(Satelliti
del Mont Blanc du Tacul)
CLOCHER 3853 m. Imponente spalto
roccioso dalla sommità aguzza, situato all’estremità meridionale della cresta Sud-Est del Mont
Blanc du Tacul (Arête du Diable) e dominante
con le sue belle pareti l'insenatura superiore del Glacier du Géant.
Dalla
sua cima scende verso Est l’esile
contrafforte, parallelo a quello dei Capucins, che forma l’appuntito Petit
Clocher (a Sud del quale si
stacca la Chandelle)
e che termina con il Trident.
Nella larga parete Sud del Clocher,
sulla destra, prende invece rilievo un grande e slanciato torrione a forma
piramidale di roccia magnifica, il Pilier
Rouge.
Tutto il settore
meridionale è costituito da granito di ottima qualità, piuttosto liscio e con
spigoli netti, un pò rotto e a lastroni in certe zone del Clocher;
è però di struttura piuttosto complessa e le vie esistenti non sono di facile
individuazione. Vi sono state tracciate numerose bellissime vie anche di alta
difficoltà in prevalenza lungo fessure e con arrampicata atletica, con accesso
dal ghiacciaio comodo e facile. Pochissime le protezioni in posto. Nelle pareti
l'ambiente è gradevole per i colori forti della roccia, il contrasto col Monte
Bianco, la sensazione di « versante sud» protetto e soleggiato. Il toponimo
(Clocher = campanile) trae origine dalla sua forma.
1898 - Viene costruito il primo Rifugio Torino (oggi Rifugio Torino vecchio) si trova a 3322 m, sullo sperone a Sud-Est della Punta Helbronner, circa all’altezza del vicino Colle del Gigante. Panorama aperto verso le Alpi Pennine e sui monti della Val d’Aosta e più ravvicinato sulla Cresta di Peutérey del Monte Bianco. Allo stesso livello e unito alla stazione della funivia. Eretto dalla Sezione di Torino del CAI e in seguito ingrandito più volte, ha 50 posti letto. E’ sempre aperto, anche d’inverno, ma custodito con servizio d’alberghetto solo durante l’estate.
I Rifugi sono due, del CAI, in comproprietà fra le Sezioni di Aosta e di Torino.
Il Rifugio Torino nuovo si trova a 3375 m, ed è stato inaugurato nel 1952, dispone di 215 posti letto. Aperto e custodito dal 15 maggio al 30 settembre con servizio d’alberghetto (il sottostante Rifugio Torino vecchio funge da locale invernale).
I due Rifugi sono collegati fra loro, oltre che da un sentiero esterno, da un ripido tunnel con montacarichi e scalinata (222gradini). Costituiscono buon punto di partenza per tutte le ascensioni sulle numerose cime che attorniano il Glacier du Géant: dall’Aiguille d’Entrèves alla Tour Ronde, dal Mont Maudit al Mont Blanc du Tacul e a tutti i suoi satelliti (Clocher, Grand Capucin, Pic Adolphe, Pyramide du Tacul, ecc.), oltre agli accessi ai due Bivacchi della Fourche (Alberico e Borgna e Rifugio Bivacco Ghiglione). - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1926 - 19 agosto. I primi a raggiungere la cima del Clocher 3853 m, quindi realizzando la 1° ascensione in assoluto, furono, Tom de Lépiney, R.
Picard e P. Tézenas du Montcel,
da Nord-Est, i quali in salita
seguirono dal basso tutto il Couloir des Aiguillettes, mentre in discesa
passarono per la Brèche du Trident: con un percorso più sicuro.
Dislivello dal ghiacciaio 400 m. Difficoltà D-. - Satelliti
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1943 - 8 agosto. Georges Charlet (guida) con A. de Chatellus, compiono
la 2° ascensione del Clocher 3853 m, salendo da Nord-Est, per il Couloir des
Aiguillettes (canale rivolto a Est
il cui sbocco è situato tra il Grand Capucin e il Trident; questo
sbocco si evita perché pericoloso e a volta difficile a causa della crepaccia)
e quindi le rocce a Nord della cima.
Ascensione varia, su neve-ghiaccio e roccia, esposta nel canale alla caduta di
sassi. Dislivello dal ghiacciaio 400 m. Difficoltà D-. - Satelliti
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1948 - 2 settembre. Jean-Paul Charlet (guida)
con Y. Bettembourg,
J. Celeyron e F. Celeyron, realizzarono la 1° ascensione del Petit
Clocher salendo da Nord. Dal Rifugio
Torino si segue fino alla zona di terrazze sotto lo spigolo Nord del Clocher, dove si attraversa a sinistra su rocce innevate. La
sommità del Petit
Clocher presenta una profonda fessura. Evitarla e salire per il ripido
spigolo a destra. - Satelliti
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1949 - 4 settembre. Jean-Paul Charlet e Jean-Pierre Payot, salgono
per la parete Sud del Clocher 3853 m, con una scalata
interessante su roccia in gran parte buona anche a blocchi, ma esposta in basso
alla caduta di pietre; usati 20 chiodi, soste buone. Dislivello 400 m.
Difficoltà TD-, fino a V e A2. - Satelliti
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1952 - Viene inaugurato il Rifugio Torino nuovo che si trova a 3375 m, sullo sperone a Sud-Est della Punta Helbronner, circa all’altezza del vicino Colle del Gigante. Panorama aperto verso le Alpi Pennine e sui monti della Val d’Aosta e più ravvicinato sulla Cresta di Peutérey del Monte Bianco. Allo stesso livello e unito alla stazione della funivia. Dispone di 215 posti letto. Aperto e custodito dal 15 maggio al 30 settembre con servizio d’alberghetto (il sottostante Rifugio Torino vecchio funge da locale invernale). E’ stato costruito in rafforzamento e sostituzione del Rifugio Torino vecchio che si trova 53 m. più in basso. Eretto nel 1898 dalla Sezione di Torino del CAI e in seguito ingrandito più volte, ha 50 posti letto. E’ sempre aperto, anche d’inverno, ma custodito con servizio d’alberghetto solo durante l’estate.
I due Rifugi del CAI sono in comproprietà fra le Sezioni di Aosta e di Torino e sono collegati fra loro, oltre che da un sentiero esterno, da un ripido tunnel con montacarichi e scalinata (222 gradini). Costituiscono buon punto di partenza per tutte le ascensioni sulle numerose cime che attorniano il Glacier du Géant: dall’Aiguille d’Entrèves alla Tour Ronde, dal Mont Maudit al Mont Blanc du Tacul e a tutti i suoi satelliti (Clocher, Grand Capucin, Pic Adolphe, Pyramide du Tacul, ecc.), oltre agli accessi ai due Bivacchi della Fourche (Alberico e Borgna e Rifugio Bivacco Ghiglione). - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1955 - 24 luglio. Arturo Ottoz
(guida) con Piero Nava, realizzano la 2° ascensione del Clocher per la parete Sud,
dove la via sale nel canale-camino situato tra il settore più compatto
della parete Sud e il Pilier Rouge.
Dislivello 400 m. Difficoltà TD-, fino a V e A2. - Satelliti
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1955 - 24 luglio. Arturo Ottoz
(guida) con Piero Nava, scesero per il canale Ovest del Clocher, all'inizio con 2 calate in doppia ma con cadute di sassi
nel canale stesso, che porta al Cirque Maudit. Sconsigliabile. - Satelliti
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1975 - Georges Bettembourg e Félix De Pablo, aprono
una via tutta nuova sulla parete Sud
del Clocher 3853 m, tutta in
libera, con tre tetti e 2 passaggi di VII. Mancano particolari. - Satelliti
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1978 – agosto. Patrice Bodin e B.
Denjoy, sulla parete Sud-Ovest
del Clocher aprono la via Denjoy-Bodin. - Si ha solo notizia di questa
ascensione, mancano particolari. - Satelliti
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1978 - 26 agosto. Eric Alexandre e Jean-Marc Boivin, sulla
parete Sud del Clocher aprono la via du Borithon. Arrampicata libera molto bella, su roccia solida e compatta;
usati solo dadi. Dislivello 400 m. Difficoltà TD+, molto sostenuto, con
numerosi passaggi di V e V+ fino al VI°, con un passo di A1. - Satelliti
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Foto 83 It. 139d
1980 - 18 agosto. Jean-Marc Boivin
e Christophe Profit,
sulla parete Sud del Clocher aprono la via Profiterole. La via sale al centro della parete Sud, attaccando sotto la sua più grande
placca liscia. Stupenda arrampicata libera principalmente in fessure,
eccezionalmente bella nei 2/3 superiori. Roccia ottima, corde da 45 m; usati 2
chiodi e 5 dadi. Dislivello 400 m. Difficoltà TD+ con un passaggio di VI°+. - Satelliti
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Foto 83 It. 139f
1981 - 2 luglio. Jean-Marc Boivin
e Christophe Profit,
sulla parete Sud del Clocher aprono la via Caprice des
Diables. Sale nella parete
e sopra i pilastri superiori si unisce alla (via du Borithon). Scalata molto bella specialmente
in fessura, roccia solida e compatta. In posto alcuni chiodi; corde da 45 m.
Dislivello 400 m. Difficoltà TD+, passaggi di VI°. - Satelliti
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Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
Foto 83 It. 139e
1981 – agosto. Jean-Marc
Boivin e Christophe Profit, sulla parete Sud del Clocher
aprono la via Yosemitac Ethics.
La via sale sulla sinistra della parete Sud, passando a destra della grande quinta verticale che sporge a
spigolo. Si sviluppa per 8 lunghezze, per 20 m. non riesce a raggiungere la (via Profiterole) alla nona lunghezza e
viene ripercorsa in discesa (per questo motivo il nome).
Bella arrampicata in fessura
su roccia ottima. Chiodi in posto, utili due serie di dadi e un grosso friend;
corde da 45 m. Difficoltà ED, con passaggi di VI+ e 1 passaggio di A2 (VII se
in libera). - Satelliti
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Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
Foto 83 It. 139g
1983 - 3 luglio. Jean-Marc Boivin
e Martial
Moioli, sulla parete Sud del Clocher aprono la via Fissurissime. La via sale a sinistra dello spigolo della grande quinta
liscia e verticale che caratterizza il limite sinistro della parete e segue una
serie di fessure con strapiombi. Roccia eccellente molto compatta. Difficoltà
ED, passaggi da V+ a VI+ obbligato e 10 m. di A2 (fino a VIII se in libera).
Attacca sotto la verticale della grande quinta e sale diritto per 5 lunghezze (da IV+ a VI-) fino alla
quinta stessa, dove il suo spigolo si incurva e diventa verticale. Si sale in
fessure sullo spigolo per 2 lunghezze (10 m. di A2, VI°+, aereo). Con altre 4
lunghezze (V, IV) si arriva sul cornetto che precede la cima. - Satelliti
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Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.
Foto 83 It. 139h
1990 - 12 luglio. Jean-Luc Amstutz e Romain
Vogler, sulla parete Sud-Ovest
del Clocher aprono la via Dominico, con una bella scalata in diedri e
fessure, sostenuta, che si sviluppa tutta a sinistra della grande quinta
toccando la (via Fissurissime) alla
5° lunghezza. Corde da 50 m, numerosi dadi. Sviluppo 350 m. (9 lunghezze).
Difficoltà ED+, passaggi fino al VII obbligato e A0 (fino al VII+ se in
libera). - Non arriva in cima; DISCESA per la stessa via. - Satelliti
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Foto 83 It. 139i