È
il pilastro più bello e prominente della parete. La sua parte superiore,
strapiombante, prende il nome di Chandelle.
La via segue lo spigolo del pilastro con pochi passaggi obbligati,
superando anche la Chandelle.
Via di grande impegno in ambiente severo, la più ripetuta delle vie di alta
difficoltà al Monte
Bianco. Il percorso è evidente e la roccia è solida; sullo sperone si
trovano alcuni posti da bivacco. Sulla Chandelle
sono concentrate le due-tre lunghezze più dure, in particolare un diedro
strapiombante; chiodatura in posto sufficiente, utili dadi. Dislivello dalla
crepaccia terminale all'uscita in cresta quasi 800 m, dei quali 500 per il
pilone roccioso. Difficoltà ED, con 60 m. di V+, A1 e A2.
1959 - La storia del Pilone Centrale del Frêney ha inizio con un tentativo da parte di Walter Bonatti e Roberto Gallieni. I due scalano la prima parte del pilastro poi, devono rinunciare per mancanza di materiale. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1960 - Anche i francesi René Desmaison, Georges Payot, Louis Audoubert, Bernard Lagesse e Pierre Mazeaud hanno adocchiato il Pilone Centrale del Frêney, ma il loro tentativo è bloccato per due giorni dalla tempesta sui Rochers Gruber. Tornano indietro senza neppur aver toccato il pilastro. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1961 - 10/16 luglio. Durante un tentativo di prima ascensione al Pilone Centrale del Frêney, si consumò una delle più drammatiche tragedie alpine. Dopo due bivacchi per il maltempo ai piedi della Chandelle, le cordate di tre italiani e quattro francesi iniziarono insieme la ritirata, con altri due bivacchi nella bufera. Sul Ghiacciaio di Frêney morirono per sfinimento Antoine Vieille, Robert Guillaume e Andrea Oggioni e sul ghiacciaio di Châtelet si spense Pierre Kohlmann Si salvarono Walter Bonatti che guidò la ritirata, Roberto Gallieni e Pierre Mazeaud. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1961 - 1/3 agosto. Il Pilone Centrale del Frêney viene attaccato nuovamente da una cordata italo-francese. Erano Pierre Julien, istruttore dell’Ecole Nationale di Chamonix e Ignazio Piussi, un forte alpinista italiano che era ospite di un convegno internazionale organizzato dall’Ecole. I due scalatori scendono sulla vetta del Monte Bianco, posati lassù da un elicottero, poi si calano lungo la Cresta di Peutérey, fino al colle omonimo, e assaltano il Pilone Centrale del Frêney. Sono costretti al rientro tre giorni dopo avendo lasciarono cadere in un crepaccio lo zaino con tutta l’attrezzatura e anche perché il tempo cominciava a guastarsi. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1961 – 27/29 agosto. Chris Bonington con Don Whillans, Jan Clough ed il polacco Jan Duglosz, vincono in prima ascensione il difficile Pilone Centrale di Frêney, (via classica), dove si era svolta la tragica ritirata in cui perirono Andrea Oggioni, Antoine Vieille, Robert Guillaume e Pierre Kohlmann. Durante l’ultimo tratto di scalata Christian Bonington e Don Whillans vinsero un paio di lunghezze di corda veramente difficili e complesse, rese ancora più delicate dal fatto che essi si trovavano sprovvisti di cunei e dovettero sopperire a questa mancanza con alcuni sassi incastrati nelle fessure! (Tecnica comunque assai cara agli alpinisti di scuola britannica).
Essi precedono di poco un folto gruppo di altri alpinisti: René Desmaison, Pierre Julien, Yves Pollet-Villard e l’italiano Ignazio Piussi, che per superare l’ultimo tratto di scalata si serviranno di una corda fissa lasciata appositamente dagli inglesi. TD+, 500 m. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1961 – 28/29 agosto. René Desmaison, Pierre Julien, Yves Pollet-Villard e Ignazio Piussi, realizzano la seconda ascensione del Pilone Centrale di Frêney preceduti di poco dalla cordata composta da Christian Bonington con Don Whillans, Jan Clough ed il polacco Jan Duglosz.
La cordata anglo-italo-francese per superare l’ultimo tratto di scalata si serviranno di una corda fissa lasciata appositamente dagli inglesi. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1961 - 1/3 settembre. M. Gryczynski e J. Micholski, realizzano la prima ripetizione del Pilone Centrale di Frêney (via classica). - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1967 - 1/6 febbraio. René Desmaison con Robert Flematty compiono un impresa eccezionale, realizzano la 3ª salita e la 1ª invernale del Pilone Centrale di Frêney (via classica). Sicuramente quest’impresa, va ricordata come una delle più stupefacenti dimostrazioni d’audacia e di preparazione psicofisica che l’alpinismo ci abbia dato. A parte le fortissime difficoltà tecniche che il pilastro offre già in estate, bisogna tener conto che in inverno la marcia d’approccio costituisce già di per sè una salita massacrante, soprattutto per il carico enorme dei sacchi. E poi l’isolamento contribuisce ancor più a rendere acuta la difficoltà psicologica, resa già di per sè angosciosa dal pensiero di un cambiamento di tempo, che potrebbe rendere impossibile una ritirata verso il basso come un’uscita verso l’alto. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1967 - 12/13 luglio. Peter Habeler e Michael Meier, realizzano la 4ª ripetizione del Pilone Centrale di Frêney (via classica) o via Bonington. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1971 - 7/8 settembre. Georges Nominé, realizza la 1ª solitaria del Pilone Centrale di Frêney (via classica). - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1975 – 3 agosto. Nicolas Jaeger in 1°
solitaria sale la parete Est-Nordest
del Grand
Pilier d’Angle per la via Bonatti-Gobbi, inaugurando la sfida
dei concatenamenti, unendo il Grand
Pilier d’Angle con il Pilone Centrale di Frêney attraverso
i due itinerari classici. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1975 – 3/4 agosto. Nicolas Jaeger in 1° solitaria sale la parete Est-Nordest del Grand Pilier d’Angle per la via Bonatti-Gobbi, (che richiese due bivacchi ai primi salitori e che oggi normalmente si supera con un bivacco) in sole 4 (leggi quattro) ore!. Ma non basta: giunto in vetta al Grand Pilier d’Angle è poi disceso al Col de Peutérey, si è portato all’attacco del Pilone Centrale di Frêney, giungendovi alla base alle 12,30. Il giorno successivo, a mezzogiorno, Nicolas Jaeger era già in vetta al Monte Bianco, il tutto in un giorno e mezzo. Inaugurando la sfida dei concatenamenti attraverso i due itinerari classici. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1976
- gennaio. Gérard Decorps, G. Gady e R. Mizrahi, realizzano la 1ª salita invernale per il Pilone
Sud di Frêney.
Dal Bacino superiore di Freney a 3900 m. salire verso il canale tra
il Pilone Centrale del Frêney e il Pilone
Sud di Frêney.
Ai piedi del canale, dove è più stretto, attraversare a sinistra e prendere lo
sperone roccioso alla base del Pilone
Sud di Frêney.
Salirlo (III e IV) fin dove si trasforma in crestina sottile di neve che porta
contro placche lisce. Scendere a destra in un canale ripido di ghiaccio, poi
alzarsi per fessure e un diedro verticale chiuso da strapiombo di ghiaccio (V,
V+ a A1). Proseguire per fessure (IV) e poi lungo il filo fin contro un risalto
monolitico. Attraversare a sinistra (IV), poi salire lungo il fianco sinistro
del risalto (IV, ghiaccio) e portarsi per cengia sopra di esso. Qui giunge da
sinistra la variante della Cresta
dell'Innominata. Si segue una rampa che sale a destra (IV), poi si sale
un largo camino (IV+ e V, faticoso) e uno strapiombo. Si continua sull'elegante
filo dello sperone per placche e fessure (III e IV) e lungo una cresta di neve,
raggiungendo sui 4650 m. la cresta sommitale. Per la cresta, si sale in cima. -
Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1980 - Marco Bernardi con Giancarlo Grassi e Renato
Luzi, raggiunge la
vetta del Bianco lungo il Supercouloir del Frêney, la cascata più alta d’Europa.
1980 - 14/18 febbraio. Mitsunori Shigi, realizza la 1ª solitaria invernale del Pilone Centrale di Frêney (via classica) o via Bonington. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1981
- Nell’estate, lo sconosciuto francese Thierry Volpiatto, di
appena 17 anni, sale sia lo Sperone
Walker alle Grandes
Jorasses sia il Pilone Centrale del Frêney, senza un
compagno e senza neppure bivaccare. Con gli allenamento e con la disciplina
sportiva si riducono i tempi, si attenuano le inibizioni, si passa con
scioltezza sulle grandi difficoltà del passato, si abbassa anche l’età degli
alpinisti. - VEDI: TABELLA - “Velocità e Concatenamenti Sportivi”.
1981
- 13/14 agosto. Roberto Quario e Giovanni
Rosti; Stefano De Benedetti e Roberto
Luzi
salgono per lo Sperone Sudest della spalla Nordest dal Versante
della Brenva raggiungendo la vetta del Mont
Maudit. Via in seguito dedicata
allo stesso Roberto
Quario, che dopo pochi
giorni perdeva la vita in cima al Pilone Centrale di Freney. Via
molto bella su roccia e misto, di 700 m. Difficoltà TD + , su roccia fino al
VI°. Sale diritta sullo stretto
sperone roccioso che fiancheggia a destra la gola Sudest e che termina
proprio sulla spalla Nordest. - Gruppo
Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.
1982 – 1/15 febbraio. Renato Casarotto
realizza una delle più belle imprese alpine concepibili da un uomo solo: la Trilogia del Frêney in
invernale solitaria. Senza contatti con la valle e senza depositi
intermedi, sale in successione la Parete Ovest dell’Aiguille
Noire de Peutérey
per la via Ratti-Vitali, il Pilastro della Punta
Gugliermina per la via Gervasutti-Boccalatte e il Pilone Centrale
del Freney per la via Bonington. Renato Casarotto
non conosce nessuno dei tre itinerari ed è costretto a forzare l’uscita in cima
al Monte
Bianco nell’angoscia di una bufera invernale. - Contrafforti
Italiani – Massiccio
del Monte Bianco.
1982 - 10/12 agosto. Michel Piola
sulla parete Sud del Pilone Centrale del Freney, disegna con Pierre-Alain Steiner e Jöri
Bardill una nuova linea a sinistra della (via classica) del 1961, che chiameranno (via Jöri
Bardill), e su quella via pianteranno
gli spit più alti d’Europa. - Il nome della via ricorda la giovane guida
svizzera Jöri Bardill, colpito nel 1983 da una caduta di seracchi. La via sale la
parete e lo spigolo sulla sinistra del Pilone Centrale del Freney.
Magnifica scalata in maggior parte libera, con numerosi passaggi in
artificiale. Roccia buona. Buoni posti da bivacco su tutto il pilone. I primi
salitori utilizzarono molti chiodi; attualmente in posto 15 chiodi e 2 spit,
tanto da ritenere la via schiodata. Dislivello dalla crepaccia all'uscita in
cresta: 800 m, dei quali quasi 500 per la parte rocciosa. Difficoltà ED+,
sostenute, fino a V+ e A2 (ED- i primi salitori). Se in libera 6c. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1983 - 13 marzo. Eric Escoffier concatena in solitaria la Via Boivin-Vallençant sul Grand Pilier d'Angle in tre ore e la Via classica al Pilone Centrale del Freney in dieci ore. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1984 – 20/21 aprile. Patrick Gabarrou e Francois Marsigny, dipanano il vertiginoso sistema di goulottes a destra del Pilone Centrale del Frêney nel canale tra il Pilone Nord e tracciano la (via Frêneysie Pascal). Via magnifica, dal tracciato logico. Rivolta a Est, necessita di condizioni particolari, altrimenti è molto esposta alla caduta di sassi. È più problematica di Notre-Dame e dell'Hypercouloir. Dislivello 800 m. dalla crepaccia fino all'uscita in cresta. Difficoltà ED+, con alcune colate di ghiaccio sottile e verticale alte fino a 40 m. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo 6 - h
1984
- 9 luglio. Christophe Profit
e Thierry Renault,
salgono per la parete Sud del Pilone
Centrale del Frêney
(via Jöri Bardill), realizzando la 2 ª ascensione ma con variante centrale che evita il tratto in
artificiale: 6b - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1984
- 21 luglio. Christophe
Profit e Thierry
Renault, ancora loro salgono per
la parete Sud del Pilone Centrale del Frêney (via Jöri Bardill), realizzando la 3 ª ascensione concatenando
in giornata i Quattro Piloni del
Frêney. (Pilier
Dérobé - Pilone
Gervasutti - Pilone
Sud) - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1985 - 12/13 marzo. Christophe Boillon, da solo, sale per il fianco del canale, presso il Pilone Centrale del Frêney, aprendo la (via Solomio Delirefren). Itinerario insolito, che sale in parallelo a pochi metri dalla via Frêneysie Pascal senza però mai toccarla; segue tuttavia una linea naturale, sempre sul fianco a sinistra (salendo) del canale, contro la roccia del Pilone Centrale del Frêney. Nella parte superiore, all'altezza della barriera più alta di rocce (a fianco della Chandelle) supera in un tratto decisamente indipendente (circa 100 m.) un netto camino ghiacciato. Lasciati alcuni chiodi rossi. Utili una serie completa di dadi e chiodi da ghiaccio, 1 corda da 90 m. Difficoltà: probabilmente ED. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo 6 - i
1985 - 18 agosto. François Marsigny, realizza la 1ª solitaria della (via Bonatti-Oggioni) al Pilastro Rosso del Brouillard dal versante di Sud-Est fino sul pilastro. (Che in seguito scese dalla Cresta dell'Innominata e risali al Monte Bianco per il Pilone Centrale di Freney: 19ore in totale). Ripetuta molte volte ma quasi sempre solo fino alla sommità del pilastro, è ormai una grande classica del Monte Bianco. Via molto logica, supera la linea di diedri e fessure appena a sinistra del filo del pilastro più bello del Monte Bianco. Scalata splendida, atletica, paragonabile ai passaggi più belli del Pilastro Gervasutti al Tacul o della via classica al Pilastro a Tre Punte. Sulla via vi sono pochi chiodi, mentre le soste sono attrezzate, anche per la discesa. All'attacco qualche pericolo di caduta di sassi. Dislivello 400 m. per il pilastro, più 250 m. fino al Picco Luigi Amedeo. Difficoltà TD+ per il pilastro, sostenute; sono 15 lunghezze:3 di IV, le altre di V e V+ e brevi passaggi di A1 e A2. ED fino in cima al Monte Bianco. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo 8 - Foto 28 29 It.55
r
1985 - 9/10 settembre. Christophe Boillon, realizza la 1ª solitaria della via Frêneysie Pascal nel canale fra il Pilone Nord e il Pilone Centrale del Frêney, su passaggi di roccia e misto, la via supera 4 cascate di ghiaccio molto difficili situate tra 4350 e 4550 m, tratto-chiave della salita. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo 6 - h
1986 - 16 marzo. Benoît Grison, sale la via Frêneysie Pascal nel canale fra il Pilone Nord e il Pilone Centrale del Frêney, aggiudicandosi la 1ª salita invernale solitaria. La via supera 4 cascate di ghiaccio molto difficili situate tra 4350 e 4550 m, tratto-chiave della salita con una difficile fessura, poi terreno misto in obliquo verso sinistra portano nel colatoio terminale. Superato un ultimo breve salto, si continua diritto e un po' a destra fino a uscire all'unione del Pilone Nord con la cresta principale. Per la cresta fino in vetta al Monte Bianco. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
Schizzo 6 - h
1986 - 27/28 luglio. Silvio Fieschi e Alessandro Zizioli, salirono per fessure al Pilone Centrale del Frêney tra la via classica e la Jori Bardill fin sotto la Chandelle, (fino a 6b, poi V e VI) uscendo da li per la via classica. Difficoltà ED+. - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1990
- 13 gennaio. Rémy Escoffier
e Alain Ghersen,
realizzano la 1ª invernale
della parete Sud del Pilone
Centrale del Freney (via Jöri Bardill). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1990
- luglio. Alain Ghersen,
sale in 1ª solitaria
dalla parete Sud il Pilone
Centrale del Frêney
(via Jöri Bardill). - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1991 – 12/13 agosto. Jean Christophe Lafaille
realizza la 1°
solitaria al Grand
Pilier d’Angle dalla parete Est
e forza lo “Scudo” per
una via nuova; (Un autre monde), ma non basta: sempre solo, senza radio,
raggiunge il Pilone Centrale e conclude la sua curiosa ascensione
al Monte
Bianco firmando un secondo itinerario di alta difficoltà. E’ il
proseguimento ideale dell’impresa di Nicolas Jaeger, che nel 1975
(3/4 agosto) aveva inaugurato la sfida dei concatenamenti unendo il Grand
Pilier d’Angle con il Pilone Centrale attraverso i due
itinerari classici. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.
1991 - 14/15 agosto. Jean-Christophe Lafaille, da solo, proveniendo dal Grand Pilier d'Angle, sale per il Pilone Centrale del Frêney con una scalata che si intreccia con la via classica e ricerca passaggi più difficili sulle zone rocciose al suo fianco; in particolare, nella prima parte del pilone supera poco a sinistra i due bei risalti di roccia compatta. E invece molto interessante la lunghezza in uscita dalla Chandelle, dove invece di attraversare sulla cengia a sinistra sale dal tetto verso destra. La via verrà chiamata (l'Ecume des jours). - Contrafforti Italiani – Massiccio del Monte Bianco.
1992
- 3/9 settembre. Patrick Berhault e Fred
Vimal salgono la Cresta Sud dell’Aiguille Noire de Peutérey, la via Gervasuti del Pic Gugliermina e il Pilone
Centrale del Frêney e
proseguono traversando tutte le Aiguilles de Chamonix. - Gruppo
del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.