Cima Brenta – (3150
m.)
(Sottogruppo Centrale – Massiccio
di Cima Brenta)
(Gruppo
di Brenta) – (Dolomiti di
Brenta)
CIMA
BRENTA 3150 m. -
Grandioso e complesso
massiccio roccioso e ghiacciato che si eleva all'estremità Nord della Catena
centrale, a Sud della Bocca
di Tuckett.
È per altezza la seconda cima del Gruppo
di Brenta e anche il massiccio più imponente dopo di quello della Tosa
e del Crozzon. Una lunga e sottile crestina l'unisce verso Sud
allo Spallone del Massodi e un'altra crestina, più breve, scende verso Nord
sulla Bocca
di Tuckett. Il lato Est è formato da un'unica vasta e
formidabile parete giallastra, che domina la testata delle Val Perse.
Verso Ovest e Nord-Ovest invece si sviluppano due lunghe creste,
alpinisticamente importanti: la prima forma quella colossale bastionata, che si
estende per quasi 2 km. sul fianco destro del Vallone dei Brentei e
culmina con la Cima Brenta Occidentale, con la Cima
Mandron e con le due Punte
di Campiglio; la seconda si dirama dalla Cima Brenta
Occidentale con una schiera di ben quindici campanili, assai curiosi e
di varie proporzioni, terminante col grosso pilastro della Cima Massari,
proprio di fronte al Rifugio
Tuckett. Un'alta conca ghiacciata la Vedretta di Brenta Superiore
è compresa tra queste due creste, mentre dal calottone nevoso sommitale
scendono verso Nord altre due vedrette: l'una è un ripidissimo
sdrucciolo che sfocia sopra la Bocca
di Tuckett, alimentando la Vedretta di Brenta Inferiore o Vedretta
di Tuckett; l'altra rimane invece pensile, spezzata da un brusco
salto di roccia sopra la Vedretta di Brenta Inferiore. Delle due vette
della Cima Brenta, la più alta è quella Orientale;
la Cima Occidentale (3122 m.) rimane distanziata di circa 270 m.
e collegata da una sottile crestina e da una larga insellatura nevosa.
L'importanza della cima, il grande
interesse alpinistico dei suoi numerosi accessi, la severa grandiosità
dell'ambiente e il superbo panorama della vetta, fanno della Cima Brenta
una delle mete più attraenti e più frequentate del gruppo. L'accesso per le vie
normali è facile ma tutt'altro che banale, tale da dar soddisfazione a
qualsiasi alpinista: più vario e interessante quello dal Nord, più lungo
e faticoso quello dal Sud. Tra gli altri numerosi itinerari, vanno
soprattutto segnalati quelli per la parete Est, quello per la cresta Nord-Ovest
e quello per la cresta Sud.
La cima era conosciuta un tempo dagli
abitanti di Molveno col nome di Cima dei Rivi Alti, forse
per le abbondanti cascate d'acqua che ad ogni temporale o all'epoca del disgelo
precipitano dalla parete Est verso le Val Perse. Sulle carte del
secolo scorso era segnata come Cima Tosa e con tale nome figura
anche negli studi dei primi alpinisti. La si trova citata pure come Cima dei
Massodi e Cima
delle Val Perse. Fu merito di Nepomuceno
Bolognini
l'aver riordinato tutta la toponomastica del Gruppo
di Brenta e di aver dato alla cima il nome attuale, ormai entrato
nell'uso generale. I tedeschi tentarono di battezzarla Kaiser Franz Josef
Spilze, ma tale nome non venne mai adottato neppure dalla bibliografia
tedesca.
1871 – agosto. Douglas
William Freshfield e Francis Fox
Tuckett con Henry Devouassoud compiono la 1° ascensione della Cima
Brenta salendo dal
versante Ovest-Nordovest per la Vedretta di Brenta Superiore.
Tale via venne seguita anche dalla maggior parte dei successivi salitori, ma
venne poi quasi totalmente abbandonata. – Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1872
– 22 giugno. Francis Fox
Tuckett, con le guide Christian Lauener
e Santo Siorpaes
salgono per primi sulla Cima Brenta,
per la Vedretta Nord,
seconda vetta del masiccio del Gruppo di Brenta.
(3150 m). - Massiccio
di Cima Brenta –– Dolomiti di Brenta.
1882 - 22 luglio. Edward Theodore Compton e Alberto De Falkner con Antonio Dallagiacoma e Matteo Nicolussi raggiungono la vetta di Cima Brenta per il versante Sud (via normale da Sud) con una lunga ascensione in parte monotona, che comporta tratti di facile arrampicata; nella parte alta si svolge per una ripida conca rocciosa a forma d'imbuto, che s'apre sul versante Sud tra le due sommità della Cima Brenta. Dislivello circa 650 m. Difficoltà: II° grado. – Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1883 - 28 agosto. S.
Dorigoni e C. Candelpergher con Antonio
Dallagiacoma trovarono
una Variante sulla via normale da Sud di Cima Brenta nella parte bassa. E
sotto lo strapiombo che lo chiude in
alto si esce a sinistra e si sale a una cengia, ove ci si ricongiunge con la via
normale. Per il canale roccioso si riesce all'anfiteatro superiore e alla vetta. – Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1886 - 6 agosto. La Cima Mandron (3040 m.) venne raggiunta per la prima volta per cresta dalla Cima Brenta da Ludwig Purtscheller, J. Reichl e Karl Schulz con la guida Antonio Dallagiacoma per il versante Nord (Via normale). Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1894 - 25 agosto. Carlo Garbari, Antonio Dallagiacoma, Angelo Ferrari, Arnaldo Ferrari, B. Lorenzetti, Matteo Nicolussi e R. Oesterreicher trovano la via ben più interessante per i versanti Nord e Est di Cima Brenta, ora divenuta la via normale da Nord. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1902 - 10 settembre. Il tratto di Cresta Nord fra la Bocca di Tuckett e la Cengia Garbari di Cima Brenta, ora attrezzato, coincide in gran parte con l'itinerario aperto da Hans Barth, A. Hofbauer e J. Netzuda. Ascensione varia e interessante. L'inizio della Cengia Garbari si può raggiungere sia per le rocce (via attrezzata) sia per neve. Difficoltà: I grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1905 - 27 agosto. Alfred von Radio-Radiis e Gaston von Radio-Radiis salendo per la Cresta Ovest percorsero tutta la lunga bastionata occidentale della Cima Brenta, facile e panoramica, ma più faticosa che interessante. Difficoltà: I grado. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1905 - 4 settembre. K. Mayr e compagni eseguirono per la prima volta la traversata per cresta dallo Spallone dei Massodi alla Cima Brenta per la Cresta Sud, con un percorso facile e di grande interesse panoramico che costituì forse la più interessante traversata in cresta del Gruppo di Brenta, sia per l'ambiente eccezionalmente solitario che per il panorama. Intorno al 1968 il percorso è stato attrezzato e ora vi passa la «Via delle Bocchette Alte.». - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1910 - 21 agosto. Ernst Kiene e Kurt Kiene salgono per la Cresta Nord-ovest di Cima Brenta e percorsero tutta quella sottile cresta frastagliata oltre che dalla Punta Massari, delle Torri di Cima Brenta o di Kiene, creando uno dei più lunghi e tipici percorsi di cresta delle Dolomiti con un'arrampicata interessante e molto varia. Roccia discreta. Sviluppo della via: circa 1200 m. Difficoltà: III, passo IV e V, molto discontinue. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1928 - 31 luglio. Ettore Castiglioni, da solo, sale la grande bastionata meridionale della Cima Brenta per il Canalone Sud. La via si svolge in un profondo canalone che divide nettamente le pareti della Cima Mandron e della Cima Brenta Occidentale, ed offre la via più breve e più diretta, ma con un’ascensione piuttosto faticosa e di scarso interesse. Difficoltà: qualche passo di II° grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1930 - Silvio Agostini con Mario Moser salirono per primi sulla parete Est di Cima Brenta. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1930 - 13 luglio. Mario Agostini con A. Moser salirono per primi per la parete Est di Cima Brenta e aprirono la via Agostini-Moser. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1932 - 26 luglio. Ettore Castiglioni, Guido Leonardi e Gino Pisoni salgono l’affilatissimo Spigolo Sud di Cima Brenta che si profila nettamente sul cielo, sia guardando dai Brentei, sia guardando dal Sentiero della Sega Alta con una breve arrampicata molto esposta ed elegante con difficoltà di III° grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933
- 28 luglio. Ulisse Battistata e N. Delvai
salirono per la parete Nord della Cima
Brenta Orientale. La via si svolge sull'alta parete rocciosa a destra (Ovest)
della vedretta pensile, che scende dall'insellatura fra le due punte della Cima Brenta. Arrampicata di
notevole interesse, alta circa 350 m. Difficoltà: IV° grado. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta
1934
- 19 luglio. Giorgio Graffer
e Marco Pilati salirono la XIII°
Torre (3026 m.) delle Torri
di Cima Brenta che è il torrione
più imponente dei 15 che costituiscono la lunga cresta Nord-ovest di Cima
Brenta, arrampicandosi per
lo Spigolo Nord-est (via Graffer), su roccia solida e molto
elegante, espostissima nella parte finale. Dislivello circa 330 m; difficoltà:
V. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta
- Dolomiti
di Brenta.
1935 - 23 agosto. Fausto
Zapparoli e Silvio Manzoni salgono per lo Spigolo Nord di Cima Brenta passando per un grosso contrafforte roccioso che separa
lo sdrucciolo ghiacciato dalla vedretta pensile più ad Ovest.
Arrampicata non molto attraente, su rocce spesso bagnate e talvolta ghiacciate.
Pericolo di scariche di ghiaccio e di pietre all'attacco. Difficoltà: III°
grado. – Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1936 – 30 luglio. Silvio Agostini nota Guida Alpina del Gruppo di Brenta sulla parete Sud della Cima Brenta Occidentale per un banale incidente perse la vita. - Massiccio di Cima Brenta - Dolomiti di Brenta.
1936 - 28 settembre. Matteo Armani e Marcello Friederichsen tracciarono sulla parete Est di Cima Brenta la via diretta Armani. La via si svolge lungo quel sottile diedro verticale, che delimita a destra l'enorme placca rossastra della parete Est. Arrampicata di grande eleganza, di circa 500 m. fino alla cengia della via normale, una delle più belle sul massiccio della Cima Brenta. Difficoltà: V grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1937 - 16 agosto. Matteo Armani, Ettore Gasperini-Medaia e M. Lubich, salirono un arditissimo torrione giallastro a forma di campanile che battezzarono col soprannome della nota guida Silvio Agostini - Campanile Caigo, caduto lo stesso anno sulla vicina parete Sud della Cima Brenta Occidentale. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1942 - 10 luglio. Vitale Bramani e Ettore Castiglioni tracciano per la parete Sud della Cima Brenta Occidentale la via Castiglioni-Bramani. Arrampicata varia e divertente, tra le più belle alla cima; la via sale in un canale che porta all'intaglio dietro al Campanile dei Brentei e quindi per la sovrastante parete nera e verticale, ben visibile anche dal Rifugio Brentei, alla Cima Occidentale. Altezza circa. 400 m. Difficoltà: III+, l passo V. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1943 - Bruno Detassis e compagni praticano una Variante sulla via normale da Sud di Cima Brenta dopo la parete a destra della gola, salirono fino al terrazzo più alto e, invece di traversare a destra continuarono a salire su buona roccia nella gola obliqua, passando sotto il Pilastro Sud e uscendo sulla frastagliata cresta a Sud della Cima Occidentale. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1947 - 27 luglio. Bruno Detassis
e Marco Franceschini; Carlo Sebastiani e Marino Stenico
aprono sulla parete Est di Cima
Brenta la via Detassis-Stenico. Chiodi adoperati 8, lasciati l.
Dislivello fino alla Cengia Garbari: 450 m, fino in vetta: 600 m.
Difficoltà: V e 8 m. di VI° grado. - Massiccio
di Cima Brenta - Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1953 - 30 agosto. Catullo
Detassis e Gian Vittorio Fossati
Bellani; Enrico Bozzi e Bruno Detassis, a cordate alternate salgono Cima Brenta per la parete Sud-Sudovest con
un’arrampicata interessante, anche per l'ambiente, su roccia ottima. Usati 5
chiodi d'assicurazione, di cui 3 lasciati. Dislivello circa 450 m. Difficoltà:
III e IV, l passo di V-. – Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1964 – 13/17 luglio. Franco Baschera, Claudio Dal Bosco e Milo Navasa per il Pilastro rosso della parete Est
di Cima Brenta
tracciano via Verona. I primi 200 m. di zoccolo si svolgono su
roccia grigia, il tratto centrale su una lavagna strapiombante e rossastra di
250 m, i rimanenti 200 m. sulle rocce facili della via normale da Nord.
La linea di salita è data da una lunga e sottile fessura al centro della parete
rossa, che termina in alto, dopo un'interruzione, con un diedro-colatoio nero
adducente alla Cengia Garbari. Chiodi usati: circa 150 normali, 18 a
pressione, circa 15 cunei; lasciati in parete: circa 60 normali, 18 a
pressione, 10 cunei. Sulla parete rossa e strapiombante quasi tutti i punti di
sosta sono su staffe; con neve sulla Cengia Garbari il diedro-colatoio
finale scarica molta acqua. Dislivello totale: 650 m. Difficoltà: III° e IV°
sullo zoccolo; VI°, A3, Ae nel tratto centrale. - Massiccio
di Cima Brenta - Gruppo di Brenta
- Dolomiti
di Brenta.
1964 - 6 agosto. Gilio Alimonta e Riccardo
Lorenzi salirono per
primi il grosso torrione senza nome che si stacca dalla parete Est di Cima
Brenta e lo chiamarono Sentinella
dei Camosci (2883 m.), la cui cima è visibile anche dal «Rifugio
Tuckett». Altezza circa 320 m. Chiodi usati 57, lasciati 26. Difficoltà: V,
tratti di V+. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1966 – 11/12 settembre. Vitty Frismon-Steinkotter
e Heinz Steinkotter tracciano
sulla parete Sud della Cima Brenta
Occidentale la via Steinkotter. La via si svolge in un camino
situato a sinistra di un caratteristico pilastro che sporge dalla parete.
Dislivello circa 280 m; chiodi usati 17 e 4 cunei; lasciati 13 e i cunei.
Difficoltà fino al VI°. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1968 - l settembre. Catullo Detassis e Melchiorre Foresti
realizzano la 1° ripetizione della via Castiglioni-Bramani per la
parete Sud della Cima Brenta Occidentale. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1970 - 21 giugno. Heini Holzer e Ander
Tscholl scesero con gli
sci per la Vedretta Nord della Cima Brenta (3150 m). – Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1974 - P.
C. Berta e S. Pulce salgono per la parete Sud-Sudovest di
Cima Brenta tracciando una Variante
che evita la fessura d'attacco, salendo più a sinistra presso un colatoio su
una parete grigia di ottima roccia, durante la 3° salita alla vetta. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1974 – 4/5 agosto. Giorgio Cantaloni, Franco
Gadotti e Guido Stanchina salirono per la bella e compatta parete il Pilastro
Sud della Cima Brenta Occidentale che chiamarono la via «Martina». Il
pilastro si trova al centro della parete Sud della Cima Occidentale,
a destra (Est) del Campanile
dei Brentei. Arrampicata molto sostenuta ed esposta su roccia solida e
tagliente. Altezza del pilastro circa 200 m; chiodi usati 13, lasciati 3 più un
cuneo. Difficoltà: V+, l passo di A2. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1974 - 21 agosto. Giovanni Groaz e Lorenzo
Groaz con Romano Segalla salgono da Nord per la vedretta
pensile di Cima Brenta in parte verticale e strapiombante. Salita di interesse accademico,
esposta alla caduta di ghiaccio. Le difficoltà dipendono dalle condizioni del
seracco, molto variabili: TD. Usati 5 chiodi da roccia e 15 da ghiaccio. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti
di Brenta.