CIMA
DELL'OMET
2467 m. -
Lunga costiera
di dossi erbosi arrotondati, che, staccandosi verso Nord-Est dal Sasso
Rosso, forma tutta la sponda destra (Sud-est) della gran conca
del Pian della Nana. Sul versante del Pian della Nana la costiera
presenta una bassa fascia rocciosa, quasi ininterrotta. Verso la Val di
Tovel, invece, scoscende con alti e ripidissimi fianchi, a zolle erbose e
dirupi e protende due marcati speroni assai sporgenti: la Cima
dell'Uomo o dell'Om e la Cima dell'Omet, così
chiamata da un caratteristico pinnacolo isolato su un cengione poco sotto la
vetta, che appare da lontano come un ometto. Erti e impervi valloni precipitano
tra l'uno e l'altro sperone verso la Val di Tovel; il meglio praticabile
è la Val Formiga, che scende dal Passo omonimo, tra le Pale
della Vallina e il Castellaccio
(Ciastelacc'). Le singole cime non hanno importanza per l'alpinista; il
maggiore interesse che possono offrire è il percorso di tutta la cresta, che
costituisce una bella passeggiata, con splendide vedute su tutta la Val di
Tovel e sul suo lago, sulla Val di Non, Mezzocorona, le Dolomiti,
ecc. Consigliabile la gita dal Rifugio
Péller,
salendo per la Cresta della Nana al Sasso
Rosso e ritornando per le Pale
della Vallina.
1971 - 3 ottobre. Aldo Menapace e Francesco Pilati salirono la Cima dell’Omet per lo Spigolo dell'Ometto. Altezza circa. 250 m, chiodi usati 12, lasciati. Roccia ottima, compatta; difficoltà: dal III al VI°grado. – Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.