1954
1954 - Albino Pennard (guida) con un compagno salgono il ghiacciaio sospeso del versante Sud dell’Aiguille de Trélatête Orientale dove si trova questo ghiacciaio, collegato a Sud-Est tramite una fascia nevosa al ghiacciaio del Petit Mont Blanc. Percorso piacevole e vario su ghiacciai, più conveniente in partenza dal Rifugio Elisabetta; dal Bivacco Rainetto per raggiungere la fascia nevosa bisogna “infatti” scendere sul ghiacciaio per 200 m. Dislivello dal Rifugio Elisabetta 1700 m. Difficoltà: PD+/AD. - Gruppo Glaciers-Trélatête - Massiccio del Monte Bianco.
1954 - La passione è irrefrenabile, la possibilità di morire fa parte del gioco e la montagna lo chiama: Claudio Corti riprende ad arrampicare.
1954 - estate. Y. Besson e G. Guiot, ripetono lo Spigolo Sudest del Dente del Gigante aggiudicandosi la 2ª ascensione della Est e poi in seguito da diverse altre cordate. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1954 - 27 giugno. Claudio Corti e Arnaldo Tizzoni compiono la 2° ripetizione della via Cristina per lo Spigolo Nord-ovest dello Spallone al Campanile Basso. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1954 - 28 giugno. Renato Scalvini impegnato sulla parete Sud-est del Pilastro della Tofana di Rozes, cade tragicamente e muore.
1954 – 28/29 giugno. Gaetano Maggioni e Carlo Rusconi compiono la 2° ripetizione sulla Brenta Alta del Gran Diedro Nord Est via “Oggioni-Aiazzi”. Altezza: 460 m, di cui i primi 280 con difficoltà continue. Difficoltà: V°+, A2. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1954 - 4 luglio. Bruno Detassis e Catullo Detassis salgono per lo spigolo del «Barbacan» della Cima Mandron e tracciano la via Detassis, superando lo spigolo arrotondato che sporge a sinistra del Campanile Caigo, già visibile dal Rifugio Brentei. Bella ed esposta arrampicata su roccia solida, alta circa 250 m. (dalla base: 600); usati 8 chiodi, 4 lasciati. Difficoltà: IV e V. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1954 - 31 luglio Achille Compagnoni e Lino Lacedelli raggiungono la vetta K2 (spedizione Desio), per la cresta Sud-est.
I diretti protagonisti dell’impresa:
Erich Abram, Ugo Angelino, Walter Bonatti, Achille Compagnoni, Cirillo Floreanini, Pino Gallotti, Lino Lacedelli, Guido Pagani, (medico) Ubaldo Rey, Gino Soldà, Sergio Viotto e in fine ma non ultimo Mario Puchoz morto per edema polmonare il 21 giugno al secondo campo (quota 6095).
1954 – agosto. Franco Frisanco promettente arrampicatore tenta in solitaria la parete Est del Catinaccio ma per un banale incidente cade e muore.
1954 - 2 agosto. I. Gamboni e C. Morel, salgono il Pic Adolphe per lo spigolo Ovest, che era già stato percorso in discesa con corde doppie da Guido Lorenzi e Henry Rey Jr. il 20 agosto 1951. Breve scalata (circa 80 m.) su spigolo aereo e in parete verticale, su roccia compatta; usati 16 chiodi e cunei. Difficoltà fino a VI e Al. - Satelliti del Mont Blanc du Tacul - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1954 - 5 agosto. Arturo Ottoz (guida) con Piero Nava, realizzano la 2° ascensione del Pic Adolphe per lo spigolo Ovest apportando una variante che aumenta le difficoltà fino a VI e A1, A2. - Satelliti del Mont Blanc du Tacul - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1954 - 5 agosto. Andrea Oggioni con Iosve Aiazzi salgono il Crozzon di Brenta per lo Spigolo Nordovest di 3° e 4° grado. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1954 - 7 agosto. Andrea Oggioni con Iosve Aiazzi salgono il Castelletto Inferiore per la via Kiene di 4° e 5° grado, nelle Dolomiti di Brenta. - Massiccio del Grostè – Gruppo di Brenta.
1954 - 7 agosto. Andrea Oggioni con Iosve Aiazzi salgono il Castelletto di Mezzo per la via Sibilla di 3° e 4° grado, nelle Dolomiti di Brenta. - Massiccio del Grostè – Gruppo di Brenta.
1954 - 11 agosto. Cesare Maestri e Marino Stenico in 1° ripetizione salgono alla Cima Sud di Pratofiorito, per la parete Est (via Aste-Susatti). - Catena d’Ambiez – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1954 - 16 agosto. Arturo Ottoz (guida) con Piero Nava salirono da Ovest l'intaglio fra la Punta Bifida e il Pic Gamba, durante un tentativo da Ovest alla cima. Roccia mediocre. AD, fino a IV. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1954 - 31 agosto. Andrea Oggioni con Iosve Aiazzi e Giordano Detassis, salgono per il Gemello Inferiore la via Maffei di 4° e 5° grado, nella Catena degli Sfulmini. – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1954 - 31 agosto. Irene Bozzi e Catullo Detassis; Bruno Detassis, Gino Tonelli e Luigi Zubani salgono per la parete Nord uno spallone senza nome e quando arrivano in cima lo chiameranno Spallone Irene in omaggio alla signorina Bozzi. Difficoltà: III e IV grado. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1954 - 1 settembre. Andrea Oggioni con Iosve Aiazzi salgono la Torre Prati per lo Spigolo Armani di 4° grado, nelle Dolomiti di Brenta, Gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta.
1954 - 2 settembre. Andrea Oggioni con Iosve Aiazzi e Giordano Detassis, in prima ascensione salgono il Gemello Superiore e aprono la via Carla Greco di 5° grado superiore, nella Catena degli Sfulmini. – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1954 - 3 settembre. Andrea Oggioni e Iosve Aiazzi salgono la cima della Punta Occidentale delle Punte di Campiglio, per il “Camino Mery” di 4° grado. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1954 - 5 settembre. Scipio Antonini, Camillo Gaifas e Agnese Pedrotti attraversarono dalla Vedretta degli Sfulmini sino alla parete Ovest della Torre di Brenta passando per la Bocchetta Alta degli Sfulmini. – Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1954 - 8 settembre. Andrea Oggioni e Giordano Detassis in prima ascensione salgono la Torre Trento per lo Spigolo Sud e aprono lo “Spigolo Giovanni Rossi” di III e IV grado. La via è stata dedicata alla memoria di Gianni Rossi, caduto dal Torrione Fiorelli in Grigna Meridionale, nell'estate del 1944. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1954 - 11 settembre. Andrea Oggioni e Iosve Aiazzi in prima ascensione salgono il Campanile Alto per il Diedro Nord-ovest e aprono la via Maria e Alberto Fossati, con una bella arrampicata libera, su roccia abbastanza buona. Altezza della via: 500 m; chiodi usati 12, lasciato l. Difficoltà: IV e V grado. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1954 - 11 settembre. Bruno Detassis, Catullo Detassis e Giordano Detassis effettuano la prima ascensione di un’ardita torre, salendo per il versante Sud-ovest, situata nell'anfiteatro delimitato dai Castei di Val Brenta e dalla Cresta Ovest del Campanile Alto, che chiameranno Torre Frisanco, a ricordo di Franco Frisanco, promettente arrampicatore di Lavis, caduto dalla parete Est del Catinaccio che tentava in solitaria, nell'agosto 1954. La Torre è caratteristica per un grande tetto giallo a metà della parete Sud-Ovest (esposta verso la Val Brenta), a destra della quale arriva dal basso una ripida rampa obliqua. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1954 - 14 settembre. Luciano Eccher, Cesare Maestri e Marisa Moscon per lo spigolo Sud e Nord-est aprono (via Marisa) sulla Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa con un’arrampicata di 250 m; usando chiodi 3, lasciati 2. Difficoltà: IV, i primi 80 m V. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1954 - 16 settembre. Andrea Oggioni e Josve Aiazzi in prima ascensione salgono il Castelletto di Mezzo per il Diedro Sud-Sudovest e aprono la “Diretta Renato Scalvini” di 5° e 6° grado, nelle Dolomiti di Brenta. La via è stata dedicata alla memoria di Renato Scalvini, tragicamente deceduto sulla parete Sud-est del Pilastro della Tofana di Rozes il 28 giugno 1954. Bella via abbastanza ripetuta, su roccia ottima; chiodi usati 33, di cui 2 lasciati. Altezza della parete 200 m. - Massiccio del Grostè – Gruppo di Brenta.
1954 – autunno. Jean Couzy ripartì per l’Himalaya per conquistare il Makalù, una vetta di 8470 metri. Le rigorose condizioni climatiche della stagione e la violenza dei venti impedirono alla spedizione di arrivare in vetta. Jean Couzy, però, non aveva proprio voglia di tornare con le pive nel sacco e così, con Lionel Terray, nonostante un vento che raggiungeva i centocinquanta chilometri l’ora, diede l’assalto al Chomo-Lonzo, una vetta vicina al Makalù e che si innalza a 7796 metri. - La scalata era tanto ostica, in quell’ambiente contrario ad qualsiasi forma di vita, che Lionel Terray avrebbe preferito rinunciare, nonostante il leggendario coraggio cui era animato e la sua forza fisica, di cui tutti hanno sentito parlare.
Jean Couzy, invece, fiducioso nel suo entusiasmo, si lasciò trascinare da questo e, con Lionel, ottenne quella nuova vittoria, frutto di uno stile e di una volontà eccezionale.