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Monte Bianco - 4807 m.

Versante della Brenva

(Gruppo del Monte Bianco)

(Massiccio del Monte Bianco)

 

 

Versante della Brenva - (Est)

...« una magnificenza cosi schiacciante... » (Freshfield, 1867).

Parete maestosa di ghiacci e rocce che si stende dal Col de la Brenva al Col de Peutérey, sovrastata dalle vette del Monte Bianco e del Monte Bianco di Courmayeur e con ai suoi piedi il crepacciatissimo Ghiacciaio della Brenva. Alta fino a 1400 m e larga ancora di più, è caratterizzata da un prominente sperone che si abbassa al Col Moore (lo Sperone della Brenva) e al centro da almeno tre ripidi crestoni in parte rocciosi ma discontinui, affiancati da enormi seracchi sospesi. Il lato meridionale della parete è meno alto ma ancora più ripido, formato dal repulsivo Grand Pilier d'Angle.

Su queste severe pareti sono state tracciate delle vie che sono fra le più belle e impegnative delle Alpi.

 

Alto più di 1000 metri, incavato verso l'interno, immenso, il Versante della Brenva del Monte Bianco è forse il più "himalayano" di tutta la catena alpina. Ed è anche un versante estremamente pericoloso. La calotta glaciale che costituisce l'edificio sommitale del Monte Bianco, affacciandosi sul Versante della Brenva si arriccia come una fronte accigliata e corrugata e forma alcune cascate di seracchi che restano paurosamente sospese in bilico sopra i canaloni di neve e di ghiaccio, che servono appunto da scarico alle valanghe di neve generate dalle cadute di blocchi di ghiaccio. Questi orridi e profondi canaloni sono separati da alcuni speroni in rilievo, rocciosi e ghiacciati, che costituiscono l'unico punto relativamente al sicuro dalle cadute di seracchi, ed è lungo questi speroni che si sono svolte le vie di salita. Ma per raggiungere la base delle creste sovente è necessario attraversare i numerosi canaloni esposti alle scariche: le salite su questo versante richiedono un grande equilibrio nervoso ed una provata esperienza, più che capacità tecnica vera e propria. L'esposizione ad oriente fa sì che il sole sorga prestissimo a lambire i pendii superiori e a riscaldare i seracchi, che così cominciano a rotolare verso il basso, frantumandosi a causa del disgelo.

È necessario quindi percorrere queste vie generalmente di notte e con temperature molto basse, onde evitare di essere sorpresi dalle ore calde nell'attraversamento dei canaloni, che in tal caso possono rivelarsi una trappola mortale. Comunque, le cadute dei seracchi non dipendono unicamente dal disgelo, ma soprattutto dai movimenti ritmici del ghiacciaio ed è quindi assai difficile poterle prevedere. Le salite sul Versante della Brenva richiedono all'alpinista un attento studio della montagna e delle condizioni meteorologiche e inoltre la certezza di poter forzare anche in condizioni avverse, in quanto l'uscita da queste vie in caso di cattivo tempo è solo verso l'alto. Sono dunque vie riservate ad alpinisti molto preparati e dalla scorza dura, alpinisti che amano questo genere di imprese assai rischiose, dove la lotta emerge fino a primeggiare e ad assumere un ruolo prevalente sul piacere della salita e sul divertimento stesso. Eppure queste pareti e questo genere di imprese hanno il loro fascino indiscutibile: la scalata notturna lungo i canaloni ghiacciati, il profumo strano ed indefinibile del ghiaccio, quella incredibile serenità e quell'assoluto fatalismo che si instaura dopo il primo momento di angoscia (si arriva a pensare: «il seracco crolla solo se deve crollare, è quindi stupido preoccuparsene» il momento magico dell'aurora che sorge quando si esce dalla parete e si sfocia sui morbidi e sonnolenti pendii sommitali. L'ambiente di questi versanti è unico nel suo genere ed è certamente irripetibile. Tuttavia gli incidenti mortali sulla parete della Brenva sono frequentissimi e ne testimoniano la reale pericolosità. E non si può certo dire che gli incidenti siano sempre causati da imprudenza o da errata valutazione delle condizioni, poiché in alcuni casi (come accadde appunto al grande Arturo Ottoz) nulla lasciava prevedere l’eventualità di una caduta di seracchi.

 

Il nome della Brenva è legato a quello di un inglese Thomas Graham Brown, l’ultimo grande personaggio dell’alpinismo inglese che agisce sulle Alpi prima del secondo confitto mondiale.

Fedele allo spirito dell’alpinismo classico, egli in pochi anni risolve in modo straordinariamente elegante tutti i problemi della grande parete.

L’1 ed il 2 settembre 1927, con Francis Sidney Smythe, supera lo sperone della Sentinella Rossa, cosiddetto per una torre di rosso protogino che sorge all’inizio della cresta. L’itinerario è diretto alla vetta del Monte Bianco, elegantissimo, una delle più belle salite di misto della catena alpina.

Il 6 e 7 agosto 1928, ancora con Francis Sidney Smythe, Thomas Graham Brown ritorna alla Brenva, e sale esattamente al centro della parete, dopo aver attraversato un pericolosissimo canalone costantemente battuto dalle scariche. La via segue un netto sperone, detto della Major, caratterizzato da una serie di affilatissime crestine di neve che poi vanno a morire contro una balza di rosso granito, liscia e verticale , sormontata da un muro di seracchi. E’ questo il passaggio chiave dell’intera salita, più difficile di quella della Sentinella Rossa, ma forse meno elegante dal punto del tracciato. Delle tre vie aperte da Thomas Graham Brown sulla Brenva, questa è certamente la più seguita dagli alpinisti.

Il 5 agosto 1933, Thomas Graham Brown completa il suo fantastico trittico, e con Alexander Graven e Alfred Aufdenblatten supera lo sperone posto più a sinistra, nel settore più selvaggio di tutta la parete, dove una curiosa torre rocciosa a forma di pera (“la Poire”) si incunea tra due gigantesche cascate di seracchi. La Pera è l’unica porta di accesso alla parte superiore della parete, anzi un piccolo Picciuolo di roccia permette proprio di innestarsi ai pendii di ghiaccio superiori.

E’ questa certamente la via più difficile e rischiosa del versante Brenva, in quanto per giungere alla base è necessario attraversare tutti i canaloni che servono da scarico alle valanghe. Ma è anche quella che offre l’ambiente più feroce e selvaggio, una salita che lascia emozioni e ricordi incancellabili.

Dunque Thomas Graham Brown con la sua azione dimostra indiscutibilmente che oramai l’alpinismo senza guida, anche sul ghiaccio e sul misto, non solo ha eguagliato i livelli raggiunti dalle guide, ma anzi, li ha ampiamente superati.

 

 

 

 

 


1865 – 14/15 luglio. I britannici George Mathews, Adolphus Warburton Moore, Frank Walker, Horace Walker guidati da Jakob Anderegg e Melchior Anderegg salgono al Monte Bianco per lo Sperone della Brenva, superando senza ramponi, gradinando, pendenze vicine ai 60°. Adolphus Warburton Moore fu l’ideatore e l’animatore dell’impresa, infatti oggi lo sperone porta il suo nome; la salita è uno degli itinerari più classici ed eleganti dell’intera catena alpina. Essi giunsero al Col Moore da Sud, dopo aver bivaccato sulle rocce dove ora si trova il Bivacco della Brenva; alla fine dello sperone uscirono a destra, verso il Col de la Brenva. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1870 - 16 luglio. Meta Claudia Brevoort e William August Brevoot Coolidge con Christian Almer e Ulrich Almer e Christian Gertsch, realizzano la 2ª ascensione salendo per lo Sperone della Brenva raggiungendo la vetta del Monte Bianco con uscita diretta fra i seracchi. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 22 e 23 It.50 b

 

1892 - 16 agosto. La cordata composta da Paul Güssfeldt con Emile Rey, Laurent Croux e Michel Savoye, realizzano la 3ª  ascensione per lo Sperone della Brenva salendo alla vetta del Monte Bianco. Per fare questo praticando una deviazione che in seguito sarà chiamata Variante Güssfeldt. - Via interamente su neve-ghiaccio, che giunge sullo sperone per la sua parete concava Nord già all'inizio del dosso superiore. È più ripida e più bella della Via Moore ma è molto esposta alla caduta di ghiaccio, sia dai seracchi del Col de la Brenva sia dal pendio sotto la crestina di ghiaccio. Poco ripetuta. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1893 - 26 luglio. John Percy Farrar con Chistian Klucker e Daniele Maquignaz, realizzano la 4ª  ascensione salendo per lo Sperone della Brenva alla vetta del Monte Bianco. Praticando una deviazione che in seguito sarà chiamata Variante Farrar. - Itinerario più facile e semplice e perciò più sbrigativo dell'originale, meglio percorribile al buio perché si svolge su neve. Nella parte iniziale è al riparo da cadute di sassi provocate da altre cordate sulla via originale.

Dal Col Moore si attraversa nel versante Sud ai piedi delle rocce per circa 100 m. scavalcando anche una costola, fino a un canale nevoso che scende dallo sperone e ha origine tra la punta 3873 m. e la crestina di neve-ghiaccio. Lo si sale per metà, quindi si prosegue sui pendii nevosi a sinistra (salendo) che portano sulla crestina suddetta. Dalla metà del canale si può anche proseguire a destra su terreno misto, per prendere la cresta ancora rocciosa dello sperone. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1893 - 14/17 agosto. Il berlinese Paul Güssfeldt con Emile Rey, Chistian Klucker e César Ollier tentarono la vetta del Aiguille Blanche de Peutérey salendo un canalone molto pericoloso sul Versante della Breva, attraversarono la cima principale, scesero per la via Henry Seymour King fino al colle e poi continuarono salendo la Cresta di Peutérey, bivaccando a 4400 metri. Sul Versante della Breva la comitiva di Paul Güssfeldt fu certamente fortunata perché una grossa scarica di sassi si abbatté nel canalone poco dopo che lo avevano lasciato. Paul Güssfeldt aveva 53 anni quando fece questa ascensione che richiese quattro giorni. La scalata comportò due bivacchi e una notte la passarono nel rifugio allora esistente sui Rochers Rouges, dopo di che scesero al Grand Plateau, attraversarono il Dôme du Goûter e tornarono a Courmayeur per il Ghiacciaio del Dôme. – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1894 - 4/5 agosto. G. Hastings, Albert Frederick Mummery e John Norman Collie, realizzano la 5ª ascensione salendo per la Costola Mummery dello Sperone della Brenva e la 27ª ripetizione alla vetta del Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1901 - 9 luglio. Ettore Allegra con Laurent Croux e Alexis Brocherel, realizzano la 2ª ascensione della Variante Güssfeldt sullo Sperone della Brenva salendo alla vetta del Monte Bianco. Via interamente su neve-ghiaccio, che giunge sullo sperone per la sua parete concava Nord già all'inizio del dosso superiore. È più ripida e più bella della Via Moore ma è molto esposta alla caduta di ghiaccio, sia dai seracchi del Col de la Brenva sia dal pendio sotto la crestina di ghiaccio. Poco ripetuta. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1911 - 5 agosto. V. R. Caesar e J. C. H. Runge con Abraham Muller e G. Muller, superano sul bordo a sinistra (Est) la parete con seracchi salita da Paul Güssfeldt per lo Sperone della Brenva uscendo presso le rocce. Raggiungendo poi la vetta del Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1912 - 11 luglio. La prima discesa per lo Sperone della Brenva venne effettuata da Robert Wylie Lloyd con Joseph Pollinger e F. Imboden. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1927 – 1/2 settembre. Thomas Graham Brown e Francis Sidney Smythe salirono per la parete della Brenva bivaccando ai piedi della Sentinella Rossa, il grande roccione da cui la via prese il nome. Salendo poi da questo versante alla vetta del Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1928 - 6/7 agosto. Thomas Graham Brown e Francis Sidney Smythe, aprono la Via Major sulla parete della Brenva uscendo in vetta al Monte Bianco di Courmayeur. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1929 - 24 agosto. Guido De Rege e Virgilio Neri, superano sul bordo opposto (Ovest) la parete con seracchi salita da Paul Güssfeldt per lo Sperone della Brenva - (1892 16 agosto), molto pericolosa e in continua trasformazione. Raggiungendo poi la vetta del Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1929 - 6/7 settembre. Walter Stösser si spinge con l'amico Ludwig Hall sulla via Brown-Smythe (Sentinella Rossa), che raggiunge la vetta del Monte Bianco dal versante della Brenva realizzando la 2ª ascensione di quella via. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1930 - 31 luglio-1 agosto. T. Beeringer, H. Huber e Gustl Kröner, salirono alla vetta del Monte Bianco per la parete complessa e pericolosa della Brenva aggiudicandosi la 3ª ascensione della via della Sentinella Rossa. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1932 - luglio. Hermann Bratschko, Emil Rupilius, Karl Rupilius e Karl Schreiner, partiti dai Bivacchi. della Fourche si raggiunge il Col Moore 3525 m. Dopo un primo pendio si attraversano a sinistra in lieve salita due canali, pendii di neve al margine inferiore delle rocce e un altro profondo canale, quindi si sale diritto su blocchi affioranti fino a un torrione monolitico di roccia rossastra: la Sentinella Rossa della Brenva, circa 3800 m. (ore 1.15 dal colle; alla sua base, sotto un lastrone, posto da bivacco al sicuro dalle scariche).

Salire a sinistra, scavalcando su terreno misto la parte inferiore della Costola Mummery e portandosi sul pendio nevoso del largo canale che in seguito si dovrà attraversare (molto esposto alla caduta di ghiaccio). Salirlo presso la costola, un po' al riparo, fino a un ripido salto roccioso. Da qui attraversarlo verso sinistra per raggiungere a 4073 m. la crestina sotto uno sperone di rocce rossastre detta Costola sinuosa. Scalare questa costola prima sulla destra, poi presso la sua cresta; evitare a destra un risalto di 40 m. e riprendere la cresta ghiacciata soprastante. Più a destra si supera un tratto roccioso dirupato, l'escalier, e si raggiungono i pendii superiori di neve con affioramenti rocciosi. Superarli, uscendo su un dosso nevoso a sinistra della barriera di seracchi, circa 4570 m. Per i facili pendii terminali si sale alla cima del Monte Bianco (ore 6; ore 8.30 dai bivacchi). - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1933 - 26 luglio. Alexander Graven e Alfred Aufdenblatten (guida) con Thomas Graham Brown, realizzano la 2ª ascensione della Via Major sulla parete della Brenva con la 1ª traversata del Col Major e discesa per la parete Sud-Ovest (o Gustl Kroner con un compagno?). - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1933 – 5 agosto. Thomas Graham Brown, guidato da Alexander Graven e Alfred Aufdenblatten completa con la via della Poire (Pera) il suo “trittico” sulla Brenva.

Via dei primi salitori: Dal mezzo della Pera si raggiunge su placche di buona roccia lo spigolo a destra, per continuare nella parete Nord. Si sale per placche e fessure molto difficili. Si traversa a destra, si sale un diedro liscio, poi una fessura-camino di 10 m. e in seguito per rocce meno ripide si sale in cima alla Pera. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1933 - 6 agosto. Leopoldo Gasparotto realizza la 1ª  solitaria salendo dallo Sperone della Brenva e raggiungendo la vetta Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 22 e 23 It.50 b

 

1935 - 18 luglio. Edouard Frendo, André Roch e Henri Sarthou, salirono per il canalone Est, fra il colle e lo Sperone della Brenva., fino in cima al Monte Bianco Ardua via glaciale che passa fra impressionanti seracchi, molto esposta alla caduta di ghiaccio. Dislivello, fin sopra il Mur de la Côte: 900 m; circa 1250 fino in cima. Difficoltà D / D+. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1936 - 8 agosto. Robert Gréloz e André Roch, partiti per ripetere la via della Sentinella Rossa, a causa del pericolo di valanghe salirono invece per la Costola Mummery che è uno sperone più sicuro della Brenva , uscendo in linea diretta dai seracchi sommitali. Sopra, sempre diritto si arriva in cima al Monte Bianco (ore 8-10 dal Ghiacciaio della Brenva). - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 22 It.50 e

 

1937 - 2 luglio. Armand Charlet (guida) con Marc-Antoin Azema, dal bacino superiore del Ghiacciaio della Brenva seguirono dapprima la Variante Güssfeldt fin sullo Sperone della Brenva. Proseguirono obliquando a sinistra la via Diagonale attraverso tutto il gran pendio superiore, per raggiungere a circa 4300 m. la sommità della costola rocciosa che costituisce la sponda sinistra del gran canale centrale che scende da sotto la vetta del Monte Bianco. Traversarono ancora a sinistra ripidi pendii minacciati da seracchi fino a raggiungere sulle rocce la parte superiore della via della Sentinella Rossa, poco prima della sua uscita sui pendii superiori. Itinerario esposto alla caduta di ghiaccio, raramente percorso. D. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1937 - 24 luglio. Robert Gréloz e André Roch, realizzarono la 2ª ascensione del Monte Bianco sulla parete della Brenva per la via della Poire (Pera). Dai Bivacchi Ghiglione e della Fourche si giunge al Col Moore 3525 m. Si attraversa prima orizzontalmente, poi anche abbassandosi sotto canali di scarico e risalti rocciosi, quindi risalendo su pendii con blocchi di ghiaccio fino a raggiungere dalla destra a circa 3650 m. le rocce inferiori del contrafforte sotto la Pera. Per queste rocce innevate (o per il pendio ghiacciato a destra) si sale alla base della Pera, circa 3900 m. (fin qui sempre molto pericoloso). Si arrampica su gradini e brevi risalti, poi per 2 lunghezze in un canale-camino passando a destra di pilastri affiancati. Si continua nel mezzo della Pera su buona roccia (qui i primi salitori sono andati a destra), obliquando un po' a sinistra. Si supera a destra per placche fessurate una gran placca con neve visibile già dalla Fourche della Brenva (III e IV), uscendo a un intaglio situato 30 m sotto la cima del risalto: questi 30 m sono molto vicini al seracco di sinistra. Dopo qualche metro a sinistra (fino a 5-6 m. dal seracco) si supera un breve muro (IV) e verso destra (III e IV) si esce in cima alla Pera, 4196 m. Si prosegue su crestina e neve, poi si scalano le rocce a sinistra dell'Aiguille de la Belle Etoile (4354 m, salita nel 1933, 26 luglio dal colletto a monte). Ancora per 100 m. su neve (possibilità di uscire a sinistra verso la Cresta di Peutérey) fino all'altezza dei seracchi a destra. Sopra questi si prendono a destra facili pendii (salita lunga e faticosa) che portano sulla cresta sommitale e quindi in vetta. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1937 - 24 luglio. Hermann Steuri (guida) con Arthur Bauer, realizzano la 3ª ascensione della Via Major sulla parete della Brenva salendo sulla fascia nevosa si piega a sinistra e si scala un camino verticale alto 20 m. (chiodi). Se questo è ghiacciato si può salire una placca 5 m. più a sinistra e il soprastante camino. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1937 - 6 agosto. André Roch (guida) con Paul Hagenbach, realizzano la 4ª ascensione della Via Major sulla parete della Brenva salendo sulla fascia nevosa che piega a sinistra e si scala un camino verticale alto 20 m. (chiodi). Se questo è ghiacciato si può salire una placca 5 m. più a sinistra in una fessura, per piegare a destra nel camino. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 22 It.50 h

 

1938 - 28 luglio. M. Burghartwieser, H. Lobenhoffer, F. Punz e V. Surrer, realizzarono la 2ª ascensione salendo da quel rilievo roccioso irregolare che fa da bordo sinistro (idrografico) al tratto più largo del Gran canale centrale della Brenva che fu chiamato la Costola Mummery uscendo a sinistra della vetta del Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1938 - 2/3 settembre. Paolo Gazzana Priaroggia e Gianpaolo Guidobono Cavalchini, realizzano la 5ª ascensione della Via Major sulla parete della Brenva salendo sulla fascia nevosa che piega a sinistra e si scala un camino verticale alto 20 m. (chiodi). Se questo è ghiacciato si può salire una placca 5 m. più a sinistra in una fessura, per piegare a destra nel camino. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1947 - Jean Franco, Gaston Rébuffat e compagni, salirono la Via Major al Monte Bianco per la parete della Brenva, dalla fascia nevosa che piega a sinistra e si scala un camino verticale alto 20 m. (chiodi). Se questo è ghiacciato si può salire una placca 5 m. più a sinistra in una fessura, per piegare a destra nel camino. Dalla sommità del canale piegarono un po' sulla sinistra: 15 m, III+ e IV, praticando una Variante- e poi continuare sul fondo del canalino superiore: con le rocce non innevate. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1949 - 31 luglio. Pierre Bonnant e Loulou Boulaz, realizzarono la 3ª ascensione del Monte Bianco sulla parete della Brenva per la via della Poire (Pera). - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 22 It.50 l

 

1950 - 29 giugno. M. Coutin, Pierre Julien e A. Richermoz, realizzarono la 4ª ascensione del Monte Bianco sulla parete della Brenva per la via della Poire (Pera). - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1953 - 23 marzo. Toni Gobbi e Arturo Ottoz, salgono sulla parete della Brenva per la Via Major al Monte Bianco. Superato lo zoccolo, si sale diritto fin sotto una rientranza della parete, con diedro. Da una lama 5 m. a destra (III)si entra nel diedro, che si sale (IV) superando anche uno strapiombo (V, chiodi), poi un camino porta a sinistra della sommità del risalto. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 22 It.50 h

 

1956 - 26 febbraio. Jean Couzy e André Vialatte, realizzano la 1ª  salita invernale dello Sperone della Brenva e raggiungendo la vetta Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1956 – 17 agosto. Alle ore 5 Arturo Ottoz fu travolto da una valanga ai piedi della via Major sulla parete della Brenva. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1959 - 13 settembre. Walter Bonatti, realizza la Prima ascensione della Major al Monte Bianco, in solitaria. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1959 - 13 settembre. Carlo Mauri, realizza la 1ª Solitaria salendo per la parete della Brenva al Monte Bianco per la via della Poire (Pera). - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 22 It.50 l

 

1959 - 19 settembre. Walter Bonatti e I. Guargaglia, realizzano la 2° ascensione salendo per il canalone Est, fra il colle e lo Sperone della Brenva., fino in cima al Monte Bianco Ardua via glaciale che passa fra impressionanti seracchi, molto esposta alla caduta di ghiaccio. Dislivello, fin sopra il Mur de la Côte: 900 m; circa 1250 fino in cima. Difficoltà D / D+ . - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1961 - 9 marzo. Walter Bonatti con Gigi Panei, realizzano la Prima salita invernale del Monte Bianco per la via della “Sentinella Rossa”, dal versante della Brenva. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1964 - Jean-Paul Paris, G. Rubaud e Yannick Seigneur, salgono la Via Major al Monte Bianco salendo per la parete della Brenva, dalla fascia nevosa che piega a sinistra e si scala un camino verticale alto 20 m. (chiodi). Se questo è ghiacciato si può salire una placca 5 m. più a sinistra in una fessura, per piegare a destra nel camino. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1965 - 8/9 febbraio. Alessio Ollier e Attilio Ollier con Franco Salluard, realizzano la 1ª Invernale salendo per la parete della Brenva al Monte Bianco per la via della Poire (Pera). - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 22 It.50 l

 

1971 - gennaio. Patrick Cordier e Andrzej Mroz, realizzano la 1ª invernale della via Diagonale partendo dal bacino superiore del Ghiacciaio della Brenva seguirono dapprima la Variante Güssfeldt fin sullo Sperone della Brenva. Proseguirono obliquando a sinistra attraverso tutto il gran pendio superiore, per raggiungere a circa 4300 m. la sommità della costola rocciosa che costituisce la sponda sinistra del gran canale centrale che scende da sotto la vetta del Monte Bianco. Traversarono ancora a sinistra ripidi pendii minacciati da seracchi fino a raggiungere sulle rocce la parte superiore della via della Sentinella Rossa, poco prima della sua uscita sui pendii superiori. Itinerario esposto alla caduta di ghiaccio, raramente percorso. D. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 22 It.50 c

 

1971 - 17/18 agosto. Pierre Mazeaud e Roberto Sorgato, salgono per i pilastri a Sud della Major.

Grande via su terreno misto e roccia difficile, esposta, tecnicamente interessante e in ambiente severo; pericolosa per caduta di ghiaccio. Non risulta ripetuta. Dislivello1300m. Difficoltà ED, numerosi passaggi di V+. - Dalla Sentinella Rossa si attraversa il gran canale centrale (pericoloso). Si continua la traversata ascendente su roccia (delicato) e oltre un pendio nevoso si giunge allo sperone che precede quello della Pera. Si sale questo sperone per numerose lunghezze (V e V+, 30 chiodi.). Alla sua sommità i primi salitori hanno traversato a destra sulla Major per bivaccare a metà della seconda cresta di neve. Si seguono le creste della Major fin sotto il risalto terminale, dove si traversa a sinistra fino alla sua estremità, situata sotto l'enorme seracco sommitale. Si sale per 2 lunghezze (V+ ) e per altre 3 (IV), eccezionali per l'imponenza del seracco e molto pericolose. Si supera la fascia di seracchi superiore presso l'uscita della via Major e per il pendio terminale si sale alla cima del Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1971 - 3 settembre. Jean Afanassieff, realizza la Prima salita solitaria del Monte Bianco per la via della “Sentinella Rossa”, dal versante della Brenva. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1973 - 30 giugno. Heini Holzer, dopo aver salito da solo lo Sperone della Brenva effettua la 1ª discesa con gli sci dallo Sperone della Brenva. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

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1974 - 7 luglio. Marc Batard, realizza la 1ª solitaria della via Diagonale partendo dal bacino superiore del Ghiacciaio della Brenva seguì dapprima la Variante Güssfeldt fin sullo Sperone della Brenva. Proseguì obliquando a sinistra attraverso tutto il gran pendio superiore, per raggiungere a circa 4300 m. la sommità della costola rocciosa che costituisce la sponda sinistra del gran canale centrale che scende da sotto la vetta del Monte Bianco. Traversò ancora a sinistra ripidi pendii minacciati da seracchi fino a raggiungere sulle rocce la parte superiore della via della Sentinella Rossa, poco prima della sua uscita sui pendii superiori. Itinerario esposto alla caduta di ghiaccio, raramente percorso. D. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 22 It.50 c

 

1975 - febbraio. Mitsunori Shigi, realizza la 1ª solitaria invernale della Via Major al Monte Bianco salendo per la parete della Brenva. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 22 It.50 h

 

1976 - marzo. Mitsunori Shigi, realizza la 1ª Solitaria Invernale salendo per la parete della Brenva al Monte Bianco per la via della Poire (Pera). - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 22 It.50 l

 

1976 - 27/29 dicembre. Bertrand Dubois, Michel Flouret e Victor Laut e un compagno, salgono per il canalone a destra (Nord) della Costola Mummery. Canalone poco marcato che si trova fra il gran pendio a Sud dello Sperone della Brenva e la rocciosa Costola Mummery. Via di scarso interesse, pericolosa per valanghe. D. La via sale nel canale proprio soprastante il torrione della Sentinella Rossa. In alto, sotto la barriera di seracchi, piega a sinistra ed esce come la via della Sentinella Rossa. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 22 It.50 d

 

1977 - 17 giugno. Jacky Bessat, realizza la 1° discesa con sci dal Monte Bianco per la via della “Sentinella Rossa”, dal versante della Brenva. (ma sulla cima si fa portare con l’elicottero). - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 22 It.50 f

 

1978 - aprile. Toni Valeruz, viene deposto in cima del Monte Bianco da elicottero e scende con gli sci dal Gran canale centrale della Brenva che scende diritto dalla calotta del Monte Bianco, tra il crestone della Via Major e la via della Sentinella Rossa. Molto esposto alla caduta di seracchi, questo canale è il più lungo e repulsivo del massiccio: solo l'attraversamento alla sua base ha già provocato numerose vittime. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 22 It.50 g

 

1979 - 18/19 gennaio. Akiko Shigi e il marito Mitsunori Shigi, salirono per il Gran canale centrale della Brenva che scende diritto dalla calotta del Monte Bianco, tra il crestone della Via Major e la via della Sentinella Rossa. Molto esposto alla caduta di seracchi, questo canale è il più lungo e repulsivo del massiccio: solo l'attraversamento alla sua base ha già provocato numerose vittime. Dislivello 1300 m. Difficoltà TD, fino a 70°. Dal roccione della Sentinella Rossa, 3800 m. si entra a sinistra nel lungo canale e lo si sale interamente. In alto, sotto i grandi seracchi che lo dominano, si esce a destra, poi diritto in cima. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 22 It.50 g

 

1979 - notte tra 10/11 agosto. Gianni Comino e Gian Carlo Grassi, salgono al Monte Bianco dal seracco a sinistra della Pera con un ardua ascensione in ambiente eccezionalmente severo, pericolosissima per la caduta di ghiaccio. Ma loro l'hanno effettuata con condizioni ambientali ben studiate. Sale al margine sinistro dell'immane seracco sospeso tra la Pera e la Cresta di Peutérey. Difficoltà TD +. - Si segue la via giapponese nel canale incassato fra la parete Nord del Grand Pilier d'Angle e la Pera e per questo canale (55°) fino alla radice del seracco. Si costeggia verso sinistra la base del seracco su pendii ghiacciati (55°). Si supera il ripido canalino che ne limita il fianco sinistro (circa 120 m.) e a destra si monta sopra il seracco. Per questi pendii, come per la via della Pera, si sale in cima. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 22 e 25 It.50 m

 

1979 - 12 settembre. Stefano De Benedetti e Gianni Comino, sono scesi con gli sci dal Monte Bianco per la Via Major dalla parete della Brenva. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 22 It.50 h

 

1980 - 26 febbraio. Michel Berruex, realizza la 1ª solitaria invernale dello Sperone della Brenva e raggiungendo la vetta Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 22 e 23 It.50 b

 

1983 - 11 febbraio. S. Deweze, realizza la 1° solitaria invernale del Monte Bianco per la via della “Sentinella Rossa”, dal versante della Brenva. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 22 It.50 f