Panorama sulle Orobie
Le Alpi Orobie (o, più
semplicemente Orobie) sono una sottosezione delle Alpi e Prealpi Bergamasche.
La vetta più alta è il Pizzo Coca che raggiunge i 3052 m.
Sono limitate a Nord dalla sponda meridionale della Valtellina Inferiore che
dal Passo d'Aprica si spinge in direzione Ovest sino all'insenatura di Piona, all'estremità
settentrionale del Lago di Como.
Si trovano principalmente in provincia di
Bergamo e sono comprese tra la Valsassina (Lecco) a Ovest, la Valcamonica (Brescia)
a Est e la Valtellina (Sondrio)
a Nord.
A Sud
sono separate dalle Prealpi
Bergamasche da una serie di valli secondarie della Val Brembana,
Val Seriana e Val Camonica: la Valsassina, la Valtorta,
la Val Secca, la Valcanale, la Val Nembo, la Val di
Scalve e la Val Paisco.
Mentre verso Nord si incide in precipiti ma brevi valli, la catena riserva verso
Sud potenti contrafforti che
delimitano le testate delle valli di Scalve, Seriana, Brembana,
Varrone e Valsassina.
Ruotando in senso orario i limiti
geografici sono: Passo dell'Aprica, Valle di Corteno, Val
Camonica, Val Paisco, Passo del Vivione, Val di Scalve,
Val Nembo, Passo della Manina, Val Seriana, Valcanale,
Passo della Marogella, Val Secca, Val Brembana, Valtorta,
Passo di Bobbio, Valsassina, Lago di Como, Valtellina,
Passo dell'Aprica.
Anticamente questi monti furono
considerati un tutt'uno con le Prealpi
Bergamasche, ma da tempo è definitivamente prevalsa anche dai geografi,
una partizione tra Prealpi
Bergamasche e Alpi Orobie,
che segue grosso modo la linea di passaggio tra la struttura alpina e quella
prealpina, strutture caratterizzate da una diversa altitudine, forme diverse
del terreno e un diverso rivestimento vegetale.
Le Alpi
Orobie sono ben individuate dal punto di vista geologico, essendo comprese
tra due grandi sistemi di faglie che le separano dalle Alpi Retiche e dalle Prealpi
Bergamasche e costituite quasi esclusivamente da rocce molto antiche,
modellate in forme comuni alle Alpi
Retiche vere e proprie.
La classificazione SOIUSA
delle Alpi Orobie è la seguente:
Grande parte = Alpi Orientali
Grande settore = Alpi Sud-Orientali
Sezione = Alpi e Prealpi Bergamasche
Sottosezione = Alpi
Orobie
Codice = II/C-29.I
Secondo la SOIUSA
si suddividono in due supergruppi
(SPG), sette gruppi (GR) e cinque sottogruppi (STG).
Catena
Telènek-Coca-Poris (Alpi
Orobie Orientali) (A)
Gruppo
del Telènek
Gruppo
di Coca
Sottogruppo
del Barbellino
Sottogruppo
Scais-Redorta
Sottogruppo
del Pizzo del Diavolo
Gruppo
del Poris
Sottogruppo
Poris-Cabianca
Sottogruppo
del Pradella
Catena
Corno Stella-Tre Signori-Legnone (Alpi Orobie Occidentali)
(B)
Gruppo
del Masoni
Gruppo
del Ponteranica
Gruppo
del Tre Signori
Gruppo
del Legnone
Le vette principali delle Alpi Orobie sono:
Pizzo Coca - 3050 m.
Pizzo Redorta - 3038 m.
Pizzo di Scais - 3038 m.
Pizzo del
Diavolo della Malgina - 2924 m.
Dente di Coca - 2924 m.
Pizzo del
Diavolo di Tenda - 2914 m.
Monte Torena - 2911 m.
Pizzo
Recastello
- 2886 m.
Monte Gleno - 2882 m
Monte Trobio - 2865 m.
Monte Costone - 2836 m.
Pizzo Strinato - 2836 m.
Pizzo di Rodes - 2831 m.
Pizzo dei Tre
Confini
- 2824 m.
Cime di
Caronella
- 2796 m.
Monte Telènek - 2753 m.
Monte Sellero - 2743 m.
Monte Aga - 2720 m.
Pizzo Poris - 2712 m.
Monte Torsoleto - 2708 m.
Monte Grabiasca - 2705 m.
Pizzo Tornello - 2687 m.
Monte Masoni - 2663 m.
Monte Pradella - 2626 m.
Corno Stella - 2620 m.
Monte Legnone - 2610 m.
Monte Cabianca - 2601 m.
Pizzo dei Tre
Signori
- 2554 m.
Cima Tonale - 2544 m.
Pizzo Alto - 2518 m.
Cima Vallocci - 2510 m.
Pizzo Campaggio - 2502 m.
Numerosi sono i rilievi costituenti la
dorsale delle Orobie. Tra i più importanti possiamo individuare:
Il gruppo del "Tre Signori"
che si estende dal Passo di Salmurano alla Bocchetta di Trona. È
alto 2554 metri e prende il nome dagli antichi confini politici che la sua cima
individuava: tre stati, quali il Ducato di Milano, la Repubblica
Veneta e la Repubblica dei Grigioni si incontravano sulla cima; oggi
a questa altitudine si incontrano le province di Bergamo, Lecco e
Sondrio.
Procedendo verso Est, troviamo il gruppo del Ponteranica, il quale si estende
tra il Passo San Marco e il Passo Salmurano. La vetta orientale,
nella stagione invernale, è la classica meta di sciatori e alpinisti
provenienti sia dal versante bergamasco che da quello valtellinese. Il gruppo
prende il nome dal Comune di Ponteranica, proprietario dal XVI secolo
dei pascoli che si estendevano alla base dei versanti meridionali della
montagna. Al giorno d'oggi, quegli alpeggi vengono utilizzati dai pastori nella
stagione estiva.
Il Pizzo Coca, alto 3050 metri è
la cima più elevata delle Orobie. Apprezzato dagli alpinisti è il ripido
canalone che incide il versante Nord
e che scende dalle due vette costituenti la cima della montagna. Su uno sperone
roccioso, dominante l'omonima Val di Coca, sorge un rifugio che offre
una vista spettacolare sulle valli circostanti. È l'ideale base d'appoggio per
escursioni al Lago di Coca o al gruppo Scais-Redorta.
Caratteristica importante della dorsale
orobica è la scarsità di valichi transitabili. La maggior parte dei passi,
infatti, è situata a quote piuttosto elevate (specialmente nel settore
orientale) e risulta servita solo da sentieri o mulattiere.
L'unica strada che valica la dorsale è
quella del Passo di San Marco (1991 m), che ricalca in parte il percorso
dell'antica Via Priula, realizzata nel XVI secolo e collega Mezzoldo,
in Val Brembana, con Morbegno, in Valtellina.
La metamorfosi delle Alpi Orobie comprende un periodo lungo quasi 300 milioni di anni.
Pochi sono i luoghi della terra che raccolgono così tante e così diverse
situazioni geologiche. Nel periodo più antico della loro esistenza, il Permiano, il complesso montuoso, simile alle Ande
dei nostri giorni, fu interessato da un'intensa attività vulcanica. Le eruzioni
di tale periodo portarono alla formazione di Collio, situata
nell'omonima località dell'alta Val Trompia nel bresciano. Il materiale
eruttato dai vulcani e quello derivante dall'erosione delle rocce metamorfiche
dei rilievi, fu trasportato a valle dai corsi d'acqua e sedimentato, in forma
di limi, sabbia e ghiaia, in vasto bacino alluvionale. In questo enorme bacino
sedimentario, laghetti di acqua dolce erano abitati da anfibi e rettili. Durante
la fine del Permiano, si costituì una
formazione di rocce definita verrucano
lombardo, ovvero una successione di rocce, ben evidente perché
di colore rossastro. Il nome verrucano
deriva dal Monte Verruca, nella zona del Monte Pisano in Toscana,
dove si trova un conglomerato di rocce simili. La regione fu raggiunta, nel Triassico Inferiore, dal mare. Possiamo
individuare come antichi sedimenti marini rocce arenarie e marne, indicate con
il nome di Servino o formazione di Werfen. A partire dal Triassico Medio si sono depositati calcari e dolomie
che, formando barriere coralline, hanno dato origine ai gruppi montuosi a Sud delle Orobie. A parte i
depositi del Quaternario, le rocce
più recenti risalgono a circa 30 milioni di anni fa e sono di tipo intrusivo.
Oggi la disposizione delle rocce non è
più quella originaria in seguito alle trasformazioni operate dall'Orogenesi Alpina. Si è assistito ad un
generale accorciamento della crosta primitiva, il quale ha portato a piegamenti
e accavallamenti (chiamati sovrascorrimenti) di rocce che in origine seguivano
un andamento nord-sud. Sono proprio gli accavallamenti l'aspetto più
interessante della zona, poiché caratterizzati dalla sovrapposizione di rocce
più antiche a rocce più recenti. Il principale sovrascorrimento è delimitato
dalla faglia orobica, che in
unione a faglie minori presenta un andamento est-ovest nella zona centrale. In
definitiva, la struttura delle Orobie sarebbe il raccorciamento della crosta
terrestre di un centinaio di chilometri. Sono i ghiacciai del Pleistocene, il più antico periodo del Quaternario, ad aver contribuito al
modellamento delle Orobie: durante tale periodo, occuparono gran parte
dei monti, incidendo il fondo delle vallate. L'azione glaciale ha portato alla
formazione di conche, valli a "U", valli cinte da versanti con ripidi
pendii (Valle Seriana), fondivalle lisciati e arrotondati, ricchi di
conche, alcune delle quali ancora occupate da laghi piccoli e grandi. Sono
proprio queste conche ad aver assorto alla funzione di serbatoi artificiali
d'acqua per la produzione di energia idroelettrica. Bruschi pendii, in
corrispondenza di rocce resistenti all'erosione e in epoca glaciale occupati da
cascate di ghiaccio (ice-falls), sono oggi sede di cascate come quelle
del Serio a Valbondione, le più alte d'Italia attivate solo per qualche ora all'anno. I
ghiacciai non hanno solo scavato parte della superficie della crosta terrestre
ma anche accumulato il materiale che essi trasportavano: vi sono ovunque
depositi morenici, anche di notevole spessore. Ricordiamo i ghiacciai di pietra
(rock-glaciers): corpi detritici accumulatisi sui versanti o originari
depositi morenici fluiti lentamente verso il basso nel corso dei secoli e dei
millenni.
Un caso anomalo rispetto alla formazione
generale delle Orobie, riguarda la zona di Zogno, in Valle
Brembana: le rocce di quest'area, sotto l'azione di spinte, invece di
fratturarsi come avviene nel caso di rocce più compatte quali le dolomie, si
sono piegate e talvolta accartocciate su sé stesse.