GRAND PILIER
D'ANGLE 4243 m. - «Grande pilastro d'angolo» sulla Cresta
di Peutérey.
Inizialmente
der Eckpfeiler, nome
dato da alpinisti tedeschi. Si alza di oltre 300 m. sopra il Col
de Peutérey e sopra l'alto bacino di Frêney. Verso il Ghiacciaio
della Brenva presenta grandiose pareti alte fino a 900 m. che l'hanno reso
alpinisticamente importante, in quanto vi sono stati tracciati numerosi
itinerari su ghiaccio, misto e roccia che sono fra i più impegnativi delle Alpi.
Il Grand
Pilier d’Angle viene toccato nelle salite al Monte
Bianco per la Cresta
di Peutérey.
Anche quando
vengono compiute ascensioni sulle sue difficili pareti il proseguimento al Monte
Bianco è ritenuto l'uscita più logica, in quanto rappresenta, salvo
casi particolari, la via di ritorno più semplice e meno pericolosa.
Il
Grand Pilier d’Angle è punto
di passaggio obbligato per salire al Monte
Bianco lungo la Cresta
di Peutérey, sia provenendo dal versante della Brenva
sia dal Col
de Peutérey o dal Bacino di Frêney. La quota sommitale 4243 m.
si trova proprio nel punto dove la cresta cambia direzione con un angolo (da Sud-Nord diventa Est-Ovest), da cui il possente pilastro ha preso il nome.
La
sua parete Nord, unita alla parete
della Brenva,
è un insieme di costole e placche di ottima roccia alternate a canali di
ghiaccio, sovrastati da un ghiacciaio sospeso.
Nell’altra
parete Est (quasi 900 m.) si
trova una gran placca di roccia rossastra e compatta che viene chiamata Scudo
Rosso, mentre nella sua parte inferiore vi sono zone di roccia rotta.
La parete Sudest è invece di minore
altezza, con rocce ancora instabili a causa della frana del 1920.
Qui
di seguito verranno descritte tutte le vie che iniziano dal Ghiacciaio della
Brenva e che salgono al Grand
Pilier d’Angle. Sono itinerari superbi su ghiaccio, misto o roccia,
tutti di carattere completo e molto difficili.
Da
semplice spalla del Monte
Bianco quale era il Grand
Pilier d’Angle è diventato dal punto di vista alpinistico una cima a sé,
ma non indipendente. Dalla sua sommità, anche dopo le vie più difficili, di
solito tutte le cordate proseguono la salita per la nevosa Cresta
di Peutérey, la più elegante delle grandi creste che portano sul Monte
Bianco. E’ la migliore soluzione sia estetica che pratica, in quanto il
ritorno dalla vetta del Grand Pilier
d’Angle sarebbe non facile oltre che pericoloso. Del resto queste vie
sono considerate nel loro insieme fra le più impegnative delle Alpi proprio
perché giungono fino alla cima del Monte
Bianco.
Vie
più ripetute: Dufour–Fréhel con variante Boivin-Vallencant
(completamente su ghiaccio), Bonatti-Zappelli da Nord, Bonatti-Gobbi da Est e Nordest e Divine Providence,
per lo “Scudo Rosso” della parete Est,
attualmente la più ambita.
Il
Grand Pilier d’Angle di 4243
metri di altezza, in realtà è solo un’elevazione della Cresta
di Peutérey (2-4 ore dal Col
de Peutérey).
Il Grand Pilier d’Angle dal Ghiacciaio della Brenva.
Il Grand
Pilier d’Angle 4243 m. è una spalla ben individuata del Monte
Bianco sulla Cresta
di Peutérey. Tutte le 17 vie che attualmente lo raggiungono con partenza
dal versante Brenva
(pareti Nord, Est, Sudest), fra le più
difficili del gruppo, hanno il loro logico completamento lungo la cresta fino
al Monte
Bianco, anche perché non esiste una via più semplice e sicura per
scendere dalla spalla. Il dislivello tra la cima del Grand Pilier d’Angle e il Monte
Bianco è di circa 600 m, lo sviluppo di circa 1300 m.
Il Grand Pilier d'Angle, che risulta essere tra i quattromila più difficili e meno frequentati, è essenzialmente una spalla del Monte Bianco, localizzata lungo la Cresta di Peutérey nel punto in cui questa, salendo dal Col de Peutérey, cambia nettamente orientamento piegando verso Ovest. L'interesse alpinistico del Grand Pilier d'Angle è però notevole, e non esistono vie facili per raggiungerne la vetta; la salita lungo la Cresta di Peutérey, pur non essendo certamente una passeggiata, è la meno complicata tecnicamente oltre ad essere di una straordinaria eleganza, svolgendosi lungo una delle creste più belle, classiche e famose dell'intera cerchia alpina. La via di "discesa" migliore consiste sicuramente nel proseguire la salita sino a raggiungere la vetta del Monte Bianco, per poi scendere lungo una delle sue facili vie normali. In questa ascensione, oltre ad un'adeguata preparazione tecnica e fisica per salite di questo genere in alta quota, sono fondamentali delle condizioni meteo adeguate; è assolutamente sconsigliabile farsi sorprendere dal maltempo su questa cresta... Attenzione in particolar modo ai crepacci nell'attraversamento del Ghiacciaio di Freney ed all'aerea cresta sommitale dell'Aiguille Blanche de Peuterey. In via si trovano raramente dei chiodi.
1822 - 18/20 agosto. F. Clissold con Joseph-Marie Couttet, Mathieau Bossonney, David Couttet, Jacques Couttet, Pierre-Marie Favret e Jean-Baptiste Simond, passarono dal Grand Pilier d’Angle per raggiungere la cima del Monte Bianco di Courmayeur, effettuando per questa via la 1ª ascensione - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1877 - 28/31 luglio. Nessun riferimento alla storia alpinistica sarebbe completa senza prima richiamare l’attenzione sulla straordinaria ascensione del Monte Bianco da parte di James Eccles, Michel Clement Payot e Alphonse Payot. Essi raggiunsero il bacino superiore del ghiacciaio di Frêney dal ghiacciaio del Brouillard, attraversando la Cresta dell’Innominata e scendendo i pendii sotto il Col Eccles. Quindi salirono un ripido canalone che porta alla Cresta di Peutérey sopra il Grand Pilier d’Angle e raggiunsero la cima del Monte Bianco di Courmayeur in neanche nove ore dalla partenza dal loro bivacco sotto il Pic Eccles. Questa via passò vicino alla Cresta Nordest dell’Aiguille Blanche de Peutérey e fornì la chiave per la sua prima ascensione. – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1921 - 7/8 agosto. Adolf Aufdenblatten e Alfred Aufdenblatten (guida) con S. L. Courtauld, E. G. Oliver e G.I. Finch, salirono per il Couloir Eccles che è lo stretto canale nevoso situato tra le rocce più orientali del versante Sud del Monte Bianco di Courmayeur e il roccioso versante meridionale del Grand Pilier d’Angle. È stata la prima via aperta sull'allora inesplorato versante Sud del Monte Bianco, realizzata attraverso il Ghiacciaio del Brouillard, il Pic Eccles e il Col Eccles, l'alto bacino del Ghiacciaio di Freney, il Couloir Eccles e la parte superiore della Cresta di Peutérey. (Realizzando la 2ª salita di questa cresta). È un po' tortuosa ma varia e interessante e si svolge quasi interamente su neve-ghiaccio. Il percorso originale nel suo insieme non viene però più seguito in quanto è stato rettificato da altri itinerari più diretti. Dislivello dai Bivacchi Eccles 1100 m. Difficoltà D. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1927 - 30/31 luglio. Ludwig Obersteiner e Karl Schreiner, salirono per la cresta delle Dames Anglaises concretizzando la prima ascensione della «piccola» (via classica della Cresta di Peutérey). - Raggiunge l'Aiguille Blanche dal Ghiacciaio di Frèney. Itinerario grandioso su terreno misto, uno dei più classici delle Alpi. È lungo, vario, complesso; roccia facile ma piuttosto rotta. Creste nevose eleganti, ambiente magnifico; la cresta sommitale dell'Aiguille Blanche e specialmente la parte finale della ripida Cresta di Peutérey sono spesso di ghiaccio. Con partenza dal Rifugio Monzino si può prevedere un bivacco al Col de Peutérey sulle rocce del Grand Pilier d’Angle (ma con buone condizioni la via è stata compiuta più volte in giornata fino alla vetta del Monte Bianco). Dal Bivacco Craveri è normale compiere la salita in giornata. Se non si passa dal Bivacco Craveri, per raggiungere la rocciosa cresta Sud-Est dell'Aiguille Blanche si utilizza il Canale Schneider, che offre la via più breve e pratica. Questa possibilità venne scoperta da Erwin Schneider ed H. Hoerlin il 31 marzo 1929; seguita poi da H. Hoffmann, C. O. Koch e R. Rolfes il 6 agosto 1929 raggiungendo il canale per una cengia che inizia all'altezza dell'isolotto roccioso situato sotto la Punta Gugliermina; un ulteriore accesso di solito più agevole dal ghiacciaio venne percorso da Alexander Graven e Josef Knubel (guide) con Thomas Graham Brown il 30 luglio 1932, ed è l'itinerario che segue dal loro inizio le Cenge Schneider. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.
1935 - Viene costruito il Bivacco della Fourche, situato a 3684 m. al Col de la Fourche, sull’aerea cresta spartiacque e di confine. E’ stato rifatto nel 1985 ed è di proprietà del CAAI: E’ di legno rivestito di lamiera, dispone di 12 - 15 posti su tavolati con materassi ed è sempre aperto. Dedicato a due alpinisti torinesi Corrado Alberico e Luigi Borgna, sepolti da valanga il 17 agosto 1934 nel canalone sotto il Col de la Brenva, che sta proprio di fronte.
Il Bivacco serve per tutte le
impegnative ascensioni che attaccano dal Ghiacciaio della Brenva: dal Mont
Maudit al Monte
Bianco, al Grand Pilier
d’Angle, al Col
de Peutérey a all’Aiguille
Blanche de Peutérey. Per praticità nel testo verrà sempre indicato, con
il vicino Rifugio Ghiglione, con il nome di Bivacchi della Fourche. -
Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1957 – 1/2/3 agosto. Il Grand Pilier d’Angle è venuto alla ribalta nel mondo alpinistico, quando Walter Bonatti e Toni Gobbi superarono la parete Est-Nordest, un pilastro alto 900 metri affacciato sul Bacino della Brenva (via Bonatti-Gobbi), in realtà è solo una elevazione della Cresta di Peutérey. Gli alpinisti che la scalarono per secondi necessitarono ancora di 17 ore e mezzo. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
L’imponente parete Est del Grand Pilier
d’Angle, interamente rocciosa, è incisa nei 2/3 inferiori da una linea di
fessure e camini che sale obliqua verso destra, passando sotto e poi a destra
dello Scudo rosso. La via Bonatti-Gobbi segue questa linea di
fessure e giunge in cima per la costola Nordest.
Scalata grandiosa, varia, in ambiente magnifico.
Roccia mediocre nel primo terzo, placche e diedri di ottimo granito nel terzo
centrale, poi terreno misto delicato nel versante Nord. Buoni e numerosi
i posti da bivacco. In posto circa 12 chiodi, la via può essere superata
interamente in libera. Dislivello della parete quasi 900 m., più 600 m. fino al
Monte Bianco. Difficoltà ED- a tratti sostenute, IV e V grado con passi
da V+, VI- e A1.
1962
– 22/23 giugno. Walter
Bonatti e Cosimo
Zappelli salgono la parete Nord del Grand Pilier d’Angle aprendo una nuova via chiamata poi (via
Bonatti/Zappelli.). Uno dei
più difficili itinerari del massiccio prima dell’avvento della
“Piolet-traction”. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
E’ stato il primo itinerario aperto sulle pareti
ghiacciate del Grand Pilier d’Angle e anche l’unico prima delle
innovazioni di tecnica e relativi attrezzi da ghiaccio. Grande, severa
ascensione in parete su terreno vario, di misto e ghiaccio. E’ però esposta
alla possibile caduta di ghiaccio, sia dal seracco a sinistra della “Pera”
che dal ghiacciaio sospeso. Dislivello della parete 750 m., più 600 m. fino al
Monte Bianco. Difficoltà ED-.
1963
– 11/12 ottobre. Il grande Walter Bonatti con
Cosimo Zappelli
salgono il Grand Pilier d’Angle
per la parete Est Sudest aprendo un’altra nuova via: la Bonatti/Zappelli.) - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
La via supera la parete rocciosa dominante la parete
superiore del canalone che porta al Col de Peutérey. Questa parete a
causa della frana del 1920 oltre a rocce grigie e compatte ha anche molti
lastroni instabili e sfasciumi. Via esposta alla caduta di sassi. I primi
salitori utilizzarono 40 chiodi e 3 cunei, alcuni lasciati. Dislivello della
parete 450 m., più 600 m. fino al Monte Bianco. Difficoltà TD+, fino a
V°+ e misto.
1965
– 10/11/12/13 agosto. G. Malczynski,
J. Warteresiewicz, Andrzej Zawada e Ryszard Zawadski sulla
parete Est-Nordest del Grand Pilier d’Angle realizzano
la 2° ripetizione della (via Bonatti-Gobbi). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1967
– 11/12/13 agosto. F. Helmut
e F. S. Serrano
probabilmente salgono la parete Nordest
del Grand Pilier d’Angle con variante terminale della via Bonatti-Gobbi,
dalla fine della traversata in parete Nord.
Ripetuta dalla cordata R. Fowler e P. Thomas nel
1977 (23
luglio) e da Slavko Svetičič
nel 1990
(11 ottobre). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Si sale su neve verso destra a prendere quello di destra di due profondi canali con sul fondo strette goulotte ghiacciate. Lo si supera per 150 m. (ripidissimo), uscendo sulle rocce innevate terminali della costola Nordest. Difficoltà TD+.
1969
– 15/16/17/18/19/20 luglio. Eugeniusz
Chrobak, Tadeusz Laukajtys
e Andrzej Mroz impiegarono
ben sei giorni per vincere la parete Est
del Grand Pilier d’Angle e
aprire la (via Polacca). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Ardua via su roccia con forti difficoltà
specialmente in artificiale, che supera sulla sinistra il settore centrale e
più compatto della parete Est. A due terzi dalla base incrocia la via Bonatti-Zappelli
e la segue per un tratto. Qualche pericolo di caduta sassi nella parte
iniziale. I primi salitori utilizzarono 250 chiodi, 30 cunei e 1 chiodo a
espansione. Dislivello della parete 800 m., più 600 m. fino al Monte Bianco.
Difficoltà EX-, V°+, A2 e A3.
1971 – 8-17 febbraio. Alessandro Gogna effettua con Guido Machetto, Gianni Calcagno e Bruno Allemand un’eccezionale 1° traversata invernale
della Cresta Sud dell’Aiguille
Noire de Peutérey
e dell’Aiguille
Blanche de Peutérey, fino al Grand Pilier d’Angle. Cresta
Integrale di Peutérey.
Scendendo poi dalla parete Nord
Nordovest dell’Aiguille
Noire de Peutérey, fin
sopra il Col
de Peutérey, poi scesi con l’elicottero – Contrafforti
Italiani – Massiccio
del Monte Bianco.
1971
– 5/6/7/8/9 marzo. I primi scalatori invernali del versante Nordest del Grand Pilier d’Angle Andrzej Dworak, Janusz Kurczab, Andrzej Mroz, Tadeusz Potrowski; furono
costretti ad effettuare quattro bivacchi su parete e uno all’uscita e in
aggiunta dovettero affrontare due giorni di uragano. Alcuni riportarono
congelamenti; Andrzej Dworak
e Tadeusz Potrowski
furono tratti in salvo con l’elicottero presso il Refuge Vallot. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1971
– 16/17 settembre. La faticosa scalata mista del versante Nordest del Grand Pilier
d’Angle che impegnò 5 giorni nel marzo del 1971
Andrzej Dworak, Janusz Kurczab, Andrzej Mroz, Tadeusz Potrowski fu
oscurata da una via migliore alla sua destra, scalata da Walter Cecchinel e Georges Nominé oggi
considerata una classica di alto livello. (via Cecchinel-Nominé). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Via grandiosa, elegante sul piano estetico e
tecnico, che si svolge principalmente su ghiaccio ma anche con tratti su roccia
e misto. Ambiente magnifico. Segue una successione di goulottes ghiacciate
molto ripide e strette fra le costole della parete Nordest, uscendo a
sinistra del ghiacciaio sospeso. La sua ascensione nel 1971 (via Cecchinel-Nominé),
fu una delle prime grandi imprese realizzate con la rinnovata tecnica e
attrezzatura (piolet-traction) per la scalata su ghiaccio. Dislivello della
parete 750 m., più 600 m. fino al Monte Bianco. Difficoltà ED, con
inclinazioni fino al 70° e 3 passi di V e V+.
1973
– 11 agosto. Guy Dufour e Jean Fréhel, aprirono una nuova
via sulla parete Nord del Grand Pilier d’Angle (via
Dufour-Fréhel). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Bella via su ghiaccio e misto, in ambiente severo. E’ molto esposta alle possibili cadute di ghiaccio. Viene spesso ripetuta in combinazione con la goulotte Boivin-Vallencant (vedi variazione 51ga), evitando così la parte su terreno misto: ne risulta un itinerario di gran classe, interamente su ghiaccio. La parete è alta 750 m., più 600 m. fino al Monte Bianco. Difficoltà TD+ /ED-, con pendii inclinati da 55° a 70° gradi.
1973
– 20 agosto. Daniel Audibert
con Jean-Paul Balmat e Denis
Ducroz ripercorsero la via (Cecchinel-Nominé) nel
versante Nordest del Grand Pilier d’Angle
aggiudicandosi la 2° ascensione. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1973
– settembre. Dick Renshaw
e Joe Tasker dal versante Nordest del Grand Pilier d’Angle ripercorsero la via (Cecchinel-Nominé)
realizzando la 3° ascensione. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1974
– 29 luglio. S. Inoue e S. Matsumi salgono il Grand Pilier d’Angle dalla
parete Nord (via giapponese o
della Roulette Russa). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Itinerario su ghiaccio e misto in ambiente estremamente severo e molto pericoloso perché sempre esposto alla possibile caduta di ghiaccio e pietre. Altezza 800 m., più 600 m. al Monte Bianco. Difficoltà TD+.
1974
– 22/23 dicembre. I. Gamalh, Toni Holdener, Ruedi Homberger e Hans Peter Kasper compiono
la 1° invernale della Nordest del
Grand Pilier d’Angle (via
Cecchinel-Nominé). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1975
– 21/22/23/24 febbraio. Gianni Rusconi, Antonio Rusconi, Giorgio Tessari, Gian Battista Crimella
e Gian Battista Villa
salgono per la parete Sudest (via
invernale) del Grand Pilier
d’Angle. Questa cordata intendeva ripetere la via Bonatti-Zappelli.
Da poco sopra l’attacco, per errore, invece che a destra piegava verso
sinistra. Continuando verso sinistra superava una prima placca di 40 metri (V+)
e un'altra di 35 metri pure difficile e per brevi risalti e rocce rotte
raggiungeva la cresta sopra il Col
di Peutérey, proseguendo quindi verso la vetta del Monte
Bianco. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1975
– luglio. Rab Carrington
e Alan Rouse
riescono a tracciare una variante di
collegamento sulla Nordest del Grand Pilier d’Angle permettendo
di collegare la Dufour-Fréhel all’uscita della Cecchinel-Nominé,
salendo da sotto il risalto di roccia il nevaio verso sinistra. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1975
– luglio. Rab Carrington
e Alan Rouse
percorrono la (via Dufour-Fréhel) sulla parete Nord del Grand Pilier
d’Angle realizzando la 2° ascensione, uscendo dalla via
Cecchinel. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1975
– luglio. Paul Braithwaite,
Adrian Burgess, Alan Burgess, e Alex Mac Intyre, realizzano
la 2° ascensione della parete Nord
del Grand Pilier d’Angle (via
Bonatti/Zappelli). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1975
– 14 luglio. John Buchard
da solo apre una nuova via per la parete Nord
del Grand Pilier d’Angle (via
Buchard). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Bella via lineare, quasi tutta su neve-ghiaccio. Il primo salitore ha usato soltanto 1 chiodo da roccia. Esposta alla caduta di ghiaccio. Dislivello 750 m. più 600 m. fino al Monte Bianco. Difficoltà TD+.
1975
– 23 luglio. Jean Marc Boivin e Patrick Vallencant
salirono il versante Nordest del
Grand Pilier d’Angle
percorrendo nella prima parte la via (Cecchinel-Nominé) poi spostandosi
a destra incrociando la.via
Buchard tracciarono la variante Boivin/Vallencant, in fine sbucarono sulla via Dufour-Fréhel e dal
pendio nevoso terminale in cima. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Giunti alle rocce sopra la goulotte, prima della rampa obliqua si traversa in salita a destra portandosi fin sotto il marcato sperone di destra (incrociando così la Buchard). Si sale quindi tutta la bella, ripidissima goulotte ghiacciata che limita a destra lo sperone (150 m.) uscendo presso la seraccata del ghiacciaio sospeso. Per il pendio nevoso terminale in cima.
1975
– 3 agosto. Z. Andrejvic e
Vanja Matijevec
realizzarono la 3° ascensione sulla parete Nord del Grand Pilier
d’Angle (via Dufour-Fréhel). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1975
– 3 agosto. Nicolas Jaeger
in 1° solitaria sale la parete Est-Nordest
del Grand Pilier d’Angle per
la via Bonatti-Gobbi, inaugurando la sfida dei concatenamenti, unendo il
Grand Pilier d’Angle con il Pilone
Centrale di Frêney attraverso i due itinerari classici. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1975 – 3/4 agosto. Nicolas Jaeger in 1° solitaria sale la parete Est-Nordest del Grand Pilier d’Angle per la via Bonatti-Gobbi, (che richiese due bivacchi ai primi salitori e che oggi normalmente si supera con un bivacco) in sole 4 (leggi quattro) ore!. Ma non basta: giunto in vetta al Grand Pilier d’Angle è poi disceso al Col de Peutérey, si è portato all’attacco del Pilone Centrale di Frêney, giungendovi alla base alle 12,30. Il giorno successivo, a mezzogiorno, Nicolas Jaeger era già in vetta al Monte Bianco, il tutto in un giorno e mezzo. Inaugurando la sfida dei concatenamenti attraverso i due itinerari classici. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1975 – 22/24 dicembre. Robert Chèré e Daniel Monaci attuano la 1°
invernale e 5° ascensione assoluta della parete Nord del Grand Pilier
d’Angle (via Bonatti/Zappelli). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1976
– 1/2/3/4/5/6 marzo. L. Chrenka,
V. Launer, P. Mizicko, F. Piacek, M. Svec e Pavel Tarabeck, salgono sulla
parete Est-Nordest del Grand Pilier d’Angle (via
Slovacca). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
La via segue una linea obliqua di canali ghiacciati
e diedri al limite destro della parete Est,
superando sulla parete destra lo Scudo rosso, zona di roccia compatta e
rossastra che caratterizza la parete Est.
In questo breve tratto la roccia è ottima e l’arrampicata molto bella. Usati 30
chiodi e dadi. Dislivello 850 m., più 600m. fino al Monte Bianco.
Difficoltà ED+, concentrate sullo Scudo rosso.
1976
– 3/4/5 marzo. René Ghilini
e Bernard Muller, si
aggiudicano la 2° ascensione e la 1° invernale della parete Nord del Grand Pilier d’Angle (via Buchard). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1976
– 27 luglio. Richard Baumont
e Bryan Becker aprono
sulla parete Nord del Grand Pilier d’Angle una nuova
via chiamata poi Baumont/ Becker. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Itinerario su ghiaccio e misto in ambiente severo,
esposto alla caduta di ghiaccio. Dislivello 800 m., più 600 m. fino al Monte
Bianco. Difficoltà TD+.
1976
– 6/7 agosto. Z. Andrejvic
e J. Rebersak portano a termine
la 2° ascensione del Grand
Pilier d’Angle dalla parete Nord
(via giapponese o della Roulette Russa). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1977
– 17/18/19 luglio. Peter Habeler
e Michael Meier compiono
la 3° ripetizione della (via Bonatti-Gobbi) sulla parete Est-Nordest del Grand Pilier d’Angle. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1977
– 20/21 luglio. Daniel Caise,
Claude Grandmont e Everard Munting, affrontano e
vincono la parete Nordest del Grand Pilier d’Angle (via dei
Belgi). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Questa via segue la costola rocciosa Nordest
incisa da vari canalini ghiacciati.
1977 – 23 luglio. R. Fowler e P. Thomas realizzano la 2° ascensione con varianti della parete Nordest del Grand Pilier d’Angle (via dei Belgi). La cordata inglese ha inaugurato una bella via diretta in combinazione con altre, poi ripetuta da Slavko Svetičič: (1990 11 ottobre). Attacco per la via Slovena, collegamento ai diedri con la via dei Belgi e dal termine di questa uscita a destra per una nuova variante. Dislivello quasi 800 m., più 600 m. fino al Monte Bianco. Difficoltà ED-. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1977
– 10 agosto P. Hapala e B. Husicka, attuano la 3°
ascensione della parete Nordest del
Grand Pilier d’Angle e (via
dei Belgi). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1978
– 28 agosto. Jean Marc Boivin realizza la 1° solitaria
della parete Nord del Grand Pilier d’Angle (via
Bonatti/Zappelli). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1979
– 25 luglio. Bernard Muller
in 1° solitaria sale la parete Nordest
del Grand Pilier d’Angle (via
Cecchinel-Nominé). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1979
– agosto. Gianni Comino
in 1° solitaria sale la parete Nord
del Grand Pilier d’Angle (via
Dufour-Fréhel) uscendo per la via Boivin-Vallencant. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1979 - notte tra 10/11 agosto. Gianni Comino e Gian Carlo Grassi, salgono al Monte
Bianco dal seracco a sinistra
della Pera
con un’ardua ascensione in ambiente eccezionalmente severo, pericolosissima per
la caduta di ghiaccio. Ma loro l'hanno effettuata con condizioni ambientali ben
studiate. Sale al margine sinistro dell'immane seracco sospeso tra la Pera
e la Cresta
di Peutérey. Difficoltà TD +. - Si segue la via giapponese nel canale incassato fra la parete Nord del Grand Pilier d'Angle e la Pera
e per questo canale (55°) fino alla radice del seracco. Si costeggia verso
sinistra la base del seracco su pendii ghiacciati (55°). Si supera il ripido
canalino che ne limita il fianco sinistro (circa 120 m.) e a destra si monta
sopra il seracco. Per questi pendii, come per la via della Pera,
si sale in cima. - Bianco
- Versante della Brenva - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1980
– 15 febbraio. Bernard
Muller effettua la 1° solitaria invernale della parete Nord del Grand Pilier d’Angle (via Bonatti/Zappelli). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1983
– 9/10 marzo. T. Bucik con S. Frantar e Vanja Matijevec firmano la 1°
invernale della parete Nord del Grand Pilier d’Angle (via
Dufour-Fréhel). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1983 - 13 marzo. Eric Escoffier concatena in solitaria la Via Boivin-Vallençant sul Grand Pilier d'Angle in tre ore e la Via classica al Pilone Centrale del Freney in dieci ore. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1983
– 15 luglio. Patrick Gabarrou
e Alexis Long aprono la
direttissima per la parete Nord del Grand Pilier d’Angle (via
direttissima). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
La via sale diritta sullo sperone di roccia fra la Cecchinel-Nominé e la Bouchard, superando l’unica zona importante della parete. La prima metà si svolge su granito eccellente, poi su ghiaccio e misto. Dislivello 750 m. più 600 fino al Monte Bianco. Difficoltà ED.
1983
– 6/7/8/9/10 agosto. Jan Fijackowski
e Jaclk Kozaczkiewicz
aprono una nuova via sulla parete Est
del Grand Pilier d’Angle che
verrà chiamata (via Faux pas). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Attacca a destra della Bonatti-Gobbi, la incrocia in basso per proseguire alla sua sinistra e superare la parete Est lungo il bordo sinistro dello Scudo rosso. I primi salitori usarono 20 chiodi, dadi e friend. La via nel canale superiore è esposta alla caduta di sassi. Dislivello quasi 900 m., più 600 m. fino al Monte Bianco. Difficoltà TD+ /ED-, pass. di IV°+ e A1.
1984
– luglio. Jean Marc Boivin realizza la 1° solitaria al Grand Pilier d’Angle dalla
parete Nord (via giapponese o
della Roulette Russa). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1984
– 5/6/7/8 luglio. Patrick Gabarrou
e Francois Marsigny
per lo “Scudo rosso” della parete Est
del Grand Pilier d’Angle, in
artificiale, aprono una via di difficoltà estreme (Divine Providence),
che diventerà un severo banco di prova per la generazione dei super
arrampicatori in quota. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Itinerario superbo, che supera in linea
diretta e con forti difficoltà lo Scudo Rosso, zona di roccia compatta e
rossastra che a forma lo scudo risalta nella parete Est. E’ fra le vie
più difficili al Monte Bianco e anche una delle più ambite.
L’arrampicata sullo Scudo rosso si svolge per quasi 300 m. su roccia
ottima, con alcune lunghezze molto esposte. In posto ci sono attualmente circa
15 chiodi, ma il loro numero tende ad aumentare: si trovano anche friend e dadi
incastrati e nel febbraio 1993 è stato aggiunto 1 chiodo a pressione. Utili
anche Sky hook e Rurp per i tratti di A3. Nella parte inferiore della parete la
via è esposta alla caduta di sassi. Dislivello della parete quasi 900 m., più
600 m. fino al Monte Bianco. - Difficoltà: EX, concentrate sui quasi 300
m. dello Scudo rosso con alcune lunghezze molto sostenute in libera fino
al VII- e in artificiale A2 e A3. La cordata Renault-Gherser l’ha
superata quasi interamente in libera (3 punti di progressione) e la paragona,
ma più dura, alla direttissima americana alla Sud dell’Aiguille du Fou o
alla Harli-Robbins al Dru. La lunghezza-chiave nel diedro
strapiombante è valutata 7c; se percorsa in libera dovrebbe essere la
via più difficile del gruppo a tutt’oggi.
1984
– 19/20/21/22 luglio. Rudolf Haidučik,
Jaroslav Jaško e Ondrej Pochyly sulla parete Est del Grand Pilier d’Angle aprirono la via diretta Cecoslovacca.
- Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Questa via collega in modo diretto le due vie vicine dei Polacchi, cioè la parte iniziale con il canale superiore, superando con durissima scalata mista i risalti verticali della zona centrale della parete Est a sinistra dello Scudo rosso. Dislivello quasi 900 m., più 600 m. fino al Monte Bianco. Difficoltà EX-, molto sostenute nei 250 m. della zona centrale, fino a VI°+ e A2.
1986 - 9 marzo. Jean-Marc Boivin,
da solo dopo aver salito da Nord il Grand Pilier d’Angle realizza la 1° solitaria invernale
ripercorrendo la “sua via” del 1975 (23 luglio), sulla parete Sud (Boivin-Vallencant). Si svolge a sinistra della via Bonatti-Zappelli e mancano
particolari. Probabilmente TD-. - Si sale il Canalone
di Frêney per 2/3 (circa 400 m.). La via da qui continua a destra su un
ripido pendio nevoso per 150 m, supera prima diritto e poi verso sinistra la
fascia rocciosa e per il pendio nevoso superiore esce in cresta poco a sinistra
del Monte
Bianco di Courmayeur. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1986
– luglio. Anche una ragazza, Marta
Mercier, supera in 1° solitaria femminile la Nordest del Grand Pilier d’Angle per la via Boivin-Vallencant. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
In combinazione con la via Dufour-Fréhel
permette un’ascensione di gran classe completamente su neve-ghiaccio, la più
frequentata della parete Nord. Difficoltà ED-, con inclinazione fino a 80°
gradi.
Foto 25 - It. 51ga
1988
– 10 luglio. Pierre Tardivel
sale con l’elicottero in cima al Grand
Pilier d’Angle e scende con gli sci dalla parete Nord. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1989
- luglio. Michel Fauquet,
Pierre-André Rhem, David Ravanel e Jérôme Ruby ripetono in 2°
ascensione lo “Scudo rosso” della parete Est del Grand Pilier
d’Angle (via Divine Providence). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1989
- 27 luglio. Christophe Bonnardot
compie la 2° solitaria della parete Nord
del Grand Pilier d’Angle (via
Buchard). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1990 – Il francese Patrick Gabarrou attraversa il Massiccio del Monte Bianco.
da Nord a Sud salendo tra
l’altro la Nord delle Les
Courtes, lo Sperone
Walker delle Grandes
Jorasses e il Grand Pilier
d’Angle. - Gruppo
del Monte Bianco. - VEDI: TABELLA - “Velocità e Concatenamenti Sportivi”.
1990 – 13/14 luglio. Alain Ghersen e Thierry Renault realizzano la
3° ascensione della parete Est
del Grand Pilier d’Angle
“liberando” la celebratissima Divine Providence. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1990
– 4/5 agosto. Jean Christophe Lafaille
effettua la 4°
ascensione e la 1° solitaria della parete Est del Grand Pilier
d’Angle (via Divine Providence), salita in precedenza da Patrick Gabarrou
e Francois Marsigny (1984 5/8 luglio) e “liberata” da Alain Ghersen e Thierry Renault. (1990
13/14 luglio) - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1990
– 21 agosto. Paolo Tamagnini,
da solo sulla parete Nord del Grand Pilier d’Angle (via
Dufour-Fréhel), inventa una variante (variante Tamagnini) che sale
direttamente fin sotto il seracco, ed è esposta alla caduta di ghiaccio. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Si segue la via Dufour-Fréhel fino al piede
del risalto roccioso. Si continua diritto per 150 m., superando una colata di
ghiaccio (90° gradi per 40 m., poi meno – i dati sono del primo salitore) e
terreno misto molto difficile ed esposto.
Da una zona più facile caratterizzata da un pilastro
di roccia, con traversata ascendente a sinistra si passa sotto il seracco fino
ad uscire sul pendio nevoso terminale.
1990
– 11 ottobre. Lo sloveno Slavko
Svetičič compie la 1° solitaria della parete Nordest del Grand Pilier d’Angle (via dei Belgi), in combinazione
con altre con variante e attacco per la via Slovena. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1991
– estate. Giovanni Bassanini, Valerio Folco, Pierino Rey, Luciano Barbieri e Marcello Ricotti compiono la 5° ascensione della
parete Est del Grand Pilier d’Angle (via Divine Providence). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1991
– 11/12 agosto. Jean Christophe Lafaille
realizza la 1°
solitaria al Grand Pilier
d’Angle dalla parete Est (via
Un autre monde). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Via (o variante) un po’ forzata, che all’attacco e
fino all’incrocio con la Bonatti-Gobbi ricerca le difficoltà sulle a
lato oppure coincide con Divine Providence e sullo Scudo rosso
passa con ardua scalata tra la via Slovacca e ancora la Divine
Providence. E’ meno bella di quest’ultima. Punti di protezione e di
progressione talvolta molto precari. Difficoltà EX-, con numerosi passaggi di 6c
e A4 secondo il primo salitore.
1991
– 12/13 agosto. Jean Christophe Lafaille
realizza la 1°
solitaria al Grand Pilier
d’Angle dalla parete Est e
forza lo “Scudo” per una via nuova; (Un autre monde), ma
non basta: sempre solo, senza radio, raggiunge il Pilone
Centrale e conclude la sua curiosa ascensione al Monte
Bianco firmando un secondo itinerario di alta difficoltà. E’ il
proseguimento ideale dell’impresa di Nicolas Jaeger, che nel 1975 (3/4 agosto) aveva inaugurato la sfida dei
concatenamenti unendo il Grand Pilier
d’Angle con il Pilone
Centrale attraverso i due itinerari classici. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1991 - 14/15 agosto. Jean-Christophe Lafaille, da solo, proveniendo dal Grand Pilier d'Angle, sale per il Pilone Centrale del Frêney con una scalata che si intreccia con la via classica e ricerca passaggi più difficili sulle zone rocciose al suo fianco; in particolare, nella prima parte del pilone supera poco a sinistra i due bei risalti di roccia compatta. E invece molto interessante la lunghezza in uscita dalla Chandelle, dove invece di attraversare sulla cengia a sinistra sale dal tetto verso destra. La via verrà chiamata (l'Ecume des jours). - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1992
– Michel Fauquet e
compagni compiono la 2°
ascensione al Grand Pilier
d’Angle dalla parete Est (via
Un autre monde). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1992
– 5/6/7/8 gennaio. Roberto Bressan,
Saverio Occhi e Paolo Tamagnini realizzano la
1° invernale della via Divine Providence, (solo fino in cima al Grand Pilier d’Angle parete Sud). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1992
– estate. Alexis Long, Alexis Mallon e Jean-Francois Mercier
sulla parete Est del Grand Pilier d’Angle hanno
seguito una lunga variante inferiore
a sinistra della via originale, più diretta, con attacco comune alla via Bonatti-Gobbi.
Dopo 4 lunghezze (6, 6b, 5, 5+) incrocia questa via,
prosegue diritto per una lunghezza (6b), con passaggio esposto che passa
a destra sotto un blocco (6c obbligato) e raggiunge la via Divine
Providence dove incrocia la Bonatti-Gobbi. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1992
– 13 luglio. Un percorso che sembra coincidere con la variante Tamagnini
sulla parete Nord del Grand Pilier d’Angle è stato
seguito da Robert Jasper,
da solo, ma uscendo in alto a destra del seracco. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1992
– 24/25/26/27/28 dicembre. Brendan
Murphy e Dave Wills
concretizzano la 1° invernale al Grand
Pilier d’Angle parete Sud per
la via Divine Providence. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1992
– 29/30 dicembre. Toni Parks
e Dave Wilknson in 1°
invernale, hanno salito una linea diretta sopra la (via Dufour-Fréhel),
uscendo a destra del seracco del Grand
Pilier d’Angle. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1993
– 10/11/12/13/14 febbraio. Alain
Ghersen, l’uomo che aveva “liberato” con Thierry Renault la
celebratissima Divine Providence sulla parete Est del Grand Pilier
d’Angle nel 1990 (13/14 luglio) ritorna da solo sulla
stessa montagna e dalla stessa via e realizza la 1° solitaria invernale.
- Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.