2000 – 31 luglio. Una terza spedizione coreana diretta da Han-Kyu Yoo riesce a salire il K2 per lo Sperone Sud-Sudest con Sherap Jangbu sherpa, Hong-Gil Um, Sang-Hyun Mo, Mu-Teek Park, Han-Kyu Yoo e Wang-Yong Han (che non fa uso di ossigeno) mentre gli altri componenti coreani lo hanno usato. Segue Ivan Vallejo dell’Ecuador (spedizione Gary Pfisterer). Il gruppo dei coreani lascia senza assistenza al campo 4 il portatore baltì Alì Mohammad, che viene salvato da Fabrizio Zangrilli e alcuni sherpa. Per la questione della responsabilità, e per le accuse via internet, al campo base si arriva quasi allo scontro fisico tra coreani e gli occidentali. - Karakorum - Himalaya.
2001
– 22 luglio. Una spedizione internazionale composta dal francese Jean-Christophe
Lafaille e l'italiano Hans
Kammerlander raggiungono la vetta del K2
salendo per la via Cesen. - La Via Cesen è una bella
via. Veloce. Si arrampica. Ci sono pendii a 60°. Fino a 6000 m. è una tipica
scalata di ghiaccio, molto pericolosa per le scariche di sassi. A 6500 m c'è
un'area di misto abbastanza complicata. Dei tratti rocciosi interrotti da
pendii di neve che possono scaricare piccole valanghe e slavine. Bisogna
passare dalla roccia alla neve ed è molto pericoloso. Bisognava stare molto
attenti. Non si capisce bene la consistenza della neve sopra le lastre di
roccia. Superando senza difficoltà il Collo
di bottiglia: Lì incontrano 3 alpinisti coreani 2 spagnoli e 2 sherpa. I
coreani usano l'ossigeno: Nonostante tutto superano gli spagnoli Carlo
Pauner e Josè
Antonio Garces, e i Sud-Coreani Young-Seok
Park, Seong-Gyu
Kang e Hee-Joon
Oh, insieme agli sherpa Sherap Jangbu e Pasang
Tsering. Avanzano lentamente nella neve alta e
inconsistente. Alle 14,30 raggiungono la vetta per lo Sperone Abruzzi del K2.
Nei propositi di Hans Kammerlander, a questo punto, c'è la discesa con gli sci dalla cima. Sci che Hans Kammerlander si è portato in spalla dal 2° campo. E, non senza difficoltà, la discesa con gli sci inizia davvero, e continua in mezzo alla nebbia per circa 400 m. A questo punto accade un fatto agghiacciante, di quelli che spesso succedono, proprio in discesa, su questa che è considerata la più bella ma anche la più pericolosa tra le 14 montagne oltre gli ottomila metri. Uno dei coreani vola mentre discende il Collo di bottiglia, e Hans Kammerlander che se lo vede precipitare davanti non può far nulla. Anzi può decidere, come giustamente ha fatto, che poteva averne abbastanza e conclude lì la prima discesa con gli sci dalla cima del K2, anche per rispetto della tragedia a cui aveva assistito. - Karakorum - Himalaya.
2001 – 22 luglio. Tre gruppi operano sul versante pakistano del K2. Il giorno della vetta è uguale per tutti. I coreani (sedici membri) Young-Seok Park, Hee-Joon Oh e Seong-Gyu Kang accompagnati dagli sherpa Sherap Jangbu e Pasang Tsering, giungono in vetta per lo Sperone Abruzzi insieme a Carlo Pauner e Josè Antonio (Pepe) Garces (della spedizione spagnola, che comprende Javier Barra e Javier Perez). Per lo Sperone Sud-Sudest salgono invece, il francese Jean-Christophe Lafaille e l'italiano Hans Kammerlander (entrambi della spedizione internazionale di Peter Guggemos, che comprende anche il francese Christian Trommsdorff e il neozelandese David Jewel). Un altro coreano Young-Do Park, salito fino al Collo di Bottiglia, rinuncia e nella discesa precipita. Sherap Jangbu è il secondo uomo ad aver salito due volte il K2. Infine Hans Kammerlander rinuncia a scendere con gli sci. Pure la spedizione ceca di Zdenek Hruby con Josef Simunek, Radek Jaros, Josef Moravek, Sona Vomackova, Ludek Ondrej, Petr Skrivanek e Lhakpa Dorjee sherpa tenta di salire lo Sperone Sud-Sudest, ma senza successo. - Karakorum - Himalaya.