A
Sud del Col
Emile Rey, è il punto più elevato della lunga Cresta del Brouillard.
Elevazione
aguzza, dalla sottile cresta sommitale. Viene salita molto raramente quale meta
a sé.
Il
Mont Brouillard insieme alla Punta
Baretti si possono considerare topograficamente indipendenti dal massiccio
del Monte Bianco.
Il
Col
Emile Rey separa infatti nettamente il Mont Brouillard dal Picco
Luigi Amedeo e quindi il massiccio del Monte Bianco.
Del resto il «monte nebbioso», questa è la traduzione
del suo nome in italiano, costituisce di fatto un prolungamento della lunga
cresta Sud del Monte Bianco verso la Val Veni dalla quale
si innalza come una tozza vetta sommitale.
La
via normale sale oltre il limite dei quattromila metri attraverso un canalone
ghiacciato alto 600 metri, inclinato in media di 50 gradi e minacciato da
scariche di pietre, il quale termina sul Col
Emile Rey. Tutto questo dopo una marcia di sei ore fino al Rifugio
Quintino Sella, la quale, in qualunque altro contesto, potrebbe di per sé
costituire un’ascensione completa. Il Mont
Brouillard presenta molteplici aspetti inconsueti.
La
via dal rifugio, la quale taglia trasversalmente verso il basso il crepacciato Ghiacciaio
del Monte Bianco, corre insieme alla via d’accesso alla cresta del Brouillard,
cioè attraverso il canalone ghiacciato fino al Col
Emile Rey.
All’inizio
dell’estate le condizioni sono generalmente buone, ma vi è il pericolo di
valanghe.
Alla
fine dell’estate vi sono invece formazioni di ghiaccio vivo. Bisognerebbe
mettersi in marcia nottetempo.
Mentre
la via della cresta del Brouillard al di sotto del Col
Emile Rey si spinge verso sinistra su terreno roccioso, si prosegue fino
alla forcella presso il risalto della cresta Nord. Per giungere allo spuntone
sommitale vi sono 59 metri di dislivello, circa tre lunghezze di corda;
apparentemente un piccolo salto. Se la roccia levigata è asciutta è agevolmente
percorribile. In alcuni tratti si procede a sinistra e a destra del filo di
cresta lungo strette cenge e qua e là s’incontrano zone ghiacciate: un
diversivo accettabile (in termini di tempo e fatica) per coloro che sono giunti
al colle prima dell’alba e hanno come principale obiettivo la Cresta del
Brouillard.
E’
quello che avvenne durante la prima ascensione della Cresta del Brouillard
dal Col
Emile Rey, compiuta il 9 agosto del 1911 da Karl Blodig, Humphrey
Owen Jones, Geoffrey Winthrop Young e Josef Knubel, quando Young
e Knubel scalarono il Mont Brouillard in soli nove minuti dal
colle. Essi avevano iniziato la scalata poco dopo le 5 e raggiunsero la cima
del Monte Bianco sei ore più tardi.
Quella
della cresta del Brouillard è una scalata classica del Monte Bianco,
più breve di quella della Cresta di Peutérey o della Cresta
dell’Innominata, tuttavia altrettanto nota per la sua faticosa salita.
Ad ogni modo il percorso della Cresta del Brouillard
è ritenuto uno dei più affascinanti del Monte Bianco ed è tra i meno
frequentati.
Per
più di due decenni non si è trovata una chiara risposta a questa domanda.
Karl
Blodig dubitava
persino della scalata del Mont Brouillard da parte di Martino Baretti
e Jean-Joseph Maquignaz (28 luglio 1880).
Egli
riteneva che la cordata avesse raggiunto solo la Punta Baretti e nel 1906
(il 10 luglio) decise di chiarire questo dubbio.
Karl
Blodig superò con il
suo fedele compagno Oskar Eckenstein e il portatore Alessio Brocherel
il Col
Emile Rey provenendo dal ghiacciaio del Monte Bianco (Alessio
Brocherel aveva già messo piede per la prima volta sul Col Emile Rey
nel 1899) e salendo lungo la Cresta Nord raggiunse il punto più
alto. Non notò qui alcuna traccia di ometti di pietra.
Un
anno più tardi, Karl Blodig completò la traversata della montagna
provenendo da Sud, dal Col Brouillard e verificò per la Cresta
Punta Baretti – Mont Brouillard non c’è bisogno di mezz’ora, come
disse Martino Baretti, bensì del doppio.
Il
grande scalatore tedesco Fritz Wiessner scalò il Mont Brouillard
nel 1958 con la guida Eugenio Bron.
Scalarono
una costola rocciosa sulla parete Ovest
(a destra del canalone d’approccio) che ha diversi passaggi difficili.
Questa
costola può essere utilizzata per l’ascensione quando il canalone è in pessime
condizioni e giunti in cima può servire come via di discesa.
1880 - 28 luglio. Martino Baretti e Jean-Joseph Maquignaz (pare) abbiano realizzato la prima scalata del Mont Brouillard per la Cresta Sud. Karl Blodig riteneva che la cordata avesse raggiunto solo la Punta Baretti che oggi porta il suo nome. – Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1899 - 26 agosto. Giovanni Battista Gugliermina con Giuseppe Gugliermina e Natale Schiavi con Michele Motta effettuano la prima ascensione e traversata da Est a Ovest dell’aereo colle fra il Picco Luigi Amedeo e il Mont Brouillard che chiameranno Col Emile Rey (4027 m.) a ricordo della grande guida di Courmayeur, Emile (Emilio) Rey, caduta nel 1895 a soli 49 anni alla Gengiva del Dente del Gigante. Per 20 anni svolse un’attività alpinistica eccezionale, di alto livello tecnico e di esplorazione; fra le sue prime ascensioni assolute o vie nuove si annoverano: Aiguille Noire de Peutérey, Aiguille de Talèfre, Calotte de Rochefort, Aiguille Blanche de Peutérey, Charmoz (traversata), Dru (traversata), Monte Bianco (invernale), Aiguille de Bionnassay (Sud e Est), Castore (Nord), Grandes Jorasses (invernale), Ago di Sciora, Pizzo Badile (Est), Cima di Rosso (Nord), Dent d'Hérens (Ovest), Monte Bianco (Cresta de Peutérey). – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1906 - 11 luglio. Karl Blodig superò con il suo fedele compagno Oskar Eckenstein e il portatore Alessio Brocherel il Col Emile Rey da Ovest salendo poi al colle da Est. – (Alessio Brocherel aveva già messo piede per la prima volta sul Col Emile Rey nel 1899) e i tre salendo lungo la Cresta Nord raggiunsero il punto più alto del Mont Brouillard. – Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1907 - 17 luglio. Karl Blodig con Laurent Croux completò la traversata del Mont Brouillard provenendo da Sud, dal Col du Brouillard per il versante Ovest e verificò per la Punta Baretti che per il Mont Brouillard non c’è bisogno di mezz’ora, come disse Martino Baretti, bensì del doppio. Ascensione su ghiaccio e roccia, esposta alla caduta di sassi. Dislivello dal ghiacciaio 750 m. AD. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1911 - 9 agosto. Karl Blodig, Humphrey Owen Jones, Geoffrey Winthrop Young e Josef Knubel, realizzarono la Prima ascensione della Cresta del Brouillard dal versante Ovest del Col Emile Rey raggiungendo la vetta del Mont Brouillard e poi raggiunsero la cima del Monte Bianco sei ore più tardi. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1911 - 11 agosto. Hans Pfann e Ugo di Vallepiana, realizzano la 2ª ascensione della Cresta del Brouillard dal versante Ovest del Col Emile Rey raggiungendo la vetta del Mont Brouillard e poi la cima del Monte Bianco. È stata per alcuni decenni la via classica della Cresta del Brouillard ma ora è quasi abbandonata, in quanto si preferisce raggiungere il Col Emile Rey al Rifugio Monzino e dai Bivacchi Eccles. Si svolge in luoghi appartati e solitari; qualche pericolo di caduta sassi nel canalone del colle e fin quasi sul Picco Luigi Amedeo. Il Ghiacciaio del Monte Bianco che si deve attraversare può essere molto crepacciato. Dislivello dal rifugio circa 1500 m. Difficoltà D, su ghiacciaio, roccia (III) e misto. Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1911 - 18 agosto. E. Pühn con Adolphe Rey e Ferdinand Melica, realizzano la 3ª ascensione della Cresta del Brouillard dal versante Ovest del Col Emile Rey raggiungendo la vetta del Mont Brouillard e poi la cima del Monte Bianco. È stata per alcuni decenni la via classica della Cresta del Brouillard ma ora è quasi abbandonata, in quanto si preferisce raggiungere il Col Emile Rey al Rifugio Monzino e dai Bivacchi Eccles. Si svolge in luoghi appartati e solitari; qualche pericolo di caduta sassi nel canalone del colle e fin quasi sul Picco Luigi Amedeo. Il Ghiacciaio del Monte Bianco che si deve attraversare può essere molto crepacciato. Dislivello dal rifugio circa 1500 m. Difficoltà D, su ghiacciaio, roccia (III) e misto. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1928 - 5 luglio. Josef Knubel (guida) con Eustace Thomas con un breve percorso su misto dal Col Emile Rey 4027 m. superano o aggirano i piccoli risalti della Cresta Nord raggiunsero il punto più alto del Mont Brouillard. AD-. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1932 - 27 luglio. Alexander Graven e Josef Knubel (guida) con Thomas Graham Brown realizzarono un’ascensione su ghiacciaio e terreno misto proveniendo da Est. Salirono in alto una crestina nevosa che riporta verso destra, fino a uscire diritto sulla Cresta Nord poco sopra il colle, fino alla cima del Mont Brouillard. PD+. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1958 - 13 agosto. Il grande scalatore tedesco Fritz Wiessner scalò il Mont Brouillard con la guida Eugenio Bron, in salita al Monte Bianco, a causa del ghiaccio nel canale sotto il Col Emile Rey e della caduta di sassi, ha preferito spostarsi a destra sulla Cresta Ovest (a destra del canalone d’approccio) che porta alla vetta del Mont Brouillard. Altezza della cresta 150 m. D, con un passaggio di V°. Questa costola può essere utilizzata per l’ascensione quando il canalone è in pessime condizioni e giunti in cima può servire come via di discesa. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1973 - 3/4/5 luglio. Le guide Lorenzino Cosson e René Salluard; Luigino Henry e Cosimo Zappelli, realizzano il Percorso integrale della Cresta del Brouillard. Consiste nel percorso completo della cresta, comprendente anche le Aiguilles Rouges, la Punta Baretti e il Mont Brouillard. Ascensione grandiosa, lunghissima, all'inizio su terreno infido (ripidi pendii con erba) e anche monotono, poi più varia. Interessante per l'ambiente isolato e selvaggio. Dislivello circa 3000 m, con sviluppo eccezionale di circa 7200 m. Difficoltà D+. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1975 - 13/14 luglio. B. Bougé, R. Ducournau, J. Franchon e R. Mizrahi, salgono per lo Sperone del Brouillard. La via si svolge sullo sperone largo e convesso situato tra il gran canale Sud-Est del Mont Brouillard e la Cresta dell'Innominata, cresta che si segue poi nella parte superiore.
Ascensione molto bella e interessante, con buona roccia sullo sperone. I primi salitori utilizzarono solo dadi. Dislivello 700 m. dalla crepaccia all'uscita in cresta per la via classica dell'Innominata, fino in vetta al Monte Bianco. Difficoltà TD+ discontinue, IV e V, 1 tratto V+. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Foto 29 It.55 a
1982 - 12/15 febbraio. Louis Audoubert, Marc Batard, C. Delamonica e M. Metzger, realizzano la 1ª invernale del Percorso integrale della Cresta del Brouillard. Consiste nel percorso completo della cresta, comprendente anche le Aiguilles Rouges, la Punta Baretti e il Mont Brouillard. Ascensione grandiosa, lunghissima, all'inizio su terreno infido (ripidi pendii con erba) e anche monotono, poi più varia. Interessante per l'ambiente isolato e selvaggio. Dislivello circa 3000 m, con sviluppo eccezionale di circa 7200 m. Difficoltà D+. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1989 - 4/5 febbraio. Dario Brocherel e Mario Mochet, realizzano la 2ª invernale del Percorso integrale della Cresta del Brouillard. Consiste nel percorso completo della cresta, comprendente anche le Aiguilles Rouges, la Punta Baretti e il Mont Brouillard. Ascensione grandiosa, lunghissima, all'inizio su terreno infido (ripidi pendii con erba) e anche monotono, poi più varia. Interessante per l'ambiente isolato e selvaggio. Dislivello circa 3000 m, con sviluppo eccezionale di circa 7200 m. Difficoltà D+. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.