Le Alpi italiane si estendono
per circa 1200 km in lunghezza e occupano una superficie di circa 80000 km².
La Bocchetta di Altare (o Colle
di Cadibona), situata a monte di Savona, segna il punto di unione
tra la catena alpina e la catena appenninica. La città di Imperia
segna l'inizio delle ALPI, e la città di Gorizia
segna la fine dalla Catena Alpina Italiana. La vetta più alta è il Monte
Bianco (4810 m.).
Lo spartiacque costituisce quasi in
ogni tratto dell'arco alpino il preciso confine politico tra l'Italia e la Francia,
la Svizzera, l'Austria. Lo spartiacque orientale è invece
compreso nel territorio della Slovenia.
Le rocce di cui sono costituite le ALPI sono per lo più di due qualità: granitiche-cristalline
(ad esempio il Monte
Bianco ed il Monte Rosa)
e calcaree (ad esempio le Dolomiti
e le Prealpi).
Nel 1926 il Comitato Geografico
Nazionale, su proposta di una commissione nominata allo scopo durante il IX
Congresso Geografico Italiano, ha ufficializzato la Partizione delle Alpi
tradizionalmente conosciuta, sulla base del documento "Nomi e limiti delle
grandi parti del Sistema Alpino".
Nel 2005 è stata pubblicata la
classificazione SOIUSA,
allo scopo di uniformare le denominazioni utilizzate negli Stati dell'area
alpina. Tuttavia queste due classificazioni riguardano l'insieme della catena
alpina e non le Alpi Italiane.
Tra le diverse classificazioni delle Alpi Italiane, quella più diffusa è la
partizione utilizzata dal Touring Club Italiano
e dal Club
Alpino Italiano. Questa suddivisione si compone di 12 sezioni e 60
raggruppamenti, a loro volta suddivisi in gruppi. A differenza delle altre
due classificazioni, non esiste una suddivisione della catena alpina in grandi
parti.
Le 12 sezioni individuate sono: Alpi Liguri e Alpi Marittime, Alpi Cozie, Alpi Graie, Alpi Pennine, Alpi Lepontine, Alpi Retiche, Prealpi Lombarde e Alpi Orobie, Alpi Noriche e Alpi Pusteresi, Dolomiti, Alpi Carniche, Alpi Giulie, Prealpi Trivenete.
Le Alpi Liguri vanno dal Colle di
Cadibona fino al Colle di Tenda. La cima più elevata delle Alpi Liguri è la Punta Marguareis
(2651 m.). Altre vette importanti sono il Monte Mongioie (2630 m.), la Cima
delle Saline (2612 m.) il Pizzo d'Ormea (2476 m.), il Monte
Bertrand (2481 m.) e il Monte Saccarello (2201 m, che è anche la
cima più alta della Liguria).
Ai piedi del Mongioie e del Marguareis
ci sono le sorgenti del Tanaro, il più importante affluente di destra
del Po (1/5 delle acque del Po è contributo del Tanaro).
Attorno al Marguareis e al Mongioie si trova una delle zone carsiche
più importanti in Europa con grotte, pozzi e cunicoli che
superano i 100 km di estensione e i 1000 m. di profondità.
Le Alpi Marittime vanno dal Colle
di Tenda al Colle della Maddalena. La cima più elevata è la Cima Sud del massiccio dell'Argentera
(3297 m.). Dal punto di vista geologico, le Marittime sono
caratterizzate da una forte variabilità: si alternano, infatti, rocce calcaree
e dolomitiche (che caratterizzano, ad esempio, la Valle Stura di Demonte),
a rocce granitiche (fra tutti, il massiccio cristallino dell'Argentera
in Valle Gesso), tutte fortemente modellate dall'azione erosiva
millenaria dei ghiacciai.
Le Alpi Cozie si estendono tra il Colle
della Maddalena e quello del Moncenisio, da cui discende la Valle
di Susa, percorsa dal Fiume Dora Riparia. Questa valle è percorsa da
una delle principali vie di comunicazione tra l'Italia
(Torino) e la Francia e fa capo
ad un altro notevole valico chiamato Colle del Monginevro. Le Alpi Cozie sono dominate dal Monviso
(3841 m.), da cui nasce il Po. Sono ulteriormente suddivise in tre
raggruppamenti: Alpi Cozie
Meridionali (Chamberyon-Monviso); Alpi Cozie Centrali
(Bucie-Grand Queyron-Assietta); Alpi Cozie Settentrionali
(Chaberton-Bernauda-Pierre Meune-Ambin).
Le
Alpi Graie
sono comprese tra il Moncenisio ed il Col Ferret. I gruppi montuosi più notevoli di questo tratto alpino
sono il massiccio del Monte
Bianco, la vetta più alta delle Alpi (4810 m.), ed il Gruppo del Gran Paradiso (4061 m.).
Tra questi due gruppi montuosi si apre il Colle del Piccolo San Bernardo,
attraverso il quale si passa dalla Val d'Aosta
in Francia (Val d'Isere-Rodano).
Si suddividono in: Alpi
Graie Meridionali (Rocciamelone), Alpi Graie Occidentali (Gran Paradiso, Rosa
dei Banchi e Emilius-Tersiva), Alpi Graie Centrali (Grande
Sassière-Tsanteleina-Rutor-Léchaud) e Alpi Graie Settentrionali
(Monte
Bianco).
Le Alpi Pennine sono così chiamate dalla
parola ligure pre-romana pen (monte). Comprese tra il Col
Ferret ed il Passo del Sempione, costituiscono un potente bastione
ed un maestoso complesso glaciale. Spiccano in esso vette di poco inferiori in
altitudine al Monte
Bianco, come il Cervino
(4478 m) ed il Monte Rosa (4638
m). Presentano un solo valico importante, il Gran San Bernardo, che
collega la Val
d'Aosta alla valle del Rodano. Si suddividono in: Alpi Pennine Occidentali
(Gran Combin), Alpi Pennine
Centrali (Cervino)
e Alpi Pennine Orientali
(Monte Rosa, Alpi Biellesi e Valsesiane,
Andolla-Sempione).
Le Alpi Lepontine (o Leponzie) si
estendono dal Passo del Sempione al Passo dello Spluga, che
permette di passare dal Lago di Como alla Valle del Reno. La
vetta più importante è quella del Monte Leone (3560 m.). Comprendono il
più importante nodo idrografico dell'Europa Occidentale: il Massiccio
del San Gottardo. Da esso discendono, in tre diverse direzioni, tre fiumi:
verso Ovest il Rodano, che
sfocia nel Mediterraneo; verso Est
un ramo del Reno, che sfocia nel Mare del Nord; verso Sud il Ticino, affluente del Po.
Le Alpi Lepontine sono
valicabili attraverso il Passo del San Bernardino ed il Passo del San
Gottardo. Sono suddivise in: Gruppo del Sempione-Formazza-Vigezzo
(Monte Leone) e Catena Mesolcina (Tambò-Forcola).
Le Alpi Retiche si estendono dal Passo
dello Spluga al Passo del Brennero. Comprendono importanti gruppi
montuosi, il principale dei quali è il Massiccio del Bernina, dominato
dalla montagna più alta delle Alpi
Retiche, il Pizzo Bernina (4049 m.). Gli altri raggruppamenti
individuati dalla suddivisione TCI-CAI sono: Spluga
(Suretta-Stella), Masino-Bregaglia (Monte Disgrazia),
Piazzi-Sesvenna, Alpi
Venoste e Passirie (Similaun), Alpi Breonie e Alpi Sarentine (Pan di Zucchero),
Ortles-Cevedale (Monte Ortles, 3902 m.), Presanella (3558
m.), Adamello (3539 m.), Dolomiti
di Brenta (Cima
Tosa, 3173 m.). I passi principali sono il Passo del Maloja, che
congiunge la Val Chiavenna con l'Alta Engadina; il Passo del
Bernina permette di passare dalla Tirano a St. Moritz; il Passo
dello Stelvio, che collega la Valtellina alla Val Venosta; il
Passo dell'Aprica, che mette in comunicazione la Valtellina con
la Val Camonica; il Passo del Tonale, che, oltre a segnare il
confine fra il comune di Vermiglio e la prestigiosa Ponte di Legno,
mette in comunicazione la Val Camonica con la Val di Sole.
Le Prealpi Lombarde costituiscono il
settore dei rilievi montuosi compresi tra il Lago Maggiore a Ovest, il Lago di Garda a Est, la Pianura Padana a Sud e le Alpi Orobie e le Alpi Retiche a Nord. Interessano, oltre al territorio Lombardo, anche
porzioni del territorio Elvetico (Canton Ticino) e
del Trentino (Valli Giudicarie). Oltre al Verbano e al Benaco,
gli altri grandi bacini lacustri (Lago di Como, Lago di Lugano e Lago
d'Iseo) dividono le Prealpi
Lombarde in tre aree: le Prealpi
Comasche e le Prealpi
Varesine a Ovest del Ceresio;
le Prealpi Bergamasche
tra il Lago di Como ed il Lago di Iseo; le Prealpi Bresciane e le Prealpi Gardesane tra il Lago
d'Iseo ed il Lago di Garda. La cima più alta delle Prealpi Lombarde è la Concarena
(2549 m.).
Le Alpi Orobie si trovano a Sud del Fiume Adda, nel tratto
compreso tra il Passo dell'Aprica ed il Lago di Como, e ad Ovest del Fiume Oglio. La cima
più alta è il Pizzo di Coca (3050 m.).
Le Alpi Noriche (o Alpi Aurine) vanno dal Passo del
Brennero fino alla Forcella del Picco (2665 m.) e comprendono il
punto più settentrionale del territorio italiano: la Vetta d'Italia
(2915 m.). La cima più alta di questo tratto alpino è il Gran Pilastro
(3510 m.). Altre cime importanti sono il Monte Mesule (3479 m.), la Cima
di Campo (3418 m.), il Sasso Nero (3370 m.), il Monte Lovello
(3378 m.), la Croda Alta (3287 m.) ed il Monte Fumo (3250 m.).
Le Alpi Pusteresi vanno dalla Forcella
del Picco a Dobbiaco. La vetta più alta è il Picco dei Tre
Signori (3498 m.). Altre cime importanti sono il Pizzo Rosso di Predoi
(3495 m.); il Collalto (3435 m.) ed il Monte Nevoso nel Gruppo
delle Vedrette di Ries; la Cima Dura (3130 m.); la Croda Rossa
ed il Monte Ripa nel Gruppo dei Monti di Casies.
Le Dolomiti
costituiscono una catena montuosa celebre per le guglie turrite e per le pareti
di roccia calcarea particolarmente adatte all'arrampicata. Esse hanno una
direzione trasversale rispetto allo spartiacque alpino; infatti sono comprese
tra la Val Rendena ad Ovest e
quella del Fiume Piave ad Est
(Cadore). Raggiungono la loro massima altezza nella Marmolada
(3342 m.). Le Dolomiti Occidentali comprendono i gruppi: Brenta, Catinaccio-Latemar,
Sassolungo, Odle-Puez-Cir, Sella, Marmolada, Pale
di San Martino, Alpi Feltrine-Feruc. Le Dolomiti Orientali
comprendono i gruppi: Schiara, Civetta-Moiazza, Pelmo-Dolomiti
di Zoldo, Croda Rossa di Ampezzo, Tre Cime di Lavaredo.
Le Alpi Carniche si elevano tra Dobbiaco
e Tarvisio. Si possono suddividere nella Catena Carnica Principale,
che segna in parte il confine che divide l'Italia
dall'Austria, e nelle Alpi di Tolmezzo o Carniche
Meridionali. La cima più alta è il Monte Coglians (2732 m.), sulla
catena principale. Altre vette importanti sono: il Monte Cavallino (2689
m.), la Cima Palombino (2600 m.), il Monte Vancomune (2581 m.),
il Monte Peralba (2694 m.), il Monte Terza Grande (2586 m.) ed il
Monte Fleons (2507 m.) nella catena principale; il Monte Pleros
(2314 m.), il Col Gentile (2075 m.), il Monte Tersadia (2190 m.)
e il Monte Sernio (2190 m.) nelle Alpi di Tolmezzo.
Le Alpi Giulie vanno da Tarvisio a
Tolmino e costituiscono, assieme alle Alpi Liguri, il tratto meno elevato
della catena alpina. La cima più elevata è il Monte Tricorno (2868 m.)
in Slovenia. Lungo le Alpi Giulie lo spartiacque non è
nettamente definito: infatti ai massicci settentrionali del Tricorno e
del Monte Nero (2245 m.) succede a Sud
una serie di altopiani calcarei, il principale dei quali è il Carso.
Data la composizione calcarea del terreno, le acque lo corrodono facilmente e
pertanto scorrono per lo più in caverne e cunicoli sotterranei. In territorio
italiano le cime più elevate sono il Montasio (2753 m.), il Monte
Canin (2587 m.) ed il Mangart (2677 m.).
Le Prealpi Venete si estendono dal Lago
di Garda all'Altopiano del Cansiglio, fra le province di Verona,
di Vicenza, Treviso e Belluno. Delle Prealpi Venete fanno parte i
gruppi: Cadria, Torta, Monte Bondone, Monte Baldo, Folgaria,
Lavarone, Altopiano di Asiago, Piccole Dolomiti, Monte
Pasubio, Monti Lessini, Monte Grappa, Col Nudo, Monte
Cavallo e Col Visentin. La cima più alta è il Col Nudo (2471
m.).
Le Prealpi Carniche si estendono fra
l'alta valle del Tagliamento a Nord
e ad Est, la valle del Piave a
Ovest e la Pianura Padano-Veneta
a Sud. Fanno parte delle Prealpi Carniche i gruppi: Monte
Cridola, Cima Monfalcon, Monte Duranno, Monte Pramaggiore
e Monte Cornaget, appartenenti alle Dolomiti Friulane; Monte
Valcalda e Monte Vegnaris. La cima più elevata delle Prealpi Carniche è la Cima dei
Preti (2703 m.), nelle Dolomiti Friulane.
Le Prealpi Giulie sono costituite dall'insieme
delle alture poste nell'estrema parte orientale del Friuli-Venezia Giulia
che precedono le ALPI e si estendono dalle Prealpi Carniche fino al Carso
goriziano. Il territorio che fa parte delle Prealpi Giulie è quindi compreso
tra i fiumi Tagliamento ed Isonzo, e limitata a Sud-Ovest dalla pianura friuliana e a Nord-Est dalla Valle di Resia e
dalla sella del Monte Guarda. Le Prealpi Giulie possono inoltre
essere suddivise nei gruppi: Monte Plauris, Monte Chiampon, Gran
Monte e Monte Matajur. La vetta più alta è il Monte Plauris
(1958 m.).