1934 – 14/15 agosto. Bruno Detassis realizza la sua più notevole impresa, con Ulisse Battistata ed Enrico Giordani, vince la verticale e compatta parete Nord-est della Brenta Alta, certamente la più bella e difficile arrampicata, a tutt’oggi, del Gruppo di Brenta. - (via Detassis) - Questa via, che subito non ebbe la fama di difficoltà che giustamente meritava, in seguito ai giudizi dei ripetitori è senz’altro da porre, come livello di realizzazione tecnica, sullo stesso piano della via Carlesso alla Torre Trieste oppure della via Andrich sulla Punta Civetta o anche, con un paragone più moderno, della via Lacedelli alla Cima Scotoni. Superfluo dire che l’impiego dei chiodi fu scarsissimo. - Catena degli Sfulmini – Dolomiti di Brenta.
1952 - Gli “Scoiattoli di Cortina” Lino Lacedelli, Luigi Ghedina e Guido Lorenzi, vincono la difficilissima e compatta parete Sudovest della Cima Scotoni nel Gruppo di Fanes, che per molto tempo sarà giudicata come la più difficile scalata delle Dolomiti.
I ripetitori di oggi hanno un po’ ridimensionato questo giudizio, comunque l’impresa va valutata al tempo della prima salita e soprattutto “come” essa fu compiuta.
Più volte i tre arrampicatori cortinesi, per superare tratti assai problematici con il materiale che era a loro disposizione, dovettero ricorrere ad acrobazie inconsuete ed un po’ allucinanti, come una piramide umana a tre fatta su staffe!.
La Cima Scatoni, comunque, segnava una netta supremazia dell’arrampicata libera su quella artificiale: ma questo fu scoperto dopo.
Per i primi salitori, invece, le massime difficoltà superate erano state di ordine artificiale….!.
1956 - Il primo contatto di alto livello con le Dolomiti di Ignazio Piussi è la prima ripetizione della via Degli Scoiattoli alla Cima Scotoni, nel gruppo di Fanes, impresa che destò scalpore e qualche polemica con le guide cortinesi.
1972 – 14/15 gennaio. Lo stile di arrampicata di Enzo Cozzolino è puro come il suo animo.
Il suo sogno è di aprire una nuova via su di una parete dalla roccia talmente compatta da non consentire nessun tipo di chiodatura. Scrive infatti: «Solo in questo caso non si sarebbe potuto ricorrere a sotterfugi, che volevano significare una mancanza di scrupoli nei confronti dell’alpinismo». Questa parete ideale la trova sulla Sud della Scotoni. E’ lì che nasce e prende piede l’idea di aprire una nuova via, quella che poi chiamerà “Dei Fachiri”. Una via di 600 metri aperta in invernale e superata con l’impiego di soli 12 chiodi di assicurazione, in un’arrampicata libera condotta veramente all’estremo.
In Enzo Cozzolino la gioia per l’impresa è grande, ed è aumentata «dalla consapevolezza di aver tracciato con Flavio Ghio una linea di salita di massima difficoltà in piena coerenza con quelle che erano le sue idee in fatto di alpinismo».
Entrambi calzano scarpe da pallacanestro e superano veramente in libera passaggi di VI/VI+ (5c/6a).
1979 - Kurt Albert sulla la parete Sudovest della Cima Scotoni libera la via valutando la prima lunghezza 6c, e poi un continuo susseguirsi di 5c/6a. In precedenza Pete Livesey l’aveva ripetuta in libera ma con un resting sul passaggio più impegnativo.
1985 – giugno. Aldo Leviti e Francesco Mich concepiscono Hyperscotoni sulla Cima Scotoni dove sfiorano l’ottavo grado.
1990 - Christoph Hainz e Osvald Celva, raggiungono il IX° grado sulla sfruttatissima parete Sud-ovest
della Cima Scotoni.
In sei giorni, a più riprese, per un totale di 46 ore effettive di
arrampicata, realizzano il loro capolavoro: la loro via, aperta senza spit, si
chiama Zauberlehrling (Apprendista Stregone).
Sono ventitré lunghezze di corda con difficoltà fino al 7b+. I 700 metri
di parete sono vinti con 88 chiodi normali e protezioni veloci (nuts, friends)
e sono percorsi in libera rotpunkt.
La via è tracciata tra la Dibona e la Hyperscotoni. Viene
giudicata ancora più difficile del leggendario itinerario dei fratelli
cecoslovacchi Miroslav e Michal Coubal alla Cima Grande di Lavaredo (IX-).
L’assoluto rigore etico sarà premiato con la definizione di “Il Pesce
degli anni ‘90”, riferendosi alla famosa via Attraverso il Pesce della Marmolada.
1994 – Gruppo di Fanes: sulla Cima Scotoni, B. Tassi “Lamos”, G. B. Calloni “Garafao” e I. Zanetti salgono 450 metri di parete con passaggi di 7c+. La via è Skotonata Galactika.