(1904 – Bordighera 1964) - Mary Varale fu una delle prime donne ad arrampicare in Dolomiti sul sesto grado. Va ricordata per due importanti ascensioni: lo Spigolo Giallo alla Cima Piccola di Lavaredo (con Emilio Comici e Renato Zanutti, 1933) e la parete Sud-Ovest del Cimon della Pala (con Alvise Andrich e Furio Bianchet, 1934).
Il marito, Vittorio Varale, fu giornalista sportivo attento ai fenomeni dell’arrampicata e ai valori sportivi che ne erano veicolanti. Fu lui a coniare la fortunata etichetta di «battaglia del sesto grado».
1933 – 7 e 18 agosto (o 8 settembre), Emilio Comici, assieme a Renato Zanutti e Mary Varale, scala l’aereo, elegantissimo Spigolo Sud-est dell’anticima della Cima Piccola di Lavaredo, da allora noto come Spigolo Giallo, autentico prototipo di scalata dolomitica di alta difficoltà, realizzando in pratica il suo ideale di dirittura, eleganza e perfezione estetica.
Oggi lo Spigolo è una “classicissima” delle Dolomiti ed è molto ripetuto, anche perché non si segue più il tracciato originale di Comici che tiene il filo di spigolo, ma in molti tratti si appoggia a destra su rocce più facili. Inoltre, come al solito, i moltissimi chiodi presenti in parete hanno svalutato il primitivo valore di questa scalata, ma il pensare di salire lungo quella lama gialla e verticale, dove nessuno aveva mai tentato, a quei tempi poteva essere scambiato per una pazzia e solo la padronanza assoluta della nuova tecnica ed il coraggio permisero a Comici di concepire e realizzare una salita del genere. Probabilmente in quel periodo vi erano altri che dal punto di vista del coraggio e delle capacità in arrampicata libera avrebbero potuto vincere la Nord della Grande e lo Spigolo Giallo, ma nessuno aveva perfezionato la nuova tecnica e nessuno ne era padrone come lui. Solo lui, quindi, poteva forse accingersi con una certa sicurezza alla conquista di quelle lavagne lisce, giallastre e repulsive. Comici “sapeva” per esperienza che con la tecnica del chiodo sarebbe passato dove in libera non si passava più e dove dal basso sembrava impossibile. Altri che non avevano acquisito la stessa esperienza, non potevano “sapere” e si davano già sconfitti in partenza. Dopo, una volta rotto il ghiaccio, tutto sarà più facile anche a molti altri contemporanei, come Cassin e i lecchesi, che ben presto, valendosi dell’esperienza e dell’insegnamento di Comici, realizzeranno imprese di pari valore ed anche più difficili, non avendo più da abbattere il forte ostacolo interno rappresentato dall’inibizione psicologica.
1933 - Emilio Comici, invitato da Mary Varale che sovente arrampicava con il gruppo dei lecchesi, si reca in Grigna ed apre una via di elevata difficoltà su un sassone alto una novantina di metri: il Corno del Nibbio. Comici in tale occasione illustra ai lecchesi le nuove tecniche della cordata e dei chiodi e permette loro di superare quell’impasse in cui si erano venuti a trovare.
1934 - 6 settembre. Alvise Andrich, negli anni della «battaglia del sesto grado» traccia la direttissima sulla parete Sud-ovest del Cimon della Pala, con Mary Varale e Furio Biachet: via Dei Bellunesi: settecento metri di parete con l’uso di quaranta chiodi).