torna al menù

 

Torri Prati, Bianchi e Nardelli – (2680 m.)

(Sottogruppo Centrale - Catena degli Sfulmini)

(Gruppo di Brenta) - (Dolomiti di Brenta)

 

 

TORRI PRATI, BIANCHI e NARDELLI - 2680 m.

Poco sotto la Bocchetta Alta degli Sfulmini e alla base della parete Sud-Ovest della Torre di Brenta ha origine una sottile crestina assai frastagliata che si sviluppa verso Ovest, irta di piccoli campanili e di arditi pinnacoli.

Essa fiancheggia a Sud il terrazzo della Vedretta degli Sfulmini e termina con un salto verticale sopra al «Sentiero dei Brentei». I tre maggiori pinnacoli di questa cresta, riuniti da un unico zoccolo roccioso, sono stati dedicati alla memoria dei noti alpinisti trentini Pino Prati, Giuseppe Bianchi ed Enrico Nardelli, tragicamente periti il 12 agosto 1927 sulla parete Preuss del Campanile Basso i primi due e sullo spigolo di Valbona, nel Gruppo del Catinaccio, il terzo. - La Torre Prati è la più occidentale e slanciata delle tre e si eleva bruscamente dalla cresta sottostante con uno spigolo molto ardito; la Torre Bianchi è quella di mezzo e la più grossa delle tre; più piccola e meno individuata la Torre Nardelli, ad Est. Esse vennero scalate in traversata per la prima volta da Silvio Agostini e Renzo Videsott il 5 agosto 1929. A un'altra sommità più a Est di queste è stato dato il nome di Torre Rosanna, per ricordare la moglie di uno dei primi salitori. (Gianluigi Vido).

 

1928 - 24 luglio. E. Holzner e Hans Steger realizzarono la 1° ascensione all’esile e curioso monolito che sorge isolato tra i detriti, a Sud-Ovest della Torre Prati che battezzarono col simbolo della città natale di Hans Steger, Bimbo di Monaco, salendo per il versante Sud. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1929 - 5 agosto. Silvio Agostini e Renzo Videsott effettuano da Sud la traversata delle tre Torri Prati, Bianchi e Nardelli nel complesso assai interessante e divertente. Difficoltà: IV°. Dal Rifugio Brentei si percorre il «Sentiero dei Brentei» per circa 20 minuti, fino ad oltrepassare la cengia scavata nella roccia. Si sale il ripido ghiaione, poi si superano salti di buona roccia (150 m, III°) salendo in direzione dell'esile Bimbo di Monaco. Si lascia questo sulla sinistra e si attraversa a destra, sotto le pareti Sud delle torri spiccatamente rosse e gialle, e per gradoni si entra verso destra alla base di un grande diedro. Si supera il diedro, si percorrono pochi metri a sinistra per una stretta cornice e da questa, prima di raggiungere lo spigolo, si monta sulla cornice superiore. Si gira lo spigolo e si sale direttamente per la parete, incisa da una fessura, poi si prosegue in linea quasi diritta fino all'intaglio tra la Torre Prati (a sinistra) e la Torre Bianchi (a destra). Si attraversa a sinistra e, raggiunto un camino, lo si sale sul lato destro, fin sotto uno strapiombo. Si attraversa a sinistra sullo spigolo molto aereo, lo si risale e, traversando infine a sinistra una placca levigata, si tocca la vetta della Torre Prati. Si scende con calata a corda nell'intaglio tra la Torre Prati e la Torre Bianchi e per la parete Nord si raggiunge in breve la vetta della Torre Bianchi. Da questa, scendendo per la cresta al prossimo intaglio, si raggiunge la Torre Nardelli. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1932 - 4 settembre. Matteo Armani e Renzo Salvadei salgono per primi alla Torre Prati per lo spigolo Ovest aprendo la via Armani. - Nel gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli. Bellissima arrampicata, molto esposta ed elegante, che supera l'ardito spigolo Ovest, alto circa 140 m. Roccia ottima. Difficoltà: IV° grado sostenuto. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1937 - 26 giugno. Matteo Armani, Ettore Gasperini-Medaia e R. Zust salirono alla Torre Bianchi per il camino Nord. Difficoltà: III° con attacco di IV°.(nel gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli). Si attacca lungo il camino. Dopo circa 60 m, dove questo si divide, si prende il ramo di sinistra continuando per la gola che porta in cresta in tutta prossimità della vetta della Torre Bianchi. - Catena degli SfulminiGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1938 – estate. Bruno Detassis e Natale Vidi salgono alla Torre Prati per il camino Nord. Altezza 170 m; difficoltà: III°. Dalla base della parete Nord si supera tutto quel gran caminone nero che sale diritto fino alla forcella fra Torre Bianchi e Torre Prati. Si gira a destra (versante Nord) su cengia fino a prendere il camino-diedro della via Armani che porta in cima. Nel Gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli. – Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1953 - 8 agosto. Bruno Detassis, Catullo Detassis e Ada Gizzi salgono alla Torre Nardelli per la parete Nord. La via supera il profondo camino nero che caratterizza la parete. Roccia ottima. Altezza 170 m; chiodi usati 4, lasciati 2. Difficoltà: IV° e V°. Nel Gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli. - Catena degli SfulminiGruppo di Brenta Dolomiti di Brenta.

 

1954 - 1 settembre. Andrea Oggioni con Iosve Aiazzi salgono la Torre Prati per lo Spigolo Armani di grado, nelle Dolomiti di Brenta, Gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta.

 

1962 - 26 agosto. Paolo Melucci e Milo Navasa salgono alla Torre Prati per la parete Sud-ovest con una breve ma ardita e difficile arrampicata mista, che supera la parete rossastra ben visibile dal «Sentiero del Brentei». Altezza circa 160 m; numerosi chiodi. Difficoltà: VI°, A3. (Nel Gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli). - Catena degli SfulminiGruppo di Brenta Dolomiti di Brenta.

 

1969 - 25 agosto. Ezio Alimonta e Fiore Alimonta raggiungono la Torre Prati per la parete Nord, denominandola «Via degli Astronauti». Altezza 170 m, chiodi 25, roccia buona. Difficoltà: VI°-Dalla base della torre si sale direttamente per fessure e paretine, al centro della stretta parete, fin sulla cima. (Nel Gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli). - Catena degli SfulminiGruppo di Brenta Dolomiti di Brenta.

 

1970 - 25 agosto. Bruno Detassis, Catullo Detassis, Melchiorre Foresti e Riccardo Tabarelli de Fatis salgono alla Torre Nardelli per la parete Sud, dedicando la via alla memoria degli alpinisti Ettore Castiglioni e Vitale Bramani. Chiodi usati 10, lasciati 5. Nel Gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli. - Catena degli SfulminiGruppo di Brenta Dolomiti di Brenta.

 

1971 – agosto. Ezio Alimonta, Gilio Alimonta e Gianluigi Vido salgono a un'altra sommità più a Est delle Torri Prati, Bianchi e Nardelli a cui diedero il nome di Torre Rosanna, per ricordare la moglie di Gianluigi Vido. Salirono per la parete Nord su roccia solida, un pò bagnata nel camino. Altezza 170 m. Difficoltà dal III° al IV°+. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1976 - 2 agosto Ezio Alimonta e Fiore Alimonta salgono alla Torre Nardelli per la parete Nord, dedicando la via a ricordo di Riccardo Violi, caduto pochi giorni prima dalla Cima Molveno. Altezza circa 160 m, usati 4 chiodi e l cuneo; difficoltà: IV°, V°, pass. di VI°.

Si attacca la torre dalla Vedretta e si supera una parete di roccia gialla e strapiombante (pass. di VI°). Si prosegue con bella arrampicata lungo una fessura-camino (IV° e V°) e da ultimo per rocce più facili si arriva sulla cima di quell'aguzzo torrione subito a Est della Torre Nardelli. Nel Gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli. – Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.