Jean Marc Boivin (1951) alpinista, sciatore del brivido, deltaplanista, paracadutista.
E’ stato il pioniere dell’alpinismo di velocità (integrale di Peutérey al Bianco in dieci ore e mezza), dei famosi “concatenamenti” (più itinerari duri in poche ore), con un capolavoro: discesa in sci dalla Est del Cervino, risalita della parete Nord in quattro ore, discesa in deltaplano, in un solo giorno.
Non ha ancora 40 anni Jean Marc Boivin, il 19 febbraio 1990, quando muore gettandosi con il paracadute giù dal Salto Angel, in Venezuela.
Nato a Digione nel 1951, da quindici anni è ai vertici di tutti gli sport estremi della montagna.
Ha dimostrato le virtù dell’eclettismo, coltivando una predisposizione senza pregiudizi per l’avventura.
Al contrario dei campioni più giovani, invischiati nelle maglie strette della specializzazione, la sua intelligenza e la sua data di nascita gli hanno permesso di cavalcare con successo tutte le opportunità.
Jean Marc Boivin si definisce “l’abominevole uomo dei ghiacciai”, ma le sue imprese sarebbero ben difficilmente ripetibili anche dal più capace degli yeti.
Nato nel 1951 a Digione, Ingegnere, Guida Alpina, Maestro di sci e di volo libero, Produttore di film, l’eclettico alpinista ha un curriculum che spazia dalle discese estreme con gli sci a salite di massima difficoltà su roccia e ghiaccio, per arrivare infine ai record di volo libero in alta quota.
Una caratteristica chiara di questa personalità è sempre stata la ricerca del rischio, tuttavia sempre calcolato e controllato, per un’avventura che porti al di fuori della quotidianità.
Il rischio non è mai vissuto con tensione, bensì con gioia e divertimento.
Tra le sue imprese di maggiore rilievo spiccano le nuove vie di roccia aperte sul Gran Capucin e sul Clocher du Tacul, gli itinerari glaciali alla parete Nord dei Droites, il Super-Couloir al Mont Blanc du Tacul, la risalita, in solitaria ed in meno di 24 ore, delle pareti Nord dell’Aiguille Verte, dei Droites, dei Courtes e delle Grandes Jorasses; inoltre si contano diverse discese di sci estremo, tra cui la parete Est del Cervino e il couloir Frendo dell’Aiguille du Midi.
Jean Marc Boivin emerge come alpinista nei primi anni Settanta, ripetendo senza particolari inibizioni i più temuti itinerari del Monte Bianco. Si rivela un eccellente arrampicatore, con alcune avventuristiche “prime” sulle Prealpi Francesi e nell’Oisans, ma scopre una predilezione per il ghiaccio, anche perché la nuova tecnica di progressione in “piolet-traction” sta rivelando possibilità straordinarie alla sua generazione. Tutte le tendenze del nuovo alpinismo vedono Jean Marc Boivin primo attore. Uomo sensibile, capace di comunicare serenamente con le varie generazioni, Jean Marc Boivin è un personaggio di cerniera, nel senso che conduce scelte d’avanguardia ma non cerca mai lo scontro con i depositari della tradizione. In montagna sceglie i giovani e con loro mette alla prova il proprio talento naturale. Nei primi anni Ottanta lo ritroviamo con Christophe Profit e Dominique Radigue sulla parete Nord delle Droites, con Michel Piola sul Grand Capucin (via Flagrant délire), con Eric Bellin e Martial Moioli sull’Aiguille du Fou (Ballade au clair de lune).
1975 - 18/20 maggio. Jean Marc Boivin e Patrick Gabarrou, si impongono come gli interpreti più brillanti e fantasiosi, dimostrando che non ci sono praticamente più limiti all’arrampicata su ghiaccio. (“Piolet- traction”) ed effettuano la “prima” del Supercouloir du Tacul del Mont Blanc du Tacul. Uno strettissimo colatoio verticale incastonato tra i pilastri di granito dove, soltanto in certe condizioni, si forma un serpente di ghiaccio aderente alla roccia, dimostrano che si può reinventare l’alpinismo sotto forme nuove: basta aspettare che la natura offra la possibilità di salire là dove, in tanti decenni, nessuno si era mai accorto che ci potesse essere una via. - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1975 – 23 luglio. Jean Marc Boivin e Patrick Vallencant salirono il versante Nordest del Grand Pilier d’Angle percorrendo nella prima parte la via (Cecchinel-Nominé) poi spostandosi a destra incrociando la via Buchard tracciarono la variante Boivin/Vallencant, in fine sbucarono sulla via Dufour-Fréhel e dal pendio nevoso terminale in cima. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1975 – Patrick Gabarrou con Jean Marc Boivin si impongono come gli interpreti più brillanti e fantasiosi, dimostrando che non ci sono praticamente più limiti all’arrampicata su ghiaccio. (“Piolet- traction”) ed effettuano la “prima” del Supercouloir del Mont Blanc du Tacul. Uno strettissimo colatoio verticale incastonato tra i pilastri di granito dove, soltanto in certe condizioni, si forma un serpente di ghiaccio aderente alla roccia, dimostrano che si può reinventare l’alpinismo sotto forme nuove: basta aspettare che la natura offra la possibilità di salire là dove, in tanti decenni, nessuno si era mai accorto che ci potesse essere una via.
1975 – estate. Patrick Gabarrou e Jean Marc Boivin forma una cordata di gran classe e insieme scalarono il lato sinistro della parete Nord delle Droites, (4000 m.) nel gruppo del Monte Bianco per una via ritenuta più difficile della Corneau/Davaille.
1975 - Patrick Gabarrou e Jean Marc Boivin aprono una direttissima sulla parete Nord dell’Aiguille Verte (4121 m.).
In Delfinato, sul Couloir Nord del Pic Sans Nom, Boivin tocca i vertici dell’arrampicata su ghiaccio, con quello che lui stesso definirà come la scalata più dura.
Ma la perfetta padronanza della tecnica gli permette oramai di affrontare slegato i grandi itinerari, in tempi stupefacenti: Linceul alle Grandes Jorasses in 2 ore e 45 minuti (a Desmaison e Flematti era costato una settimana!), via Bonatti-Zappelli al Pilier d’Angle in 4 ore.
A chi gli chiede quale sia il segreto di una simile velocità, risponde candidamente e senza superbia: “Il fatto è che la notte, anziché in un freddo bivacco dentro un buco di ghiaccio, preferisco dormire con Francoise” (Alp n.60).
1976 - 17 marzo. Jean-Marc Boivin giunse sulla Cresta delle Hirondelles dopo aver scalato il Linceul in 4 ore e mezza.
Quello stesso giorno aveva già scalato le pareti Nord della Verte (Couloir Grassi), delle Droites e delle Courtes.
Questo fu un primo esempio di “concatenamento”. Un exploit che consiste nello scalare diverse vie una dopo l’altra (con l’aiuto di un deltaplano, un parapendio o un elicottero per gli spostamenti.)
1977 – 29 maggio. Patrick Gabarrou con Jean Marc Boivin sempre con sci estremo scendendo dalla parete Nord del Col de Peutérey. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1977 - 17 giugno. Patrick Gabarrou con Jean Marc Boivin introducono lo sci estremo scendendo dalla parete Ovest del Mont Mallet. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.
1977 - 5 giugno. Jean Marc Boivin (guida) con Dominique Marquis, aprono una bella via (Gabarrou-Marquis), su misto, varia e sostenuta ma raramente con buone condizioni, sul Mont Blanc du Tacul. (Triangle du Tacul). Le prime 4 soste sono attrezzate. Dislivello 400 m. per il Triangle. Difficoltà D. - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1977 – 12 settembre Jean Marc Boivin con la perfetta padronanza della tecnica che gli permette di affrontare slegato i grandi itinerari, in tempi stupefacenti sale il “Linceul” alle Grandes Jorasses in 2 ore e 45 minuti dall’attacco (a René Desmaison e Robert Flematti era costato una settimana!). - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.
1978 - 26 agosto. Eric Alexandre e Jean-Marc Boivin, sulla parete Sud del Clocher aprono la via du Borithon. Arrampicata libera molto bella, su roccia solida e compatta; usati solo dadi. Dislivello 400 m. Difficoltà TD+, molto sostenuto, con numerosi passaggi di V e V+ fino al VI°, con un passo di A1. - Satelliti del Mont Blanc du Tacul - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1978 – 28 agosto. Jean Marc Boivin realizza la 1° solitaria della parete Nord del Grand Pilier d’Angle (via Bonatti/Zappelli). - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1979 - Jean Marc Boivin e Francois Marsigny conquistano il Couloir della parete dei Droites, nel gruppo del Monte Bianco (punto chiave con inclinazione di 90 gradi) che da loro prese il nome.
Intanto scopre lo sci estremo.
Conclusa la fase pionieristica di Sylvain Saudan, ben presto Boivin si impone come nuovo protagonista della “scuola” occidentale, contemporaneamente a Patrick Vallencant, prima di Stefano De Benedetti e Pierre Tardivel.
Jean Marc scende il colatoio dello sperone Frendo all’Aiguille du Midi, la parete Nord dell’Aiguille du Plan (con alcune doppie), il couloir Cordier e il couloir a Y dell’Aiguille Verte e la parete Est del Cervino da quota 4250, un’impresa quasi irreale.
Porta gli sci sulle Ande peruviane e si cimenta sulle pareti Nord del Quitaraju e del Pisco, nonché sulla Sud del Nevado Huascarán.
Ma non basta.
Il nuovo amore per il deltaplano gli consente exploit sempre più originali e strabilianti, come la “corsa” solitaria sulla Nord del Cervino (in 4 ore) con discesa aerea dalla vetta.
1979 - Jean Marc Boivin partecipa al tentativo nazionale francese allo sperone Sudovest del K2.
Il nuovo amore per il deltaplano gli consente exploit sempre più originali e strabilianti come lo spettacolare salto dalla Cresta Sud-Ovest del K2. Ogni tabù è spazzato per sempre, non ci sono più limiti alla fantasia.
1980 – 11 aprile. Jean Marc Boivin (non finisce di stupire) e scende con gli sci dal canalone Est e la cresta Sud del Mont Maudit dal Versante della Brenva. Dislivello 700 m, con sviluppo di 900 m, dopo averlo salito da solo. - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.
1980 - estate. Jean Marc Boivin e Patrick Decorps, salgono la bella parete a Nord Ovest della Tour Ronde che crea a Sud Ovest una lieve spalla verticale di roccia compatta, alta circa. 200 m. e dominante lo sbocco del canalone Ovest. TD-, mancano particolari. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.
1980 - 18 agosto. Jean-Marc Boivin e Christophe Profit, sulla parete Sud del Clocher aprono la via Profiterole. La via sale al centro della parete Sud, attaccando sotto la sua più grande placca liscia. Stupenda arrampicata libera principalmente in fessure, eccezionalmente bella nei 2/3 superiori. Roccia ottima, corde da 45 m; usati 2 chiodi e 5 dadi. Dislivello 400 m. Difficoltà TD+ con un passaggio di VI°+. - Satelliti del Mont Blanc du Tacul - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1981 - 1 gennaio. Hans Marguerettaz, effettua la 2° solitaria invernale del Supercouloir del Mont Blanc du Tacul, seguendo l’attacco originale di Jean Marc Boivin e Patrick Gabarrou del 18/20 maggio 1975 - Questa via supera il canale-gola perfettamente diritto e dal fondo ghiacciato inciso tra il Pilastro Gervasutti e il Pilastro a Tre Punte. - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1981 - Nell’estate Jean Marc Boivin sale con il fortissimo Patrick Bérhault la parete Sud dell’Aiguille du Fou, via Americana, decolla dalla cima dell’Aiguille de Blaitière con il deltaplano bi-posto e nel pomeriggio, sempre con Bérhault, supera la Diretta americana al Petit Dru fino al Bloc Coincé, scende in corda doppia e riparte in volo prima di notte alla volta di Chamonix.
I due diventano amici e si ritrovano, l’inverno successivo, sul granito del Pilastro Rosso (via Bonatti-Oggioni) e del Pilastro Centrale del Brouillard (via di sinistra).
1981 - 2 luglio. Jean-Marc Boivin e Christophe Profit, sulla parete Sud del Clocher aprono la via Caprice des Diables. Sale nella parete e sopra i pilastri superiori si unisce alla (via du Borithon). Scalata molto bella specialmente in fessura, roccia solida e compatta. In posto alcuni chiodi; corde da 45 m. Dislivello 400 m. Difficoltà TD+, passaggi di VI°. - Satelliti del Mont Blanc du Tacul - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1981 – agosto. Jean-Marc Boivin e Christophe Profit, sulla parete Sud del Clocher aprono la via Yosemitac Ethics. La via sale sulla sinistra della parete Sud, passando a destra della grande quinta verticale che sporge a spigolo. Si sviluppa per 8 lunghezze, per 20 m. non riesce a raggiungere la (via Profiterole) alla nona lunghezza e viene ripercorsa in discesa (per questo motivo il nome).
Bella arrampicata in fessura su roccia ottima. Chiodi in posto, utili due serie di dadi e un grosso friend; corde da 45 m. Difficoltà ED, con passaggi di VI+ e 1 passaggio di A2 (VII° se in libera). - Satelliti del Mont Blanc du Tacul - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1981 - 8 agosto. Eric Alexandre e Jean-Marc Boivin, furono i primi a tracciare la 1° via sulla parete Sud-Est del Pilier Rouge, che chiamarono via del Pilier Rouge. Bellissima via molto dura, con passaggi eleganti e predominanza di fessure. Roccia ottima; in posto lasciarono alcuni chiodi, corde da 45 m. Dislivello 200 m, sviluppo 240 m. Difficoltà ED-, 1 passaggio di VI°+. - Satelliti del Mont Blanc du Tacul - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1982 - febbraio. Patrick Bérhault e Jean-Marc Boivin, realizzano la 2ª invernale della (via Bonatti-Oggioni) al Pilastro Rosso del Brouillard dal versante di Sud-Est fino sul pilastro. Ripetuta molte volte ma quasi sempre solo fino alla sommità del pilastro, è ormai una grande classica del Monte Bianco. Via molto logica supera la linea di diedri e fessure appena a sinistra del filo del pilastro più bello del Monte Bianco. Scalata splendida, atletica, paragonabile ai passaggi più belli del Pilastro Gervasutti al Tacul o della via classica al Pilastro a Tre Punte. Sulla via vi sono pochi chiodi, mentre le soste sono attrezzate, anche per la discesa. All'attacco qualche pericolo di caduta di sassi. Dislivello 400 m. per il pilastro. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1982 - 12 febbraio. Patrick Bérhault e Jean-Marc Boivin, in prima invernale salgono il Pilastro Centrale del Brouillard, parete Sud, e ripercorrono la via Polska, che ha le prime tre lunghezze in comune con la via Jones. Bella via su buona roccia e misto. Dislivello del pilastro 350 m, 600 fino alla Cresta del Brouillard. Difficoltà TD+, sul pilastro passo di V+. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1982 – inverno. Jean Marc Boivin, sale dal versante orientale della Spalla Nord del Mont Blanc du Tacul realizzando la 1° invernale e solitaria della Goulotte Modica-Noury con un’arrampicata splendida e molto tecnica, con inclinazione da 75° a 90°. Dislivello totale del canale 550 m. Difficoltà ED-, sostenute. - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1983 - 3 luglio. Jean-Marc Boivin e Martial Moioli, sulla parete Sud del Clocher aprono la via Fissurissime. La via sale a sinistra dello spigolo della grande quinta liscia e verticale che caratterizza il limite sinistro della parete e segue una serie di fessure con strapiombi. Roccia eccellente molto compatta. Difficoltà ED, passaggi da V+ a VI+ obbligato e 10 m. di A2 (fino a VIII se in libera). Attacca sotto la verticale della grande quinta e sale diritto per 5 lunghezze (da IV+ a VI°-) fino alla quinta stessa, dove il suo spigolo si incurva e diventa verticale. Si sale in fessure sullo spigolo per 2 lunghezze (10 m. di A2, VI°+, aereo). Con altre 4 lunghezze (V, IV) si arriva sul cornetto che precede la cima. - Satelliti del Mont Blanc du Tacul - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1983 – 9/10 luglio. Eric Bellin, Jean Marc Boivin e Martial Moioli vincono la parete Est del Grand Capucin tracciando la via Directe des Capucins. - Satelliti del Mont Blanc du Tacul - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1983 - 27 luglio. Jean-Marc Boivin realizza la 1ª solitaria in giornata della Cresta Integrale di Peutérey in 10 ore e 30 minuti. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1983 – 13/14 agosto. Jean Marc Boivin con Michel Piola, dopo preparazione, salgono la parete Sudest del Grand Capucin (via Flagrant délire). - Satelliti del Mont Blanc du Tacul - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1984 – luglio. Jean Marc Boivin realizza la 1° solitaria al Grand Pilier d’Angle dalla parete Nord (via giapponese o della Roulette Russa). - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1984 – 28/29 luglio. Jean Marc Boivin, F. Diaferia e Martial Moioli aprono la via Eau et gaz à tous les étages sulla parete Est del Grand Capucin. - Satelliti del Mont Blanc du Tacul - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1985 - 24 febbraio. Eric Bellin e Jean-Marc Boivin, salirono per il canale tra Pilastro Rosso e il Pilastro di Sinistra del Brouillard ed aprirono la (via Brouillard Givrant) che si conclude sul Pilastro Rosso. È la linea di colate di ghiaccio nella goulotte sul fondo del profondo canale che limita a sinistra il Pilastro Rosso. Scalata dura, che presenta passaggi di misto molto delicati. Probabilmente, con l'Hypergoulotte, la salita su ghiaccio più difficile del Monte Bianco. È pericolosa per caduta di sassi e anche per questo richiede condizioni particolari. Dislivello 400 m. Difficoltà ED+ / EX -, molto sostenute. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1985 - 25 febbraio. Eric Bellin e Jean-Marc Boivin, salirono nel canale di Notre-Dame fin sopra il suo secondo salto, per il ramo sinistro del canale aprendo la (via Dix De Der) che conduce fin sul Pilastro Rosso, dal quale son scesi per la via Bonatti. È la diramazione di sinistra (Ovest) del canale ghiacciato di Notre-Dame; ha le stesse caratteristiche tecniche. Dislivello 400 m. Difficoltà ED su ghiaccio e misto. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1985 - Jean Marc Boivin si butta con il deltaplano dal Gasherbrum.
Poi, per disintossicarsi dalle grandi difficoltà, ecco i grandi percorsi solitari: Cresta integrale di Peutérey in 10 ore e mezza e parete Nord dell’Eiger in 7 ore e mezza, con uscita per la via Diretta.
1985 - 16 settembre. Mario Mochet, Bruno Musi e Mario Ravello, sulla parete Ovest della Tour Ronde tracciano la (via Fessura dei burattini). Quasi certamente ripetuta in seguito da Jean Marc Boivin e compagni e poi da Claude Remy e Yves Remy, che ignoravano di essere stati preceduti. Segue una linea di fessure al centro della parete, con scalata interessante; corde da 50m. Dislivello 250m. Difficoltà TD+, fino a VII. - DISCESA per la stessa via. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.
1986 - 9 marzo. Jean-Marc Boivin, da solo dopo aver salito da Nord il Grand Pilier d'Angle realizza la 1° solitaria invernale ripercorrendo la “sua via” del 1975 (23 luglio), sulla parete Sud (Boivin-Vallencant). Si svolge a sinistra della via Bonatti-Zappelli e mancano particolari. Probabilmente TD-. - Si sale il Canalone di Frêney per 2/3 (circa 400 m.). La via da qui continua a destra su un ripido pendio nevoso per 150 m, supera prima diritto e poi verso sinistra la fascia rocciosa e per il pendio nevoso superiore esce in cresta poco a sinistra del Monte Bianco di Courmayeur. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1986 – 5/6 ottobre. Jean-Marc Boivin e Laurent Broisin sulla parete Sud-Sudest della Punta Gugliermina tracciano la Direttissima, via Moonlight Shadow. La via sale tra le vie Mroz-Belden e Gervasutti-Boccalatte nella parete verticale, strapiombante nella parte finale. Via di 650 m. tutta su placche, molto estetica, che secondo Jean-Marc Boivin dovrebbe diventare una classica. Tutta in libera, salvo un corto passo di artificiale presso la cima; nella prima parte sale fra due visibili tetti. Le soste sono attrezzate, in quanto la DISCESA è stata effettuata lungo la stessa via. Difficoltà ED+, con «pas mal» di 6a e qualche 6b. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1988 - Infine l’introduzione del parapendio, ben più leggero e funzionale del deltaplano, gli permette “concatenamenti” impensabili e lo porta a imitare il sogno di Icaro, con un fantastico volo dalla Vetta dell’Everest fino al campo base avanzato, il 26 Settembre.
Gli ultimi anni della vita di Boivin sono caratterizzati da una ricerca di emozioni sempre più esasperate, apparentemente forzate, almeno in parte condizionate dalle disumane leggi dello spettacolo e della pubblicità.
1990 - 22 gennaio. Jean Marc Boivin, A. Noury e R. Robert compiono la 2° invernale dal pilastro Sud-Sudovest del Grand Capucin, per la via O sole mio. - Satelliti del Mont Blanc du Tacul - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1990 - 22 gennaio. Jean Marc Boivin sperimenta il “Base Jump”, cioè il paracadute acrobatico, con un tuffo dalla vetta del Grand Capucin raggiunta per la via O sole mio. - Satelliti del Mont Blanc du Tacul - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
1990 - 19 febbraio. Neanche un mese più tardi la nuova passione di Jean Marc Boivin gli sarà fatale, in una giungla oscura, ai piedi della cascata più alta del mondo, muore gettandosi con il paracadute giù dal Salto Angel, in Venezuela.