Versante Italiano
Il
Rifugio Franco Monzino si trova a 2561 m. sul dosso
settentrionale dell’Aiguille
du Châtelet,
fra i Ghiacciai di Frêney
e del Brouillard.
Di
proprietà della Società Guide di Courmayeur, il robusto edificio è stato
costruito nel 1965 e dedicato alla memoria del giovane alpinista Franco Monzino, prematuramente scomparso.
Dispone
di 104 posti letto. E’ aperto con servizio d’alberghetto dal 15 giugno al 20
settembre, con un locale invernale sempre aperto (8 posti). Piazzola per
elicottero. Trasporto zaino con teleferica, la cui stazione inferiore è situata
a metà strada fra Visaille e il ponte di Plan Lognan, con
apparecchio per chiamate di emergenza nel locale invernale.
Il
Rifugio Monzino serve per le grandi vie da Sud al Monte
Bianco. - Creste
di Peutérey, Cresta
dell’Innominata, Cresta
del Brouillard e per gli accessi ai Bivacchi
Craveri ed Bivacchi
Eccles. Per i Pilastri del Brouillard e del Freney,
oltre alle salite da Ovest all’Aiguille
Noire e sulla vicina Aiguille
Croux. Possibilità di arrampicare sulle rocce ai lati del dosso su cui si
trova il rifugio e sui muri del rifugio stesso, muniti di appigli artificiali.
Più
in alto del Rifugio Monzino
(a 10 minuti), su un ripiano a 2630 m., si trovano i resti della Capanna
Cesare Gamba. Eretta nel 1912
era una modesta costruzione di legno che poteva ospitare fino a 30 persone.
Carico di storia sopravvisse gloriosamente fino all’edificazione del Rifugio
Monzino.
Il Rifugio Monzino,
la splendida e moderna costruzione che ha sostituito l'antica Capanna
Cesare Gamba, dà accesso ad uno dei
versanti più selvaggi ed impervi del Monte
Bianco. Da qui, infatti, partono gli alpinisti diretti alla Ovest della Aiguille
Noire, alla Cresta
di Peutérey, ai Pilastri del Brouillard, alla Cresta
dell'Innominata e ai famosi Piloni del Bianco. Tutte mete su cui
sono state scritte pagine e pagine di storia dell'alpinismo. L'itinerario di
semplice individuazione e non molto lungo, presenta alcuni tratti attrezzati
che superano le balze rocciose immediatamente al di sotto del rifugio. E'
un'escursione estremamente raccomandabile, sicuramente ripagata dall'impressionante
visione sull’Aiguille
Noire e sul caotico Ghiacciaio del Freney.
ACCESSO GENERALE
Da Courmayeur
in auto (o in bus) entrare nella Val
Veny e percorrerla lungamente. Alla fine del lungo pianoro, poco prima che
la strada riprenda a salire (La Visaille), sulla destra si incontra una zona
boscosa attrezzata per pic-nic con ampi parcheggi a ridosso del greto della Dora
(m 1570).
ITINERARIO
Dal parcheggio, si
segue la sterrata che porta ai Casolari del Peuterey. Dapprima si
superano due ponti e poi, nel bosco di abeti e larici, s’imbocca a destra un
sentiero in salita. Una volta usciti dal bosco si entra nel cono di deiezione
dei due torrenti. Talvolta possono mancare i ponti e allora si dovrà guadare
cercando con attenzione il passaggio più agevole. Superati i torrenti, alla
prima svolta si gira a destra per salire un pendio sassoso ma regolare che
conduce alla base delle pareti dell’Aiguille
du Chatelet. Alcune facili roccette portano quindi alla partenza del
tratto attrezzato. Qui il terreno si fa ripido e roccioso, ma l'attrezzatura è
ottima e la roccia molto salda. Una prima balza porta ad una zona più agevole
che precede l'ultimo e più impegnativo ostacolo, i 100 metri di placconate che
sbarrano l'accesso al crinale dell’Aiguille
du Chatelet. La placconata offre divertenti passaggi tra camini e cengette
su ottima e solida roccia prima di abbattersi appena sotto la cresta. Il
percorso si fa di nuovo sentiero e dopo un breve canalino si affaccia sul
crinale e che conduce al vicino rifugio.
MATERIALE
Normale dotazione da
escursionismo e ferrata.
NOTE DIFFICOLTÀ
I tratti attrezzati,
pur non presentando particolari difficoltà, richiedono una buona abitudine a
questo tipo di percorsi.