essere sorpresi dalle ore calde
nell'attraversamento dei canaloni, che in tal caso possono rivelarsi una
trappola mortale. Comunque, le cadute dei seracchi non dipendono unicamente dal
disgelo, ma soprattutto dai movimenti ritmici del ghiacciaio ed è quindi assai difficile
poterle prevedere. Le salite sul Versante della Brenva richiedono
all'alpinista un attento studio della montagna e delle condizioni
meteorologiche e inoltre la certezza di poter forzare anche in condizioni avverse,
in quanto l'uscita da queste vie in caso di cattivo tempo è solo verso l'alto.
Sono dunque vie riservate ad alpinisti molto preparati e dalla scorza dura,
alpinisti che amano questo genere di imprese assai rischiose, dove la lotta
emerge fino a primeggiare e ad assumere un ruolo prevalente sul piacere della
salita e sul divertimento stesso. Eppure queste pareti e questo genere di
imprese hanno il loro fascino indiscutibile: la scalata notturna lungo i canaloni
ghiacciati, il profumo strano ed indefinibile del ghiaccio, quella incredibile
serenità e quell'assoluto fatalismo che si instaura dopo il primo momento di
angoscia (si arriva a pensare: «il
seracco crolla solo se deve crollare, è quindi stupido preoccuparsene» il momento
magico dell'aurora che sorge quando si esce dalla parete e si sfocia sui
morbidi e sonnolenti pendii sommitali. L'ambiente di questi versanti è unico
nel suo genere ed è certamente irripetibile. Tuttavia gli incidenti mortali
sulla parete della Brenva
sono frequentissimi e ne testimoniano la reale pericolosità. E non si può certo
dire che gli incidenti siano sempre causati da imprudenza o da errata
valutazione delle condizioni, poiché in alcuni casi (come accadde appunto al
grande Arturo Ottoz)
nulla lasciava prevedere l’eventualità di una caduta di seracchi.
Il
nome della Brenva è legato a quello di un inglese Thomas
Graham Brown, l’ultimo grande
personaggio dell’alpinismo inglese che agisce sulle Alpi prima del secondo
confitto mondiale.
Fedele allo spirito dell’alpinismo classico, egli in pochi anni risolve
in modo straordinariamente elegante tutti i problemi della grande parete.
L’1 ed il 2 settembre 1927,
con Francis Sidney Smythe, supera lo sperone della Sentinella
Rossa, cosiddetto per una torre di rosso protogino che sorge all’inizio
della cresta. L’itinerario è diretto alla vetta del Monte Bianco,
elegantissimo, una delle più belle salite di misto della catena alpina.
Il
6 e 7 agosto 1928, ancora con Francis Sidney Smythe,
Thomas Graham Brown ritorna alla Brenva,
e sale esattamente al centro della parete, dopo aver attraversato un
pericolosissimo canalone costantemente battuto dalle scariche. La via segue un
netto sperone, detto della Major,
caratterizzato da una serie di affilatissime crestine di neve che poi vanno a
morire contro una balza di rosso granito, liscia e verticale , sormontata da un
muro di seracchi. E’ questo il passaggio chiave dell’intera salita, più
difficile di quella della Sentinella
Rossa, ma forse meno elegante dal punto del tracciato. Delle tre vie
aperte da Thomas Graham Brown sulla Brenva, questa è certamente la più seguita
dagli alpinisti.
Il
5 agosto 1933, Thomas Graham Brown completa il suo fantastico trittico, e con Alexander
Graven e Alfred Aufdenblatten
supera lo sperone posto più a sinistra, nel settore più selvaggio di tutta la
parete, dove una curiosa torre rocciosa a forma di pera (“la Poire”)
si incunea tra due gigantesche cascate di seracchi. La Pera
è l’unica porta di accesso alla parte superiore della parete, anzi un piccolo
Picciuolo di roccia permette proprio di innestarsi ai pendii di ghiaccio
superiori.
E’ questa
certamente la via più difficile e rischiosa del versante Brenva, in quanto per giungere alla base è
necessario attraversare tutti i canaloni che servono da scarico alle valanghe.
Ma è anche quella che offre l’ambiente più feroce e selvaggio, una salita che
lascia emozioni e ricordi incancellabili.
Dunque
Thomas Graham Brown con
la sua azione dimostra indiscutibilmente che oramai l’alpinismo senza guida,
anche sul ghiaccio e sul misto, non solo ha eguagliato i livelli raggiunti
dalle guide, ma anzi, li ha ampiamente superati.
1865 – 14/15 luglio. I
britannici George Mathews, Adolphus Warburton
Moore, Frank Walker, Horace Walker
guidati da Jakob Anderegg
e Melchior Anderegg
salgono al Monte
Bianco per lo Sperone
della Brenva, superando senza ramponi, gradinando, pendenze vicine
ai 60°. Adolphus
Warburton Moore fu l’ideatore e l’animatore dell’impresa, infatti oggi
lo sperone porta il suo nome; la salita è uno degli itinerari più classici ed
eleganti dell’intera catena alpina. Essi giunsero al Col
Moore da Sud, dopo aver bivaccato
sulle rocce dove ora si trova il Bivacco
della Brenva; alla fine dello sperone uscirono a destra, verso il Col
de la Brenva. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1870
- 16 luglio. Meta Claudia Brevoort e William
August Brevoot Coolidge con Christian Almer e
Ulrich Almer
e Christian Gertsch,
realizzano la 2ª
ascensione salendo per lo Sperone
della Brenva raggiungendo la vetta del Monte
Bianco con uscita diretta fra
i seracchi. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1892
- 16 agosto. La cordata composta da Paul Güssfeldt con Emile Rey, Laurent Croux e Michel Savoye, realizzano la 3ª ascensione per lo Sperone
della Brenva salendo alla vetta del Monte
Bianco. Per fare questo praticando
una deviazione che in seguito sarà chiamata Variante Güssfeldt. - Via interamente su neve-ghiaccio,
che giunge sullo sperone per la sua parete concava Nord già all'inizio del dosso superiore. È più ripida e più bella
della Via Moore ma è molto esposta
alla caduta di ghiaccio, sia dai seracchi del Col
de la Brenva sia dal pendio sotto la crestina di ghiaccio. Poco ripetuta. -
Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
23 It.50 bb
1893 - 26 luglio. John Percy Farrar con Chistian Klucker e Daniele Maquignaz, realizzano la 4ª ascensione salendo per lo Sperone della Brenva alla vetta del Monte Bianco. Praticando una deviazione che in seguito sarà chiamata Variante Farrar. - Itinerario più facile e semplice e perciò più sbrigativo dell'originale, meglio percorribile al buio perché si svolge su neve. Nella parte iniziale è al riparo da cadute di sassi provocate da altre cordate sulla via originale.
Dal Col
Moore si attraversa nel versante Sud
ai piedi delle rocce per circa 100 m. scavalcando anche una costola, fino a un
canale nevoso che scende dallo sperone e ha origine tra la punta 3873 m.
e la crestina di neve-ghiaccio. Lo si sale per metà, quindi si prosegue sui
pendii nevosi a sinistra (salendo) che portano sulla crestina suddetta. Dalla
metà del canale si può anche proseguire a destra su terreno misto, per prendere
la cresta ancora rocciosa dello sperone. - Bianco - Versante della Brenva
- Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
23 It.50 ba
1893 - 14/17 agosto. Il berlinese Paul Güssfeldt con Emile Rey, Chistian Klucker e César Ollier tentarono la vetta del Aiguille Blanche de Peutérey salendo un canalone molto pericoloso sul Versante della Breva, attraversarono la cima principale, scesero per la via Henry Seymour King fino al colle e poi continuarono salendo la Cresta di Peutérey, bivaccando a 4400 metri. Sul Versante della Breva la comitiva di Paul Güssfeldt fu certamente fortunata perché una grossa scarica di sassi si abbatté nel canalone poco dopo che lo avevano lasciato. Paul Güssfeldt aveva 53 anni quando fece questa ascensione che richiese quattro giorni. La scalata comportò due bivacchi e una notte la passarono nel rifugio allora esistente sui Rochers Rouges, dopo di che scesero al Grand Plateau, attraversarono il Dôme du Goûter e tornarono a Courmayeur per il Ghiacciaio del Dôme. – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1894
- 4/5 agosto. G. Hastings, Albert Frederick Mummery e John Norman Collie, realizzano
la 5ª ascensione salendo per la Costola
Mummery dello Sperone
della Brenva e la 27ª ripetizione alla vetta del Monte
Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1901
- 9 luglio. Ettore Allegra con Laurent Croux e Alexis Brocherel, realizzano la 2ª ascensione della Variante Güssfeldt sullo Sperone
della Brenva salendo alla vetta del Monte
Bianco. Via interamente su neve-ghiaccio, che giunge sullo sperone per la
sua parete concava Nord già all'inizio
del dosso superiore. È più ripida e più bella della Via Moore ma è molto esposta alla caduta di ghiaccio, sia dai
seracchi del Col
de la Brenva sia dal pendio sotto la crestina di ghiaccio. Poco ripetuta. -
Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
23 It.50 bb
1911
- 5 agosto. V. R. Caesar
e J. C. H. Runge con
Abraham Muller e G.
Muller, superano sul bordo a sinistra (Est) la parete con seracchi salita da Paul Güssfeldt per lo Sperone
della Brenva uscendo presso le rocce. Raggiungendo poi la vetta del Monte
Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
23 It.50 bb
1912
- 11 luglio. La prima discesa per lo Sperone
della Brenva venne effettuata da Robert Wylie Lloyd
con Joseph Pollinger
e F. Imboden. - Bianco
- Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1927 – 1/2 settembre. Thomas Graham Brown e Francis Sidney Smythe salirono per la parete della Brenva
bivaccando ai piedi della Sentinella
Rossa, il grande roccione da cui la via prese il nome. Salendo poi da
questo versante alla vetta del Monte
Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 f
1928
- 6/7 agosto. Thomas Graham Brown e Francis Sidney Smythe, aprono la Via
Major sulla parete della Brenva uscendo in vetta al Monte
Bianco di Courmayeur. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 h
1929
- 24 agosto. Guido De Rege e Virgilio Neri, superano
sul bordo opposto (Ovest) la parete
con seracchi salita da Paul Güssfeldt per lo Sperone
della Brenva - (1892 16 agosto), molto
pericolosa e in continua trasformazione. Raggiungendo poi la vetta del Monte
Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
23 It.50 bb
1929 - 6/7 settembre. Walter
Stösser si spinge con l'amico Ludwig Hall sulla via Brown-Smythe (Sentinella
Rossa), che raggiunge la
vetta del Monte
Bianco dal versante della Brenva
realizzando la 2ª ascensione di quella via. - Bianco -
Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 f
1930
- 31 luglio-1 agosto. T. Beeringer,
H. Huber e Gustl
Kröner, salirono alla vetta del Monte
Bianco per la parete complessa e pericolosa della Brenva aggiudicandosi la 3ª
ascensione della via della
Sentinella
Rossa. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 f
1932 - luglio. Hermann Bratschko, Emil Rupilius, Karl Rupilius e Karl Schreiner, partiti dai Bivacchi. della Fourche si raggiunge il Col Moore 3525 m. Dopo un primo pendio si attraversano a sinistra in lieve salita due canali, pendii di neve al margine inferiore delle rocce e un altro profondo canale, quindi si sale diritto su blocchi affioranti fino a un torrione monolitico di roccia rossastra: la Sentinella Rossa della Brenva, circa 3800 m. (ore 1.15 dal colle; alla sua base, sotto un lastrone, posto da bivacco al sicuro dalle scariche).
Salire a sinistra, scavalcando su
terreno misto la parte inferiore della Costola
Mummery e portandosi sul pendio nevoso del largo canale che in seguito
si dovrà attraversare (molto esposto alla caduta di ghiaccio). Salirlo presso
la costola, un po' al riparo, fino a un ripido salto roccioso. Da qui
attraversarlo verso sinistra per raggiungere a 4073 m. la crestina sotto uno sperone
di rocce rossastre detta Costola sinuosa. Scalare questa
costola prima sulla destra, poi presso la sua cresta; evitare a destra un
risalto di 40 m. e riprendere la cresta ghiacciata soprastante. Più a destra si
supera un tratto roccioso dirupato, l'escalier, e si raggiungono i pendii superiori di neve con affioramenti
rocciosi. Superarli, uscendo su un dosso nevoso a sinistra della barriera di
seracchi, circa 4570 m. Per i facili pendii terminali si sale alla cima del Monte
Bianco (ore 6; ore 8.30 dai bivacchi). - Bianco - Versante della
Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 f
1933
- 26 luglio. Alexander
Graven e Alfred Aufdenblatten
(guida) con Thomas Graham Brown,
realizzano la 2ª
ascensione della Via
Major sulla parete
della Brenva
con la 1ª traversata del
Col Major e discesa per la parete Sud-Ovest
(o Gustl Kroner con un
compagno?). - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 h
1933 – 5 agosto. Thomas Graham Brown, guidato da Alexander Graven e Alfred Aufdenblatten completa con la via della Poire (Pera) il suo “trittico” sulla Brenva.
Via dei primi salitori: Dal mezzo della Pera
si raggiunge su placche di buona roccia lo spigolo a destra, per continuare
nella parete Nord. Si sale per
placche e fessure molto difficili. Si traversa a destra, si sale un diedro
liscio, poi una fessura-camino di 10 m. e in seguito per rocce meno ripide si sale
in cima alla Pera. - Bianco - Versante della
Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 la
1933
- 6 agosto. Leopoldo Gasparotto realizza la 1ª solitaria salendo dallo Sperone
della Brenva e raggiungendo la vetta Monte
Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1935 - 18 luglio. Edouard Frendo, André Roch e Henri Sarthou, salirono per il canalone Est, fra il colle e
lo Sperone
della Brenva., fino in cima al Monte
Bianco Ardua via glaciale che passa fra impressionanti seracchi, molto
esposta alla caduta di ghiaccio. Dislivello, fin sopra il Mur
de la Côte:
900 m; circa 1250 fino in cima.
Difficoltà D / D+. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1936 - 8 agosto. Robert Gréloz e André Roch, partiti per ripetere
la via della Sentinella
Rossa, a causa del pericolo di valanghe salirono invece per la Costola
Mummery che è uno sperone più sicuro della Brenva
, uscendo in linea diretta dai seracchi sommitali. Sopra, sempre diritto si
arriva in cima al Monte
Bianco (ore 8-10 dal Ghiacciaio della Brenva). - Bianco - Versante
della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 e
1937
- 2 luglio. Armand
Charlet (guida) con Marc-Antoin
Azema, dal bacino superiore del Ghiacciaio della Brenva seguirono
dapprima la Variante Güssfeldt fin
sullo Sperone
della Brenva. Proseguirono obliquando a sinistra la via Diagonale attraverso tutto il gran pendio
superiore, per raggiungere a circa 4300 m. la sommità della costola rocciosa
che costituisce la sponda sinistra del gran canale centrale che scende da sotto
la vetta del Monte
Bianco. Traversarono ancora a sinistra ripidi pendii minacciati da seracchi
fino a raggiungere sulle rocce la parte superiore della via della Sentinella
Rossa, poco prima della sua uscita sui pendii superiori. Itinerario
esposto alla caduta di ghiaccio, raramente percorso. D. - Bianco
- Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 c
1937
- 24 luglio. Robert Gréloz e André Roch,
realizzarono la 2ª ascensione del Monte
Bianco sulla parete della Brenva
per la via della Poire (Pera).
Dai Bivacchi Ghiglione
e della Fourche si giunge al Col
Moore 3525 m. Si
attraversa prima orizzontalmente, poi anche abbassandosi sotto canali di
scarico e risalti rocciosi, quindi risalendo su pendii con blocchi di ghiaccio
fino a raggiungere dalla destra a circa 3650 m. le rocce inferiori del
contrafforte sotto la Pera.
Per queste rocce innevate (o per il pendio ghiacciato a destra) si sale alla
base della Pera,
circa 3900 m. (fin qui sempre molto pericoloso). Si arrampica su gradini e
brevi risalti, poi per 2 lunghezze in un canale-camino passando a destra di
pilastri affiancati. Si continua nel mezzo della Pera
su buona roccia (qui i primi salitori sono andati a destra), obliquando un po'
a sinistra. Si supera a destra per placche fessurate una gran placca con neve
visibile già dalla Fourche
della Brenva (III e IV), uscendo a un intaglio situato 30 m sotto la
cima del risalto: questi 30 m sono molto vicini al seracco di sinistra. Dopo
qualche metro a sinistra (fino a 5-6 m. dal seracco) si supera un breve muro
(IV) e verso destra (III e IV) si esce in cima alla Pera, 4196 m. Si prosegue su crestina e
neve, poi si scalano le rocce a sinistra dell'Aiguille de la Belle Etoile
(4354 m, salita nel 1933, 26 luglio dal
colletto a monte). Ancora per 100 m. su neve (possibilità di uscire a sinistra verso
la Cresta
di Peutérey) fino all'altezza dei seracchi a destra. Sopra
questi si prendono a destra facili pendii (salita lunga e faticosa) che portano
sulla cresta sommitale e quindi in vetta. - Bianco - Versante della
Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 l
1937
- 24 luglio. Hermann Steuri
(guida) con Arthur Bauer, realizzano la 3ª ascensione della Via
Major sulla parete della Brenva
salendo sulla fascia nevosa si piega a sinistra e si scala un camino
verticale alto 20 m. (chiodi). Se questo è ghiacciato si può salire una placca
5 m. più a sinistra e il soprastante camino. - Bianco - Versante della
Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 h
1937
- 6 agosto. André Roch
(guida) con Paul Hagenbach,
realizzano la 4ª ascensione della Via
Major sulla parete della Brenva
salendo sulla fascia nevosa che piega a sinistra e si scala un camino
verticale alto 20 m. (chiodi). Se questo è ghiacciato si può salire una placca
5 m. più a sinistra in una fessura, per piegare a destra nel camino. - Bianco
- Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 h
1938
- 28 luglio. M. Burghartwieser,
H. Lobenhoffer, F. Punz e V. Surrer, realizzarono la 2ª ascensione salendo
da quel rilievo roccioso irregolare che fa da bordo sinistro (idrografico) al
tratto più largo del Gran
canale centrale della Brenva che fu chiamato la Costola
Mummery uscendo a sinistra della vetta del Monte
Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 e
1938
- 2/3 settembre. Paolo
Gazzana Priaroggia e Gianpaolo Guidobono
Cavalchini, realizzano la 5ª
ascensione della Via
Major sulla parete della Brenva
salendo sulla fascia nevosa che piega a sinistra e si scala un camino
verticale alto 20 m. (chiodi). Se questo è ghiacciato si può salire una placca
5 m. più a sinistra in una fessura, per piegare a destra nel camino. - Bianco
- Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 h
1947
- Jean Franco, Gaston Rébuffat
e compagni, salirono la Via
Major al Monte
Bianco per la parete della Brenva, dalla fascia nevosa che piega
a sinistra e si scala un camino verticale alto 20 m. (chiodi). Se questo è
ghiacciato si può salire una placca 5 m. più a sinistra in una fessura, per
piegare a destra nel camino. Dalla sommità del canale piegarono un po' sulla
sinistra: 15 m, III+ e IV, praticando una Variante-
e poi continuare sul fondo del canalino superiore: con le rocce non innevate. -
Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 h
1949
- 31 luglio. Pierre Bonnant e Loulou Boulaz, realizzarono la 3ª ascensione del Monte
Bianco sulla parete della Brenva
per la via della Poire (Pera).
- Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto 22 It.50
l
1950
- 29 giugno. M.
Coutin, Pierre
Julien e A. Richermoz, realizzarono la 4ª ascensione del Monte
Bianco sulla parete della Brenva
per la via della Poire (Pera).
- Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 l
1953
- 23 marzo. Toni Gobbi e Arturo Ottoz, salgono
sulla parete della Brenva per la Via
Major al Monte
Bianco. Superato lo zoccolo, si sale diritto fin sotto una rientranza
della parete, con diedro. Da una lama 5 m. a destra (III)si entra nel diedro, che
si sale (IV) superando anche uno strapiombo (V, chiodi), poi un camino porta a
sinistra della sommità del risalto. - Bianco - Versante della Brenva
- Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 h
1956 - 26 febbraio. Jean Couzy e André
Vialatte, realizzano la 1ª
salita invernale dello Sperone
della Brenva e raggiungendo la vetta Monte
Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1956
– 17 agosto. Alle ore 5 Arturo Ottoz fu
travolto da una valanga ai piedi della via
Major sulla parete della Brenva.
- Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1959
- 13 settembre. Walter
Bonatti, realizza la Prima
ascensione della Major
al Monte
Bianco, in solitaria. - Bianco
- Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 h
1959
- 13 settembre. Carlo
Mauri, realizza la 1ª
Solitaria salendo per la parete della
Brenva
al Monte
Bianco per la via della Poire
(Pera).
- Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 l
1959 - 19 settembre. Walter Bonatti e I. Guargaglia, realizzano la 2° ascensione salendo per il canalone Est, fra il colle e
lo Sperone
della Brenva., fino in cima al Monte
Bianco Ardua via glaciale che passa fra impressionanti seracchi, molto
esposta alla caduta di ghiaccio. Dislivello, fin sopra il Mur
de la Côte:
900 m; circa 1250 fino in cima.
Difficoltà D / D+ . - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1961 - 9 marzo. Walter Bonatti
con Gigi
Panei, realizzano la Prima salita
invernale del Monte
Bianco per la via della “Sentinella
Rossa”, dal versante della Brenva.
- Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 f
1964
- Jean-Paul Paris,
G. Rubaud e Yannick Seigneur, salgono
la Via
Major al Monte
Bianco salendo per la parete della Brenva, dalla fascia nevosa che piega
a sinistra e si scala un camino verticale alto 20 m. (chiodi). Se questo è
ghiacciato si può salire una placca 5 m. più a sinistra in una fessura, per
piegare a destra nel camino. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 h
1965
- 8/9 febbraio. Alessio Ollier
e Attilio Ollier con Franco Salluard, realizzano
la 1ª Invernale
salendo per la parete della
Brenva
al Monte
Bianco per la via della Poire
(Pera).
- Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 l
1971
- gennaio. Patrick Cordier e Andrzej Mroz, realizzano
la 1ª invernale
della via Diagonale partendo dal
bacino superiore del Ghiacciaio della Brenva seguirono dapprima la Variante Güssfeldt
fin sullo Sperone
della Brenva. Proseguirono obliquando a sinistra attraverso tutto il
gran pendio superiore, per raggiungere a circa 4300 m. la sommità della costola
rocciosa che costituisce la sponda sinistra del gran canale centrale che scende
da sotto la vetta del Monte
Bianco. Traversarono ancora a sinistra ripidi pendii minacciati da seracchi
fino a raggiungere sulle rocce la parte superiore della via della Sentinella
Rossa, poco prima della sua uscita sui pendii superiori. Itinerario
esposto alla caduta di ghiaccio, raramente percorso. D. - Bianco - Versante
della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 c
1971
- 17/18 agosto. Pierre Mazeaud
e Roberto Sorgato,
salgono per i pilastri a Sud della
Major.
Grande via su terreno misto e
roccia difficile, esposta, tecnicamente interessante e in ambiente severo;
pericolosa per caduta di ghiaccio. Non risulta ripetuta. Dislivello1300m.
Difficoltà ED, numerosi passaggi di V+. - Dalla Sentinella
Rossa si attraversa il gran canale centrale (pericoloso). Si continua
la traversata ascendente su roccia (delicato) e oltre un pendio nevoso si
giunge allo sperone che precede quello della Pera.
Si sale questo sperone per numerose lunghezze (V e V+, 30 chiodi.). Alla sua
sommità i primi salitori hanno traversato a destra sulla Major
per bivaccare a metà della seconda cresta di neve. Si seguono le creste della Major
fin sotto il risalto terminale, dove si traversa a sinistra fino alla sua
estremità, situata sotto l'enorme seracco sommitale. Si sale per 2 lunghezze (V+
) e per altre 3 (IV), eccezionali per l'imponenza del seracco e molto
pericolose. Si supera la fascia di seracchi superiore presso l'uscita della via
Major
e per il pendio terminale si sale alla cima del Monte
Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 i
1971
- 3 settembre. Jean Afanassieff,
realizza la Prima salita solitaria del
Monte
Bianco per la via della “Sentinella
Rossa”, dal versante della Brenva.
- Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 f
1973
- 30 giugno. Heini Holzer, dopo
aver salito da solo lo Sperone
della Brenva effettua la 1ª discesa
con gli sci dallo Sperone
della Brenva. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1974
- 7 luglio. Marc Batard, realizza la 1ª solitaria della
via Diagonale partendo dal
bacino superiore del Ghiacciaio della Brenva seguì dapprima la Variante Güssfeldt
fin sullo Sperone
della Brenva. Proseguì obliquando a sinistra attraverso tutto il
gran pendio superiore, per raggiungere a circa 4300 m. la sommità della costola
rocciosa che costituisce la sponda sinistra del gran canale centrale che scende
da sotto la vetta del Monte
Bianco. Traversò ancora a sinistra ripidi pendii minacciati da seracchi
fino a raggiungere sulle rocce la parte superiore della via della Sentinella
Rossa, poco prima della sua uscita sui pendii superiori. Itinerario
esposto alla caduta di ghiaccio, raramente percorso. D. - Bianco -
Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 c
1975
- febbraio. Mitsunori Shigi,
realizza la 1ª solitaria
invernale della Via
Major al
Monte
Bianco salendo per la parete della Brenva. - Bianco - Versante
della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 h
1976
- marzo. Mitsunori Shigi,
realizza la 1ª Solitaria
Invernale salendo per la parete della Brenva
al Monte
Bianco per la via della Poire
(Pera).
- Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 l
1976 - 27/29 dicembre. Bertrand Dubois, Michel Flouret e Victor Laut e un compagno, salgono per il canalone a destra (Nord) della
Costola
Mummery. Canalone poco
marcato che si trova fra il gran pendio a Sud
dello Sperone
della Brenva e la rocciosa Costola
Mummery. Via di scarso interesse, pericolosa per valanghe. D. La via
sale nel canale proprio soprastante il torrione della Sentinella
Rossa. In alto, sotto la barriera di seracchi, piega a sinistra ed esce
come la via della Sentinella
Rossa. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 d
1977
- 17 giugno. Jacky Bessat,
realizza la 1° discesa con sci dal Monte
Bianco per la via della “Sentinella
Rossa”, dal versante della Brenva.
(ma sulla cima si fa portare con l’elicottero). - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 f
1978 - aprile. Toni Valeruz, viene deposto in cima del Monte Bianco da elicottero e scende con gli sci dal Gran canale centrale della Brenva che scende diritto dalla calotta del Monte Bianco, tra il crestone della Via Major e la via della Sentinella Rossa. Molto esposto alla caduta di seracchi, questo canale è il più lungo e repulsivo del massiccio: solo l'attraversamento alla sua base ha già provocato numerose vittime. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 g
1979
- 18/19 gennaio. Akiko Shigi
e il marito Mitsunori Shigi,
salirono per il Gran
canale centrale della Brenva che scende diritto dalla calotta del Monte
Bianco, tra il crestone della Via
Major e la via della Sentinella
Rossa. Molto esposto alla caduta di seracchi, questo canale è il più
lungo e repulsivo del massiccio: solo l'attraversamento alla sua base ha già
provocato numerose vittime. Dislivello 1300 m. Difficoltà TD, fino a 70°. Dal
roccione della Sentinella
Rossa, 3800 m. si entra a sinistra nel lungo canale e lo si sale
interamente. In alto, sotto i grandi seracchi che lo dominano, si esce a
destra, poi diritto in cima. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 g
1979 - notte tra 10/11 agosto. Gianni Comino e Gian Carlo Grassi, salgono al Monte
Bianco dal seracco a sinistra
della Pera
con un ardua ascensione in ambiente eccezionalmente severo, pericolosissima per
la caduta di ghiaccio. Ma loro l'hanno effettuata con condizioni ambientali ben
studiate. Sale al margine sinistro dell'immane seracco sospeso tra la Pera
e la Cresta
di Peutérey. Difficoltà TD +. - Si segue la via giapponese nel canale incassato fra la parete Nord del Grand
Pilier d'Angle e la Pera
e per questo canale (55°) fino alla radice del seracco. Si costeggia verso
sinistra la base del seracco su pendii ghiacciati (55°). Si supera il ripido
canalino che ne limita il fianco sinistro (circa 120 m.) e a destra si monta
sopra il seracco. Per questi pendii, come per la via della Pera,
si sale in cima. - Bianco - Versante
della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1979
- 12 settembre. Stefano
De Benedetti e Gianni Comino,
sono scesi con gli sci dal Monte
Bianco per la Via
Major dalla parete della Brenva.
- Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto 22 It.50
h
1980
- 26 febbraio. Michel Berruex, realizza la 1ª
solitaria invernale dello Sperone
della Brenva e raggiungendo la vetta Monte
Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1983
- 11 febbraio. S. Deweze,
realizza la 1° solitaria invernale
del Monte
Bianco per la via della “Sentinella
Rossa”, dal versante della Brenva.
- Bianco - Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto
22 It.50 f