1933
1933 - Angelo Dibona ripeté la sua via sulla parete Nord della Cima Una.
1933 - Anderl Heckmair con Maria Casè e S. Emmer salirono il Campanile Basso per il Diedro Sud-Ovest impostando una Variante terminale Heckmair. Invece di salire la lunga fessura terminale della via Fehrmann, si tennero più a destra, sullo spigolo Sud-Ovest, fino all'altezza dello spallone. Qui giunti, aggirarono verso destra lo spigolo e, traversando ancora un tratto sulla parete strapiombante, raggiunsero una fessura gialla che li portò direttamente all'Albergo al sole, nel punto dove ha inizio la via Meade. Per questa via raggiunsero quindi la vetta, tracciando cosi un itinerario molto diretto, ma, in parte, di estrema difficoltà. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - A. Larsimont e Antonio Miotto crearono una Variante d’attacco Miotto-Larsimont. Attaccarono il Diedro Sud-Ovest del Campanile Basso sulla direttiva del Gran diedro a destra dell'attacco Fehrmann e a sinistra dell'attacco Fabbro, salirono per rocce biancastre e frastagliate in direzione di un grande masso che pare incollato alla parete e, giunti a un punto di sosta, traversarono a destra un po' più in basso, per 3 m, quindi salirono al sovrastante terrazzino e attraversando a sinistra, in alto, tra il masso e la parete, giunsero su un altro ripiano più ampio. Da qui, per un facile diedro, poterono salire all'inizio del Gran diedro della via Fehrmann. (È pertanto questo l'attacco più diretto a questa via). - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 – Bruno Detassis e Gino Corrà salgono il Diedro diretto della parete Est, sotto il tetto sporgente della via Originale Preuss, al Campanile Basso, che Paul Preuss aveva evitato. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - Aime Grivel e Francis Salluard salirono da Ovest l’Isolee (Dames Anglaises). Dalla Brèche Nord des Dames Anglaises 3491 m. attraversarono in salita su rocce rotte verso il centro della parete Ovest, raggiungendo uno spigolo arrotondato. Lo scalarono su gradini e da una terrazza inclinata continuarono sulle placche a destra di un grande diedro aperto. Poco sotto la cima si incontra la parte terminale e la vetta. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1933 - Arturo Ottoz e Osvaldo Ottoz aprirono un itinerario per la parete Nordest (via Ottoz), sul Mont Rouge de Peutérey, partendo dal Rifugio della Noire si sale ai piedi della parete, sotto il canale che scende tra il secondo e il terzo risalto della Cresta Nord. All'inizio il canale è molto stretto, con rocce lisce (50 m. IV grado). Superata una zona erbosa di 50 m, si presentano due stretti canali. Si inizia per quello di sinistra, poi si segue tutto lo sperone che li divide. Senza toccare l'intaglio ai suoi piedi si arriva sul terzo risalto e per la Cresta Nord in cima. Scalata di 400 m. con 3 chiodi. D. – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1933 – giugno. Matteo Armani e G. Giuliano con un’arrampicata elegante, per la parete Est della Cima SUSAT tracciano per quella di destra delle due fessure incrociate a X, la (via Armani). Altezza quasi 250 m; difficoltà: V grado. - Catena d’Ambiez – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 11 giugno. Erberto Pedrini alpinista trentino e Celso Gilberti trovano la morte sulla parete della Paganella.
1933 - estate. Alberto I, Re del Belgio, Aldo Bonacossa, Hans Steger e Paula Wiesinger salirono per la parete Sud della Punta Occidentale delle Punte di Campiglio con un itinerario vario e interessante, che si svolge nel mezzo della bella parete che fronteggia il Rifugio Brentei. Dislivello 550 m. Difficoltà: IV grado. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
Re Alberto I del Belgio al ritorno, a Passo Pordoi, fa la conoscenza di Tita Piaz, ed informato della sua grande esperienza, gli chiede di unirsi alla comitiva. Il “Diavolo delle Dolomiti” (pseudonimo avuto perché in valle si raccontava avesse venduto l’anima al Diavolo per fare ciò che riusciva a fare) accetta, anche se un po’ ritroso.
L’indomani sale con la compagnia al Sass Pordoi per la parete Sud. Al termine della scalata Tita Piaz non può fare a meno di professare la sua simpatia per la repubblica e denigrare gli istituti monarchici. Re Alberto I del Belgio, senza scomporsi, gli risponde gentilmente che rispetta le sue idee, e gli dimostra come le pesanti responsabilità di un Re gli rendano la vita meno facile rispetto ad un Presidente Repubblicano. Tita Piaz è colpito dalla dignità del re e si rabbonisce: alla fine una forte stretta di mano suggella una nuova amicizia. Alla morte di Alberto I, Re del Belgio, Tita Piaz gli dedicherà il suo rifugio ai piedi delle Torri del Vajolet.
1933 - luglio. P. Gayet-Tancrède, P. Keller e J Monsaingeon, salirono per la larga parete Est del Mont Tondu 3196 m. che si alza in gran parte rocciosa per circa 300 m. sopra il Glacier des Lanchettes. Alla base si giunge in meno di 1 ora traversando in quota dal Refuge Blanc. Prima per un ripido pendio di neve (caduta di sassi), poi per un canale incassato obliquo a sinistra, che presto si lascia per proseguire su rocce facili fino in cima. - Gruppo Glaciers-Trélatête - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 9 luglio. Alexander Graven e Alfred Aufdenblatten (guida) con Thomas Graham Brown, sono saliti per il Pilone Sud di Frêney. Questo percorso è stato realizzato in due tempi, dapprima dalla cordata di Josef Knubel nel 1928 in discesa e dalla cordata di Alexander Graven in salita. Ambedue le cordate hanno utilizzato per la parte inferiore la Cresta dell'Innominata. Questo percorso collega nella loro parte centrale le due creste vicine e parallele del Pilone Sud di Frêney e della Cresta dell'Innominata, permettendo di passare da una all'altra con interessanti combinazioni di itinerari. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 17 luglio. Ettore Castiglioni ed Enrico Giordani, salgono per la parete Nord-Nordest raggiungendo la vetta della Cima delle Fontane Fredde 2202 m. tracciando la via diretta. Arrampicata molto bella e interessante, che si svolge lungo una sottile fessura verticale che incide la metà superiore della parete in direzione della punta più alta. Dislivello circa 360 m. Difficoltà: V, l passaggio di VI-. – Sottogruppo del Monte Daino – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 18 luglio. Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta; Giusto Gervasutti con Piero Zanetti, compiono la traversata dei Rochers della Brenva con la salita alla Tour de la Brenva - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 22 luglio. Ettore Castiglioni e Marcello Friederichsen raggiunsero la vetta della Punta Iolanda per lo Spigolo Sud-est salendo un largo spigolone giallastro limitante a destra la rossa parete Sud. Dislivello 270 m. Difficoltà: IV con passo di V. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 24 luglio. Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta; Giusto Gervasutti con Piero Zanetti,
alle Aiguilles du Diable salgono la Pointe Chaubert, la Pointe Médiane e Pointe Carmen con traversata al Mont Blanc du Tacul. - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 24 luglio. Matteo Armani, G. Giuliano e M. Lubich aprono una via alla cima Sud per il camino Sud-ovest alla Cima Ceda Occidentale nel Massiccio della Tosa, seguendo sempre l'interno del camino che incide tutto il fianco della cima Sud. Con 300 m. di arrampicata interessante e difficoltà di V continuato. – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 24 luglio. Ettore Castiglioni e Bruno Detassis salirono per la parete Nord del Dos di Dalun per una via che si svolge nella fessura-diedro verticale che delimita a destra il grosso pilastro arrotondato della parete Nord. Arrampicata libera bellissima ed elegante, su roccia solida con appigli minimi e pungenti. Data la compattezza della roccia è quasi impossibile piantare chiodi, anche ai punti di sosta. Dislivello circa 450 m. Difficoltà: V molto sostenuto. - Sottogruppo del Ghez – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 –24 luglio. Fritz Demuth, Ferdinand Peringer e Sepp Lichtenegger salgono lo Spigolo Nord Nord-est della Cima Ovest di Lavaredo, proprio al limite dei grandi strapiombi Nord.
1933 - 24 luglio. Alexander Graven e Alfred Aufdenblatten (guida) con Thomas Graham Brown e Michael Vyvyan effettuarono la 1° traversata del Col Moore da Nord a Sud. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 24 luglio. Victor Bressoud, René Dittert, Francis Marullaz e Walter Marquart salgono il Mont Maudit per la Pointe de l'Androsace. Questa variante che scavalca la punta viene a volte percorsa, anche se richiede più tempo del suo aggiramento, sia perché rende la salita più completa ed elegante, sia per evitare la neve quando questa é instabile sul passaggio a Sudovest. Arrampicata su roccia solida, con passaggi di IV. – Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 25 luglio. La cordata di Alexander Graven e Alfred Aufdenblatten (guida) con Thomas Graham Brown e Michael Vyvyan, dopo la traversata del Col Moore salirono anche la vetta della Punta Moore per la Cresta Sudest. Scalata interessante su roccia e misto in ambiente fantastico. La cresta ha un dislivello di circa 270 m. AD. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 25 luglio. La Torre della Sega Alta venne scalata per la prima volta lungo lo Spigolo Sud-est da Silvio Agostini e Marcello Friederichsen diventata poi la Via normale. Breve e divertente arrampicata su roccia ottima; difficoltà: IV°+. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 26 luglio. Alexander Graven e Alfred Aufdenblatten (guida) con Thomas Graham Brown, realizzano la 2ª ascensione della Via Major sulla parete della Brenva con la 1ª traversata del Col Major e discesa per la parete Sud-Ovest (o Gustl Kroner con un compagno?). - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 26 luglio. Alexander Graven e Alfred Aufdenblatten (guida) con Thomas Graham Brown, scesero per il contrafforte centrale del Monte Bianco nella Prima traversata del Col Major dopo la 2ª salita della Via Major. La discesa si svolse lungo il più marcato ed elegante dei tre contrafforti rocciosi. All'altezza della sua sommità, 4436 m, si trova la barriera di seracchi del ghiacciaio superiore, ma che proprio in corrispondenza della cresta dello sperone ha di solito uno spessore minimo ed è superabile senza problemi. Via su misto molto bella; con lo Sperone delle Tournette è la più sicura su questo versante. Dislivello dal ghiacciaio 1100 m, dei quali c. 700 per lo sperone roccioso. Difficoltà D. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 28 luglio. Ulisse Battistata e N. Delvai salirono per la parete Nord della Cima Brenta Orientale. La via si svolge sull'alta parete rocciosa a destra (Ovest) della vedretta pensile, che scende dall'insellatura fra le due punte della Cima Brenta. Arrampicata di notevole interesse, alta circa 350 m. Difficoltà: IV grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 28 luglio. Victor Bressoud, René Dittert, Walter Marquart e Francis Marullaz, salirono per la Cresta del Brouillard, dal versante Est del Col Emile Rey, unendo almeno tre itinerari già percorsi: da i fratelli Gugliermina 1899 fino al colle, Josef Knubel 1911 fino al Picco Luigi Amedeo e i fratelli Gugliermina 1899 fino al Monte Bianco di Courmayeur. Itinerario classico, che offre il modo più vario e anche più pratico grazie ai Bivacchi Eccles per seguire la Cresta del Brouillard; i primi salitori giunsero al Col Emile Rey salendo per il Ghiacciaio del Brouillard con un percorso più complicato, ma l'accesso a questo colle rimane sempre impegnativo, da qualsiasi parte venga effettuato. Esposto alla caduta di sassi fin quasi sul Picco Luigi Amedeo; per questo motivo, almeno al Col Emile Rey è bene giungere prima del sorgere del sole. Dislivello dai Bivacchi Eccles alla cima circa. 1000 m. Difficoltà D su neve-ghiaccio, roccia (passaggi di III) e misto. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 30 luglio. Osvaldo Ottoz e Francois Thomasset (guida) con Severina Olivetti, realizzano la 3° ascensione per lo spigolo Nord- Nordovest della Père Eternel, con una scalata aerea, molto esposta. Oltre alla pertica di legno, tuttora in posto e utilizzabile, si trovano i chiodi necessari, fra cui alcuni grossi ferri infissi da loro, primi salitori; calata in doppia di 40 m. Difficoltà IV, V e A0. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 31 luglio. Osvaldo Ottoz e Francois Thomasset (guida) con Severina Olivetti, salirono per primi la cresta Nord dell’Aiguille de la Brenva e utilizzarono alcuni cunei quali appoggi e infissero 8 rudimentali chiodi a pressione, tuttora in posto con altri chiodi aggiunti in seguito. Scalata di 150 m. Difficoltà TD - in parte sostenute, passaggi di V e V+ . - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.
1933 – agosto. Giorgio Graffer con Antonio Miotto e Rita Graffer salgono per la Parete Est con la complessa parete sovrastante il Canalone della Tosa e raggiungono la vetta del Crozzon di Brenta nel Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 – agosto. Giorgio Graffer e Lorenzo Viesi percorsero il Canalone Sud che scende stretto fra le due Punte di Campiglio. (Non ci è dato di sapere quale delle due punte raggiunsero). - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 – agosto. Bruno Detassis e compagni tracciarono una Variante sul vasto terrazzo detritico che si stende al piede della Parete Sud del Campanile Alto, che conduce all'inizio della cengia della via Paulcke, proseguendo poi per questa via fino in vetta. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 1 agosto. Alexander Graven e Alfred Aufdenblatten (guida) con Thomas Graham Brown, realizzarono la 2ª ascensione salendo per la Cresta del Brouillard, dal versante Est del Col Emile Rey. Itinerario classico, che offre il modo più vario e anche più pratico grazie ai Bivacchi Eccles per seguire la Cresta del Brouillard; i primi salitori giunsero al Col Emile Rey salendo per il Ghiacciaio del Brouillard con un percorso più complicato, ma l'accesso a questo colle rimane sempre impegnativo, da qualsiasi parte venga effettuato. Esposto alla caduta di sassi fin quasi sul Picco Luigi Amedeo; per questo motivo, almeno al Col Emile Rey è bene giungere prima del sorgere del sole. Dislivello dai Bivacchi Eccles alla cima circa. 1000 m. Difficoltà D su neve-ghiaccio, roccia (passaggi di III) e misto. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 1 agosto. Ettore Castiglioni e Bruno Detassis, salgono per la parete Sud-Sudovest della Cima Tosa che si eleva sopra la testata della Vedretta dei Camosci, proprio di fronte alla Bocchetta del Camosci, lungo una marcata riga nera. Difficoltà: IV. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 2 agosto. Ettore Castiglioni e Bruno Detassis, salgono per la parete Ovest del Crozzon di Brenta nel Massiccio della Tosa e tracciano la via Castiglioni Detassis. Difficoltà: IV con un passo di V. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 – 2/3 agosto. Giusto Gervasutti e Piero Zanetti realizzarono la 2° ascensione della Cresta Sud dell’Aiguille Noire de Peutérey.
La Cresta Sud ha un dislivello di 1100 m. ed è formata da una successione di cinque torri, con uno sviluppo in arrampicata di 1400 m. La via evita una torre più staccata (il Pic Gamba) e quindi segue fedelmente il filo della cresta (tanto che la sua relazione tecnica potrebbe essere espressa così: si segue tutto il filo della cresta lungo la linea più logica, nei tratti più difficili i chiodi indicano la via). - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 4 agosto. Ettore Castiglioni e Bruno Detassis scalarono un grosso e ardito torrione che si stacca sul versante Nord-Est della Cima Tosa e lo battezzato Torre Gilberti (via Diretta) a memoria di Celso Gilberti, grande alpinista friulano tragicamente perito ventitreenne sulla parete della Paganella insieme ad Erberto Pedrini l’11 giugno 1933. La lunghezza, la varietà e l'impegno quasi continuo fanno di questa scalata una delle più interessanti che si possano effettuare su questo versante. Altezza circa 750 m. Difficoltà: IV e V. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 – 5 agosto. Thomas Graham Brown, guidato da Alexander Graven e Alfred Aufdenblatten completa con la via della Poire (Pera) il suo “trittico” sulla Brenva.
Via dei primi salitori: Dal mezzo della Pera si raggiunge su placche di buona roccia lo spigolo a destra, per continuare nella parete Nord. Si sale per placche e fessure molto difficili. Si traversa a destra, si sale un diedro liscio, poi una fessura-camino di 10 m. e in seguito per rocce meno ripide si sale in cima alla Pera. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 6 agosto. Leopoldo Gasparotto realizza la 1ª solitaria salendo dallo Sperone della Brenva e raggiungendo la vetta Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 6 agosto. Edmund Richterund e Fritz Stubanus salirono la Cima Tosa per la Parete Nord-est praticando una Variante della via Piaz. Attaccarono nel Canalone della Tosa e si portarono sullo spallone dello Spigolo Nord, evitando quindi la prima parte dell'arrampicata. Poi, seguendo la (via Piaz), aggirarono alla base la Torre Gilberti e infilarono il gran canale obliquo della parete Nord-Est. Lo abbandonarono ben presto, poi attraversarono a destra verso la Torre Gilberti, fino al lungo camino situato poco a sinistra di quello della. «via diretta». Per questo camino raggiunsero direttamente il calottone sommitale della Tosa, evitando di toccare il colletto della Torre Gilberti. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 6 agosto. Edmund Richterund e Fritz Stubanus effettuarono una discesa dalla parete Est, del Crozzon di Brenta, nel tratto dove è più concava e articolata. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 6 agosto. Matteo Armani e G. Giuliano solo quattro giorni dopo l'apertura della Via Castiglioni Detassis sulla parete Ovest del Crozzon di Brenta nel Massiccio della Tosa, ignorando di essere stati preceduti, tracciarono un itinerario che in parte coincide col precedente, ma la Via Armani-Giuliano è più diretta e probabilmente più bella come arrampicata. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 8 agosto. Ettore Castiglioni e A. Kahn salirono i due campanili maggiori dei Campanili di Fracingli da Sud, con un’arrampicata pericolosa per la friabilità della roccia, e attraente solo per l'ambiente selvaggio in cui si svolge. (via normale). Difficoltà di III con passaggi di IV+. – Sottogruppo dei Fracingli – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 10 agosto. Alexander Graven e Alfred Aufdenblatten (guida) con Thomas Graham Brown, dal Refuge des Grands Mulets 3051 m. salirono dall’estremità del Grand Plateau, a circa 4100 m, sotto i primi seracchi, superando la parete terminale esposta a Nord-Nordoves con la via diretta alla cima del Monte Bianco. Raramente ripetuta in salita ma spesso discesa con gli sci. PD+. - Bacino dei Bossons - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - l0 agosto. Alexander Graven e Alfred Aufdenblatten (guida) con Thomas Graham Brown, realizzano la 2° discesa del Col Maudit, per la costola a lato del canale Sud-Est (via Graham Brown). - È l'itinerario relativamente più sicuro e sbrigativo sul versante orientale del colle; si svolge in prevalenza su roccia, ma in parte rotta; cadute di sassi. Utilizzato raramente anche per la discesa e in pratica abbandonato. 350 m. AD. - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - l0 agosto. Ettore Castiglioni e Manlio Castiglioni con Paolo Stenico salirono sulla Torre Jandl dal versante Sud. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 12 agosto. Josef Knubel e H. Lochmatter (guida) con Alfred Zürcher, percorsero in discesa la via della Cresta del Brouillard, dal versante Est del Col Emile Rey. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 13 agosto. Gabriele Boccalatte, Michele Rivero ed Ervedo Zanotti, Partendo dalla Capanna delle Grandes Jorasses per fare la traversata della Cresta Ovest delle Grandes Jorasses raggiungono il Col des Grandes Jorasses e praticano una variante seguendo la via Knubel per abbreviare il percorso. Raggiunto l'intaglio a Est della Punta Young, scesero per il canale che ne solca il versante Sud, per circa 30 m, e contorna poi lo sperone che è interposto tra questo “couloir” e il canalone proveniente dalla forcella a Ovest della Punta Margherita, con arrampicata trasversale per placca e fessure. Con la loro variante si raggiunge invece il canalone stesso con il seguente percorso, assai più evidente e probabilmente più spedito: salire il primo gendarme che segue l'intaglio (576 m; 4° superiore) e proseguire per la Cresta Ovest per breve tratto, fino all'altezza dell'unico, marcato canalino che, partendo dal pilastro Sud della Punta Margherita, poco al di sotto della stessa, raggiunge il letto sabbioso e poco inclinato del canalone su indicato. Scendere le rocce del fianco Sud della Cresta Ovest e raggiungere il canalone presso l'imbocco del canalino ora descritto (breve corda doppia). Salire questo interamente, indi proseguire a sinistra (poche decine di metri) fino alla vetta (2°/3° grado). Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 13 agosto. Una Cameron e H. Jachson con Matteo Demetz e Ferdinand Gluck salgono per la parete Est della Cima Tosa, (via Demetz), arrampicandosi dapprima sullo spigolo dell'ultimo pilastro a sinistra della parete Est, poi nel camino a destra. Altezza circa 300 m; usati alcuni chiodi. Difficoltà probabili di V°+ sullo spigolo, poi nettamente inferiori. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 13 agosto. Matteo Armani e G. Giuliano salgono per la cresta Ovest-Nordovest della Torre di Brenta. L'itinerario si svolge su quella lunga cresta, frastagliata da numerosi pinnacoli, che termina con un gran salto strapiombante sopra la parte più bassa della Vedretta degli Sfulmini. Arrampicata elegante e divertente, una delle più interessanti della Torre di Brenta. Attualmente, a causa dell'abbassamento di alcuni metri del livello del nevaio, l'attacco originale è diventato impossibile. Altezza circa 300 m. Difficoltà: IV grado. – Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 – 13/14 agosto. Cade il tabù della parete Nord della Cima Grande di Lavaredo. La cordata dei fratelli Giuseppe e Angelo Dimai (i primi due si alternano al comando) con Emilio Comici, riesce finalmente a tracciare la prima via lungo la parete. Le difficoltà vengono valutate di VI grado (con diversi passaggi in artificiale). L’impresa desta stupore per la paurosa verticalità della parete.
1933 - 13/14 agosto. Robert Gréloz e André Roch, salirono per la Cresta del Brouillard, dal versante Est del Col Emile Rey e in seguito risalirono al Monte Bianco per la Cresta dell'Innominata. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1933 – 14 agosto. Giusto Gervasuti e Piero Zanetti tentano lo Sperone Croz delle Grandes Jorasses raggiungendo la base della prima torre: ma sono costretti dal maltempo a ripiegare.
Mentre Piero Zanetti propendeva per scegliere come linea di salita il Costone della Walker - certamente il più bello e il più importante, che porta direttamente alla vetta principale, anche in omaggio al suo precedente tentativo - incominciavo a convincermi, come risultato delle mie osservazioni, che quello della Sperone Croz fosse più accessibile: e i fatti mi diedero poi ragione. Ma più che su una differenza di difficoltà, le mie considerazioni si basavano sul fatto che questo era più libero di neve e di ghiaccio, prendendo più sole nel pomeriggio, essendo meglio esposto a ponente…Mentre raggiungevamo la base della prima torre e la contornavamo per entrare nel couloir che porta alla seconda, un colpo di tuono ci fece alzare repentinamente la testa.....sul momento sperammo che fosse una finta ma dopo neppure un'ora le prime raffiche di grandine ci fecero comprendere che questa volta faceva proprio sul serio. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 14 agosto. Robert Gréloz e André Roch, compiono la quarta ascensione della Cresta dell’Innominata al Monte Bianco. La via non segue interamente la cresta, ma nella parte mediana si porta a sinistra sul vicino Sperone del Brouillard. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 14 agosto. Bruno Detassis con Nello Bianchini, Marco Pilati e N. Mantovani salgono il minuscolo ed ardito gendarme che si stacca dallo spigolo Nord del Crozzon di Brenta - il Campaniletto Pedrini e lo dedicano alla memoria dell’alpinista trentino Erberto Pedrini, caduto sulla parete della Paganella insieme a Celso Gilberti l’11 giugno 1933. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 – 17/18 agosto. (8 settembre), Emilio Comici, assieme a Renato Zanutti e Mary Varale, scala l’aereo, elegantissimo Spigolo Sud-est dell’anticima della Cima Piccola di Lavaredo, da allora noto come Spigolo Giallo, autentico prototipo di scalata dolomitica di alta difficoltà.
1933 - 18 agosto. Adriano Dallago e Marcello Friederichsen con un itinerario che è probabilmente il più diretto e il più elegante che si abbia sullo Spallone dei Massodi. salgono per la parete Sud-Sudest superando un piccolo strapiombo con piramide umana (e ora dato di VI), in seguito ha sconcertato diversi alpinisti, i quali però non sapevano dell'alta statura di Adriano Dallago e Marcello Friederichsen. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 19 agosto. Attilio Chenoz, Gustavo Gaia, Francesco Ravelli e Guido Alberto Rivetti, salirono la parete Nordest dell’Aiguille de Trélatête Settentrionale con una bella ascensione di neve e misto su terreno vario. Dislivello dal Ghiacciaio del Miage 1400 m. Difficoltà D-, passo di IV. - Gruppo Glaciers-Trélatête - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 24 agosto. Giorgio Graffer e Rita Graffer salirono per lo Spigolo Nord-est - (Spigolo Graffer) del Campanile Basso. Il loro itinerario si svolge lungo lo spigolo che delimita a destra la «Parete Preuss» ed offre un’arrampicata di 110 m. un po' più difficile ed altrettanto esposta ed elegante della vicina via Preuss. Chiodi usati 7. Difficoltà: V. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 26 agosto. F. Deuss, Karl Magdefrau e G. Waissflog, salirono per il versante Sud-est la Cima delle Palete con un'arrampicata faticosa e di scarsa soddisfazione per la friabilità della roccia; difficoltà: II grado. - Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 – 27 agosto. F. Deuss e Karl Magdefrau fecero la 1° traversata da Nord a Sud della Torre di Flavona, ma bisogna fare attenzione alla roccia friabile. - Sottogruppo della Campa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 28 agosto. F. Deuss e Karl Magdefrau salgono per la parete Nord-Nordest della Cima di Val Scura. La via si svolge nel mezzo della ripida parete che fiancheggia la Val Scura, ed è una delle poche di interesse alpinistico nella catena del Fibbion, perché offre un'arrampicata abbastanza divertente. Dislivello circa 300 m. Difficoltà: II con passaggi di III grado. – Sottogruppo della Campa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 2 settembre. Adriano Dallago e Marcello Friederichsen raggiungono la vetta del Campanile Basso dalla Parete Est (via Comune), attaccando il basamento strapiombante del Campanile Basso, esattamente ove si trova la targa in memoria di Giuseppe Bianchi e Pino Prati. Salirono verso sinistra lungo un'esile fessura e, con piramide umana, superarono faticosamente uno strapiombo di grande difficoltà. Proseguirono ancora direttamente per una lunghezza di corda fino a ricongiungersi con la via normale. (Variante Friederichsen) di scarso interesse. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 4 settembre. Renato Chabod e dal suo portatore Aimé Grivel realizzano la 1° ascensione della splendida parete Nord dell’Aiguille Blanche de Peutérey, una delle più belle pareti di ghiaccio della catena alpina, partendo dal Bivacco della Brenva. Nel 1952 il 6 luglio fu aggiunta una nuova via alternativa a destra di quella di Renato Chabod. E’ una delle più belle pareti di ghiaccio della catena alpina. – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1933 - 4 settembre. Gabriele Boccalatte, Piero Ghiglione e Mario Piolti, realizzano la 1° ascensione diretta per la parete Est dell’Aiguille des Glaciers (via centrale). La via di circa 500 m. supera lo sperone al centro della parete Est. Non si hanno notizie di ripetizioni. Probabilmente D. - Gruppo Glaciers-Trélatête - Massiccio del Monte Bianco.
1933 – 11/12 settembre. I fratelli Peter e Paul Aschenbrenner compiono la prima ripetizione della parete Nord della Cima Grande di Lavaredo. Le successive dieci ripetizioni saranno tutte realizzate da cordate tedesche e tra queste anche la prima senza bivacco, per merito di Arthr Herlin e Josef Reischmann.
1933 – 17 settembre. B. Bertacco, R. Meneghini e Raffaele Vidi salirono al Figlio del Castelletto per la parete Sud partendo a sinistra della via normale del Castelletto Inferiore per la parte sopra la cengia. – Massiccio del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.