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Punta Welzenbach – 3355 m.

(Contrafforti Italiani)

(Massiccio del Monte Bianco)

 

 

PUNTA WELZENBACH 3355 m. – E’ la terza torre sulla Cresta Sud dell'Aiguille Noire de Peutérey, forse la più elegante.

Il nome ricorda Willy Welzenbach, uno dei suoi primi salitori. Grande alpinista tedesco, innovatore per le ascensioni delle pareti Nord di ghiaccio e misto in linea diretta (con questo stile sali la Dent d'Hérens, i Aiguilles des Grands Charmoz, il Grosses Wiesbachhorn e cime dell'Oberland Bernese). Morì nella bufera durante la spedizione del 1934 al Nanga Parbat.

 

1879 – 4 agosto. Il Marchese E. Del Carretto con Emile Rey e G. Proment effettuano la 3° ascensione dell’Aiguille Noire de Peutérey della parete Sudest (Couloir Rey).

La parete Sudest è interamente rocciosa. Sotto la vetta ha un dislivello di 1000 m. e alla base, sopra la Conca del Combalet, è larga pure 100 m. Oltre alle vie notevoli che raggiungono la vetta o la vicina Punta Bich, altre scalate belle e interessanti su roccia buona salgono alle singole punte che costituiscono la Cresta Sud: alla Punta Brendel, alla Punta Welzenbach e, di minor interesse alla Punta Bifida e al Pic Gamba, punte che verranno trattate separatamente. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1925 - 24 luglio. Eugen Allwein e Willy Welzenbach, per la Cresta Sud salgono la Terza Torre dell’Aiguille Noire de Peutérey che prenderà il nome di uno dei salitori: Punta Welzenbach (3355 m.), realizzando la 1° ascensione della stessa. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1930 - 26/27 agosto I tentativi di salita per la Cresta Sud dell’Aiguille Noire de Peutérey furono avvincenti e ricchi di storia, la salita riuscì finalmente a due giovani alpinisti di Monaco Karl Brendel e Hermann Schaller.

I tentativi iniziarono con l’ascensione del Pic Gamba di Paul Preuss con il Conte Ugo di Vallepiana nel 1913, e sempre nel 1913 la cordata Angelo Dibona, Guido Mayer e Max Mayer salirono fino alla parete della 2° Torre (Punta Bifida) da dove scesero per maltempo; E. Allwein e Willy Welzenbach nel 1925 salirono fin sulla 3° Torre (Punta Welzenbach). Poi si spinsero più in alto le guide di Courmayeur: Laurent Grivel, Arturo Ottoz e Osvaldo Ottoz, i primi due anni anche con Albino Pennard (nel 1928, 1929 e 1930) fino all’ultimo risalto della Punta Brendel; essi scesero anche dalla vetta esplorando fino alla 5° Torre (Punta Ottoz). Nel 1930, senza tentativi, la salita riuscì a Karl Brendel e Hermann Schaller. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1969inverno. Claude Jager, André Parat, Jean-Paul Paris e Yannick Seigneur, di ritorno dalla Punta Brendel scendono da Sudest della Punta Welzenbach. La discesa di circa 500 m. di dislivello è impegnativa e richiede 14 corde doppie. Utili corde da almeno 45 m, chiodi e cordini; è stata percorsa poi più volte, in particolare per ritirate dalla Cresta Sud. Qualche rischio di caduta sassi. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1973settembre. Giorgio Bertone, Michel Claret e René Desmaison, in due giorni raggiunsero la vetta della Punta Welzenbach salendo per lo parete Ovest. Scalata molto bella e varia su roccia ottima, in libera e con alcuni tratti di artificiale. Ghiacciaio difficile per l'attacco, crepaccia problematica; utilizzati 100 chiodi, normali e grossi. Dislivello 450 m, con sviluppo di circa. 550 m. Difficoltà ED-, fino a V+ e A2. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 49 It. 93 c

 

1980 - 1 agosto. Marco Bernardi, Gian Carlo Grassi e Franco Salino per lo Spigolo Est salgono la vetta della Punta Welzenbach, creando una bella via che segue l'elegante spigolo che sovrasta la conca del Combalet. Arrampicata libera prevalentemente esterna su roccia solida e compatta, molto ruvida; usati 12 chiodi. Dislivello 500 m: Difficoltà ED- sostenute, con passaggi di VI° e VI°+. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 45 It. 93 b

 

1981 - 15/16 agosto. Ugo Manera e Isidoro Meneghin salirono per la parete Sudest della Punta Brendel (3498 m.) tracciando la via Manera-Meneghin, con una scalata di grande impegno e di soddisfazione, che offre tratti di bella arrampicata libera e un duro tratto artificiale, di chiodatura difficile. Roccia buona; la via è rimasta schiodata. Dislivello 700 m. Difficoltà ED-, fino a VI° eA3. Con discesa da Est nel grande canale-diedro tra la Punta Brendel e Punta Welzenbach. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.