Big Pasang Bhote,
34 anni, Nepal – (Sherpa). Componente della Spedizione Sudcoreana Flying Jump al K2
del 2008.
Inviato via radio dal leader della spedizione coreana Kim
Jae-Soo in soccorso con Chhiring
Bhote dei compagni dispersi. I due sherpa lasciarono la loro tenda al
Campo quattro a mezzanotte del 1 agosto portando cibo, acqua, sacchi a pelo e
sei bombole d’ossigeno.
Gli sherpa del Flying Jump avevano progettato di partire quella sera col secondo
gruppo di scalatori sudcoreani per un tentativo di assalto alla vetta. Ma
costatato che sette alpinisti della prima squadra non erano ancora tornati,
avevano posticipato la partenza.
Mentre i due sherpa risalivano la spalla
tre figure emersero dall’oscurità della montagna. Erano Chhiring
Dorje, Little Pasang
Lama e Pemba Gyalje.
I tre non erano nelle condizioni di
risalire nuovamente verso la montagna con i due sherpa. Dovevano scendere al
Campo quatto al più presto per riposare un po’.
Passata una mezz’ora, i due uomini, ancora
sulla Spalla notarono un’altra torcia
e videro avvicinarsi zoppicando Kim
Jae-Soo, il capospedizione coreano. Era solo, ma non molto lontano dal
Campo quattro. Per timore che gli si congelassero i piedi, lui era sceso più
veloce e lungo il cammino aveva perso di vista Go Mi-Sun,
la bella alpinista della Corea del Sud che con lui aveva raggiunto la
vetta. Li pregò di cercarla e dopo un paio d’ore Big Pasang
Bhote e Chhiring Bhote
videro una luce in lontananza e udirono una voce che chiedeva aiuto. Fu allora
che scorsero Go
Mi-Sun. Era bloccata fra le rocce e li supplicava di portarla giù. Quando
giunsero la sollevarono per le spalle mentre l’altro la teneva per le gambe, e
insieme la tirarono fuori. Per mezzo di una fune agganciarono la sua
imbracatura alla loro e iniziarono a scendere. Arrivarono al Campo quattro poco
dopo le quattro e trenta del mattino. Go
Mi-Sun si sorprese vedendo che la maggiore delle tende erano ancora
vuote. Non era stata l’ultima a rientrare del gruppo A del Flying Jump, mancavano altre quattro persone.
Big Pasang Bhote e Chhiring Bhote
andarono nella loro tenda a riposare un po’.
Ma non riuscirono a prendere sonno.
Quindi i due sherpa raccolsero di nuovo i viveri e nuovamente partirono dal
Campo quattro per salire in soccorso verso il Collo di Bottiglia.
Quattro membri della loro spedizione
erano dati per dispersi: Park
Kyeong-Hyo, Kim
Hyo-Gyeong, Hwang
Dong-Jin e il loro fratello
e cugino Jumik
Bhote.
Subito dopo mezzogiorno, notarono
attraverso la nebbia uno scalatore che strisciava a quattro zampe. Quando lo
raggiunsero l’uomo aveva perso i sensi. Big Pasang
Bhote che aveva la radio chiamò Pemba Gyalje
al Campo quattro, e dalla descrizione Pemba
Gyalje comprese che doveva trattarsi dell’italiano Marco Confortola.
Pemba
Gyalje raccomandò ai due sherpa di aiutarlo a
scendere, ma Big Pasang Bhote osservò
che Marco
Confortola era fuori
dell’area di maggior pericolo, e loro pensavano di salire più su a cercare Jumik
Bhote e gli altri tre coreani
chiedendo al Campo quattro di salire loro per far scendere Marco
Confortola.
Big Pasang Bhote e Chhiring Bhote
si rimisero a salire verso la cima del Collo
di Bottiglia, e lì avevano trovato Jumik
Bhote e i tre alpinisti sudcoreani
intrappolati nelle corde. Pur essendo feriti erano riusciti a scendere
lentamente per il “Traverso”.
Incredibilmente, erano ancora vivi. Big
Pasang Bhote li stava aiutando a tornare giù.
Chhiring
Bhote
nell’operazione di salvataggio mentre l’altro era salito sul Collo di Bottiglia, lui s’era fermato a
raccogliere parte delle corde fisse sui pendii inferiori, nel caso ne avessero
avuto bisogno più tardi.
Poi il mondo esplose con il distacco del
seracco con una seconda e terza deflagrazione nel Collo di bottiglia, spazzando via Big Pasang
Bhote, Jumik
Bhote e i coreani.
Mentre Chhiring
Bhote quando era arrivata la valanga , si trovava a venticinque metri
più in basso rispetto a Big Pasang Bhote. Sentendo il boato, aveva gridato e sganciato
l’imbracatura di sicurezza dalla corda, mentre il ghiaccio gli passava di
fianco. In quel modo era riuscito a salvarsi, protetto da una larga gobba di
larghe rocce che gli stavano accanto.
Il giovane sherpa si era salvato e piangeva
mentre superava cautamente i detriti della valanga raggiungendo Pemba
Gyalje che era salito a salvare Marco
Confortola e i tre scesero insieme. Mentre più in basso sul pendio,
videro venire loro incontro due scalatori coreani insieme a Little
Pasang Lama. In prossimità del Campo quattro, trovarono anche Cas Van de
Gevel.