Giuseppe Pompili,
bolognese di 47 anni, ingegnere nucleare, è stato il terzo italiano dopo Reinhold
Messner e Alberto Magliano
a completare la serie delle “Seven Summits”
(avventura sulla quale ha scritto un bel libro edito da Minerva Edizioni). Nel 2008 ha completato anche l’altra
versione, quella che contempla la Piramide Carstenz come vetta più alta
dell’Oceania, e dopo Reinhold
Messner è l’unico italiano ad aver firmato l’impresa con entrambe le
varianti. Ha all’attivo due ottomila: il Cho
Oyu (8201 m) conquistato dal versante cinese nel 2002, e l’Everest,
su cui è salito (primo emiliano) nel 2004. Nel 2007 ha tentato il
concatenamento Broad
Peak-K2,
arrivando a un passo dalla vetta del primo. Un anno fa ha sfiorato la cima del Nanga
Parbat, in un’estate tragica funestata dalla scomparsa, nella corsa alla
vetta, dell’austriaco Wolfgang e della coreana Go.
2007 – 20 giugno. Giuseppe Pompili con la solita spedizione italiana “snella”, economica e autosufficiente, con il fidati compagni di salite Adriano Dal Cin, Marco Tossutti e Alessandra Canestri hanno tentato di concatenarne il Broad Peak e il K2. Con una logistica ridotta all'osso e senza l'uso di ossigeno ottenendo buoni risultati. - Karakorum - Himalaya.