Nato
il 14 gennaio 1933 a Collalbo sul Renon (BZ) Merendi trascorse
parte della sua infanzia a Faenza, città natale del papà e degli zii dove
completerà gli studi della scuola dell’obbligo poi, nel 1945, è ad Affori
(Mi), dove la famiglia si era trasferita, e riprenderà gli studi interrotti
fino al conseguimento del diploma di scuola media superiore. Appassionato di
natura e di montagna entra nel movimento scoutistico e all’età di sedici anni
compie la prima ascensione in Grignetta, ritenuta la palestra ideale per
fare esperienze alpinistiche da intere generazioni di appassionati di montagna
dell’interland milanese. Inizia l’attività di rappresentante di commercio e
quando è libero da impegni di lavoro si reca sulle Grigne ad arrampicare.
Aderisce al Gruppo Alpinistico Milanese “Fior di Roccia” e partecipa alle
attività sociali del gruppo. Stringe amicizia con diversi alpinisti fra cui Camillo
Zamboni e Gianluigi Sterna, con i quali parteciperà in seguito a varie ascensioni
e spedizioni alpinistiche.
Nel
1955 il suo nome viene segnalato per partecipare ad un concorso indetto
dalla “Gazzetta per i lavoratori” che in quell’anno assegna premi in denaro
agli alpinisti-lavoratori più promettenti. Il riconoscimento viene dato a Romano
Merendi, Antonio Agosti,
Alessandro Cazzaniga (che perirà insieme a Gaetano Maggioni
durante la scalata alla Cresta del Furggen al Cervino), Pietro
Chironna e Luciano Tenderini. Nello stesso anno Merendi
svolge un’intensa attività alpinistica e compie numerose ascensioni fra cui la
via delle “Guide” al Crozzon del Brenta, il primo sperone della
parete Nord del Pizzo Palù via “Kuffner” e la parete Nord
della Cima di Cantone in Val Bregaglia.
Tuttavia
la più grande aspirazione di Romano Merendi è di vivere in montagna e
per la montagna. Per questo accetterà con entusiasmo di gestire il Rifugio “SEM/Cavalletti”
al Pian dei Resinelli che, in poco tempo diventerà il punto di
riferimento degli alpinisti e degli appassionati di montagna in particolare degli
alpinisti milanesi e lombardi. L’allegria scanzonata del carattere di Merendi
riesce a “contagiare” amici e frequentatori del Rifugio. Il giovane alpinista è
un’entusiasta della vita, “…l’è on bel fioeù mingherlin lughii e istruii”;
chi lo avvicina non può che rimanere attratto dalla sua forbita comunicativa.
Per questo non avrà difficoltà a fare “gruppo” oltre che con Camillo Zamboni
e Gianluigi Sterna, con Giancarlo Frigieri, Nino Oppio, Piero
Magni, Ferdinando Nusdeo, Luciano Tenderini, Andrea Oggioni, Vasco Taldo, Josve
Aiazzi, Gino Buscaini, Silvia Metzeltin, Giorgio Gualco, Emilio Frisia, Gigi
Alippi e tanti altri alpinisti. Anche Riccardo Cassin e Giovanni
Rossi hanno arrampicato con lui in Grigna, ma è soprattutto con
Luciano Tenderini che Romano Merendi si legherà più spesso in cordata
e insieme a lui compirà le imprese più significative.
1956 - Romano Merendi e Luciano Tenderini, insieme a Gianluigi Sterna e
Camillo Zamboni, salgono la Parete Nord della Presanella.
1956 - Romano Merendi con Emilio Frisia e
Monticelli,
1956 - Romano Merendi con Gianluigi Sterna e
Camillo Zamboni,
1956 - Romano Merendi con Luciano Tenderini e Camillo Zamboni il “Ferro da Stiro” al Pizzo dei Gemelli, parete Nord-Ovest.
1956 - Romano Merendi e Luciano Tenderini compiono la “prima invernale” allo “Spigolo Parravicini” al Monte Zocca.
1956 - Romano Merendi con Emilio Frisia e
Camillo Zamboni,
1956 - Romano Merendi con Gigi Alippi e
Annibale Zucchi,
1956 - Romano Merendi con Armelloni i
due alpinisti salgono
1956 – dicembre. Romano Merendi è ammesso al Gruppo Centrale del Club Alpino Accademico Italiano.
1957 - Romano Merendi con Emilio Frisia e Fiorelli, compie la “prima ascensione” della Parete Sud-Ovest del Pizzo Badile.
1957 – novembre. Romano Merendi partecipa alla spedizione milanese ai monti del Centro Africa Kenia, Kilimangiaro e Ruwenzori con Giorgio Gualco (capo spedizione) e Lorenzo Marimonti.
1958 - 20 aprile. Romano Merendi s’imbarca a Genova come componente della spedizione organizzata dalla Sezione CAI di Milano e dall’Angelicum film per l’esplorazione della Cordillera de Apolobamba. La spedizione è composta da Giancarlo Frigieri (capo spedizione), Gianluigi Sterna, Andrea Oggioni, Camillo Zamboni, Umberto Mellano e Piero Magni. A Romano Merendi è affidata la responsabilità del settore alpinistico. In quaranta giorni di campo la spedizione sale diciannove vette delle quali diciassette in prima assoluta e di queste, otto, superano i seimila metri.
1959 – 27/28/29
febbraio. Gigi Alippi,
Romano Merendi e Luciano Tenderini compiono
la 1° invernale della Est del Grand
Capucin, per la via Bonatti/Ghigo. Splendida arrampicata che dal ghiaccio sale per quasi
quattrocento metri di dislivello.- Satelliti
del Mont Blanc du Tacul - Gruppo
Mont Blanc du Tacul - Massiccio
del Monte Bianco.
Sposa Dall’acqua Fortunata, che lo affiancherà nella gestione del rifugio: un anno dopo il matrimonio è allietato dalla nascita della figlia Fulvia. In questo periodo Merendi svolge un’intensa attività come conferenziere facendosi conoscere e apprezzare anche in questo campo. Tiene conferenze in Italia, Francia, Svizzera e Spagna ottenendo ovunque consensi e riconoscimenti.
Per la sua attività alpinistica entra a far parte del Gruppo de Alta Montagna spagnolo e del Groupe d’Haute Montagne francese nelle cui file militano i massimi esponenti dell’alpinismo mondiale.
E’ nominato direttore della Scuola nazionale d’Alta Montagna “Agostino Parravicini”, dopo un anno di direzione di Lorenzo Marimonti, figlio di Pompeo, che fu fondatore e primo direttore della prestigiosa scuola milanese. Romano Merendi rimarrà direttore della scuola fino alla sua scomparsa.
1959 – agosto. Giuseppe (Det) Alippi con Romano Merendi, un
alpinista di Milano che gestiva il Rifugio SEM (Società Escursionisti
Milanesi) in Grigna, si recano a Grindelwad per tentare
1960 – 21/22 giugno. Romano Merendi con Luciano Tenderini, Gigi Alippi e Annibale Zucchi
compiono la prima assoluta al Gran Diedro Nord della Brenta
Alta. La via si svolge su un rilievo a sinistra del fondo solitamente
bagnato del Gran Diedro. Arrampicata bella e divertente, di
soddisfazione su roccia ottima. Dislivello circa
1961 - Romano Merendi insieme a Calonaci, Vasco Taldo e Lazzarini
sale, in “prima invernale” la
parete Nord del Monte Disgrazia. Per compiere l’impresa, i quattro
alpinisti sono costretti a effettuare una marcia di avvicinamento di
quattordici ore attraverso
1961 - Per Romano Merendi è un anno particolarmente fecondo: con Ferdinando Nusdeo e Vasco Taldo, compie la “ripetizione” della Via dei Francesi sulla Parete Nord della Cima Ovest di Lavaredo.
1961 - Romano Merendi ed è costretto a rinunciare alla prima invernale della Parete Nord del Cervino (via Schmid), dopo un terzo di salita, per il repentino peggioramento del tempo.
1961 - Romano Merendi con Luciano Tenderini, salgono per lo Spigolo Nord-Est del Crozzon di Brenta. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1962 - Con Calonaci, Maida, Noseda Pedraglio, Ernesto Sani la “prima invernale” alla Parete Nord del Tresero.
Si iscrive al corso per conseguire il titolo di Guida Alpina, che avverrà al termine del previsto praticandato come portatore e dopo aver superato brillantemente gli esami previsti.
Con l’acquisizione del titolo di Guida Alpina Merendi è costretto ad uscire a malincuore dall’Accademico nelle cui file aveva militato per anni.
Nel suo libretto di Guida vi sono
alcune pagine dedicate alle ascensioni portate a termine insieme ai clienti:
1963 - Giovedì 7 Marzo. Romano Merendi parte per Cervinia. Nei suoi programmi c’è la prima invernale lungo la via Welzenbach alla parete Nord della Dent d’Hérens.
Ad attenderlo a Cervinia ci sono Renato Daguin della Valtournenche e Guido Bosco di Pinerolo.
Alla partenza della funivia che porterà i tre alpinisti sul Plateau Rosà, Romano Merendi lascia il suo libretto e il distintivo di Guida: “…forse per timore di perderli o di rovinarli. Per riuscire nell’impresa occorreranno due o tre giorni al massimo, poi al ritorno passerà a riprenderli”.
Ma dopo alcuni giorni senza notizie dei tre alpinisti affiorano le prime preoccupazioni per la loro sorte. Le operazioni di soccorso andranno avanti fino al 18 marzo anche con l’uso di aerei attrezzati per poter atterrare sui ghiacciai ed elicotteri civili e militari. Malgrado le affannose e reiterate ricerche, dei tre alpinisti non s’è trovato nulla, neppure i corpi. Ciò che è accaduto in quei giorni è ancora avvolto nel più fitto mistero e chissà se si riuscirà mai a svelarlo oppure se la montagna conserverà per sempre il suo terribile segreto.
Insieme alle guide valdostane si mobilitano anche gli amici lecchesi di Romano Merendi, i famosi “Ragni”, ma dei tre alpinisti non si saprà più nulla.
Tratto da: C.A.A.I. – Annuario 1999
Pagina 84 “La breve stagione
di Romano Merendi”.
di Luigi Rava
1968 - 2 agosto.
Giorgio Bertone
e Guido Machetto,
tracciarono per la parete Ovest
della Vierge
la (via Bertone-Machetto),
dedicandola a Romano Merendi.
Bella scalata su roccia ottima; usati 30 chiodi, la via è quasi totalmente
schiodata. Dislivello120 m. Difficoltà TD-, con passaggi di V° e A2. - Gruppo
della Tour Ronde - Massiccio
del Monte Bianco.