(Sottogruppo Centrale - Catena
degli Sfulmini)
(Gruppo
di Brenta) - (Dolomiti di
Brenta)
TORRE DI BRENTA 3014 m. - Superba ed elegantissima
cima, che si eleva con forma di ciclopica torre culminante a pala, fra la Bocchetta
Alta degli Sfulmini e la Bocca degli Armi.
È
la vetta più alta della catena degli Sfulmini e, dopo la Brenta Alta,
anche la più cospicua.
Culmina
con una larga cresta assai sottile, diretta da Est ad Ovest,
dimodoché gli spigoli che cadono verso la Busa degli Sfulmini e verso i Brentei
risultano molto netti ed affilati, mentre le pareti Nord e Sud
sono allargate in forma di pala.
Caratteristica
della torre è il gran cengione detritico, che la fascia per tre lati a metà
altezza; esso forma verso Est uno spallone molto sporgente, che cade a picco
verso la Bocca degli Armi e verso la Busa degli Sfulmini. Il lato
Nord, sopra la Vedretta degli Sfulmini, è movimentato da numerosi
e profondi camini e da altrettante quinte rocciose assai sporgenti, che danno
alla torre l'aspetto di un grandioso colonnato. Pure solcata da profondi canali
verticali, ma ben più compatta e ripida, è la rosseggiante parete Sud-Ovest.
La parete Sud-sud-est si eleva invece sopra il cengione detritico con
un'uniforme muraglia gialla in gran parte strapiombante. - L'importanza della
cima, il suo aspetto imponente, l'ottima qualità della roccia e le svariate
possibilità di arrampicate divertenti e più o meno difficili che essa offre,
fanno della Torre di Brenta una delle vette più attraenti del Gruppo
di Brenta. Gli itinerari più frequentati sono la via Normale, il Camino
Adang dal Nord e la via Garbari dal Sud; ma anche la
via per la Cresta Ovest, la Detassis sulla parete Sud-ovest
e lo Spigolo Est, sono arrampicate di notevole interesse.
1882 - 24 giugno. Edward
Theodore Compton con Matteo Nicolussi realizzarono la prima ascensione della Torre
di Brenta per il versante Nord - (via normale). L'itinerario si
svolse per i camini obliqui che incidono la parte destra della parete Nord
ed offre una facile arrampicata, abbastanza varia e divertente, su roccia
ottima e ricca di appigli. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta
- Dolomiti
di Brenta.
1896 - 12 luglio. H. Meynow e Leon Treptow con H. Fohrer e H. Unterwurzbacher salgono per la parete Nord e cresta Est della Torre di Brenta tracciando la via Treptow che si svolge nella parte più a sinistra della parete Nord, su roccia ottima. Solo in seguito la sua metà superiore è stata molto ripetuta, anche perché scambiata con la via Adang. Difficoltà: III°, passo III°+. – Catena degli Sfulmini - - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1897 - Carlo Garbari sale la Torre di Brenta da Sud che poi diventerà la via normale da Sud - (via Garbari). Questa via da Sud è più difficile (III° grado) ma più interessante della via normale da Nord. - Catena degli Sfulmini - - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1901 - 6 settembre. G. Adang e Keller aprono sulla parete Nord della Torre di Brenta un nuovo tracciato - «camino Adang», con un arrampicata su roccia ottima e ricca d'appigli, che si svolge per due successivi camini al centro della parete Nord. Difficoltà: III°, passo III°+. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1910 - Gabriel
Haupt percorse in discesa
la Torre di Brenta
dal versante Sud (via Haupt). Naturalmente la via Haupt è
percorribile anche in salita, ma riesce meno diretta e meno interessante della via
Garbari. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta
- Dolomiti
di Brenta.
1927 – 12 agosto. Pino Prati con Giuseppe Bianchi tentano la prima ripetizione italiana della via Preuss al Campanile Basso. Un appiglio cede, Pino Prati vola, annaspa nell’aria in un disperato quanto inutile gesto di salvezza, la corda si tende, il compagno non regge lo strappo ed è trascinato nella caduta. Quello schianto sui ghiaioni della Val Brenta dopo un volo di trecento metri, portava via appena venticinquenne una promessa dell’alpinismo italiano. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
NOTA: Sotto la Bocchetta Alta degli Sfulmini alla base della parete Sud-Ovest della Torre di Brenta ha origine una sottile crestina assai frastagliata che si sviluppa verso Ovest, irta di piccoli campanili e di arditi pinnacoli. Essa fiancheggia a Sud il terrazzo della Vedretta degli Sfulmini e termina con un salto verticale sopra al «Sentiero dei Brentei». I tre maggiori pinnacoli di questa cresta, riuniti da un unico zoccolo roccioso, sono stati dedicati alla memoria dei noti alpinisti trentini Pino Prati, Giuseppe Bianchi ed Enrico Nardelli, tragicamente periti il 12 agosto 1927 sulla parete Preuss del Campanile Basso i primi due e sullo spigolo di Valbona, nel Gruppo del Catinaccio, il terzo.
1933 - 13 agosto. Matteo Armani e G. Giuliano salgono per la cresta Ovest-nord-ovest della Torre di Brenta. L'itinerario si svolge su quella lunga cresta, frastagliata da numerosi pinnacoli, che termina con un gran salto strapiombante sopra la parte più bassa della Vedretta degli Sfulmini. Arrampicata elegante e divertente, una delle più interessanti della Torre di Brenta. Attualmente, a causa dell'abbassamento di alcuni metri del livello del nevaio, l'attacco originale è diventato impossibile. Altezza circa 300 m. Difficoltà: IV° grado. – Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934 - 23 agosto. Ulisse Battistata, Bruno Detassis, Enrico Giordani e Pompeo Marimonti salgono per la parete Sud-ovest della Torre di Brenta aprendo la (via Detassis). Arrampicata esposta, molto elegante e di soddisfazione, su roccia ottima, che si svolge per quella bella parete verticale a destra della cresta Ovest-Nord-Ovest. Difficoltà: IV°+, la prima lunghezza V°. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 30 giugno. Matteo Armani e Luigi Scartezzini salgono per la parete Sud-est della Torre di Brenta aprendo un nuovo itinerario (via Armani). La via si svolge nel mezzo della gialla parete strapiombante, sopra al gran cengione detritico che forma lo spallone Est della Torre di Brenta. Arrampicata molto esposta, alta circa 220 m. Difficoltà: V° grado. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1938
- 20 luglio. Rizieri Costazza e Bruno Detassis
aprono sulla parete Sud-ovest della
Torre di Brenta la
via Detassis-Costazza, con una breve ma interessante arrampicata
di circa 180 m; che si svolge su quella stretta parete rossastra, che s'innalza
verticale sopra al canalone che scende verso Ovest dalla Bocchetta
Alta degli Sfulmini. Essa è delimitata a sinistra da una costola a guisa di
colonna che la separa dalla parete Ovest, e a destra da altre due
colonne e da due grandiosi canaloni.
Difficoltà: V°, 1 tratto VI°-. –
Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1942 - 27 luglio. Ettore Castiglioni e Gino Pisoni salgono per lo Spigolo Est
della Torre di Brenta
L'itinerario si svolge per il grosso spigolo giallastro che dallo spallone
orientale della Torre di Brenta scende verticale nel canalone dalla Bocca
degli Armi, e prosegue poi dallo spallone per l'affilatissima cresta Est
fino in vetta. Arrampicata varia, elegante e molto interessante. Dislivello
circa 350 m. Difficoltà; IV°, l passo V° . - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1942 - 4 agosto. Paolo
Graffer e Renzo Graffer tracciano sulla parete Nord della Torre
di Brenta una nuova via (Spigolo
Graffer). Breve arrampicata, esposta e divertente, di circa 120 m,
tracciata nella metà superiore della parete, su quel grosso torrione che
fiancheggia il Camino Adang. Difficoltà: III°+. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1942
- 11 agosto. R. Barzaghi e Ettore Castiglioni
aprono sulla parete Nord della Torre
di Brenta una nuova via (via
Castiglioni). Dal gran cengione la via sale nel profondo camino
immediatamente a destra del «camino Adang». Il camino è più difficile e
più faticoso del «camino Adang», avendo le pareti piuttosto levigate, ma
offre un'interessante arrampicata. Difficoltà: IV° grado. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1943 - 18 agosto. L.
De Ferrari, Guido Leonardi, Cesare
Scotoni e Lidia Scotoni aprono sulla
parete Nord della Torre di
Brenta una nuova via chiamata in seguito (via Leonardi),
sulla bella parete compresa tra il canalino della via normale e il pilastro più
a destra della parete, con un’arrampicata
elegantissima e molto esposta Difficoltà: IV°+. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1950
- 24 luglio. Giulio Benedetti e Antonio
Vellat tracciano una nuova via sulla parete Nord (via Benedetti)
della Torre di Brenta, salendo il primo pilastro a sinistra
dello spigolo che delimita la parete sulla quale si svolge la via Leonardi
(cioè il pilastro di mezzo), è solcarono sulla parete destra da una fessura
che, partendo dal gran cengione ed obliquando leggermente da sinistra a destra,
raggiunsero la cresta sommitale a pochi metri dalla vetta. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1951 – estate. Catullo Detassis e Clemente
Maffei realizzano la 1° ripetizione della Torre di Brenta per la parete Sud-ovest - (via
Detassis). - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta– Dolomiti
di Brenta.
1953 - 10 settembre. B. Feil
effettua la 1° solitaria della Torre
di Brenta per la parete Sud-ovest - (via Detassis). - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1954 - 5 settembre. Scipio Antonini, Camillo Gaifas e Agnese Pedrotti attraversarono dalla Vedretta degli Sfulmini sino alla parete Ovest della Torre di Brenta passando per la Bocchetta Alta degli Sfulmini. – Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1963 - 28 luglio. Richard Harris e Colin
Mortlock salgono per la
parete Sud-ovest della Torre di Brenta tracciando la (via dell’Errore). La
via attacca alla base della cresta alla destra del canale a destra della parete
Sud-ovest, su cui sale la via Detassis-Costazza. Via aperta per
errore, con difficoltà estreme (passaggi di VI°) su roccia buona; usati 3
chiodi. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta
– Dolomiti
di Brenta.
1974 – agosto. Ezio Alimonta e Fiore Alimonta aprono sul pilastro Nord della Torre
di Brenta una nuova via
che dedicarono alla memoria del giovane sciatore di Borzago Renato Collini, deceduto sul Dos del Sabbion nel febbraio 1973. Seguirono lo sperone giallastro che divide a
metà la parete Nord. Arrampicata libera divertente, su roccia solida.
Chiodi usati 6, lasciati. Difficoltà: IV°, passo di V° e l passo di VI°. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta
– Dolomiti
di Brenta.