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Bortolo Sandri – (

 

 

1934Raffaele Carlesso, (il suo anno di grazia) con Bortolo Sandri aprì un itinerario estremo sulla parete Sud della Torre Trieste: in quell'occasione si parlò per la prima volta di sesto grado superiore per il particolare impegno atletico in arrampicata libera che la via richiese.

1936 - Raffaele Carlesso con Bortolo Sandri vince la gialla e strapiombante parete Nord-ovest della Torre di Valgrande (Civetta) in tre giorni di durissima lotta, superando tetti e strapiombi che opposero difficoltà decisamente estreme. Soprattutto all’inizio della scalata, per uscire da una grotta fu superato un tetto orizzontale sporgente per più di quattro metri sul vuoto: simili passaggi fino ad allora erano soltanto stati superati in palestra a pochi metri da terra, ma mai in montagna. Oggi la “Carlesso” alla Valgrande è una classica che i bravi riescono anche a salire in sole quattro ore…!. Ma attenzione: tutti i chiodi sono in parete e ve ne sono anche di troppo, elegantemente si passa dall’uno all’altro sulle comode staffe con i gradini di metallo e con grande rapidità si superano gli strapiombi. Ben diverso fu il compito di Carlesso: con pesanti corde di canapa, con pochi e pesanti moschettoni di ferro, armato di alcuni grossi chiodi che dovevano andar bene per ogni fessura, aiutandosi con asole di cordino che alla lunga segavano il piede dell’arrampicatore, sospeso nel vuoto senza cinturoni ma legato con le corde alla vita, a volte dovette combattere per ore intere per riuscire a piantare un chiodo in uno strapiombo o sotto il famoso tetto!.

 

1937 – 7/8/9 agosto. Giacomo Chiara e Bortolo Sandri; Luigi Perenni e Marino Stenico vincono la parete Sudest per la Via diretta alla Punta Bich dell’Aiguille Noire de Peutérey.

Ascensione grandiosa, con dislivello di 1000 m. Difficoltà sostenute, fino al VI° grado secondo i primi salitori. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

Bortolo Sandri morì con Mario Menti tentando la parete Nord dell’Eiger.