Le Alpi dell'Adamello e della
Presanella sono una sottosezione delle Alpi Retiche Meridionali.
Si estendono in Italia ed interessano le
regioni della Lombardia e del Trentino-Alto Adige. Secondo la Partizione
delle Alpi erano un gruppo delle Alpi
Retiche.
Secondo la SOIUSA
sono una sottosezione delle Alpi Retiche Meridionali
ed hanno come il seguente: II/C-28.III. Secondo la classificazione
tedesca dell'AVE
hanno un'estensione maggiore e comprendono anche le Prealpi Bresciane. Esse
costituiscono il gruppo n. 49 di 75 nelle Alpi Orientali. Confinano: a Nord con le Alpi dell'Ortles (nella stessa
sezione alpina) e separate dal Passo del Tonale, ad Est con le Dolomiti di
Brenta (nella stessa sezione alpina) separate dal Campo Carlo Magno, a Sud-Est con le Prealpi Gardesane (nelle Prealpi Bresciane e
Gardesane) e separate dalla Sella di Bondo, a Sud con le Prealpi Bresciane
(nelle Prealpi
Bresciane e Gardesane) e separate dal Passo di Crocedomini, ad Ovest con le Prealpi Bergamasche e con le Alpi Orobie (nelle Alpi e Prealpi Bergamasche)
e separate dalla Valle Camonica. - Ruotando in senso orario i limiti
geografici sono: Passo del Tonale, Val di Sole, Val Meledrio,
Passo Campo Carlo Magno, Val Rendena, Sella di Bondo, Valle
del Chiese, Valle del Caffaro, Passo di Crocedomini, Valle
di Campolaro, Val Camonica, Passo del Tonale. - Secondo la SOIUSA
le Alpi dell'Adamello e della Presanella
sono una sottosezione alpina con la seguente classificazione:
Grande
parte = Alpi Orientali
Grande
settore = Alpi Sud-Orientali
Sezione = Alpi Retiche Meridionali
Sottosezione
= Alpi dell'Adamello e della Presanella
Codice
= II/C-28.III
Le Alpi dell'Adamello e della Presanella si suddividono in due supergruppi,
cinque gruppi e quindici sottogruppi:
Gruppo dell'Adamello
Gruppo
dell'Adamello
Nodo del
Vernacolo
Massiccio
dell'Adamello
Gruppo del
Baitone
Catena del
Miller
Catena di
Salarno
Catena
delle Lobbie-Val di Fumo
Catena Re
di Castello-Blumone
Catena del
Re di Castello
Gruppo del
Frisozzo
Gruppo del
Blumone
Catena Carè
Alto-Breguzzo
Gruppo del
Carè Alto
Gruppo del
Breguzzo
Gruppo della Presanella
Massiccio
della Presanella
Crinale di
Genova
Crinale di
Stavel
Massiccio
di Nambron
Cresta
principale del Nambron
Catena di
Nambron
Le Alpi dell'Adamello e della Presanella costituiscono un'entità ben
definita all'interno delle Alpi
Sud-Orientali, essendo separati dai massicci montuosi circostanti da larghe
e profonde vallate. L'Adamello-Presanella è delimitato a Ovest dalla media Val Camonica, e
a Nord dai solchi dell'Alta Val
Camonica e dell'alta Val di Sole, che convergono al Passo del
Tonale (1884 m.); ad Est, prima
la Val Meledrio (laterale della Val di Sole), poi la Val
Rendena e le Valli Giudicarie lo separano dal gruppo delle Dolomiti di Brenta e dai
rilievi posti a Sud rispetto ad esse.
Il confine meno evidente è quello meridionale, ove una serie di valli minori
(la più nota è sicuramente la Valle del Caffaro) lo scinde dalle più
modeste Prealpi Bresciane:
il punto di incontro è il Passo di Croce Domini (1982 m.).
Al suo interno, il Massiccio
Adamello-Presanella è tutt'altro che compatto dal punto di vista
geografico. La celebre Val Genova, tributaria della Val Rendena e
percorsa dal Sarca, si incunea per alcuni chilometri separando il Gruppo
della Presanella, a Nord, dal Gruppo
dell'Adamello, a Sud, terminando
poi contro la muraglia rocciosa, alta in media 3000 m, che mantiene collegati i
due gruppi.
A Sud
della Val Genova, alcune brevi valli, come quella di Borzago,
scendono dal cuore del massiccio per confluire anch'esse nella Val Rendena,
costituendo una valida e talvolta insostituibile porta di accesso agli
alpinisti che intendono salire alle vette più importanti del settore trentino (Carè
Alto, 3462 m, Crozzon di Lares, 3354 m). Ma è la Val Daone,
percorsa dal Chiese e lunga oltre 25 chilometri, ad addentrarsi più
profondamente nel gruppo montuoso, separando di netto il settore lombardo da
quello trentino. Caratterizzata da due importanti bacini idroelettrici (Lago
di Malga Bissina 1800 m, e Lago di Malga Boazzo, 1225 m.) e da una
strada carrozzabile, la Val Daone muta il suo nome in Val di Fumo
andando a terminare al passo omonimo (2939 m.) dominato dal Monte Fumo
(3418 m.) che si trova al bordo del grande ghiacciaio sommitale.
Anche il versante bresciano è
caratterizzato da numerose valli, separate da irti costoni che si dipartono
dalla dorsale alla destra orografica della Val Daone. Da sud a nord si
incontrano la già citata Valle del Caffaro, tributaria del Chiese e
sovrastata dal Monte Bruffione (2664 m) e dal Cornone di Blumone
(2843 m.), ultimi baluardi meridionali delle grandi vette del massiccio. Fanno
capo invece alla media Val Camonica le valli Paghera di Ceto, Tredenus
e Saviore, le quali più o meno in quota si dividono in numerosi e
selvaggi valloni secondari, sovrastati da cime che non raggiungono ancora i
3000 m. (Monte Re di Castello, 2881 m, e Monte Frisozzo, 2897 m
per citarne alcune) e sono quasi del tutto sprovviste di ghiacciai.
Il cuore del massiccio, con le vette
più elevate e i maggiori ghiacciai, si trova in gran parte in territorio camuno.
Due tributarie della Valle di Saviore, la Valle Adamé e la Val
Salarno, sono due tra le principali vie di accesso al Pian di Neve,
il ghiacciaio sommitale, da cui gli alpinisti possono raggiungere pressoché
tutte le vette maggiori (non a caso qui sono situati due tra i rifugi storici
dell'Adamello, il Prudenzini e il Città di Lissone). La Val
Malga, percorsa dal Torrente Remulo, è più stretta e ripida delle
due valli appena citate. A una quota di 1700 m. si divide in due rami: la sua
prosecuzione verso Est (Val Miller)
ha la sua testata nel Corno Miller (3373 m.), mentre la Val Baitone,
cosparsa di laghetti di piccole e medie dimensioni, sale al Corno Baitone
(3331 m.) e alle vette, superiori ai 3000 m, che ne costituiscono i
contrafforti. Le ultime tre valli che scendono dal massiccio verso Nord e quindi verso l'alta Val
Camonica sono la Val Paghera (detta "di Vezza" per
distinguerla dalla Val Paghera di Ceto), che da Vezza d'Oglio
sale sin sotto al Baitone, la Valle d'Avio, che si incunea tra il
sottogruppo del Baitone e la cresta del Salimmo (altezza max. 3225 m nella Cima
della Calotta) sino a sbucare nell'imponente circo glaciale sormontato dalla
parete Nord dell'Adamello, la
vetta principale che raggiunge i 3554 metri di quota, e dal lungo costone che
da essa porta a Cima Plem (3184 m.), punto panoramico d'eccezione. Completa il
giro delle valli la Val Narcanello, in parte occupata dal vasto Ghiacciaio
di Pisgana, sovrastata sul suo lato orientale dagli estremi contrafforti
del Gruppo della Presanella. Al visitatore che si incammina lungo molte
delle valli citate poc'anzi, in modo particolare quelle che confluiscono nella Val
Camonica, balza all'occhio una caratteristica particolare: tali valli sono
infatti valli sospese, ossia esistono forti dislivelli tra la parte alta e la
parte medio-bassa di esse, a volte vere e proprie muraglie rocciose derivate
dalla differente potenza di erosione da parte di antichi ghiacciai. Le
mulattiere e le stradine militari che risalgono le valli affrontano queste
pareti avvolgendosi in lunghe serie di tornanti, localmente chiamati scale,
chiara allusione al fatto che spesso il fondo stradale è lastricato con blocchi
di pietra a mo' di gradini.