1786 - 8 agosto. Jacques Balmat e Michel-Gabriel Paccard, furono i primi salitori del Monte Bianco; salirono dal Grand Plateau per l'Ancien Passage Supérieur e la cresta Nord-Nordest (via Paccard). - Bacino dei Bossons - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
La storia della
conquista:
Nell’estate
del 1786
il dottore Michel-Gabriel
Paccard si accorda con Jacques Balmat e
il 7 agosto i due partono da Chamonix.
Prima
tappa la Montagne
de la Côte (2500 m.), dove bivaccano. L’8 agosto alle prime luci gli
alpinisti affrontano il ghiacciaio, superano i Grands
Mulets e vincendo difficoltà sempre maggiori, raggiungono il Petit
Plateau (3900 m.). Qui Michel-Gabriel
Paccard prende decisamente il comando della cordata e attraversano il Grand
Plateau, affronta i vergini pendii sotto i Rochers
Rouges Superiori.
L’ora
è oramai avanzata ma non v’è neanche da pensare a un bivacco a tale altitudine.
Jacques Balmat
tentenna e propone il ritorno. Michel-Gabriel
Paccard insiste con fermezza e, seguito dalla guida, risale i lunghi
pendii resi faticosi dalla neve crostosa che cede sotto i passi. Giungono sulla
calotta terminale… ancora pochi passi affannosi e toccano la vetta! Sono le ore
18 dell’8 agosto 1786.
A
Chamonix l’ascensione è stata seguita con trepidazione, tutti i
cannocchiali sono rivolti ai due puntini che risalgono l’ultima cresta. Appena
la notizia della vittoria è data, scoppia incontenibile l’entusiasmo
sottolineato dalle campane del priorato che suonano a distesa.
I
vincitori intanto piantano il barometro nella neve della vetta e Michel-Gabriel
Paccard compie alcuni esperimenti scientifici.
Alle
sette di sera i due lasciano la cima e scendono rapidamente fino al Petit
Plateau. Al chiaro di luna proseguono, aiutati dal freddo che rassoda
la neve, e verso mezzanotte si addormentarono sfiniti sulle rocce della Montagne
de la Côte.
La
mattina dopo Jacques
Balmat dovrà aiutare Michel-Gabriel
Paccard a scendere il sentiero verso la valle perché il dottore è
febbricitante e gravemente colpito dall’oftalmia della neve.
Per
l’invidia di Marc Theodore Bourrit, che tentò in ogni modo di togliere la
gloria della vittoria a Michel-Gabriel
Paccard, la storia dell’ascensione fu traviata. Tutto il merito
dell’impresa fu dato a Jacques Balmat,
che naturalmente non chiese di meglio lasciando intendere chiaramente che senza
il suo aiuto Michel-Gabriel
Paccard non avrebbe mai raggiunto la vetta.
Purtroppo
Jacques Balmat
e Marc Theodore Bourrit ebbero buon gioco e le accorate difese
di Michel-Gabriel
Paccard caddero nell’oblio.
Qualche
anno dopo la salita, quando ormai Michel-Gabriel
Paccard era morto, Jacques Balmat
raccontò ancora la sua inesatta versione al famoso romanziere Alessandro
Dumas che in un suo libro rese nota la storia in tutto il mondo. Solo
recentemente accurati studi condotti da Thomas Graham Brown hanno ridato a Michel-Gabriel
Paccard il pieno merito della grande impresa.
1787 - 5 luglio. Jacques Balmat, Jean-Michel Cachat e Alexis Tournier, realizzarono la 2° ascensione alla vetta del Monte Bianco; salendo dal Grand Plateau per l'Ancien Passage Supérieur e la cresta Nord-Nordest (via Paccard). - Bacino dei Bossons - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.
1787 - 3 agosto. Jacques Balmat, Jean-Michel Cachat, Alexis Tournier e Horace-Bénédict de Saussure con altre 15 tra guide, servitori e portatori e conseguirono la 3° ascensione alla cima del Monte Bianco. Quel giorno si trattennero in vetta 4 ore e mezza, mentre Horace-Bénédict de Saussure compiva esperimenti sull'ebollizione dell'acqua e sulla misurazione della quota della cima: 2478 tese, ossia 4809,7 m. Al ritorno lo scienziato compilò importanti relazioni sugli esperimenti effettuati e scrisse un racconto particolareggiato della salita che giovò infinitamente alla diffusione dell’alpinismo. Da sempre nota quale «via de Saussure» perché da lui seguita in quella data, in quanto non si conosceva il percorso esatto tenuto da Jacques Balmat e Michel-Gabriel Paccard nella prima ascensione. - Questa prima via al Monte Bianco fu la sola seguita fino al 1827, quando venne scoperta la via del Corridor. È però esposta alla caduta di ghiaccio nel tratto dal Grand Plateau ai pendii terminali, per cui nel 1866 venne anche vietata dalla compagnia delle Guide di Chamonix; attualmente non viene quasi più percorsa. Dislivello dal Refuge des Grands Mulets 1750 m. Difficoltà PD. - Bacino dei Bossons - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.
1827 – 25 luglio. Charles Fellows e William Haves con Mathieu Balmat, Michel Balmat, Joseph-Marie Couttet e Pierre-Marie Couttet, Simon Devouassoud, Michel Favret, David Folliguet, Joseph Payot e Pierre-Joseph Simond, questa cordata numerosissima realizza la 1° ascensione del Col de la Brenva nell'ascensione al Monte Bianco per il Corridor e il Mur de la Côte. Il Corridor è il gran vallone glaciale compreso tra i Rochers Rouges Inferiori e il Mont Maudit e collega direttamente il Grand Plateau con l’ampia sella del Col de la Brenva. Questo itinerario si svolge interamente su neve-ghiaccio, ed è poco frequentato. Può essere praticato in ritirata dal Col de la Brenva, ma in assenza di visibilità e di tracce diventa problematico trovare il passaggio fra i seracchi in basso per raggiungere il Grand Plateau. Dislivello 1750 m. Difficoltà PD/PD+. – Bacino dei Bossons - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.
1840 – A Chamonix si racconta che la guida Marie Couttet detto “Moutelet la Belette” già in quel periodo aveva percorso l’attuale via Normale o via delle Bosses per salire il Monte Bianco.
Marie Couttet un tempo assai ricercato dai turisti, che accompagnava in montagna ancora vestito con l’antico costume rosso della valle dell’Arve, ma col passare degli anni venne sempre meno richiesto. Lo si considerava vecchio e un po’ matto per quel suo gran andare solo per i ghiacciai del Monte Bianco e soprattutto perché giurava, a chi gli dava retta, di essere riuscito a raggiungere la vetta del Monte Bianco per la Cresta delle Bosses (cosa ritenuta impossibile perché non era riuscita neanche al grande Jacques Balmat. Così sempre più povero e curvo, ma col passo fermo e la vista buona, egli saliva spesso fin sotto al Grand Plateau offrendo agli escursionisti di accompagnarli in vetta per la sua nuova via, facile e sicura. Ma nessuno lo ascoltava, i signori ridevano di lui e le guide raccontavano della pazzia del povero diavolo. Un giorno una comitiva, dopo averlo incontrato lassù al Grand Plateau, stava ancora risalendo faticosamente gli ultimi pendii quando lo vide scendere dalla vetta. Marie Couttet era salito da solo, in un tempo straordinariamente breve, percorrendo la “sua” via delle Bosses! Incrociando gli alpinisti egli salutò togliendosi il cappello e proseguì la discesa senza dire parola. Aveva allora 84 anni!
Forse l’episodio non è rigidamente storico ma è pur bello inserire queste note sull’epopea del Monte Bianco, con la patetica, eroica leggenda della vecchia guida Marie Couttet. - Massiccio del Monte Bianco.
1859 – 29 luglio. Il terzo itinerario storico per salire al Monte Bianco è l’odierna via normale o via delle Bosses. Gli storici fanno risalire la prima ascensione di questa via alla comitiva – E. Headland, George Hodgkinson, Rev Charles Hudson, G. C. Joad con le guide Melchior Anderegg, François Couttet e due portatori. Salirono dal Bacino dei Bossons dai Grands Mulets per il Grand Plateau e le Creste delle Bosses (via normale da Chamonix). - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.
1874 - 21 luglio. Fredrick Morshead, realizza la 1° solitaria dell’odierna via normale o via delle Bosses per la vetta del Monte Bianco. Itinerario lungo, che percorre tutto il ramo superiore del Bacino dei Bossons fino al Grand Plateau, tocca il Col du Dôme e per la cresta Nord Ovest sale alla cima. - Per un centinaio d'anni (dal 1874) è stata la via più frequentata al Monte Bianco e ancora attualmente viene molto seguita, anche in primavera con gli sci. Percorso molto bello in ambiente glaciale grandioso, fantastico. Di solito si trova un’evidente traccia nella neve e non vi sono difficoltà particolari. Su tutto il ghiacciaio si incontrano però numerosi crepacci e ponti di neve che richiedono molta attenzione, soprattutto in discesa, con neve molle. Nel tratto centrale vi sono zone esposte alla caduta di ghiaccio dai seracchi del Dôme du Goûter. Dislivello1750 m, con sviluppo di circa 5 km. Difficoltà PD. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.
1876 - 31 gennaio. Mary Isabella Straton con Jean Charlet, Sylvain Couttet e Michel Balmat, realizzano la 1° ascensione invernale raggiungendo la vetta del Monte Bianco dai Grands Mulets per il Grand Plateau e le Bosses. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.
1893 - 14/17 agosto. Il berlinese Paul Güssfeldt con Emile Rey, Chistian Klucker e César Ollier tentarono la vetta del Aiguille Blanche de Peutérey salendo un canalone molto pericoloso sul Versante della Breva, attraversarono la cima principale, scesero per la via Henry Seymour King fino al colle e poi continuarono salendo la Cresta di Peutérey, bivaccando a 4400 metri. Sul Versante della Breva la comitiva di Paul Güssfeldt fu certamente fortunata perché una grossa scarica di sassi si abbatté nel canalone poco dopo che lo avevano lasciato. Paul Güssfeldt aveva 53 anni quando fece questa ascensione che richiese quattro giorni. La scalata comportò due bivacchi e una notte la passarono nel rifugio allora esistente sui Rochers Rouges, dopo di che scesero al Grand Plateau, attraversarono il Dôme du Goûter e tornarono a Courmayeur per il Ghiacciaio del Dôme. – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 10 agosto. Alexander Graven e Alfred Aufdenblatten (guida) con Thomas Graham Brown, dal Refuge des Grands Mulets 3051 m. salirono dall’estremità del Grand Plateau, a circa 4100 m, sotto i primi seracchi, superando la parete terminale esposta a Nord-Nordoves con la via diretta alla cima del Monte Bianco. Raramente ripetuta in salita ma spesso discesa con gli sci. PD+. - Bacino dei Bossons - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.