Chissà cosa pensava Marie Paradis, cameriera in una locanda di Chamonix, quando accettò di seguire un gruppetto di guide capitanate da Jacques Balmat sul Monte Bianco, meta riservata a quei tempi a pochi coraggiosi. Loro cercavano un po' di pubblicità, lei solo qualche mancia in più dai suoi clienti, non sapeva che sarebbe entrata nella storia.
Era una discreta camminatrice ma senza nessuna esperienza alpinistica e non era abituata alla quota: arrivata con grande fatica al Gran Plateau non ce la faceva più. Proseguì, come racconta lei stessa con ironia, un po' a spinte un po' trascinata, sbuffando come una gallina accaldata; ai Rochers Rouges era stravolta, la stanchezza e la quota si facevano sentire: "Sbattetemi in un crepaccio e andate dove volete". Niente da fare, per i suoi accompagnatori vetta doveva essere e "a furia di tirarmi e portarmi", il 14 luglio 1808 vetta fu.
Alpinisticamente la sua salita non è considerata un'impresa, non si può dire che Marie Paradis abbia scalato il Monte Bianco, ce l'hanno portata su di peso più morta che viva, ma arrivare a 4.810 metri senza allenamento alla quota e con i materiali di allora non è comunque cosa di poco conto. E quando Henriette d'Angeville, pioniera dell'alpinismo femminile, giunse in cima al Monte Bianco nell’estate del 1838, non fu la prima donna a violarne la vetta: una semplice cameriera di Chamonix ci era arrivata 30 anni prima di lei.
1808 – 14 luglio. La prima ascensione femminile al Monte Bianco fu effettuata da una cameriera di Chamonix: Marie Paradis e da suo figlio Gédéon di 14 anni, accompagnati dalla guida Jacques Balmat. Dopo l’impresa fu sempre chiamata Marie du Mont Blanc. - Bacino dei Bossons - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.