1931 - 30 agosto. Viene salito lo spigolo Sud-ovest
della Torre Trieste, da Giovanni Andrich e Attilio
Tissi, una bella arrampicata che
alterna tratti facili con altri di impegno più che notevole. Era comunque la
prima volta che la Torre Trieste veniva salita lungo un versante che non
sfruttasse le gole o i camini laterali
1934 – Raffaele Carlesso, (il suo anno di grazia) con Bortolo Sandri aprì un itinerario estremo sulla parete Sud della Torre Trieste: in quell' occasione si parlò per la prima volta di sesto grado superiore per il particolare impegno atletico in arrampicata libera che la via richiese.
1934 – 14/15 agosto. Bruno Detassis realizza la sua più notevole impresa, con Ulisse Battistata ed Enrico Giordani, vince la verticale e compatta parete Nord-est della Brenta Alta, certamente la più bella e difficile arrampicata, a tutt’oggi, del Gruppo di Brenta. - (via Detassis) - Questa via, che subito non ebbe la fama di difficoltà che giustamente meritava, in seguito ai giudizi dei ripetitori è senz’altro da porre, come livello di realizzazione tecnica, sullo stesso piano della via Carlesso alla Torre Trieste oppure della via Andrich sulla Punta Civetta o anche, con un paragone più moderno, della via Lacedelli alla Cima Scotoni. Superfluo dire che l’impiego dei chiodi fu scarsissimo. - Catena degli Sfulmini – Dolomiti di Brenta.
1959 – Ignazio Piussi e Giorgio Redaelli salgono direttamente le gialle concavità della parete Sud della Torre Trieste: per salire 800 metri usano 330 chiodi, 90 ad espansione e 45 cunei.
1998 – Andrea
Calvo e Lorenzo Nadali sulla parete Est della Torre
Trieste in tre giorni aprono la via Bel Tempo e Denaro. Con
un uso promiscuo di assicurazioni (moderne e classiche) per 9 tiri con
difficoltà tra il 6c ed il 7b+.