* Inseriamo il racconto di Gabriele Boccalatte tratto dal suo libro “Piccole e Grandi ore Alpine”.

 

1934 - 3 settembre. - Il tempo è bello. Partenza ore 3,45, attacco 4,45-5,15. Neve abbondante sulle rocce del Col des Chasseurs, Mont Rouge ecc. Le rocce rivolte a Nord ne sono completamente coperte, e perdiamo più di mezz' ora, per simili condizioni, dai gendarmi alla Punta Welzenbach. Passaggio rischioso prima della placca con chiodo per via della neve; discesa a corda doppia sulla neve; girando il secondo gendarme, devo fare un passaggio lungo, sempre per evitare la neve.

Arrivo alla Welzenbach ore 12,30 (è stata persa quasi un'ora alla placca per l'acqua e la neve). In vetta alla quarta torre, ore 17,30. Ci prepariamo il bivacco sulla grande terrazza.

4 settembre. - Il sole viene a riscaldarci solo alle 8. Attendiamo, per timore che il diedro della quinta torre sia ghiacciato o bagnato. Partiamo alle 10,30. Corda doppia all'intaglio, per non bagnare le scarpette sulla neve. Attacco della quinta torre ore 11,30, uscita dal diedro ore 14,30. Bellissima la salita del diedro, tutto delicato; caratteristica, l'originale cengia spiovente di uscita. Sensazioni raffinate dell'arrampicamento e dell'equilibrio. Ancora un ultimo passaggio molto elegante. In vetta alla Punta Bich, ore 18,30.

Corda doppia. Scendiamo 30 metri sotto il colletto fra le due punte. Bivacco su una cengia con grossi blocchi. Ore 19. Molta sete. Terminiamo lo «Sterno».

5 settembre. - Partenza 7,30. Vetta Aiguille Noire ore 8. Discesa lenta. Musica, ronzio d'aeroplano. Delicato il passaggio della spalla, per la neve. Sete terribile. La neve non fonde. Una pista di camosci ci porta in un canale oltre a quello giusto, per cui dobbiamo perdere circa un'ora, per riprendere il percorso normale, facendo una discesa delicata su pendii molto ripidi di terriccio, erbe e rocce friabili. Alla base, ore 15. Lunga fermata all'acqua. In capanna ore 16. Un buon pranzetto ci ridà forza e vigore. Arriviamo nella serata a Courmayeur.