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Anderl Heckmair – (1906 - 2005)

 

 

Alla veneranda età di 98 anni si è spento martedì 2 febbraio 2005 a Obersdorf, in Germania Anderl Heckmair, l’uomo che per primo vinse il 24 agosto 1938 la parete Nord dell’Eiger.

Era nato nel 1906 a Monaco di Baviera e alla celebre scuola di Monaco si era formato assieme ad altri illustri specialisti del sesto grado.

Guida alpina, aveva fondato nel 1968 l’unione tedesca delle guide e maestri di sci (VDBS) ed era considerato tra i più autorevoli critici del moderno alpinismo.

Anche se gli storici concordano nell’attribuirgli il merito della prima salita alla terribile parete, Heckmair ha sempre accettato di condividere “alla pari” gli onori e la medaglia ricevuta pomposamente da Hitler con il viennese Heinrich Harrer.

L’”Orco”, la tremenda parete dell’Eiger, è stata negli anni della giovinezza il suo chiodo fisso insieme con la Nord delle Grandes Jorasses che gli è sfuggita ed è stata conquistata pochi mesi dopo da Riccardo Cassin con i lecchesi Ginnetto Esposito e Ugo Tizzoni.

L’attacco decisivo all’Eiger, puntualmente raccontato nel suo libro “I tre ultimi problemi delle Alpi” recentemente ristampato nei tascabili Cda&Vivalda, viene sferrato il 20 agosto 1938 da Anderl Heckmair con Ludwig Vorg e da due cordate di austriaci, Heinrich Harrer e Fritz Kasparek, Rudolf Fraissl e Leo Brankowsky. La caduta di una pietra blocca questi ultimi due.

Anderl Heckmair e Ludwig Vorg aspettano allora che il tempo migliori e ripartono il 21 superando Heinrich Harrer e Fritz Kasparek.

Il 23, sorpresi dalla bufera all’altezza del ghiacciaio pensile denominato “il ragno”, formano un’unica cordata (dopo essersi ignorati all’inizio del tentativo!) guidata da Heckmair e alle ore 15 del 24 agosto dopo un bivacco sulle “fessure terminali” sbucano in vetta.

 

Anderl Heckmair ebbe un’infanzia durissima, infatti, crebbe in orfanotrofio e mai ebbe vita facile.

Forse proprio per questo trovò nell’alpinismo una compensazione alle durezze della sua esistenza.

Pochi alpinisti, comunque, seppero dare dimostrazioni di tenacia e di resistenza come lui seppe fare sia sulla Nord dell’Eiger che sulla parete Nord delle Grandes Jorasses (Sperone Walker), superata in condizioni decisamente invernali, con assoluta noncuranza del cattivo tempo scatenato durante tutta la loro permanenza in parete.

 

1931 - 1° luglio. I tedeschi Anderl Heckmair e Gustl Kröner attaccano le Grandes Jorasses nella gola centrale della parete Nord della Punta Walker e vi si innalzano per un centinaio di metri sopra la più alta crepaccia ma poi dovettero desistere per le difficoltà incontrate. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1931 - 6 luglio. Anderl Heckmair e Gustl Kröner, salgono dal Glacier du Mont Mallet per la parete Nord della Calotte de Rochefort con percorso severo e molto difficile su rocce vetrate e ghiaccio. Non risulta ripetuto. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.

 

1933 - Anderl Heckmair con Maria Casè e S. Emmer salirono il Campanile Basso per il Diedro Sud-Ovest impostando una Variante terminale Heckmair. Invece di salire la lunga fessura terminale della via Fehrmann, si tennero più a destra, sullo spigolo Sud-Ovest, fino all'altezza dello spallone. Qui giunti, aggirarono verso destra lo spigolo e, traversando ancora un tratto sulla parete strapiombante, raggiunsero una fessura gialla che li portò direttamente all'Albergo al sole, nel punto dove ha inizio la via Meade. Per questa via raggiunsero quindi la vetta, tracciando cosi un itinerario molto diretto, ma, in parte, di estrema difficoltà. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1938 – 20/24 agosto. Fu l’anno del successo della Nord dell’Eiger, ad un gruppo austro-tedesco, diviso in due cordate, che però agirono poi in unione fino alla vetta. Da un lato abbiamo gli austriaci Fritz Kasparek e Heinrich Harrer, uomini ancora della vecchia scuola, infatti, dotati di attrezzatura un po’ sommaria e rudimentale: Harrer era fornito solamente di scarponi chiodati, mentre Kasparek poteva disporre di ramponi a dieci punte.

La cordata dei tedeschi era sicuramente più forte e preparata sia sul piano tecnico che su quello psicologico. Poteva contare su un uomo come Anderl Heckmair, dotato di una tenacia, di una determinazione e di una resistenza fisica e morale quasi leggendarie e va ricordato che Ludwig Vorg aveva già tentato nel 1936 la stessa parete.

Non per nulla durante la prima salita all’Eiger, fu proprio Heckmair ad assumere il comando del gruppo e lo conservò fino in vetta, dimostrando più volte di possedere doti fisiche e psichiche assolutamente fuori del normale.

Lo stesso Heinrich Harrer ebbe a dire: «…guardai giù lungo la nostra interminabile fila di gradini e vidi la Nuova Era che sopraggiungeva a velocità sbalorditiva. Due uomini “correvano”, non scalavano lungo il nevaio verso di noi. Era sorprendente pensare che, attaccando quel mattino, avevano potuto fare già tutto quel cammino; erano di certo i migliori canditati all’Eiger. Si trattava di Anderl Heckmair e Ludwig Vorg attrezzati con ramponi a dodici punte: improvvisamente mi sentii vecchio e sorpassato…».