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Aiguille Verte – (4121 m.)

Settore dell’Aiguille Verte

Alpi Francesi

Alpi Graie

(Massiccio del Monte Bianco)

 

Una delle più belle cime della Catena del Monte Bianco e delle Alpi. Offre itinerari di grande impegno che sono nel novero dei più belli, dei più interessanti e anche dei più difficili. La discesa, quando occorre affrontarla per il Couloir Whymper, può essere più difficile della salita. E’ particolarmente temibile in caso di maltempo.

 

«La Verte» la chiamano a Chamonix con un tono che implica una certa famigliarità, ma al tempo stesso un timore reverenziale. Dov’è il verde, si chiede chi la vede per la prima volta. Il massiccio si presenta assai imponente: ghiacciai pensili ed oscuri fianchi di ghiaccio a Nord e a Nordest, un selvaggio scenario roccioso sul versante Sud che si affaccia sul Glacier de la Charpoua; ugualmente impervio, anche se più accessibile, è il lato Sudest, dove si trova il Glacier de Talèfre.

Attorno ad esso creano un’ampia cornice il Glacier d’Argentière, la Mer de Glace e il Glacier de Leschaux.

L’Aiguille Verte costituisce dopo il Monte Bianco e le Grandes Jorasses il più grandioso massiccio del gruppo, difficile su ogni versante, uno dei «Quattromila» di più alto livello.

Uno dei percorsi meno difficili della montagna è la via che segue il Couloir Whymper sulla testata del Glacier de Talèfre, il “punto debole” scelto durante la prima ascensione.

Questo canalone fra l’Aiguille Verte e la Grande Rocheuse, che raggiunge nel punto centrale la pendenza di circa 58 gradi ed è alto quasi 600 metri è semplicemente la via d’accesso alla Cresta Est dell’Aiguille Verte che conduce verso la cima (in un altro contesto esso costituirebbe di per sé una meta per un’ardita ascensione su ghiaccio).

Comunque il Couloir Whymper è percorribile solo se le condizioni del manto nevoso sono buone, generalmente all’inizio dell’estate e al più tardi fino alla fine di luglio. Se si ha fortuna si può incontrare una comoda ramponata; non si può tuttavia escludere una scarica di sassi dalla Grande Rocheuse.

Lungo il Couloir Whymper scesero il 29 giugno 1865 i primi scalatori Edward Whymper, Christian Almer e Peter Biner.

Nell’ascesa la cordata lo aveva percorso per un breve tratto, e proseguirono poi sulle rocce a sinistra, salendo infine alla vetta lungo la Cresta del Moine.

Questa fu l’ultima grande ascensione di Edward Whymper prima della tragedia del Cervino e fu anche una delle più importanti prime ascensioni della lunga e brillante carriera di Christian Almer.

 

Purtroppo i fatti conseguenti alla scalata mostrarono il clan delle guide di Chamonix nella sua luce peggiore. Un portatore del luogo era stato lasciato al Couvercle a sorvegliare la tenda e le provviste, ma la ritorno, i tre scalatori lo trovarono sul punto di trasportare giù ogni cosa, come ha raccontato Edward Whymper in Scrambles:«”Alto là! Cosa stai facendo?” Egli rispose che aveva pensato che fossimo rimasti uccisi o, nella migliore delle ipotesi, ci fossimo persi e che stava andando a Chamonix per comunicare la sua preoccupazione al capo delle guide. …”Tira fuori il cibo, urlammo, perdendo la calma. “Ecco qui”, disse il nostro degno amico tirando fuori un pezzo di pane sporco, grande quanto un panino da mezzo centesimo. Noi tre guardammo con aria grave quel tozzo di pane ricoperto di peluria. Non era uno scherzo, aveva divorato tutto. Carne di montone, pagnotte, formaggio, vino uova, salame – tutto irrimediabilmente finito. Era inutile brontolare, e aspettare non serviva a nulla. Noi eravamo leggeri, potevamo muoverci velocemente e camminammo mettendocela tutta. Il portatore era carico, dentro e fuori, e trottava muovendosi con grande fatica, grondante di sudore; egli trasudava montone e formaggio sotto forma di grandi gocce che andavano a ingrassare il ghiacciaio».

 

Il peggio doveva ancora venire. A Chamonix gli albergatori si rallegrarono e spararono un colpo di cannone per festeggiarli, ma le guide del luogo, tristemente famose per le loro pratiche restrittive che obbligavano gli scalatori ad assumerle a rotazione (senza tener conto dell’abilità), erano furiose, non tolleravano che due guide svizzere avessero sottratto loro una prima ascensione così prestigiosa.

Christian Almer e Peter Biner furono importunati nei bar della città e per le strade:

«Il bureau …era affollato di uomini vocianti. Il loro capobanda – un certo Zacharie Cachet – una guida famosa, senza meriti particolari, tuttavia un buon compagno di scalate – stava arringando la folla. Ma trovò un rivale che gli tenne testa. Il mio amico Thomas Stuard Kennedy …si buttò sconsideratamente nella mischia e affrontò la corpulenta guida rinfacciandole le sue assurdità.

C’era materia per una bella rissa, ma in Francia gestiscono le cose meglio che da noi e i gendarmi … dispersero la folla. Le guide intimidite si rinchiusero nelle bettole a farsi bicchierini di assenzio e di altri liquori più o meno nocivi alla salute.

E’ superfluo aggiungere che Michel Croz non prese parte a questa protesta, pur essendo una guida di Chamonix».

Una settimana dopo Michel Croz e Thomas Stuard Kennedy insieme agli ecclesiastici Charles Hudson e George Hodgkinson e alle guide Michel Ducroz e Peter Perrer, realizzarono la seconda ascensione. Lasciarono il Glacier de Talèfre a un punto più basso e seguirono la Cresta del Moine fino alla cima. La Cresta del Moine viene percorsa verso la fine dell’estate, perché il Couloir Whymper è troppo pericoloso a causa del ghiaccio vivo che lo ricopre. Si tratta della Cresta Sudest che si diparte da una bocchetta situata fra l’attacco finale e il Cardinal (gendarme) circa 3600 metri.

La scalata lungo la cresta presenta difficoltà di II e III grado, è inframezzata da piccoli nevai e in alcuni punti vi sono infissi chiodi.

Il Couloir Whymper inizia con una pendenza di 45 gradi, ma aumenta fino a 60 man mano che si sale (54 gradi secondo i manuali). E’ importante partire all’alba per ridurre al minimo il rischio di scariche di sassi, specialmente durante la discesa.

 

VERSANTE D’ARGENTIERE - (Nord-Nordest).

 

Questo superbo versante presenta 2 bei pendii di ghiaccio: a sinistra, il Couloir Couturier, orientato a Nord-Est, formato da un ininterrotto pendio, dalla crepacciata terminale fino in cima; a destra un ghiacciaio sospeso che nasce dalla calotta dell’Aiguille Verte, e si divide in basso in 2 canaloni, di cui il più importante, a destra, è il Couloir Cordier. Questi 2 pendii di ghiaccio sono separati da un vasto triangolo roccioso che culmina nella quota 3678 m.

 

La parete Nord

 

Il versante Nord si suddivide nella parete Nord vera e propria e nella parete Nordest, su cui appare evidente il Couloir Couturier, scalato per la prima volta il 12 settembre 1929 dal geografo americano H. Bradford Washburn con Georges Charlet, Alfred Couttet e André Devouassoux (la via diretta fu aperta il 1° luglio 1932 da Marcel Couturier con Armand Charlet e Jules Simond).

E’ oggi una delle salite più amate dalla conca d’Argentière, «paragonabile alla parete Nord dell’Ortles, pur non presentando gli stessi pericolosi precipizi ghiacciati» afferma Pit Schubert.

La prima scalata del Couloir Cordier sulla parete Nord, effettuata il 31 luglio 1876 da Henry Cordier, Thomas Middlemore, John Oakley Maund con Jakob Anderegg, Johann Jaun e Andreas Maurer si annovera fra le imprese di maggior rilievo nella storia dell’alpinismo, dal momento che questo couloir di ghiaccio alto 900 metri raggiunge un’inclinazione di 56 gradi, che in seguito verrà poi detto appunto il Couloir Cordier A causa della sua pericolosità oggettiva questa via non fu oggetto di molte ripetizioni.

Di tutti i versanti della montagna, quello detto di Argentière è il più grandioso ed affascinante. Tipicamente glaciale, è caratterizzato da due “couloirs” di ghiaccio quasi paralleli, separati al centro da uno sperone triangolare di rocce. E’ una parete severa per diversi motivi: la pendenza dei due canali è assai forte, variante dai 50 ai 60 gradi di inclinazione, la lunghezza è notevole, superiore agli 800 metri di dislivello, le condizioni sono sovente cattive e richiedono esperienza consumata per saper scegliere il momento favorevole per compiere l’ascensione.

Inoltre sono da temere scariche di sassi e di seracchi.

A proposito di questa salita, Lucien Devies sulla (Guida Vallot) commenta: “La prima ascensione di questo itinerario è una grande data della storia dell’alpinismo, in quanto segnò un passo avanti per l’audacia della sua concezione e il livello delle difficoltà superate. Furono la guida dell’Oberland Johann Jaun e l’alpinista inglese Thomas Middlemore ad avere per primi la convinzione che Aiguille Verte potesse essere salita dal versante di Argentière.

Johann Jaun ne fece il suo progetto più importante fin dal 1873 ed effettuò un primo tentativo con Thomas Middlemore. La famiglia Middlemore era in relazione con la famiglia Cordier.

Thomas Middlemore alpinista d’avanguardia e di un’audacia assai criticata a quell’epoca, venticinquenne al momento dell’impresa, fu per Henry Cordier, molto più giovane di lui (aveva solo 20 anni al momento della salita e morì l’anno seguente discendendo da Placet), colui che lo iniziò all’alpinismo di scoperta… Questo itinerario ha un tracciato meno elegante di quello del Couloir Cordier, ma è più ampio ed è più interessante tecnicamente”.

 

La parete del Nant Blanc

 

La turrita Arête des Grands Montets, scalata per la prima volta il 9/10 agosto del 1925 da Pierre Dalloz, Jacques Lagarde e Henry de Segogne, divide la parete Nord dalla Nordovest o parete del Nant Blanc de Aiguille Verte. La parete mista sopra il Ghiacciaio del Nant Blanc è costellata di vie impegnative che portano alla cima dell’Aiguille Verte e ai suoi satelliti occidentali. La via principale, che sale direttamente in vetta (Armand Charlet e Dimitri Platonov, 22 agosto 1935) è una delle più belle scalate miste delle Alpi.

 

La tragedia

 

Il 7 luglio 1964, 14 francesi, 5 guide e 9 aspiranti guide si arrampicarono sull’Arête des Montets.

Vi sono state tre settimane di bel tempo, le condizioni della montagna sono ottime.

Verso le 8,30 la prima cordata, il cui capogruppo è Jean-Louis Jond è nei pressi della cima.

Jean Franco, direttore dell’ENSA (Ecole Nazionale de Ski et d’Alpinisme) di Chamonix, tiene sotto controllo il corso dall’elicottero e parla via radio con Jean-Louis Jond.

Tutto è in ordine.

Alle 11 si ode un boato proveniente dal Couloir Cordier. Un’enorme slavina si abbatte sulla parete e precipita sul Glacier des Rognons.

Allarme a Chamonix.

Alle 11,40 gli uomini della squadra di soccorso recuperano i primi corpi lungo il Couloir Cordier.

Un elicottero ispeziona la zona sommitale sul versante Nord.

Il pilota e le guide rabbrividiscono dinanzi a ciò che appare ai loro occhi: circa 60 metri al di sotto della vetta si può distinguere chiaramente il distacco di un lastrone di neve. Le tracce appaiono dirette verso la zona di frattura.

Quattordici alpinisti esperti rimasero vittime di un disastro in una zona relativamente poco difficile.

La zona del distacco aveva una pendenza di 45 gradi.

«Devono essere entrati nell’area del lastrone di neve uno dietro l’altro a distanza ravvicinata con le corde raccolte in anelli, fatto consueto su terreni di quel tipo», sostiene Jean Franco. Non potevano immaginare che la superficie della neve non aderisse al sottofondo.

 

 

 

 

 


1865 - 29 giugno. La prima ascensione dell’Aiguille Verte riuscì ad Edward Whymper, Christian Almer e Peter Biner, lungo il Couloir Whymper (come poi verrà chiamato in seguito). (Via normale dal versante di Talèfre). Nell’ascesa la cordata lo aveva percorso per un breve tratto, e proseguirono poi sulle rocce a sinistra, salendo infine alla vetta lungo la Cresta del Moine. - Questa fu l’ultima grande ascensione di Edward Whymper prima della tragedia del Cervino e fu anche una delle più importanti prime ascensioni della lunga e brillante carriera di Christian Almer. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

Foto - 34 - It. 129

 

1865 - 5 luglio. Una settimana dopo la prima ascensione dell’Aiguille Verte: Michel Croz, Thomas Stuard Kennedy insieme agli ecclesiastici Charles Hudson e George Hodgkinson e alle guide Michel Ducroz e Peter Perrer, realizzarono la Seconda ascensione. Lasciarono il Glacier de Talèfre a un punto più basso e seguirono la Cresta del Moine fino alla cima. La Cresta del Moine viene percorsa verso la fine dell’estate, perché il Couloir Whymper è troppo pericoloso a causa del ghiaccio vivo che lo ricopre. Si tratta della Cresta Sudest che si diparte da una bocchetta situata fra l’attacco finale e il Cardinal (gendarme) circa 3600 metri. - La scalata lungo la cresta presenta difficoltà di II e III grado, è inframezzata da piccoli nevai e in alcuni punti vi sono infissi chiodi. - Dopo il Couloir Whymper è la Seconda via normale dell’Aiguille Verte, ma non è più percorsa di frequente, in ogni caso meno di una volta. Questo itinerario si sviluppa su terreno misto di rocce più o meno innevate. Così le difficoltà variano molto a seconda delle condizioni. Lo si affronta quando le rocce sono sufficientemente pulite, quindi mai ad inizio stagione. Al contrario è utilizzato normalmente nel corso e alla fine stagione secca. Nonostante la sua lunghezza è consigliato come via di discesa quando il Couloir Whymper è pericoloso. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

Foto - 34 e 35 - It. 130

 

1865 - 17 settembre. La prima ascensione della Grande Rocheuse (nel Gruppo del Monte Bianco) fu fatta dall’avvocato irlandese Robert Fowler con le sue guide Michel Ducroz e Michel Balmat.

Il loro obiettivo era la terza ascensione dell’Aiguille Verte, ma dopo aver scalato un tratto del Couloir Whymper lo lasciarono per seguire la parte superiore del pilastro Sud della Grande Rocheuse (che Robert Fowler definì una «piccola aiguille») e poi scesero la sua breve Cresta Ovest. - Robert Fowler aveva anche rilevato la validità della sua via per una discesa più sicura. Ancora oggi è l’itinerario più classico. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

Foto - 34 - It. 129

 

1871 - 22 settembre. Le Signorine E. L. Lloyd e Isabelle Straton con le guide Jean-Estéril Charlet e Joseph Simond, compiono la prima salita dell’Aiguille du Moine dell’Aiguille Verte. (via normale) della parete Sud. E’ una delle ascensioni più frequentate della Catena del Monte Bianco. L’itinerario giusto non è comodo da trovarsi. Data la sua brevità si può compiere in giornata a partire dal Rifugio del Couvercle. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

 

1876 - 31 luglio. Henry Cordier, Thomas Middlemore, John Oakley Maund con Jakob Anderegg, Johann Jaun e Andreas Maurer salgono l’Aiguille Verte Parete Nord, dal versante di Argentière per il “Couloir di destra”, certamente il più ripido e difficile, che in seguito verrà poi detto appunto il Couloir Cordier. Questa via si annovera fra le imprese di maggior rilievo nella storia dell’alpinismo, dal momento che questo couloir di ghiaccio alto 900 metri raggiunge un’inclinazione di 56 gradi, che in seguito verrà poi detto appunto il Couloir Cordier A causa della sua pericolosità oggettiva questa via non fu oggetto di molte ripetizioni. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

Foto - 37 - It. 135

 

1876 - 7 agosto. Thomas Middlemore e John Oakley Maund, guidati da Henry Cordier di Chamonix e da Johann Jaun e Andreas Maurer di Grindelwald, tracciarono la via normale della Cima Est delle Les Droites (versante di Talèfre) aggiudicandosi la terza ascensione importante in una settimana (avevano già scalato l’Aiguille Verte e Les Courtes). - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Massiccio del Monte Bianco.

 

1881 - 30 luglio. Albert Frederick Mummery con Alexander Burgener raggiunsero la cima dell’Aiguille Verte salendo per il “Couloir AD Y” dal Versante della Charpoua. Itinerario classico, quantunque poco frequentato. Si tratta di una bella via, piuttosto varia. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

Foto - 35- It. 131

 

1904 - 1° agosto. Emile Fontaine con le guide Jean Ravanel e Lèon Tournier furono i primi salitori dell’Aiguille du Jardin da Sud lungo la Cresta Nordest (Via Normale). Non è utilizzata che percorrendo la Cresta del Jardin all’Aiguille Verte, o per scendere dall’Aiguille du Jardin. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

 

1909 - A ventitré anni, George Leigh Mallory salì l’Arête du Moine dell’Aiguille Verte. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

Foto - 34 e 35 - It. 130

 

1924 - 7 luglio. Emile Robert Blanchet, Jean Chaubert con Armand Charlet e Antoine Ravanel scesero per la Cresta del Jardin (Est) dell’Aiguille Verte con un itinerario splendido, vario, molto interessante, che se fatto in salita presenta una bella arrampicata su roccia, un magnifico passaggio su ghiaccio, e del bel terreno di alta montagna. Riserva vedute stupende. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 30 - 33 - 34 e 37 - It. 137

 

1925 - 9/10 agosto. Pierre Dalloz, Jacques Lagarde e Henry de Segogne salirono per la prima volta la turrita Arête des Grands Montets, (o) Cresta dei Grands Montets che divide la parete Nord dalla Nordovest o parete del Nant Blanc de Aiguille Verte. La parete mista sopra il Ghiacciaio del Nant Blanc è costellata di vie impegnative che portano alla cima dell’Aiguille Verte e ai suoi satelliti occidentali. Itinerario grandioso, lungo e vario. La parte iniziale della salita, su roccia cattiva, è molto lunga. La parte interessate della via va dall’inizio della Pointe Farrar al Col du Nant Blanc. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

Foto - 36 e 37 - It. 134

 

1926 - 21 settembre. La signorina G. de Longchamp con la guida Armand Charlet e Marcel Bozon salirono per la Cresta Sans Nom da Ovest per il più bell’itinerario di cresta dell’Aiguille Verte. Il canalone d’accesso all’intaglio della Brèche Sans Nom è ripido. Non è pericoloso nelle primissime ore del mattino quando è ben innevato. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

Foto - 35 - 38 e 39 - It. 132

 

1928 - 2 settembre. Etienne Bruhl e Lucine Valluet, con le guide Arthur Ravanel e Fernand Bellin, salgono la Cresta Sud (via classica) dell’Aiguille du Moine dell’Aiguille Verte. Interessante salita, molto frequentata; si incontrano solo 2 passaggi delicati. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

 

1929 - 12 settembre. Il versante Nord dell’Aiguille Verte si suddivide nella parete Nord vera e propria e nella parete Nordest, su cui appare evidente il Couloir Couturier, scalato per la prima volta dal geografo americano H. Bradford Washburn con Georges Charlet, Alfred Couttet e André Devouassoux. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

Foto - 33 e 37 - It. 136

 

1932 - 1° luglio. La via diretta per il Couloir Couturier dell’Aiguille Verte fu aperta da Marcel Couturier con Armand Charlet e Jules Simond, ed è oggi una delle salite più amate dalla conca d’Argentière. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

Foto - 33 e 37 - It. 136

 

1932 - 7 e 13 agosto. La Cresta Sud integrale dell’Aiguille du Moine dell’Aiguille Verte con una magnifica scalata esterna venne vinta dai Polacchi W. Birkenmajer, Jakub Bujak, B. Chwacsinski e Wictor Ostrowski, oggi diventata molto classica con roccia e assicurazioni eccellenti. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 22 agosto. Armand Charlet e Dimitri Platonov salirono da Nordovest dal versante del Nant Blanc de Aiguille Verte, che sale direttamente in vetta dell’Aiguille Verte. (Via classica) che è una delle più belle scalate miste delle Alpi. Superbo itinerario misto di 900 m. (dalla crepacciata terminale all’uscita), in un ambiente severo e selvaggio, il più elegante di questo versante. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

Foto - 36 e 38 - It. 133

 

1954 - 25 luglio. André Contamine con Pierre Labrunie aprono la via diretta sulla parete Est dell’Aiguille du Moine dell’Aiguille Verte. Tre itinerari percorrono la parete Est dell’Aiguille du Moine. Questo è il più bello, (Diretta Contamine) ed è decisamente classico. La roccia è eccellente, il tracciato elegante. I passaggi più duri si trovano nel diedro d’attacco. La via è attrezzata. Altezza 400 m. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

 

1963 - 11 agosto. I britannici Joe Brown e Tom Patey salgono la parete Nord-Ovest Aiguille Sans Nom dell’Aiguille Verte, e aprono la “Via Originale Inglese.” . Itinerario molto bello, assai interessante. Altezza 1000 m. l’uscita è a 3800 m. circa 80 m. al di sopra dell’intaglio della Brèche Sans Nom. Arrampicata su roccia, poi su ghiaccio e misto, magnifica, in un ambiente severo. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

 

1964 - 7 luglio. 14 francesi, 5 guide e 9 aspiranti guide si arrampicarono sull’Arête des Montets dell’Aiguille Verte capitanati da Jean-Louis Jond. - Jean Franco, direttore dell’ENSA (Ecole Nazionale de Ski et d’Alpinisme) di Chamonix, tiene sotto controllo il corso dall’elicottero e parla via radio. Alle 11 si ode un boato proveniente dal Couloir Cordier. Un’enorme slavina si abbatte sulla parete e precipita sul Glacier des Rognons. Allarme a Chamonix. Quattordici alpinisti esperti rimasero vittime di un disastro in una zona relativamente poco difficile. La zona del distacco aveva una pendenza di 45 gradi. Una grande tragedia! - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

 

1968 - Lo svizzero Sylvain Saudan scende con gli sci il Couloir Whymper dell’Aiguille Verte. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

 

1975 - 24/25 settembre. Patrick Gabarrou e Jean Marc Boivin aprono la Via Direttissima sulla parete Nord dell’Aiguille Verte (4121 m.). - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

 

1978 - 18 luglio. Gianni Comino e Giancarlo Grassi, inventano una via improbabile sulla parete Nord dell’Aiguille Verte. “La Goulotte Grassi”. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

 

1978 - 5/6/7 agosto. Patrick Gabarrou con il cognato Philippe Silvy aprono Direttissima Gabarrou-Silvy sulla parete Nord-Ovest dell’Aiguille Sans Nom (3982 m.) dell’Aiguille Verte con un percorso di 950 metri di grande difficoltà, che presenta tutti i terreni caratteristici dell’alta montagna (roccia, neve, ghiaccio e misto). E’ l’itinerario più difficile del versante del Nant Blanc. - Una via ripetuta solo nel 1999. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

 

1987 - Pierre Tardivel scende con gli sci il Canalone Cordier dell’Aiguille Verte - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

 

1987 - marzo. Jean Marc Boivin sale in un giorno la Nord dell’Aiguille Verte, la Nord delle Les Droites, la Via degli Svizzeri alle Les Courtes e il Linceul. - Massiccio del Monte Bianco - VEDI: TABELLA - “Velocità e Concatenamenti Sportivi”.

 

1992 - agosto. La cresta Les Droites ha fatto parte di una straordinaria scalata di sei giorni, che ha abbracciato diverse creste sommitali, compiuta da François Damilano.

Partendo dall’Arête des Grands Montets de l’Aiguille Verte, François Damilano traversò Les Droites, Les Courtes, le cime delle Aiguilles de Talèfre e le Aiguille de Lescaux fino alle Grandes Jorasses e alla Cresta di Rochefort. Dal Rifugio de la Fourche scalò il Monte Bianco, attraversò l’Aiguille de Bionnassay e terminò sui Dômes de Miage. - Massiccio del Monte Bianco - VEDI: TABELLA - “Velocità e Concatenamenti Sportivi”.

 

1994 - 8 marzo. P. Cieslar con T. Braguier e A. Gasienica salgono la Via Vivagel sulla parete Nord dell’Aiguille Verte. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

 

2007 - 17/18 marzo. Gli sloveni Andrej Grmovsek e Mirko Lukié ripetono la Via Direttissima Gabarrou-Silvy sulla parete Nord-Ovest dell’Aiguille Sans Nom (3982 m.) dell’Aiguille Verte - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.