Per quanto riguarda le invernali, in tempi più recenti: anche se vi è da discutere sui sistemi usati, bisogna riconoscere ai fratelli Rusconi, e in modo particolare a Gianni Rusconi una tenacia, una determinazione ed una resistenza psico-fisica che hanno dell’eccezionale. Specialista in invernali.
1968 - Sulla Torre Trieste, la Via Piussi-Redaelli.
1969 – 7/12 marzo. Roberto Chiappa, Gianluigi Lanfranchi, Antonio Rusconi e Gianni Rusconi rimanendo cinque giorni in parete realizzano la 1° invernale della Via Delle Guide sul Crozzon di Brenta, parete Est-Nordest. Impresa di estrema durezza ambientale, certamente una delle più notevoli realizzazioni invernali delle Dolomiti. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1970 - 14/19 Marzo. Gianni Rusconi apre una nuova via (con il fratello Antonio) che chiameranno “Via del Fratello” sulla Nord del Badile, a prezzo di ripetuti assalti. Con un coraggio e una determinazione incredibile, i due fratelli iniziarono l’assedio al Badile nella stagione meno propizia, l’inverno. Combattendo con il maltempo, con la neve alta, con le slavine e l’inevitabile depressione che prende chiunque entri in quel buco buio che è la Bondasca d’inverno, i Rusconi guadagnano lentamente quota attrezzando il percorso con corde fisse fin quasi all’uscita delle grandi difficoltà. Epico fu l’assalto finale alla vetta ostacolato da un fortissimo maltempo.
Pizzo Badile.
Pilastro Est-Nordest.
Antonio e Gianni Rusconi.
14/19-3-1970
Lunghezza: 950 m.
Difficoltà: VII (in origine V+ e A2)
1971 – 4/15 Febbraio. Sulla Nord del Pizzo Cengalo, Antonio Rusconi apre una nuova via (Attilio Piacco) sempre in compagnia del fratello Gianni Rusconi, Giuliano Fabbrica, Heinz Steinkotter e Giorgio Tessari.
1972 – 16/22 Marzo. Sulla parete Nord-Ovest della Civetta, Giovanni Rusconi, Antonio Rusconi, Gian Battista Villa, Giorgio Tessari e Gian Battista Crimella tracciano la «Via dei cinque di Valmadrera», in invernale, con sei bivacchi in parete.
1975 – 21/22/23/24 febbraio. Gianni Rusconi, Antonio Rusconi, Giorgio Tessari, Gian Battista Crimella e Gian Battista Villa salgono per la parete Sudest (via invernale) del Grand Pilier d’Angle. Questa cordata intendeva ripetere la via Bonatti-Zappelli. Da poco sopra l’attacco, per errore, invece che a destra piegava verso sinistra. Continuando verso sinistra superava una prima placca di 40 metri (V+) e un'altra di 35 metri pure difficile e per brevi risalti e rocce rotte raggiungeva la cresta sopra il Col di Peutérey, proseguendo quindi verso la vetta del Monte Bianco. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.