William Douglas Freshfield nacque a Londra nel 1845.
Crebbe in una famiglia che già praticava l’ambiente alpino, tant’è vero che la madre scrisse un libretto, come allora era di moda, in cui descriveva i viaggi della famiglia nelle Alpi Svizzere e nel versante italiano del Bernina (Jane Henry Freshfield, Alpine Byways, 1861).
Uomo di profonda cultura sia umanistica che scientifica, acquistò una conoscenza molto approfondita dei vari aspetti della montagna.
Di corporatura robusta, non fu quello che oggi si direbbe un arrampicatore; ma era dotato di una resistenza eccezionale alla fatica.
La sua carriera di alpinista ebbe inizio sulle montagne di casa, cioè sui rilievi della Scozia e nel Lake District, ma ben presto i suoi interessi si trasferirono al Bianco e all’Oberland svizzero.
Nel periodo che va dal 1860 al 1870 si dedicò con smisurata passione all’esplorazione delle Alpi, nel corso della quale, spesso in compagnia della guida Francois Devouassod, compì una lunghissima serie di prime ascensioni.
Tra queste ricordiamo il Monte Nero, nel gruppo del Bernina, la Presanella, il Pizzo Cengalo, la Tour Ronde, la Cima Brenta (1871).
Nessun gruppo alpino si salvò dal suo fervore esplorativo, neppure il Gran Sasso.
Si unì spesso in cordata con Francis Fox Tuckett e con Leslie Stephen.
1864 - 25 agosto. La cordata composta da Douglas William Freshfield con Melwill Beachcroft e I.D. Walcher, accompagnati dalla guida François Dévouassoud di Chamonix e dal portatore Bortolo Delpero di Pizzano di Vermiglio effettuano la prima ascensione alla vetta della Presanella.
1864 - Non riuscì invece la traversata a Douglas William Freshfield con la sua guida Francois Devouassod della Bocca di Brenta, nella Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta, che dopo aver conquistato il 25 agosto la Presanella si persero nella nebbia lungo la Vedretta dei Camosci e ritornarono a Pinzolo dalla Val di Nardis.
1864 - Douglas William Freshfield, fece la prima traversata delle Pale di San Martino da Garès a Primiero e da San Martino a Garès con Francois Devouassod e Francis Fox Tuckett.
1866 - Henry Dévouassoud, William Douglas Freshfield e Chistian Comyns Tucker salirono per primi al Pizzo Cengalo per la cresta Sudest (via Normale).
1867 - 22 luglio. J. H. Backhouse, T. S. Carson, William Douglas Freshfield, Charles Comyns Tucker con Daniel Balleys e Michel Clement Payot, realizzarono la 1° ascensione dal versante meridionale della Tour Ronde. Salendo per il versante Sud e la cresta Sud-Est, con un itinerario di circa 500 m. su misto ed esposto alla caduta di sassi, di interesse storico. Difficoltà AD-. Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.
1867 - 23 luglio. I primi salitori della Tour Ronde, J. H. Backhouse, T. S. Carson, William Douglas Freshfield, Charles Comyns Tucker con Daniel Balleys e Michel Clement Payot scesero da Est per l'ultima parte della cresta Sud-Est. - Questa variante raggiunge dal ripido canale a Est del Colle Freshfield la parte nevosa e finale della cresta. È più semplice e diretta della (via normale) della cresta Sud-Est ed è pure più invitante, ma purtroppo è anche pericolosa nel canale Est (che ha creato parecchie le vittime). Questo canale di solito nevoso è alto poco più di 100 m. sopra la crepaccia terminale e all’apparenza è innocuo. Può essere invece molto pericoloso con neve instabile e comunque sempre dopo forti nevicate recenti, a causa delle possibili valanghe e del distacco di lastroni di neve ventata; in questi casi l'eventuale presenza contemporanea sul pendio di più cordate non deve dare senso di sicurezza, ma al contrario far diffidare maggiormente in quanto aumenta il carico sul pendio stesso e quindi la sua possibilità di distacco. Il canale è pericoloso anche quando ha poca neve, di solito a estate inoltrata, e vi affiora una scarpata di rocce rotte; in questo caso è da evitare per la caduta di pietre spontanea o provocata da altre cordate. Questo itinerario è consigliabile con il pendio nevoso in buone condizioni e senza altre cordate nel canale. Dislivello dal ghiacciaio 280 m. Difficoltà PD. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.
1868 - William Douglas Freshfield iniziò la sua attività di esploratore extra-europeo.
Fu in Egitto, Turchia, nel Caucaso – dove scalò il Picco Est dell’Elbrus -, arrampicò sull’Atlante, in Algeria.
1871 – agosto. Douglas William Freshfield e Francis Fox Tuckett con Henry Devouassoud compiono la 1° ascensione della Cima Brenta salendo dal versante Ovest-nord-ovest per la Vedretta di Brenta Superiore. Tale via venne seguita anche dalla maggior parte dei successivi salitori, ma venne poi quasi totalmente abbandonata. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1872 - 5 settembre. Douglas William Freshfield fece la prima ascensione della Cima della Vezzana (3192 m. – Pale di San Martino), (con Charles Comyns Tucker.) In questa occasione i due salirono senza guida, perché un cacciatore locale che si era impegnato ad accompagnarli ebbe paura dell’insidioso ghiacciaio del Travignolo. Freshfield teorizzò in quell’occasione che, pur essendo bene farsi accompagnare da una guida, gli alpinisti possono raggiungere una sorta di autonomia e di capacità di giudizio che può metterli in condizione, se necessario, di intraprendere salite senza guide.
1899 - Douglas William Freshfield compì per primo il periplo del Kanchenjunga, in Himalaya. Realizzò altre spedizioni nel Caucaso
1906 - Douglas William Freshfield tentò la prima salita del Ruwenzori, fallita a causa del maltempo.
1911 e il 1920 visitò le montagne canadesi, i Pirenei, la Siberia e anche i rilievi giapponesi.
Dal 1872 all’1880 fu editore dell’Alpine Journal, organo del prestigioso Alpine Club che presiedette dal 1893 al ‘95.
Dalle sue esperienze di alpinista ed esploratore ricavò una serie di libri che sono dei classici della letteratura alpinistica di lingua inglese.
Tra questi ricordiamo The exploration of the Caucasus, uscito nel 1896 – with illustrations by Vittorio Sella – Italian Alps, uscito nel 1875, in cui dedica alcuni capitoli alle Dolomiti, e Round Kanchenjunga: a narrative of montain travel and exploration, pubblicato nel 1903.
Si interessò anche degli aspetti storici e culturali dell’alpinismo che affrontò in due saggi che vennero dati alle stampe rispettivamente nel 1920 (The life of Horace-Bénédict de Saussure) e nel 1923 (quips for cranks and other trifles).
Fu per opera sua che le università inglesi decisero di istituire le cattedre di geografia e di considerare questa disciplina come fondamentale in alcuni corsi di laurea.
E fu per suo intervento che l’alpinismo venne accettato come forma di esplorazione e su sua proposta la prestigiosa Royal Geographical Society assegnò una medaglia d’oro a Whymper (il primo salitore del Cervino) e al Duca degli Abruzzi, per le sue esplorazioni himalayane.
In campo alpinistico il suo prestigio era enorme, avendo dato innumerevoli prove di un eccezionale “senso della montagna” che gli consentiva di individuare quasi per istinto l’itinerario più sicuro ed opportuno per raggiungere la vetta.
La S.A.T. (Società Alpinisti Tridentini), in occasione del centenario della sua fondazione, nel 1972, pubblicò una traduzione della parte di Italian Alps relativa alle Dolomiti di Trento.
Nel cap. VI (dodicesimo nel testo originale), intitolato “I passi di Primiero”, Freshfield racconta le due visite al gruppo che compì nel 1864 e nel 1872.
Nel corso della prima era accompagnato dal famoso Francis Fox Tuckett e da due altri amici.
Della compagnia faceva parte anche l’inseparabile Francois Dévouassoud e P. Michel, anch’egli guida.
Il gruppo partì da Agordo il 30 maggio e, attraverso la valle di S. Luciano e Col di Prà per la Val d’Angheraz, raggiunse l’alta Val Canali e, dopo un bivacco nel bosco, arrivò a Primiero.
Nel settembre del 1872 Freshfield era di nuovo nella zona delle Pale, ma questa volta aveva base all’Ospizio di Paneveggio.
Come compagno aveva solo l’amico Comyns Tucker, poiché, data la brevità del soggiorno, non aveva ritenuto di scomodare Francois Dévouassoud.
In realtà, i due contavano di ingaggiare Santo Siorpaes di Cortina ma questi aveva già assunto altri impegni.
Probabilmente, Freshfield aveva avuto uno scambio di idee con Tucker e Whitwell, che nel giugno del 1870 avevano tentato la salita del Cimon della Pala da Nord – questa era riuscita al solo Whitwell, con la guida Lauener – e avevano avuto la possibilità di studiare una via di salita alla Mezzana.
I due inglesi, senza una guida, raggiunsero il passo del Travignolo e, da qui la vetta della Mezzana.
La discesa avvenne per la Val dei Cantoni e il Passo delle Comelle (oggi, Rosetta): era il 5 settembre 1972.
Per il Passo Rolle raggiunsero poi Garès.
Freshfield continuò i suoi viaggi fino ad età avanzata.
Il suo ultimo libro di viaggi e alpinismo: “Below the snow line” uscì nel 1923.
Morì a Forest Row, nel Sussex, nel 1934.