Fu uno dei personaggi più importanti dell’alpinismo britannico.
Di Geoffrey Winthrop Young, di cospicua famiglia britannica, alpinista di eccezione prima e dopo la guerra 1915-18, scrittore di eccezione, uomo di eccezione, è opportuno non dimenticare fra noi la figura. Prima della guerra una sua lunga serie di imprese di primissimo ordine, per quei tempi e ancora per i nostri, quali il Grépon dalla Mer de Glace, le scalate delle immani precipiti pareti Est ed Ovest del Weisshorn, la Sud del Taschorn, la Est del Rothorn di Zinal, la Cresta di Brouillard al Monte Bianco, l’Isolée des Dames Anglaises, la prima discesa della Cresta delle Hirondelles, segnava una data nella storia dell'alto alpinismo; dopo la guerra, amputato di coscia con volontà e fermezza formidabili, egli risaliva col figlioletto le grandi vette sopra i 4000. Un suo volume è così denso di pensiero e di sentimento, che ha incontrato le più gravi difficoltà perché se ne facesse una traduzione. Noi italiani dobbiamo aver presente l'uomo: volontario alla nostra fronte, comandante durante tutta la guerra di una Sezione automobilistica della Croce Rossa Britannica organizzata e sostenuta a spese del Padre suo per le nostre truppe combattenti, con carità e abnegazione superiori ad ogni misura, si prodigò quale semplice soccorritore e raccoglitore dei nostri feriti sulle linee più avanzate, sotto l’infuriare degli attacchi più spaventosi: a Monte Santo (2 settembre 1917) ebbe una gamba fracassata; appena amputato ritornò in primissima linea distinguendosi alla battaglia del Piave per la sua eroica attività sotto il più intenso fuoco; fu riamputato. Onore a Lui! È decorato di due medaglie d'argento italiane al valore militare, della Croce italiana al Merito di guerra, della Croce al merito con palma della Croce Rossa Italiana.
1900 - Geoffrey Winthrop Young e le guide di Zinal, Louis Theytaz e Benoit Theytaz, scalarono la costola del Gran Gendarme (quota 4331 m.) della cresta Nord del Weisshorn (4505 m.) (via Young), che segue un percorso più facile, più sicuro, più solido, sulla costola Ovest. (AD+). Questa fu in seguito attrezzata, dalle guide, con staffe di ferro e corde fisse. La maggior parte di questo armamentario fu rimosso nel 1965, restano soltanto alcune staffe di ferro, graditi punti di ancoraggio sia in salita che in discesa.
1900 - Geoffrey Winthrop Young fu sulla cresta De Amicis al Cervino, in ricognizione.
1904 – 18 giugno. Valentie Ryan con Franz Lochmatter e Joseph Lochmatter, in un tentativo alla Cresta Ovest, delle Grandes Jorasses compiono dal Col des Grandes Jorasses, la prima ascensione della attuale Punta Young, così chiamata in seguito in onore del primo salitore delle varie creste Geoffrey Winthrop Young il 14 agosto . 1911. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1905 - Geoffrey Winthrop Young fu sulla cresta di Furggen sul Cervino con Valentie Ryan. Si trattò di una ricognizione esplorativa.
1906 - 11 agosto. Uno dei migliori scalatori Franz Lochmatter di St. Nikolaus, allora solo diciannovenne, guidò la prima ascensione della parete Sudovest del Täschhorn (4490 m.). Questa scalata si tramutò in una delle più epiche avventure della storia dell’alpinismo. Vi furono coinvolti il fratello di Franz, Josef, e il loro cliente abituale Valentine John Eustace Ryan – uno dei team guida/cliente di maggior successo di tutti i tempi. Gli altri componenti della comitiva erano il trentenne Geoffrey Winthrop Young, il più vecchio del gruppo, e Josef Knubel, un team altrettanto famoso. Fu Geoffrey Winthrop Young a suggerire la scalata e lui la descrisse con tipica erudizione in un memorabile capitolo del suo libro On High Hills.
I cinque scalatori, in ottima forma e molto decisi, fin dall’inizio si ritrovano tutti quanti impegnati su una via inaspettatamente pericolosa, che offriva poche possibilità di assicurarsi in modo affidabile: «Guardai giù e osservai il prolungamento mortale del precipizio che scendeva con le sue cornicette strette e innevate, sporgenti una sull’altra…e mi resi conto in un lampo di cosa doveva significare ripetere questa via in discesa.». «Da ore…arrampicavamo consapevoli dei rischi che ognuno di noi stava correndo…lo scivolone di uno di noi avrebbe messo in pericolo tutti gli altri».
Continuarono sempre più impegnati su terreno misto friabile e senza protezione, finché proprio sotto la cima, mentre turbini di neve battevano le loro facce si trovarono di fronte a un enorme balzo roccioso. Legate insieme le corde, Franz Lochmatter affrontò per primo l’ostacolo con uno sforzo sovrumano, seguì Josef Lochmatter e poi, sia Valentine Ryan che Geoffrey Winthrop Young, cercando di seguire, fecero un volo a pendolo e solo con le manovre più disperate riuscirono a raggiungere le due guide. Infine Josef Knubel seguì il balzo roccioso trasportando tre sacchi e diverse piccozze. Sulla cima Young chiese a Lochmatter: « Franz, hai mai fatto qualcosa di più difficile?». «No» disse pensoso «Più di così è impossibile.».
1906 – agosto. L’ascensione della parete Sud del Dom dei Mischabel è stata realizzata da Geoffrey Winthrop Young e R. G. Major con Josef Knubel e Gabriel Lochmatter, due settimane dopo aver scalato la simile parete rocciosa del Täschhorn. Young riportò che, quando furono sulla parete, riscontrarono che era assai più solida di quella del Täschhorn, ma nel seguito del suo racconto osserva: «Ci sono pareti buone e cattive, e quasi tutte, qualunque sia la loro reputazione, si riscontrerà che, se opportunamente ispezionate, hanno i loro punti solidi… Più marcata sarà la caduta di sassi, più facile sarà per l’occhio allenato rintracciare le rughe sporgenti…Prendemmo fiato e affrontammo la zona pericolosa a tutta velocità».
1909 – 24 agosto. La prima ascensione della Punta Croz delle Grandes Jorasses probabilmente fu compiuta da Fräulein Eleonore Hasenclever, Wilhelm Klemm, Felix König e Richard Weitzenböck salendo per il Reposoir ed il sovrastante costone roccioso, tirando diritto e così raggiungendo la cresta sommitale più vicino alla Punta Croz che alla Punta Elena, ma non vi è certezza. Questa via è la meno brillante, ma ha il pregio di evitare il Couloir Whymper ed il relativo pericolo di slavine: ed è così la più sicura via di accesso alla cresta sommitale. Molto conveniente in discesa per chi, provenendo dal Col des Grandes Jorasses o dallo Sperone Croz della parete Nord, abbia fretta di scendere al rifugio; venne così seguita in discesa da Geoffrey Winthrop Young e Humphrey Owen Jones con Josef Knubel, il 14 agosto 1911 e dai tedeschi Martin Meier e Rudolf Peters il 30 giugno 1935 e da parecchie altre cordate. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1911 - 9 agosto. Karl Blodig, Humphrey Owen Jones, Geoffrey Winthrop Young e Josef Knubel, realizzarono la Prima ascensione della Cresta del Brouillard dal versante Ovest del Col Emile Rey raggiungendo la vetta del Mont Brouillard e poi raggiunsero la cima del Monte Bianco sei ore più tardi. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1911 - 11 agosto. Humphrey Owen Jones, Geoffrey Winthrop Young, Josef Knubel e Laurent Croux scesero la Cresta des Hirondelles alle Grandes Jorasses giudicando la salita troppo difficile. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1911 – 14 agosto. La prima ascensione certa delle Grandes Jorasses alla Punta Croz è a merito di Geoffrey Winthrop Young e Humphrey Owen Jones con Josef Knubel, nella loro ascensione dal Col des Grandes Jorasses per la Cresta Ovest. Dopo che la cresta era però già stata separatamente percorsa: fino alla Punta Young dalla cordata Valentie Ryan con Franz Lochmatter e Joseph Lochmatter; in senso inverso. - Dal Duca degli Abruzzi fino alla Punta Margherita. In sostanza, restava «da fare» soltanto il tratto Punta Young - Punta Margherita: ma ciò non toglie affatto il merito della prima ascensione alla cordata Humphrey Owen Jones-Geoffrey Winthrop Young-Joseph Knubel, perché il problema consisteva appunto nel superare quel tratto: «fu Joseph Knubel, mi pare, che trovò la fessura chiave». Egli apparve dietro di noi sul torrione e, con un’impressionante solennità - non era forse quello il punto in cui avevano abbandonato l’incomparabile Franz Lochmatter? - ci fece segno di ritornare un po’ verso Ovest. Mentre Humphrey Owen Jones scendeva direttamente sul Reposoir non appena attraversata la Punta Elena, Geoffrey Winthrop Young e Joseph Knubel, che già avevano compiuto «en passant» la prima ascensione della Cima Ovest della Punta Margherita, continuavano per cresta fin presso la Punta Whymper.
La fortuna era dalla loro parte quando Humphrey Owen Jones cadde e trascinò Josef Knubel in un canale ghiacciato sotto il colle ma, come ha raccontato Geoffrey Winthrop Young, “il nostro leader sembrò più rinvigorito che altro dal suo tuffo a capofitto”. Nel progetto di Geoffrey Winthrop Young era prevista anche la Cresta des Hirondelles che il trio (più Laurent Croux) aveva disceso tre giorni prima, avendo giudicato la salita troppo difficile. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1912 – 12 agosto. La prima traversata del Colle dell’Innominata venne effettuata da Humphrey Owen Jones e Geoffrey Winthrop Young con le guide Josef Knubel e Julius Truffer. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1912 - 13 agosto. La 1° ascensione dell’Isolee (Dames Anglaises) 3577m. venne realizzata da Humphrey Owen Jones e Geoffrey Winthrop Young con Josef Knubel e Julius Truffer. Viene salita raramente, di solito in traversata da Sudest a Nord. – Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1927 – 10 agosto. Gustavo Gaja con Francesco Ravelli, Guido Alberto Rivetti, Sergio Matteoda e le guide Adolphe Rey e Alfonso Chenoz, contribuiscono alla conquista della Cresta des Hirondelles alle Grandes Jorasses. La cresta all’epoca era il “grande problema” del Monte Bianco e sappiamo che nomi famosi si erano arrestati di fronte all’intaglio a “V”: Albert Frederick Mummery, Josef Knubel, Geoffrey Winthrop Young e il Duca degli Abruzzi.
Quella fessura di trenta metri fu certamente il capolavoro del piccolo (di statura) e grande Adolphe Rey, che vi salì aiutandosi solo con tre chiodi e destando l’incredulità di molti alpinisti del tempo, i quali erano stati battuti dalle difficoltà. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.