torna al menù

1934

 

 

1934 – Durante un campeggio estivo effettuato alle Tre Cime di Lavaredo, Ricardo Cassin coglie il suo primo grande successo, vincendo con Gigi Vitali e Angelo Pozzi la difficilissima parete Sud-est della Piccolissima di Lavaredo, una via dove la “libera” gioca ancora un ruolo di primo piano rispetto all’”artificiale”, ma dove tuttavia alcuni passaggi si risolvono solo con l’impiego sistematico dei chiodi.

 

1934 - Ulisse Battistata e Pompeo Marimonti fecero una ripetizione della Variante Bertacco-Perini sulla parete Sud al Castelletto Inferiore. – Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1934 - La parete Nord est del Monte Ridont fu scalata da Giulio Giovannini e C. Zanini. L'attacco si trova a circa 1 ora dalla Malga Spora, a Nord del caratteristico basamento rosso e nero della parete; la direttiva della salita è data da un lungo camino discontinuo. Si inizia lungo un facile canalino obliquo da destra a sinistra; si prosegue lungo un divertente camino; si supera una fascia di lastre friabili e, dopo 150 m, si arriva a una fessura gialla strapiombante di circa 15 m. Superatala (chiodo) si traversa qualche metro a sinistra, si sale un breve camino e per facili rocce si arriva in vetta. 1 passaggio di IV°. - Sottogruppo della GaiardaGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1934 – estate. Giorgio Graffer, T. Larsimont, Paolo Graffer, Antonio Miotto e C. Ricci salgono per successive Varianti per salire alla vetta della Brenta Alta, per lo Spigolo Sud. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1934 – estate. Giorgio Graffer, Paolo Graffer e Rita Graffer raggiungono la vetta della Brenta Alta per la parete Est-nord-est (via Dei Camini). Arrampicata abbastanza varia e interessante, che attacca nei camini situati sulla sinistra del grande diedro Nord-Est. Altezza circa 450 m. Difficoltà: III°. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1934 - 2 luglio. Renato Chabod e Massimo Mila, realizzano la 1° ascensione della Pyramide du Tacul 3468 m. da Nord. - Dal Rifugio Torino si sale nella conca sotto i pilastri Est del Mont Blanc du Tacul, costeggiando a Nord la Pyramide. A sinistra un ripido pendio nevoso porta verso la selletta Pyramide-Chat, dal quale traversando a sinistra si raggiunge il dosso nevoso della cresta Nord nella sua parte superiore. La cresta Nord si presenta tondeggiante e principalmente rocciosa fino in cima. Il maggior risalto, alto 15 m. e sovrastato da un tetto, viene attaccato da sinistra; poi si sale per un lastrone sotto il tetto e si esce verso destra (IV°). Per la cresta di misto in vetta. Breve scalata (circa 100 m) su rocce spesso innevate e terreno misto ripido. Difficoltà AD, 1 passaggio di IV°. – Satelliti del Mont Blanc du Tacul - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 - 5 luglio. Laurent Grivel (guida) con Lucien Devies, realizzano la 2° ascensione per il canalone Est-Nordest (Couloir du Diable) del Mont Blanc du Tacul. Ascensione su neve-ghiaccio classica, in ambiente molto bello; dal sorgere del sole è però esposta alla caduta di sassi. Dislivello fino in cima 800 m. Difficoltà D/D+, fino a 55° - 60° e misto nella parte finale. - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 - 5 luglio. Armand Charlet con Robert Gréloz opera un altro tentativo per la parete Nord dello Sperone Walker delle Grandes Jorasses riprendono l'itinerario di Giusto Gervasuti e Piero Zanetti: superano la seconda torre e poi si innalzano sul filo dello Sperone Croz fin sui 3600 m, più in alto dell'inizio della traversata del nevaio medio. Però Armand Charlet non aveva visto il diedro, perché si era lasciato attirare da quella cengia invitante che porta verso sinistra, a metà del nevaio medio, ed era così andato a finire proprio sullo spigolo, dove non sembra che ci sia da stare molto allegri. Questa volta Armand Charlet non aveva ceduto ad alcun sortilegio: ma dovette fermarsi, arrampicando in scarponi ferrati e senza piantar chiodi, di fronte ad «une paroi extremement abrupte, infranchissable sans procédés artificiels». - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 - 5 luglio. Armand Charlet e Robert Gréloz percorsero per la prima volta una Variante scappatoia per il Couloir Face Aux Périades nella ritirata dalle Grandes Jorasses dal loro tentativo di salita alla Pointe Croz per lo Sperone Croz. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 - 9 luglio. Walter Kurtze e Hans Graaz salirono in cima alla Quota 2415 m. dal versante Sud (ramo principale della Valle del Vento) per un diedro friabile e poi per cresta. – Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1934 - l0 luglio. Walter Kurtze, da solo, realizza la 1° ascensione alla Torre delle Cornacchie. Dalla Cima Paradiso 2838 m. si scende per breve cresta verso Est a un grosso torrione (quotato 2815 m.), ove si dividono le due creste che fiancheggiano a Nord e a Sud la Val Dimara. Si segue la cresta e si raggiunge il primo spallone (quotato 2645 m.), che dà verso la Val Gelada di Tuenno. Da questo si ritorna verso Nord, si scende nella testata della Val Dimara, fino a quando appare sulla cresta a destra la Torre delle Cornacchie (cosi chiamata anche perché è il consueto luogo di sosta di questi uccelli). Per una cengia a destra si raggiunge la selletta antistante alla torre. Di qui si discende a sinistra (Nord) per un camino e si traversa sulla parete Nord della torre, raggiungendo un camino che porta direttamente in vetta (II° grado). – Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1934 - 11 luglio. La Sentinella delle Caverne venne scalata per la Cresta Ovest da Walter Kurtze, da solo. - Dal Sentiero delle Palete giunti nella conca della Livezza Piccola, si sale verso Ovest in una prima conca e si prende a sinistra la stretta e selvaggia Val Dimara. Si sale per la valle fino all'altezza di una grande caverna, che si lascia a destra e, traversando a sinistra, si raggiunge la selletta di cresta immediatamente ad Ovest della Sentinella delle Caverne, tra questa e la Torre delle Cornacchie. Si sale per le piccole gobbe della cresta, si supera una parete friabile e, per un sottile spigoletto, si guadagna direttamente la vetta. Roccia molto friabile. - Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1934 - 12 luglio. La Cresta delle Caverne venne percorsa per la prima volta da Hans Graaz e Walter Kurtze. - Dalla Cima Paradiso 2838 m. si scende per breve cresta verso Est in direzione del Torrione 2815, lo si aggira sul lato Sud, e si ritorna in cresta alla selletta immediatamente ad Est di esso. (Di qui si può salire il torrione con tutta facilità). Si prosegue per il filo di cresta, talvolta molto sottile e sempre friabile fin in vetta alla Cima Ovest. Un altro lungo tratto di cresta sottile e friabile porta alla Cima di Mezzo, donde, per cengia friabile, si scende alla selletta di cresta. Si traversa ora sul lato Sud, fino a un camino che sale direttamente in vetta alla Cima Est. - Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1934 - 12/13 luglio. Ferdinand Krobath e O. Warta, fecero un tentativo non semplice salendo sull’Aiguille Blanche de Peutérey e utilizzando la cresta Sud dell’Aiguille Noire de Peutérey di percorrere la Cresta Integrale di Peutérey. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 - 14 luglio. Ferdinand Krobath e O. Warta, dopo due notti di bivacco in cima alla Punta Brendel e dopo aver tentato invano di forzare il passaggio del diedro della Punta Ottoz ingombro di ghiaccio, scesero dalla cima all'intaglio a monte da Sudest. Con una successione di corde doppie sotto l'intaglio nei camini verticali del versante Sudest. Poi proseguirono lungo il canale obliquo della via Cretier verso il centro della parete e infine nel canalone centrale che porta ai nevai di base (la prima discesa ore 10). Mancano notizie di discese recenti. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 - 16 luglio. Collina, Marcello Friederichsen, Missiroli, Virgilio Neri, M. Prati e G. Vinchi salirono un alto e ardito campanile senza nome, che si stacca sul lato Sud-Est del Castel Alto del Massodi, prospiciente il «Rifugio della Selvata» e lo intitolarono alla memoria dell'alpinista Borgossi. (Campanile Borgossi). – Massiccio di Cima BrentaGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1934 - 19 luglio. Giorgio Graffer e Marco Pilati salirono la XIII° Torre (3026 m.) delle Torri di Cima Brenta che è il torrione più imponente dei 15 che costituiscono la lunga cresta Nord-ovest di Cima Brenta, arrampicando per lo Spigolo Nord-est (via Graffer), su roccia solida e molto elegante, espostissima nella parte finale. Dislivello circa 330 m; difficoltà: V°. - Massiccio di Cima BrentaGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1934 - 20 luglio. Lucien Devies e Jacques Lagarde, creano una Variante d’accesso per la Cresta Kuffner raggiungendo la vetta del Mont Maudit salendo dal pendio Sudovest. - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 - 22 luglio. Matteo Armani ed Ettore Gasperini-Medaia salirono per la Parete Nord (Via Armani) al Campanile Basso con un’arrampicata poco attraente e in parte estremamente difficile nel primo tratto, molto elegante nel tratto superiore. Difficoltà: V° con passaggi di VI°. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1934 - 27 luglio. Renato Chabod e Giusto Gervasutti, salgono per il canale Ovest della Tour Ronde. La via che sale nel canale nevoso regolare e incassato rivolto al Mont Maudit. Ascensione piacevole e interessante, frequentata; canale con pendio meno ripido della parete Nord, talvolta seguito in discesa (corde doppie) dopo la salita di quella parete. Dislivello 300 m. dalla crepaccia alla vetta. Difficoltà AD. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.

 

193428 luglio La cordata Adolf Gottner, Ferdinand Krobath e Ludwig Schmaderer con un itinerario non semplice dalla Brèche Sud des Dames Anglaises (percorso basso), seguito in alternativa a quello alto, raggiungono la Brèche Nord des Dames Anglaises per il percorso integrale della Cresta di Peutérey. Rocce rotte. Difficoltà AD. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 - 28/31 luglio. Adolf Gottner, Ferdinand Krobath e Ludwig Schmaderer, salirono per primi dall'Aiguille Noire, via normale (Cresta Integrale di Peutérey), iniziando dal Mont Noir e portando seco tutti i viveri e il materiale. - Come effettuato dai primi salitori, il percorso comporta quasi 6000 m. di scalata ma su terreno non molto difficile a parte la discesa in corde doppie dall'Aiguille Noire. Questa discesa di circa 400 m, con 14 calate anche complicate o su strapiombi, è molto impegnativa. La presente combinazione, anche iniziando dalla via normale dell'Aiguille Noire con esclusione del Mont Noir, è stata però ripresa rare volte. La salita all'Aiguille Noire per la cresta Sud è molto più attraente. Il percorso dall'Aiguille Noire alla Brèche Sud des Dames Anglaises viene perciò descritto con un capitolo proprio. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 – 29 luglio. Adolf Gottner, Ferdinand Krobath e Ludwig Schmaderer, partendo dal Aiguille Noire de Peutérey realizzano il primo percorso integrale della Cresta de Peutérey. Non risulta ripetuta.

Dal Mont Noir de Peutérey 2928 m. si segue la cresta sommitale fino a un primo intaglio. I due rilievi successivi si aggirano a sinistra su cenge giungendo a un intaglio che precede un grande gendarme. Questo gendarme si sale dal fianco Sudovest, poi in cresta si raggiunge la via normale presso il gendarme quadrato. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 – 29 luglio. Rudolf Peters, che ha alle sue spalle un’eccellente preparazione sulle Alpi Calcaree, attacca la parete Nord delle Grandes Jorasses con Peter Haringer e viene raggiunto il 30 luglio dagli italiani Renato Chabod e Giusto Gervasutti. Poi giunge anche il velocissimo Armand Charlet che supera tutti con Fernand Bellin e sale molto in alto, fino a circa 3500 metri di quota. Però improvvisamente si scatena una bufera e tutte le cordate decidono di ritirarsi, ad esclusione di Rudolf Peters e Peter Haringer che continuano imperterriti, superano il passaggio chiave fra nevaio medio e nevaio superiore, risalgono il nevaio superiore, bivaccano sulle rocce sovrastanti che però restano bloccati in parete dal maltempo, la tormenta li costringe alla ritirata. Solo il 2 agosto Rudolf Peters riesce a ritornare incolume alla base della parete, dopo di avervi passato cinque giorni e quattro notti dopo una tragica ritirata in cui Peter Haringer perse la vita. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 - 30 luglio. Renato Chabod e Giusto Gervasutti raggiunti da Armand Charlet e Fernand Bellin percorsero la Variante scappatoia per il Couloir Face Aux Périades nella ritirata dal loro tentativo di salita sulle Grandes Jorasses alla Pointe Croz per lo Sperone Croz. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 – 30/31 luglio. Adolf Gottner, Ferdinand Krobath e Ludwig Schmaderer nella prima ascensione della Cresta Integrale di Peutérey scesero per la parete Nord – Nordovest dell’Aiguille Noire de Peutérey.

Percorso in corda doppia molto arduo, che necessita manovre complicate e calate nel vuoto, non semplice da individuare. Sono 14 le calate presso la cresta Nord Nordovest fino al canale Sudovest della Brèche Sud des Dames Anglaises, per un dislivello di 500 m.; in particolare, per 200 m. si effettuano in un colossale camino-diedro in parte strapiombante, esposto alla caduta di sassi. Le calate sono lunghe fino a 45 m. e attualmente risultano ben attrezzate. Difficoltà D+. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 - 31 luglio. P. Amodeo, N. Arnaldi e A. Chiodi, salirono la Cima Sella per lo Spigolo Sud. La loro via si svolse un poco a sinistra dello spigolo che delimita a destra la parete Sud, ed è quindi più diretta di quella della parete Sud poiché ne evita i tratti più banali e sale direttamente alla vetta con arrampicata esposta e divertente. Dislivello circa 270 m. Difficoltà: III°, passaggi di IV°. - Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1934 – agosto. Giorgio Graffer con Antonio Miotto, un compagno dell'accademia aeronautica, apre la famosa via “Graffer-Miotto” sullo Spallone del Campanile Basso spigolo Sud-Ovest. Ascensione che Graffer compie a piedi nudi nei suoi tratti più impegnativi, ancor oggi valutato V° e VI°. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1934 - 6 agosto. P. Amodeo, N. Arnaldi, e A. Chiodi, praticarono una “Variante” alla via del primo salitore del Canalone Nord - (Canalone della Tosa) della Cima Tosa (Virgilio Neri, 1929) invece di seguire il canalone, a volte pericoloso per le scariche piegarono a destra, in un ripidissimo canalino ghiacciato che porta alle rocce terminali e alla forcella tra la Tosa e il Crozzon di Brenta e per la cresta stessa in breve alla vetta. Il primo salitore, invece, alla diramazione usci dal canale a sinistra, meno ripido dell'uscita diretta. – Massiccio della TosaGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1934 - 10 agosto. Gabriele Boccalatte, Ninì Pietrasanta e Michele Rivero, realizzano la 4° ascensione per lo spigolo Nord- Nordovest della Père Eternel, con una scalata aerea, molto esposta. Oltre alla pertica di legno, tuttora in posto e utilizzabile, si trovano i chiodi necessari, fra cui alcuni grossi ferri infissi da loro, primi salitori; calata in doppia di 40 m. Difficoltà IV°, V° e A0. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 -13 agosto. Renato Chabod e Giusto Gervasutti, salgono per il versante orientale della Spalla Nord del Canalone Nord-Est e tracciano la via Gervasutti al Mont Blanc du Tacul. - Grandioso canalone di ghiaccio noto poi come Canalone Gervasutti, dall'inclinazione di 48°-50° e fino a 58° nella parte superiore, con possibili muri fra i seracchi dove il passaggio d'uscita può variare molto. In alto, dove è assai largo perché aperto a imbuto, il canalone è sovrastato da una fascia di seracchi e dall' enorme cornice sommitale. - Bella ascensione su neve-ghiaccio in ambiente grandioso, non molto ripetuta; tutto il percorso è però sempre esposto alla caduta di ghiaccio. Dislivello 800 m. Difficoltà D+/TD-. - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 – 14/15 agosto. Bruno Detassis realizza la sua più notevole impresa, con Ulisse Battistata ed Enrico Giordani, vince la verticale e compatta parete Nord-est della Brenta Alta, certamente la più bella e difficile arrampicata, a tutt’oggi, del Gruppo di Brenta. - (via Detassis) - Questa via, che subito non ebbe la fama di difficoltà che giustamente meritava, in seguito ai giudizi dei ripetitori è senz’altro da porre, come livello di realizzazione tecnica, sullo stesso piano della via Carlesso alla Torre Trieste oppure della via Andrich sulla Punta Civetta o anche, con un paragone più moderno, della via Lacedelli alla Cima Scotoni. Superfluo dire che l’impiego dei chiodi fu scarsissimo. - Catena degli SfulminiDolomiti di Brenta.

 

1934 - 16 agosto. Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta, aprono una nuova via sulla parete Est e cresta Sud-Est dell’Aiguille de la Brenva. (via Boccalatte '34), che ripercorsero anche in discesa. E’ la prima via aperta sulla parete, la meno difficile ma dal tracciato più tortuoso. È stata spesso ripetuta per congiungersi da Est alla via normale in quanto questo accesso (rispetto a quello che sale da Entrèves) è agevolato dalla funivia, anche se non è né semplice né bello. Difficoltà D-, passaggi di IV° e IV+. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 - 17 agosto. Durante un tentativo di salita al Col de la Brenva, Corrado Alberico e Luigi Borgna vennero travolti da una caduta di ghiaccio. – Il pendio del colle è ripido di neve e ghiaccio con seracchi, pericoloso nella metà inferiore. Dislivello dal ghiacciaio 700 m, con inclinazione di 50% e risalti più ripidi. Difficoltà D-. - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 - 19 agosto. Giorgio Stauderi e Paolo Migliorini raggiungono il colatoio della Parete Nord della Cima Margherita (2845 m.), – Massiccio della Tosa (via Trieste) e lo percorre fin sulla cima. Arrampicata più difficile che attraente e in parte pericolosa, che non risulta ancora ripetuta. Altezza 430 m; chiodi usati 17, lasciati 8. Difficoltà: fra V° e VI°. - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1934 - 23 agosto. Ulisse Battistata, Bruno Detassis, Enrico Giordani e Pompeo Marimonti salgono per la parete Sud-ovest della Torre di Brenta aprendo la (via Detassis). Arrampicata esposta, molto elegante e di soddisfazione, su roccia ottima, che si svolge per quella bella parete verticale a destra della cresta Ovest-Nord-Ovest. Difficoltà: IV°+, la prima lunghezza V°. - Catena degli SfulminiGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1934 - 25 agosto. Anna Bozzano, A. Vidi e Oliviero Gasperi come capocordata, salgono il Torrione di Vallesinella per parete Ovest e tracciano la via Gasperi, (d. Schizzo sopra). La via si svolge quasi nel centro della larga parete ed offre una bella e comoda arrampicata; difficoltà: III°. – Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1934 - 28 agosto. Bruno Detassis, Marcello Friederichsen e Enrico Giordani furono i primi a salire su un piccolo campanile immediatamente a Sud-Est della Cima Polsa, nel Massiccio della Tosa, che chiamarono Campanile Castelli in ricordo dell'alpinista trentino Arturo Castelli. - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1934 – settembre. W. Pfeifer e M. Reiff, per la parete Nord-nord-ovest con una scalata mista su roccia e su ghiaccio raggiungono la vetta della Cima Margherita (2845 m.), nel Massiccio della Tosa. Pericolosa per caduta di pietre, poco attraente e sconsigliabile. - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1934 - 1° settembre. Raymond Barbier e Camille Fontaine furono i primi salitori del Capucin du Tacul da cui stralciamo la seguente nota sull’originalissima salita: «Il Père Eternel ha trovato un concorrente ancora più assurdo nel Capucin du Tacul, il monolito grottesco che orna la cresta frastagliata dell'Aiguille du Tacul. Ha una forma unica nel suo genere: 50 m. di altezza, strapiombante nel suo centro, la base strozzata, più sottile del corpo, dà al monolito la forma di un'aringa. È l'espressione più decisa della impossibilità di scalata: eppure la tenacia di due alpinisti, Camille Fontaine e Raymond Barbier ha avuto ragione anche di questa vergine guglia: e il metodo adottato per la scalata è di una ingegnosità meravigliosa, assolutamente nuovo ed originale. Camille Fontaine è uno specialista del genere: ha al suo attivo parecchie conquiste artificiali di guglie famose. Per il Capucin du Tacul egli ha studiato un nuovo sistema, reso possibile dalle condizioni speciali della cresta su cui si erge il monolito e dalla recisa riluttanza a ricorrere al lancio di funi mediante balestre o simili. I primi tentativi risalgono all'anno 1932; l'esperimento decisivo fu iniziato l’8 agosto 1934 e la vittoria arrise 1° settembre. Ventitré giorni di lavoro che purtroppo si conclusero con una tragedia: Raymond Barbier, scendendo dalla vetta, precipitava per motivi ignoti, sfracellandosi ai piedi del monolito conquistato. La salita richiese l'impiego di 1400 metri di corda.

La (Guida Vallot) cosi descrive il menzionato nuovo sistema: «Bisogna dapprima circondare il Capucin du Tacul con una V di filo che passa dall'uno all'altro lato del Capucin du Tacul stesso.» Ogni ramo di questa V misura 500 metri. La punta della V è fissata 150 metri a valle del Capucin du Tacul; gli estremi di ogni ramo sono fissati circa 300 metri a monte del Capucin du Tacul. Sistemare un terzo filo perpendicolarmente alla V e fissare uno del suoi estremi un poco a monte c all'altezza del Capucin du Tacul. Tendere la V in modo da portare il terzo filo sul Capucin du Tacul, dietro un intaglio situato sul versante Nord-est 8 metri sotto la cima, mentre tale terzo filo scende poi sulla parete Sud. Sostituire il terzo filo, successivamente, con uno spago, un cordino, una prima corda. Fissare questa corda a ciascuno dei suoi estremi: uno sulla cresta a monte e all'altezza del Capucin du Tacul, l'altro al piede Sud del Capucin du Tacul. Salire lungo la corda con il metodo dei nodi Prusik (42 metri) fino all'intaglio, vicino al quale si trova un terrazzo. Fissare una seconda corda che scende nella parete Sud, al chiodo piantato nell'intaglio. Con l'aiuto del compagno rimasto sulla cresta a monte del Capucin du Tacul, circondare più in alto il Capucin du Tacul con la prima corda, dopo avervi legato una terza corda. Con questa terza corda, salire per 2,30 m. lungo la cresta Nord-est. Innalzarsi sulla prima corda e salire in seguito a sinistra della cresta con due chiodi, e poi a destra con altri due chiodi. Lanciare una quarta corda su un intaglio a l metro dalla cima e arrampicarsi per essa. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 – 3/4/5 settembre. Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta salirono la Cresta Sud dell’Aiguille Noire de Peutérey, effettuando la 3° ascensione assoluta.

Scalata fra le più celebri delle Alpi, a tratti molto bella; la roccia è solida ma con licheni, magnifica nei tratti giallastri superiori. Difficoltà TD+ con molto IV e V grado, passaggi di V+, concentrate sulle Punta Brendel e Punta Ottoz. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1934 - 4 settembre. Enrico Dall'Era, Oliviero Gasperi e Raffaello Vidi tracciarono sulla parete Sud-sud-ovest della Cima del Grostè la via Gasperi. Dislivello 250 m circa. Difficoltà: III°+. - Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1934 – 4/5 settembre. Laurent Grivel con Lucien Devies ripercorrono l’itinerario degli amici Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta effettuando la 4° ascensione della Cresta Sud dell’Aiguille Noire de Peutérey. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

19346/7 settembre. Matteo Armani e Ettore Gasperini-Medaia salirono per il Gran Diedro Nord-ovest della Cima di Ghez con un’arrampicata grandiosa, di serio impegno, che si svolge lungo il gran diedro che solca la parete esposta verso l'alta Valle d'Ambiez. Caratteristica generale: grande camino-gola, dalle rocce levigate. - Sottogruppo del GhezGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1934 - 7 settembre. Matteo Armani e Luigi Scartezzini con un’arrampicata esposta ed elegante ma a tratti su roccia poco sicura salgono per lo Spigolo Sud-sud-est della Cima della Gaiarda. La via si svolge lungo quel marcato spigolo, ben visibile anche dalla Valle delle Seghe, che delimita a destra la parete e che porta sullo Spallone orientale della Cima della Gaiarda, probabilmente la più consigliabile del Sottogruppo della Gaiarda. Dislivello 300 m. Difficoltà: IV°, 3 passaggi di IV°+. - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1934 - 8 settembre. Matteo Armani e Ettore Gasperini-Medaia, con un’arrampicata molto divertente su roccia ottima, lungo una serie di fessure che incidono nel mezzo la parete del grosso contrafforte, salirono per la Parete Sud della Cima Ceda Occidentale nel Massiccio della Tosa. - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.