Gianni Comino, monregalese, classe 1952, è maturato alpinisticamente sulle Alpi Marittime e si è avvicinato gradualmente al Monte Bianco.
In lui colpisce la «felice simbiosi – come ha scritto Gian Piero Motti – tra lo slancio emotivo e spirituale e la lucida freddezza, quasi da automa, nella realizzazione pratica».
1975 - 27/28 dicembre. Stefano Avagnina, Gianni Comino, Alessandro Nebiolo, realizzano la 1° invernale salendo per il Pilier du Diable del Mont Blanc du Tacul. - La via si svolge interamente su roccia: supera lo zoccolo basale del Pilastro a Tre Punte (150 m.), costeggia la base meridionale del Pilier Sans Nom (250 m.) e supera quindi l'ardito Pilier du Diable (225 m), per concludersi con il pilastro terminale dello Sperone Centrale Nord-Est (200 m, via Boccalatte), per quello si arriva in cima del Mont Blanc du Tacul. Percorso vario, magnifico, in ambiente grandioso fra guglie e pareti. Arrampicata discontinua, sempre elegante sul pilastro e su roccia ottima. Dislivello 800 m, con sviluppo di quasi 1000 m. Difficoltà TD +, concentrate sul Pilier du Diable, di V°, V°+ e A1. - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1977 - 19 luglio. Gianni Comino, Gian Carlo Grassi, Franco Piana e A. Zimaglia, realizzano la 1° ascensione del Pilier Sans Nom che emerge nel complesso versante Est, raggiungendo poi la vetta del Mont Blanc du Tacul. - Il Pilier Sans Nom è il pilastro di mezzo (oltre al Pilastro a Tre Punte in basso e al Pilier du Diable in alto) dei tre che formano la sponda Nord del Couloir du Diable. Bella ascensione varia e interessante, con arrampicata interamente in libera su roccia magnifica, in ambiente ricco di contrasti. Salito di rado, ambiente severo. Utili dadi e friend. Dislivello 800 m, dei quali 400 di percorso nuovo. Difficoltà TD. - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1978 - Gianni Comino, Giancarlo Grassi e Renato Casarotto, inventano una via improbabile sulla parete Nord dell’Aiguille Verte.
1978 - 21 luglio. Renato Casarotto, Gianni Comino e Gian Carlo Grassi, dalla Brenva per il canale Nordest raggiunsero la Brèche Sud de Dames Anglaises. I primi salitori partirono dal Rifugio-Bivacco Ghiglione e scesero sul bordo del ghiacciaio della Brenva fin sotto il ghiacciaio sospeso alla base del canale. Sopra la crepaccia (dove appare una lastronata di roccia che con poca neve può essere insuperabile si sale il ghiacciaio sospeso e si entra nel canale. Lo si supera interamente (cadute di sassi dall'Aiguille Noire). Una decina di metri prima di un diedro-camino finale si piega a destra su una rampa per 2 lunghezze (misto) e per un canalino di 40 m. (IV°, IV°+, friabile) si esce a un intaglio presso la Brèche Sud de Dames Anglaises. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1978 – 20 agosto. Gianni Comino e Giancarlo Grassi salgono l’Hypercouloir della Sud delle Grandes Jorasses, dove superano tratti di cascata verticali o addirittura strapiombanti. E’ la dimostrazione che hanno idee chiare e audacia da vendere, perché salgono in pieno mezzogiorno sul terreno che è sempre stato storico appannaggio dei rocciatori, contando sulla notte, sulla velocità e sulle ali degli innovatori. E’ un’altra grande impresa in piolet-traction.
1978 - 23 settembre. Gianni Comino, dimostra il proprio talento eccezionale con la prima solitaria del Supercouloir del Mont Blanc du Tacul. Salita su ghiaccio fra le più significative del gruppo, con forti difficoltà sia su ghiaccio che su roccia e misto. Richiede condizioni favorevoli che di solito non si presentano in estate, quando il fondo della gola è scarso di ghiaccio e il pericolo di scariche di sassi è molto grande; per questo la via viene spesso ripetuta in inverno. Le soste sono attrezzate, anche per eventuale discesa in corda doppia; utili corde da 50 m. Il muro roccioso iniziale di 70 m, superato dai primi salitori, è stato ripreso poche volte. Dislivello 800 m, dei quali quasi 400 per il Supercouloir. Difficoltà ED con l'attacco originale e fino in cima (altrimenti TD + ), fino a 80° e V +. - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1979 - 21 giugno. Gianni Comino, Gian Carlo Grassi e Giuseppe Miotti, per il canale Nordest salirono la Pointe de l’Androsace, dal Cirque Maudit attaccarono nella direttrice del canale che sul pendio piega a destra, superando la fascia di rocce si prosegue prima diritto, poi a sinistra verso un canalino secondario (misto, goulotte a 70°). Dopo 30 m. di misto nel canalino, si sale per 100 m. e si percorre il canale incassato e sinuoso (tratti a 60°). Con altri 50 m. si supera una goulotte (65°) e un canalino (brevi muri, 65°) e si raggiunge il tratto di cresta nevosa dello sperone. Scendendo poi per il canale Sud. Salita di circa 350 m. Difficoltà TD-. - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.
1979 - 4 luglio. Alla sera Gianni Comino e Gian Carlo Grassi, salirono direttamente per il canale e il seracco Sud-Est del Col Maudit, con un percorso particolarmente pericoloso e difficile. Dislivello dal ghiacciaio 350 m. dei quali circa 100 m. di seracco. Difficoltà TD + . - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.
1979 – agosto. Gianni Comino in 1° solitaria sale la parete Nord del Grand Pilier d’Angle (via Dufour-Fréhel) uscendo per la via Boivin-Vallencant. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1979 - notte tra 10/11 agosto. Gianni Comino e Gian Carlo Grassi, salgono al Monte Bianco dal seracco a sinistra della Pera con un ardua ascensione in ambiente eccezionalmente severo, pericolosissima per la caduta di ghiaccio. Ma loro l'hanno effettuata con condizioni ambientali ben studiate. Sale al margine sinistro dell'immane seracco sospeso tra la Pera e la Cresta di Peutérey. Difficoltà TD +. - Si segue la via giapponese nel canale incassato fra la parete Nord del Grand Pilier d'Angle e la Pera e per questo canale (55°) fino alla radice del seracco. Si costeggia verso sinistra la base del seracco su pendii ghiacciati (55°). Si supera il ripido canalino che ne limita il fianco sinistro (circa 120 m.) e a destra si monta sopra il seracco. Per questi pendii, come per la via della Pera, si sale in cima. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1979 - 2 settembre. Gianni Comino e Gian Carlo Grassi salgono per il canale fra il Primo pilastro e il Gendarme del Col Maudit, da cui i ghiacciatori si erano sempre tenuti a debita distanza. - La parte superiore del canale accoglie una bella goulotte ghiacciata, ma è esposta al primo sole e alla caduta di sassi. Dislivello 350 m. D+. Superata la crepaccia sotto l'enorme seracco, si piega verso sinistra per salire il ripido canale fra due speroni rocciosi. Dopo 70 m. con brevi risalti e 50 m. su misto si giunge al nevaio centrale, per il quale si sale a prendere la goulotte sul fondo del canale. Questa è stretta per i primi 40 m. (70°), più ripida nei 30 m. successivi (fino a 80°). La gola prosegue molto stretta: dopo un salto di 3 m. verticale si piega a sinistra nella conca nevosa fra le due sommità e la cornice del colle. - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.
1979 - 12 settembre. Stefano De Benedetti e Gianni Comino, sono scesi con gli sci dal Monte Bianco per la Via Major dalla parete della Brenva. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1980 – 28 febbraio. Gianni Comino riparte per un progetto ancora più azzardato: lo spaventoso colatoio racchiuso tra gli speroni della Major e della Poire, sulla stessa Brenva. E’ una specie di roulette russa con le varie barriere sospese (esposte a levante) che sbarrano il camino e possono precipitare da un momento all’altro, anche nel pieno rigore dell’inverno. Ormai nei pressi dell’uscita, il solitario Gianni viene colpito da una scarica e precipita.