1927
1927 - Sulla Cresta Nordovest dell’Aiguille du Jardin si innalza un altro rilievo degno di nota: la Pointe Eveline, 4026 m., esattamente 37 metri al di sopra del Col Armand Charlet che la separa dalla Grande Rocheuse. Questa forcella fu raggiunta per un canalone che sale dal Glacier de Talèfre, da Josef Knubel e dall’ingegnere di Manchester Eustace Thomas (che scalò tutti i Quattromila, comprese molte cime secondarie, nell’arco di soli sei anni). Il canalone con una pendenza massima di 53 gradi, comportò una salita difficile valutata AD+ quando si trova in eccezionali condizioni favorevoli.
1927 - 18 febbraio. Il trio H. von Allmen, F. Barth e H. Barth, realizza la 1° salita invernale raggiungendo la vetta del Monte Bianco per la cresta Nord-Est, attraverso lo spallone occidentale del Mont Blanc du Tacul e il Col du Mont Maudit - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco. (Vedi itinerario: Bianco - Dal Col du Midi (NE)).
1927 - 20 aprile. A. Arnaud e H. Fournier, realizzano la Prima salita invernale dell’Aiguille de Rochefort per il Ghiacciaio del Mont Mallet, che diventerà in seguito la via classica di discesa. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1927 - 11 luglio. Piero Ghiglione, Alberto Rand Herron, Ottorino Mezzalama, Francesco Ravelli, E. Scalvedi, dalla parete Ovest raggiunsero la vetta dell’Aiguille de la Brenva seguendo la via normale fin sotto il grande gendarme appuntito, da dove si raggiunge la cresta Sud-Ovest. La seguirono per un poco e a un breve risalto, scesero a Ovest. Risalirono lungo un canale fin dove termina nella parete. Raggiunto a sinistra un altro canale, lo risalirono fin dove si esaurisce sotto due pareti contrapposte. Proseguirono per la parete di destra superando tre gradini (IV) che portano a un camino liscio. Aggirarono lo spigolo a destra utilizzando due massi sporgenti ed uscirono sulla cresta terminale. Dislivello 400 m. Difficoltà AD, 3 passaggi di IV. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.
1927 - 22 luglio. Mario Agostini e Remo Platter salgono per la parete Sud della Brenta Alta. Questo itinerario è probabilmente il più interessante sul versante meridionale. Difficoltà: III grado. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1927 - 24 luglio. Giorgio Graffer e Renzo Videsott compiono la 1° ascensione al Dito dell’Ideale nel Massiccio della Tosa, Parete Ovest con una breve e interessante arrampicata assai esposta di IV. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1927 – 24 luglio. Giorgio Graffer con Renzo Videsott (capocordata) salgono il Campanile Alto: Parete Sud – V grado. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1927 - 26 luglio. Clement Blanc e P. Gayet-Tancrède, salirono l’Aiguille de Trélatête Settentrionale per la parete Sud-Ovest, per una via esposta nella prima parte alla caduta di ghiaccio; roccia rotta. Dislivello dal ghiacciaio circa 1000 m. Difficoltà D. - Gruppo Glaciers-Trélatête - Massiccio del Monte Bianco.
1927 - 27 luglio. W. Amstutz e P. von Schumacher, realizzano la 1° traversata del Col du Trident 3680 m. Qualche decina di metri a Est del colle e poco più in alto, sul lato italiano (Brenva), si trova il Rifugio-Bivacco Ghiglione. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.
1927 - 27 luglio. W. Amstutz e P. von Schumacher, dal versante Nord salgono il ripidissimo scivolo di neve ghiaccio, alto 200 m. A sinistra di un gendarme roccioso, per incontrare sopra il ghiacciaio pianeggiante del Colle Occidentale della Tour Ronde 3658 m. Difficoltà AD-. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.
1927 - 30 luglio. Giorgio Graffer e Renzo Videsott aprirono una loro via al Campanile Alto per la Parete Sud (via Graffer-Videsott). Questa via supera interamente il versante Sud del Campanile Alto, attaccando alla base delle rocce nella Val Brenta. Il basamento venne scalato per mezzo di uno stretto e profondo camino verticale, alto quasi 200 m, che separa il Campanile Alto dal Torrione Comici; la parete vera e propria venne poi scalata nel mezzo, incrociando quindi la via Paulcke. Arrampicata di notevole interesse, lunga e molto impegnativa, specialmente nella prima parte. Altezza circa 500 m. fino in cima. Difficoltà di V grado. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1927 - 30 luglio. Eugen Allwein e F. Göbler, tracciano una variante per raggiungere la Punta Innominata partendo dal Colle dell'Innominata 3205 m. salirono qualche metro sulla cresta (IV°), poi verso sinistra su placche e ripresero la cresta più sopra. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1927 - 30/31 luglio. Ludwig Obersteiner e Karl Schreiner, salirono per la cresta delle Dames Anglaises concretizzando la prima ascensione della «piccola» (via classica della Cresta di Peutérey). - Raggiunge l'Aiguille Blanche dal Ghiacciaio di Frèney. Itinerario grandioso su terreno misto, uno dei più classici delle Alpi. È lungo, vario, complesso; roccia facile ma piuttosto rotta. Creste nevose eleganti, ambiente magnifico; la cresta sommitale dell'Aiguille Blanche e specialmente la parte finale della ripida Cresta di Peutérey sono spesso di ghiaccio. Con partenza dal Rifugio Monzino si può prevedere un bivacco al Col de Peutérey sulle rocce del Grand Pilier d’Angle (ma con buone condizioni la via è stata compiuta più volte in giornata fino alla vetta del Monte Bianco). Dal Bivacco Craveri è normale compiere la salita in giornata. Se non si passa dal Bivacco Craveri, per raggiungere la rocciosa cresta Sud-Est dell'Aiguille Blanche si utilizza il Canale Schneider, che offre la via più breve e pratica. Questa possibilità venne scoperta da Erwin Schneider ed H. Hoerlin il 31 marzo 1929; seguita poi da H. Hoffmann, C. O. Koch e R. Rolfes il 6 agosto 1929 raggiungendo il canale per una cengia che inizia all'altezza dell'isolotto roccioso situato sotto la Punta Gugliermina; un ulteriore accesso di solito più agevole dal ghiacciaio venne percorso da Alexander Graven e Josef Knubel (guide) con Thomas Graham Brown il 30 luglio 1932, ed è l'itinerario che segue dal loro inizio le Cenge Schneider. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1927 - 31 luglio. Eugen Allwein e F. Gobler, per il Canale del Freney da Sudovest raggiunsero Brèche Sud de Dames Anglaises. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1927 - 4 agosto. André Migot e J. Savard, salgono al Col Maudit per il versante Nord-Ovest tracciando la via Migot-Savard. - Attaccarono il cono nevoso sotto il nevaio di destra e per roccia presero a sinistra il canalone sopra la sua seraccata inferiore. Superato il canalone e alcuni seracchi uscirono sui pendii superiori. Pericolosa. AD/D. - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.
1927 – 4 agosto. Adolphe Rey e Alfonso Chenoz in una ricognizione alla Cresta des Hirondelles alle Grandes Jorasses avevano però già trovato e superato diverse difficoltà come la fessura che poi sarà chiamata “Fessura Rey”. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1927 - 5 agosto. Silvio Agostini, Mario Agostini e Elena Nardelli scalarono per la prima volta la minuscola e tozza Torre Jandl (poi crollata nel 1957) che prese il nome dell'alpinista trentino Oscar Jandl, tragicamente perito sulla Madonnina della Vigolata presso Trento. – Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1927 - 6/7 agosto. Laurent Grivel, Arturo Ottoz, Osvaldo Ottoz e Albino Pennard, realizzano la 1° salita della Père Eternel, con una scalata aerea, molto esposta. Oltre alla pertica di legno, tuttora in posto e utilizzabile, si trovano i chiodi necessari, fra cui alcuni grossi ferri infissi da loro, primi salitori; calata in doppia di 40 m. Difficoltà IV, V e A0. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.
1927 - 7 agosto. Laurent Grivel, Arturo Ottoz, Osvaldo Ottoz e Albino Pennard, nella 1° salita della Père Eternel praticarono una variante terminale dal versante Est del Brèche de la Brenva 3134 m. perché il canale era battuto dalle pietre; salirono lungo la difficile cresta a destra del canale stesso, raggiungendo la cresta verso il Pic de la Brenva alquanto più in alto dell’intaglio, dal quale si scende per rocce facili. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.
1927 - 8 agosto. H. Hartmann e G. von Krauss salgono per la Cresta Ovest del Campanile Alto con un itinerario che si volge lungo un affilato crestone che dalla Cima Nord e scende ripido fin sui ghiaioni della Val Brenta. Arrampicata a tratti elegante e molto divertente, una tra le più frequentate del Gruppo di Brenta. Buoni i punti di sosta. Altezza 550 m. Difficoltà: IV, 2 passi di IV+. - Catena degli Sfulmini - Dolomiti di Brenta.
1927 – 10 agosto. Gustavo Gaja con Francesco Ravelli, Guido Alberto Rivetti, Sergio Matteoda e le guide Adolphe Rey e Alfonso Chenoz, contribuiscono alla conquista della Cresta des Hirondelles alle Grandes Jorasses. La cresta all’epoca era il “grande problema” del Monte Bianco e sappiamo che nomi famosi si erano arrestati di fronte all’intaglio a “V”: Albert Frederick Mummery, Josef Knubel, Geoffrey Winthrop Young e il Duca degli Abruzzi.
Quella fessura di trenta metri fu certamente il capolavoro del piccolo (di statura) e grande Adolphe Rey, che vi salì aiutandosi solo con tre chiodi e destando l’incredulità di molti alpinisti del tempo, i quali erano stati battuti dalle difficoltà. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1927 – 12 agosto. Pino Prati con Giuseppe Bianchi tentano la prima ripetizione italiana della via Preuss al Campanile Basso. Un appiglio cede, Pino Prati vola, annaspa nell’aria in un disperato quanto inutile gesto di salvezza, la corda si tende, il compagno non regge lo strappo ed è trascinato nella caduta. Quello schianto sui ghiaioni della Val Brenta dopo un volo di trecento metri portava via appena venticinquenne una promessa dell’alpinismo italiano. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
NOTA: Sotto la Bocchetta Alta degli Sfulmini alla base della parete Sud-Ovest della Torre di Brenta ha origine una sottile crestina assai frastagliata che si sviluppa verso Ovest, irta di piccoli campanili e di arditi pinnacoli. Essa fiancheggia a Sud il terrazzo della Vedretta degli Sfulmini e termina con un salto verticale sopra al «Sentiero dei Brentei.». I tre maggiori pinnacoli di questa cresta, riuniti da un unico zoccolo roccioso, sono stati dedicati alla memoria dei noti alpinisti trentini Pino Prati, Giuseppe Bianchi ed Enrico Nardelli, tragicamente periti il 12 agosto 1927 sulla parete Preuss del Campanile Basso i primi due e sullo spigolo di Valbona, nel Gruppo del Catinaccio, il terzo.
1927 - 13 agosto. Etienne Bruhl con Armand Couttet e Raymond Claret-Tournier, furono i primi a raggiungere la vetta della Pointe Bruhl 3505 m. a cui diedero il nome. Con manovra complicata riuscirono dopo aver compiuto dalla forcella 3420 m, quasi un giro a spirale attorno alla montagna, superando difficoltà di 4° grado. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1927 - 13 agosto. Etienne Bruhl con Armand Couttet e Raymond Claret-Tournier, furono i primi a raggiungere la vetta della Pointe Armand Couttet 3455 m. a cui diedero il nome. Salirono diagonalmente a sinistra, sulle facili rocce del versante Sud-ovest della punta, poi girarono a destra per raggiungere la cresta principale nel punto in cui questa si spiana per dar luogo a una vasta terrazza. A Nord-ovest il blocco sommi tale si presenta con una larga placca alta circa quattro metri, verticale, che si supera direttamente con la piramide umana. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1927 - 14 agosto. G. Macphee e Frank Smythe, effettuarono la 3° ascensione della via Ravelli nel canale Sud-Est del Col Maudit. - Dal Cirque Maudit 3600 m. si supera la crepaccia spesso alta e difficile (i primi salitori dovettero aggirarla molto a destra) e si sale tutto il canale dominato dal grande seracco. Dalla base di questo portarsi a destra sulle rocce e seguirne il bordo verso destra. Dove diventano ripide si scalano con bella arrampicata, quindi si attraversa a sinistra ai nevai del colle (i primi salitori impiegarono 2 ore per superare-aggirare la crepaccia e 2.50 per uscire al colle; i ripetitori 2.30). - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.
1927 - 14 agosto. Il torrione inferiore a forma di pala dentellata dei Gendarmi Inferiori della Cresta Nord del Mont Mallet è stato salito per la prima volta da Raymond Barbier e Guy Labour. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1927 - 14 agosto. Raymond Barbier, M. Bernard, Pierre Chevalier e Guy Labour, dal Bivacco Chevalier scesero sul Glacier du Mont Mallet e rimontandolo verso Sud fino all'altezza della Pointe Auguste Cupelin superarono la complessa crepaccia terminale e salirono obliquamente verso destra (Nord-ovest) su rocce rotte fino all'intaglio che separa la Pointe Auguste Cupelin dal Gendarme Bifido. Salirono la cresta di quest'ultimo fino a metà percorso fra l’intaglio e la vetta, quindi traversarono a destra (versante Est) verso una duplice fessura, già visibile dall'intaglio suddetto. Salirono la fessura di destra e il successivo camino e raggiunsero la forcella fra le due punte terminali. La punta meridionale si raggiunge direttamente. Per salire la settentrionale, la contornarono dapprima sulla destra, quindi superarono una fessura e un grosso masso poco stabile sulla vetta del Gendarme Bifido a Nord della Pointe Cupelin. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1927 - 17 agosto. Umberto Balestreri e Erminio Piantanida, salirono da Nord la Calotte de la Brenva percorrendo la nervatura di destra e continuando fino in vetta. (via Balestreri). Salita su misto. Dislivello 200 m. AD+. Dal ghiacciaio si sale alla nervatura rocciosa, che a causa delle sue rocce lisce si prende poco sopra e si segue interamente. Poi una crestina di neve porta sulla cima - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.
1927 - 1 settembre. Thomas Graham Brown e Frank Smythe, realizzano la traversata dal Colle Freshfield 3655 m, sulla cresta Sud-Est della Tour Ronde. Da qui si attraversarono in quota tutto il versante Sud di questa cima e arrivarono alla cresta Sud Ovest presso il Colle Orientale della Tour Ronde 3630 m. Attraversarono ancora, per poi si scende (crepaccia terminale) al pianeggiante ghiacciaio. Questo «Passo della Tour Ronde» consiste nella traversata in quota di tutto il versante Sud di questa montagna e permette un collegamento dal Rifugio Torino al bacino superiore della Brenva tecnicamente più facile di quelli soliti che devono valicare i ripidi colli della Fourche o del Trident, ma non più semplice. Non conviene quando poco innevato (caduta di sassi) e comunque non viene frequentato. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.
1927 - 1 settembre. Armand Couttet e Roland Simond (guida) con Henry Bregeault e J. Naville, salirono dal Glacier de Bionnassay per l'Aiguille de Bionnassay fino in cima al Monte Bianco. Questa combinazione consiste nel superare dapprima la parete Nord-Nordovest dell'Aiguille de Bionnassay e percorrere in seguito le Creste di Bionnassay e delle Creste delle Bosses. Itinerario bellissimo, vario ed elegante, uno dei più classici del Monte Bianco, sempre su neve e ghiaccio; viene spesso seguito in quanto dispone di un comodo punto di partenza. Dislivello quasi 2000 m. Difficoltà D. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.
1927 – 1/2 settembre. Thomas Graham Brown e Francis Sidney Smythe salirono per la parete della Brenva bivaccando ai piedi della Sentinella Rossa, il grande roccione da cui la via prese il nome. Salendo poi da questo versante alla vetta del Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1927 - 2 settembre. Gian Luigi Casentini e Oliviero Gasperi salgono per lo Spigolo Sud-ovest del campanile che forma la vetta principale (mediana) del Croz del Rifugio (via Gasperi), con un’arrampicata assai elegante e molto frequentata che si svolge lungo lo spigolo Dislivello 120 m. Difficoltà: III. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1927 - 21 settembre. William Charmichael con Georges Charlet, salirono l’acuto gendarme Clocher du Tacul con una breve ma bella arrampicata, molto difficile con passaggi di 5°grado. La discesa si effettua con quattro calate a corda doppia. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.