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Furio Bianchet - (1911 – 1969) - CAAI

 

 

(Belluno 19111969) Furio Bianchet. Fu tra i protagonisti del sesto grado con il gruppo dei «bellunesi» negli anni Trenta. Fra le sue prime ricordiamo la via diretta alla parete Sudovest del Cimon della Pala (1934) con Mary Varale e Alvise Andrich e lo spigolo Sudest di Cima De Gasperi (1935).

A lungo presidente, negli anni Cinquanta e Sessanta, della sezione di Belluno del CAI e dell’Azienda del Turismo di Belluno, fu attivo promotore della funivia che da Malga Ciapela porta sulla Marmolada e della valorizzazione turistica del gruppo della Schiara. Al suo nome è dedicato il Rifugio in località Pian dei Gat, sul versante Nord della Schiara.

 

Nel 1934 Alvise Andrich a soli 19 anni ed è praticamente a digiuno di montagna vera e propria, in quanto ha soltanto compiuto qualche prodezza sui massi della palestra di roccia bellunesi.

Il 16 Agosto Furio Bianchet ed Ermani Faè, due “vecchi” dell’ambiente agordino e bellunesi, prendono con loro il giovanissimo Alvise, forse anche con il segreto intento di metterlo alla prova sulla vera montagna…, e partono per tentare la salita in prima ascensione dello spigolo Sud-ovest della Torre Venezia, un problema più volte affrontato dai migliori arrampicatori della zonata ancora insoluto. Il primo giorno fu compiuta una ricognizione del punto più problematico, ma i tentativi di Ermani Faè e di Furio Bianchet di superare un tratto strapiombante furono vani.

A questo punto, Alvise Andrich chiese timidamente se i due “anziani” abbiano nulla in contrario a lasciargli compiere un tentativo. Un po’ di perplessità, quindi: “Prego, accomodati!”.

Abbandonata la stretta cornice su cui eravamo raccolti – scrive Furio Bianchet egli partì decisamente all’attacco dei primi difficilissimi strapiombi. Con uno stile ed una sicurezza che avevano del prodigioso, li superò in breve tempo, lasciando in no un senso di perplessità e di ammirazione…”.

“In realtà, a metà strapiombo, Alvise Andrich cominciò ad esclamare: “Volo, volo!” ed a sfoderare una sua tecnica personalissima: quella di spiccare piccoli salti, per afferrare appigli lontani. Tanto bastò che i due atterriti compagni dessero di piglio ai martelli e cominciarono a costellare il posto di sicurezza di tutti i chiodi disponibili, ripetendo, frattanto, l’un l’altro: “Quello è matto”.

 

 


1934 - 6 settembre. Alvise Andrich, negli anni della «battaglia del sesto grado» traccia la direttissima sulla parete Sud-ovest del Cimon della Pala, con Mary Varale e Furio Bianchet: via Dei Bellunesi: settecento metri di parete con l’uso di quaranta chiodi).

 

1935 - Furio Bianchet raggiunge la vittoria sullo spigolo Ovest della Cima De Gasperi (Civetta), con Alvise Andrich e Attilio Zancristoforo.