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Eustace o Eustache Thomas – (1869 - 1960)

 

 

Il mondo della montagna è ricco di personaggi di cui troviamo traccia nelle varie storie ed enciclopedie dell'alpinismo in virtù delle loro imprese, dei loro scritti o di quanto su di loro si conserva memoria. Alcuni di essi sono, per merito dei media, diventati famosi anche presso il grande pubblico: sono i protagonisti della nascita, dello sviluppo e dell'evoluzione del nostro sport nelle sue diverse espressioni.

Attorno a questi attori principali v'è poi una miriade di personaggi minori, modesti comprimari o semplici comparse sullo scenario alpino, i cui nomi sovente non compaiono neppure nei meticolosi elenchi analitici posti in calce alle pubblicazioni. Eppure tra questi troviamo talvolta alpinisti che, pur non avendo scritto pagine importanti nella storia dell'alpinismo, si sono distinti per l'originalità delle loro realizzazioni sulle Alpi.

Uno di queste figure minori è Eustache Thomas, un "Carneade" che ho scoperto quasi per caso, con una semplice, quanto mai stringata citazione sulla sua attività di collezionista di 4000 che l'ha portato, nel giro di sei anni nel periodo tra le due guerre mondiali, a salire un gran numero di vette sopra e sotto i 4000 metri nelle Alpi Occidentali.

Recita questa citazione che accomuna Eustache Thomas a Karl Blodig: "EI primero que intentò coronar todos los Cuatromiles de los Alpes parece que fue el austriaco Karl Blodig, quién en 1932 (con 73 anos), completò su lista de 76 cuatromiles. Eustache Thomas logro su lista de 83 principales y 30 secundarias posteriormente".

Ohibò! Io, che credevo di sapere tutto sui 4000 e sui collezionisti di queste vette, mi sono trovato inaspettatamente di fronte ad un concorrente di Karl Blodig a me del tutto sconosciuto, di cui non avevo mai sentito o letto alcunché. Su Karl Blodig, su cui torneremo in seguito, sapevo tutto; su Eustache Thomas niente.

Curiosamente, se su Eustache Thomas ho avuto notizia tramite internet, ricerche successive compiute con questo stesso potente strumento non mi hanno consentito di saperne di più. Solo l'aiuto prezioso e pronto della Biblioteca Nazionale del C.A.I. mi ha fornito alcuni documenti essenziali per conoscere questo singolare alpinista.

"Eustache Thomas (1869-1960) - si legge sull'Enciclopedia dell'Alpinismo" di Walt Unsworth, edita in Italia da Zanichelli nel 1994 - era inglese, di Manchester. Di professione ingegnere, in quanto tale il suo nome è legato ad una slitta per il soccorso alpino che fu da lui progettata. Alpinisticamente lo si ricorda solo per la prima discesa della Cresta dell'Innominata al Monte Bianco, che, per l'anno (1928) in cui fu compiuta non fu impresa di poco conto.

Eustache Thomas iniziò la sua carriera sportiva quando aveva quasi quarant'anni; in precedenza, da buon inglese, aveva praticato il golf con buoni risultati, ma fu la marcia su lunghe distanze che divenne la sua passione, e in questo sport realizzò dei record di resistenza straordinari in escursioni montane che comprendono la Welsh 3000s e la Derwent Watershed Walk (Peak District); tentò tre volte la Lake District Fell Record (1919, 1922, 1929), ed alla fine raggiunse il successo: 107 km con 7772 m di salita e discesa entro le 24 ore stabilite. Nel 1924 fece la prima traversata degli Scottish 4000s.

Mette conto dare qualche informazione dettagliata su queste gare poco conosciute in Italia:

La Welsh 3000s, abbraccia tutte le cime di 3000 ft (914 metri), o più del Galles, che si trovano tutte in Snowdonia (Galles Settentrionale); l'escursione comporta circa 50 km di spostamento e 5500 metri di salita e discesa. Questo percorso fu compiuto per la prima volta nel 1919 da Eustache Thomas e da J. R. Corbett in 20 ore. Oggi è una delle più importanti e popolari gare su lunga distanza; - la Lake District Fell Record, è una gara di resistenza il cui obiettivo è quello di scalare il maggior numero possibile di cime di oltre 600 metri nel Lake District e tornare al punto di partenza entro 24 ore, senza un percorso prestabilito;

- la Scottish 4000s, è una traversata che comprende tutte le cime di 4000ft (1219 m) della Scozia: quattro nel Cairngorms e tre nel gruppo del Ben Nevis. Fu compiuta per la prima volta nel 1924 da Eustache Thomas con amici del Fell and Rock Club, utilizzando però un'automobile per percorrere il tratto che separa le due zone montuose. La prima traversata senza utilizzo di auto fu fatta da F. Williams nel 1954: 150 km, e 4000 metri di dislivello in 50 ore.

L'intensa attività di marciatore sopra descritta attraverso tutte le colline inglesi e scozzesi divenne per Eustache Thomas una vera e propria "obsession", come lui stesso confessò, che oscurò in lui altri interessi. Decise allora di smettere, ma di sfruttare l'esperienza acquisita nei veloci concatenamenti ed il metodo di allenamento sperimentato per fare salite sulle Alpi.

Fu così che, nel 1923, alla bella età di 54 anni, iniziò le sue "campagne" sulle Alpi. Ebbe la fortuna di incontrare una grande guida, Joseph Knubel (1881-1961), di Saint Niklaus, detto "Il piccolo Joseph", piccolo di statura ma grande alpinista su tutti i terreni, veloce come Eustache Thomas e perciò suo compagno ideale. Come primo assaggio, con Joseph Knubel ed Alexander Lager, nel giro di 5 settimane, salì 24 cime importanti. Questa prima campagna fu di orientamento, senza ancora un preciso programma.

Negli anni successivi, su suggerimento di Joseph Knubel, si dedicò alle vette di 4000 metri, e fu così che, in soli sei anni, dal 1923 al 1928, salì "83 cime importanti e 30 minori", come scrive Walt Unsworth nella citata enciclopedia, ma, come vedremo, ciò non è esatto. Però, e questo è incontestabile, fu il primo inglese a salire tutti i giganti delle Alpi occidentali.

Esaurita alla svelta la sua carriera alpinistica, già sessantenne, si dedicò al volo in aliante e, anche in questo sport, stabilì diversi record. Infine imparò a pilotare aerei e festeggiò il suo settantesimo compleanno sorvolando da solo l'Egitto sul suo Percival. Tornato a casa, allo scoppio della seconda guerra mondiale la R.A.F. sequestrò il suo aereo ma Eustache Thomas non si diede per vinto ed acquistò uno Spitfire.

Il citato Walt Unsworth (al quale ho scritto per avere ulteriori informazioni), mi ha fornito un profilo di Eustache Thomas compreso in una raccolta intitolata "Because it is there", edita da Gollanz, a Londra, nel 1928: da questa apprendiamo che ogni tipo di avventura attirava Eustache Thomas che, a detta dei suoi compagni, non era mai stanco, e che anche nel dopoguerra continuò a girare per il mondo, scegliendo sempre itinerari poco usuali nella continua ricerca di qualcosa di nuovo o insolito.

Morì nell'ottobre del 1960 all'età di 91 anni. Insomma ce n'è abbastanza per ricordare un personaggio con questo curriculum. Ciò che però a noi interessa di più è il suo singolare exploit sui 4000 in soli sei anni. Eustache Thomas ne dà conto in un suo dettagliato scritto intitolato appunto "Six-Years and Four-Thousanders" pubblicato sull'Alpine Journal, vol. 41, 1929, nel quale, con stile stringato, essenziale, privo della retorica che contrassegnava gli scritti di molti alpinisti del suo tempo, elenca, anno per anno, o meglio campagna per campagna, le salite realizzate.

Eccole in sintesi, elencate con lo stesso criterio usato dall'autore, indicando in corsivo le montagne sotto i 4000 m, in neretto i 4000, e (aggiunta operata dal CLUB 4000) in neretto sottolineato i 4000 dell'elenco ufficiale saliti per la prima volta. Cime indicate allo stesso punto sono state salite di concatenamento.

 

1923 (15 luglio -18 agosto):

Diablerets

Bietschhorn

Weiss Nollen

Jungfrau-Mönch-Gross Fiescherhorn

Aiguille des Grands Charmoz - Aiguille du Grépon - Aiguille de Blaitière

Aig. du Grand Dru - Aig. du Petit Dru

Finsteraarhorn-Finsteraar Rothorn - Oberaarhorn

Aiguille de l'M - Aiguille des Petits Charmoz

Dente del Gigante

Dent Du Requin

Zinalrothorn

Dent Blanche (Cresta Est)

Cervino (Cresta di Zmutt)

Lenzspitze - Nadelhorn - Ulrichshorm

24 vette di cui 10 quattromila ufficiali saliti per la prima volta.

 

1924 (10 luglio -6 agosto):

Aig. des Grands Montets

Aig. du Chardonnet

Aig. d'Argentière

Aig. du Plan

Aiguille de Rochefort - Mont Mallet

Aiguille du Midi

Mont Blanc du Tacul - Monte Maudit - Monte Bianco - Dôme du Gouter - Aiguille du Gouter

Aiguille du Tacul

Allalinhorn - Alphubel

Rimpfischhorn

Dufourspitze - Greezgipfel - Zumstein spitze - Signalkuppe

Parrotspitze - Ludwigshohe - Corno Nero - Piramide Vincent

Lyskamm Orientale - Lyskamm Occidentale - Castore - Polluce - Breithorn Orientale.

29 vette di cui 22 quattromila e 21 ufficiali saliti per la prima volta.

 

1925 (14 giugno -1 agosto):

Pic Coolidge

Dôme de Neige des Ecrins - Barre des Ecrins

Piz Bernina - Piz Zupò

Strahlegghorn

Faulhorn

Schreckorn

Lauteraarhorn

Strahlorn

Fletschhorn - Lagginhorn - Weissmies

Stecknadelhorn - Hohbarghorn - Dirruhorn

Weisshorn

Bishorn

Obergabelhorn

Dent d'Herens

Breithorn Orientale - Breithorn Centrale - Breithorn Occidentale - Castore - Felikhorn (2ª visita)

Punta Giordani - Piramide Vincent (2ª visita)

27 vette di cui 22 quattromila e 15 ufficiali saliti per la prima volta.

 

1926 (14 giugno -23 luglio):

Hinter Fiescherhorn - Gross Grunhorn

Aletschhorn

Nordend - Greenzgipfel - Ostpitze - Dufourspitze (2ª visita)

Dom

Taschhorn

Rimpfischhorn (2ª visita)

Gran Paradiso

Punta dell'Innominata

Combin de Valsorey - Combin de Grafeniere - Combin de la Tsessette

15 vette di cui 14 quattromila e 10 ufficiali saliti per la prima volta.

 

1927 (18 luglio -14 agosto):

Aiguille des Grands Charmoz (2ª visita)

Aiguille du Peigne

Aiguille Ravanel

Aiguille Verte

Les Droites

Aiguille du Jardin

Pointe Mieulet

Aiguille de Rochefort (2ª visita) - Dôme de Rochefort

Aiguille de Bionnassay

Monte Bianco (2ª visita)

Punta Walker - Punta Whymper - Punta Elena - Punta Margherita

15 vette di cui 12 quattromila e 9 ufficiali saliti per la prima volta.

 

1928 (3 luglio -28 luglio):

Aiguille Croux

Mont Brouillard

Aiguille Blanche de Peuterey - Pic Eccles

Picco Luigi Amedeo - Monte Bianco (3ª visita)

Aiguille Blanche de Peuterey (2ªvisita) - Monte Bianco (4ª visita)

Monte Bianco (Brenva) - (5ª visita)

Monte Bianco (1ª discesa dell'Innominata) (6ª visita) - Pic Eccles

11 vette di cui 10 quattromila e 3 ufficiali saliti per la prima volta.

 

Pertanto, secondo la revisione della sua attività eseguita dal CLUB 4000, in soli 6 anni Eustache Thomas sali 121 vette (20 all'anno in media), di cui ben 91 quattromila.

Tra questi, escluse ripetizioni e cime secondarie, i quattromila ufficiali furono 68, il che differisce (a suo vantaggio) con gli 83 quattromila e le 113 vette in totale accreditate, come abbiamo visto, a questo alpinista dalle sue biografie.

A questo punto è piuttosto interessante un confronto tra l'ingegnere inglese Eustache Thomas ed il suo concorrente, l'oculista viennese Karl Blodig: erano coetanei (Eustache Thomas visse tra il 1869 ed il 1960, Karl Blodig tra il 1859 ed il 1956); è probabile che si conoscessero e che si siano incontrati sulle Alpi, loro comune terreno di gioco dove operarono negli stessi anni tra le due guerre mondiali, anche se nei loro scritti non si citano vicendevolmente; inoltre si accompagnavano alle stesse guide, a Joseph Knubel in particolare.

A cavallo dei due ultimi secoli l'idea di salire tutte le cime delle Alpi oltre i 4000 metri era, come si suoi dire, nell'aria, ed altri alpinisti, oltre a Eustache Thomas e Karl Blodig si stavano cimentando in questa collezione, nonostante il lapidario ed acido giudizio di un grande alpinista, Jacques Lagarde, che aveva così sentenziato al riguardo: "Si possono fare cose grandi per motivi ben meschini!".

V'è però onestamente da osservare che Eustache Thomas e Karl Blodig non sono stati dei semplici collezionisti (e come si potrebbe, dopo aver letto il loro curriculum?), ma alpinisti tout-court. Eustache Thomas, in particolare, amava ritornare sulle montagne che più gli erano piaciute. Per esempio, "visitò"(per usare una sua espressione), il Monte Bianco sei volte per vie diverse e, al riguardo, scrisse che nelle ripetizioni si gode di una familiarità con le montagne e di un piacere a volte addirittura superiore alle prime visite.

Ma mentre Eustache Thomas è oggi pressoché sconosciuto, tanto che di lui non abbiamo neppure un ritratto od una fotografia, Karl Blodig è invece citato in tutte le storie ed enciclopedie dell'alpinismo, soprattutto perché il suo libro Die Viertausender der Alpen (edito in Italia da Zanichelli col titolo I quattromila delle Alpi), nel quale racconta le sue avventure sui 4000, è ormai un classico della letteratura alpina.

Karl Blodig era un oculista di Bregenz, vicino a Vienna, ed iniziò la sua attività sulle Alpi all'età di 23 anni, con la doppia ascensione della Zumstein e della Dufour.Di lui sappiamo tutto, possediamo dati, foto, ritratti,sappiamo che fisicamente "era un toro, con giovanili esperienze di lottatore", come hanno scritto di lui, mentre amiamo pensare che Eustache Thomas, come altri alpinisti inglesi di quell'epoca, fosse, atletico, segaligno, alto per contrasto con la sua guida, "il piccolo Joseph Knubel".

Karl Blodig fu uno dei primi sostenitori dell'alpinismo senza guide, mentre Eustache Thomas, nelle poche note che ci ha lasciato, in chiusura della sua scarna relazione delle sei campagne sulle Alpi, depreca chi pratica l'arrampicata senza guide e rischia la vita propria e degli altri che corrono in soccorso, e questo è un aspetto contrastante con la qualità delle realizzazioni da lui compiute.

Karl Blodig, nel 1932, all'età di 73 anni, chiuse la sua attività alpinistica e la sua collezione, salendo da solo quelle che pensava fossero le ultime due vette che mancavano alla sua collezione, l'Aiguille du Jardin e la Grande Rocheuse.

Luciano Marisaldi, in un articolo a lui dedicato ("Blodig il collezionista", Rivista della Montagna, aprile 1998), scrive: "... era l'esplicita incarnazione di una passione che rode, in forma più o meno sotterranea, la maggior parte degli alpinisti: il collezionismo...",con buona pace del citato Jacques Lagarde.

Karl Blodig dunque impiegò 50 anni per salire 60 quattromila, mentre Eustache Thomas, in soli 6 anni ne salì 68 dell'elenco ufficiale, per non parlare, come abbiamo visto delle altre cime di minore altezza.

Se si vuole in qualche modo operare un confronto tecnico tra i due, allora la palma va assegnata a Eustache Thomas, non solo per quanto riguarda il numero dei 4000 collezionati, ma anche per il maggior livello delle salite realizzate sopra e sotto la fatidica quota 4000.

Karl Blodig va comunque considerato il primo appassionato collezionista di 4000, tanto da essere definito dai contemporanei "il re dei quattromila". A lungo si è scritto e detto che avesse salito tutti i 4000 delle Alpi, ma, in seguito ad accurate indagini svolte dal Club 4000, si è accertato che in realtà ne ha saliti 60. In ogni caso, Karl Blodig, anche se non è stato certamente il primo a salire tutti i 4000 delle Alpi, può, a buon titolo, essere considerato il progenitore dei collezionisti di queste vette.

Anche Eustache Thomas aveva in programma di proseguire e completare la sua collezione; in particolare mirava alle 4 (secondo lui, ma in realtà sono 5) Aiguilles du Diable, ed alle altre vette che, a poco a poco, in quegli anni, venivano riconosciute come 4000 e citate dalla Guida Vallot (a volte anche con errori).

In quei tempi non esisteva ancora un elenco ufficiale dei 4000, che - ricordiamo - solo nel 1994, per iniziativa del CLUB 4000, fu pubblicato dall'U. I. A. A., e perciò Eustache Thomas aveva come riferimento una lista fornitagli dal Capitano John Percy Farrar, mentre Karl Blodig si era costruita una sua lista che molti alpinisti di lingua tedesca utilizzano ancora ora.

Nonostante queste sue ambizioni, dopo il 1928 Eustache Thomas non ritornò più sulle Alpi. La cronaca e la letteratura di montagna non ci hanno più dato notizie di lui, la sua avventura alpina si era conclusa e, negli anni successivi, come abbiamo visto, si sarebbe dedicato ad altro.

Geoffrey Winthrop Young diceva che sono tre i fili che costituiscono il tessuto di ogni giornata in montagna: quel che facciamo, quel che vediamo, e quel che proviamo. Apparentemente Eustache Thomas parrebbe mosso solo dal primo filo, cioè dal desiderio di fare, di raggiungere il suo obiettivo di salire tutti i 4000 delle Alpi, battendo così un ennesimo record, contando sulla velocità sua e del suo degno compare, Joseph Knubel, ma bisogna ricordare le salite e concatenamenti su cime minori che testimoniano invece una genuina passione per la montagna. Inoltre va notato come Eustache Thomas, col suo stile asciutto ed essenziale, non si soffermi mai sui tempi di salita e discesa realizzati, così come non racconta mai delle difficoltà incontrate e superate. Anzi, lui che deteneva record di velocità con camminate su lunghe distanze, non solo non cita i tempi delle sue salite, ma addirittura deplora la corsa nell'alpinismo giudicandola "unjustificable". Da questo punto di vista Eustache Thomas è sicuramente un purista della montagna, che vede come un terreno da affrontare con un certo stile, a cui non è estranea la velocità di realizzazione, senza che questa sia per forza l'obiettivo di fondo della scalata. Ci si rende comunque conto della velocità delle sue imprese leggendo che ha salito la Cresta di Peuterey durante la giornata, senza bivacco, ed esaminando i numerosi concatenamenti realizzati con la massima disinvoltura, cosa che dà ancora più rilievo alla qualità delle sue campagne alpinistiche.

Concludendo la cronaca delle sue intense campagne alpinistiche, dal 1923 al 1928, Eustache Thomas si rammarica, da buon ingegnere attento all'efficienza ed alla pianificazione, di non aver conseguito maggiori risultati a causa di alcuni errori di programmazione delle salite (e chi non ne compie?), e soprattutto a causa del maltempo che lo frenò ed a volte fermò per intere settimane; a questo proposito Eustache Thomas osserva che chi si dedica a salite in alta quota deve tener presente che, almeno per il 25% del tempo, le condizioni meteorologiche sono cattive nel periodo estivo (secondo la sua esperienza di quegli anni).

Eustache Thomas però è un inglese verace e come tanti inglesi è pervaso da un intenso spirito sportivo: perciò nell'incidenza del cattivo tempo sull'attività alpinistica vede addirittura un lato buono che introduce - dice lui - una componente di incertezza e sfida in un’attività, la collezione di 4000, che può apparire troppo un lavoro e poco un'avventura. Così, più volte non si è sottratto a salite dopo copiose nevicate o addirittura durante furiose bufere.

Raramente Eustache Thomas esprime giudizi sulle montagne salite e sulle ascensioni compiute. Vediamone alcune: Entusiasmo per l'Aiguille du Tacul, vetta che Eustache Thomas raccomanda vivamente come una dei migliori punti panoramici delle Alpi, in particolare per la vista sulla parete Nord delle Grandes Jorasses: ciò la fa considerare "most impressive" (da notare che la stessa raccomandazione faceva il grande Gaston Rébuffat che amava molto questa cima.)

Per contro lo Stralhorn è per Eustache Thomas "a very insipid peak", i tre tentativi per raggiungere il Bishorn nel corso della nevosa campagna del 1925 gli fanno esclamare che è “unnatural” l'interesse per questa cima a causa delle difficoltà di approccio da Saint Niklaus (2480 metri di dislivello, come dargli torto?).

Deliziosa è a suo giudizio la salita all'Ober Gabelhorn per la Wellenkuppe con discesa per l’Arbengrat (".. an excursion much to be recommended…?, così come la Dent d'Herens salita e discesa direttamente per la parete Nord-Ovest, che Joseph Knubel per primo aveva salito con Geoffrey Winthrop Young nel 1910.

Entusiasmo invece desta la parete Nordovest (3ª salita) dell’Aiguille de Bionnassay e la sua traversata in cresta; per contro giudica una tediosa escursione la traversata dei Les Drus con 17 corde doppie in discesa; e così via.

In conclusione, come possiamo definire Eustache Thomas? Un cacciatore di record, uno ski-runner ante litteram, o forse, vista la sua propensione ai concatenamenti, un "serial climber" (per rubare l'espressione felice coniata dall'alpinista americano Mark Twight nel suo ultimo libro)?

O piuttosto non può essere che si sia trattato semplicemente di uno sportivo poliedrico ed entusiasta?

Qualunque sia il nostro giudizio su Eustache Thomas, comunque azzardato, data la scarsità di informazioni, in ogni caso penso che valesse la pena estrarlo dall'oblio in cui le cronache e le storie dell'alpinismo l'avevano confinato e di farlo conoscere al grande pubblico degli appassionati di cose di montagna.

Luciano Ratto (club 4000) “Eustache Thomas chi era costui”. Tratto dall’ANNUARIO ACCADEMICO 2006.

 

 

1927 - Sulla Cresta Nordovest dell’Aiguille du Jardin si innalza un altro rilievo degno di nota: la Pointe Eveline, 4026 m., esattamente 37 metri al di sopra del Col Armand Charlet che la separa dalla Grande Rocheuse. Questa forcella fu raggiunta per un canalone che sale dal Glacier de Talèfre, da Josef Knubel e dall’ingegnere di Manchester Eustace Thomas (che scalò tutti i Quattromila, comprese molte cime secondarie, nell’arco di soli sei anni). Il canalone con una pendenza massima di 53 gradi, comportò una salita difficile valutata AD+ quando si trova in eccezionali condizioni favorevoli.

 

1928 - 5 luglio. Josef Knubel (guida) con Eustace Thomas con un breve percorso su misto dal Col Emile Rey 4027 m. superano o aggirano i piccoli risalti della Cresta Nord raggiunsero il punto più alto del Mont Brouillard. AD-. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1928 - 9 luglio. Josef Knubel e Lucien Proment (guida) con Eustace Thomas, realizzarono la 1° traversata da Est a Ovest del Col Eccles al Col du Freney. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1928 - 25 luglio. Josef Knubel e Franz-Josef Biner (guida) con Eustace Thomas e Robert Underhill, hanno disceso la sua più bella parte superiore il Pilone Sud di Frêney utilizzando per la parte inferiore la Cresta dell'Innominata. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.