PUNTA BRENDEL 3498 m. – E’ la quarta torre della Cresta Sud dell’Aiguille Noire de Peutérey.
Su IGM è erroneamente indicata con la quota della Punta Ottoz
(3586 m.). Il nome onora uno dei due
primi salitori della Cresta Sud dell’Aiguille
Noire de Peutérey, l'alpinista tedesco Karl
Brendel, caduto sul Kaisergebirge (2344 m.) nel (Tirolo – Austria)
nel 1931, solo un anno dopo questa salita.
Sui suoi fianchi sono state aperte alcune vie di notevole interesse, tanto a Est, quanto a Ovest.
1879 – 4 agosto. Il Marchese E. Del Carretto con Emile Rey e G. Proment effettuano la 3° ascensione dell’Aiguille Noire de Peutérey della parete Sudest (Couloir Rey).
La parete Sudest è interamente rocciosa. Sotto la vetta ha un dislivello di 1000 m. e alla base, sopra la Conca del Combalet, è larga pure 100 m. Oltre alle vie notevoli che raggiungono la vetta o la vicina Punta Bich, altre scalate belle e interessanti su roccia buona salgono alle singole punte che costituiscono la Cresta Sud: alla Punta Brendel, alla Punta Welzenbach e, di minor interesse alla Punta Bifida e al Pic Gamba, punte che verranno trattate separatamente. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1930 - 26 agosto. Karl Brendel e Hermann Schaller della Scuola di Monaco nel loro riuscito tentativo di salita della Cresta Sud dell’Aiguille Noire de Peutérey del 27 agosto, salirono per la Quarta Torre che poi verrà chiamata Punta Brendel, che onora uno dei due primi salitori che hanno realizzato la 1° ascensione della Punta Brendel (3498 m.), ovvero, il versante italiano del Monte Bianco con difficoltà di sesto grado. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1930 - 26/27 agosto I tentativi di salita per la Cresta Sud dell’Aiguille Noire de Peutérey furono avvincenti e ricchi di storia, la salita riuscì finalmente a due giovani alpinisti di Monaco Karl Brendel e Hermann Schaller.
I tentativi iniziarono con l’ascensione del Pic Gamba di Paul Preuss con il Conte Ugo di Vallepiana nel 1913, e sempre nel 1913 la cordata Angelo Dibona, Guido Mayer e Max Mayer salirono fino alla parete della 2° Torre (Punta Bifida) da dove scesero per maltempo; E. Allwein e Willy Welzenbach nel 1925 salirono fin sulla 3° Torre (Punta Welzenbach). Poi si spinsero più in alto le guide di Courmayeur: Laurent Grivel, Arturo Ottoz e Osvaldo Ottoz, i primi due anni anche con Albino Pennard (nel 1928, 1929 e 1930) fino all’ultimo risalto della Punta Brendel; essi scesero anche dalla vetta esplorando fino alla 5° Torre (Punta Ottoz). Nel 1930, senza tentativi, la salita riuscì a Karl Brendel e Hermann Schaller. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1934 - 14 luglio. Ferdinand Krobath e O. Warta, dopo due notti di bivacco in cima alla Punta Brendel e dopo aver tentato invano di forzare il passaggio del diedro della Punta Ottoz ingombro di ghiaccio, scesero dalla cima all'intaglio a monte da Sudest. Con una successione di corde doppie sotto l'intaglio nei camini verticali del versante Sudest. Poi proseguirono lungo il canale obliquo della via Cretier verso il centro della parete e infine nel canalone centrale che porta ai nevai di base (la prima discesa ore 10). Mancano notizie di discese recenti. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1934 – 3/4/5 settembre. Gabriele Boccalatte e Ninì Pietrasanta salirono la Cresta Sud dell’Aiguille Noire de Peutérey, effettuando la 3° ascensione assoluta.
Scalata fra le più celebri delle Alpi, a tratti molto bella; la roccia è solida ma con licheni, magnifica nei tratti giallastri superiori. Difficoltà TD+ con molto IV° e V° grado, passaggi di V°+, concentrate sulle Punta Brendel e Punta Ottoz. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1969 – inverno. Claude Jager, André Parat, Jean-Paul Paris e Yannick Seigneur, di ritorno dalla Punta Brendel scendono da Sudest della Punta Welzenbach. La discesa di circa 500 m. di dislivello è impegnativa e richiede 14 corde doppie. Utili corde da almeno 45 m, chiodi e cordini; è stata percorsa poi più volte, in particolare per ritirate dalla Cresta Sud. Qualche rischio di caduta sassi. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1973 - 13/15 agosto. Michel Claret e René Desmaison tracciano alla Punta Brendel la via Desmaison, salendo per la parete Sudovest, incontrando le difficoltà maggiori all'attacco e nella ripida parte superiore della parete. Roccia da buona a ottima, ghiacciaio d'accesso complicato e difficile. Dislivello dal ghiacciaio di Freney 600 m. Difficoltà ED; mancano altri particolari. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1981 - 15/16 agosto. Ugo Manera e Isidoro Meneghin salirono per la parete Sudest della Punta Brendel (3498 m.) tracciando la via Manera-Meneghin, con una scalata di grande impegno e di soddisfazione, che offre tratti di bella arrampicata libera e un duro tratto artificiale, di chiodatura difficile. Roccia buona; la via è rimasta schiodata. Dislivello 700 m. Difficoltà ED-, fino a VI° eA3. Con discesa da Est nel grande canale-diedro tra la Punta Brendel e Punta Welzenbach. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1991 - 17/18 agosto. C. Battezati e Daniele Caneparo sulla parete Ovest della Punta Brendel tracciano la via Exitus. - Bella via, varia e interessante, su roccia ottima. Arrampicata esterna sostenuta sullo zoccolo grigio iniziale e sul muro rosso terminale. Lasciati in posto alcuni chiodi normali e spit; corde da 50 m. La parete è stata ripercorsa in discesa con corde doppie; gli ancoraggi non sono però di facile reperimento in quanto, salvo sulla rampa obliqua centrale, sono quasi tutti fuori via. Dislivello quasi 600 m. Difficoltà ED, fino a VII° e Al. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1994 - 30 giugno - 1 luglio. Patrick Gabarrou, con Manlio Motto realizzano la 1ª ascensione della Brogliatta definendola una gran bella via in ambiente ... la roccia, a parte qualche tratto, è un bel granito grigio che diventa rosso sugli ultimi tiri. (La relazione di Manlio Motto parla di 470 metri, i tiri sono però 12 da 50/55 metri ognuno!).Gli spit sono in buono stato.
Descrizione:Avvicinamento: Dal Rifugio Monzino per sentiero passare ai piedi dell'Aiguille Croux fino al passaggio della Brogliatta. Scendere sul Ghiacciaio del Freney con l'aiuto di una corda fissa. Portarsi al centro(molto tormentato in stagione avanzata) e risalirlo alla meglio aggirando i crepacci. Puntare alla grossa placca grigia triangolare alla base della Punta Brendel. La via attacca per una fessurina alla base di un grosso blocco appoggiato.(2 chiodi). Materiale: La via è parzialmente spittata. Portare una serie di nut e friends fino al 3. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
2000 - 23 e 25 agosto. Maurizio Oviglia e Erik Svab, sulla parete Sud-Est della Punta Brendel, 3.498 m, dell’Aiguille Noire de Peutérey hanno realizzato una nuova via… "Nero su Bianco". L'itinerario, si snoda al centro della parete (a destra della via Manera - Meneghin del 15/16 agosto 1981) con uno sviluppo di 940 metri (19 tiri di corda lunghi fino ai 60 metri) e difficoltà massime di 7b e obbligatorie fino al 6b+. La via è stata salita con protezioni tradizionali (chiodi normali, nuts, friends) e senza uso di spit. In parete è rimasto solo un chiodo e alcune soste che coincidono con la linea di doppie attrezzate, in discesa, dai primi salitori. Si tratta perciò di un percorso impegnativo (6 tiri con difficoltà dal 6b+ al 7b) e di grande soddisfazione perché riesce a sfruttare le linee naturali della parete e le possibilità di assicurazione tradizionali senza perciò rinunciare all’arrampicata libera. La via è stata interamente percorsa dai primi salitori in libera e da capocordata. Per una ripetizione prevedere un tempo di salita medio di circa 12 ore. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
Nero su Bianco