Bepi Loss - Esponente di punta dell'alpinismo dolomitico trentino fra il 1955 e il 1970, della generazione immediatamente successiva a quella di Cesare Maestri, era nato a Trento nel 1936. Trovò la morte il 7 luglio 1971, cadendo con il compagno di cordata Carlo Marchiodi sulle Ande Peruviane, dopo aver conquistato il Nevado Caraz (6025 m), nel corso della spedizione «Città di Trento» alla Cordigliera Bianca. Accademico del CAI si arrampicò con tutti i migliori alpinisti del suo tempo (in particolare con Emilio Bonvecchio, anch'egli mi perito tragicamente, e con Marino Stenico) portando a termine una serie di vie e di «prime» di assoluto rilievo. Fra queste le salite alla Torre Innerkofler sul Sassolungo, al Gran Vernel, alla Cima Scotoni di Fanis, al Castello di Vallesinella. La via che egli stesso considerava il suo capolavoro fu la diretta alla parete Ovest della Pala di San Martino, 780 metri di VI° grado superiore.
1955 - 21 agosto. Emilio Bonvecchio e Bepi Loss realizzano la 1° ascensione dell’ardito torrione quotato 2093 m. che chiameranno Campanile dei Boci, dedicato al «Gruppo Boci della SAT di Trento». Altezza circa 250 m; chiodi usati 15, 3 lasciati. Difficoltà: V con passaggi di VI° e A1. – Sottogruppo del Vallon - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1967 - 27 luglio. Romeo Destefani e Bepi Loss realizzano la 2° ripetizione della Cima della Farfalla salendo per la parete Nord-est. - Sottogruppo dei Francigli – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1967 – 15 agosto. Romeo Destefani e Bepi Loss salgono per primi per la parete Sud dello Spallone del Croz dell’Altissimo (via Loss-Destefani) La via non risulta ancora ripetuta, segue i diedri e i camini sul lato destro della bella parete Sud dello Spallone, la più ripida fra quelle del Croz dell’Altissimo. Dislivello 650 m. chiodi usati circa 80, tutti lasciati. Difficoltà V e VI° (secondo i primi salitori). – Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1968 - 29/30 giugno. Emilio Bonvecchio, Romeo Destefani, Bortolo Fontana e Bepi Loss per la parete Nord-Nordest del Castello di Vallesinella con un’arrampicata mista estremamente difficile, che sale sulla sinistra della gran parete gialla; non risulta ripetuta. Altezza circa 300 m; chiodi usati: normali circa 150, a pressione 20, cunei 40. La via è rimasta completamente chiodata, ad eccezione di un tratto centrale. Difficoltà: VI° (secondo i primi salitori, che non hanno distinto però l'arrampicata libera dalla scalata artificiale). - Massiccio del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1968 - 2/3 luglio. Emilio Bonvecchio, Romeo Destefani e Bepi Loss con una durissima arrampicata mista salirono per la parete gialla interamente strapiombante da Nord del Castello di Vallesinella alta circa 300 m. Chiodi usati: normali 145, a pressione 4, cunei 40, tutti lasciati. Difficoltà: VI+. La via non risulta ripetuta. - Massiccio del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1971 - 26 luglio. Cesare Bettoni e Cesare Maestri effettuano la 1° ascensione di una torre nella larga depressione della Torrione di Vallesinella, salgono su di essa per la parete Nord-est e propongono il nome di Torre Bepi Loss e Carlo Marchiodi, in memoria di Bepi Loss e Carlo Marchiodi, due famosi alpinisti trentini caduti al Nevado Caraz - Ande Peruviane nel 1971. Altezza circa 200 m. Difficoltà: IV, l passaggio di V. – Massiccio del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.